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L'Ussero. Rivista di arti, lettere e scienze (2018). Vol. 1
Lo scopo della nostra rivista, fondata da Simone Graziani, per conto dell'Accademia Nazionale dell'Ussero, è quello di non mandare disperso quanto emerge dalle conferenze che con cadenza periodica essa organizza da oltre cinquant'anni. Per questo la rivista pubblicherà le conferenze più significative e di maggior spessore culturale e la recensione dei libri presentati a partire dall'a.a. 2011-2012. -
L'«Histoire du soldat» di Pier Paolo Pasolini
L'""Histoire du soldat"""" di Pier Paolo Pasolini, un progetto destinato a diventare un film se non fosse sopraggiunta la morte del poeta, può legittimamente essere ritenuta un momento significativo della produzione dell'intellettuale friulano. A distanza d'anni, Ninetto Davoli riprese in mano questo testo che fu trasformato in una pièce teatrale. In questo viaggio che il soldato Ninetto Diotallevi compie per l'Italia troviamo tutti i temi appartenenti alla """"mutazione antropologica"""" che aveva subìto l'Italia alla fine degli anni sessanta e, in particolare, emerge lo scontro con la televisione, oggetto delle invettive del Pasolini corsaro. Il volume ripercorre le vicende di questo soggetto contestualizzandole all'interno della tradizione teatrale e musicale che si è servita di questo soggetto."" -
Persona, dimensione nobiliare, nome. Saggio storico sui titoli di pochi e sul diritto di tutti in Italia
Boezio è autore d’una delle più straordinarie e giustamente celebri definizioni di ‘persona’, da lui detta rationalis naturae individua substantia, per distinguerla chiaramente da ‘individuo’, vocabolo attribuibile a ogni ente ‘unitario e indivisibile’, dagli esseri umani alle cose, agli animali. La filosofia scolastica opera così la saldatura tra l’esperienza giuridica romana e la meditazione giudaico-cristiana, valorizzando un termine partito dalle rappresentazioni teatrali, ove prósopon designava il personaggio; si veniva ad elaborare la nozione di status, che ha progressivamente abbandonato ciò che era nell’Antico regime, cioè rappresentazione della soggettività giuridica dell’individuo in ragione del censo e della classe di appartenenza, per farsi espressione dell’esistenza stessa del soggetto giuridico e del suo essere nella collettività. Per capire i meccanismi di tale mutazione appare essenziale indagare la dimensione nobiliare, stata per secoli un universo di riferimento non soltanto per i privilegi goduti dalla gerarchia feudale, ma anche per i diritti rivendicati dalla componente civica e notabilare, e in generale per tutte le qualità di vita proprie del vivere more nobilium. Ad accomunare i soggetti sono i segni identificativi, in particolare il nome, punto di riferimento indiscutibile, in quanto ogni persona ha interesse, tutelato dal diritto, a essere rappresentata, nella vita di relazione, con la sua vera identità, difendendo i valori intellettuali, politici, religiosi, professionali creduti rilevanti nella raffigurazione data nei rapporti con gli altri. Ciò, insieme con la norma costituzionale circa la cognomizzazione dei predicati nobiliari, ha posto le premesse perché s’esercitasse la riflessione sugli esseri umani in quanto calati nella realtà, con i problemi, e le particolarità differenti, che l’ordinamento deve sforzarsi d’indirizzare verso una vita, sotto ogni aspetto, ‘dignitosa’. -
Le città nobili della Toscana granducale (secoli XVII-XVIII)
Il volume presenta innanzitutto alcune formulazioni del concetto di città nobili, a partire da quella proposta da Pompeo Neri; prosegue con quelle segnalate da altri autori, sia letterati sia giuristi, dalle quali emerge un'interessante varietà di opinioni. Fra i primi indica Sebastiano Fausto da Longiano, Girolamo Muzio Giustinopolitano, Paolo Mini, Annibale Romei, Paolo Paruta, Giovanni Battista Possevino. Degli apporti della giurisprudenza ricorda in primo luogo il ""Commentarius de nobilitate et iure primigeniorum"""" di André Tiraqueau. Ricorda inoltre che dalla Glossa di Accursio emerge una definizione dalla quale discendono due ipotesi, luna restrittiva e l'altra estensiva. Bartolo da Sassoferrato fece propria quest'ultima, accettata anche da Giovanni della Piazza, Jacques Rebuffi, Bartolomeo Cipolla, Bon de Curtili, Luca da Penne. Il volume analizza poi le problematiche attinenti alla distinzione tra le città nobili «antiche» del Granducato di Toscana (Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo, Volterra e Cortona) e quelle «meno antiche» (San Sepolcro, Montepulciano, Colle, San Miniato, Prato, Livorno e Pescia). Esamina quindi, fra gli altri argomenti, il conflitto tra la legge toscana «per regolamento della nobiltà e cittadinanza» pubblicata il 1° ottobre 1750 e gli statuti dell'Ordine di Santo Stefano."" -
«Cattiva musica» e paradisi perduti. Una lezione AREA
La sorpresa del lettore di Adorno è quella di cogliere nel filosofo un atteggiamento verso la musica di consumo che disattende le aspettative: ad onta delle note e pesantissime critiche contro tutta la storia del jazz, riconosce infatti alla produzione leggera una singolare autenticità e una dose d'ispirazione da cui la musica colta avrebbe molto da imparare. «Mauvaise Musique» tenta perciò di mettere a frutto una tesi tanto equilibrata cedendo al fascino che dal fondo d'una produzione solo in parte commerciale esercitano gli accenti d'una delizia «orgiastica» bandita dal repertorio elevato in cerca di progressiva razionalizzazione. La beata sicurezza di D'Amico, che pretende sia «musica» quella di consumo e ad un tempo «divertente» la seria, spinge l'autore ad un confronto costante fra due spazi che solo una «civiltà» inautentica ha costretto a separarsi: allibire davanti alla grandezza della Settima è d'obbligo, ma ci si può anche commuovere senza vergogna ascoltando per la centesima volta Richard Anthony lamentare «que c'est triste un train qui soufflé dans le soir», pronto a sentirlo per tutta la vita così come l'adolescente del Mahler «non potrà mai smettere d'attenderne il ritorno se lo avvertì per un attimo tra sonno e veglia». -
Cronache di una famiglia allargata
"Dai miei amici animali ho imparato giorno dopo giorno un modo di vivere semplice di serena accettazione dell'esistenza, io e loro e tutti i viventi solo onde che emergono e scompaiono nel mare della natura infinita, lei sì eterna e misteriosamente insondabile.""""" -
Mettersi al mondo. Educazione al paesaggio per le nuove generazioni
La transizione del concetto di paesaggio da sfondo e decoro a spazio di vita, con il conseguente passaggio dalla centralità del vedere a quella dell’agire e del percepire con tutti i sensi, ci introduce in un campo di straordinario interesse in termini educativi, all’interno del quale connettere temi rilevanti per comprendere il passato, interpretare il presente e progettare il futuro, avendo come principale riferimento la tensione verso una buona vivibilità. Ciò è possibile perché attorno al paesaggio convergono molti temi urgenti della contemporaneità, dalla gestione delle risorse naturali alla qualità degli spazi costruiti, dalla cura del patrimonio culturale al cambiamento climatico. Questo volume è pensato come una guida e come un repertorio di idee per un’educazione al paesaggio all’altezza delle sfide del nostro tempo. La prima parte presenta un quadro teorico e un’ipotesi concettuale di riferimento, che insiste sulla centralità dell’esperienza nei processi di apprendimento e sull’opportunità di superare gli approcci tradizionali al tema, muovendo verso metodi e modelli di lavoro basati sull’esperienza, interdisciplinari, intergenerazionali e interculturali. La seconda parte presenta poi molte attività didattiche, progettate in particolare per le scuole primarie e secondarie di primo grado, utilizzabili sia in classe sia in contesti extrascolastici per riflettere sulle complesse relazioni tra esseri umani e paesaggio. -
Authority, resistance, and Woe. Romeo and Juliet and its afterlife
Moving from an investigation of Shakespeare’s Romeo and Juliet , this collection explores some significant examples of the afterlife of the play, ranging from Victorian theatre to manga , to ‘glocal’ cinema and the Italian and British contemporary stage. The essays presented here and contributed by Italian and other European scholars aim at demonstrating how the play’s extraordinary ‘longevity’ can be said to be engrained in the tripartite formulation suggested by the volume’s own title. By revolving around its three elements, the contributions originally look into the notion of authority, be it linguistic, religious or economic, and interrogate the different ways and degrees of reaction against its many inadequacies. Accordingly, the adaptations and re-writings considered in this book rest on Romeo and Juliet ’s pathetic turns, either by strengthening their import or by desecrating the status of Shakespeare’s drama as ‘love myth’, and also muse on its violent aspects by foregrounding their most apparent manifestations as well as their subtlest expressions, often engaging a whole society and building on the idea of intergenerational conflict and economic interest. Lisanna Calvi is Lecturer in English Literature at the University of Verona. Her research interests have focused on early modern and Restoration drama as well as Jacobite culture and literature. She has also worked on madness and autobiography in seventeenth-century England, Shakespeare and the commedia dell’arte , and the presence of Biblical echoes in Victorian literature. -
Una scuola per la democrazia. La riflessione pedagogica di Dina Bertoni Jovine
Ripercorrendo la riflessione pedagogica di Dina Bertoni Jovine (1898-1970) ci accorgiamo di avere a che fare con questioni in qualche modo ancora aperte e attuali: il rapporto tra scuola e società, la funzione educativa e sociale di una scuola democratica, il contenuto etico e politico di un’educazione scolastica democratica, il nesso tra cultura e metodologie didattiche. Questioni ancora oggi centrali per chi opera nella scuola e negli altri settori dell’educazione, perché riguardano il problema della formazione della cittadinanza democratica, dell’educazione degli individui in grado di contribuire attivamente alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Introduzione di Massimiliano Fiorucci. -
Apocalissi queer. Elementi di teoria antisociale
Giunto alla seconda edizione italiana, questo libro discute criticamente le cosiddette “teorie queer antisociali” (Leo Bersani, Lee Edelman), reperendone le premesse nella contestazione degli anni Settanta (Guy Hocquenghem, Mario Mieli) e mettendone in risalto la radicalità sullo sfondo della filosofia politica classica della modernità (Thomas Hobbes, Immanuel Kant). Per fornireuna rappresentazione figurale dell’attacco che le esistenze sessuali fuori norma sferrano all’immaginario politico contemporaneo, l’autore chiama in causa gli zombie gay del cinema di Bruce LaBruce: “Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla terra”. -
Cyrano de Bergerac
Accolto come una rivelazione e una rinascita alla sua prima rappresentazione, il 28 dicembre 1897, ""Cyrano de Bergerac"""" rimarrà l’unico grande successo di Edmond Rostand, ma un successo destinato ad attraversare il mondo intero e a diventare un cavallo di battaglia dei più rinomati attori del Novecento, francesi e italiani come pure di altri paesi. La sua straordinaria fama è documentata anche dalle innumerevoli trasposizioni che si sono servite dei generi e dei linguaggi più disparati, come l’opera, il musical, il cinema, il balletto, la canzone. Presenza sempre viva sulla scena contemporanea, Cyrano continua a suscitare entusiasmo per l’energia che sprigiona, l’umorismo e la verve linguistica, ma anche per il costante richiamo ad alti valori morali universalmente riconosciuti e condivisi."" -
Livorno. Cacciucco di pesci, cacciucco di genti. Note al vetriolo
Livorno è una città strana, a detta di molti la meno toscana tra le città toscane. Nata per volontà di Cosimo De’ Medici e posta in un luogo malsano come pochi, è stata nel tempo popolata da persone provenienti da tutto il Mediterraneo. Ebrei, greci, levantini, armeni: in tanti sono passati da Livorno e hanno lasciato una traccia nella popolazione, nel vernacolo, nella cucina. Forse è proprio questo che rende Livorno un luogo speciale dove vivere: una città insieme provinciale e cosmopolita, ospitale, ariosa, casinista, informale, tollerante, rissosa, confusionaria. Prefazione di Elvezio Montesarchio. -
Rivoluzioni. Aspetti del pensiero del Novecento
Il mondo moderno e contemporaneo è stato caratterizzato, com'è noto, da numerose rivoluzioni, che ne hanno profondamente segnato – e modificato – il profilo anzitutto sociale e politico. E il pensiero occidentale, in sede sia di riflessione teorica che di ricostruzione storiografica, in ambito strettamente filosofico così come nel vasto campo d’indagine delle scienze umane, si è costantemente interrogato sui presupposti, sulla natura e sulle conseguenze dei fenomeni rivoluzionari. Ma che cosa si intende esattamente con il termine “rivoluzione”? Quali sono gli elementi – concettuali e fattuali – che permettono di distinguere ciò che è veramente rivoluzionario da ciò che non lo è? Fino a che punto si può parlare di rivoluzione in senso metaforico? I saggi contenuti in questo volume vorrebbero offrire un contributo per tentare di rispondere a tali domande, in una prospettiva squisitamente interdisciplinare e con particolare riferimento al secolo da poco concluso. -
Le direzioni della ricerca logica in Italia. Vol. 2
Un nuovo panorama della ricerca sulla logica in Italia. Una testimonianza della sua vitalità e della varietà dei suoi interessi e delle sue applicazioni. -
L'emersione imprevista. Il movimento delle lesbiche in Italia negli anni '70 e '80
L’emersione imprevista che dà titolo al libro è la presa di parola delle lesbiche in Italia, che dagli anni Settanta scelgono di lottare contro il dispositivo repressivo del silenzio e affrontare lo scandalo. Le lesbiche nella storia non esistono, ciascuna deve imporre la propria esistenza, superare la frontiera dell’eterosessualità obbligatoria, vincere la percezione di essere l’unica al mondo a provare un desiderio imprevisto. Il superamento dell’obbligo sociale e culturale all’eterosessualità, nel nostro Paese come altrove, è stato possibile solo attraverso la costruzione di un movimento. Questo testo affronta in modo organico la storia del lesbismo politico in Italia, con l’obiettivo di contribuire a colmare i vuoti storiografici della storia politica delle donne e dei movimenti lgbtiq nel nostro paese. Raccontare la storia del movimento delle lesbiche significa infatti indagare la formazione di un soggetto politico che emerge, all’inizio degli anni Settanta, contemporaneamente nel contesto femminista e in quello omosessuale, per poi configurarsi in modo autonomo nel decennio successivo. Questa storia è raccontata attraverso interviste a protagoniste dell’epoca: la scelta delle fonti orali non è solo una necessità ma anche l’assunzione del nesso che lega femminismo e storia orale nel riconoscere il personale come un importante obiettivo di indagine e nello sfidare la tradizionale oggettività delle scienze sociali. Uno sguardo lgbtiq, insieme all’ottica di genere, può portare alla storiografia – come è stato già per altre discipline – nuovi percorsi e nuove analisi, allargando il campo d’indagine alla sessualità, ai ruoli di genere, alle rappresentazioni dei generi, alle generazioni, ai confini tra norma, ribellione e conflitto, alle questioni della normatività e del controllo sociale, tra intersezioni e interstizi. -
Socrate e Aristofane
Leo Strauss parlava di Socrate e Aristofane come del suo “real work” e, a tutti gli effetti, si tratta di una summa del suo pensiero filosofico. Nel commento ad Aristofane, infatti, e sia pure in una forma letterariamente inconsueta per la modernità, sono concentrati i principali temi della riflessione straussiana: i rapporti tra arte politica e costume ancestrale, tra filosofia e poesia, tra scetticismo e religione. In questo modo, nell’opera dedicata ad Aristofane, che conobbe Socrate e ne lasciò un ricordo (da affiancare a quelli di Platone e Senofonte), emergono i limiti di una filosofia che si vorrebbe impolitica ma che, forse perché priva di quella conoscenza dell’anima che solo la poesia fornisce, ha un rapporto contraddittorio e comunque complesso con la città. A coronare il nesso tra filosofia e politica vi è infine la domanda sulla natura del divino: una questione fondamentale su cui Socrate e Aristofane si incontrano e, apparentemente, si dividono. -
Con gli occhi degli altri. Percorsi nel melting pot di Torino
Le sale di preghiera islamiche a due passi dalla sinagoga e dal tempio valdese, le macellerie halal e i caffè marocchini di Borgo Dora, il capodanno cinese in piazza Castello e il caleidoscopio di lingue, colori, sapori del grande mercato di piazza della Repubblica sono alcune delle tappe lungo le quali il lettore-visitatore è condotto, attraverso citazioni, episodi storici, aneddoti e un ricco apparato iconografico, alla scoperta dei luoghi in cui Torino sperimenta, talvolta con fatica e non senza conflitti, nuove forme di convivenza. Le tracce letterarie dell’immigrazione internazionale che negli ultimi trent’anni ha cambiato il volto della città costituiscono il filo conduttore di un itinerario nei quartieri più multiculturali di Torino, guidati dallo sguardo e dalle parole degli scrittori migranti che scrivono in italiano: dall’iracheno Younis Tawfik all’algerino Amara Lakhous, autore di due romanzi ambientati a San Salvario, da lui descritto nella varietà della sua composizione sociale; dall’avvocato albanese Darien Levani a Mohammed Lamsuni, lo scrittore di Casablanca arrivato in Italia all’inizio degli anni Novanta e diventato da subito un acuto esploratore del “pianeta” Porta Palazzo nei suoi aspetti più affascinanti e contraddittori. Alle loro voci si intrecciano quelle degli scrittori italiani più sensibili a queste trasformazioni, come Giuseppe Culicchia, Fabio Geda, Alessandro Musto, e la memoria dell’altra grande migrazione novecentesca, che tra gli anni Sessanta e Settanta ha coinvolto centinaia di migliaia di persone provenienti dal Sud d’Italia e dal Veneto in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori. -
Lingua, identità e alterità
Il presente volume nasce dalla riflessione linguistica di studiosi e studiose su temi centrali quali alterità, diversità, identità, che hanno assunto sempre maggiore rilevanza non solo accademica, ma anche e soprattutto socio-culturale. Qui, identità e alterità, i due percorsi paralleli in cui tale riflessione si snoda all’interno del volume, non sono in opposizione tra loro, anzi – come si evince da molti dei contributi – costituiscono un continuum dove spesso l’una è causa/conseguenza dell’altra. Infatti, se ogni saggio si sviluppa a partire da una prospettiva più vicina ad uno dei due ‘poli’, non sono rari i casi in cui, come si leggerà, alcuni di essi fluiscono, naturalmente, nell’altro. Le lingue coinvolte in questo volume sono diverse, e vengono osservate da prospettive più squisitamente linguistiche o traduttologiche, che a loro volta rappresentano ulteriori sottocategorie di ripartizione dei saggi (traduzione vs linguaggio) con l’intento di rendere più evidenti gli approcci teorico-metodologici predominanti nelle diverse aree di studio. Vi sono, quindi, da un lato, contributi su traduzione audiovisiva, traduzione e psicoanalisi e traduzione e plurilinguismo; dall’altro, su lessicografia bilingue, didattica/apprendimento delle lingue straniere e analisi del discorso. -
Al-Farabi. La filosofia politica nell'islam medievale
Agli occhi di Leo Strauss, al-Farabi è l'autore che ""traduce"""" la filosofia politica classica nel mondo islamico medioevale. Non si tratta però di questioni puramente erudite. È infatti sorprendente, e affascinante, leggere le pagine di un filosofo ebreo tedesco del Novecento — emigrato negli Stati Uniti — che, per cercare di rispondere alla crisi della modernità, cerca una via di uscita dal relativismo e dal nichilismo nelle pagine di un filosofo arabo medievale, allievo 'indiretto' di due filosofi greci (Platone e Aristotele) e 'maestro' di un filosofo ebreo (Maimonide) fondatore dell'«illuminismo» nel Medioevo. Questo intreccio di temi, autori, epoche diverse viene utilizzato da Strauss per ribadire una verità eterna, dimenticata dalla filosofia contemporanea: che solo la filosofia classica, nella sua ricerca della saggezza, e in quanto vita contemplativa, è felicità."" -
Differenze e narrazione. Per un universale etico condiviso
La pervasività del ricorso alla narrazione nello scenario delle relazioni pubbliche e private rende urgenti la decodifica, l’interpretazione e la chiarificazione delle sue implicazioni. Questo volume indaga le risorse etiche del racconto individuale e collettivo e apre un orizzonte di dialogo tra versante teleologico e deontologico. Tale prospettiva contribuisce a delineare la possibilità di un universale etico in cui le differenze abbiano voce e in cui la presa di parola in forma narrativa costituisca un diritto il cui rispetto vincola scelte politiche e sociali. La legittima aspirazione a una vita sensata e la convivenza delle differenze entro un contesto che promuova l’emancipazione dalla sofferenza trovano nella narrazione una possibilità di articolazione.