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Gli interventi anti-bullismo
Quali sono le caratteristiche del nullismo e del cyberbullismo? Che cosa sappiamo di questi fenomeni? Quali regole li governano? Che ruolo possono avere i genitori, gli insegnanti, il gruppo dei pari? Gli approcci di tipo punitivo sono efficaci? Nel rispondere a queste domande, il testo fornisce una panoramica, aggiornata nella nuova edizione, dei programmi antibullismo più diffusi a livello nazionale e internazionale, costituendo un'utile lettura per studenti universitari, psicologi, dirigenti scolastici, insegnanti e per i professionisti che operano nel campo della prevenzione del disagio e della promozione del benessere. -
Economia industriale. Nuova ediz.
Negli ultimi decenni l'economia industriale si è evoluta moltissimo, sviluppando legami con discipline contigue come la finanza, il marketing, le scienze politiche e naturalmente la giurisprudenza. La nuova edizione di questo testo già ampiamente affermato presenta un quadro della materia aggiornato, esaustivo e nello stesso tempo rigoroso. Ancor più che nella prima edizione, lo stile vivace contribuisce a farne uno strumento estremamente adatto a presentare la disciplina anche a studenti che non frequentino corsi di laurea nell'ambito delle Scienze economiche. L'uso della matematica è contenuto in appositi riquadri che illustrano i modelli principali in modo accessibile e nel contempo dettagliato, consentendo la fruizione del testo principale anche senza affrontarne i passaggi. L'esposizione dedica particolare attenzione all'interpretazione intuitiva dei risultati teorici e alle loro implicazioni in termini di politica della concorrenza, ed è corredata di numerosi esempi concreti che aiutano ad apprezzare appieno il legame fra la teoria e i mercati reali. -
Patologie del linguaggio e della comunicazione
Il volume, in un'ottica cognitiva, affronta il tema delle patologie del linguaggio coniugando la riflessione teorica con le più recenti evidenze empiriche provenienti dalle neuroscienze, dalla neuropsicologia e dalla psicopatologia. Tra i casi presi in esame, ampio spazio è dedicato alla discussione dei deficit comunicativi che caratterizzano patologie quali la sindrome dello spettro autistico, il trauma cranico, la schizofrenia e la demenza di Alzheimer. In casi del genere, i disturbi linguistici e comunicativi chiamano in causa la dimensione pragmatica del linguaggio e dipendono da deficit che coinvolgono in primo luogo la sfera cognitiva e solo in seconda istanza la dimensione specificatamente linguistica. Lo studio dei disturbi pragmatici diventa, così, un modo particolarmente proficuo per indagare una questione più generale di estremo interesse da un punto di vista teorico: i rapporti tra linguaggio e cognizione. -
Grammatica dell'italiano L2
Questa grammatica della lingua italiana, focalizzata sulla lingua d'uso con accenni alle varietà colloquiali e regionali, è destinata agli studenti stranieri adulti che frequentano le università italiane — o le scuole superiori — e che vogliono imparare un buon italiano parlato e scritto, adatto anche al contesto accademico. Il libro, pensato come strumento integrativo per i corsi di italiano L2 o per lo studio autonomo, è composto da schede sulle diverse forme linguistiche, poste in progressione di difficoltà seguendo la suddivisione in livelli del Quadro comune europeo (Ai -C2). Ogni scheda utilizza un italiano adatto al livello in cui è proposta, parte da esempi d'uso, presenta una forma e ne stimola la pratica attraverso esercizi di difficoltà crescente che riproducono situazioni reali, come dialoghi tra nativi, inserendo anche elementi culturali: ricette di cucina, tradizioni locali, recensioni di libri e di film. Completano il volume le soluzioni degli esercizi, un glossario e un indice analitico. -
Machiavelli
Nel drammatico svolgersi delle guerre d'Italia, tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, Machiavelli inaugura la concezione moderna della politica e della storia. La sua eccezionale intelligenza, volta a individuare i principi generali dell'accadere storico e dell'agire politico, si avvale della «cognizione delle azioni delli uomini grandi» per estrarne la «regula generale che mai o raro falla». Tale ricerca lo conduce a diagnosticare quella crisi profonda di saperi e valori tradizionali che egli manifesta attraverso un'efficace scrittura letteraria, capace di misurarsi di volta in volta con la lettera diplomatica e il discorso etico-politico, la storiografia, il trattato militare, gli scritti militanti per una riforma costituzionale, e ancora la poesia didascalica e la commedia. In ciascuno di questi generi Machiavelli si confronta con i modelli, riuscendo però a imporre una cifra e un tratto a tal punto singolari da fare della sua opera un classico di continuo riferimento nei secoli successivi. Mettendo a frutto gli esiti della più avanzata indagine storica e filologica, gli studi qui riuniti mostrano come i suoi interrogativi siano ancor oggi capaci di spingere la nostra riflessione oltre i luoghi comuni e i sempre risorgenti conformismi. -
Il modernismo italiano
A seguito del dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni, anche in Italia si è imposto il concetto critico-storiografico di ""modernismo"""". E come in altre letterature nazionali, anche in quella italiana esso indica una tendenza che ha caratterizzato i primi tre-quattro decenni del Novecento, cioè quel periodo in cui le rivoluzioni scientifiche (Einstein, Planck), mediche (Freud), filosofiche (Bergson) sovvertono i comuni parametri di valutazione di un mondo che improvvisamente sembra mosso da un'irrefrenabile forza centrifuga. Gli scrittori cercano di trovare una mediazione fra un caos, che sembra oggettivo e irredimibile, e una naturale tensione all'ordine e alla regola. Il volume tenta di circoscrivere i confini dell'area modernista, prima indagando i generi letterari, e dunque romanzo, novella, poesia e teatro; poi soffermandosi sui tratti costitutivi della poetica (stili, realismo e sperimentalismo), dei temi, dei rapporti con le scienze, nonché mostrando le relative strategie editoriali nelle riviste; e infine interrogandosi sulle manifestazioni più persistenti del modernismo lungo tutto il corso del secolo. I saggi che compongono il volume forniscono quindi una fotografia nitida, benché scattata in simultanea da prospettive diverse, di ciò che ha maggiormente contraddistinto il Novecento letterario italiano: il modernismo, appunto."" -
Leopardi
Grazie a Giacomo Leopardi la tradizione italiana fa davvero i conti, per la prima volta, con la modernità e le sue istanze anche contraddittorie, per esempio il fertilissimo conflitto tra ragione e immaginazione. Poeta della vita intensa e, al contempo, della negazione, osteggiato da Croce ma affrontato da Nietzsche, recensito da Benjamin, amato da Beckett, Leopardi è un autore intorno a cui si è sviluppato un dibattito fatto di percorsi complessi e di svolte, e davanti al quale gli steccati disciplinari rivelano, a fronte della ricchissima articolazione della sua opera, tutta la loro insufficienza. Il volume presenta un Leopardi nuovo, difficilmente classificabile secondo categorie tradizionali, aperto al dialogo con autori e problemi del passato e del presente. I più accreditati specialisti delle nuove generazioni ricostruiscono la sua attività di scrittore pubblico e privato inversi e in prosa, di traduttore, filologo e originale filosofo: un poeta e intellettuale europeo che ha attraversato coraggiosamente ogni campo del sapere, interrogando il mistero del mondo e dell'uomo. -
Norberto Bobbio. Una biografia culturale
Il filosofo del diritto Norberto Bobbio (1909-2004) è stato la voce militante dell'Italia civile per quasi tutto il XX secolo. Negli anni che vanno dal fascismo al nuovo millennio scrisse alcune migliaia di opere tanto di teoria del diritto e della politica quanto di analisi critica della vita politica italiana. Questa biografia documenta lo stretto nesso fra i suoi scritti e i concomitanti eventi storico-culturali. Gli anni del fascismo e della Resistenza, la costruzione della democrazia in Italia, la divisione delle sinistre e la fine della Prima Repubblica sono il terreno sociale in cui affondano le radici delle sue opere sia teoriche, sia militanti. Nell'ambito filosofico e giuridico si collocano le due tesi di laurea degli anni Trenta, le sue prime opere sulla fenomenologia, sulla consuetudine e sull'analogia e, poi, l'avvicinamento a Hans Kelsen, gli studi sul positivismo e la critica al diritto naturale. Nell'ambito della politologia si succedono l'analisi dei classici come Hobbes e Cattaneo, ma tinche il dibattito sulla Resistenza e, poi, sul laicismo nell'Italia democristiana, nonché gli studi sulla destra e sulla sinistra, sulla guerra e sulla pace, sulla crisi della Prima Repubblica e sulla guerra del Golfo. Dalla connessione tra gli eventi e le opere scaturisce cosi un'immagine completa di questo filosofo del dialogo che fu al centro del dibattito tanto giuridico quanto politologico nell'Italia del Novecento. -
L' approdo della letteratura. Percorsi della narrazione da Dante a «Game of Thrones»
Verso dove sta viaggiando oggi la letteratura? E qual è il suo approdo? Il suo territorio è davvero del tutto nuovo in un inesplorato intreccio con le attuali forme dell'immaginario e della narrazione? Che cosa ne consegue per la critica letteraria e per chi dovrebbe insegnare letteratura? A queste e ad altre domande intende rispondere il libro: nel guardare al presente e al futuro della letteratura e delle sue pratiche narrative, Gian Mario Anselmi al contempo fa i conti con la grande tradizione umanistica italiana fino a giungere alla nostra attualità e, spingendosi oltre i confini della letteratura, interroga le forme narrative proprie delle più note serie televisive e cinematografiche. -
Le orecchie lunghe di Alessandro Magno. Satira del potere nel mondo greco (IV-I secolo a.C.)
Il volume propone un quadro sintetico ma aggiornato delle forme del potere nel mondo greco tra IV e I secolo a.C, fra la tirannide e la nuova concezione di regalità introdotta da Alessandro Magno. La chiave di lettura è la reazione polemica o, spesso, intrisa d'ironia, satira e parodia, che queste suscitarono nella pubblicistica - coeva e non - e tra i sudditi. A tal proposito vengono individuati e discussi alcuni casi di studio particolarmente significativi: re munifici e tiranni spietati, regine virtuose e sovrane viziose riprendono vita in queste pagine, mostrando, tra scurrilità e raffinatezza, sbeffeggio e mito, la persistente attualità del loro volto. -
La ricerca dell'altro. Prospettive di pedagogia interculturale
La ricerca dell'altro è lo scopo ultimo della pedagogia interculturale. A sessant'anni dai suoi esordi, la disciplina è stata sottoposta a numerose critiche e rivisitazioni. Il volume ripercorre le diverse fasi del vivace dibattito internazionale che ha animato questo campo del sapere e propone in particolare tre vie, complementari e sinergiche, per rinnovare la ricerca in pedagogia interculturale: interrogare i classici della pedagogia con nuove domande inerenti le sfide del tempo presente; confrontarsi con ricercatori di discipline diverse, incrociando metodi e linguaggi attorno a temi complessi; allestire una relazione dialogica con le persone nei contesti di pluralismo quotidiano, quali la scuola, gli ambienti educativi e di socializzazione, ambiti sempre fecondi di esplorazione e scoperta. -
La mistagogia del Santo Spirito
Fozio (813-893 ca.) è probabilmente l'autore bizantino più noto del suo tempo. Conosciuto soprattutto per la sua monumentale Bibliotheca, fu in realtà autore fecondo sia nel campo degli studi sacri che in quello degli studi profani. Quasi duecento anni prima dello ""scisma d'Oriente"""", dopo aver ricoperto la carica di patriarca di Costantinopoli, nella Mistagogia accusa chi, nella Chiesa romana, voleva modificare il Credo in modo che vi si affermasse che lo Spirito Santo procede non solo dal Padre - come nella sua antica redazione - ma anche dal Figlio, con pesanti ricadute sulla teologia trinitaria la cui gravità egli paragona a quella delle grandi eresie dei secoli III e IV. Primo trattato orientale su questa delicata questione teologica (il Filioque) che divide tuttora la Chiesa cattolica da tutte le Chiese ortodosse e dalle antiche Chiese orientali, l'opera fu riscoperta in Occidente in età umanistica ed è stata per cinque secoli oggetto di feroce censura da parte delle autorità religiose. Pubblicata per la prima volta da Joseph Hergenröther nel 1857 sulla base di pochi e non selezionati manoscritti, la Mistagogia appare ora nella prima edizione critica approntata con criteri moderni. La traduzione italiana e l'agile commento che accompagnano il testo rendono accessibile l'opera al pubblico interessato a una delle più affascinanti e attuali dispute teologiche della storia del Cristianesimo. Premessa di Luciano Canfora."" -
I silenziosi circuiti del ricordo. Etica, estetica e ideologia nella poesia di Giovanni Giudici
Giovanni Giudici è unanimemente considerato uno dei maggiori poeti del secondo Novecento italiano. Questo libro si propone di indagare il suo itinerario poetico che, dagli anni del miracolo economico, giunge alle soglie del nuovo millennio, sperimentando una grande varietà di stili e di registri, e rappresentando in versi la complessità di una vicenda umana ed esistenziale, l’universo insondabile dell’eros, la disarmonia dei rapporti intersoggettivi, sullo sfondo di una dimensione storica e sociale nella quale si riversa il costante sentimento di colpa dell’individuo. La memoria appare il veicolo privilegiato di uno sguardo riflesso che, attraverso i modi dell’ironia, della pantomima, di un sublime invocato e alluso, o di un cupo pessimismo, ripercorre i labili indizi dell’esperienza. Se la tradizione poetica dei maestri, riconoscibili in Montale, Saba, Noventa, si rivela impraticabile, le tecniche, le regole, la deontologia della scrittura vengono sottoposte a un processo di revisione nel quale si traducono le antitesi e le contraddizioni di una modernità con la quale Giudici si pone spesso in conflitto. Ne deriva un’idea di poesia che non può che essere concepita come impegno, come azione propositiva e interrogativa nei confronti di un universo individuale e collettivo che pur continua a relegarla in una posizione di marginalità. -
Primo Levi e Anna Frank. Tra testimonianza e letteratura
Il libro affianca Primo Levi e Anna Frank, sostando sui punti critici delle rispettive testimonianze e confrontando la vita postuma dei due autori. A collegare per la prima volta le due figure e a illuminarle a vicenda è il ""peccato"""" della finzione. Per Levi - il testimone per eccellenza della Shoah - la scrittura di finzione era una forma di escapismo indispensabile ma interdetta, che dovette contrabbandare sotto pseudonimo e poi legittimare presentandola come un'obliqua testimonianza. Nel caso di Anna Frank, il peccato della finzione coincide invece con la progressiva destoricizzazione a cui l'opera è stata sottoposta: un processo che ha origine nell'editing approntato da Anna stessa e poi da suo padre, e che culmina negli adattamenti teatrali e cinematografici del diario, che secondo alcuni interpreti minaccerebbero di annacquarne il contenuto testimoniale. Primo Levi e Anna Frank appartengono a due diverse sfere culturali e il discorso critico li ha finora tenuti distinti nell'analisi. Eppure Levi stesso non smise di confrontarsi con la scrittura e con l'immagine della ragazza. Nel volto di Anna Frank riconobbe il peso e il pericolo di essere una personificazione della Shoah - un rischio che sentiva incombere anche su di sé."" -
Secondo i precetti della perfetta amicizia. Il «Novellino» di Masuccio tra Boffillo e Pontano
Il volume ricostruisce la genesi e l'evoluzione del Novellino di Tommaso Guardati (1410-1475), più noto come Masuccio Salernitano: dalle prime novelle composte negli anni Cinquanta alla pubblicazione del libro nel 1476. Le dediche di Masuccio funzionano come uno specchio deformante che riflette un'immagine quasi sempre perturbante e poco lusinghiera del destinatario. La scoperta di questo originale meccanismo testuale getta nuova luce sui primi decenni della storia aragonese del Regno di Napoli, svelando i rapporti intrattenuti dalle novelle di Masuccio con le elegie di Pontano, gli epigrammi del Panormita, i dipinti di Colantonio e le splendide miniature della Commedia aragonese. E soprattutto essa consente di apprezzare meglio sia l'eccellenza letteraria, sia l'importanza storiografica dell'opera di Masuccio. -
Anche noi macchine! Avanguardie artistiche e politica europea (1900-1930)
Dopo la Grande guerra e la Rivoluzione d’Ottobre la macchina (che aveva già caratterizzato dal punto di vista materiale l’industrialismo ottocentesco) diventa un’idea-simbolo trainante con riscontri culturali oltre che politico-organizzativi in tutto il mondo. Il libro ricostruisce il significato politico della macchina nelle avanguardie artistiche, oltre che le affinità e le divergenze dei loro discorsi, orientati alla rifondazione di una società e di un uomo completamente nuovi. Esso analizza inoltre il dibattito sulla razionalizzazione in Germania, Francia e Italia, la ricezione del taylorismo e del fordismo in questi paesi e nel “discorso” degli artisti. L’autrice, sfuggendo alla tentazione di leggere l’intreccio dei due “campi” di politica e arte nella modalità tradizionale di causa-effetto, presenta invece l’estetica modernistica degli anni Venti e oltre come vera e propria elaborazione di un “ordine nuovo”, spesso sfociante in utopia. -
Parlare, scrivere, vivere nell'Italia di fine Cinquecento. Quattro saggi
I saggi che compongono il volume entrano nel vivo della storia d'Italia della prima età moderna con una scrittura fluida e accattivante. Vi si affrontano, con intensa compartecipazione e insieme competenza ed eleganza, alcuni dei gangli principali della vita di una società di antico regime: l'onore e la vendetta, la giustizia e la violenza, la scrittura e la nascila delle professioni, i ruoli di genere, il diritto di famiglia e il sistema dotale. Sono testi ricchi di suggestione e di implicite proposte di metodo storico, che a distanza di tempo possono essere letti e riletti con piacere e con profitto. -
Scicli. Storia, cultura e religione (V-XVI secc.)
Che cosa si conosce realmente di Scicli nel Medioevo? Che cosa tramandano le fonti, i reperti dell'abitato e del circondario (e poi della città?) di Scicli e le varie forme del suo toponimo (Xicli, Sicli, Sycla, Shiklah)? Per rispondere a queste domande, il volume analizza la storia, la cultura e la religione di Scicli dal Medioevo al Cinquecento commentando le fonti e i reperti relativi alla storia della città. L'importanza di Scicli nell'ambito della Contea di Modica, il più vasto Stato feudale della Sicilia, si impose con forza anche grazie alla sua felice posizione geografica, non lontana dal mare. Toponomastica, onomastica, culti e storie di uomini e luoghi, cristiani ed ebrei, dal V al XVI secolo: la storia che conduce alla nascita della città iblea che sarà poi barocca e moderna e che Vittorini definì ""la più bella del mondo"""". Prefazione di Giuseppe Pitrolo."" -
Russia e Cina nel mondo globale. Due potenze fra dinamiche interne e internazionali
Russia e Cina sono le due grandi potenze emergenti del XXI secolo. Gelose delle proprie tradizioni e peculiarità, esse tuttavia manifestano proiezioni esterne e politiche interne dai tratti fortemente integrati, ma anche in grado di condizionarsi reciprocamente. Questo volume, unico nel suo genere, si sofferma sulle implicazioni derivanti dalle reciproche influenze che caratterizzano i ruoli di Russia e Cina e i loro risvolti mondiali. Lo stile chiaro e diretto, arricchito da numerosi riquadri illustrativi, permette al lettore di entrare in contatto con i mutamenti radicali che stanno avvenendo in questi paesi, nonché con le loro potenziali ripercussioni nel mondo sempre più globalizzato. Grazie alla sua impostazione di agevole consultazione, il libro non solo presenta un'approfondita disanima di due potenze tornate ad esercitare una rilevante funzione internazionale, ma offre anche utili strumenti interpretativi per meglio cogliere le strategie politiche ed economico-sociali, da parte sia dell'Italia sia dell'Unione Europea nel suo insieme. -
Storia internazionale dell'Azerbaigian. L'incontro con l'Occidente (1918-1920)
Dopo il 1917, nella fase che va dal crollo dello zarismo alla formazione dell'Unione Sovietica, molti popoli già soggetti all'Impero russo cercano la strada dell'indipendenza. Nel Caucaso meridionale viene fondata, nel 1918, la Repubblica Democratica dell'Azerbaigian, considerata la prima repubblica parlamentare nella storia del mondo islamico. Nei due anni della sua esistenza lo Stato azerbaigiano tenta di proteggersi dalle mire espansionistiche russe, sia degli eserciti ""bianchi"""" sia dei bolscevichi, cercando sostegno nella comunità internazionale. Basato in gran parte su fonti azerbaigiane, il libro ricostruisce l'azione internazionale della Repubblica azerbaigiana nella ricerca di legittimità da parte della Società delle Nazioni e delle grandi potenze, inclusa l'Italia. La politica estera azerbaigiana trae ispirazione dall'internazionalismo liberale professato da Woodrow Wilson. Malgrado il formale impegno delle grandi potenze a proteggere la giovane repubblica, nel 1920 le forze bolsceviche si impadroniscono dell'Azerbaigian, che nel 1922 entra a far parte dell'URSS. Tra il 1918 e il 1920 si ha in Azerbaigian un'esperienza politica e civile molto avanzata, in dialogo con l'Europa sui temi della laicità dello Stato, dei diritti delle donne, dell'integrazione delle minoranze; quello azerbaigiano è inoltre uno dei primi tentativi, da parte di un Paese extraeuropeo, di uso della diplomazia pubblica, attraverso i mezzi di comunicazione di massa.""