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Soglie. Percorsi di lettura fra inizio e fine vita
In questo saggio si propone una lettura trasversale di quelle che vi sono configurate come soglie dell’esistere umano (di volta in volta confine, limite, transito), articolata in un polittico di 12 tavole che trovano in una ricca iconografia il mezzo descrittivo privilegiato. Essa astrae volutamente dal periodo storico, dalla corrente di appartenenza e dalla personalità degli autori delle opere analizzate, come pure dall’eventuale messaggio che in esse si intendeva veicolare. Le immagini e i testi presi in considerazione sono frutto di un’accurata selezione intesa a indicare la possibile fonte delle suggestioni che hanno contribuito a orientare le riflessioni contenute nel saggio, delle quali valgono a rendere ""visibili"""" i presupposti e i percorsi. Con una lettera di Eugenio Ripepe. Prefazione Alfonso M. Iacono."" -
Andreina e Giuseppina Paganini, allieve concertiste
Niccolò Paganini ebbe un unico figlio, Achille. Il primogenito di Achille, Andrea, chiamò il suo primo figlio Nicolò, come il nonno. Da Nicolò (II) e da Angelina Pasini nacquero Andreina (1901-1998) e Giuseppina (1902-1987) Paganini. Frequentarono entrambe il Conservatorio di Milano, Andreina, violinista, nella classe di Enrico Polo; Giuseppina, pianista, in quella di Vincenzo Appiani. Intensa la loro attività concertistica in duo, percorsa in crescendo sino al 1927, quando si ritirarono entrambe dalle scene senza però mai abbandonare l’interesse per la musica e per il loro avo, comparendo a diverso titolo nell’intricata storia della Collezione postuma, l’eredità lasciata da Niccolò al figlio Achille. La ricerca e lo studio dei documenti della biblioteca del Conservatorio di Milano e di quelli messi a disposizione dalla famiglia hanno rivelato particolari della loro formazione e della loro carriera nonché aiutato a far luce su un periodo della storia della scuola, prima e subito dopo la Grande Guerra, e sui grandi didatti che vi hanno operato. -
L'Italia dialettale. Rivista di dialettologia italiana (2018). Vol. 78
Fondamentale rivista per gli studi di dialettologia, diretta dal Maestro della Scuola Pisana, Clemente Merlo, con lavori di glottologi di fama, di valore documentario sempre elevatissimo. -
Fare strumento. Composizione, invenzione del suono e nuova liuteria
Nella produzione musicale recente si assiste sempre più al delinearsi di una prassi compositiva protesa ad agire direttamente, secondo modalità differenti, sugli strumenti impiegati, modificandone gli usi per ottenere sonorità altrimenti inconcepibili secondo un’impostazione tradizionale. Un processo creativo variegato e complesso coinvolge, in un proficuo e reciproco scambio produttivo, compositori ed esecutori; ciò comporta un ripensamento radicale degli strumenti acustici tradizionali con conseguente mutamento del loro significato nel contesto di una pratica compositiva maturata proprio in seno al lavoro sul timbro. Nel volume qui proposto si vogliono offrire al lettore alcuni contributi che affrontano il fenomeno di una “nuova liuteria” secondo prospettive differenti. Vengono perciò proposti i saggi di alcuni giovani compositori come Maurizio Azzan, Zeno Baldi e Emanuele Palumbo che trattano in generale della “nuova liuteria” con riferimenti specifici della propria musica. Anche nei contributi di Giovanni Verrando e Emiliano Turazzi appare una nuova lettura dei principi di ricostruzione e reinvenzione del suono a partire dai più diversi interventi sullo strumento: dalle “protesi” per gli archi di Verrando, alle tecniche estreme di Turazzi. Come appendice, le considerazioni estetico-musicali dei compositori Francesco Filidei e Franck Bedrossian che, in tre interviste, ci conducono ad una panoramica più generale sulla scrittura strumentale verso una “nuova liuteria”. Chiude il volume l’articolo di Paolo Mottana che ci invita a considerare un tipo peculiare di ascolto, da lui definito “immaginale”, con la raccomandazione di evitare i linguaggi specialistici, ma in direzione comunque di un grado di dare oggettività e di pertinenza all’effettiva concretezza dell’espressione musicale. -
Haiku
Saggia oltre che bella (ci piace pensarlo) la poetessa e dama di corte Sei Shonagon suggerì, intorno al Mille, all’imperatrice Teishi, e forse anche ai migliori dei suoi amanti, che “tutte le cose piccole sono belle”. Secoli dopo, nella terra di quella graziosa, a quell’elegante e discreto canone estetico si conformava uno dei più brevi ed essenziali componimenti poetici di tutte le letterature: l’haiku. Incongruente sillogismo, l’haiku rivendica, al contrario dell’originale logico veicolo d’inderogabile necessità, la contingenza nel fondo della vita, l’incontro casuale, l’analogia imprevista. Consegna gli avidi del gratuito alla bellezza dell’attimo, al colore del fremito. L’erede della lussuosa dimora sul Garda, Gaio Valerio Catullo, avrebbe potuto ardere di Lesbia e vituperarla con maggior brevitas, in più scarni e violenti lampeggiamenti della lingua latina, se dell’haiku avesse disposto o l’avesse inventato. Il modesto Orazio, pago del poderetto sabino e del suo vinello, se l’ospite illustre e munifico, Mecenate, non portava Cecubo o Caleno, consente comunque estrapolazioni sorprendenti. Qui ludicamente tentate. -
Potere e capitalismo. Filosofie critiche del politico
Il potere è ambivalente e proteiforme, assume sembianze diverse dal tipo di cultura in cui si inserisce. In questo libro si cerca di analizzarlo dall'interno, entro l'orizzonte sociale dell'Occidente. La forma che ha assunto è quella più adattabile al capitalismo, a quel paradigma che vorrebbe l'individuo assoggettarsi liberamente alla competizione economica e il cui desiderio maggiore corrisponderebbe alla ricerca del denaro e dell'accumulazione. Il pensiero critico è il metodo capace di riconoscere i lati oscuri del potere: da un lato prova a decostruire questi valori considerati fondanti ma sui quali si è spesso edificato lo sfruttamento dei soggetti: il lavoro, la democrazia, il diritto; dall'altro, ci porta a riflettere e a modificare il modo di vedere su questioni sottese ma sempre attuali quali la natura, la libertà, il politico. -
Un pellicano racconta la sua vita
Albert Schweitzer (1875-1965). Filosofo, Teologo, Musicista e Musicologo, Medico alsaziano. Premio Nobel per la Pace 1952. Un pellicano da lui allevato nel villaggio-Ospedale di Lambaréné e che divenne un suo inseparabile compagno.rnIl suo pensiero filosofico, la sua opera di medico volontario precursore della medicina umanitaria, a Lambaréné nel Gabon, la sua tenace azione per la pace, il suo ruolo nella campagna internazionale contro le armi nucleari, lo fecero considerare una delle maggiori autorità morali del Novecento. La sua etica di ‘Rispetto per la Vita’, che chiede all’uomo di riconoscere il valore di tutto l’universo naturale e di avere cura di tutte le creature vegetali e animali, costituisce un’importante eredità per la nostra epoca, in cui la questione ecologica impegna ogni coscienza sensibile: egli è annoverato tra i pionieri delle idee di protezione degli animali, di preservazione della natura e della biodiversità, di difesa del Pianeta.rnQuesto volume offre al pubblico italiano la traduzione del Libro di Albert Schweitzer il cui protagonista, realmente esistito, è un pellicano da lui allevato nel villaggio-Ospedale di Lambaréné e che divenne un suo inseparabile compagno. Tramite il racconto del pellicano – pieno di humour – il Lettore percepisce la personalità di Albert Schweitzer, il suo senso di solidarietà nei confronti degli animali, il significato della sua etica di ‘Rispetto per la Vita’ messa in pratica quotidianamente. L’edizione riproduce fedelmente il Libro di Albert Schweitzer apparso in Tedesco nel 1950 e in Francese nel 1997, con la serie di fotografie di Anna Wildikann, medico a Lambaréné per lunghi anni. L’Introduzione di Fabienne Charlotte Vallino, progettata nell’intento di contribuire a mantenere vivo il ricordo di Albert Schweitzer presso il pubblico odierno, ricostruisce il quadro della sua vita e del suo pensiero facendo ampio ricorso a citazioni di brani tratti dai suoi scritti, così che il Lettore possa sentire direttamente il suo messaggio e cogliere la grande attualità delle sue idee anche oggi. -
Biostat at 25. Invited essays in theoretical, biomedical and social statistics
This collection of essays marks the twenty-fifth anniversary of the foundation of the Scuola di Alta Formazione Statistica (International Advanced School on Statistics, aka School of Statistical Inference in Biology and Human Sciences). In sum, in 25 years of activity we have enjoyed the participation of over 700 students, the majority of which graduate students and young PhDs in biomedical sciences (most of them are today esteemed researchers in their fields) and a number of international lecturers. We wish we could list all their names, and we include them all in a warm “thank you” for contributing with their interest, experience, and friendly collegiality. About the content of this volume, it suffices to say that the contributions that follow are quite heterogeneous. The range of empirical problems they address and the varied solutions adopted to solve them, in both frequentist and Bayesian inference, simply reflect the attitude that the School had since the beginning: to be exhaustive by touching upon as many examples as possible. As for the projects that are being planned for the future, we’d rather not say, as projects “are stuff as dreams are made on”. The Editors -
Il clarinetto. Alla ricerca del «suono bellissimo»
Mozart si ispirò al suono dello Stradivari per il suo quintetto d’archi, e al suono del clarinetto di Stadler, con poche chiavi e con un’intonazione approssimativa, per il suo quintetto K 581 e per il concerto K 622. Com’è possibile che Mozart, ma anche Weber o Spohr abbiano composto per simili strumenti? Probabilmente ad aver ispirato queste opere non è stato lo strumento ma lo strumentista; il modo di suonare di Stadler o di Baermann o di Hermsted ha colpito così profondamente i compositori che, anche senza il supporto di un buon strumento, con la propria bravura hanno trasformato il brano in un capolavoro. Molto probabilmente il compositore è stato colpito dal suono, dal timbro, dalla straordinaria bravura esecutiva del clarinettista. Attraverso la storia del clarinetto, con punti di vista assolutamente personali, come l’attribuzione dell’invenzione al figlio di Denner, o alla discendenza dal recorder, passando da alcune tra le innumerevoli opere più significative composte per lo strumento, dall’analisi del timbro e degli armonici, l’autore entra nel vivo di questo strumento e del suo bellissimo suono. -
Water, colour & life on Eearth. Watercolours and words for a threatened planet. Catalogo della mostra (Vicenza, 10 novembre 2018-27 gennaio 2019). Ediz. inglese e italiana
"L'acquarello è per sua natura leggero e precario, sensibile ai cambiamenti di temperatura, luce e umidità, dimostrando che ciò che un artista produce con questa tecnica esiste come all'interno d'un microcosmo. Con l'acquarello è possibile catturare al meglio la luce e la bellezza degli elementi naturali della Terra con una eccezionale sottigliezza di risultati. I pigmenti dell'acquarello, in origine derivati da rocce e da altri delimiti naturali, sono direttamente connessi agli elementi della Terra. L'acqua, quale elemento centrale di questo medium, fluisce sulla carta dell'artista come farebbe un ruscello o una goccia d'acqua, o come s'alza una marea tra sponde, rocce e spiagge. Questo microcosmo richiede una speciale attenzione da parte dell'artista e, come la Terra stessa, possiede una sua particolare fragilità."""" (Marco Fazzini)" -
Le lingue dei centri linguistici nelle sfide europee e internazionali: formazione e mercato del lavoro. Vol. 1
I Centri Linguistici d’Ateneo (CLA) rivestono un ruolo chiave nella formazione linguistica e interculturale, avvalendosi di approcci e strumenti innovativi, sempre più orientati verso il mondo del lavoro e la realtà plurilingue della società contemporanea. In linea con le direttive europee in termini di competenza nelle lingue straniere, un’indagine sulle attività di ricerca e sulle molteplici azioni promosse e intraprese all’interno dei CLA appare quindi di centrale importanza. Il libro contiene contributi redatti in cinque lingue e incentrati sullo studio e sulla didattica del cinese, del francese, dell’inglese, del russo, dello spagnolo e del tedesco nella formazione avanzata. Organizzati in cinque sezioni tematiche (Centri linguistici, nuove tecnologie e mercato del lavoro; Usi specialistici, didattica ed editoria per lo spagnolo L2; L’inglese nella società globale: lingua veicolare e usi speciali; Didattica, pubblico e docenti: i casi del francese e del tedesco; Didattica, apprendimento e audiovisivi per il russo, il cinese e l’inglese L2), i saggi offrono diverse prospettive sul rapporto fra l’ambito universitario e la sfera professionale, sugli usi specialistici delle lingue, sull’adozione di strategie didattiche innovative, sulla traduzione e formazione di figure professionali che lavorano con e al servizio delle lingue. Il volume vuole inoltre mostrare come l’attività dei Centri Linguistici risulti fondamentale nel suo ruolo di ponte fra accademia e mondo del lavoro e nell’apprendimento permanente (life-long learning). -
Politics, territory and identity in ancient Epirus. Ediz. italiana e inglese
Con questo volume di Diabaseis procede l’opera di aggiornamento del quadro storico della Grecia nord-occidentale: le intersezioni fra storia politica, storia territoriale e dinamiche identitarie nell’Epiro antico, un tema oggi di grande attualità nel dibattito scientifico, vengono focalizzate da un gruppo variegato di ricercatori in un lavoro cui Adolfo J. Domínguez ha dedicato un’attenta cura organizzativa ed editoriale. Contributi in lingua italiana e inglese. -
Studies on late antique and medieval Germanic glossography and lexicography in honour of Patrizia Lendinara
Patrizia Lendinara, Professor Emeritus of Germanic Philology at the University of Palermo, is one of the world’s leading scholars in the field of Anglo-Saxon and early Germanic language and literature. Her favoured research field is the study of glossography and lexicography, to which she gave a groundbreaking contribution. Her scholarly production on the subject has greatly furthered the understanding of many aspects of Anglo-Saxon glossography, not only by providing editions of a number of hitherto unpublished glossaries, but also by studying the taxonomy of glosses and investigating the connection between the lemma and its interpretamentum. Her research has fundamentally changed the way we perceive the study of glosses, by interpreting them as ‘cultural markers’ as well as relevant additional evidence for the circulation of works and books in early medieval Europe. The essays collected here are offered as a tribute to Patrizia Lendinara’s scholarship by colleagues from the international academic community; they all focus on the various facets of glossography and lexicography of the medieval Germanic world and make a valuable and thought-provoking contribution not only to the study of glosses and lexicon, but also to the many neighbouring fields of research. Contributors Filippa Alcamesi; Peter Bierbaumer; Rolf H. Bremmer Jr; Marina Buzzoni; Maria Grazia Cammarota; Claudio Cataldi; Marina Cometta; Giuseppa Compagno; Maria Amalia D’Aronco; Maria Caterina De Bonis; Kees Dekker; Maria Rita Digilio; Claudia Di Sciacca; Vittoria Dolcetti Corazza; Michael D.C. Drout; Carla Falluomini; Renato Gendre; Concetta Giliberto; Helmut Gneuss; Malcolm Godden; Anna Maria Guerrieri; Claudia Händl; Michael W. Herren; Joyce Hill; Rohini Jayatilaka; Michael Lapidge; Ursula Lenker; Eckhard Meineke; Valeria Micillo; Elda Morlicchio; Andreas Nievergelt; Sinéad O’Sullivan; Sara M. Pons-Sanz; David W. Porter; Fabrizio D. Raschellà; Carmela Rizzo; Maria Elena Ruggerini; Verio Santoro; Hans Sauer; Donald Scragg; Eric G. Stanley †; Mariken Teeuwen; Loredana Teresi; Letizia Vezzosi; Gernot R. Wieland; Alessandro Zironi 2 voll. indivisibili -
Sabatia stagna 3. Vigna Orsini (Bracciano): da villa romana semisommersa a luogo di sepoltura e venerazione dei martiri foroclodiensi. Indagini archeologiche (2013-2017) a UT 135
Una villa rivierasca finita sott’acqua. Poi una strada romana che passava sui suoi resti. Infine il primo luogo di sepoltura e venerazione paleocristiana dei tre martiri foroclodiensi S. Marciano, S. Macario e S. Stratoclinio: questo in sintesi restituisce principalmente il sito di Vigna Orsini lungo le sponde del Lago di Bracciano. Una porzione del Braccianese, quella della conca di Vigna Orsini, connotata in primo luogo da ville romane che fin da età tardo-repubblicana si affacciavano sulle rive sabatine e su alcune lagune portuose (poi sommerse in epoca neroniana dalle acque del Lago di Bracciano insieme alla dimora rivierasca di Vigna Orsini). -
Transizioni professionali e transazioni identitarie. Riflessioni pedagogiche sulla trasformazione dell’insegnamento
Il mondo dell’insegnamento è attraversato da dinamiche di trasformazione profonde e globali che richiedono ai docenti, sia novizi sia esperti, di confrontarsi con transizioni professionali inedite, portatrici di intense riconfigurazioni sociali e personali. Obiettivo del volume, dunque, è indagare – attraverso posture epistemologiche e metodologiche di tipo critico-comprensivo – le transazioni identitarie dei professori dell’istruzione secondaria e superiore a partire da ricerche empiriche effettuate in molteplici contesti professionali (scuole, università, centri di ricerca) all’interno di diversi paesi europei ed extra-europei (Francia, Italia, Québec, Svizzera). Lì dove l’interesse che muove una tale analisi è orientato non solo a conoscere le logiche d’azione dei professionisti dell’insegnamento in situazioni di transizione, ma anche a progettare percorsi di formazione iniziale e in servizio più adeguati a sostenere e ad accompagnare questi complessi processi transazionali. -
Pisa. Nuove vedute e nuova cartografia dal XVI al XX secolo
Una frase che, probabilmente, nessun vero collezionista potrà o vorrà mai pronunciare: “... ecco... ora la mia collezione è finalmente completa!”. Collezionare è infatti una grande, travolgente e incessante passione e nessuna raccolta può considerarsi conclusa poiché si pensa che sempre manchi l’“ultimo pezzo”, quello “più prezioso”. -
L'uomo dall'impermeabile giallo
Lungo i binari che segnano l’ultimo tragitto di un treno locale si compie il viaggio di una giovane donna verso la scoperta di sé e del mondo. La voce di un inconsueto narratore accompagna e commenta le tappe di questo cammino di crescita della protagonista, per la quale emozioni ed errori, bilanci e delusioni divengono consapevolezza delle luci e delle ombre del proprio animo e del gioco di finzione-verità che regola i meccanismi dei rapporti umani. Un romanzo che sa unire l'indagine della psiche femminile con la capacità di smascherare le logiche ciniche e perverse di ambienti di successo e di potere declinati prevalentemente al maschile. Il tutto arricchito da colpi di scena e da un tocco di ironia che nasconde, a tratti, nostalgico rimpianto per un mondo di valori ormai perduto per sempre. Prefazione di Alan Friedman. -
Articles critiques
Aujourd’hui, c’est surtout l’engagement politique à l’extrême droite qui fait résonner le nom de Brasillach. Cependant, il a été jusqu’à son exécution, qui a eu lieu le 6 février 1945, l’une des voix les plus importantes dans le panorama intellectuel de l’époque. À côté de sa production romanesque, son œuvre compte un grand nombre d’articles critiques, parus sur quelques-unes des revues les plus influentes de la vie littéraire française, et notamment sur L’Action française . Fondée sur une conception fortement subjective, voire instinctive, de l’analyse littéraire, la critique de Brasillach a été souvent qualifiée d’impressionniste. Cependant, si Brasillach revendique son goût personnel en tant qu’instrument privilégié de connaissance, il ne renonce pas à la faculté de juger. Par le biais de cette revendication, ses analyses littéraires se transforment en un acte de militantisme. La critique devient ainsi un champ d’engagement, où l’intellectuel militant doit choisir et prendre parti. Les interventions critiques que nous présentons constituent une fresque unique des années trente, dans la mesure où elles offrent au lecteur une clé d’interprétation puissante pour éclairer la production littéraire de cette période. Elles permettent également de réfléchir sur le rapport entre discours littéraire et perspective idéologique, liaison qui, dans l’entre-deux-guerres, est marquée du sceau de l’urgence comme jamais ce ne fut auparavant le cas. Docteur en Littérature française à l’Université de Pise, Iacopo Leoni est actuellement postdoctorant à l’École des Hautes Études en Sciences Sociales de Paris. Ses recherches portent sur le roman français du XXe siècle et sur le rapport entre littérature et discours idéologique. Il est notamment l’auteur d’articles sur Céline et sur le roman populiste des années trente. -
Quando io non sono tu. Pensare e praticare una cultura del rispetto
l volume propone una riflessione interdisciplinare che valorizza le esperienze dell’alterità vissute da bambini e giovani negli ambienti scolastici e nella società. Una particolare attenzione viene rivolta all'esperienza dell’alterità culturale e della differenza di genere, in relazione alla costruzione dell’identità personale. Concetto chiave è quello di rispetto che, pur nella poliedricità semantica che reca in sé, è qui inteso come quell'atteggiamento che permette di avvicinarsi all'altro in modo aperto e non ostile, basato sul riconoscimento della dignità di ciascuna persona. In questo modo il binomio rispetto-persona diventa un antidoto valido ed efficace per affrontare i nodi problematici che sovente sottendono le situazioni complesse vissute da bambini e ragazzi, soprattutto nella dimensione del gruppo. Nella relazione con l’altro occorre trovare il giusto equilibrio tra ciò che accomuna e ciò che distingue, per ricomporre serenamente l’identità personale e socio-culturale e l’appartenenza al gruppo. Attraverso la riflessione di esperti provenienti da diversi ambiti – dalla pedagogia alla psicologia, dalla medicina alla filosofia – nel volume vengono presentati anche i risultati ottenuti nel corso di alcune sperimentazioni condotte in Italia e all'estero. I dati che emergono denotano una comunità giovanile curiosa e capace di interrogarsi, ricca di domande che esigono risposte, portatrice di criticità e di abilità in molti casi inaspettate. -
Clicco quindi educo. Genitori e figli nell'era dei social network
Recuperare la fiducia nella propria capacità di educare, anche in uno scenario in cui la diffusione delle tecnologie digitali sembra renderlo sempre più difficile. È il messaggio – rivolto a genitori ed educatori – che lega tutti i contributi di questo volume, nato per raccogliere gli interventi della giornata di studio realizzata da Aiart Milano in collaborazione con l’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi. Studiosi, insegnanti, giornalisti esperti del settore e genitori analizzano opportunità e problemi posti dall’uso degli strumenti fornendo conoscenze e spunti d’azione. Nella convinzione che i “nativi digitali” non siano realmente esperti come si dice e si crede, e che, piuttosto, adulti e ragazzi abbiamo di fronte le stesse sfide. Da affrontare insieme, con spirito aperto.