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Il postumano. Prospettive di ingegneria dell'ominazione
«Globalizzazione e Postumano in 100 parole: «I Mediterranei inventarono la civiltà per ragioni geografiche; Ebrei e Greci inventarono concetti e linguaggio; i Romani l'organizzazione e la forza per implementarli; i Cristiani per moderarli; i Fiorentini per dare eleganza e piacere nel fare; i Celti ""del fare""""; con i barbari, Anglosassoni e Vichinghi promossero il """"basic"""" per la società di massa; pecorari i Britannici, vaccari gli Americani. Finisce la Frontiera delle Quantità e s'impone la Qualità bio-informatica. Il contributo orientale appare raffinato socialmente ma oppressivo. Inesorabili guerre. La formula Globale s'ispirerà nello stile al 1492 dei Medici e di Roma Caput Mundi; all'Homo di Leonardo, ma """"geneticamente sostenibile"""". Buon governo e """"chi vuol esser lieto sia""""...»."" -
Logiche congetturali nei ricorsi del cuore
Se l'amore ha un senso sono in contromano... -
Tra cielo e terra. Percorso umano e divino. I diari (1974-2019) del Piccolo Fratello di Foucauld
"... Mario scrive e parla ai suoi fratelli, generalmente, durante i ritiri spirituali. Nuova la condizione, si trova isolato dal mondo ciarliero e pieno di impegni, in totale solitudine, a contatto diretto con la terra e il cielo, di fronte al mare o alle montagne, sempre davanti allo spettacolo che la natura e il suo Creatore gli offrono, nei vari eremi delle fraternità dove vive in quel momento..."""" (Dall'introduzione di Luciana Vasile)" -
Il carretto dei gelati e altri racconti
"Ambientati tra gli anni sessanta e settanta, questi racconti sono storie minime ed eroiche, in cui persone e personaggi di un passato ormai lontano si avvicendano in una vera e propria galleria narrativa. Con una prosa veristicamente figurativa e con una memoria indubbiamente a colori, l'autore, osservatore pensoso della dolente umana realtà, descrive situazioni e ambienti, ritrae variopinti personaggi che si stagliano nitidi sullo sfondo di una provincia d'altri tempi, con crude sfumature e pennellate lente.Questi racconti sono, dunque, cronaca di ricordi che si rincorrono e di dettagli del proprio passato, attraverso i quali il narratore non inventa, ma scopre sensazioni ed emozioni che il tempo sgretola, porta via, ma non riesce a sotterrare del tutto."""" (dalla prefazione di Maria Francesca Graziano)" -
A voce da cuscienza. Poesie in dialetto napoletano
"Nella raccolta di liriche """"'A voce d'a cuscienza"""" insieme alle parole e alla vita ci sono i valori della coscienza che con la voce di un'amica, di una compagna ragiona insieme all'autore nella continua ricerca di equilibrio tra quel che è etico a dispetto di quel che è facile; i sentimenti intimi profondi che lasciano immaginare l'idea di Amore specchio del proprio sentire vissuto tra paure, ricordi nostalgici, solitudine ma anche l'essenza di risposte preferite alle domande, tutti questi elementi semplicemente forbiti rimandano all'amore delle canzoni d'autore o a quello dei sonetti nei canzonieri classici dove è il sentimento, nella sua forza, a fare da protagonista"""". (Rita Piperissa)" -
Quello che resta
«Il senso del giudizio, il sentimento della vita come giudizio è una caratteristica della poesia di Lorenzo Poggi. C'è come uno spaccato di vita investito da una luce greve di apocalisse, sospeso come dentro l'occhio spietato di un giudice. [...] L'amore di verità che ispira il Nostro può essere accostato alla naturalezza di cui parla Luzi in ""Naturalezza del poeta"""". La sua musa sobria e pudica ha come peculiare caratteristica la dirittura morale. [...] A fondamento della poetica di Poggi c'è, come è stato detto, l'antiretorica, evidenziata ancor più dall'ultima sezione della raccolta (""""Le meraviglie del nostro tempo""""). Uno spaccato senza veli delle contraddizioni e delle ingiustizie del tempo in cui ci capita di vivere. [...] Ma a ben vedere c'è soprattutto un problema di verità, perché quella di Poggi è una poesia che si interroga sulla verità, che induce a credere che esista comunque una verità.» (Sabino Caronia)"" -
Fortefragile
"Fortefragile"""" è una raccolta di 11 racconti che trattano la tematica del sogno e del rapporto, talvolta estremamente sottile e misterioso, con la realtà. Le storie sono inserite in una cornice comune in quanto i personaggi di ciascun racconto si ri-trovano anche in quello successivo fino alla conclusione, dove tutti i protagonisti si """"incontrano"""" nell'ultima storia della raccolta, chiudendo il cerchio. Dove inizia il sogno e dove finisce la realtà? C'è qualcosa di più reale del sogno o ciò che viviamo è, esso stesso, un sogno? Al lettore la risposta." -
Quaderno d'inverno
"Ci sono tanti modi di far poesia, ma Tina Emiliani tiene fede a una sola poetica, che le chiede, le insegna a tenere sempre bene aperti gli occhi della meraviglia - qualunque sia il viaggio, la rotta, tempestosa o lieta, lo scoglio contro cui lottare per non infrangersi o il porto in cui giungere o rientrare, con la felicità mai scontata, e mai scettica, degli ammiragli dell'anima, degli esploratori disillusi e temprati agli eventi"""". (Dalla Prefazione di Plinio Perilli)" -
Ultima fermata Spoon River
«Consapevoli di un destino, in parte da loro stessi già tracciato, di un ""eroico furore"""", per dirla con Giordano Bruno, o di una rassegnazione che già viveva da prima nelle pareti della loro interiorità, questi poeti non parlano da una lapide: tutti stanno salendo su un treno per intraprendere un viaggio e, quindi, non si esprimono per interposta pietra marmorea, bensì per la voce della loro anima, incline a dichiarare e a dichiararsi.» (dalla prefazione di Davide Zizza)"" -
La colpa di Virginia
Virginia, una nobildonna piemontese ormai ottantaseienne, rivive gli episodi più salienti della sua vita e, in particolare, quelli legati alla seconda guerra mondiale, con l'occupazione tedesca e la Resistenza. La ingiusta accusa su una sua presunta relazione con un ufficiale tedesco aveva provocato la rottura burrascosa del suo matrimonio con Emilio Soleri, un ufficiale di marina, al suo ritorno da un periodo di prigionia, e l'allontanamento da ogni relazione con parenti e conoscenti. Un ricordo gratificante per lei di quello stesso periodo è il suo impegno umanitario e ""diplomatico"""" unito all'essenziale contributo per la elevazione sociale e culturale del mondo contadino nel quale viveva. Dopo alcuni decenni da quella lontana rottura di ogni rapporto, avvenne il ravvicinamento con il marito ormai malato e la struggente ricostituzione del loro matrimonio nei pochi mesi prima che lui morisse."" -
Emozioni sparse
In questo breve percorso poetico, leggiamo di riflessioni che riguardano la vita in senso lato, ma anche forti emozioni e sensazioni che piano piano portano nel mondo degli affetti... Sono poesie scritte con Trasporto, il cui tema fondamentale è, come accennato precedentemente, la vita in tutte le sue sfaccettature, insieme a riflessioni sull'esistenza, sulle relazioni, sui sentimenti, ancora ""forti e vigorosi"""" nonostante il passare inesorabile del tempo. Un gruppo particolare di poesie trattano il mare, elemento naturale che fa da sfondo a tutta la mia esistenza: il mare con le sue sfumature, le sue trasparenze, i suoi riflessi... Il mare come specchio di passioni, come il richiamo suadente di un amante al quale non si può mai dire """"addio"""". Tutto ciò si è cercato di trasformare in immagini ricche di similitudini e che, messe insieme, danno voce a un'anima che spera di coinvolgere, seppure inconsapevolmente, il lettore."" -
Il letto del fiume e altri racconti
Tre racconti per tre personaggi, inquieti, incalzati da un'idea e da motivazioni che non danno pace e costringono all'azione: uscire dall'inerzia, per non esserne divorati. Nel primo seguiamo una donna nel viaggio che vale una vita, alla ricerca delle proprie radici, di una verità a lungo negata. La posta è alta, l'ombra del fallimento incombe mentre la meta si avvicina. Il personaggio centrale del secondo racconto sceglie una scorciatoia, con un atto di forza che va contro le regole della convivenza. La mancanza di fiducia nel prossimo e la pretesa di una giustizia personale possono essere molle potenti ma anche spingere su strade senza sbocco. L'ultimo racconto è centrato sul disagio profondo di una situazione che sembra ingessata, un rapporto di coppia che non ha più nulla da offrire eppure resiste, aggrappato all'abitudine e alla rinuncia, al perverso fatalismo di chi, se da un lato non si arrende, pure non agisce, come stordito dal nulla che lo circonda. Ma, forse, c'è ancora tempo... -
Le nuove avventure di Parolino
"Questo è un libro per bambini che può essere letto anche dai grandi per entrare nel mondo dell'innocenza, nel mondo della infanzia e per capire la visione della realtà, della quotidianità da parte di chi è ancora pieno di ingenuità, di chi si apre alla vita anche con gioia. Parolino non è più un bambino piccolo ma non è ancora un adolescente... è in quella stagione di mezzo in cui si fa di tutto per crescere senza abbandonare però i propri sogni e le proprie certezze..."""" (Anna Elisabetta Lombardi) Età di lettura: da 10 anni." -
Renato morto. Un dramma vecchio stile
"Ho messo la lama da uomo. Tu, co..., avevi lasciato messa su quella da buoi. Ma lo sai che ammazzare un uomo è molto più tosta che ammazzare un bue""""." -
Una storia di impossibilità
"Didascalista: Una pausa. Che non è proprio un silenzio. La pausa è una elaborazione. Il silenzio è la drammaturgia.""""" -
Churchill «parente povero» tra Roosevelt e Stalin. Quando il serpente statunitense «spolpò» il leone britannico
La storia del XX secolo e di quello che stiamo vivendo chiaramente è fondata sulle vicende della II guerra mondiale e in particolare sulla trasformazione del mondo nel dopoguerra. L'autore attraversa con lucidità le vicende che portarono allo scoppio della II guerra mondiale nonché quello che oltre alle armi fecero le varie diplomazie. Egli analizza le possibili riflessioni di Hitler, Mussolini e dei Giapponesi, i loro dubbi, i loro errori tattici, come anche le mosse diplomatiche nel campo avversario. -
Compostaggi
"«Ciò che resta lo fondano i poeti» ha scritto Hölderlin. E infatti, ciò che resta sono i materiali combusti, le scorie radioattive, il compostaggio, materiali inerti, non riciclabili, il biossido di carbonio, gli scarti della combustione, gli scarti della produzione, le parole sporcificate... Le parole delle poesie di Mauro Pierno sono errori di manifattura, errori del compostaggio, errori della catena di montaggio delle parole biodegradate, fossili inutilizzabili. Sono queste parole che richiedono la distassia e la dismetria, sono le parole combuste che richiedono un nuovo abito fatto di strappi e di sudiciume. Non è Mauro Pierno il responsabile. Bandito il Cronista Ideale di un Reale Ideale, resta il cronista reale di un reale reale. Il «reale» del distico è dato dalla compresenza e complementarietà di una molteplicità di punti di vista e di interruzioni e disconnessioni del flusso temporale-spaziale e della organizzazione sintattica e metrica.""""(Giorgio Linguaglossa)" -
Vorrei morire d'inverno
"Un poeta vero è un artista della parola che scava immagini e dipinge sogni. Che sperimenta non coi concetti, ma con le infibrate ombreggiature dell'Io e dell'Inconscio... E ci lascia, ci affida poi magari un adagio modernissimo, con la grazia acuminata dell'esempio incorrotto"""". (Dalla prefazione di Plinio Perilli)" -
Fratture scomposte
Gli otto racconti che compongono questa raccolta sono accomunati da un tema che li attraversa tutti: la morte vissuta, pensata e temuta. Il ""morire"""" coincide con """"la crisi della presenza"""" di demartiniana memoria, che pone di fronte al passaggio non solo chi muore ma anche chi resta. La crisi della presenza apre uno squarcio spazio-temporale che impedisce il solito pacifico fluire della vita, che subisce una battuta d'arresto, una frattura. Le fratture restano scomposte fino a quando non si recupera una visione d'insieme, un nuovo slancio verso la """"vita vissuta"""" e l'avvenire, fino a quando non si ha il coraggio di raccontarsi così come si è, di perdonare ed essere perdonati. Il tempo del perdono, che porta con sé l'attesa e la pazienza, la speranza e il desiderio di riconoscersi uomini tra gli uomini, è il solo tempo che può ricomporre, ricucire le fratture e consentire alla vita di riprendere a fluire."" -
Buchi neri e vuoti di memoria
"""""Buchi neri e vuoti di memoria"""" ha due copertine. È un oggetto un po' speciale perché per svelarsi appieno va manipolato e rigirato, aperto da entrambe le parti. L'altra faccia del libro è arricchita dalle opere visive di due artisti poeti, Serena Maffia e Vittorio Pavoncello, che seppure con tecniche e prospettive diverse, si integrano e ci coinvolgono con la loro forza espressiva"""". (Luciana Raggi). """"Potremmo dire che Buchi neri e vuoti di memoria è un progetto ad una velocità elevatissima e proprio per questa sua caratteristica trascina con sé ciò che incontra. Nato da alcuni miei disegni a matita, attraverso l'incontro con Serena Maffia il progetto è diventato una mostra personale a due, facendo della situazione limite psicofisica dei buchi neri e dei vuoti di memoria una storia di attrazione del femminile e del maschile"""". (Vittorio Pavoncello)"