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Storie di animali dal vero
Questi racconti hanno per protagonisti animali e per lo più ragazzi e non sono di natura fantastica, ma hanno la prerogativa di essere narrati così, come sono avvenuti, cercando di mantenere, nella maggior parte dei casi, anche i nomi dei personaggi stessi. Tali vicende, quindi, realmente accadute, sono narrate con molta semplicità per cui possono essere considerate ottime letture non solo per adulti, ma anche per ragazzi delle medie e per bambini del secondo ciclo della scuola elementare. La lettura, infatti, è fonte di attenzione, di riguardo e di amore per il mondo degli animali e quindi per la natura in genere che ruota intorno all'uomo e ne modifica spesso le azioni e i pensieri. -
European cultural identity. Law, history, theatre and art. International Conference (Milan 11-12 may 2017)
What role can culture have in creating, developing and disseminating the values which, over the centuries, have led to the idea of Europe as a common home? Here culture is understood as a primarily humanist culture, meaning literature, art, theater, music, and legal, historiographical and economic culture. Culture is a construction and sedimentation of centuries, a work in progress in continuous formation, the essential raison d’être for the goal of European integration for the first time in history resting not on an imperialistic but a democratic basis. What presence and above all what effectiveness can art and culture have in rising our awareness of and pride in belonging to a centuries-old construction, a melting pot that has mingled many traditions and been fostered by them? The Conference, intending to bring a strictly cultural contribution to reflection on these issues, after a foundational layer, centered on juridical, historical, economic and philosophical culture, focused on theatrical culture. Why? Because the theater, a multi-millennial expressive form, is the most open and chorally participatory of the arts; because, in its valence as emotion and political reflection physically played out in the presence of an audience, it can effectively contribute to shorten the distance of the population from the theme. Integration is also – and perhaps above all – a question of “knowing” and “understanding”. -
Crescere e vivere con la poesia. Spunti dal modello educativo di Kenneth Koch
Kenneth Koch (1925-2002), poeta statunitense d'avanguardia, sperimentò, a partire dalla fine degli anni '60, un originale metodo per educare i bambini alla composizione poetica, e nel decennio successivo, un altrettanto brillante sistema per estendere tale tipo di educazione agli anziani. Per Koch, la poesia era una sorta di paradigma artistico-esistenziale-educativo generale, capace di imprimere alla vita delle persone una direzione improntata alla bellezza, alla libertà espressiva e comunicativa, alla fiducia in sé stessi. Pedagogicamente parlando, Koch si ricollegava a Rousseau e al culto dell'amoralità del fanciullo, e ad altri pensatori di impostazione soprattutto critica. Ma il suo approccio era ispirato principalmente da una profonda intuizione artistica. Nel presente volume, basato su un'ampia ricerca bibliografica e soprattutto su una serie di interviste a Koch e a vari personaggi del suo entourage, cercheremo di analizzare gli aspetti salienti di questo approccio educativo, concludendo con un capitolo dedicato ad una questione inevasa dal poeta statunitense: che tipo di ""formazione"""" offrire agli insegnanti che, pur privi di una specifica competenza poetica, volessero utilizzare il metodo con i propri alunni."" -
Le molte vite di Aldo Buzzi. Letteratura, editoria e cultura del cibo
Scrittore poco noto al grande pubblico, ma stimato da alcuni tra i più celebri artisti e intellettuali della sua epoca, Aldo Buzzi (Como 1910 – Milano 2009) lavorò nel cinema come aiuto-regista di Alberto Lattuada, Luigi Comencini e Federico Fellini, e poi nell’editoria come caporedattore presso Rizzoli. La prima parte della monografia ricostruisce i momenti più significativi della sua vita, mettendo in luce i rapporti di collaborazione e amicizia con Piero Chiara, Ennio Flaiano, Lucio Mastronardi, Giuseppe Mazzaglia, Velso Mucci, Bruno Munari, Federico Patellani, Giuseppe Pontiggia, Leonardo Sinisgalli, Mario Soldati, Saul Steinberg e Giambattista Vicari. La seconda si concentra sulle scelte editoriali e morfologiche con cui Buzzi, cresciuto al tempo della prosa d’arte, cercò di imprimere forma e coerenza ai suoi libri. La terza, infine, offre una mappatura degli interessi enogastronomici dell’autore. La cultura del cibo (intesa in senso largo: dalla cucina stellata all’uovo al tegamino) permetteva a Buzzi di stabilire collegamenti originali tra persone e cose agli antipodi, in nome di una ricomposizione ai fornelli delle tensioni della vita associata. -
Cultura di popolo. L'iconografia politica di Pisa nel XIV secolo
La constatazione della vivacità di produzione artistica che caratterizzò Pisa nel XIV secolo ha indotto a precisare, dal punto di vista storico, il significato meno apparente di alcune delle più interessanti testimonianze iconografiche prodotte in ambito pisano durante il Trecento. Le riflessioni sull'ambiente sociale e politico di Pisa alla fine del Medioevo e sull'equilbrio tra le più antiche istituzioni comunali e le nuove forme di potere hanno consentito di ricostruire il sistema di comunicazione politica attuato dal ceto eminente attraverso l'impiego delle immagini. Ne è emerso un quadro cittadino dinamico e propulsivo, i cui indirizzi espressivi furono orientati dalla profonda cultura civica di popolo che, da secoli, animava la città. -
Verba picta. Interrelazione tra testo e immagine nel patrimonio artistico e letterario della seconda metà del Novecento
Il presente volume restituisce un quadro complesso e articolato del rapporto tra poesia e pittura nel secondo Novecento italiano, attraverso saggi di carattere teorico-critico e puntuali analisi delle figure più significative del periodo (Montale, De Libero, Sinisgalli, Ungaretti, Luzi, Bigongiari, Testori, Pasolini, Morante, Sereni, Zanzotto, Sanguineti, Spatola, Bentivoglio, Scialoja), con un’apertura alla più stretta contemporaneità (Cucchi, Conte, Ottonieri, Bàino, Frasca, Buffoni, Magrelli, Calandrone, Mazzoni, Inglese, Pugno). I diciotto saggi qui raccolti affrontano dunque le molteplici relazioni tra il registro verbale e quello visivo, ovvero il rapporto interattivo tra le due arti “sorelle” nella realizzazione di opere intermediali (come in Spatola e Bentivoglio), il livello testuale della descriptio con l’adozione di strategie retoriche come l’ékphrasis (Testori, Pasolini, Morante), e, infine, la corrispondenza tra movimenti artistici e poetiche affini (l’informale e l’ermetismo, il movimento nucleare e i Novissimi, la transavanguardia e i poeti della “Parola innamorata”). Si delinea in questo modo un panorama rappresentativo delle numerose interconnessioni che nella nostra contemporaneità uniscono i due volti della rappresentazione: le parole e le immagini (verba picta). -
Mancini in cattedra. Le lezioni torinesi di diritto internazionale del 1850-51 e 1851-52
L’istituzione, nel 1850, della prima cattedra italiana di diritto internazionale presso l'Università di Torino segnò una tappa decisiva nello sviluppo della disciplina. Fino allora la materia era stata impartita - non sempre e non ovunque - insieme con altre in una posizione marginale che ne ostacolava la crescita, impedendo l'affermarsi dello specialismo. Titolare di quel primo insegnamento autonomo fu Pasquale Stanislao Mancini, per un ventennio unico professore ordinario della materia, che portò nella Facoltà giuridica sabauda le aperture e i fermenti delle scuole private napoletane uniti all'impegno che gli derivava dalla ""cultura dell'incivilimento"""" respirata nella città partenopea. Il ritrovamento del manoscritto del primo corso biennale tenuto dal professore campano negli anni accademici 1850-51 e 1851-52, finora sfuggito all'attenzione degli studiosi e del quale oggi si pubblica l'edizione, consente di vedere in azione quel grande protagonista della vita culturale e politica nazionale, di conoscere le sue parole come vennero dette e contemporaneamente di seguire, nelle primissime fasi, lo strutturarsi della disciplina nell'accademia italiana in uno sforzo di dissodamento che fu inevitabilmente scientifico, oltre che didattico. Il volume, mentre ricostruisce l'impegno profuso dal giurista irpino sulla cattedra, offre così uno sguardo analitico su quella stagione cruciale della storia giuridica italiana."" -
Il management della salute nel territorio. Competenze e strumenti nell'esperienza della Regione Toscana
Questo volume raccoglie i principali contributi del percorso di formazione manageriale che ha visto protagonisti gli attuali Direttori di zona-distretto e Società della Salute della Regione Toscana. Il libro offre l'opportunità di riflettere e sostenere il cambiamento organizzativo determinato dagli interventi di riforma dell'assetto sociosanitario che hanno caratterizzato questo biennio, concentrandosi sui meccanismi di governance e di gestione dei territori in chiave sistemica e di confronto. In questi termini il libro si sofferma su quattro dimensioni di analisi: l'assetto istituzionale, la governance locale, i servizi ed i percorsi assistenziali e le relazioni, motivazioni e partecipazione degli attori coinvolti. Oltre che in termini teorici organizzativi, per ogni dimensione si riporta l'esperienza dei Direttori, che permette di contestualizzare la teoria con le problematiche variegate del vissuto quotidiano. Il libro, quale strumento di diffusione della conoscenza e consapevolezza da una parte della complessità organizzativa e gestionale dei territori e, dall'altra, dei processi di programmazione e valutazione dei percorsi e delle progettualità locali, è dedicato a tutti i professionisti che si occupano di salute e benessere nei territori, nonché ai policy maker locali. -
Il sole degli esuli. Letteratura ed esilio
In un percorso che va dalla classicità alla modernità Claudio Guillén indaga, con acume e sensibilità, le diverse modalità attraverso le quali la dolorosa esperienza dell’esilio viene rappresentata a livello letterario. Guillén riconosce nella continuità e nella ripetizione i paradigmi che definiscono l’esilio come tema e ne collocano l’indagine nell’ambito della Letteratura comparata. Al contempo, individua le polarità archetipiche – o «concetti-limite» – che si associano ad atteggiamenti antitetici rispetto all’esilio. La prima, riconducibile a Plutarco, e assimilabile a un’immagine solare, ravvisa nella condizione dell’esule una possibilità che si offre all’individuo, un percorso di condivisione con altri uomini, al di là dei confini locali e personali, una sorta di apertura verso la dimensione universale e cosmopolita dell’esistenza. A questa prima visione si contrappone una seconda, personificata da Ovidio, in virtù della quale l’esilio corrisponde a una scissione interiore e sociale dell’io, e si manifesta come profonda perdita personale. Tra queste due tendenze-limite si apre una serie di percorsi intermedi, reali e metaforici, che ogni individuo, non solo l’esule, sperimenta nel corso della propria esistenza. -
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2017). Vol. 2
La rivista si propone come strumento di ricerca e luogo di discussione sui temi concernenti le dottrine (esplicite e implicite) sul segno e sul linguaggio, in chiave contemporaneamente storica e teorica. Questo fascicolo torna alla formula tradizionale della rivista, con una serie di contributi su temi storici diversi. Di massima, continueremo ad alternare numeri ""a tema"""", collegati a occasioni congressuali o a ricerche di singoli gruppi di studiosi, e numeri miscellanei, intesi a mappare il territorio degli studi storici, in Italia e altrove. Poche righe di presentazione dei singoli contributi, in ordine cronologico. Quello di Valentina Vitali è una rassegna critica degli studi che si sono negli ultimi anni succeduti intorno alle idee linguistiche di Lucrezio: si tratta di temi che non interessano più solo filologi e storici dell'età classica, ma investono problemi di natura teorica (la nozione di significato, la differenza fra linguaggio umano e linguaggi degli animali non umani) al centro del dibattito attuale. Michela Tardella presenta il """"De literis"""" di Jacob Madsen Aahrus, un capitolo assai poco noto di quella storia della fonetica che sta via via riemergendo all'attenzione degli studiosi, e di cui la stessa si era occupata di recente lavorando sul """"De locutione"""" di Girolamo."" -
L'occhio e la voce. Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino fra letteratura e antologia
A metà degli anni Cinquanta del Novecento, Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino riaccendono il dialogo fra letteratura e antropologia, illuminando un nuovo panorama di avvicinamenti, collaborazioni e immancabili distanze fra scrittori, etnologi, demologi e folkloristi. Pasolini allestisce il Canzoniere italiano con scrupolo specialistico e attenzione filologica, ma non senza raffinati accorgimenti poetici d’autore. Calvino, invece, riscrive le fiabe della tradizione regionale, dotandole di una letterarietà contemporanea. Diversi fra loro e diversamente instradati sui binari della moderna demologia, i due scrittori recuperano in termini estetici il testimone del passato, ma vanno ben oltre. Il ""Canzoniere italiano"""" e le """"Fiabe italiane"""", infatti, non sono soltanto indispensabili raccolte di reperti demologici superstiti − e, comunque, già fantasmi in una società sempre più mediatica e spersonalizzante −, ma veicolano con forza un messaggio civile e letterario ineludibile. Entrambe le opere mirano così a ricostruire il tessuto identitario dell’Italia del dopoguerra e portano alla luce il carattere unitario del suo popolo attraverso la varietà dei canti e delle fiabe tradizionali, proposti nuovamente a un altrettanto nuovo pubblico di lettori, fra intenti conservativi e volontà restitutive."" -
Frammenti di cinema. Archivi e museografie d'artista
Atlanti, collages, frammenti, compilation film. Sono solo alcune tra le innumerevoli forme che gli artisti hanno scelto per lavorare con l'archivio, in un complesso di pratiche e di ricerche che, da ormai molti anni, lo hanno portato al centro della scena artistica. L'archivio gode nell'arte di un ruolo particolare, è divenuto imprescindibile per la gestione della complessità contemporanea e, allo stesso tempo, nel rapporto con la memoria, soprattutto laddove l'arte viene intesa come la ricerca di dare una forma al mondo percepito. -
Children's play. Multifaceted aspects
Apparentemente, giocare non è mai stato così facile, anche per i bambini, almeno nelle società cosiddette avanzate. I luoghi per giocare si moltiplicano e diventano più iperbolici; il fatturato del mercato dei giocattoli e dei materiali ludici, dove il videogioco la fa da padrone, è in salita negli ultimi anni ma rimane stabile anche in periodi di crisi. Ma quale ruolo viene riconosciuto, oggi, al gioco nello sviluppo del bambino? Esistono nuove prove scientifiche in favore della sua importanza? Quali le opportunità e le proposte di gioco per i bambini con disabilità? Esiste una differenza qualitativa riconoscibile fra gioco nell'aperta natura e gioco chiuso nell'ambiente digitale? Quali le conseguenze dell'impoverimento di relazioni dovuto alla diminuzione di occasioni di gioco sociale? Si dovrebbe forse oggi tornare ad insegnare a giocare? Come farlo? Il volume raduna studiosi di discipline e nazionalità diverse per discutere delle molte sfaccettature possibili del gioco infantile, cercando di individuarne linee di tendenza, captarne indizi di innovatività, confermarne aspetti fondativi. Contributi in lingua italiana, inglese e francese. -
Il fattore religioso nella Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Itinerari giurisprudenziali
Questo libro è rivolto ai giuristi, ai professionisti e agli studenti che desiderino avere un quadro completo delle pronunce della Commissione e della Corte europea dei diritti dell'uomo in materia di libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Il suo scopo è fornirne una ricostruzione critica, articolata per filoni, per dipanare un ""filo di Arianna"""" nel labirinto di una giurisprudenza che per sua natura è in larga misura casistica. La tesi che mira a dimostrare è che, all'interno di alcuni di questi filoni, oggi sia possibile individuare approdi sicuri e affermare pertanto che, in determinati ambiti materiali, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (così come applicata dalla Corte di Strasburgo) è un presidio solido a tutela della libertà di coscienza e di religione. La prima parte della ricerca descrive il sistema apprestato dalla Convenzione - prima Carta internazionale a fornire vera e propria tutela giurisdizionale ai diritti dell'uomo - anche nella prospettiva convergente della giurisprudenza multilivello; la seconda parte analizza separatamente i profili soggettivi e oggettivi delle disposizioni più rilevanti in materia di libertà di religione (articolo 9 della Convenzione, articolo 2 del I Protocollo addizionale); l'ultima parte ricostruisce i filoni di cui sopra, facendo emergere (dove possibile) alcune chiare direttrici dell'evoluzione giurisprudenziale e soffermandosi, da ultimo, sul ruolo chiave del principio di non discriminazione posto dall'art. 14 della Convenzione (e dall'art. 1 del XII Protocollo addizionale)."" -
Leo Strauss tra Husserl e Heidegger. Filosofia pratica e fenomenologia
Qual è il rapporto di Leo Strauss con Husserl e con Heidegger? Ad emergere, in questo libro, è l'inedita figura di Strauss quale pensatore fenomenologico. Muovendo dal problema husserliano della genesi ""naturale"""" dei concetti scientifici e dalla sua elaborazione ermeneutica nel giovane Heidegger, Strauss si concentra sulla possibilità della filosofia come modo di vita, ovvero sul nesso tra teoria e prassi. Si chiarisce così cosa Strauss intenda con l'espressione Political Philosophy e, di conseguenza, ciò che si riprometteva dalla sua controversa """"ermeneutica della reticenza"""". Political Philosophy non è una parte della filosofia, ma l'atteggiamento fenomenologico che il filosofo è costretto ad assumere per via dell'inevitabile conflitto con la doxa, col """"mondo delle opinioni"""". La filosofia politica è, dunque, """"filosofia pratica"""", nel senso letterale dell'espressione: prassi del pensare filosofico che si compie nel confronto con quel che appare come ovvio, come """"naturale"""". Donde, la radicale paradossia del modo in cui i filosofi eterodossi hanno scritto i loro libri."" -
Ritratti di famiglia. Immagini e rappresentazioni nella storia della letteratura per l’infanzia
Sollevando un po’ il velo dell’ovvietà che cela la complessità della vie familiale, in questo volume vengono presentati classici e contemporanei “ritratti di famiglia” visti da prospettive diverse, anche scomode, per osservare i diversi modi di fare ed essere famiglia attraverso la lente della letteratura per l’infanzia. A partire da una lettura diacronica, vengono toccati i temi della fuga e del rilancio della famiglia fino ad analizzare la condizione dei bambini senza famiglia. Tre frontiere paradigmatiche caratterizzanti la grande mappa del mutamento delle famiglie, teatro di una pluralità di rappresentazioni capaci di dialogare con esemplari icone dell’immaginario: voleremo via con Peter Pan e i bambini sperduti, seguiremo Alice oltre lo specchio delle apparenze familiari, combatteremo gli Hunger Games con Katniss Everdeen per proteggere i propri cari, esploreremo giardini ricchi di ricordi privati e inconfessati segreti, disvelandone i misteri, ci avventureremo in catartiche fabbriche dalle insidiose delizie, percorreremo le strade di Parigi con Remì assieme a orfani rapiti e saltimbanchi infelici, scaleremo le avversità e le montagne tornando a casa sull’Alpe con Heidi e Klara, attraverseremo il passaggio magico per il Binario 9 3/4 per dirigerci a Hogwarts verso una nuova famiglia. Tra le pagine delle storie della letteratura per l’infanzia e per ragazzi, si potranno scoprire le famiglie osservate dal privilegiato e centrale punto di vista dell’infanzia che le narra e si narra, ieri e oggi, trasportandoci nel suo ‘altrove’. -
L'altra natura. Eucaristia e poesia nel primo Seicento inglese
La Riforma inglese, la crisi sacramentale, la riflessione sulle possibilità del linguaggio poetico: da questi tre elementi prende le mosse questo volume di Carmen Gallo, che propone una rilettura della poesia metafisica di John Donne, George Herbert e Richard Crashaw prestando attenzione non solo agli aspetti formali dei testi, ma anche ai loro rapporti con le speculazioni teologiche del tempo. Partendo dalla difesa di Sidney dell'altra natura della poesia, che eleva l'uomo verso Dio, e tenendo conto degli attacchi dei puritani all'immoralità della human invention, questo saggio interpreta il wit dei metafisici come lo strumento privilegiato di una più ampia strategia di compensazione poetica della crisi linguistica, prima ancora che religiosa ed epistemologica, provocata dalla critica dei riformati alla dottrina della transustanziazione. I salti del wit, la fragilità logica delle sue associazioni, l'artificiosità metapoetica, l'ironia corrosiva della discordia concors, così come le forme svuotate e risemantizzate del discorso religioso, sono la testimonianza retorica della fatica di tenere insieme i pezzi di un mondo lacerato da dissidi teologici e nuovi paradigmi scientifici. La poesia diventa così l'unico luogo in cui è ancora possibile postulare verità capaci di competere, nonostante la loro forma provvisoria, ambigua o rovesciata, con quelle un tempo indiscusse della religione. -
Fragilità di Adone. Parole, immagini e corpi di un mito
Lussureggiante e composita, la tradizione adonia si presenta come un caleidoscopio di immagini del giovinetto fenicio in cui si riflettono la sua origine misteriosa e la sua fisionomia inafferrabile. Comune a tutte le visioni di Adone, anche nei contesti più diversi, è però il nesso che lega la suprema bellezza alla fragilità, il culmine dell'appagamento alla precarietà: la bellezza di Adone è connotata fin dall'inizio come una bellezza transitoria, che si dispiega con la massima congruenza, fino a farsi suo correlato simbolico, nella condizione di essere-per-la-morte. L'indagine sulla fragilità di Adone mostra peraltro che un aspetto pur così stabile e ubiquitario ha finito per veicolare, nel tempo, significati anche molto diversi: al di là dell'ovvia connotazione moralistica, la fragilità di Adone rimanda, nella sua accezione più generica, alla natura effimera e caduca dell'uomo in quanto tale; con implicazioni ideologiche ben diverse, però, il mito di Adone esplora soprattutto i rischi di una maschilità costruita come deficitaria, che oppone all'ideale di virilità eroica un'eccellenza precaria fondata su valori antisociali come la bellezza e l'amore. Eppure fragilità non significa necessariamente debolezza, o soltanto debolezza: fragilità è sia sgretolamento dell'io che resistenza passiva, refrattarietà, e dunque salvifica sottrazione a modelli normanti e oppressivi. Fragilità è anche strumento di creazione, e fonte di una bellezza più suggestiva e più preziosa. Con un rovesciamento in cui si rispecchiano trasformazioni salienti della cultura occidentale, se dapprima Adone era bello ma fragile, egli si fa via via sempre più bello - perché fragile. Questo libro nasce da un convegno tenutosi a Pisa tra la Scuola Normale Superiore e l'Università di Pisa, e concepito come occasione di volgere a vantaggio del dibattito la pluralità degli orizzonti disciplinari coinvolti. Gli studi in esso raccolti testimoniano di un dialogo fruttuosamente instaurato tra storia delle religioni e storia della letteratura, tra storia dell'arte e storia della danza e del teatro, tra antropologia culturale e teorie di genere e queer. -
Reciprocamente responsabili. La responsabilità morale tra naturalismo e normativismo
Quali sono le condizioni per potersi considerare reciprocamente responsabili per le azioni che compiamo? In cosa consiste e quale funzione assolve il biasimo morale? Possiamo ritenerci moralmente responsabili per azioni che dipendono dalle influenze della situazione? Crescere in circostanze sfortunate può costituire una ragione per sospendere i nostri atteggiamenti di biasimo? Questi sono alcuni degli interrogativi che hanno caratterizzato il dibattito contemporaneo sulla responsabilità morale. Partendo dalle riflessioni sulla responsabilità proposte da P.W. Strawson, il libro percorre alcuni momenti della filosofia morale contemporanea di lingua inglese, cercando di ricostruire le pratiche della responsabilità morale tra due sponde: la descrizione che possiamo fornire degli agenti morali come agenti naturali e le aspettative normative che generano pretese reciproche riguardo al comportamento moralmente rispettoso. -
La de-strutturazione del procedimento amministrativo. Nuove forme adattative tra settori e sistemi
L'analisi dei procedimenti amministrativi di settore, ovvero, del diritto di settore dei procedimenti amministrativi, ha restituito l'immagine di un universo procedurale in trasformazione, non decifrabile, almeno non completamente, attraverso le chiavi tradizionali (tra tutte, quelle legate all'esercizio della funzione e al provvedimento). In particolare, si è rivelato inadeguato un approccio di tipo atomistico e indifferente al contesto nel quale i procedimenti amministrativi, e il loro diritto, sono inseriti: il contesto dei sistemi di regolazione e governance contemporanei, con il loro carattere composito e reticolare, quello dell'innovazione tecnologica e dei nuovi scenari dell'informazione e della conoscenza. Proprio in questo più ampio e rinnovato contesto, il legislatore, a partire da quello dell'Unione europea, sembra guardare ai procedimenti amministrativi, rileggendone la dimensione funzionale e, soprattutto, strutturale. Da questa rilettura prendono vita nuove forme procedurali adattative e nuovi percorsi di intelligenza regolatoria che sfruttano, appunto, la dimensione di sistema e di processo. Al racconto e all'analisi di queste trasformazioni sono dedicate le riflessioni contenute in questo volume.