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Che cos'è la filologia d'autore
A quasi un secolo dalla sua nascita, solo recentemente la filologia d'autore è stata riconosciuta come una disciplina autonoma rispetto alla filologia tradizionale. Con uno stile chiaro e una vasta serie di esempi, dal Canzoniere di Petrarca alla poesia di Montale, questo libro intende fornire una panoramica di questa nuova disciplina attraverso la sua storia e i metodi utilizzati e da utilizzare nel quotidiano lavoro filologico. -
Il colloquio psicologico
Che cos'è il colloquio psicologico? Come si può condurlo senza incorrere in errori? In quali contesti si utilizza? Il volume, aggiornato agli studi più recenti, analizza le tecniche di conduzione e i principali aspetti di questo indispensabile strumento di lavoro, proponendo diversi riferimenti operativi a contesti clinici, sociali ed educativi. -
Ontologia. Un'introduzione
Se la domanda ""che cosa esiste?"""" sembra ambiziosa, la pretesa che la filosofia risponda in modo esaustivo è infondata. Oggi i filosofi si accontentano di interrogarsi sull'ammissibilità di gruppi molto comprensivi di entità, detti """"categorie"""". Questo libro cerca innanzitutto di spiegare cosa siano questi grandi gruppi e propone che siano caratterizzati dal loro tipo di condizioni di esistenza e di identità. Si discutono poi le ragioni per ammettere o per rifiutare le categorie dei fatti, degli universali, degli insiemi e delle entità possibili. Infine, il libro illustra alcuni principi di metodo che i filosofi seguono quando offrono la loro limitata risposta alla domanda """"che cosa esiste?"""". In che modo accettare una determinata teoria ci impegna all'esistenza di certe entità? In che senso e perché si dice spesso che è meglio ammettere poche entità anziché molte?"" -
Che cos'è un'istituzione
Quante volte nel linguaggio dei media o in quello quotidiano capita di incontrare il termine ""istituzione"""" e quante volte esso sembra riferirsi a oggetti molto diversi tra loro? """"Istituzione"""" infatti può denotare organismi visibili, come la Chiesa, il carcere o il Parlamento, ma anche pratiche sociali diffuse e mutevoli, come la famiglia o il linguaggio. Il testo fa chiarezza sui diversi impieghi del termine e offre al lettore una mappatura articolata di alcuni dei più importanti paradigmi teorici che hanno adottato l'istituzione e i processi di istituzionalizzazione come oggetto privilegiato d'analisi. Ne emerge un quadro in cui l'istituzione costituisce il cuore delle attività mediante cui l'essere umano organizza il proprio contesto sociale e crea in esso un ordine stabile e riproducibile."" -
La comunicazione sociale
Che rapporto intercorre tra la comunicazione commerciale e quella sociale? È giusto investire in campagne sociali, in particolare sui mass media, quando a causa delle scarse risorse disponibili - queste iniziative non riescono a raggiungere la soglia minima di attenzione? Perché solo raramente queste campagne hanno come obiettivo lo sviluppo della capacità critica del cittadino? La comunicazione sociale è sempre etica? Queste sono alcune delle domande a cui il libro prova a dare risposta, affrontando il tema anche in chiave critica. -
Montaigne
"...la ragione va sempre storta e zoppicante e sciancata, sia in compagnia della menzogna sia in compagnia della verità. Così è difficile scoprire il suo errore e traviamento. Chiamo sempre ragione quell'apparenza di ragionamento che ognuno fabbrica in sé; questa ragione, della cui specie ce ne possono essere cento contrarie riguardo a uno stesso oggetto, è uno strumento di piombo e di cera, allungabile, pieghevole e adattabile a tutti i versi e a tutte le misure; non resta che l'abilità di saperlo limitare."""" """"Di fatto ogni presupposizione umana e ogni enunciazione ha tanta autorità quanto un'altra, se la ragione non vi pone differenza. Così, bisogna metterle tutte sulla bilancia; e prima di tutto quelle generali, che ci tiranneggiano. La persuasione della certezza è un indizio certo di follia e di estrema incertezza."""" (Montaigne)" -
I sofisti
"Rendere più forte il discorso più debole"""" Protagora; """"La parola è un grande sovrano, che con un corpo piccolissimo e invisibile compie imprese massimamente divine: sa calmare la paura, eliminare il dolore, suscitare la gioia, sollevare la pietà"""" Gorgia; """"Io sostengo che il giusto non è nient'altro che l'utile del più forte"""" Trasimaco; """"Chi non ha concepito desiderio di cose turpi o malvage e neppure ne ha avuto esperienza non è saggio: non ci sono infatti vizi astenendosi dai quali egli si mostri equilibrato"""" Antifonte." -
Opere e giorni. Testo greco a fronte. Ediz. critica
Esiodo, il più antico scrittore di cui si abbiano notizie storiche, trascorse la vita nel podere lasciatogli dal padre in Beozia, trovando proprio nel lavoro la principale ispirazione per la sua vocazione di poeta. ""Opere e giorni"""", infatti, è un poemetto didascalico che raccoglie norme per l'agricoltura e la navigazione e tratta i problemi della convivenza e della vera giustizia."" -
Iliade. Libro I. La peste-L'ira. Testo greco a fronte. Ediz. critica
"Canta, o dea, l'ira di Achille figlio di Peleo, rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei e molte anime forti di eroi sprofondò nell'Ade, e i loro corpi fece preda dei cani e di tutti gli uccelli; si compiva il volere di Zeus, dal primo istante in cui una lite divise l'Arride, signore di popoli, ed Achille divino.""""" -
Estetica del performativo. Una teoria del teatro e dell'arte
Erika Fischer-Lichte sviluppa una nuova estetica, all'interno della quale viene teorizzato e messo in primo piano il potere trasformativo dello spettacolo. Nella determinazione del concetto di spettacolo, che è alla base del lavoro, possiedono un ruolo centrale la co-presenza corporea di attori e spettatori, l'unicità e la fugacità degli spettacoli, il carattere emergente dei significati e la peculiare esperienza estetica che queste stesse condizioni rendono possibile. Un'esperienza estetica che è in grado dunque di portare a una trasformazione, senza che ciò implichi una specifica modalità di trasformazione. L'estetica del performativo così elaborata apre prospettive assolutamente nuove per la riflessione teorica sull'arte. -
Geografia dell'urbano. Spazi, politiche, pratiche della città
Molte delle questioni più urgenti su cui sono chiamate a confrontarsi le società contemporanee sono questioni urbane, riguardano cioè le città e la vita che si svolge al loro interno. Ciò deriva da una ragione banalmente quantitativa: il XXI secolo, come testimoniano i risultati del programma delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani, è il secolo delle città. Ma anche dal fatto che le città svolgono ruoli centrali nella vita degli esseri umani dal punto di vista simbolico, politico, culturale, sociale, economico, personale/individuale. Questo libro introduce allo studio delle principali teorie e linee interpretative sulla e della città, presentando esperienze ed esempi, intrecciando descrizioni e metodologie di analisi che provengono dalla geografia e da altre discipline che si occupano del campo urbano (la sociologia, l'urbanistica e la pianificazione territoriale, l'economia ecc.), ma anche dall'arte, dalla letteratura, dal cinema. -
Fabrizio De André. Cantastorie fra parole e musica
Concepito e scritto secondo una doppia prospettiva critica - letteraria e musicologica - il testo indaga la duplice natura della creazione e dell'arte di Fabrizio De André, un abile regista capace di fondere e amalgamare non solo le parole e la musica con la sua voce inconfondibile, ma anche il contributo dei collaboratori, l'ispirazione letteraria e l'eco della storia con l'originalità dei suoi messaggi. Dopo aver esaminato il metodo di lavoro e lanatura del mestiere di De André, la poetica e i temi prediletti, gli autori ne ripercorrono l'intera carriera, album dopo album, e ne analizzano le canzoni più significative ed emblematiche, mostrando la stretta interazione fra testo verbale e musica nel veicolare il messaggio. -
Interpretare, comprendere, comunicare
Alla questione dell'interpretare, comprendere e comunicare Victoria Welby dedica l'intera sua ricerca, con particolare interesse per il rapporto tra senso e valore, sviluppando i suoi studi in dialogo con figure di rilievo quali Charles K. Ogden, Bertrand Russell, Charles S. Peirce, Giovanni Vailati. Il significare non è confinabile all'interno di sistemi di segni, di linguaggi, di lingue, di campi di discorso, ma, al contrario, tanto più può essere sviluppato, valorizzato e reso rigoroso quanto più esso avviene tramite l'attraversamento di ambiti e di settori precostituiti. Ne sono esempio i vantaggi che si possono trarre dalla traduzione all'interno della stessa lingua; il ricorso all'uso di metafore; il ruolo del contesto extraverbale e dei segni non-verbali nel linguaggio verbale. L'obiettivo della ricerca condotta da Welby è quello di pervenire alla piena consapevolezza delle possibilità d'impiego delle risorse del significare. Il libro, a cura di Susan Petrilli e con un suo saggio introduttivo, raccoglie alcuni tra i testi più significativi di Welby. -
Geopolitica dell'acqua
L'acqua è un bene comune o un bene economico? Perché, pur essendo la risorsa più abbondante, è sempre più scarsa? Qual è la relazione fra scarsità e sistema produttivo e stili di vita? Esiste una connessione fra la mancanza di accesso all'acqua potabile e le multinazionali? È un caso che le guerre dell'acqua aumentino in maniera esponenziale? Quali sono le ragioni e gli effetti della privatizzazione? Quali le responsabilità dei governi? Chi decide realmente sulle risorse? A nome di chi? Sulla base di quale legittimità? Il libro propone spunti di riflessione su queste e altre domande, esplorando anche i luoghi della resistenza alla mercificazione dell'acqua, le reti e i percorsi di ripubblicizzazione dei servizi idrici e dell'immaginario collettivo. La nuova edizione approfondisce il caso italiano - al quale è dedicato un intero capitolo - le importanti evoluzioni sociopolitiche verificatesi dall'ottobre 2009 e le modalità con cui si sono realizzate. -
A settant'anni dalle leggi razziali. Profili culturali, giuridici e istituzionali dell'antisemitismo
Si raccolgono qui i contributi presentati in occasione degli incontri promossi dalla Regione Toscana per ricordare il settantesimo anniversario dell'introduzione nell'ordinamento italiano delle leggi razziali - avviate dal regio decreto firmato il 5 settembre 1938 da Vittorio Emanuele III nella tenuta di San Rossore - presso le istituzioni universitarie presenti sul territorio. Se l'insieme dei saggi costituisce una ulteriore testimonianza della vivacità e della profondità con cui nei diversi ambiti (da quello politico a quello culturale, da quello giuridico a quello antropologico) negli ultimi anni gli studi storici hanno affrontato una delle pagine più vergognose dell'Italia contemporanea, il quadro complessivo restituisce un significativo approfondimento su alcune questioni (la continuità o meno dell'antisemitismo nella storia d'Italia, la ricezione delle misure antiebraiche presso la popolazione civile, i processi di rimozione della vicenda nella coscienza collettiva) che sono al centro dell'attuale dibattito. -
Adamo ed Eva. Le Jeu d'Adam: alle origini del teatro sacro
Il ""]eu d'Adam"""" è la prima opera teatrale interamente in volgare tramandataci dalla tradizione manoscritta. Databile attorno alla metà del XII secolo e conservato in un solo codice del secondo quarto del XIII (Tours, Bibliothèque municipale, n° 927, ce. 20r-40r), è con tutta probabilità di origini anglo-normanne. La sua maggiore innovazione, almeno stante la tradizione superstite, è la netta ripartizione degli ambiti riservati al latino e al volgare: il primo preposto da un lato a registrare Xincipit delle lectiones e dei responsori che introducono e scandiscono le sue sezioni, e dall'altro a descrivere l'allestimento e lo svolgimento della messinscena; il secondo riservato al testo recitato dai protagonisti. Un aspetto saliente di tale strutturazione è l'inclusione di quelle che con un anacronismo potremmo definire """"note di regia"""", intese a regolamentare l'esecuzione del testo: vi sono descritti con cura scenografia e costumi, ma soprattutto presentano le indicazioni da fornire agli attori affinché la loro interpretazione sia efficace. Una particolare attenzione è rivolta ai tempi dell'azione scenica e alle modalità della recitazione: le entrate e le uscite di scena, l'attacco delle battute, il tipo di gestualità da associare a queste ultime, gli spostamenti che devono compiere gli attanti all'interno dello spazio riservato alla performance."" -
Politica 2.0. Nuove tecnologie e nuove forme di comunicazione
Come cambia la politica? E soprattutto, come cambia, oggi, grazie alle trasformazioni, anche tecnologiche, delle sue forme discorsive e comunicative? Il volume intende affrontare tali questioni e fare un possibile punto sulla situazione. I contributi qui raccolti non solo presentano spunti di riflessione teorica, ma analizzano veri e propri casi studio. Le riflessioni più generali su etica, informazione e discorso politico (Eco) si connettono a quelle sui rapporti fra nuove forme del potere e trasformazioni, antiche e nuove, dello spazio politico (Pasquino, Schiavone); a quelle sulle mutazioni del lessico politico e sulle sue stereotipie in relazione alla situazione italiana (Calabrese, Cartocci), 0 a quella sul linguaggio delle vignette della satira politica, a partire dalle situazioni di conflitto (McGuirk); così come a quelle sulle nuove forme di comunicazione e di campagne elettorali (Vaccari), con l'uso delle tecnologie del web (Cosenza), e a quelle sulla trasformazione delle forme discorsive e retoriche (Bertrand) e delle costruzioni valoriali e narrative (Ferrara) non più solo in rapporto all'attuale politica italiana; per finire con la necessità di estendere la riflessione collegando la definizione stessa di ""mondo globale"""" (Sedda) ad uno sguardo che sappia essere, al tempo stesso, semiotico, sociologico, antropologico e storico."" -
Essere donne in Asia. Diritti, potere, impresa
L'Asia ha visto spesso una donna raggiungere posti di vertice come presidente della Repubblica o capo del governo. Non è detto però che queste affermazioni individuali, del resto all'interno di ""dinastie"""" fondate da uomini (i Nehru-Gandhi, i Ban-daranaike, i Sukarno, i Bhùtto), abbiano veramente sovvertito le gerarchie in società che nell'immaginario, nei rapporti interpersonali e nella distribuzione dei compiti nel mercato del lavoro conservano inibizioni e pregiudizi. Il saggio di Maria Antonietta Confalonieri che apre il libro mostra, partendo dal caso del Giappone, i perduranti squilibri fra i generi nelle pratiche dell'assistenza sociale, per il concorso di norme e comportamenti che non possono essere aboliti se non attraverso ulteriori trasformazioni. Questo volume, a cui hanno collaborato studiose e studiosi dell'Università di Pavia e di tante altre Università italiane, spazia fra i temi dei diritti e quelli della politica, dell'economia e della cultura analizzando i vari aspetti di un processo verso l'emancipazione della donna e la piena eguaglianza nello Stato, nella comunità e nella famiglia che, sia pure nelle diverse situazioni, rivela molti elementi comuni."" -
Le imprese cooperative. Crescita economica e Mezzogiorno
La moderna teoria della crescita ha richiamato l'attenzione sul capitale umano quale motore dello sviluppo. Contemporaneamente un diverso filone di studi si è concentrato sul ruolo che il rispetto delle regole e un clima di fiducia hanno sulla crescita. Sembra, inoltre, che le imprese cooperative siano in grado di favorire la creazione di capitale umano e sociale più delle imprese capitalistiche. È allora naturale mettere insieme questi elementi e pensare che una maggiore presenza di cooperative nel Mezzogiorno possa favorire il processo di convergenza economica, dato che al Sud la carenza di capitale fisico è associata a un'insufficiente dotazione di capitale umano e sociale. Nel volume si cerca, pertanto, di chiarire i motivi della minore consistenza delle cooperative nel Mezzogiorno. Entrano in gioco, allora, argomenti quali l'importanza del capitale umano e sociale, la teoria economica delle imprese cooperative, il rapporto tra i modelli degli economisti e le forme che le norme giuridiche hanno disegnato, la struttura dualistica dell'economia italiana, con inevitabili richiami alla storia, non solo economica e non solo recente, del nostro paese. -
Regioni in Europa. Il ruolo del Comitato delle Regioni nella governance europea
Quale ruolo giocano le autorità regionali e locali nella governance europea? Svariati studi hanno cercato di rispondere a questa domanda senza, paradossalmente, prestare dovuta attenzione alle attività del Comitato delle Regioni (CdR). Istituito con il Trattato di Maastricht (1992) allo scopo di migliorare la legittimità delle politiche comunitarie attraverso il coinvolgimento delle autorità sub-statali nel processo decisionale dell'UE, il CdR ha avuto un cammino istituzionale travagliato, caratterizzato da molteplici criticità. Il libro illustra i successi e le difficoltà che si sono alternati nel percorso evolutivo del Comitato delle Regioni, mettendo in luce l'insieme di relazioni formali e informali che si sono sviluppate all'interno e attorno al CdR, e che hanno gradualmente condotto a una maggiore visibilità della causa regionale nell'agenda politica comunitaria.