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Buono da pensare. Cultura e comunicazione del gusto
Lo sappiamo: l'uomo è ciò che mangia. Ma che cosa mangia? come lo mangia? quando? come? con chi? E, così facendo, che tipo di uomo diventa? Ecco una serie di domande a cui questo libro prova a fornire delle risposte. Nella convinzione che, per poter fare una buona comunicazione sul cibo, la cucina, l'enogastronomia, occorra innanzitutto conoscerne gli aspetti culturali e storici, filosofici e semiotici. Da qui l'esigenza di un costruire un ponte fra gli antichi aspetti antropologici del cibo e le attuali tendenze dei media vecchi e nuovi, di raccontarlo, discuterlo, interpretarlo. I ricettari e le guide gastronomiche, la pubblicità alimentare, le trasmissioni televisive sulla cucina, i film sul cibo, i blog culinari, ma anche le tendenze della dietetica, la forma spaziale dei ristoranti, il food design: otto originali capitoli per progettare tale ponte, intravedendone le fattezze. -
Diciottenni senza confini. Il capitale interculturale d'Italia
Gabriele frequenta l'ultimo anno di liceo a Milano, ma è appena tornato da un anno a Mosca: ha imparato il russo e ha provato sulla sua pelle cosa vuol dire sentirsi straniero. Nura è bresciana da sempre, ma parla arabo in casa e italiano a scuola, e passa le sue vacanze estive dai nonni in Egitto. Giulia abita a Varese, la sua migliore amica si chiama Xiao, e nel tempo libero studia tedesco per costruirsi un futuro da ricercatrice in Germania... I protagonisti di questo libro hanno diciotto anni, un cognome italiano o straniero, e il passaporto nella tasca dei jeans. Sono ""senza confini"""" anche quando non hanno mai attraversato le frontiere d'Europa. Le loro amicizie sui banchi di scuola costituiscono, più di qualsiasi lezione di educazione civica, la miglior occasione di formazione a una cittadinanza plurale e cosmopolita. Abbiamo raccolto le voci e le storie della prima generazione che cresce in Italia a """"pane e intercultura"""", destinata a mettere in discussione ogni nostra consolidata idea di cittadinanza e mobilità."" -
La trama dei media. Stato, imprese, pubblico nella società dell'informazione
Le telecomunicazioni, il cinema, la televisione, l'editoria, i new media sono tutti segmenti del settore della comunicazione in costante evoluzione e che giocano un ruolo sempre più importante all'interno della società contemporanea. Il volume, che raccoglie i contributi di alcuni studiosi dell'Istituto Media e Giornalismo (IMEG) dell'Università della Svizzera italiana, propone di guardare ai media, alle dinamiche che caratterizzano le loro attività e al loro output creativo come al frutto dell'azione incrociata di più soggetti: lo Stato, le imprese e il pubblico. Mettere insieme questi tre attori significa andare a tessere una trama complessa svelandone al contempo le tante cuciture, significa cogliere la convergenza di forze ma anche il contributo di ciascuna di esse. L'approccio di base adottato nel libro è riconducibile agli studi condotti nell'ambito della political economy of communication, ma i vari autori che qui scrivono intraprendono anche un dialogo tra questa e altre discipline (in particolare la storia, l'economia e la sociologia) in grado di far confluire conoscenze e sensibilità differenti. Ciò che viene proposto è dunque uno sguardo ""multifocale"""", capace di restituire e interpretare la complessità che oggi caratterizza il sistema dei media."" -
La guerra ai confini d'Europa. Incognite e prospettive mediterranee per l'Italia
Per molti anni l'Europa è stata considerata una ""potenza civile"""" e si è addirittura prospettata l'idea di una """"obsolescenza della guerra"""". Prima il processo di integrazione e poi l'allargamento verso est hanno dimostrato la capacità del vecchio continente di superare antiche rivalità e di trasformarsi in un modello istituzionale per la pace e lo sviluppo economico. Tuttavia, dalle guerre balcaniche degli anni Novanta e la successiva instabilità politica sono emerse le aporie dell'azione europea, acuite dalla crisi economica e dalla più recente guerra ucraina. Il problema si è presentato anche tra il 2011 e il 2014 sulla sponda sud del Mediterraneo, con conflitti insidiosi tra regioni africane e mediorientali. Dalla Libia alla Siria, con effetti fino al Mali e in Centrafrica, il coinvolgimento dell'Unione è stato posto in discussione e anche l'Italia si è trovata a interrogarsi su questioni di politica estera e di difesa. Come cambia la sicurezza? Quanto il confronto tra identità e valori può aprire nuove fratture? Quali sono le prospettive di pace e sviluppo?"" -
Desde el Umbral-Sulla soglia. Carmen Martín Gaite: la narrativa, la poesia e il teatro
La traiettoria artistica della scrittrice Carmen Martín Gaite percorre l'arco di tutto il Novecento letterario spagnolo, dalla sua opera prima ""El libro de la fiebre"""" (1949), all'ultimo romanzo """"Los parentescos"""", pubblicato postumo nel 2001. La presente monografia si propone come una nuova finestra aperta sulla produzione di una delle scrittrici che reinterpretò con maggiore originalità le principali correnti artistiche e di pensiero del secolo scorso."" -
Identità nere e cultura europea. La narrativa di Bernardine Evaristo
Facendo capo alla critica letteraria e alle teorie sviluppatesi nell'ambito dei Gender Studies e dei Black British Studies, il volume indaga le sperimentazioni formali e le specificità tematiche che fanno della narrativa di Bernardine Evaristo, scrittrice e teorica inglese, uno dei casi più originali dell'attuale panorama letterario britannico. Donne di etnia mista, adolescenti neri e omosessuali caraibici nella Londra contemporanea, imperatori libici e amanti sudanesi nella Britannia romana, africani dell'Europa moderna, schiave bianche in metropoli distopiche: dai romanzi emergono così modelli identitari segnati da complesse relazioni di genere ed etnico-razziali attraverso cui la scrittrice, con singolari soluzioni stilistiche, dà voce alle (micro)storie non narrate del presente britannico e della Storia europea. Lungo un'articolata operazione trasformativa di rivisitazione di discorsività dominanti, la Evaristo infatti immette negli attuali circuiti rappresentativi una presenza etnica nera - sovente ricostruita su basi storiche documentate - che ritrae come costitutiva dell'identità culturale europea. -
Il Corano e il pontefice. Ludovico Marracci fra cultura islamica e curia papale
Ludovico Marracci, membro dell'Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio, fu una personalità centrale del Seicento italiano: per più di quarant'anni tenne la cattedra di Lingua araba alla Sapienza di Roma; alle sue competenze linguistiche si devono infatti la traduzione in latino del Corano e la Biblia Sacra Arabica. Fu autore di numerose opere di carattere scientifico e divulgativo, oltre ad essere stato confessore di papa Innocenzo XI Odescalchi e ad aver ricoperto numerose cariche curiali nelle più importanti congregazioni romane. Il volume ricostruisce le numerose sfaccettature di questo erudito lucchese. In particolare, i diversi contributi cercano di mettere in evidenza come, nel clima di grande spinta missionaria e controversistico tipico del Seicento, si siano creati quei presupposti per lo studio e la comprensione delle altre religioni - elementi basilari per il dialogo e la pace fra i popoli - di cui Ludovico Marracci fu un acutissimo interprete. -
L' individuo e la nazione. Federalismo protestante e origini del liberalismo italiano 1787-1848
Tra la fine del Settecento e il 1848-49 in Italia la matrice etico-religiosa calvinista si confrontò, con alterna fortuna, con differenti declinazioni federaliste e confederaliste, fino a esaurire la propria spinta dinanzi allo scontro tra altri modelli prevalenti nella penisola: quello confederale cattolico giobertiano, quello unitario repubblicano mazziniano, quello monarchico-costituzionale sabaudo e, nel caso specifico, il federalismo laico di Carlo Cattaneo. -
I movimenti giovanili nel mondo arabo mediterraneo. Dalle indipendenze nazionali a oggi
Il volume raccoglie contributi di studiosi del mondo arabo mediterraneo sul tema della nascita e dell'iniziale diffusione di movimenti giovanili di opposizione politica con particolare riguardo al mondo studentesco e al ruolo che le università hanno ricoperto nello sviluppo culturale e politico delle varie regioni di riferimento. Esaminando l'evoluzione di queste associazioni a partire dalla seconda metà del XX secolo, il loro radicamento nel dibattito intellettuale e politico, le posizioni assunte a fronte dei maggiori avvenimenti internazionali e interni, il ruolo dei leader, le alleanze e le battaglie politiche, la presenza di componenti minoritarie e, infine, le influenze dei movimenti di protesta occidentali, l'obiettivo è recuperare, in una prospettiva storico-metodologica piuttosto inedita, una parte della storia recente le cui analisi sono state sinora frammentarie poiché incentrate o sull'emergere dell'evento (lo scoppio delle ""rivoluzioni"""") o su specificità vere o presunte - come il dato religioso (Islam). La storia del pensiero, la progressiva evoluzione della società civile, la complessa articolazione della dialettica politica, l'autoritarismo, la repressione e la censura operata dai regimi sono tutti aspetti che rimangono spesso in penombra nelle analisi degli osservatori, quando invece rappresentano tematiche ineludibili per una conoscenza approfondita di realtà geo-culturali non più considerabili marginali."" -
Generare cambiamento. Valori e pratiche di condivisione nel volontariato
I contributi raccolti in questo volume descrivono un intenso percorso di ricerca sul tema della condivisione, nato dalla collaborazione fra un gruppo di professionisti impegnati in vari ambiti, con il sostegno della Provincia di Bologna e dell'Osservatorio sul Volontariato dell'Università Cattolica e l'attiva partecipazione di ventotto associazioni del volontariato bresciano e bolognese. La ricerca si è sviluppata nel periodo 2011-2012, grazie ad una metodologia che ha permesso di coinvolgere i volontari in diverse fasi del lavoro e di basarsi direttamente sulle loro opinioni ed esperienze per individuare le principali categorie interpretative della condivisione, elaborando una micro-teoria dagli interessanti risvolti operativi. I contenuti del volume spaziano dagli aspetti definitori del concetto pluridimensionale di condivisione, alla descrizione delle sue variegate espressioni, sino alla presentazione di varie proposte operative in grado di sostenerne l'etica ed incrementarne le pratiche, all'interno delle associazioni e nei loro rapporti con l'esterno. L'interesse verso questa ricerca, dall'oggetto originale e dall'ottica dinamica, è accentuato dal protrarsi della crisi attuale: una crisi non solo economica, ma anche culturale e sociale. In questo scenario, infatti, le associazioni di volontariato sono chiamate sia a rafforzare la propria mission originaria, sia a promuovere processi di cambiamento favoriti dall'attivazione di prassi più consapevoli ed efficaci di condivisione. -
I riti del potere. Uno sguardo antropologico: dalle comunità primitive alle società moderne
Perché esistono i rituali? E perché il rito è uno strumento usato dal potere, nelle piccole comunità primitive come nelle antiche civiltà e negli Stati contemporanei? Per rispondere a queste domande, nel volume vengono descritti i comportamenti rituali nelle altre specie e negli antenati dell'Uomo, esplorate le componenti emotive, cognitive e sociali dei rituali umani e analizzate le molteplici funzioni che il rito svolge in relazione al potere: il rito come mezzo per legittimare l'autorità ma anche per ""costruirla"""", il rito come arma nella competizione per la conquista del potere, come meccanismo di controllo dei conflitti ma anche come innesco che fa esplodere la violenza. Viene poi proposta un'esplorazione etnografica che conduce il lettore attraverso le cerimonie imperiali dell'antico Giappone, i funerali di John Kennedy, i poteri magici dei re capetingi, la divinizzazione degli imperatori romani e degli antichi sovrani giavanesi e balinesi, le parate militari sulla Piazza Rossa, i sacrifici umani degli Aztechi."" -
Eduardo e Pirandello. Una questione «familiare» nella drammaturgia italiana
Sul discrimine pericoloso, rappresentato dal teatro come pratica, si gioca questa monografia che legge Eduardo De Filippo - in occasione del trentennale della morte - in filigrana, attraverso l'esempio pirandelliano. Inopinatamente, tuttavia, si potrebbe dire anche il contrario: come non sia possibile leggere, in molti casi, Pirandello, se non a posteriori e, in particolare, attraverso l'esempio di Eduardo. La genealogia Pirandello-Eduardo, familiare nel senso anche di ""consuetudinaria"""" (con tutti i rischi connessi a una lettura """"pigra"""" di ciò che sembra costantemente, nonché grossolanamente, sotto i nostri occhi), si muove spesso sul terreno insidioso e affascinante di un altrove non precisato, basandosi sulle ragioni della morte più che su quelle della vita. La morte che interviene come campitura privilegiata dell'ultimo discorso di Eduardo: il discorso sul """"gelo"""" di quelle """"abitudini teatrali"""" inscritte dentro il blasone della tradizione italiana e, in particolare, dentro la """"crudeltà"""" del costume attoriale del maggiore dei De Filippo."" -
L' Africa romana. Vol. 20: Momenti di continuità e rottura: bilancio di 30 anni di convegni ""L'Africa romana"". Atti del XX convegno internazionale (Alghero, 26-29 settembre 2013).
Il volume raccoglie gli Atti del XX Convegno internazionale L'Africa romana (Alghero, 26-29 settembre 2013) dedicato a Momenti di continuità e rottura: bilancio di trent'anni di convegni ""L'Africa romana"""". L'opera, che corona una lunga serie di incontri internazionali ai quali hanno partecipato centinaia di studiosi, è curata da Paola Ruggeri, professore associato di Storia romana e direttrice del Centro di Studi Interdisciplinari sulle Province Romane dell'Università di Sassari. Hanno collaborato Maria Bastiana Cocco, Alberto Gavini, Edgardo Badaracco, Pierpaolo Longu. Nel suo intervento introduttivo Guido Clemente ha ricostruito la storia dei Convegni """"L'Africa romana"""" e sottolineato l'ampia collaborazione con i diversi Istituti di ricerca, con molte Università, con numerose Società scientifiche internazionali, infine con i giovani dell'Associazione Nazionale Archeologi."" -
Specchio del mondo. L'invenzione del quadro nell'arte fiamminga
Il quadro come genere autonomo nasce all'inizio del Quattrocento in Italia e in Olanda. Al Sud, è il risultato di un costrutto matematico elaborato sulla base delle regole della prospettiva centrale; al Nord, mira a restituire una percezione immediata. In Italia, deve raccontare una favola; in Olanda, serve a descrivere le cose. Inventato come uno specchio del mondo da pittori quali Jan van Ejck, Robert Campin e Rogier van der Weyden, il quadro ambisce a rappresentare la realtà nella sua interezza su una piccola superficie simbolica; ambizione che ha finito per caratterizzarne tutta la storia successiva. In questo libro - riccamente illustrato - Hans Relting racconta la grande rivoluzione che allora significò la nascita del nuovo dipinto, individuandone le origini a partire dalla pittura su cavalletto e dai grandi altari dell'epoca. -
Facce. Una storia del volto
Dalle maschere teatrali alla mimica degli attori, dal ritratto europeo alla fotografia, dal cinema all'arte contemporanea, Hans Belting ripercorre in questo volume i diversi tentativi di fissare la vita del volto e del sé. Affascinante indagine sui vari modi in cui gli uomini hanno raffigurato sé stessi nel corso della storia, ""Facce"""" offre innumerevoli spunti di riflessione che mettono in crisi le nostre idee più consolidate."" -
Galileo & Harry Potter. La magia può aiutare la scienza?
Cosa possono avere in comune Galileo Galilei, l'emblema della scienza moderna, e Harry Potter, il maghetto uscito dalla penna di J. K. Rowling? Provate a scoprirlo in questo viaggio ai confini tra scienza, magia e fantasia, dove incontrerete anche Newton lettore appassionato di Nicolas Flamel e Leopardi attento studioso di materie scientifiche, Kant alle prese con la questione dell'esistenza degli spiriti e Frankenstein affascinato dai segreti dell'alchimia e della chimica. Tutto questo insieme a molti altri racconti, tra ippogrifi e pietre filosofali, visionari e profeti, analisi scientifiche e ricerche storiche. Con una riflessione sul modo in cui dovremmo insegnare, trasmettere e divulgare la cultura scientifica e i valori della scienza moderna. -
Storia degli ebrei nell'Italia moderna. Dal Rinascimento alla Restaurazione
Le comunità ebraiche nell'Italia moderna erano numerose e per la maggior parte, a partire dal 1516 con il prototipo di Venezia, erano rinchiuse in un ghetto, ""invenzione"""" della Controriforma cattolica. In nessun altro paese europeo la Chiesa e il papato riuscirono a conseguire un simile successo, che indica la persistenza di una politica di esclusione, ma che ebbe anche l'esito paradossale di mantenere una identità precipua rimasta sempre, tra varie oscillazioni, sostanzialmente compatta. Le vicende delle comunità italiane possono essere ben comprese solo entro un più vasto sistema relazionale europeo, anzi mondiale, di popolazioni ebraiche, trattandosi di una storia fatta di immigrazioni; una storia da analizzare inoltre all'interno della rete di relazioni con il contesto non ebraico. Ben prima dell'emancipazione tardosettecentesca e ottocentesca e della fine del sistema dei ghetti, infatti, si realizzarono legami, scambi, interazioni tra società ebraica e società cristiana. La vicenda degli ebrei italiani fa dunque parte integrante della storia d'Italia e dei suoi snodi ed è significativa di una realtà oggi attualissima: quella della difficile convivenza di religioni e culture diverse e dei problemi legati al rapporto con le minoranze e con le alterità."" -
Storia e teorie della salute e della malattia
Che cosa sono la malattia e la salute? Come sono cambiati nella storia i problemi medico-sanitari? Quali idee hanno guidato gli sforzi compiuti per spiegare, prevenire e trattare le patologie umane? Il libro suggerisce alcune coordinate per orientarsi nell'evoluzione delle strategie di categorizzazione degli stati di sofferenza e di benessere, con particolare attenzione per le teorie e i modelli utilizzati per spiegare e manipolare la realtà empirica delle patologie, delle situazioni cliniche e dei rischi sanitari. -
Che cos'è la filologia dei testi a stampa
Quali sono le metodologie filologiche applicate ai testi a stampa? Che cos'è la textual bibliography? Quali sono le tappe storiche di tale disciplina? Nel rispondere a queste domande, il testo presenta alcuni esempi di significative edizioni di testi in volgare italiano e affronta tematiche proprie delle discipline bibliografiche e problemi di critica testuale. -
Retorica. Testo greco a fronte
La ""Retorica"""" di Aristotele, pur inserendosi in una tradizione specifica, quella dei manuali per la composizione del discorso persuasivo, che prese avvio in Grecia nel v secolo a.C., vi introduce una serie di importanti variazioni. Anzitutto, la retorica per Aristotele deve acquisire lo statuto di tecnica, dotandosi di un metodo e avvalendosi di strumenti concettuali di tipo logico. Inoltre, il discorso retorico è finalizzato a suscitare le reazioni emotive degli ascoltatori: si giustifica così l'ampiezza assegnata all'analisi delle passioni del cittadino. Infine, nel libro III, Aristotele seleziona le componenti linguistiche adeguate alla retorica, sottolineandone le differenze rispetto alla poesia. Il trattato aristotelico, grazie alla completezza del suo impianto, costituisce ancor oggi un punto di riferimento per lo studio dell'argomentazione persuasiva.""