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La Corte Costituzionale e l'economia. Atti del ciclo di incontri tra giudici costituzionali, economisti, giuristi
I problemi dei principi costituzionali in materia economica sono da sempre al centro dell'attenzione della Corte costituzionale. Lo sono stati a maggior ragione negli ultimi anni, durante i quali ai giudizi sulla normale produzione legislativa si sono affiancati quelli sulle misure adottate sotto l'urgenza della crisi. Per converso, anche le decisioni di Palazzo della Consulta hanno attirato attenzione, commenti e critiche per le loro implicazioni economiche. Tra il settembre 2016 e il maggio 2017 la Facoltà di Economia dell'Università Cattolica, il Dipartimento di Diritto privato e pubblico dell'economia e il Dipartimento di Economia e finanza hanno organizzato un ciclo di incontri in cui altrettanti giudici costituzionali hanno spiegato, a partire da casi significativi, come la Corte affronta simili questioni e ne hanno discusso con economisti e giuristi dell'ateneo. Questo volume raccoglie, nella prima parte, gli atti dei cinque incontri. La seconda parte (accessibile online) è composta di altrettanti capitoli in cui vengono descritti e analizzati i casi discussi in ciascuna occasione, più un sesto capitolo dedicato alle pronunce di altre corti costituzionali europee evocate durante il ciclo. -
Il family impact. Un approccio focalizzato sulla famiglia per le politiche e le pratiche
Facendo seguito a un seminario internazionale promosso in collaborazione con il Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia) e tenutosi presso l'Università Cattolica nell'autunno 2017, il Quaderno contiene la prima edizione italiana di due testi in cui viene presentato il Modello del Family Impact elaborato dal Family Impact Institute (Purdue University, West Lafayette, Indiana) e alcuni contributi multidisciplinari che fanno il punto sul dibattito riguardante l'impatto familiare di politiche e interventi in Italia. L'analisi dell'impatto delle politiche e degli interventi sul benessere delle famiglie è un tema rilevante che ha avuto ampia risonanza anche alla Conferenza nazionale sulla famiglia organizzata dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio nel 2017. In questa occasione i curatori del Quaderno hanno presentato il modello americano, valido per promuovere un dialogo virtuoso tra ricercatori e policy makers. -
Sociologia. Teorie e problemi
Questo volume offre una panoramica delle teorie e dei concetti sociologici più significativi per una lettura dei fenomeni sociali. Esso è principalmente rivolto a studenti e a quanti desiderano accostarsi alle tematiche sociologiche. Il filo conduttore del testo è costituito da una delle principali problematiche proprie della sociologia: la questione del rapporto tra libertà individuale e determinismo nell'agire umano. In quest'ottica sono stati distinti i contributi che tendono a privilegiare il protagonismo dell'attore da quelli che danno rilievo ai condizionamenti sociali. Alla luce di questo stesso nodo problematico sono esaminati alcuni concetti chiave della sociologia, a partire da quelli di azione e di struttura. -
Saggio di una metafisica dell'esperienza
Il Saggio è rivolto alla domanda metafisica: domanda sul senso, sul valore, sulla razionalità ultima della vita. E tuttavia come tentare una risposta se non andando a fondo nella struttura stessa del domandare? Con questo motivo a ritroso, Bontadini si colloca ad un tempo nell'alveo del pensiero moderno e ne riconosce il punto metodologico di rigore: l'attenzione all'orizzonte della coscienza, quale primalità indubitabile del pensiero, costituisce in definitiva la via per una fondazione metodologica della stessa domanda sull'essere. -
Vita e Pensiero: cento anni di editoria. Catalogo storico 1918-2017
«Ogni volume è una battaglia, ogni titolo di un libro un programma, ogni nome d'autore un fratello, ogni collezione un orizzonte che si schiude e che invita a procedere innanzi impavidamente, coraggiosamente, arditamente...». Così scriveva mons. Francesco Olgiati parlando della casa editrice Vita e Pensiero, che dopo l'omonima rivista avviata nel 1914, aveva fondato nel 1918 insieme a padre Gemelli e Armida Barelli. A cento anni di distanza l'editrice festeggia il traguardo con un catalogo storico che ne ripercorre l'opera: dal primo libro Carlo Marx fino a tutto il 2017 che si chiude con Adamo dove sei? di Ravasi. Titoli, collane, autori (consultabili anche attraverso gli indici cronologici e alfabetici) si susseguono accompagnati da un apparato iconografico che mostra alcuni dei best seller e degli autori di punta e lo sviluppo grafico di quella che sarà, ed è tutt'oggi, l'editrice dell'Università Cattolica che nasce di lì a qualche anno. Il volume è arricchito dall'introduzione del noto studioso di editoria Giuliano Vigini che ripercorre le tappe storiche dell'editrice. -
Lingue, culture ed esperienza
Una comunità dispone di un repertorio complesso di strategie espressive convenzionali, che possono appartenere a più lingue o a più varietà della stessa lingua. Nello spazio europeo le realtà plurilingui sono numerose, anche se spesso poco note, ma che meritano la nostra attenzione sia perché mostrano un’Europa linguistica irriducibile ai confini politici sia perché fanno luce sulla natura stessa delle lingue. In questi territori caratterizzati dalla coesistenza pacifica di fenomeni linguisticamente eterogenei si riconoscerà che lingue diverse, tra loro in contatto, hanno aspetti simili, ma anche che possono esservi differenze tra realizzazioni ricondotte di solito a una stessa lingua. L’indagine di tali fenomeni mette in luce la matrice linguistica di molti elementi della cultura come tradizione di una comunità. E la differenza tra le lingue può essere correlata a ‘letture’ diverse della realtà. Se ne ricava l’impressione di una varietà e di una ricchezza sorprendenti: la realtà non si lascia esaurire da un solo punto di vista e la conoscenza di più lingue è strumento per comprendere e apprendere uno sguardo “plurale” sul mondo. -
Filologia, letteratura, computer. Idee e strumenti per l'informatica umanistica
Come scrive Tito Orlandi nella presentazione del volume, ""quello che lo distingue da trattati per alcuni versi similari è il suo essere concepito come esposizione sistematica dei problemi per le persone colte interessate, ma anche e forse soprattutto come manuale ampio ed esauriente rivolto all'insegnamento e all'apprendimento universitario. L'esigenza è oggi sentita, ed è un grande merito che sia stata colmata. Non sta naturalmente a me di illustrare il contenuto e le caratteristiche del libro; tuttavia accennerò, perché mi hanno particolarmente colpito, la trattazione dei due modi di vedere l'informatica umanistica, la quantità di informazioni su siti web e software utili all'utente, l'insistenza sui concetti di base, il coraggio nell'invitare a scegliere software difficili ma seri"""". Il volume cerca di muoversi tra teoria e prassi, secondo la prospettiva della 'scuola romana' che riconosce appunto in Orlandi il suo ispiratore fondamentale, e di ricondurre lo sviluppo dell'informatica umanistica, e principalmente dell'informatica testuale, a esigenze profondamente radicate nella storia della filologia e della cultura occidentale, dal mondo ellenistico, alle indicizzazioni bibliche medievali, alla filologia 'quantitativa' otto-novecentesca."" -
Il lavoro e i suoi luoghi
La dimensione del luogo di lavoro ha sempre rappresentato uno snodo di lettura delle relazioni professionali che riflette interrogativi fondamentali sull’agire umano. Oggetto di attenzione fin dalle origini del Diritto del lavoro, oggi la questione “logistica” risente particolarmente del dinamismo dei mercati e dei metodi di produzione, per la velocità delle innovazioni tecnologiche e degli interventi del legislatore sulle tipologie contrattuali. I mutamenti di scenario non solo interessano stili di vita e di comportamento, e quindi la condizione personale dei lavoratori, ma anche toccano nel profondo la relazione essenziale tra diritto e tecnica, sollecitando quel sistema di pensiero sul lavoro che sta alla base della riflessione giuridica. Il volume propone un’analisi a più voci sul tema dei luoghi del lavoro da una prospettiva a tre dimensioni: la città, il mercato e la distanza. L’obiettivo è offrire un’indagine sulle questioni più urgenti della condizione lavorativa nel contemporaneo rispetto all‘efficacia di recenti soluzioni normative volte a migliorare l’equilibrio, mai definitivo, tra le esigenze delle imprese e il rispetto della dignità delle persone che lavorano o che cercano un’occupazione. -
Immagini emergenti della leadership nelle organizzazioni
Gestire la funzione di leadership è questione vitale in ogni organizzazione produttiva e di servizio. Oggi poi la crisi della cultura fordista, centrata sulla pianificazione e sul controllo, il bisogno di ""qualità e flessibilità"""" hanno messo in crisi i tradizionali modelli di leader """"eroe"""" e di leader """"forte"""". In questo contesto, un gruppo internazionale di studiosi propone al lettore un'indagine """"cross-culturale"""" sul tema della leadership, sottolineando l'emergere di modelli più aperti rispetto a quelli tradizionali, meglio rispondenti alla """"turbolenza post-moderna"""", centrati su dinamiche partecipative e circolari anziché sulla preminenza personale. Il libro perciò si rivolge non solo a studiosi, ma soprattutto a quanti, per responsabilità di ruolo, desiderano assumere potere per costruire insieme ad altri."" -
Lettere agli studenti del Sessantotto
Ezio Franceschini (1906-1983) si laureò a Padova nel 1928, relatore della sua tesi Concetto Marchesi; insieme furono attivi nella Resistenza dal 1943 al 1945. Nel 1936 approdò alla Università Cattolica come professore incaricato di Storia della letteratura latina medievale, lì divenne di ruolo nel 1939 e insegnò per il resto della sua vita. La sua ricerca scientifica ebbe come obbiettivi privilegiati la sopravvivenza della sapienza pagana nel medioevo cristiano e la storia del movimento francescano nei suoi testi e nella sua spiritualità. Nel triennio 1965-1968, gli anni in cui si formò ed esplose la contestazione giovanile, fu rettore dell'Università Cattolica. Durante i sit-in parlava in piazza con gli studenti; partecipava alle loro assemblee; cercava sempre di capire e di aiutare, fedele al suo compito di educatore. Per raggiungere i ragazzi si serviva dei loro stessi mezzi di comunicazione: volantinaggio e cartelli, oltre le lettere normali e quelle pubblicate a stampa in «Itinerarium cordis», l'apposito foglio periodico di informazione interna per gli studenti dell'Università Cattolica. Le lettere e i messaggi, raccolti in questo libro, intendono mettere in luce l'affetto, la cura e la speranza, riposti nei suoi ""cari studenti"""", e l'impegno con cui anche nelle situazioni dure continuava a insegnare l'esercizio lento e faticoso della libertà. Alcune sue riflessioni sui fatti e sui problemi dei giovani di quegli anni sono pure edite qui, tolte da appunti manoscritti."" -
Mission (im)possible. Come riorganizzare l'Istituto Superiore di Sanità e uscirne vivi... e felici!
Nel luglio del 2014, per la prima volta nella sua lunga storia, l'Istituto Superiore di Sanità (ISS), la più importante istituzione di ricerca sanitaria del Paese e organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale, viene commissariato dal Governo a causa di un perdurante squilibrio finanziario. Da questa premessa, sicuramente traumatica per una struttura fondata nel 1934, che ha prodotto attività di ricerca importantissime per la vita del Paese ed è stata la casa di 4 premi Nobel, si sviluppa un'esperienza complessa e difficile, ma anche entusiasmante. Muovendosi tra tagli al bilancio, resistenze burocratiche, tensioni sindacali, obsolescenza logistica e strutturale, ma anche con passione, impegno e senso di appartenenza del personale, Walter Ricciardi traccia il percorso programmatorio, organizzativo e gestionale che ha portato a una radicale riorganizzazione dell'ISS, al suo rilancio e alla sua rinnovata centralità, a livello nazionale e internazionale, ma delinea anche gli elementi essenziali per la gestione del cambiamento nelle strutture complesse, attività necessaria per garantire al Paese istituzioni pubbliche e imprese private efficaci ed efficienti. Un libro utile per comprendere come, anche nel nostro Paese, e in particolare nelle strutture pubbliche, è possibile innovare, se si agisce in modo adeguato. Prefazione di Beatrice Lorenzin. -
Icone del sacro. Chiesa, arte e cultura visuale
È possibile attraverso l'arte contemporanea rafforzare il sentimento religioso? L'arte per la liturgia, in relazione alle esigenze e aspettative della committenza ecclesiastica, vive una stagione critica. E questo accade proprio quando, più che in passato, gli strumenti della comunicazione visuale si dimostrano capaci di portare lo spettatore in uno spazio che lo strappa dalla contingenza per mostrargli nuovi mondi. Pensiamo al linguaggio della video arte, che per certi aspetti possiamo assimilare alla grande tradizione barocca, in grado di suscitare reazioni emotivamente coinvolgenti. Nella nostra epoca la dimensione totemica e animistica attribuita alle immagini è particolarmente accentuata e richiama quella primordiale necessità di un dialogo tra l'uomo e il divino, come bisogno antropologicamente fondato, che forse si era data come irrimediabilmente perduta. Il sacro contemporaneo non può non misurarsi con la visual culture del presente nelle sue infinite sfumature: una cultura delle immagini che, costantemente, sollecita la parte emozionale e spirituale dell'uomo. A fronte della capacità evocativa di questa 'svolta iconica' certa tradizione iconografica un po' scontata rischia di impallidire o di essere scarsamente comunicativa. Questo libro cerca di ricomporre tale frattura e di indagarne i motivi. Gli esempi di opere d'arte, dipinti sacri, ma anche i riferimenti tratti dal cinema e dalla moda, fino alla pubblicità di oggetti di consumo, consentiranno al lettore di allargare il proprio immaginario, rendendo visibile la connessione che esiste tra realtà semantiche diverse. Lo accompagnerà una domanda: l'arte sacra contemporanea possiede gli strumenti per tradursi in un'esperienza del sacro all'altezza dell'esigenza di spiritualità del nostro tempo? Non mancheranno le suggestioni e le immagini per riflettere. Prefazione di Lauro Magnani. -
La penultima bontà. Saggio sulla vita umana
Penultima bontà: perché quell'aggettivo? Perché 'penultima'? Domanda legittima, persino scontata, di fronte al titolo di questo libro del filosofo catalano Esquirol, la cui risposta si snoda lungo pagine di parole semplici e dense insieme, calde e profondamente vere, scritte con finezza di tessitura letteraria e originalità di pensiero. Abbiamo davvero bisogno di uscire da quell'orizzonte di senso che ingabbia la vita umana tra un inizio perfetto e perduto e una fine ineluttabile e definitiva, perché quello che avvertiamo, con la certezza di un'esperienza che ci percorre continuamente dalla pelle al cuore mentre viviamo qui e ora, è che il mistero della vita non risiede in un paradiso impossibile da cui siamo stati cacciati né nell'ultimità della morte, ma nella penultimità, appunto, della vita che vive e si sente vivere. Questa, ci dice qui Esquirol dialogando con il libro della Genesi, con Platone, con san Francesco e Zarathustra/Nietzsche, con Heidegger, Simone Weil e tante altre voci del pensiero filosofico, è la caratteristica propria dell'umano: sentirsi vivere, essere coscienti di un'esperienza vitale che non si fa rinchiudere, ma vibra e pensa e ama scoprendosi imperfetta, spesso ferita, mai compiuta e sempre penultima, eppure proprio per questo capace di riconoscere la stessa condizione negli altri e di creare comunità. Una comunità fraterna che vive ai 'margini', per usare la bella espressione con cui Esquirol indica il quotidiano, fatto di crepe, di deserto, di fatica, ma anche di prossimità, di resistenza, e soprattutto di cura e di gratitudine. -
Gianfranco Bettetini. Media, linguaggi, valori
In questa lunga intervista realizzata poco prima della sua morte, Gianfranco Bettetini ripercorre gli elementi centrali del suo ampio lavoro teorico, proponendone una chiave di lettura unitaria molto utile a leggere o rileggere oggi i suoi testi, in molti casi pionieristici e sempre impostati su una dimensione etica e valoriale. il testo è arricchito dagli articoli di Francesco Casetti, Chiara Giaccardi, Aldo Grasso, Juan José Garcìa Noblejas e Armando Fumagalli. -
La Russia e l'Occidente. Dinamiche politiche a cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre
La Russia e gli Stati del mondo occidentale sono inesorabilmente destinati alla competizione? A distanza di un secolo dalla Rivoluzione d’Ottobre, il presente volume si interroga sulle relazioni tra attori i cui interessi strategici sono spesso rappresentati come inconciliabili. Parlarne non significa schierarsi automaticamente nel campo di quanti oggi considerano la Federazione Russa come una potenza esterna all’Occidente, ma partire dalla consapevolezza che esistono condizioni strutturali e agenti che spingono in tal senso. Per fornire un contributo originale al dibattito, gli autori di questo libro hanno scelto di non attribuire al tempo presente un carattere eccezionale, ma di considerarlo assumendo una prospettiva di lungo periodo. Similmente, alle personalità dei singoli non è stata attribuita una responsabilità assoluta per il corso degli eventi, come se queste fossero state da sole in grado di deviare con una sterzata le sorti della storia. Al contrario, si è cercato di interpretare le relazioni tra la Russia e gli Stati occidentali nell’ultimo secolo facendone emergere gli elementi di continuità e quelli di discontinuità in relazione ai mutamenti sistemici che hanno preso forma nella dimensione internazionale. -
Educazione alla cittadinanza e insegnamento della Costituzione
La Carta costituzionale costituisce non solo la legge fondamentale del nostro ordinamento, ma anche un 'ambiente' culturale e pedagogico, un linguaggio dotato di forza ideale, chiarezza e organicità etica, giuridica e politica, capace di accogliere, dar senso e orientamento alle persone che vivono nella scuola, alle discipline e alle attività che vi si svolgono. Dopo il varo della Costituzione, avvenuto un anno prima della Dichiarazione universale dei Diritti umani, il problema di una valorizzazione anche didattica di questo codice si è posto in vario modo, anche con incertezze e dissensi. Di recente si è avvertito il bisogno di riscoprire questo codice investendo di nuovo il Parlamento con proposte di quasi tutte le forze politiche e con una proposta di legge di iniziativa popolare offerta dall'ANCI, preoccupata di assicurare che nella scuola si preparino non solo lavoratori, ma anche cittadini consapevoli e praticanti. Nessuna disciplina può garantire da sola la solida formazione alla cittadinanza locale, nazionale e globale di cui c'è oggi bisogno: è necessario uno specifico sia pur limitato monteore dedicato, secondo le età dei ragazzi, allo studio, alla riflessione, all'elaborazione di idee relative alla Costituzione, ai suoi contenuti e alle sue implicazioni a livello scolastico, nazionale e internazionale. Diritti non riconosciuti e doveri non adempiuti non perdono per ciò stesso il loro valore etico, giuridico e politico. Questo libro affronta il tema Cittadinanza e Costituzione grazie a svariati contributi di carattere pedagogico, storico-critico, giuridico, didattico e con relazioni di specifiche esperienze condotte in istituti scolastici di province diverse, come Brescia, Roma e Reggio Calabria. -
Funzionare o esistere?
Solo accettando di andare al di là del semplice 'funzionamento' della macchina e riguadagnando invece la complessità piena di senso dell'umano, si può tornare a considerare senza angoscia la morte come parte dell'esperienza sapida della vita, a guardare la fragilità del corpo e delle emozioni come ricchezza della relazione con gli altri. E recuperare così uno sguardo aperto verso un futuro che sia sempre meno un risultato e sempre più un cammino, a volte facile e a volte difficile come la vita vera.rn«Il pensatore argentino Miguel Benasayag sostiene che la sfera biologica ha una circolarità mentre la funzionalità è invece lineare. Anche la vita ha i suoi automatismi ma non sono quelli delle macchine» - AvvenirernrnAnziani considerati ormai 'vecchi', fuori dal ciclo produttivo e soprattutto da quello del consumo. Giovani che non hanno più il diritto di essere giovani, ma sono inseriti da subito nella giostra delle competenze da acquisire, dei risultati da conseguire, con l'imperativo di essere 'imprenditori di se stessi'. Fragilità umane di tutti noi che vengono stigmatizzate come intoppi nella realizzazione di una felicità del qui e ora, col risultato di impregnarci di angoscia e paura del futuro. Non è lo scenario distopico di un libro di fantascienza, ma il panorama della nostra situazione attuale. Come ci siamo arrivati? Quando abbiamo abdicato alla nostra irriducibilità a una modellizzazione meccanica? Perché abbiamo accettato di diventare un mero 'bilancio di competenze' governato da un algoritmo ottimista, e perché ci siamo lasciati convincere che saremo migliori e più felici se ci lasceremo 'aumentare' dalle macchine? Ma soprattutto: c'è una via di resistenza a tutto questo? Miguel Benasayag, che da sempre si muove all'incrocio tra psicanalisi, biologia e filosofia e che per il suo essere un resistente ha anche pagato un prezzo personale, come racconta più volte in questo libro, raccoglie l'appello di una società impaurita e le propone una scommessa per un futuro diverso: un futuro di persone singolari, ricche delle proprie diversità, delle proprie qualità e incrinature, che vivono in relazione tra loro. -
Mito e narrazioni della giustizia nel mondo greco
Lo sguardo di Ifigenia si perde nella distesa del mare. Così la ritrae un pittore tedesco dell'Ottocento legato, per cognome e parentela, a uno dei maggiori giuristi del suo tempo e di ogni tempo. Non potrebbe esserci immagine più emblematica per rappresentare, insieme, l'eternità dei miti della Grecia («queste cose non avvennero mai, ma sono sempre»), l'ammaliante e simbolica ambivalenza del rapporto con il mare di quella civiltà e l'interrogazione fondamentale, per il mondo del diritto e della giustizia, che la geografia dello spirito disegnata dai flutti dell'Egeo nel lambire quelle coste, quelle isole, incessantemente rivolge agli umani. Il lettore di quest'opera potrà trovare nella letteratura greca (da quella arcaica fino alla poesia neoellenica e alle riscritture moderne del mito), i «punti di riferimento tracciati dagli astri nella volta del cielo» (M. Detienne) per veleggiare «nell'arcipelago in cui iniziò il grande destino della civiltà occidentale» (M. Heidegger) e approdare ai lidi della giustizia. A questo «bel viaggio», «fertile in avventure e in esperienze» (C. Kavafis), a questo eterno tendere verso l'ideale Itaca dell'hesykía, in cui si ricompongano i conflitti, si plachino le contese, si allontani la hybris, non è certo chiamato il solo professionista del diritto. «Sempre devi avere in mente Itaca»: ognuno, ma proprio ognuno, ogni giorno, gettato nel mare dei fatti della vita, deve cercare il poros, la via. E, come nell'arte della navigazione, deve saper «giocare d'astuzia col vento, essere sempre sul chi vive, prevedere l'occasione migliore per agire». L'«intelligenza dalle mille sfaccettature», la gnome polybulos che, secondo Pindaro, è la virtù del pilota, lo è anche dell'essere umano proteso alla ricerca di 'parole giuste'. -
Il prodigioso duello. La sfida per l'uomo
Questo volume documenta lo scontro tra la vita e la morte così com'è stato vissuto e concepito dalla cultura della Grecia antica, dal cristianesimo e dal moderno e dal post-moderno anticristiano: tre antropologie, tre possibili esiti dell'esistenza. Al 'tragico', la parola più seria pronunciata dagli antichi sul destino umano, si contrappone l'utopistica pretesa di parte della cultura contemporanea di risolvere il problema della vita con una nuova creazione dell'uomo affidata alla tecno-scienza. In questo quadro, al filosofo spetta il compito di portare alla luce il valore metafisico e antropologico intrinseco alla fede cristiana: al suo universale antropologico, alla 'relazione fiduciale generativa' tra Cristo e l'uomo, la cui ragionevolezza trova conforto nella sua analogia con i legami fecondi tra sposo e sposa, padre-madre e figlio. -
Vaticano I. Il concilio e la genesi della Chiesa ultramontana
Convocato da papa Pio IX, il Concilio Vaticano I si riunì dal dicembre 1869 al luglio 1870 nel transetto nord della basilica di San Pietro, un luogo che si sarebbe rivelato tutt'altro che piacevole, per la pessima acustica e la temperatura gelida. Non sarebbe stata però quella la preoccupazione maggiore per i vescovi convenuti, bensì la discussione dell'argomento che aveva portato al Concilio: l'infallibilità del papa. Un tema caldo, anzi caldissimo, se pensiamo che il mondo occidentale stava facendo i conti con lo scossone della Rivoluzione francese e le sue parole d'ordine di libertà, uguaglianza e fraternità, sulla scia degli ideali illuministi che avevano messo in discussione un ordine consolidato da secoli e aperto il pensiero alla positività della scienza contro la tradizione. In questo clima, si capisce che la Chiesa sentisse minacciate le sue fondamenta, tanto più che anche il suo potere temporale era sotto attacco, con la perdita dello Stato pontificio e la presa di Roma. Ecco allora che la definizione dell'infallibilità del papa, punto d'arrivo delle dottrine ultramontane che auspicavano la crescita dell'autorità pontificia all'interno della Chiesa, fece da cardine nel Vaticano I per il ricompattamento identitario del cristianesimo. La cosa non avvenne senza traumi. Le controversie che si scatenarono nelle sessioni del Concilio e fuori, negli ambiti politici e intellettuali, sembrarono a un certo punto spaccare in due la Chiesa e preannunciare uno scisma. II conflitto venne infine risolto da Pio IX, che intervenne personalmente a pilotare la definizione dell'infallibilità, prevaricando di fatto il ruolo dei vescovi riuniti in Concilio, ma guadagnando alla figura papale un rilievo assoluto rimasto tale per un secolo, fino al Vaticano II. John O'Malley, storico della Chiesa, ci racconta qui le vicende del Vaticano I dipingendo un affresco dai colori vivaci, in cui ai litigi, alle forzature, alle ambizioni personali, alle fughe di notizie ad arte fanno da contrappunto i sinceri tentativi di trovare soluzioni condivise, il rispetto del diritto di parola, la difesa del dialogo con la modernità. Uno spaccato della Chiesa di 150 anni fa per molti versi ormai sorpassata, mai cui effetti si fanno sentire tuttora, e che perciò merita di essere conosciuta e studiata.