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L'altro in prospettiva. Quando l'arte aiuta a conoscere il diverso
La cultura è in cambiamento e nell'odierno mondo globalizzato è tanto più necessario sviluppare sentimenti di accoglienza e consapevolezza in modo da elevare il valore individuale di ciascuna persona.Gli stereotipi figurativi e iconografici non sono statici ed evolvono di epoca in epoca. È questo l'assunto alla base del volume, incentrato sulla percezione della diversità fisica o psicologica, manifestazione imprevedibile ed eccezionale, declinata in immagine dagli artisti. I testi letterari e le illustrazioni - dall'uomo selvaggio a quello affetto da nanismo, dai falsi Egiziani ai nativi africani, fino all'inversione di prospettiva dove sono gli europei a rappresentare l'eccezionalità in Nord Africa e Asia - accompagnano il lettore facendogli percorrere un itinerario inaspettato, tra paure, mitologie, fatti storici e riletture critiche, che lo aiuta a comprendere quanto e come le società abbiano sviluppato un rapporto con l'alterità. -
2.140 giorni di noi
“2.140 giorni di noi” è innanzitutto una dichiarazione di amore da una madre a un figlio, ma è anche, se non soprattutto, un diario dove l'autrice parla di sé, della ragazza che è stata e della donna che è diventata. Si racconta come madre solo in rapporto al figlio che emerge dalle pagine come interlocutore. Anand, oggi quasi tredicenne, è un bellissimo ragazzino di origine indiana adottato a quasi sei anni di età nell'ambito delle liste special needs. Nel libro si parla spesso anche delle sue difficoltà. Queste tuttavia non rilevano in sé, ma solo in rapporto alle paure e fragilità della madre. Proprio attraverso la relazione con il figlio, l'autrice trova lo stimolo necessario per affrontarle e ripensarsi. -
Un'altra costa. L'esodo giuliano e dalmata a Livorno
Alla fine della Seconda guerra mondiale l'esodo giuliano e dalmata svuotò le terre dell'estremo nordest – passate all'amministrazione e poi alla sovranità jugoslava – della loro popolazione italiana, o italianizzata. Nella neonata Repubblica, in cui gran parte di quegli italiani si reinsediò, alcune città mostravano, più di altre, i segni del passato conflitto: fra esse Livorno, ingombra di macerie e con tanti spazi requisiti, fino al 1947, dai militari alleati. Diversamente da Lucca, Massa o Carrara, nel comune labronico non ci fu posto per campi profughi (ne sorsero, tuttavia, nelle vicinanze). Ma se pochi esuli si fermarono a Livorno, molti vi transitarono in cerca di lavoro o in attesa di una nave. Costruito su fonti archivistiche e spogli di stampa, questo piccolo volume ricostruisce i vari livelli dell'assistenza pubblica e l'auto-organizzazione dei profughi, sotto la guida dei loro corregionali da tempo residenti in città; offre qualche dato sui posti di lavoro conservati o ritrovati; illustra progetti riusciti e non riusciti d'insediamento abitativo; tratteggia le reazioni dei livornesi – fra orientamento dei partiti e condotta degli enti locali, passioni rosse e vibrazioni risorgimentali – all'arrivo di persone perlopiù disoccupate e bisognose, nonché animate da sentimenti politici diversi da quelli prevalenti in zona. -
L'eco della mia voce. Poesie, inediti, immagini
«Sei tu che mi chiami/o è l'eco della mia voce?/Che importa/se qui intorno/tutto suona...» -
L'instabilità del quesito. La domanda nel fare artistico: cinque anni di ricerca Milano, Firenze, Gent
L'idea stessa di ricerca muove sempre l'artista, che dovrebbe percepirsi, appunto, come ricercatore. Questa raccolta di articoli dei partecipanti al WARM (Workshop di ricerca artistica in musica), condotto da alcuni anni dai conservatori di Milano e Firenze e dall'Orpheus Instituut di Gent, rappresenta un importante traguardo dal doppio valore: da una parte l'incontro con una nuova attitudine e una nuova disposizione di fronte al fare artistico, fatta di nuove consapevolezze e di nuove capacità di interazione, scambio e disseminazione; dall'altra l'esercizio concreto quanto complesso di ""verbalizzare"""" le urgenze spesso latenti o inespresse della stessa attività, sia essa di scrittura che di interpretazione. Il ricercatore artistico deve per prima cosa accettare una legge molto semplice quanto severa: un principio di incompiutezza, di relativismo, di appagamento solo sfiorato. Gli artisti-ricercatori hanno un perpetuo bisogno di rifondersi, di inventare e svelare prospettive. Il lavoro svolto con i partecipanti a questo workshop si è quindi fortemente orientato verso una definizione, la più chiara e """"pulita"""" possibile, della domanda di ricerca, del quesito che diventa in sé metodo. La ricerca ci impone di pensare diversamente, di ripartire in modo diverso, di riorganizzare il pensiero e il quesito è in questo senso il dispositivo più formidabile. Negli ultimi venti anni le riflessioni su che cosa dovesse e potesse essere la ricerca artistica, versus ricerca scientifica, hanno animato intellettuali, artisti, didatti di tutto il mondo. Probabilmente non si è arrivati a delinearne esattamente e in maniera univoca e condivisa il profilo. Di certo si è avviato un nuovo corso: conservatori, università e accademie di tutto il mondo hanno attivato percorsi di ricerca e di dottorato spesso del tutto innovativi proprio nel rapporto con la pratica del fare musica. Con il progetto WARM si è cercato di contribuire a questa riflessione ponendo le basi per un nuovo """"senso comune"""" sugli studi musicali e sul rapporto con le diverse branche dell'attività artistica. Senso comunque che si identificherà, negli auspici dei promotori, con un habitat favorevole anche all'attivazione del terzo ciclo dottorale previsto già più di venti anni fa dalla legge di riforma."" -
L'autiere innamorato. 10 anni d'amore
L'autore, Simone Baschiera, in questo volume, ha abbandonato i temi della memorialistica storico-militare. Si è addentrato nel cuore del sentimento umano... un viaggio in un passato da molti sconosciuto e da alcuni dimenticato. Un tempo difficile di lontananza e di conflitti, vissuto da un giovane bersagliere in guerra, che forse deve il suo destino all'incarico di autiere e meccanico. Il contrasto con l'oggi del WhatsApp e del PC – con messaggi immediati dal tratto spregiudicato – e il tempo passato, con cartoline che impiegavano settimane per giungere al destinatario, con un linguaggio misurato e verecondo, dove l'abbraccio e il desiderio, venivano scritti sotto il francobollo per un una ingenua e fresca ricerca di riservatezza... E la vittoria di un sentimento senza tempo: L'amore. -
Diderot: politica, utopia e rivoluzione
Dai primi anni di formazione alla definitiva maturazione delle idee politiche, fino alla loro circolazione tra i rivoluzionari dell'89: questo volume racconta il Denis Diderot pensatore politico mettendo in luce il suo dialogo diretto e indiretto con le utopie del suo secolo. Riconoscere la tensione utopica non solo come ulteriore aspetto della sua vivacità intellettuale ma anche come propensione verso progetti politici ideali costituisce la premessa per rileggere la radicalizzazione delle sue idee e le istanze rivoluzionarie che caratterizzano gli ultimi anni delle sue riflessioni. Mostrando un Diderot alla ricerca di una sintesi efficace tra le soluzioni «maledettamente» ideali degli utopisti e i tentativi di riformismo della politica reale contro il sempre più opprimente sistema di ancien règime, tra l'uguaglianza e la libertà naturali e le restrizioni della società civilizzata, tra la morale autentica della Natura e le mistificazioni delle religioni, questo libro si propone di definire il profilo politico del «philosophe» ripercorrendo la vastità della sua opera, le tappe fondamentali della sua vita e il contributo intellettuale, spesso indiretto, al 1789. -
Monitoraggio delle mura urbane. Sicurezza e conservazione. Linee guida
La conservazione programmata del patrimonio delle fortificazioni che cingono i nuclei più antichi delle nostre città per poter prevedere interventi efficaci e tempestivi, deve essere supportata da un efficiente processo di monitoraggio. Tale processo in queste Linee Guida è delineato come indispensabile al fine di garantire la permanenza nel tempo poiché si costituisce come imprescindibile momento di conoscenza, comprensione delle mura, non come sistemi astrattamente isolati ma in mutevole, dinamica, relazione con il proprio ambiente antropico e naturale. In una realtà urbana e territoriale sottoposta ad accelerata trasformazione dei propri assetti infrastrutturali, geomorfologici e ambientali è evidente che il processo di conoscenza e acquisizione dei dati sulle mura urbane deve essere necessariamente periodicamente reiterato per la definizione/aggiornamento delle strategie e delle modalità d’intervento da prevedere nel progetto di conservazione programmata. Nell’approccio delineato, il testo esplicita procedure e strumenti operativi per il monitoraggio del patrimonio delle mura urbane; indirizzi per l’implementazione di una fase strategica per la costruzione di un efficace processo di conservazione di carattere sistemico, ovvero capace di includere l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei possibili livelli di rischio. -
Dagli Stati Uniti alla Toscana. Artisti nordamericani a Firenze fra il 1815 e il 1850
Con l’inizio dell’Ottocento gli scambi fra Stati Uniti e Toscana vanno intensificandosi. A fronte del coinvolgimento di un gruppo di scultori carraresi nei cantieri monumentali a Washington, D.C., Firenze accoglie nel tempo del Romanticismo un numero sempre maggiore di artisti provenienti da diverse città della East Coast statunitense, attratti dal patrimonio artistico cittadino e dall’offerta didattica dell’Accademia di Belle Arti. Senza dimenticare la genesi del mercato antiquariale e d’arte moderna fra il Granducato e alcuni centri del Nord America negli anni successivi alla Restaurazione, questo libro indaga le articolate e complesse relazioni artistiche e di mercato fra Stati Uniti e Toscana secondo nuove prospettive di ricerca. -
L'Ussero. Rivista di arti, lettere e scienze (2021). Vol. 1
Lo scopo della nostra rivista, fondata da Simone Graziani, per conto dell'Accademia Nazionale dell'Ussero, è quello di non mandare disperso quanto emerge dalle conferenze che con cadenza periodica essa organizza da oltre cinquant'anni. Per questo la rivista pubblicherà le conferenze più significative e di maggior spessore culturale e la recensione dei libri presentati a partire dall'a.a. 2011-2012. -
Studi e saggi linguistici (2021). Vol. 1
Fin dalla fondazione nel 1961 da Tristano Bolelli, gli studi di “Saggi Linguistici” svolgono un ruolo importante nel dibattito linguistico in Italia, specialmente per quegli studiosi che lavorano nel campo della linguistica storica indoeuropea e della contemporanea linguistica teorica. -
Giacomo Puccini nato per il teatro. Un viaggio nella messinscena alla scoperta di un compositore visionario
Chi non conosce la vita e le opere di Giacomo Puccini? Ma quanto si sa delle sue poliedriche competenze come drammaturgo, scenografo e regista, come autore demiurgo del 'suo' teatro? Costellato da preziose immagini e da intriganti riflessioni critiche sulla corrispondenza tra musica, libretto, messinscena e inconscio, questo viaggio illustra chiaramente che la genialità dell'arte di Puccini va ben oltre la sua anima di compositore; e lo fa accompagnandoci tra le idee, le intuizioni e i pensieri più intimi di un artista 'visionario', svelandoci la complessità di un perfetto, armonico e sorprendente congegno creativo. Una lettura per gli appassionati, ma anche un riferimento per gli studiosi, è sicuramente ideale per chi 'ama' Puccini e desidera osservare la sua opera da una nuova e sfaccettata prospettiva. -
L'intelligenza delle cose. Il cinema di Mario Martone
Sperimentando con forme e linguaggi, Mario Martone ha saputo raccontare con dolente e acuta umanità le derive e lo spaesamento dell'Italia. Lo ha fatto partendo spesso da Napoli: città crocevia di umanità, di esperienze, di Storia. Lo ha fatto ispirandosi alla grande tradizione culturale italiana, sapendola reinventare e ricomporre sulle macerie del contemporaneo. Lo ha fatto esplorando l'unità teatrale classica e approdando a un cinema dinamico di spazi aperti e di luoghi chiusi, un cinema (a)storico in campo lungo e un cinema esistenziale in primo piano, un cinema intimo e un cinema sociale. Lo ha fatto raccontando personaggi maschili sfuggenti e personaggi femminili complessi che raccontano un male di vivere post-montaliano, un'attrazione per l'abisso. Questo volume affronta la poetica del regista napoletano secondo una prospettiva d'indagine analogica: ai tanti toni di un'unica voce corrispondono altrettanti sguardi, all'interno di un corpus di saggi e di letture che tratteggiano l'affresco omogeneo di uno dei più originali e apprezzati autori del cinema italiano e internazionale contemporaneo. Con scritti di: Elisa Baldini, Edoardo Becattini, Giovanni Bogani, Daniela Brogi, Francesco Ceraolo, Valentina D'Amico, Donato De Carlo, Roberto Donati, Federico Ferrone, Marco Luceri, Daniele Marseglia, Daniel Montigiani, Luigi Nepi, Claudia Porrello, Gabriele Rizza, Bruno Roberti, Boris Schumacher, Stefano Socci, Chiara Tognolotti, Massimo Tria. -
San Tommaso in Ponte. Microstoria di una chiesa pisana, 1160-2021
«La piccola, sconosciuta chiesa a cui questo libro è consacrato è l'unica delle sette chiese ""in Ponte"""", che nel loro stesso nome serbavano il ricordo di una fisionomia di Pisa di cui non ci rendiamo più conto: quando la città era collocata tra due fiumi, l'Arno e l'Auser (prima che quest'ultimo cambiasse corso e nome trasformandosi nel Serchio), e aveva nel """"Ponte"""" un suo quartiere, con relativa Porta Pontis (di cui qualche anno fa sono emersi dei resti). Archeologia del quotidiano, verrebbe voglia di dire, per quei pisani che volessero, camminando in città, pensarne le molteplici stratigrafie nascoste. Perciò San Tommaso in Ponte, unica superstite, rappresenta anche le altre sei chiese sorelle, e riassume nella propria la loro individuale """"biografia"""": per ciascuna, le ragioni di una fondazione, la sequenza di sacerdoti e fedeli che le frequentarono, le opere d'arte che accolse, e poi i momenti di abbandono, di oblio, di distruzione.» (dall'Introduzione di Salvatore Settis)"" -
Il Palazzo dell'Arcivescovado
Certamente uno dei luoghi più importanti della città, sia per il suo ruolo politico e religioso, sia per il suo significato artistico e culturale, il Palazzo Arcivescovile domina da oltre mille anni il panorama urbanistico e architettonico di Pisa in un intimo e fisico rapporto con la Cattedrale e i monumenti che le sono attorno. Documentato fin dagli anni prima del Mille presso la Chiesa di San Giorgio de Ponte, non più esistente da quando nel secondo Quattrocento venne realizzato il monumentale palazzo voluto dall'Arcivescovo Filippo de' Medici, l'edificio attuale è il risultato di oltre seicentocinquanta anni di interventi che gli hanno conferito il carattere di luogo imprescindibile dell'identità pisana e di assoluto scrigno d'arte. A distanza di oltre venti anni dai volumi che raccoglievano le ricerche compiute da monsignor Waldo Dolfi in anni di silenzioso lavoro in archivi e nelle stanze dell'edificio, questo libro offre ora una lettura del Palazzo dell'Arcivescovado dalle origini ad oggi attraverso prospettive diverse. -
Bis
La notte era fredda e illuminata quasi a giorno da una luna complice, quando zio Gianni si tirò dietro l'uscio di casa. Si sistemò con maggior cura lo zaino in spalla, si guardò intorno esitando per qualche istante prima di allontanarsi, deciso, verso la stalla. Prefazione di Daniele Luti. -
L'Italia dialettale. Rivista di dialettologia italiana (2021). Vol. 82
Fondamentale rivista per gli studi di dialettologia, diretta dal Maestro della Scuola Pisana, Clemente Merlo, con lavori di glottologi di fama, di valore documentario sempre elevatissimo. -
Sette racconti
Maria Stella si fermò un po' incerta alla base della scalinata; quella chiesa l'aveva adocchiata varie volte, le restava sulla strada per prendere il filobus al ritorno dal lavoro; aveva una facciata rigogliosa di nicchie e sporgenze, con statue, festoni e altri ornamenti, che, specie viste dal basso, ne accentuavano l'imponenza. L'insieme però, come spesso succede ai monumenti barocchi di Roma, non suggeriva severità e nemmeno invitava al raccoglimento; casomai suggeriva una qualche forma di fiducioso o addirittura festoso abbandono. «Quante chiese ci saranno in questa città?» pensò. -
Sapere il sapore. Filosofia del cibo e del vino
Con queste riflessioni filosofiche sul cibo e sul vino abbiamo voluto mostrare anzitutto una cosa: che, proprio nel mangiare e nel bere, gli esseri umani dicono in modo particolarmente icastico chi sono, ovvero come si rapportano al mondo e come stanno con gli altri. Perché, di là da quello che credeva Feuerbach, l’uomo non è affatto quel che mangia, ma mangia quel che è. Ossia, mangia conformemente alla propria Weltanschauung. Insomma, proprio dal modo in cui mangia sono ricavabili le coordinate culturali che caratterizzano il suo modo di abitare il mondo. Per questo abbiamo voluto guardare al cibo e al vino quali specchi capaci di riflettere fedelmente gli aspetti più rilevanti della natura umana. Perché è proprio nei colori e nei sapori del cibo che sono custodite le più straordinarie e loquaci metafore di un’esperienza sempre insoddisfatta di quel che sa e di quel che fa, e perciò sempre vocata a diventare quel che ancora non è e che forse mai sarà. -
Guida alle etiche della comunicazione
La guida intende offrire un orientamento preliminare sui comportamenti etici e deontologici da assumere nei contesti comunicativi oggi di maggiore interesse. Si tratta di un'edizione completamente rinnovata rispetto alle due precedenti, che si rivolge agli operatori del settore, ma anche a tutti coloro che vogliono prendere coscienza delle questioni etiche che l'attività comunicativa comporta. Essa presenta dunque specifici approfondimenti sull'etica del giornalismo, degli audiovisivi, delle ICTs, della comunicazione pubblica e istituzionale, dei linguaggi pubblicitari, della comunicazione politica, scientifica, biomedica, e, infine, sull'etica della comunicazione interculturale. Arricchisce il volume un saggio di Sergio Zavoli relativo ai compiti del giornalista nei nuovi scenari della comunicazione.