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La regolazione emotiva nei disturbi dello spettro autistico. Verso un modello operativo in ambito clinico e psicoeducativo
Le difficoltà di regolazione emotiva rappresentano un potenziale fattore comune alla base delle problematiche affettive e comportamentali delle persone con disturbi dello spettro autistico. L'eccessiva reattività, le risposte disadattive e le difficoltà di autoregolazione contribuiscono al funzionamento deficitario di bambini e adolescenti, condizionando negativamente sia gli esiti degli interventi a lungo termine, che la qualità della vita e della salute mentale dei piccoli protagonisti e di tutte le persone coinvolte nel loro percorso di crescita. Muovendo dalla prospettiva della regolazione emotiva ed abbracciando la complessità del sapere teorico-clinico di ultima generazione, questo testo fornisce una cornice esplicativa alle disregolazioni autistiche e descrive le pratiche di un modello operativo, con l'obiettivo di aumentare la sensibilità e la competenza di clinici, operatori, insegnanti e familiari, ai processi che promuovono regolazione sia fra bambini e adolescenti con autismo che fra gli adulti che partecipano alla loro vita. -
Il nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria (2017). Vol. 19
Contributi di Maria Lucia Aliffi, Elvira Assenza, Elena Bonelli, Richard Brütting, Daniela Cacia, Enzo Caffarelli, Maria Rosa Caracausi, Alberto Casadei, Alba Castello, Marina Castiglione, Alessandra Cattani, Luca Danti, Davide De Camilli, Artur Galkowski, Francesca Gatta, Antonio Iurilli, Rosa Kohlheim, Volker Kohlheim, Maria Serena Mirto, Giovanna Neiger, Elisa Palmigiani, Elena Papa, Alda Rossebastiano, Giorgio Sale, Rosaria Sardo, Francesco Sestito, Heikki Solin, Roberto Sottile, Pierino Venuto, Klaus Vogel. -
Vittorini nella città politecnica
Tra Elio Vittorini e la città di Milano esiste un legame molto stretto, nato sul finire degli anni Trenta e poi rinsaldatosi nel secondo dopoguerra, quando lo scrittore siciliano intraprende una lunga collaborazione con l’industria culturale e mette a fuoco un’idea originale di letteratura in dialogo con i codici del cinema, della fotografia, delle arti, della sociologia, della filosofia, della politica. Nel cinquantesimo anniversario della morte, il Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell’Università degli Studi di Milano e il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica, con il patrocinio della MOD-Società italiana per lo studio della modernità letteraria, hanno organizzato il convegno Vittorini nella città politecnica, che si è svolto a Milano il 19 e 20 febbraio 2016. Ne è emerso il ruolo cruciale della metropoli lombarda nell’attività letteraria, culturale e militante di Vittorini, e nella formulazione di un nuovo modello di intellettuale (con le caratteristiche specifiche del letterato editore) in grado di misurarsi con le sfide della modernità. Premessa di Alberto Cadioli e Giuseppe Lupo. -
Caleidoscopica
"L'autrice compie un percorso attraverso un mare simbolico che è quasi sempre turbolento, avverso: è il mare di Ulisse che impedisce di raggiungere la meta, che è zavorra per alzarsi verso il cielo. Da questa situazione si esce solo con la fede, una fede a volte dichiarata esplicitamente, altre volte sottesa. [...] La versificazione è moderna, efficace con metri alterni: si passa da versi trisillabi a settenari ed endecasillabi che danno alle liriche un ritmo incalzante per passare subito ad un tono più disteso. Il linguaggio è sempre pulito, terso, ricercato, frutto di un grande labor limae. Le immagini proposte sono evocative, fascinose, spesso rapide ed analogiche. L'autrice fa ampio uso delle figure retoriche del significato e del significante, talvolta anche in modo ardito."""" (Roberto Mancini)" -
Cippi, stele, statue-stele e semata. Testimonianze in Etruria, nel mondo italico e in Magna Grecia dalla prima Età del Ferro fino all'Ellenismo. Atti del Convegno internazionale (Sutri, Villa Sav...
Il volume contiene gli atti del convegno tenutosi il 24 e 25 aprile 2015 a Villa Savorelli nel Parco Regionale dell'Antichissima Città di Sutri specificatamente dedicato ad una serie di monumenti, i segnacoli funerari, dell'area centro-italica dalla prima età del ferro fino all'ellenismo. Attraverso una ricca serie di relazioni, presentate da parte di archeologi e storici dell'antichità italiani, tedeschi, austriaci e francesi, viene tracciato, per la prima volta, un quadro organico del panorama offerto da questa classe di monumenti, affrontando, attraverso l'esame anche di singoli casi, l'intero spettro delle problematiche che i vari segnacoli presentano. -
Sorridere fra i libri. Per Gianfranco e Mirella Borghini
Per Gianfranco e Mirella Borghini hanno scritto: Maria Giovanna Arcamone, Umberto M. Ascani, Valerio Ascani, Alessandro Baldassari, Athos Bigongiali, Claudio Bolelli, Edda Bresciani, Stefano Bruni, Mariagiulia Burresi, Cristina Cagianelli, Anna Rosa Calderoni Masetti, Giuliano Campioni, Fabio Caporali, Lorenzo Carletti, Antonio Carlini, Renzo Castelli, Gian Mario Cazzaniga, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Domenico Corradini H. Broussard, Paolo Cristofolini, Gigetta Dalli Regoli, Giuseppe Di Stefano, Adriano Fabris, Michele Feo, Maria Antonella Galanti, Carolyn Gianturco, Cristiano Giometti, Lida Maria Gonelli, Alfonso Maurizio Iacono, Cesare Letta, Sandra Lischi, Luciano Luciani, Ilario Luperini, Gian Paolo Marchi, Alessandro Martinengo, Gabriella Mazzei, Giuseppe Meucci, Renzo Moschini, Filippo Motta, Alessandro Pagnini, Alessandro Panajia, Brunello Passaponti, Stefano Renzoni, Antonio Resta, Augusto Sainati, Saverio Sani, Stefano Sodi, Enrico Spagnesi, Amleto Spicciani, Mauro Stampacchia, Daniela Stiaffini, Paolo Tongiorgi, Lucia Tongiorgi Tomasi, Alessandro Tosi, Simonetta Ulivieri. -
Gli scritti storici di Augustin Thierry
Da quando giunse a Pisa, nel 1959, per studiare presso la Scuola Normale Superiore, Regina Pozzi ha incessantemente indagato la storia della cultura storiografica e della letteratura politica francese, al fine di comprendere il divorzio intervenuto tra gli intellettuali e i poteri nell'età delle democrazie moderne. Queste pagine sono tra quelle che ama di più. Lungo il corso dei lunghi anni in cui ha insegnato nell'ateneo pisano, anche noi abbiamo imparato ad ammirare e amare queste stesse pagine e tutti i suoi saggi, e ancor più l'autrice intelligente e l'amica arguta. Pubblicando ancora ""il suo amato"""" Augustin Thierry, vogliamo semplicemente dirle quanto l'amiamo."" -
Husserl e la promessa del tempo. La soggettività nella fenomenologia trascendentale
Perché Husserl riteneva il tempo il più difficile e il più fondamentale tra tutti i problemi fenomenologici? Come può la questione del tempo diventare la questione della filosofia stessa? Nel mettere al centro la coscienza del tempo, qual è la promessa della filosofia fenomenologica? ""Husserl e la promessa del tempo"""" offre un'interpretazione comprensiva e dettagliata della fenomenologia husserliana della coscienza interna del tempo. Ricorrendo a testi chiave dell'instancabile ricerca di Husserl, questo libro ne produce un'esposizione chiara e ordinata, mettendo capo a una visione di grande valore teorico. Il problema della coscienza interna del tempo viene illuminato nella sua genesi storica nella psicologia descrittiva di Brentano e accostato nello sviluppo complessivo della fenomenologia trascendentale ad altre analisi husserliane: la percezione, il ricordo, l'immaginazione e la coscienza d'immagine, l'autocoscienza, l'incarnazione corporea e la coscienza dell'altro. In questo modo de Warren ci consente di vedere la novità della trattazione husserliana del problema del tempo rispetto a Aristotele, Agostino, Locke, e di capire perché ha lasciato il segno in Heidegger, Lévinas, Derrida: il tempo è la cifra della soggettività e della sua vita, o, meglio, della promessa che noi stessi siamo."" -
Esperienza ed esemplarità morale. Rileggere «Le due fonti della morale e della religione» di Henri Bergson
A partire dal 1989, anno del centenario degli ""Essais sur les données inmediates de la conscience"""", si assiste, soprattutto in Francia, a una rinascita degli studi critici su Henri Bergson, oggetto invece di un certo oblio negli ultimi decenni del XX secolo. Tra le sue opere, """"Le due fonti della morale e della religione"""" (1932) è stata senz’altro quella con la più lunga gestazione – venticinque anni – e la più discussa. Una sua rilettura alla luce di scritti che si possono definire “minori”, come le lettere di recente pubblicazione e i discorsi di occasione, rivela ancora nuove sfaccettature. In particolare vanno messi in luce il valore assegnato all’esperienza nella riflessione etica e la funzione della causalità esemplare dei “grandi uomini di bene” nel proporre ideali di vita buona, introducendo così “riserve di energia morale” nel progresso tecnico."" -
Ostraka. Rivista di antichità (2016). Vol. 25
Questo numero della rivista presenta i contributi di: Anna Maria; Elvia Giudice; Laura Giunchedi; Raimon Graells i Fabregat; Francesca Leoni; Elisa Marroni; Alfredo Moraci; Theodoros Mavrojannis; Serena Querzoli; Luigi Todisco; Mario Torelli. -
Storie di un teatro. Per i 150 anni del teatro Verdi
Il 12 novembre 1867 con il ""Guglielmo Tell"""" di Gioacchino Rossini si inaugurava il Regio Teatro Nuovo, che dopo la morte del grande compositore venne intitolato a Giuseppe Verdi, nome che ancor oggi caratterizza il massimo istituto teatrale di Pisa, realizzato in pochi anni, subito dopo l’unità d’Italia, da un gruppo di cittadini al fin di dotare Pisa di un moderno teatro dove si rappresentassero spettacoli d’opera e di prosa. Di lì a poco, a partire dal 1889 il palcoscenico del teatro vide lo svolgersi anche di spettacoli drammatico-coreutici messi in scena dagli studenti della goliardia universitaria. Il teatro divenne così, fin da subito, la principale istituzione pisana votata allo spettacolo e le tavole del suo palcoscenico sono state calcate nei suoi centocinquanta anni di vita da tutti gli artisti italiani, ma anche internazionali, che hanno inciso il proprio nome nel pantheon delle rappresentazioni drammatiche, musicali, coreutiche. Attraverso un gruppo di scritti che affrontano le vicende della costruzione dell’edificio e delle trasformazioni urbanistiche del quartiere entro cui fu inserito, unitamente alla storia della vita e delle stagioni teatrali che hanno segnato la vita culturale di Pisa dai primi anni del Regno d’Italia a oggi, il volume ricostruisce anche con l’ausilio di nuovi documenti e di una documentazione fotografica il vivace profilo di un teatro che è stato ed è protagonista della vita culturale della città e della nazione."" -
Un uomo di nessuno e di tutti. Autobiografia di un personaggio scomodo
"Sergio Freggia: uno di noi, ma esagerato. Sicuramente un artista. Artista versatile e originale. La sua umanità colpisce e conquista. Il carisma uno ce l’ha o non ce l’ha. Don Abbondio non possedeva neppure un briciolo di coraggio. A Freggia non fanno difetto né cuore né fegato e neppure la capacità di raccontarsi. In questo libro si dipana il filo tortuoso di un’esistenza travagliata; si dispiega la trama sottile di una vita tutta in salita, controcorrente. Un’avventura che è sinonimo di una serie di avventure. Fino... Fino a una fine che non c’è. Non può esserci ancora. Il lettore sorbisce un cocktail dolce-amaro. Il mondo dell’autore, la città fumante sulle rovine della guerra, la miseria, le sofferenze, gli amori, i sogni, le speranze ed altro ancora. Un vortice di vicende in una sequenza da film neorealista. Con il comune denominatore di uno spirito ribelle, che non si arrende. E, senza volerlo, ci impartisce una lezione di inesauribile ottimismo."""" (dalla Presentazione di Pier Luigi Ara)" -
M. De Combourg e i pellerossa. Il mito dell’America selvaggia nell’opera di Chateaubriand
Nel 1791 il giovane Chateaubriand, sottufficiale del reggimento di Navarra cui la rivoluzione ha concesso una quasi completa libertà, compie un viaggio di nove mesi circa negli Stati Uniti. Questo soggiorno gli farà conoscere una natura ancora vergine, dei modi di vita ancora selvaggi, e gli darà i mezzi letterari per descrivere tutto questo, aprendo a un mondo nuovo la letteratura francese. Il forte fascino esercitato su di lui dagli indiani d’America e dalle loro foreste si esprime nelle opere di soggetto americano scritte immediatamente, e pubblicate in diverse date (""Atala"""" nel 1801, """"Les Natchez"""" e il """"Voyage en Amérique"""" nel 1826 e 1827), ma lascia una traccia in tutte le sue altre opere, combinandosi e reagendo con le ideologie e le poetiche da lui adottate nei diversi periodi della sua vita. Oltre ad essere un documento importante nella storia del primitivismo europeo e della fortuna di Rousseau, la persistenza del mito dell’America selvaggia nelle opere di Chateaubriand ci restituisce un’immagine parzialmente nuova dello scrittore, in certi tratti molto attuale: per l’identificazione della natura con il rimosso, anche sessuale, per la scoperta della barbarie della civiltà come possibile esito della nostra storia."" -
Gli accordi concorsuali. Profili civilistici
Questo libro indaga i profili civilistici della disciplina dedicata ad accordi di ristrutturazione e concordati. Nell’idea che tale statuto descriva degli accordi di diritto privato immessi all’interno di una procedura concorsuale, sono sottoposte ad analisi critica sia le opinioni che pensano accordi di ristrutturazione e concordati come meri contratti, sia quelle che pensano accordi di ristrutturazione e concordati come meri procedimenti giudiziali. In questa prospettiva, la critica attraversa il dogma della relatività degli effetti negoziali e le correnti nozioni di procedura concorsuale. Respinte le ragioni opposte contro la natura contrattuale, come pure quelle opposte contro la natura concorsuale, si concepisce la categoria degli accordi concorsuali, accordi in cui il tratto negoziale si combina indissolubilmente a quello del concorso. La ricerca si sofferma sulla struttura, sulla funzione, sulla peculiare efficacia. Pur essendo elaborati dall’autonomia privata, gli effetti degli accordi concorsuali sono idonei ad indirizzarsi nei confronti dei terzi così da configurare dei negozi sul patrimonio altrui: sia dal punto di vista del debitore, potendo l’accordo disporre del suo patrimonio anche in assenza del suo consenso, sia dal punto di vista dei creditori non consenzienti, potendo l’accordo determinare una vicenda del credito anche nei loro confronti. L’attenzione è rivolta infine al dubbio di legittimità costituzionale delle disposizioni che associano effetti ultra partes a tali negozi. Il dubbio orienta l’indagine, da un lato, verso la relazione tra credito e garanzia patrimoniale e, dall’altro, verso l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. -
I volti della musica: allegoria, Spirito, realtà (2016). Vol. 1
Questo numero presenta tre approcci diversi alla musica. Il primo saggio è dedicato all'enigmatico complesso architettonico di Castel del Monte. Il termine 'allegoria' dunque pare opportuno, essendo quella costruzione al centro d'intrecci musicali, filosofici e astronomici, che spaziano dalla simbologia botanica ai rapporti tra l'edificazione e le proporzioni musicali. Il secondo, più storicistico, illumina con brillante sintesi l'evoluzione del Corale luterano e delle sue ricche implicazioni retoriche nelle versioni di J. S. Bach compreso il Clavier-Übung. L'importante solidità di conoscenza critica dell'argomento e la ricca informazione scientifica del saggio sarà valido strumento per il lettore che voglia accostarsi a questo complesso argomento. Dopo lo Spirito, la realtà, nella quale la musica si confronta con la sensibilità sociale e la politica. L'analisi dell'opera di Luigi Nono, Al gran sole carico d'amore, è parsa particolarmente indicata per completare il trittico, attraverso la puntuale analisi del testo, della partitura, e l'attenzione alle figure femminili dell'opera. -
Studi e saggi linguistici (2017). Vol. 2
Fin dalla fondazione nel 1961 da Tristano Bolelli, gli studi di “Saggi Linguistici” svolgono un ruolo importante nel dibattito linguistico in Italia, specialmente per quegli studiosi che lavorano nel campo della linguistica storica indoeuropea e della contemporanea linguistica teorica. -
La vita quotidiana come storia senza paure e senza psichiatria. Antologia di scritti
Antonietta Bernardoni è nota - non solo in Italia - per aver messo al centro della sua ricerca i processi di guarigione del cosiddetto malato mentale e per la sua critica radicale a psichiatria, psicanalisi, psicologia, per il cui superamento ha promosso i pubblici dibattiti dell'Attività Terapeutica Popolare e la costruzione della ""disalienistica antropoevolutiva"""", una nuova scienza per la quale nel campo dei rapporti umani tutti possono essere ricercatori e scienziati. La sua opera ha suscitato un grande interesse, consenso e partecipazione, ma anche forti resistenze. Questa antologia presenta scritti di Antonietta Bernardoni da lei prodotti in date diverse, in generale risalenti agli anni '70~'80, e raccolti dal Collettivo Antonietta Bernardoni sulla base di un progetto originario di libro da lei formulato."" -
Il libro del cavolo. Consigli e ricette
Il libro si divide in due parti: nella prima viene tratteggiata una breve storia del cavolo come elemento ricorrente nella cultura popolare, nell'arte, nella poesia e anche nella memoria personale. Si troveranno anche capitoletti sul cavolo nelle fiabe, nei detti e nell'orto. Accanto, consigli pratici sul modo di scegliere e di trattare i vari tipi di cavolo, sul loro uso culinario, sulle loro proprietà benefiche e sui motivi per cui oggi questa verdura è cosi popolare. Nella seconda parte si trovano le ricette, provenienti dalle tradizioni familiari, da ricettari classici o da proposte contemporanee di grandi cuochi. -
Il giardino dei ciliegi
Questa edizione de ""Il giardino dei ciliegi"""" vuole essere al servizio della messa in scena affinché si sviluppi a pieno un dialogo creativo con l’opera. L’idea di una nuova traduzione non parte da una volontà esclusivamente intellettuale, ma dalla necessità di un laboratorio attoriale che si è protratto per più di un anno al teatro Verdi di Pisa. Il laboratorio aveva bisogno di una traduzione, ma in un certo senso la traduzione aveva bisogno di un laboratorio e così le parole tradotte sono state costantemente verificate nella messa in scena. Alla traduzione il libro unisce tutta una serie di spunti e contributi provenienti dalle esperienze di attori russi e allievi-attori italiani nelle diverse messe in scena del testo cecoviano. Un apparato consistente di note spiega le scelte di traduzione e illumina le possibili incomprensioni del testo, eliminando le necessarie ricerche che dovrebbero essere fatte per comprenderlo in ogni singola specificità. Il volume è arricchito da interviste sull’allestimento dell’opera al regista Jurij Krasovskij e a due attori della compagnia di Lev Dodin (suo l’allestimento inserito nella stagione 2019-20 del Piccolo di Milano), che hanno interpretato Varja e Lopachin nel suo Giardino, nonché da un intervento di Luca Biagiotti, dramaturg e formatore. Con un contributo di Fausto Malcovati."" -
La macchina perfetta
La storia del potere dal primo maschio Adamo ai giorni nostri. Ovvero, il bastone e la carota, panem et circenses, la legge della forza o la forza della legge (specie se divina), patriarchi o gerarchi, mitici eroi fondatori o leader rampanti, maschi violenti o esperti di comunicazione efficace: tutto fa brodo, purché serva a scaricare su altri la fatica di lavorare. Se poi questi sono donne, finito il lavoro possono servire al riposo del guerriero, o manager o produttore cinematografico.