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Trento. Il racconto del Concilio
Il Concilio di Trento (1545-1563) fu il tentativo della Chiesa cattolica di mettere ordine ""a casa propria"""" in risposta alla Riforma protestante. Con i suoi sofferti diciott'anni di lavori, ha rappresentato uno degli snodi più significativi della storia della Chiesa moderna, segnando profondamente il cattolicesimo per i secoli a venire. Eppure capire cosa successe a Trento non è mai stato facile, così come diverse, e spesso del tutto opposte, sono le considerazioni sulla sua eredità. C'è chi lo ritiene il simbolo della fierezza e dell'identità cattolica, addirittura una panacea dei mali della Chiesa e della società, e chi invece lo giudica l'emblema della Controriforma, qualcosa che sa di ritorno indietro e di oscurantismo. In """"Trento. Il racconto del Concilio"""" lo storico americano John O'Malley fa giustizia di questi tratti mitologici o mistificatori restituendoci il racconto vivido di un momento decisivo della storia europea non solo religiosa, ma anche politica, culturale e sociale."" -
Un' identità minore. Percorsi sull'abitudine fra letteratura e filosofia
In un originale dialogo fra i capolavori della modernità e le filosofie novecentesche, Federico Bellini ricompone un discorso unitario che vede nel concetto di abitudine un elemento cruciale della nostra identità di uomini. Ecco che Bergson e lo spiritualismo francese gettano luce sulle rappresentazioni della routine in Proust e Beckett; The Way of all Flesh di Butler è letto quale riflesso letterario delle eterodosse teorie lamarckiane dell'autore; la nozione di habitus di Bourdieu offre una chiave di lettura de Il deserto dei Tartari di Buzzati; la rappresentazione della dipendenza ne La coscienza di Zeno di Svevo converge con il tardo pensiero di Freud; la poetica dell'OuLiPo e l'opera di Perec anticipano le teorie dell'antropologia filosofica dell'esercizio di Sloterdijk. La costellazione così composta disegna uno sforzo trasversale di ripensare l'esperienza umana sotto il segno di un'identità minore, spogliata di ogni pretesa autarchica ma non per questo polverizzata o liquefatta. -
Famiglia e povertà relazionale. Multidimensionalità del fenomeno e buone pratiche innovative
La famiglia è essenzialmente una relazione: le sue forme di fragilità e di povertà sono fragilità e povertà delle e nelle relazioni familiari, che acquistano nella realtà attuale caratteristiche peculiari. La povertà delle famiglie, intesa come situazione ""relazionale"""", può essere intesa sia come la scarsità di relazioni presenti e attive in un determinato gruppo familiare, sia come la limitatezza delle reti di relazione in cui la famiglia è inserita, sia come un deficit di qualità delle relazioni stesse, si tratti di quelle interne o di quelle esterne. Le condizioni materiali, economiche e le diverse caratteristiche dei contesti di vita rappresentano inoltre fattori di risorsa o di rischio, rispetto alla possibilità delle famiglie di rispondere in maniera efficace ai propri compiti specifici, e l'attuale situazione pandemica costituisce un acceleratore di molte condizioni avverse. I contributi raccolti nel presente volume prendono in considerazione aspetti o forme specifiche della povertà relazionale, da varie prospettive disciplinari (sociologiche, psicologiche, storiche, economiche, di lavoro sociale) e interessanti pratiche per il contrasto alla povertà relazionale della famiglia."" -
Il cinema americano in Italia. Industria, società, immaginari. Dalle origini alla Seconda Guerra Mondiale
Il volume di Federico Di Chio racconta la storia del cinema americano in Italia, dalle origini alla Seconda guerra mondiale, come mai è stata raccontata, grazie al lavoro su dati inediti e documenti riservati, conservati presso archivi governativi e privati, sia italiani che americani. Il libro, intitolato ""Il cinema americano in Italia"""", affronta tre ambiti di analisi indipendenti, ma intrecciati. Anzitutto la vicenda industriale e politica di Hollywood nel nostro Paese. Quanti film sono stati importati e quali? Come si sono mossi gli Studios nei riguardi delle varie autorità del regime e del Duce stesso? All'ambito industriale e politico si lega strettamente quello sociale e culturale. Che impatto ha avuto la cinematografia americana sui quadri valoriali, sul costume e sull'immaginario degli italiani? Infine i film. Quali film americani hanno avuto un particolare successo e perché? E quale influenza hanno avuto sul cinema di casa nostra e i suoi autori?"" -
La coerenza pedagogica. Ricordo di Giuseppe Mari
Il volume raccoglie i contributi presentati nel corso di un Convegno internazionale, organizzato dal Dipartimento di Pedagogia e svoltosi in Università Cattolica a un anno dalla prematura scomparsa del professor Giuseppe Mari. Le voci di autorevoli colleghi: Giorgio Chiosso, Maria Teresa Moscato, Cosimo Laneve, Pierpaolo Triani, Giuseppe Zanniello, Blanka KudlàEovà e Andrej Rajs4 ricordano la figura di Mari, inserendola all'interno del dibattito pedagogico contemporaneo ed enucleandone alcuni tratti peculiari. Ne emerge un ricordo partecipato e scientificamente profondo di un pedagogista cristiano che ha operato molto attivamente nella società e nella comunità accademica, grazie alla ripresa di una pedagogia cristiana saldamente ancorata alle radici classiche ma altresì in dialogo con il mondo contemporaneo, secondo un impegno etico ed educativo di grande coerenza e rigore. -
Consumi e consumatori sostenibili. Valori, responsabilità, incertezze
Le transizioni di sostenibilità, decarbonizzazione ed economia circolare vengono spesso viste dal lato dell'offerta, vale a dire come un cambiamento di paradigma del sistema produttivo basato sull'innovazione tecnologico-organizzativa e sull'adattamento dei modelli di business. In realtà, tali transizioni non possono avere successo senza un mutamento coerente dei comportamenti dei consumatori. L'operare dei comportamenti individuali e collettivi è tuttavia più elusivo rispetto alle traiettorie tecnologiche e di business, poiché è radicato nelle culture e nei valori, ed è spesso contraddittorio e incerto. Il volume analizza come si stanno evolvendo i modelli di consumo e come comportamenti più sostenibili possono essere favoriti da strategie di engagement e psicologia del consumo. Approfondisce quindi le tendenze di consumo sostenibile in due settori strategici per l'economia italiana: l'agro-alimentare e il sistema moda. -
Umano, più umano. Un'antropologia della ferita infinita
Domande all'apparenza semplici quali «come va?» o «da dove vieni?» o «come ti chiami?», se colte nel loro senso più profondo, ci conducono al centro della nostra anima, là dove - ci spiega il filosofo catalano Josep Maria Esquirol nel saggio Umano più umano - siamo toccati da quattro realtà fondamentali con cui abbiamo a che fare per tutta la nostra esistenza: la vita, la morte, il tu e il mondo. L'incontro con questi «infiniti essenziali» segna una «ferita», un'apertura inesauribile che sottrae a ogni pretesa di autosufficienza e che ci costituisce nella nostra umanità. Imparare a vivere è imparare ad accompagnare queste ferite, non a suturarle. Esse infatti sempre ci sorpassano con il loro eccesso e chiedono la pazienza di continue risposte. Risposte da cercare non nell'oltre postulato dalle odierne tendenze transumanistiche, ma restando dentro questa condizione, intessuta di vulnerabilità e debolezza. -
Vita e pensiero (2021). Vol. 2
"Vita e Pensiero"""" è una rivista di cultura e dibattito, fondata nel 1914 e promossa dall'Università Cattolica, aperta a tutte le riflessioni che permettono di comprendere l'evoluzione del mondo contemporaneo. A partire dal 2003 si è rinnovata dando spazio alle analisi di autori internazionali come Charles Taylor e Zygmunt Bauman, René Girard e Tzvetan Todorov, Julia Kristeva e Philip Jenkins. Temi come il futuro dell'Europa e l'ospitalità, la cultura classica e le neuroscienze, la razionalità e il dialogo fra culture e religioni sono alcuni degli argomenti trattati frequentemente, sia da parte di docenti dell'Ateneo che da personalità esterne..." -
Niente sarà più come prima. Giovani, pandemia e senso della vita
«Il punto di partenza del libro è costituito dai dieci focus group che hanno coinvolto diversi giovani, sui temi della pandemia, del senso dell’esistenza, della sofferenza e della morte, del rapporto con la fede» - Bruno Desidera, la Vita del popoloIl Covid rappresenta una frattura generazionale: i giovani che la stanno attraversando ne escono cambiati. Così lo slogan che dà titolo al libro «Niente sarà più come prima» ha un certo valore: il modo di vivere le relazioni, di guardare al futuro, di porsi di fronte al mondo non sarà come prima. Quali effetti è destinata a produrre la pandemia sull'atteggiamento dei giovani nei confronti della vita, del futuro, della società? Che cosa stanno imparando? Quali ricadute ha ed avrà tutto questo nel rapporto con la fede e con la Chiesa? Paola Bignardi e Stefano Didoné hanno coinvolto alcuni giovani in dieci focus group: una straordinaria esperienza di ascolto, da cui è emerso lo spaccato di una generazione pensosa, che sta attraversando l'attuale momento con responsabilità, senza rinunciare ai propri progetti sulla vita. -
Ci vorrebbe un pensiero. In risposta a una lettera di mons. Mario Delpini a 100 anni dalla nascita dell'Università Cattolica
«Cattolico italiano, che cosa pensi?» L'interrogativo diretto e forse poco usuale costituisce il centro della lettera scritta dall'Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, in occasione dei Centenari dell'Istituto Giuseppe Toniolo e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che continua: «Ci vorrebbe un pensiero che offra criteri per costruire, strumenti per leggere la realtà, spunti critici per migliorare, modi di operare promettenti per una crescita armonica dell'insieme». A questa lettera hanno reagito alcuni laureati dell'Ateneo che, da credenti, operano in campi differenti, cercando di rispondere alla domanda: quale spazio occupa il pensiero nella vita quotidiana, nelle relazioni, nella costruzione della città degli uomini? Postfazione del rettore Franco Anelli. -
Brescia e la sfida glocale
Frutto della collaborazione tra l’Associazione Globus et Locus e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il volume Brescia e la sfida glocale (a cura di Marco Caselli, Vincenzo Cesareo, Valerio Corradi e Mario Taccolini) presenta i risultati di un percorso di riflessione e di ricerca sui temi del ‘glocalismo’ assumendo come oggetto di studio la città di Brescia e il suo territorio. I temi trattati sono molteplici e compongono un’analisi delle dinamiche e delle problematiche del contesto bresciano dando conto della sua ricchezza e complessità. Gli autori, docenti dell’Università Cattolica e autorevoli esponenti della società civile locale, riflettono secondo la prospettiva glocale su fenomeni, processi e sfide riguardanti cinque fondamentali macro-aree: Politica e cultura, Reti territoriali e mobilità umana, Economia e finanza, Servizi alla persona e terzo settore, Scuola, università e formazione al lavoro. I saggi non si limitano all’analisi dell’esistente ma, in una visione prospettica e progettuale, formulano proposte che si auspica possano diventare oggetto di ampia discussione, stimolando il dibattito politico e culturale sul futuro della città. L’Università Cattolica del Sacro Cuore, attiva a Brescia dal 1965, rafforza la sua presenza sul territorio con l’inaugurazione, nel 2021, del nuovo campus cittadino di Mompiano. -
Lineamenti di linguistica
Questo libro è dedicato a una riflessione sull'attività linguistica e sulle strutture impiegate dagli interlocutori quando agiscono servendosi delle parole (si salutano o si fanno gli auguri, si scambiano pareri, consigli o informazioni, assumono impegni, invitano ad agire, minacciano e altro ancora). Nella vita sociale, molti atti si compiono per mezzo delle parole, che di solito sono ben formate e ben combinate fra di loro. Per chi studia le lingue, in particolare, è opportuno soffermarsi e riflettere sulle caratteristiche della comunicazione verbale e del repertorio linguistico disponibile ai parlanti. Nel volume, dapprima consideriamo la natura dialogica e le funzioni pragmatiche dell'attività linguistica. Osserviamo poi la capacità delle strutture linguistiche di dar forma alla cultura, intesa come folk model of the world. In seguito, passiamo in rassegna i reparti organizzativi delle strutture: fonologia, morfologia, lessico, sintassi. Infine, ci addentriamo nell'ambito della variazione e degli incontri di lingue e culture e, in questa prospettiva, gettiamo uno sguardo sul panorama linguistico dell'Europa e del Vicino e Medio Oriente. -
Il ritorno dall'esilio. Ripensare il senso comune
Proveniamo da un lungo periodo storico, quello della modernità, il cui imperativo era realizzare il sogno di un mondo disciplinato dalla ragione, finendo per addomesticare, e spesso negare come fragili e perdenti, l'esperienza del corpo, le pulsioni, i legami affettivi, l'interazione con la natura. Questo sogno dell'onnipotenza della ragione è stato travolto dall'irruzione della pandemia. L'incertezza, la complessità, la fragilità sono tornate con prepotenza nel nostro quotidiano, smascherando l'illusione del percorso moderno. È una presa di coscienza chiamata dal dolore e dalla paura, ma da questa fragilità può emergere qualcosa di nuovo e positivo. La crisi del coronavirus, secondo Benasayag e Cany, può diventare l'evento a partire dal quale immaginare nuovi rapporti di coabitazione tra il pensiero critico e la conoscenza che proviene da quel 'senso comune' che è la trama dinamica all'interno della quale le nostre vite acquistano senso. -
La possibilità dell'anima
Catherine Ternynck sa bene che è difficile parlare dell'anima, destinata a essere figura di assenza in un mondo troppo pieno. Lo sa per i tanti anni passati ad ascoltare storie personali nel suo studio di psicanalista, e lo sa per aver dovuto affrontare l'esperienza della perdita improvvisa del marito. Proprio quel dolore l'ha messa in cammino, alla ricerca dei segni discreti di un passaggio, di un richiamo che induce a guardare cose e persone in maniera nuova, a vivere diversamente il mondo. Da quel percorso così intimo è nato questo libro: non un saggio di psicologia né un testo di educazione spirituale, piuttosto una sorta di 'poema in prosa', una meditazione finissima che rende il mondo permeabile al mistero. Intervallati da passaggi scritti in prima persona che illuminano la condivisione di una ferita e della sua cura, tanti piccoli racconti ispirati a incontri ed esperienze personali, narrazioni vivide e toccanti che non cedono mai al sentimentalismo... Tutti ci interpellano, ci consegnano le loro storie. Storie di anime che a volte rimangono sospese, ma in cui sempre veniamo condotti all'incontro con un soffio, un refolo, un accenno d'una presenza assente che diventa possibilità e promessa. -
L'ambigua religiosità dei primi cristiani. Una rilettura critica della teologia delle religioni alla luce delle fonti cristiane dei primi secoli
Le religioni, così come le intendiamo oggi, non sono sempre esistite. Come spiega Pierluigi Banna in L’ambigua religiosità dei primi cristiani, il concetto di religione proprio della cultura occidentale è frutto di un’operazione dei primi cristiani (I-III secolo), che intendevano presentare la propria fede sia in opposizione sia a compimento di tutte le espressioni di religiosità non giudaica che li avevano preceduti. I culti superstiziosi dell’antichità venivano perciò accusati di idolatria, evemerismo e demonolatria in opposizione alla vera religiosità. Eppure, gli stessi cristiani pretendevano di aver ricevuto per rivelazione divina il pieno compimento dei frammenti di verità rinvenibili in pratiche religiose, filosofiche e sociali del mondo classico. In questa oscillazione continua tra critica spietata e valorizzazione dei frammenti consiste l’ambiguità stessa della religiosità cristiana. Tale ambiguità, che se unilateralmente affermata è foriera di violenza sociale, espone la pretesa di essere mantenuta in equilibrio dalla stessa assistenza divina che impedisce alla religiosità cristiana di rinchiudersi nelle maglie della superstizione. -
La genealogia dell'umano. Una filosofia dell'autorità
La questione dell'autorità, tema classico delle filosofie dell'educazione, del diritto e della politica, non pare aver trovato altrettanta attenzione da parte della filosofia morale. Tale difetto di interesse potrebbe avere a che fare con un certo sospetto che la nozione tradizionalmente suscita, sospetto riconducibile a una presunta alternativa tra l'autorità e la libertà. Dal punto di vista sostanziale, tuttavia, la libertà ha una sua genealogia: si sviluppa e matura nel tempo, grazie anche a mediazioni esteriori, simbolicamente istituite, le quali assumono per il soggetto e per la collettività la figura dell'autorità. Autorità è ciò che genera libertà e umanità: questa è la conclusione a cui giunge un secolo di studi sul tema, ma è anche l'intuizione fondamentale di una peculiare filosofia italiana dell'autorità che, iniziata da Vico nel XVIII secolo, conosce significative riprese nel XX secolo e apre prospettive future in vista di un'antropologia e di un'etica dell'autorità. -
Famiglie, infanzia e servizi educativi. Partecipazione, reti e alleanze
Nel contesto contemporaneo i servizi educativi per l'infanzia assumono sempre più una valenza educativa, intesi come luoghi centrali nelle comunità dove crescere le nuove generazioni. La recente riorganizzazione dei servizi (Legge 107/2015 e D.Lgs 65/2017) ha contribuito a ridisegnare i servizi per la prima infanzia, dal punto di vista strutturale e culturale, creando un sistema integrato di educazione e di istruzione. In tale contesto, la relazione con le famiglie dei bambini si caratterizza nei termini della collaborazione e dell'alleanza. Famiglie, infanzia e servizi educativi offre una riflessione sulla relazione tra servizi educativi e famiglie e sulle sfide attuali e urgenti con cui essi sono chiamati a confrontarsi, anche alla luce della pandemia da Covid-19. I diversi contributi affrontano i temi del coinvolgimento e della partecipazione delle famiglie nei servizi educativi, della continuità 0-6 anni, dell'alleanza socio-educativa e delle nuove tecnologie, coniugando aspetti teorico-concettuali con evidenze empiriche. -
Psicologia del personal branding
Si pensa che il personal branding riguardi soprattutto i prodotti di consumo, il packaging, il marchio, le tecniche di vendita, ma questo approccio è limitato. Il personal branding è anche un processo di consapevolezza e valore, il cui scopo è definire e dimostrare la propria identità in un modo che rappresenti accuratamente i nostri successi, le nostre qualità, i nostri punti di forza. Integrando la prospettiva della psicologia positiva con le ricerche più recenti nell'ambito del marketing, Psicologia del personal branding ci aiuta a scoprire, a valorizzare e a comunicare efficacemente i nostri talenti e le nostre potenzialità. I capitoli del libro, partendo dall'indagine sul sé, raccontano la costruzione della propria personalità online, attraverso la comprensione delle emozioni, dei processi volitivo-decisionali, del marketing 3.0, per creare uno storytelling accattivante, coinvolgente e appassionante. -
L' Africa non fa notizia. Cronache e storie di un continente
Finché si tratta di guerre, epidemie e cataclismi, un po' di attenzione l'Africa riesce a guadagnarsela. Ma perché, in tutti gli altri casi, il continente più giovane e inquieto continua a non fare notizia? Perché i fenomeni che dal Maghreb al Sudafrica attraversano l'intero territorio africano passano normalmente inosservati, salvo essere considerati come un allarme quando arrivano a toccare (o anche solo a sfiorare) l'Europa e in particolare l'Italia? Sono le domande alle quali intende rispondere questo libro, nato dalla collaborazione fra tre delle più autorevoli firme di «Avvenire» sui temi africani. All'ampio quadro generale descritto dal missionario-reporter padre Giulio Albanese fanno seguito i contributi dei giornalisti Paolo M. Alfieri e Paolo Lambruschi, esperti rispettivamente dell'area subsahariana e del Corno d'Africa. Prefazione Piergiorgio Gamba. -
Oasi di fraternità. Nuove esperienze di vita comune giovanile
Qualcosa di nuovo, anzi di antico sta emergendo nel rapporto tra i giovani e la Chiesa, ponendo le premesse per un ripensamento di questa relazione. Le esperienze di vita comune dei giovani, da un punto di vista religioso ed ecclesiale, tracciano una possibile via oltre la tendenza contemporanea a vivere la fede secondo una dimensione privata e soggettiva. Esse mostrano la rinnovata capacità della Chiesa di attivare e proporre percorsi di accompagnamento, formazione spirituale e culturale significativamente diversi da un più consueto e tradizionale stile 'catechetico'. Allo stesso tempo, osservata dal punto di vista delle scienze umane e sociali, la vita comune evidenzia un nuovo e proficuo dialogo tra le forme e i modi della vita ecclesiale e le tendenze più recenti del mondo giovanile, con le sue tensioni alla collaborazione, alla sostenibilità e all'innovazione sociale.