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Spoglia
"Già il titolo è una promessa: mettersi a nudo, mostrarsi, donarsi, è stata per me una piacevole sorpresa scoprire questa vocazione poetica di Sonia Ziccardi. Mi è capitato di conoscerla come raffinata musicista ad Anzio dove opera, assieme all'Associazione culturale Amistade Lab con sede alla Casa dei Mughetti di Nettuno. Lì, con l'amica e collega fotografa Nilde Guiducci, tenni degli incontri sul connubio tra immagine scritta e immagine visiva, poesia e fotografia e lei faceva degli intermezzi musicali. Quando Sonia canta colpisce subito per la voce suadente e bella, dai timbri decisi anche se delicati, somiglia (ed è oggi simile) nello stile a una cantante jazz anni '50, e proprio musica jazz ha studiato; quando si esibisce coinvolge e riesce a trascinarti in altro luogo e in altra epoca e non sono complimenti costruiti, ma sincera stima"""". (Paola Oliva)" -
La serratura blu
L'amico immaginario c'era sempre, ad ogni ora del giorno e della notte. Sempre bello, sempre diverso, sempre alticcio. La chiamavano perfezione, infatti era il frutto della mia immaginazione. Mi chiamava Darling, potevo sempre andare da lui se volevo. Nella realtà ero un po' triste, ero sola, avevo un gatto bellissimo e minuscolo, come se uno scherzo della natura l'avesse fermato all'età di sei mesi. Era un mini gatto, un cucciolo eterno, aveva una voce alta, da gattino, un po' stronzetto, un po' gay. Adesso direte, sei padrona del tempo, dello spazio, delle chiavi blu, puoi avere tutto ciò che vuoi, dov'è il problema? Certo, sarebbe tutto fantastico se non esistesse il concetto sottostante. (Il reale) -
Voci dalla riva-Voces desde la orilla
«Il Rio delle Amazzoni, quella enorme frattura sanata dall'acqua che sgorga dalle ferite della Terra, e tra i suoi affluenti il Marañon (lungo più di 1600 Km), sono silenziosi e imponenti protagonisti di questa silloge, che narra di un viaggio alle origini, alla riscoperta del fango che urla nel DNA e che ricopre le rive in un saliscendi di piene e di magre, dipingendo in una danza il respiro della grande Madre che parla attraverso la Natura e i suoi capricci, bisbiglia con l'Acqua e con il suo fluire e ti accarezza con l'Aria e il suo essere sempre tutt'intorno e poi dentro e fuori, nei nostri polmoni.» (Claudio Fiorentini) Prefazione di Eduardo Martinetti. -
Remainders
Che cosa sia la poetry kitchen lo spiega bene Mario Gabriele, il capostipite di questo genere di poesia. Poetry kitchen è tutto ciò che resta nella dispensa, nei cassetti dimenticati del frigidaire. Possiamo a ragion veduta dire che Mario Gabriele è, hölderlinianamente, pieno di merito e poeticamente abita la terra, proprio come la gallina della cover della poetry kitchen, che becca il mangime lasciato cadere per terra dagli umani. Oggi il poeta è diventato non più e non solo uno «straccivendolo» ma anche un ladro di becchime, usa le parole a perdere della civiltà dello spettacolo e del consumo e le reimpiega; oggi la poesia è un oggetto-da, è fatta da oggetti-da, che provengono dal ciclo della produzione e della sovrapproduzione per finire nella pattumiera che segue al consumo, in questo modo la terra può essere di nuovo abitata e resa abitabile, le parole anche possono essere rese abitabili una volta recuperate e riciclate dalla loro opacità e insignificanza... -
Vi lowo tutti
«Dunque ci troviamo di fronte a un romanzo-verità che ruota intorno al ""prof. Valerio Giga, insegnante di Storia e Filosofia, sulla cinquantina... seduto in cattedra..."""" In ciascuno di noi pochi ricordi restano indelebili come quelli della scuola. A scuola cresciamo, cominciamo a conoscere noi stessi e gli altri, entriamo in contatto con la realtà e il mondo. I giorni trascorsi sui banchi di scuola, alle prese con compagni e insegnanti, tornano fuori nei ricordi. È la malinconia di un passato indimenticabile che ha forgiato una volta per sempre il nostro carattere». (Dalla prefazione di Sabino Caronia)"" -
Signore, in carrozza!
La vita è come un treno su cui a volte sale Amore e quasi non te ne accorgi. Alcuni arrivano in anticipo, altri in ritardo, ma tutti salgono su questa follia e fanno l'amore in un vagone. La sceneggiatura di un'opera teatrale che si legge come un romanzo, trascinando il lettore nelle pieghe di un amore saffico fra due età e condizioni sociali completamente diverse. Amori clandestini, storie segrete ed extraconiugali s'intessono nella narrazione di sfondo: il solidale rapporto d'amicizia fra due giovani ragazze. I personaggi non hanno un nome proprio, ma un ruolo che recitano e che viene sottolineato dal colore del mantello indossato, che indica il loro stato d'animo. Così, fra mantelli bianchi, rossi e verdi compare come un fantasma, una Figura, vestita con un mantello arancione, che avrà il compito ironico di consigliere e guida della protagonista. -
Stasera niente stelle
Due bambine nell'inferno dei grandi. Nel quartiere romano de ""La sedia del diavolo"""", antico e misterioso rudere annerito dai secoli, Alina e Beatrice, diversissime fra loro per estrazione sociale ma unite da un legame di profonda amicizia, dopo la scomparsa della giovane Saira, affronteranno, insieme al gatto Sebastian, situazioni drammatiche che metteranno alla prova la magia della loro innocenza. """"Rimasero strette abbracciate, sotto la pioggia che cominciava a cadere leggera, ascoltando ogni rumore, ogni fruscio. Altri fantasmi venivano ad affacciarsi dai tronchi, come in un gioco perverso, e anche Alina, contagiata ormai dall'ansia di salvezza, avvertiva ora sgradite presenze..."""""" -
Terrestri d'adozione
Se addirittura la poesia è stata definita «fenomeno psicosomatico » dalla poetessa polacca Anna Swir, quasi diritto biologico all'esistenza per una tipologia di poeta, allora vien da pensare che così si rivela in Taccone, dal suo iniziale impulso dell'ispirazione. Ma il passaggio successivo prevede che, da una sofferta dimensione esistenziale-estetica, si apra la via alla chiarificazione critica del contemporaneo. L'autore di Terrestri d'adozione, infatti, ha sempre mostrato una forte intolleranza alle forme dominanti del politically correct. -
A lume acceso
"La poesia di Perrotta assomiglia terribilmente al suo autore. Perrotta è un uomo come tanti, si confonde tra la folla, ma ogni tanto qualcosa piomba dall'alto e lo folgora... È l'estro poetico"""". (David Colantoni, scrittore e artista)" -
Santità della scienza. Verso il Concilio Vaticano terzo
Giorgio Fabretti ha studiato le principali religioni, filosofie e ideologie con metodo immersivo fin dal 1970, in oltre 170 nazioni, spesso in zone di guerra, con la chiave teorica dell'antropologia storica e nell'ambito della sua specializzazione in ""Conflict Resolution"""", conseguita negli Usa nel 1973-4. In questo saggio, ha messo a fuoco il problema della """"santità della scienza"""" come fattore di aggiornamento della Chiesa Cattolica - in cui l'autore è stato allevato - ma anche di pace planetaria, nell'attuale """"guerra mondiale a pezzi"""", come l'ha definita papa Francesco. La scienza, infatti, è presente in tutte le religioni, filosofie, ideologie, nelle forme corrispondenti alle varie culture e tecnologie storiche. """"Per fare il Bene, bisogna farlo bene"""" scrive l'autore, deducendo che fede e scienza debbano oggi unirsi in un """"fare etico"""" per affrontare pacificamente le tecnologie avanzate, che stanno dividendo il Sapiens dalle Intelligenze Artificiali """"diversamente umane""""."" -
Chi vincerà la guerra mondiale a pezzi? La questione del ruolo centrale europeo
Il concetto religioso e umanistico di papa Francesco della ""terza guerra mondiale a pezzi"""" è stato svolto in questo saggio in modo molto complementare, eviscerandolo con spirito naturalistico post-darwiniano come se fosse una sequenza sperimentale dell'Evoluzione, nel 'laboratorio comportamentale e selettivo' della Storia Naturale e Politica. L'Autore, Giorgio Fabretti, dopo gli studi di dottorato antropologico in """"conflict resolution"""", ha compiuto 172 missioni culturali e 51 missioni di guerra. è stato ferito più volte e si è ammalato fino all'invalidità, ma ha acquisito una capacità di intuire e soppesare fatti e parole che, ora, mette a disposizione della collettività, non solo di studenti ma anche di """"decision makers"""" ai più alti livelli di governo, in quanto viene unanimemente riconosciuto come qualificato """"analista e strategista di scenari tecnologici e bellici"""". Attraverso i suoi studi ed i suoi incarichi, ha attraversato mezzo secolo di Storia in immersione """"mentre si faceva"""" il presente. Chi vincerà la Guerra Mondiale a pezzi, attualmente in corso? E quale sarà il ruolo culturale dell'Europa?"" -
100rimedamore
"Vittorio Pavoncello, con solita indomita creatività, si diverte a giocare con le parole, mettendo alla berlina il più celebrato dei sentimenti attraverso un catalogo di rime scelte. Giorgio Manganelli, altro provocatore di fama, in un romanzo del 1981 fa ciondolare l'amore tra nobiltà e turpitudine, gonfiandone la dignità fino al parodico e facendone risuonare la carnalità fino al suo intrinseco nulla, ma lo fa per vocazione alla verbalità, debordando, per quanto con dotta misura, verso l'irrealtà d'un sentimento difficile, sentenzioso, apodittico, stordente. Invece, Vittorio asciuga ogni possibile sproloquio in una lista di parole cristalline, quasi silenziose, incollate principalmente per rima e mescolate a istruzioni tecniche d'un linguaggio da elaboratore elettronico. Le due operazioni mi sembrano somiglianti, né si distaccano da una tradizione scherzosa che si può far risalire a Ovidio e a Catullo: quella dell'amore non sempre sacro, solo in apparenza con buona pace di Afrodite"""". Paolo Parisi Presicce" -
Noi due in uno. Dentro le cinque stagioni
Angela Carlini conduce il lettore dentro una lirica piena di poesia e coraggio, sforzo inaudito di tirare fuori ogni segmento della natura umana. Sapientemente ha aperto il giardino segreto interiore, oltrepassato la soglia e svelato ""calde immagini di forme definite catturate dagli occhi"""", riflessione dell'io più profondo. Da abile pittrice Angela Carlini cattura il momento sublime di un'apparizione epifanica e la rivela sotto forma di parola che, all'improvviso, distoglie e sconvolge il pensiero."" -
Umana farsa. Versi in terza rima nel parco
Dante, padre della lingua e della poesia italiana, scelse e plasmò il volgare, una lingua insieme ricca e densa, bassa ma capace di salire dall'Inferno fino all'indicibile del Paradiso. Mentre lavoravo all'Umana farsa mi convincevo sul campo che la sua metrica è capace ancora oggi di esprimere temi e sentire contemporanei (lo dimostrano già, senza che serva il mio apporto, illustri esempi della nostra poesia recente). -
Torna da me
C'è una coppia alla deriva, con un lui omosessuale, probabilmente carico di un vissuto infantile. E tutto sembra narrarci di un lento dissolvimento, nel quale i protagonisti - Lui e Lei - assumono quasi l'evidenza dell'Incubo Espressionista. -
Il corpo del padre (24 febbraio 2017)
La poesia di Stefania Di Lino sa, e lo dichiara, che ogni poeta scrive inevitabilmente nel proprio determinato orizzonte; sa anche, tuttavia, come ogni ""mai innocua parola"""", di avere tra i propri moti originari, tra le proprie scaturigini, il gesto di Antigone, la sua cura e la sua ribellione, la sua disubbidienza al potere ghignante e la sua pietas, costretta dal tempo a divenire atto di eroismo. (Anna Maria Curci)"" -
Esmeralda
La bipolarità, malattia di Esmeralda, è per l'autore non solo la chiave principale di lettura del testo ma la vera protagonista di cui l'eroina diventa il simulacro carismatico: autore, regista e interprete di se stessa in una danza ""sacra"""" che innesca e muove la scena intorno a lei, al ritmo dei suoi Up e dei suoi Down, che volendo tradurre in musica passano dal free jazz al funky rock. La malattia bipolare, affrontata dall'autore, come mimesi del nostro vivere contemporaneo, detta i ritmi della narrazione investendo come un'onda i personaggi Esmeralda, Massimo, Claudia e il Maestro Ignis, e ne segna i ruoli: malata, innamorato, messaggera e taumaturgo come vero e proprio agente/reagente di conoscenza, necessario ma non sufficiente, senza il naturale relazionarsi dei personaggi. (Dall'Introduzione di Mauro Silani)"" -
Il dono
Questa silloge è dedicata al compagno della mia vita col quale ho condiviso fino ad ora 45 anni di vita insieme, nella gioia e nel dolore, in salute e nella malattia. Sì, perché proprio a seguito di un'orrenda malattia, come io la definisco in alcune delle poesie, che ha colpito improvvisamente e senza alcun preavviso mio marito, sono sbocciate una dopo l'altra queste liriche. -
Poesie tra i denti
Sono versi che raccontano di incontri e di amore. L'altro c'è, e si imprime, lascia una traccia perenne, ma sembra non restare, non trattenersi. Scivola via leggero così come è venuto e diventa ricordo. Siamo in un mondo in cui ciò che resta è l'assenza, in cui la presenza che resiste è la mancanza. L'amore è una apparizione, ma anche una sparizione. L'autrice è noi, con lei viviamo questi versi generosamente, siamo polvere distratta, siamo senza pelle cioè indifesi, arresi di fronte al fatto di sentire dentro di noi il desiderio di amare ed essere amati - che è anche la paura di prolungare un ricordo e trasformarlo in qualcosa che permane. -
Da scimmia a umanoide
Questo volume raccoglie 40 conversazioni tenute, in presenza e a distanza, tra febbraio e marzo 2021, nell'ambito degli incontri quasi quotidiani curati dalla Fondazione Raffaele e Giorgio Fabretti. Le conversazioni hanno riguardato soprattutto questi tre argomenti ""provocatori"""": 1) Veniamo dalle scimmie o siamo ancora scimmie con il mito di un umano immaginario? 2) Come ci comporteremo di fronte agli """"umanoidi"""" con Intelligenze Artificiali: li ameremo oppure li odieremo? 3) L'Homo Sapiens, alla luce di inquinamenti, pandemie, guerre e Ogm, è anch'esso """"mutante in via di estinzione""""? Qualche lettore ha definito questo saggio: """"Quel che avreste voluto sapere da un libro sulla storia del Sapiens scritto da Yuval Harari, ma che questi non ha avuto il coraggio di dirvi.""""""