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Lotte e metamorfosi di una donna
"Per gran parte della sua vita mia madre ha vissuto nella povertà e nel bisogno, isolata da tutto, schiacciata e umiliata dalla violenza maschile. La sua esistenza sembrava limitata per sempre da questo doppio dominio, quello della classe e quello legato alla sua condizione di donna. Eppure, un giorno, all'età di quarantacinque anni, si ribellò a questa vita, fuggì e, a poco a poco, conquistò la sua libertà. Questo libro è la storia di quella metamorfosi."""" É. L." -
Tu credi che io dorma
Durante un viaggio in treno con la famiglia, un bambino si trova improvvisamente fuori dal tempo e incontra una serie di personaggi che solo apparentemente nulla hanno a che fare con la sua vita. Cambiano le epoche e i luoghi per raccontare una sola verità, quella della letteratura che è lo specchio dei nostri peccati e dei nostri desideri. Così la vicenda di un editore in volo da Manhattan a Cormano nell'hinterland milanese per conoscere una giovane scrittrice italiana si lega a quella di un professore universitario dibattuto tra l'amore romantico per l'amante e la conservazione della famiglia, per arrivare alla storia di due fratelli che affrontano il dramma - colmo di poesia ed erotismo - di uno dei due, e al legame di orrore e (forse) di salvezza che unisce, nella Russia di Stalin, un prete ortodosso e il suo carnefice. Il cerchio della vita non solo non si chiude ma si moltiplica su una superficie idealmente infinita, fatta di specchi sui quali il tempo e lo spazio si generano e si cancellano a vicenda. Luca Doninelli intreccia le vite dei suoi personaggi in un romanzo di sorprese e di inganni, che insegue la sua soluzione nella potenza salvifica della letteratura. -
Le particelle elementari
Le particelle elementari sono i costituenti più semplici della materia: ed è in esse che Michel Djerzinski, biologo molecolare vicino al premio Nobel, cerca il significato di una vita che gli sfugge. Ha quarant'anni, è figlio di una hippie che lo ha abbandonato per fuggire in California, e la sua esistenza dedicata agli studi scientifici lo ha portato all'isolamento e all'impermeabilità a qualunque emozione. Il suo sogno è clonare gli esseri umani per assicurare loro un futuro di immortalità e perfezione. Michel ha un fratellastro, Bruno, il cui destino non potrebbe essere più diverso: insegnante di lettere, razzista, ossessionato dal sesso e per questo costretto a entrare e uscire dalle cliniche psichiatriche. Sia la morbosità patologica di Bruno sia l'asettica razionalità di Michel sono il risultato dell'ambiente che li circonda: un mondo fatto di solitudini e dominato dal caso, in cui i desideri sembrano scaturire dagli spot pubblicitari. Due vite parallele destinate a incontrarsi attraverso relazioni familiari e sentimentali sfuggenti, un romanzo che racconta in modo esemplare la società contemporanea nella sua ricerca, affatto scontata, di un vero amore. -
La famiglia grande
Una famiglia allargata e privilegiata, la famiglia grande, in cui regna una libertà assoluta, fieri di appartenere a una generazione di intellettuali prima rivoluzionari e poi borghesi. È in questa famiglia atipica, che mescola gioie e sofferenze, vacanze al mare e indicibili segreti, che crescono Camille e il fratello gemello Victor. Il loro patrigno è Olivier Duhamel, politologo di fama mondiale, membro dell'élite accademica e politica progressista, che ha sposato la madre, una delle prime donne docenti di Scienze sociali e Diritto pubblico. Duhamel è considerato un luminare, amico dei potenti di Francia, ma dietro l'immagine pubblica specchiata si nasconde un orco insospettabile e subdolo. Una rivelazione tardiva, e quindi ancora più dirompente, frutto della presa di coscienza di una donna che, di fronte alla morte della madre, decide che deve riscattare la verità e liberarsi dal senso di colpa che la avvelena. Il racconto di una violenza reiterata per anni e perpetrata nel silenzio complice non solo della famiglia ma anche di un sistema di relazioni che per decenni ha garantito l'impunità a Duhamel. Quello di Camille Kouchner non è soltanto il racconto liberatorio di un segreto ritenuto finora inconfessabile, ma anche un atto di denuncia di una società e di un'epoca che hanno permesso tutto questo. -
Disgraced
Vincitore del Premio Pulitzer per il teatro 2013Amir Kapoor è un avvocato americano di origini pakistane, intelligente, preparato e determinato, la sua carriera in un prestigioso studio di New York è in ascesa e, finalmente, il suo sogno di diventare associato appare a portata di mano. Fin dall'inizio, per ottenere il successo, ha preso le distanze dalle sue radici culturali rinnegando il suo paese d'origine e la sua religione, anche se sua moglie Emily, un'artista bianca e cristiana, è affascinata e influenzata dall'immaginario islamico. Anche in una vita che sembra perfetta, però, basta poco perché tutto cambi e riporti a galla quello che si credeva di essersi lasciati alle spalle, con conseguenze spesso terribili. -
Rime per il canzoniere
Al centro di questi testi c'è l'indagine delle passioni umane nella loro complessità – gioia e tormento, eros e ideale –, condotta ora con disincanto, ora con sincera partecipazione, e sempre con straordinaria inventiva.A lungo oscurate dal successo delle opere maggiori, le liriche in volgare di Ariosto hanno conosciuto, a partire dagli inizi del Novecento, una progressiva riscoperta, che tuttavia non è bastata a sciogliere i numerosi problemi interpretativi legati a questi componimenti sfuggenti e misteriosi. Di questa difficoltà si è reso complice Ariosto stesso, che non autorizzò mai la stampa delle sue rime, né diede loro una sistemazione definitiva. Al centro di questi testi c'è l'indagine delle passioni umane nella loro complessità – gioia e tormento, eros e ideale –, condotta ora con disincanto, ora con sincera partecipazione, e sempre con straordinaria inventiva. Se questi elementi si ritrovano anche nell'Orlando furioso, solo nelle liriche aprono uno spiraglio diretto sul vissuto di Ariosto, restituendo il momento più autentico dell'esperienza affettiva, specialmente l'amore per Alessandra Benucci, compagna di vita degli anni maturi. Questo volume raccoglie i componimenti che lo stesso Ariosto selezionò per i suoi tentativi di canzoniere. Il ricco commento di Giada Guassardo ci conduce nel laboratorio delle Rime, lungo le piste compiute e quelle accennate, guidandoci nei meandri di un'esperienza unica di vita e poesia. -
Petraio
"Il Petraio è un quartiere di Napoli. Mi piace percorrerlo, ci sono silenzi, scale, funicolari, rapimenti dello sguardo e del cuore. Da lì parte questo libro che può essere letto come si fa con I Ching. La Petraia è però anche una delle parole che Dante nomina nel suo Purgatorio, quel luogo in salita, fatto a balze, dove a ogni salto di quota corrisponde una conquista verso la luce. Quando di notte risalgo a piedi il Petraio non posso non pensare al poeta delle rime petrose e non posso non pensare a quanto lo abbia amato Osip Mandel'stam. È tolta dal suo discorso su Dante la citazione che intona Petraio. """"La pietra è il diario impressionistico del tempo..."""", scrive il mio Virgilio russo. Sì, ogni giorno un'apparizione - archi, facciate, finestre, ponti, ipogei, cieli, stagioni, microliti... -, pronta a sparire come un sentimento perso; una collezione di dettagli scorciati in poche righe, un'indagine su cosa sia una città, dove ogni città ne chiama un'altra come in una fuga. Petraio è diviso in tre parti - Tufo, Calcare, Pomice -; in ognuna c'è lo sfarinamento del tempo ma anche la sua durezza e tragicità; un tempo sfuggente, eterno o inesistente, di cui le pietre come lampade di Aladino sono le mute depositarie. Mettersi in ascolto del loro linguaggio non ancora formulato comporta una decifrazione ardua che può riservare sorprese. In Petraio si aprono due spazi inattesi simili a radure. Sono le immagini in sequenza di un fotografo potente come Antonio Biasiucci, con il quale sento una fratellanza della percezione."""" (Silvio Perrella)" -
La veglia
Veronica Hegarty viene da una famiglia cattolica tradizionale come ce ne sono tante in Irlanda. Anche ora che ha una sua famiglia, con un marito e due giovani figlie, il legame con la madre settantenne e con i suoi otto fratelli e sorelle rimasti è sempre molto forte anche se contrastato. In particolare con Liam, il fratello a cui è sempre stata più legata, nonostante fosse il più scapestrato. Quando Liam viene trovato morto nei pressi di Brighton, Veronica sa che a ucciderlo non è stato l'alcool. O almeno non solo. Le radici dei problemi del fratello affondavano in qualcosa che era successo a casa dei nonni molti anni prima, e a cui lei aveva assistito. Mentre Veronica organizza il funerale del fratello, ed è costretta a dedicarsi a tutti quei doveri di circostanza che sono imprescindibili in quelle dolorose situazioni, non può fare a meno di intraprendere un viaggio nei ricordi, nei traumi, nelle paure, nelle ossessioni e nei segreti che popolano il suo passato e quello di Liam. Perché solo ricordando si può andare avanti e non è possibile fuggire da ciò che si è e da quel che si ama. Con ""La veglia"""" Anne Enright ha mostrato al mondo il suo talento e un'incredibile capacità di raccontare la quotidianità, l'intimità, il dolore, la redenzione di una famiglia. Di solito, con l'andar del tempo, i fratelli diventano meno importanti. Liam aveva deciso di non farlo. Aveva deciso di restare importante, fino all'ultimo."" -
Semplicità. Agenda 2022
L'agenda 2022 accompagna ogni giorno dell'anno con una selezione dei pensieri di Paulo Coelho. -
Observatory Mansions
Nel centro di una città, in quella zona abitata da gente con un po' troppo denaro, c'è un parco. Al centro del parco c'è un piedistallo sprovvisto di statua. Ogni mattina prende il suo posto una statua di carne, coperta di vernice bianca da capo a piedi, immobile creatura di immacolata bianchezza che si anima per un attimo quando apre gli occhi per soffiare una bolla di sapone all'indirizzo di chi le offra il proprio obolo. Maestro dell'arte dimenticata dell'immobilità, Francis Orme vive nel condominio di Observatory Mansions, la cui cupola, che una volta ospitava un osservatorio, è ormai priva di telescopi e ridotta a ostello per i piccioni. Come accadrà alle altre bizzarre creature che abitano il condominio e sembrano sprigionate da fiabe strane e lugubri – un portiere sibilante, un vecchio professore dai mille odori, una donna-cane –, tutte impegnate nell'arduo compito di assentarsi da se stesse e di impedire alla realtà di strapparle alla solitudine che pure detestano, l'incantesimo che imprigiona Francis nel suo isolamento sarà spezzato dall'arrivo di una nuova inquilina. -
La via della fame
Azaro, il protagonista, è un ""abiku"""", uno spirito bambino destinato a morire e a rinascere più volte, perché sempre attratto dal """"magico"""" mondo degli spiriti che tutti dimentichiamo nascendo. Attraverso i suoi occhi, Ben Okri racconta la storia dell'Africa dei nostri giorni, paese nel quale la violenza politica sembra annunciare il fallimento di ogni speranza."" -
Una scuola per il futuro
«Oggi più che mai c'è bisogno di un autentico rilancio della scuola, che la liberi dalla burocratizzazione in cui è caduta negli ultimi anni e dalla condizione di parcheggio a cui spesso è stata piegata.»«Ho sempre guardato con grande interesse alle vicende della scuola, frequentando istituti e docenti, intervenendo sull'ossessivo succedersi di riforme realizzate o vagheggiate, partecipando a tante discussioni. Ora mi è sembrato che la situazione creata dal Covid-19 abbia mandato in fumo tante di quelle discussioni, tanto agitarsi e arrabattarsi di politici, di pedagoghi, di sindacalisti, di riformatori e di resistenti alle riforme: abbiamo visto la scuola ferma, bambini e adolescenti a casa, anche se poi sono seguite aperture parziali ed eterogenee. Scuola letteralmente sospesa, diventata per alcuni mesi letteralmente impossibile. La constatazione della natura salvifica dell'informatica e di Internet ha galvanizzato i tanti zelatori della scuola in rete, quella che era necessità è stata sbandierata come modello per il presente e per il futuro. Ma di scuola viva c'è comunque bisogno: oggi più che mai c'è bisogno di un autentico rilancio della scuola, che la liberi dalla burocratizzazione in cui è caduta negli ultimi anni e dalla condizione di parcheggio a cui spesso è stata piegata. Di fronte al dominio del digitale e dei social media, di fronte al diffondersi di una pericolosa incultura, tra ignoranza, stupidità, irrazionalità, dilagare incontrollato della menzogna e della volgarità, le giovani generazioni hanno bisogno dello schermo forte della cultura e della scienza, di quella razionalità problematica che non può certo far leva su motivazioni spicciole, ma sul presente precipitare della storia e sulla necessità di ""salvare"""" il futuro, sulla responsabilità per il destino del pianeta, in cui tutti siamo coinvolti.»"" -
Padri e figli nel cinema
Scegliere la strada del cinema per raccontare il rapporto tra padri e figli è una scommessa altrettanto avventurosa che scegliere la strada del rapporto tra padri e figli per raccontare il cinema. Roberto Campari le imbocca entrambe con eleganza. Lieve come il racconto di un amico e puntuale come la competenza di uno studioso, Padri e figli nel cinema ci cattura con una storia antica come Abramo e Isacco e moderna come i protagonisti senza nome, padre e figlio, della Strada di Cormac McCarthy e dell’omonimo film di John Hillcoat. Dall’introduzione di Vittorio Lingiardi. Un viaggio affascinante e intenso nelle pellicole che hanno fatto la storia del cinema per esplorare il sentimento della paternità. Affettuosi e gentili, oppure irascibili e brutali, colpevoli o redenti, indulgenti o moralisti, attesi o rimpianti, guerrieri o sconfitti, i tanti padri narrati in questo libro disegnano un unico grande ritratto composto di infiniti volti in cui cercare anche quello della propria famiglia. -
La notte, il sonno, la morte e le stelle
Un romanzo avvincente che, attraverso il prisma di un dramma familiare, racconta in maniera magistrale uno spezzato degli Stati Uniti contemporanei.Il vecchio John Earle ""Whitey"""" McClaren è l'ex sindaco repubblicano di Hammond, editore, pubblicitario e patriarca di una famiglia di cinque figli. Mentre cerca di fermare il pestaggio di un sospetto da parte della polizia viene a sua volta violentemente picchiato, colpito con il taser e, di conseguenza, entra in coma. Muore in ospedale poco dopo. La scomparsa del capofamiglia porta i suoi figli e la moglie, Jessalyn, a intraprendere un percorso di inattese e imprevedibili trasformazioni. Le loro vite, l'idea che avevano di sé e i rapporti all'interno della famiglia, che sembravano immutabili all'ombra di Whitey, cambieranno per sempre. Un romanzo avvincente che, attraverso il prisma di un dramma familiare, racconta in maniera magistrale uno spezzato degli Stati Uniti contemporanei. Con uno stile lirico e spietato, Joyce Carol Oates torna ad affrontare alcuni dei temi che le sono cari: il lato oscuro dell'America, il razzismo, i traumi familiari."" -
Hotel Padreterno
Libro vincitore del Premio letterario nazionale Carlo Levi, sezione narrativa e candidato da Massimo Onofri al Premio Strega 2022In pagine di rara forza visionaria, Roberto Pazzi firma un romanzo sulla costante aspirazione dell'uomo all'immortalità, che è al tempo stesso una lucida riflessione su inquietudini e nevrosi dei nostri tempi, in una società che si sente giunta al tramonto, impaurita di lasciare la propria eredità.Un attempato signore sale sulla metropolitana di Roma e fa amicizia con Davide, il bambino dai capelli rossi che gli ha ceduto il posto. Nonostante la diffidenza della madre, Anna, il misterioso signore che si fa chiamare Giovanni Eterno guarisce il piccolo da una malattia mortale imponendogli le mani sul capo. È il suo primo miracolo. E Davide capisce subito la vera identità di quel vecchio. A Roma, Eterno vivrà qualche mese in un cadente hotel a due stelle, dove si imbatterà in alcuni strani personaggi. Conosce il padre di Davide, giostraio sensibile e visionario, e a poco a poco si innamora di Anna, scoprendo la gelosia. Intanto in Vaticano ne sospettano la presenza. A Giovanni Eterno, che fatica a celare la natura divina, viene più volte in aiuto il figlio, non senza animate discussioni. Due arcangeli recano inquietanti messaggi della corte celeste che ne patisce l'assenza. Eterno, ormai sempre più umano, manifesta i primi sintomi di un Parkinson. Ma la morte, stanca e riluttante a colpire, dopo il figlio, anche il padre, ottiene un patto che sembra darle soddisfazione. Giovanni Eterno si risolve così a compiere il miracolo che rivela la ragione della sua discesa sulla Terra.Proposto da Massimo Onofri al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«In Hotel Padreterno Roberto Pazzi, scrittore tra i più sicuri e dotati del nostro panorama letterario, mette in scena, con l'allegra irresponsabilità che la teologia non potrebbe mai permettersi, la stupefacente figura di un Dio umano troppo umano, un Dio fragile che invecchia, che vorrebbe sapere cosa vuol dire morire, che non si nega all'amore terreno e ama mangiare, che frequenta pensioni di infimo ordine e vorrebbe assaporare ""la dolcezza di una vacanza dall'eternità"""". Un Dio che, irrompendo nella nostra quotidianità di lettori, è latore d'una incontenibile gioia di vivere, di una laica religione del vivere. Se poi teniamo a mente il fatto che, nel 2017, lo scrittore ha pubblicato il romanzo Lazzaro, riferendosi proprio al redivivo dei Vangeli, oltre all'Erede (2002) e Conclave (2001), tradotto in diciotto lingue, allora dobbiamo aggiungere che, in opposizione allo spirito minimalista dei nostri tempi, la già marcata disposizione visionaria di Pazzi si è sempre più coniugata a una strenua riflessione sul Sacro e sulle sue implicazioni nella nostra contemporaneità. Ma Hotel Padreterno resta pur sempre un romanzo: in cui la capacità di lavorare e infoltire una trama, la drammaturgia del personaggio, l'abilità di costruire i dialoghi raggiungono vertici di qualità invidiabile. Senza dire della disinvoltura, che appaga profondamente il lettore, nel consegnarci un sorprendente e inaspettato finale. Tutte qualità che mi inducono a candidare il romanzo di Roberto Pazzi all'edizione del Premio... -
In balia
Virginia Rocchi è una giornalista freelance quarantenne, immersa in un precariato professionale e sentimentale, entrambi vissuti come sventure. Almeno finché una serie di fortuite circostanze non li svela per quel che sono: scelte inconsapevoli ma in tutto coincidenti con la vera natura di Virginia. Un po' nomade e irrequieta, perennemente in cerca di segnali da interpretare per orientarsi meglio nel mondo. E sempre a inseguire storie delle vite degli altri che la distraggano dall'occuparsi della propria. Sarà proprio una di queste storie, ricostruita a partire da una spilla da balia avvolta in un cartiglio con l'enigmatica frase ""La sua unica colpa è di aver amato un uomo"""", che la condurrà in un nuovo capitolo della sua vita, interrogando lei (e la sua sgangherata famiglia di amici) su cosa e quanto si possa perdonare e a chi. Una spilla che riporta a galla una storia di guerra vecchia di oltre 70 anni, che però ha ancora molto da insegnare."" -
Venere privata. La prima indagine di Duca Lamberti
«Duca Lamberti è un investigatore atipico, disincantato e arrabbiato, immerso nella folla e nella sua città, tra mafie, seduttori, ipocrisie di ogni specie e grandezza. Scerbanenco nei romanzi di Lamberti, il suo aggressivo e per nulla politicamente corretto alter ego, forse può finalmente far venire a galla il motivo per cui anche lui, come il suo personaggio, non riesce a dormire.» (Dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco)Si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d’innocenza dei propri compagni di cella, tutti Abele uccisi da Caino e tutti Adamo corrotti da Eva. Duca Lamberti – un ex medico condannato per aver aiutato un’anziana paziente a morire – in prigione ha imparato ad ascoltare, e a non parlare troppo. Per questo un ricco imprenditore, Pietro Auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio Davide da un’improvvisa depressione annegata nell’alcool. Forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosità, Lamberti accetta di prendersi cura del giovane Auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. È una storia che porta alle strade poco battute della periferia di Milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, Livia, che applica alla realtà gli imperativi categorici della filosofia. In una città tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, Duca Lamberti ha cominciato a indagare. -
La casa di Roma
Pierluigi Battista racconta l'avventura di una famiglia che attraversa la storia italiana, e con essa si confronta. Un romanzo emozionante sulla memoria e sull'oblio, sull'ossessione di essere come tutti e sul desiderio di essere se stessi.Può un romanzo mandare in pezzi un'intera famiglia? Quando Marco, un giovane sceneggiatore, decide di raccontare in un libro la storia della sua famiglia, non immagina le conseguenze che quelle pagine avranno sui suoi affetti più cari. Ordinando i ricordi della madre e dello zio, Marco insegue i fili della famiglia Grimaldi attraverso una lunga e irrisolta rivalità, quella tra il nonno Emanuele, ""fascista antropologico"""" nato alla vigilia della marcia su Roma, e suo fratello Raimondo, """"comunista granitico"""", classe 1917 come la Rivoluzione bolscevica. Due fratelli divisi non solo dalle idee politiche, ma anche dalle scelte di vita: Raimondo, professore e partigiano, è amato e benvoluto dalla buona società; Emanuele porta con sé lo stigma dell'adesione alla Repubblica sociale, mentre cerca senza successo di lavorare nel mondo del cinema. Nel dopoguerra i due fratelli, nonostante si detestino, decidono di convivere nella stessa casa romana, Villa Caterina, dove i rispettivi figli crescono giocando insieme nel grande giardino comune. Ma la tensione degli anni Settanta riaccende le divisioni politiche tra i Grimaldi, e come un sortilegio antico la violenza torna a separare i due rami della famiglia. Mentre le ricerche di Marco proseguono, tra le pagine di un romanzo che, forse, non sarà mai scritto, emergono i personaggi, i caratteri, gli scontri, le miserie e le grandezze (se ce ne sono), le ambizioni frustrate, i tradimenti dei Grimaldi: una famiglia alle prese con i dolori, le fratture, le svolte dentro l'Italia degli ultimi decenni."" -
Il cuoco dell'imperatore
Libro candidato da Francesca Pansa al Premio Strega 2022In questo romanzo storico, epico, avventuroso e lirico, Raffaele Nigro ci offre un ritratto inedito di Federico II Hohenstaufen, della sua complessa personalità fatta di curiosità intellettuale e superstizioni, amori folli e matrimoni di convenienza, ma soprattutto il volto di un imperatore radicalmente diverso da tanti monarchi del suo tempo.È il 1208 e Guaimaro delle Campane, originario di una famiglia di fonditori di Melfi, assiste all'uccisione di due carbonai ebrei. Preso dal panico, anziché aiutare i due feriti si dà alla fuga, arruolandosi al seguito della corte di Federico II di Svevia. Grazie alle sue conoscenze mediche e alle doti nell'arte culinaria, viene scelto come cuoco ufficiale del giovane re di Sicilia e di Germania e come figura addetta alla salvaguardia della sua salute, entrando così a far parte di una corte animata da letterati, cantori, giuristi, scienziati e filosofi di cui Federico ama circondarsi. Guaimaro affronterà con lui vittorie e sconfitte, vivendo e trascrivendo i grandi avvenimenti storici, come le lotte con il papa e i comuni, e i semplici momenti di vita quotidiana, la frenesia per i preparativi di sontuosi ricevimenti e la fatica per i lunghi spostamenti della corte viaggiante. Trascorrendo la propria vita, anch'essa ricca di passioni, accanto a Federico e al suo progetto politico, lungo l'arco di mezzo secolo. In questo romanzo storico, epico, avventuroso e lirico, Raffaele Nigro ci offre un ritratto inedito di Federico II Hohenstaufen, della sua complessa personalità fatta di curiosità intellettuale e superstizioni, amori folli e matrimoni di convenienza, ma soprattutto il volto di un imperatore radicalmente diverso da tanti monarchi del suo tempo: un paladino del diritto e della scienza in un secolo buio, un sostenitore della politica contro la violenza e il promotore di un progetto ambizioso di un'Europa unita ante litteram, di un Mediterraneo dei saperi e di una divisione tra il potere dei papi e quello dello Stato.Proposto da Francesca Pansa al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Il cuoco dell'imperatore di Raffaele Nigro è un viaggio epico fantastico e accattivante che spazia nell'Italia del XIII secolo: quella di Federico II, grande sovrano illuminato con le sue utopie e la sua corte di giuristi e poeti, scienziati e filosofi. Un romanzo che mescola con sapienza storia e finzione: la finzione riesce a irrorare la storia secondo percorsi, figure, gesti che ne allargano l'orizzonte e la sua conoscenza. Un poderoso romanzo storico-antropologico che, raccontando il primo tentativo di creare un regno del sud tra Mediterraneo ed Europa, varia i suoi registri: cronaca d'epoca, ballata dal piglio picaresco, chanson d'amore, escursione nel paesaggio e nel folklore, con una lingua che fonde memoria dialettale e sedimenti arcaici. E sa essere ""liquida"""" (come la definisce lo stesso Nigro), cioè veloce, scorrevole e “naturale”, quasi come quella di un cantastorie. Lo sguardo del protagonista, cuoco ufficiale del giovane re di Sicilia, con la sua cultura popolare tramandata di generazione in generazione, è per il lettore come un drone in continua perlustrazione su un... -
Andremo in città
Edith Bruck racconta con la sua scrittura lieve e poetica tutta la speranza della vita che non si arrende, un amore quotidiano che resiste alla tragedia che incombe.Tra le vite dei personaggi di Edith Bruck, cariche di entusiasmo e fiducia nella fraternità degli uomini, incontriamo Silvia, gettata dai genitori dal treno dei deportati in un estremo tentativo di salvezza, che si affezionerà a Robert, figlio di un gerarca nazista, di cui diventerà la sorella che lui ha sempre desiderato; o l'amore acerbo di una vivace ragazza ebrea che detesta andare a fare il bucato al fiume e non vede l'ora che arrivi l'inverno a ghiacciarlo per poter andare a pattinare con l'affascinante ragazzino ""gentile"""" Endre; o, ancora, il riscatto di una donna che, dopo la guerra, riesce a farsi assumere come cameriera dal ristorante di Haifa in cui ha elemosinato un pasto. E poi c'è Lenke, che descrive al fratellino Beni il mondo che non può vedere e gli promette continuamente una nuova vita in città, dove un'operazione dovrebbe dargli la vista, ma la crudezza della realtà stravolge i suoi progetti. Una storia di amore fraterno che ha ispirato l'omonimo film del 1966 per la regia di Nelo Risi.""