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Il focolare elettronico. Televisione italiana delle origini e culture di visione
Alla metà degli anni Cinquanta, la televisione fa il suo ingresso nelle case degli italiani accolta da un clima ambivalente, sospeso fra toni miracolistici d'entusiasmo e sentimenti di diffidenza e sospetto. La percezione netta era quella di un cambiamento di portata epocale proprio perché coinvolgeva lo spazio intimo e privato della casa. Attraverso l'analisi di un composito mosaico di fonti, che va dall'iconografia pubblicitaria dell'epoca ai discorsi conservati nella stampa popolare, dai primi quiz della Rai alle testimonianze dei primi spettatori televisivi, Cecilia Penati ricostruisce la storia culturale della diffusione domestica della televisione in Italia nel periodo di istituzionalizzazione del medium. Portando un contributo italiano a una tradizione ben radicata nel panorama dei Television Studies internazionali, con cui costruisce un costante dialogo, ""Il focolare elettronico"""" documenta come il percorso storico di ambientamento della televisione nella sua 'nicchia' per eccellenza, lo spazio domestico, sia stato più tortuoso e meno scontato di quanto si potrebbe pensare. Il libro esplora le principali 'culture di visione' che hanno caratterizzato la fase 'archeologica' del medium, approfondendo le ritualità legate a una fruizione altamente partecipativa e collettiva nei luoghi pubblici, ricostruendo gli interventi della Rai e dei marchi di elettronica di consumo per definire il televisore come oggetto domestico, raccontando le trasformazioni impresse..."" -
L' ellenismo come categoria storica e come categoria ideale
Il volume si propone di fare il punto sul complesso concetto di ellenismo e sulla sua ""fortuna"""", cioè sull'influenza di quell'età sulle successive fasi della storia antica e sulla cultura moderna ed è rivolto a quanti intendono approfondire un dibattitto di recente divenuto assai vivace, soprattutto in ambito anglosassone, sul periodo della storia greco-romana o, forse meglio, della storia mediterranea, che ci appare più vicino, oscillante tra frammentazione politica e """"translatio imperii"""", tra nostalgia di uno straordinario passato creativo in ambito letterario, artistico e filosofico e orgoglio di un presente raffinato, erudito e """"tecnologico"""", infine tra insoddisfacenti soluzioni filosofiche e attese religiose nel segno di un universalismo cosmopolita. Nei saggi qui raccolti, frutto di un ciclo di conferenze tenute in Università Cattolica tra il 2009 e il 2011, confluiscono molteplici prospettive: storica, storico-artistica, storiografica, filosofica, religiosa, letterario-culturale, che intendono suggerire un ampio spettro di riflessioni inteso a caratterizzare la complessità stessa dell'ellenismo come categoria storica e ideale."" -
Religione e fede nell'età postsecolare. Atti del terzo Convegno nazionale organizzato dal progetto ""Filosofia ed esperienza religiosa"" (Milano, 21-22 novembre 2012)
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno nazionale ""Religione e fede nell'età post-secolare"""" (Milano, 21-22 novembre 2012), organizzato nell'anno della fede dal Progetto """"Filosofia ed esperienza religiosa"""", il gruppo di lavoro promosso dal dipartimento di Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI. Nei due precedenti convegni, """"Filosofia e mistica"""" ed """"Esperienza religiosa"""", si è indagato il 'soggetto religioso', nel tentativo di evidenziare le categorie fondamentali del 'fare esperienza religiosa' come base teoretica, con cui affrontare anche la più vasta problematica del religioso. Abbiamo così voluto rivendicare la specificità della riflessione filosofica sul religioso e insieme l'interesse per un lavoro interdisciplinare. Frutto di questo disegno è questo terzo convegno: un'analisi delle pratiche della religione e della fede in un'età enigmatica, la post-secolare, insieme segnata dal più radicale relativismo e dal cosiddetto 'ritorno di Dio'. Dalle interpretazioni dei dati delle più recenti e più grandi ricerche sociologiche, condotte dai sociologi F. Garelli, C. Lanzetti e L. Allodi, passando attraverso la disamina della fede rintracciata nei chiaroscuri del mondo della vita - nei romanzi italiani del primo decennio del secolo XXI (G. Langella), nel vissuto femminile (P. Ricci Sindoni) e in alcune voci ebraiche (I. Kajon) -, si approda alla domanda cruciale sulla ragionevolezza della fede."" -
Lombardia feudale. Studi sull'aristocrazia padana nei secoli X-XIII
François Menant (nato nel 1948) è direttore di ricerca presso il Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, dopo aver svolto attività di ricerca e di insegnamento all'École Normale Supérieure di Parigi, all'École Française di Roma e alla Bibliothèque Nationale di Parigi. Le sue ricerche hanno per oggetto gli aspetti sociali, politici ed economici della Lombardia dei secoli X-XIII. Una serie di studi pubblicati in sedi diverse viene ora raccolta nel presente volume, mentre è stato pubblicato nel 1993 nella ""Bibliothèque de l'École Française de Rome"""" n. 281 un lavoro più ampio dal titolo Campagnes lombardes du Moyen Age. L'économie et la société rurales dans la région de Bergame, de Crémone et de Brescia du Xe au XIIIe siècle."" -
Famiglia e nuovi media
Sempre connessi potrebbe essere lo slogan che descrive in modo sintetico uno dei tratti distintivi della società attuale, soprattutto per quanto riguarda le generazioni più giovani, particolarmente sensibili e aperte alle nuove modalità di stabilire relazioni e rapporti 'in rete'. Certamente si tratta di una 'rivoluzione tecnologica' non-neutrale che suscita spesso reazioni radicali e di segno opposto e interroga chi ha responsabilità educative. Quali rischi e quali opportunità può comportare l'utilizzo delle nuove tecnologie rispetto alla vita delle famiglie? Come e perché è importante raccogliere la sfida che i nuovi spazi sociali online lanciano alla relazione tra genitori e figli? Attraverso la presentazione di riflessioni multidisciplinari e dei risultati emersi da ricerche condotte in ambito sociologico, pedagogico e psicologico, questo libro si pone l'obiettivo di approfondire cosa significa per la famiglia fronteggiare l'insieme dei cambiamenti tecnologici che, dall'avvento di internet, influenzano la vita quotidiana dei suoi membri. Nell'ambito di tali trasformazioni, uno sguardo specifico è rivolto al mondo dei social network, la cui ampia diffusione, soprattutto nelle giovani generazioni, interpella la specifica cura relazionale e socio-educativa propria della famiglia. -
Attraverso l'arte. Percorsi filosofici ed esperienze educative
Come l'arte influisce sulle nostre vite? Che cosa succede quando osservando un'opera abbiamo un'intuizione, un momento di consapevolezza e in che modo si riavvia il processo di conoscenza e di comprensione, quella ricerca di significato che è propria del genere umano e che stabilisce il rapporto con il tutto? Queste e altre domande sono al centro delle ricerche che gli autori dei saggi portano alla luce attraverso diverse indagini sulle posizioni filosofiche di Gaston Bachelard, Bernard Lonergan, Susan Langer, Abraham Maslow. È a tema anche il ruolo pionieristico dell'americana Hilla Rebay, cui si devono le scelte orientative che andarono a costituire la collezione di Samuel Guggenheim, oltre al dibattito sulla concezione che sottende la costruzione del museo Guggenheim ad opera di Frank Lloyd Wright nel suo costitutivo nesso con la mission educativa. Come quello della Rebay, il pensiero teorico di Irene Woinar, pedagogista polacca, nasce in risposta ai bisogni della vita, quali l'educazione e la trasformazione della società. A tal fine il punto è sempre il cambiamento della persona che l'arte può favorire grazie alla sua capacità di rendere percepibili le dimensioni più profonde dell'esistenza. Alla ricerca teorica si affianca anche la ricerca applicata in due casi di studio che dimostrano quanto le esperienze proposte in un diretto contatto con l'opera d'arte agli adulti piuttosto che ai bambini possano essere trasformative. -
Biobanche. Aspetti scientifici ed etico-giuridici
La biobanca quale raccolta di materiali biologici umani offre alla ricerca medica un numero fino a pochi anni orsono inimmaginabile di reperti omogenei per certe caratteristiche e di informazioni da essi desumibili. Talora, si pensi alle banche di sangue cordonale, offre altresì elementi che possono essere utilizzati in ambito terapeutico. Si tratta, quindi, di una risorsa caratterizzata da una peculiare finalizzazione solidaristica. Ma quanto essa mette a disposizione è straordinariamente delicato: perché se ne potrebbe far uso per gli scopi più diversi; perché è in grado di fornire conoscenze sensibili sulla salute del donatore e dei suoi consanguinei; perché potrebbe suscitare interesse da punti di vista del tutto differenti rispetto a quello sanitario. Gli elementi biologici umani sono espressione dell'identità di un individuo e ne portano i caratteri. Ciascuno, pertanto, ha il diritto e il dovere di sovrintendere al loro utilizzo, prestando il proprio consenso sulla base di un'adeguata identificazione dell'ambito di ricerca presente e futura (o di gestione per fini terapeutici) cui siano destinati o escludendo tipologie di utilizzo ritenute inaccettabili. Tale responsabilità non viene meno solo perché si renda irriconoscibile, mediante procedure di anonimizzazione, il rapporto tra un certo materiale biologico e l'individuo da cui proviene. Quel rapporto, del resto, deve poter essere ricostruito ai fini della comunicazione di dati che abbiano interesse sanitario... -
Educarsi al meglio di sé. La pedagogia di Raffaele Resta
Il realismo teleologico e metafisico di Raffaele Resta (1876-1961) presenta ancor oggi elementi di novità, in grado di concorrere al rinnovamento del sistema formativo italiano, di contribuire alla precisazione di contenuti utili per un'autentica paideia, di alimentare un confronto costruttivo con il dibattito pedagogico contemporaneo. Tra i motivi di palpitante attualità, contenuti negli esiti più maturi della pedagogia restiana, il presente volume aiuta a rilevare l'uomo come sistema aperto; la definizione dello statuto epistemologico della pedagogia; la deontologia che, nella forma dell'axiologia, si tramuta in teleologia; la pedagogia come filosofia dell'educazione (considerazione dell'universale) e come scienza dell'educazione (considerazione del particolare). Siffatta impostazione permette di sottolineare che per Resta il processo di perfettibilità umana, coincidente con il passaggio dal farsi maestro al far da maestro, trova la sua essenza nell'educarsi al meglio di sé. A ciascuno è richiesto uno sforzo perfettivo, per superarsi, istante dopo istante, lungo il cammino migliorativo. Ciò sulla base di un progetto esistenziale e di una costante corrispondenza tra realtà e idealità, a cui tendere incessantemente, per oltrepassare il finito ed elevarsi verso il modello finale, l'Eterno. -
Telecamere su San Pietro. I trent'anni del Centro Televisivo Vaticano
È il 22 ottobre del 1983 quando Giovanni Paolo II, con rescritto personale, istituisce il Centro Televisivo Vaticano. In trent'anni di storia lo sviluppo dei media ha segnato le tappe del cammino del CTV che, accanto alla propria opera professionale di documentazione e produzione, ha saputo individuare significativi momenti di formazione, adattandosi al cambiamento del profilo tradizionale della sua audience. Il presente volume ripercorre e analizza il ruolo del CTV nell'ultimo trentennio e si avvale dei contributi di accademici, giornalisti ed esperti del settore: Giuseppe Busani, Barbara Castelli, Alessandro Di Bussolo, Ruggero Eugeni, Enrique Fuster, Aldo Grasso, padre Federico Lombardi, Fiona Mitchell, Cecilia Penati, Paolo Peverini, Roberto Romolo, Thomas Rosica, Federico Ruozzi. Da approcci diversi - e di respiro internazionale - viene ripercorso il ruolo storico del CTV tra contesto mediale, aspetti socio-culturali ed elementi di storia della Chiesa, sottolineando così il successo ma anche la grande responsabilità del Centro Televisivo Vaticano nel raccontare il Papa e le attività della Santa Sede. -
L'invenzione del secolare. Post-modernità e donazione in John Milbank
Il volume presenta al lettore italiano il pensiero del teologo anglicano John Milbank (Londra, 1952), fondatore del movimento teologico Radical Orthodoxy. Critico del pensiero secolare 'inventato' nel corso della modernità occidentale e sviluppato in senso nichilistico dall'attuale pensiero postmoderno, Milbank mostra come la fecondità dell'intelligenza della fede cristiana possa chiarire molti dei nodi determinanti l'attuale decadenza culturale e sociale. Egli propone di pensare la condizione attuale come un tempo opportuno per rilanciare il Cristianesimo come risposta alle conseguenze disgregatrici e violente prodotte dalla modernità sorta da alcune premesse infelici originate dalla stessa teologia tardo-medievale. Un esempio adatto a illustrare quest'analisi del decorso del pensiero occidentale è costituito dall'interpretazione del tema della donazione, sia rispetto all'odierno dominio dello scambio mercantile, sia quanto alle più significative teorie filosofiche sul dono. Dalla brillante e profonda analisi milbankiana emerge un'alternativa ecclesiale e sociale all'attuale plesso liberal-capitalistico che, sotto il nome di socialismo per grazia, apre la riflessione al di là degli steccati imposti dal pensiero unico. Prefazione di PierAngelo Sequeri. -
La riflessione sociologica di Vincenzo Cesareo. Con scritti scelti
Il libro si compone di due parti. La prima contiene un denso e ampio saggio teorico che traccia le coordinate essenziali per collocare la riflessione e le opere di Cesareo nei contesti storici, culturali e sociali che lo hanno visto prima nascere e poi svilupparsi in un continuo e aperto dialogo con i processi di mutamento sociale. Chiude la prima parte la ricostruzione della biografia di Vincenzo Cesareo, effettuata mediante un intenso dialogo-intervista in cui il protagonista, raccontando se stesso, di fatto ricostruisce, in filigrana, un lungo e importante tratto della storia della sociologia e dell'accademia italiana. La seconda parte ospita un'ampia antologia di ""Scritti scelti"""" di Vincenzo Cesareo, selezionati in virtù della loro salienza entro la sua vasta, complessa e multidimensionale produzione intellettuale. Il corpus, in gran parte composto da articoli scritti tra il 1964 e il 2011 per la rivista """"Studi di Sociologia"""", di cui Cesareo è direttore, oltre a costituire un'importante risorsa per quanti sono interessati alla storia della sociologia italiana, offre anche l'occasione per far conoscere a un pubblico più ampio il filo rosso di una riflessione rimasta assai più di nicchia rispetto a quella rinvenibile nella produzione monografica, con cui essa si intreccia, rendendola forse ancor più intelligibile nella trama che collega un'opera all'altra. Chiude il volume una bibliografia ragionata dei principali scritti di Vincenzo Cesareo."" -
L' arte di educare l'umano
Mentre educhiamo conosciamo persone, viviamo incontri, facciamo esperienza: l'educazione ci domanda nuovi sguardi per rispondere ai cambiamenti senza snaturarne il senso. Pur tra le crisi e i cambiamenti che attraversa il nostro tempo, un'esigenza sembra restare immutata: l'educazione 'lavora' nel profondo e ad essa si accompagna un significato di emancipazione che sottrae la persona alla superficialità e all'indifferenza. In questo volume, Marisa Musaio propone una rilettura pedagogica dell'umano come esito della rielaborazione che ognuno viene compiendo intorno a sé e intorno alla ricerca di un significato dell'educare. Di contro al rischio per la pedagogia di diluirsi nelle tante pedagogie inclini a indagare sempre più minuziosi e dettagliati ambiti di studio, pensare l'educazione in relazione stretta con l'umano significa recuperare l'interazione tra vita, nascita, compimento di sé e autoriflessione; significa pensare ed educare se stessi, per essere in grado di educare gli altri. Ravvalorare il legame con l'uomo induce a valorizzare le potenzialità presenti in ciascuno, affinché alimentino l'esercizio di un'arte di educare e di educarsi intesa come arte di vivere. L'affinità con l'attività artistica e poetica, lungi dal consegnare l'educazione ad un'attività distante dalla realtà, motiva similitudini creative, etiche e spirituali che restituiscono l'attenzione per il saper vedere dentro ogni persona, sentire, provare meraviglia verso la bellezza dell'umanità, prendersi cura di sé... -
«Non abbiate paura dello stato!». Funzioni e ordinamento dello stato moderno. La relazione del 1951: testo e contesto
Viene qui ripubblicata, ma nell'edizione stabilita e corretta voluta da Giuseppe Dossetti, la relazione generale su ""Funzioni e ordinamento dello Stato moderno"""", svolta alla vigilia del suo abbandono della politica. Enzo Balboni ha collaborato con Dossetti alla 'difesa attiva della Costituzione' e con lui ha rivisto il testo, aggiungendo le annotazioni di contesto utili a segnalare la grande attualità del saggio. Il libro prende titolo dalla forte esortazione di Dossetti ai cattolici: """"Non abbiate paura dello Stato!"""", ma agite per una profonda riforma delle istituzioni e del corpo sociale e per un risanamento della politica. Lo Stato, per Dossetti, non può essere agnostico e indifferente, lasciato in balìa di forze economiche dominanti, perché ha il fine di provvedere, nella libertà, a tutto quanto è necessario e favorevole al bene comune. Questa è la via per l'avvicinamento, almeno, della democrazia sostanziale invocata dalla Costituzione. Il libro dà conto anche delle relazioni particolari e del ricchissimo dibattito, che si svolse nel Convegno dei Giuristi Cattolici, avendo come ulteriori protagonisti: Moro, Baget Bozzo, Carnelutti, Santoro Passarelli, Mortati, Esposito, Amorth, Romani, La Pira. Si scontrano due visioni-progetto alternative: quella cattolico-liberale, tesa alla conservazione di valori e strutture tradizionali e quella cattolico-sociale, aperta fiduciosamente verso una società rinnovata e più giusta."" -
Tra mare e continente: l'isola d'Eubea
Il volume intende fornire una ricostruzione unitaria della storia dell'Eubea, che attualmente manca. Dell'isola, posta tra il mar Egeo e la costa orientale della penisola greca, vengono considerati il ruolo primario svolto nella colonizzazione arcaica, lo stretto rapporto di alleanza e/o di subordinazione intessuto con Atene nel corso del V secolo, il tentativo di svolgere nel corso del IV secolo un ruolo più autonomo, attraverso la formazione di una lega euboica, tra Atene, Tebe e la Macedonia, e infine le vicende di età romana. Attraverso il contributo di diversi studiosi, ne esce il quadro di un'area geopolitica strategicamente importante, sospesa tra vocazione marinara e continentale, tra il grande passato coloniale e il ruolo di secondo piano in cui si trovò successivamente relegata. -
Studi in onore di Maria Grazia Albertini Ottolenghi
"Il secondo numero dei """"Quaderni di Storia dell'arte"""" rende omaggio a Maria Grazia Alberti Ottolenghi. Giunta in Università Cattolica come docente di Storia delle tecniche artistiche per la Scuola di Specializzazione in Storia dell'arte, Maria Grazia Albertini Ottolenghi ha poi tenuto le Cattedre di Storia dell'arte moderna e Storia dell'arte lombarda presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, in anni di radicali e complesse trasformazioni, alle quali ha partecipato con illuminato e attento ruolo di coordinamento didattico e scientifico. I suoi studi dedicati all'arte lombarda - con particolare attenzione a Pavia - dal Medioevo al Settecento e, più in generale, agli aspetti tecnici e materiali della produzione pittorica e scultorea si sono imposti a livello nazionale e internazionale contribuendo a dilatare e approfondire la concezione di manufatto artistico su versanti oggi non più trascurabili. Un magistero innovativo, diffuso con passione e acribia, capace di sondare le molteplici possibilità di conoscenza delle opere d'arte, percorse con meticolosità e pazienza.""""" -
Nell'età della tarda democrazia. Scritti sullo Stato, le istituzioni e la politica
La caduta verticale di rappresentatività, l'inevitabile usura nel funzionamento delle istituzioni politiche, la penuria d'idee e ideali in grado di offrire un senso affidabile e rispettabile all'azione politica, segnano e scandiscono la vita odierna di gran parte dei regimi democratici dell'Occidente. In modo particolare, per effetto della specifica storia del nostro Paese, pesano sulla democrazia italiana. Gli scritti raccolti nel volume illustrano come e perché la tarda 'democrazia dei moderni' corra il rischio sempre più grande di trovarsi incagliata tra le conseguenze dei cambiamenti di lungo periodo che stanno mutando fisionomia e funzioni dello Stato, il contrapporsi d'interessi economico-sociali restii a perseguire insieme il bene comune, il potere di gruppi oligarchici più stabili e forti delle leadership partitiche e di vecchie o nuove élite. Usare e investire quel 'potenziale di sviluppo' della democrazia, che tuttora esiste ed è disponibile, diventa necessario ogni giorno di più. Ed è indispensabile, soprattutto, per poter lavorare alla costruzione di una democrazia nazionale ed europea. La quale riesca davvero a restituire ai cittadini la confidenza nella politica, facendone emergere il carattere migliore e le più utili qualità. -
Ti penso, dunque suono. Costrutti cognitivi e relazionali del comportamento musicale
La musica è un raffinato strumento di lavoro psichico e mentale, che agisce sul nostro modo di pensare il tempo che scorre. Il gioco intelligente dei suoni attrae la memoria e l'immaginazione degli stati affettivi della mente in cui è registrata l'intera discografia delle nostre esperienze di relazione. La musica non le rende solo attraenti e commoventi: le rende pensabili, intelligibili, di nuovo progettabili. Là dove l'impaccio con la logica verbale della comunicazione e del pensiero pone gravi ostacoli per l'assimilazione riflessiva del tempo vissuto e delle esperienze di relazione, essa dispone di un sofisticato apparato sintattico in grado di aggirare l'ostacolo, ricuperando potenziali disponibili per l'esperienza di sé e per la comprensione dell'altro, fino a renderli più ospitali anche per la parola. Un'esperienza umana di grandi potenzialità, dunque: nel caso di gravi limitazioni dell'accesso alla mente e alla psiche mediante la logica verbale e il pensiero astratto, questa risorsa umana si rivela uno strumento insostituibile per la ricomposizione di potenziali di riflessività e di relazione. Questo volume è l'esposizione e il racconto di tale lavoro alternativo, che la musica colta rende disponibile proprio in condizioni di speciale difficoltà psichiche e mentali. Il progetto di ricerca-azione qui presentato si definisce in termini di profondo ripensamento delle basi tradizionali dell'antropologia della disabilità... -
«Non lamento, ma azione». I cattolici e lo sviluppo italiano nei 150 anni di storia unitaria
L'anniversario dei 150 anni dall'unificazione nazionale ha riproposto modi diversi di celebrare o di ripensare la storia italiana. Non sono mancati i tentativi di chi, ancora una volta, ha provato ad alimentare l'epica risorgimentale, con l'obiettivo di rafforzare un sentimento di appartenenza messo in discussione in tante fasi della nostra storia. Altri sono ritornati alla genesi, sofferta, dello Stato nazionale e ai molti problemi che sono riconducibili al processo unitario e alle sue conseguenze di lunga durata. Entrambe le prospettive hanno prodotto, nel tempo, un profluvio di studi e di occasioni di confronto, concorrendo a consolidare interpretazioni persino configgenti, sintomo di fratture non troppo lontane da quelle post-risorgimentali. E tuttavia, a 150 anni dal processo unitario, è forse venuto il momento di far spazio a prospettive meno dialettiche e divisive, non perché si possano negare i molti nodi problematici che connotano la storia dell'Italia unita, ma perché questa stessa storia è stata via via arricchita da energie positive e propositive, di vario segno e di diversa ispirazione, che sono state capaci di traghettare il paese verso un processo di modernizzazione segnato, sì, da limiti e storture tuttora assai evidenti, che però ha trasformato profondamente la vita di milioni di italiani. Questo volume intende riportare alla luce un settore della storia italiana che ha saputo dare un contributo significativo allo sviluppo culturale e sociale... -
I Visconti di Modrone. Nobiltà e modernità a Milano (secoli XIX-XX)
Tra le antiche famiglie di Milano, i Visconti di Modrone sono probabilmente il casato che con maggior convinzione e successo ha saputo interpretare le esigenze di rinnovamento del patriziato e la sua volontà di rimanere classe dirigente anche nell'età delle rivoluzioni. Partendo dalla vasta documentazione conservata nell'archivio della famiglia, gli studi raccolti nel volume illuminano tempi e forme della partecipazione delle élites nobiliari alla modernizzazione dell'economia e della società lombarda, in un protagonismo che ne compensava la riduzione del potere sul piano politico. L'analisi dei comportamenti e delle scelte dei Visconti di Modrone mette in luce la diversificazione degli investimenti, l'apertura all'industria e alla finanza e lo svolgimento di ruoli imprenditoriali senza trascurare la gestione attiva del vasto patrimonio fondiario e immobiliare, insieme alle più tradizionali strategie per la conservazione del casato al momento delle alleanze matrimoniali e delle successioni ereditarie. Ciò consentì ai duchi e ai loro consanguinei di giungere tra Otto e Novecento ai vertici della ricchezza privata milanese e di acquisire una crescente visibilità pubblica, legittimata anche dall'assunzione di nuovi ruoli e responsabilità sociali. -
Conciliare paternità e lavoro. Studi di casi aziendali
Questo libro affronta un tema particolarmente significativo nella società di oggi, ovvero la complessa gestione delle responsabilità familiari/genitoriali e lavorative, letta dal punto di vista dei padri che lavorano, contribuendo così a ridefinire la conciliazione famiglia-lavoro come una sfida non soltanto femminile. Sono presentati i risultati di una ricerca condotta in tre aziende italiane circa il ""doppio ruolo"""" dei padri, dando voce sia ai vertici aziendali sia ai dipendenti padri in differenti ruoli e posizioni organizzative, al fine di cogliere le varie esperienze di paternità. Tali risultati, oltre a confermare un profondo processo di trasformazione del ruolo paterno, ne svelano la dimensione """"relazionale"""", ovvero la stretta connessione con tutte le relazioni significative che i padri sperimentano, non soltanto quella genitoriale ma anche - e soprattutto - quella con il mondo del lavoro.""