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Le leggi di Manu
La sacralità di queste leggi è tale che la tradizione le attribuisce a Manu, mitico figlio di Brahma, capostipite dell'umanità. Qeust'opera ci racconta come si è formato il mondo e quale è il dharma, la ""legge"""" che lo governa: legge insieme naturale e sociale, che ritroviamo nelle prescrizioni per il sacrificio come in quelle che riguardano i """"quattro stadi"""" dell'esistenza. Ma al tempo stesso siamo di fronte a un codice che elenca i più svariati delitti e le ragioni per cui vengono condannati, così permettendoci di seguire in ogni dettaglio il modo in cui era articolata la vita nell'India antica."" -
La lettera d'amore
Una libreria tinta di rosa, sulla costa atlantica degli Stati Uniti. Una bella libraia, divorziata senza rimpianti e appassionata del suo mestiere. Un variegato ventaglio di clienti e commessi. Infine, una lettera d'amore che sbuca fra la posta. Non si sa chi l'abbia scritta, non si capisce a chi sia rivolta. Ma quelle parole si insinuano nella mente della libraia e creano una serie di eventi. Fino alla sorpresa finale. -
Concetti fluidi e analogie creative. Modelli per calcolatore dei meccanismi fondamentali del pensiero
L'analogia è un processo intellettivo fondamentale e tuttavia quanto mai misterioso. La scienza ne ha sempre diffidato. Eppure l'analogia continua ad agire a tutti i livelli. L'autore ne ha voluto rovesciare la prospettiva, affrontando il tema dall'interno di una pionieristica indagine sui modelli computazionali della creatività umana. Ma per programmare un calcolatore in vista di un qualsiasi risultato, bisogna definire i processi con tanta rigida precisione che non è più lecito parlare di creatività. Qui si evita la trappola facendo entrare in campo le ""analogie fluide"""": il percorso creativo diventa un navigare a vista, scrutando in ogni direzione. L'attività di pensiero ha una natura parallela."" -
Scritti postumi. Vol. 1: I manoscritti giovanili (1804-1818).
Questo è il primo dei sei volumi che presentano l'intera opera di Schopenhauer. Sono state messe a disposizione le carte manoscritte lasciate dal filosofo, dando accesso per la prima volta al suo laboratorio e consentendo di osservare momento per momento quello che egli stesso definisce ""il processo di fermentazione"""" del suo pensiero, la genesi della sua filosofia."" -
Il kepì
Colette, avvolta in «una vestaglia dalle pretese botticelliane», implora il saturnino Paul Masson di intrattenerla con qualche «bugia». E così, attraverso i cenni sparsi di quel «mistificatore abilissimo» prima, e l’abile fuori campo di Colette più avanti, ripercorriamo, dai suoi esili inizi fino al suo sensazionale epilogo, tutta la storia di Marco, «una bellezza del 1870, 1875, che rinunciava per modestia e per povertà a seguirci nel 1898», addentrandoci per brevi tratti nella sua bizzarra professione di autrice di feuilleton esotici, nelle repentine, ansiose metamorfosi delle sue toilette, e infine nella sua unica e tardiva passione, innescata da una beffa e da una beffa amaramente spenta. Ed è sotto il segno dell’inganno che si pongono anche gli altri racconti di questo libro. Ingannevole è l’abito del seduttore con cui Albin Chaveriat crede di conquistare Louisette, una quindicenne «predestinata alla menzogna, alle connivenze illecite, insomma al peccato», per venirne, in realtà, spietatamente irriso. Ingannevole, come sempre, è la semplicità di Colette, che in Armande arriva a concedersi, per la seconda e ultima volta nella sua carriera, il provocatorio cattivo gusto di un lieto fine. E ingannevole, soprattutto, è il suo stile che, mentre finge di indugiare oziosamente su una vecchia collezione di cancelleria, ci mostra come, a chi sappia guardarlo, anche da un bastoncino di «ceralacca verde spruzzata d’oro» possa scaturire, girando su se stesso «come un nero derviscio», il fantasma di un intreccio. Il kepì è stato pubblicato per la prima volta nel 1943. -
Il secolo americano
Tra il 1916 e il 1933 l'Europa fu scossa da eventi terribili e grandiosi, dalla prima guerra mondiale alla Rivoluzione russa, all'inflazione weimariana. Ma al tempo stesso, dietro le quinte e attraverso il linguaggio cifrato delle Banche Centrali e della Borsa, un altro grande fenomeno stava prendendo vita: il definitivo passaggio di poteri dall'Europa agli Stati Uniti. Fu quello il periodo in cui l'America divenne il centro del mondo. Questo predominio americano è il risultato di una serie di operazioni che di ovvio non avevano nulla e che ci obbligano a entrare nella storia segreta del nostro secolo. -
I mistici dell'Occidente. Vol. 1
Il volume è insieme interpretazione di tutta l'esperienza mistica dell'Occidente e raccolta di testi mirabili e spesso ignoti. E' un percorso dalle sterminate ramificazioni, che va dalle dottrine misteriche pagane sino a quelle dei Padri della Chiesa, dal rigore dei primi ordini monastici fino alla passione francescana e ai grandi mistici dell'età moderna. -
I mistici dell'Occidente. Vol. 2
All'inizio degli anni Sessanta Elémire Zolla pubblicò quest'opera grandiosa, che è rimasta unica per la sua concezione e la sua vastità. Insieme raccolta di testi mirabili e spesso ignoti e interpretazione di tutta l'esperienza mistica dell'Occidente, essa ci appare come una ""summa"""" di quel pensiero che ebbe nel Logos o nel Cristo il suo asse. Ed è un percorso dalle sterminate ramificazioni, che va dalle dottrine misteriche pagane sino a quelle dei Padri della Chiesa, dal rigore dei primi ordini monastici fino alla passione francescana e alle folgorazioni dei grandi mistici dell'età moderna, da Juan de la Cruz a Jean-Pierre de Caussade. Sono figure e pagine che non si possono attraversare senza mutare prospettiva sul passato della nostra civiltà."" -
Kaspar Hauser. Un delitto esemplare contro l'anima
Tutto l'Ottocento fu segnato da una figura misteriosa: Kaspar Hauser. Il 26 maggio 1828 appare all'improvviso una strana creatura, con aria smarrita, che offre al primo che incontra una lettera indirizzata a un capitano della locale guarnigione. Chi è questo trovatello che non parla, non capisce e che nel giro di pochi mesi parla e scrive in modo coerente, dipinge, va a cavallo? Un abilissimo impostore o addirittura un principe del Baden, vittima sacrificale di inconfessabili intrighi dinastici? -
Poesie italiane
Quando l'esilio costrinse l'autore a lasciare la Russia, si affrettò a tornare nel paese per cui aveva sempre nutrito una lancinante nostalgia. Venne in Italia: riconobbe volti, vie, piazze, calli, lungarni, luoghi di battaglie, antichissimi compagni di avventure e disastri. Riconobbe il profumo del mare e ammirò i prodigi dell'acqua che aveva sempre apparentato Pietroburgo e Venezia. -
La rapidità dello spirito. Appunti da Hampstead (1954-1971)
E' una raccolta di appunti, vergati negli anni che precedono e seguono la pubblicazione di Massa e potere. Alle riflessioni si alternano parentesi narrative, com'è nello stile di Canetti. -
Hollywood Babilonia
Caratteristica del sistema di Hollywood è quello di essere onnivoro: tutto ciò che riguarda i suoi personaggi gli appartiene, tutto fa parte della sua scena. Alla fine si ha il sospetto che le ragioni commerciali stesse siano pretesto per una involontaria applicazione dell'art pour l'art. Così anche il libro fa parte del cinema di Hollywood. -
La casa dei fiamminghi
Chi ha ucciso Germaine Piedboeuf sfondandole il cranio a colpi di martello? E perché il corpo è stato gettato nella Mosa solo tre giorni dopo l'assassinio? Ma soprattutto: può una donna avere tanta forza da uccidere qualcuno a martellate? Maigret osserva e registra, com'è sua abitudine, i gesti e gli sguardi, gli ambienti e gli odori. E quando avrà trovato l'autore di questo delitto se ne tornerà a casa, lasciando che la colpa trovi il suo castigo nella progressiva rovina della ""casa dei fiamminghi""""."" -
Cara incertezza
Ceronetti è un esploratore instancabile delle vaste plaghe del Male. In ogni direzione: nel passato, in terre lontane o fra le strade dove ci troviamo a camminare ogni giorno. Un ritaglio di giornale, un neologismo, il rictus di un ignoto: tanto basta, se lo seguiamo, per scoprire paesaggi devastati della mente o della realtà ufficialmente riconosciuta. Ma ci sono anche frequenti deviazioni, in queste indagini del pamphlettista flâneur, del filologo cantastorie. Sono scarti improvvisi che ci immettono in mondi paralleli, ad altre leggi obbedienti: un fotogramma di Arletty, una frase di Céline, un distico di Angelus Silesius. A distanza di vent’anni da La carta è stanca, e ormai in prossimità dei «tristi Duemila», Ceronetti ha raccolto e rielaborato un altro fascio dei suoi articoli, che sono sempre seguiti da una tenace tribù di lettori, felici di incontrare quelle scintille improbabili in mezzo alla folla desolata di tutto ciò che fa notizia. -
La scomparsa di Majorana
«Oggetto: Scomparsa (con proposito di suicidio) del Prof. Ettore Majorana». Un documento di polizia per aprire le indagini su uno di quei casi, prediletti da Sciascia, dove l'enigma insoluto, con la sua verità nascosta, induce ad andare oltre la cronaca, dentro l'anima di un uomo. Dal 26 marzo 1938 si perdono le tracce, fra la partenza e l'arrivo di un misterioso viaggio per mare da Palermo a Napoli, del trentunenne fisico siciliano Ettore Majorana, che Fermi non esiterà a definire un genio, della statura di Galileo e di Newton. Suicidio, come gli inquirenti dell'epoca vogliono credere e lasciar credere, o volontaria fuga dal mondo e dai terribili destini che una tale mente può aver letto nel futuro – e nel futuro vicino – della scienza? Su questo interrogativo Sciascia costruisce uno dei suoi libri più belli, di un'intensità di analisi e quasi di immedesimazione nelle motivazioni non dette, nella logica e nell'etica segreta del personaggio, che giunge a sfiorare l'incandescenza della verità: «Il suo è stato un dramma religioso, e diremmo pascaliano. E che abbia precorso lo sgomento religioso cui vedremo arrivare la scienza, se già non c'è arrivata, è la ragione per cui stiamo scrivendo queste pagine sulla sua vita». Tale ragione è un appassionato coinvolgimento, trattenuto ma vibrante, che si comunica immediatamente a chi legge, e che dalla vicenda contingente si allarga all'incommensurabile. -
Una scrittura femminile azzurro pallido
Una lettera vergata in una «scrittura femminile azzurro pallido» fa riaffiorare la storia di un amore cancellato, simile a «una tomba interrata che nessuno riesce più a localizzare», nella memoria di un brillante funzionario viennese dal «cuore guasto». -
La cena segreta. Trattati e rituali catari
Solo una cinquantina di anni fa le dottrine e i riti della più importante eresia cristiana del Medioevo, il catarismo – conflitto tra principio del bene e principio del male, creazione del mondo a opera di Satana, caduta degli angeli ribelli e loro imprigionamento nei corpi materiali, missione salvifica dell’angelo Cristo, cerimonia iniziatica del consolament riservato ai Puri, i Catari appunto –, erano noti quasi esclusivamente attraverso le fonti inquisitoriali e gli scritti, non di rado tendenziosi, degli oppositori cattolici. Da quando, nel 1939, l’erudito domenicano Antoine Dondaine scoprì per caso alla Biblioteca Nazionale di Firenze il Libro dei due princìpi e un Rituale cataro, è emerso a poco a poco dall’oblio un significativo corpus di testi originali, miracolosamente sopravvissuti alla distruzione, che hanno rinnovato la nostra conoscenza di questa grande religione scomparsa: dopo la prima, fortunosa scoperta sono infatti tornati alla luce un secondo Trattato dedicato al tema dei due creatori e dei due mondi, un ispirato scritto apologetico sulla Chiesa di Dio e un commento esoterico al Padre nostro. Il presente volume riunisce tutti questi testi, insieme alla Cena segreta – apocrifo di origine bizantino-slava che illustra il mito cosmogonico dei Catari – e a una preghiera in occitanico al Padre degli spiriti celesti. Questo corpus, di enorme valore storico e spirituale, ricompone finalmente davanti a noi i tratti di un grande movimento religioso che fu al tempo stesso un tentativo di ritornare alla purezza della Chiesa dei primi secoli – alla severità dei suoi costumi, all’austerità dei suoi riti – e forse l’ultimo affioramento, in seno al cristianesimo, di una prospettiva «gnostica» che aveva avuto nello gnosticismo tardoantico e nel manicheismo le sue espressioni più radicali. Una prospettiva che la Chiesa avversò sempre e combatté con persecuzioni feroci, culminate nel grande rogo di Montségur del 1244, vero sigillo dell’epoca catara. -
Una rosa per Emily
L’arte di Faulkner fu grandissima non solo in vasti e dilaganti romanzi come Luce d’agosto o Assalonne, Assalonne!, ma anche in certi racconti brevi e asciutti, di memorabile intensità. Storie di donne del profondo Sud, oscillanti fra la nostalgia, la follia e il noir – ritratti in cui è incisa la cifra di uno scrittore di prodigiosa potenza. Questo libro ne raduna tre, Una rosa per Emily, Miss Zilphia Gant e Adolescenza, assumendo come titolo quello del più celebre di essi, che per molti è diventato il simbolo della narrativa di Faulkner, ossessivamente legata all’evocazione di un mondo svanito, quale appare a uno sguardo solitario, celato dietro la scena: «Di tanto in tanto la vedevamo a una delle finestre del pianterreno – aveva evidentemente chiuso il piano superiore della casa –, simile al busto scolpito di un idolo in una nicchia, che ci guardava oppure non ci guardava, era impossibile dirlo. Così passò da una generazione all’altra, amabile, ineluttabile, impervia, tranquilla e perversa». -
Fiabe del Kordofan
Fra il 1921 e il 1928 il grnde antropologo Leo Frobenius pubblicò, con il titolo ""Atlantis"""", un'opera in più volumi che ha rappresentato sinora il vero tesoro narrativo delle civiltà africane. E una delle regioni più affascinanti di questo universo di storie è costituita dalle """"Fiabe del Kordofan"""", che Frobenius apprese nel 1912 da alcuni cammellieri di El Obeid, nel Sudan, e trascrisse mantenendo felicemente il passo e la vivezza della narrazione orale. Qui vediamo affiorare, insieme a personaggi e temi ricorrenti nella novellistica di ogni paese, credenze magiche o usi appartenenti a cicli culturali delle età più remote, teocratiche e matriarcali. E sulla soglia di questa raccolta apparirà la favola che è il presupposto di tutte le altre: la leggenda della rovina di Kasch, regno fondato sul sacrificio periodico del re, dove l'arte del raccontare, introdotta dallo straniero Far-li-mas, mostrerà di avere la forza di sabotare l'ordine esistente e di salvare così la vita del re, di sua sorella e del narratore stesso, analogamente a ciò che avviene nella cornice delle """"Mille e una notte"""", con cui queste """"Fiabe del Kordofan"""" rivelano sorprendenti affinità."" -
Il cardillo addolorato
Un romanzo «che tratta di Amori e Assassini» con la leggerezza dell’opera buffa. «In nessun altro libro, nemmeno nell’Iguana, che è il suo altro capolavoro, Anna Maria Ortese aveva mai posseduto questa forza: un’immaginazione così sovrana, una sapienza simbolica così ricca, un’arte così fresca e delicata». - PIETRO CITATI