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Materiali e prodotti per il restauro librario. Nuove ricerche
Il secondo volume della nuova collana dell'ICPAL ""Quaderni"""" contiene una raccolta di saggi dedicati all'analisi di materiali e prodotti impiegati nella conservazione e nel restauro di libri e documenti: cartoni a lunga conservazione Klug, etichette autoadesive per la collocazione, resine acriliche utilizzate per interventi di restauro della carta e gel per la pulitura di opere grafiche a stampa. La pubblicazione di queste ricerche, effettuate presso i Laboratori di restauro del patrimonio librario e di tecnologia dell'ICPAL, rientra tra le iniziative che l'Istituto mette in atto per favorire la diffusione e la condivisione di conoscenze tra gli operatori del settore, nella consapevolezza che una efficace attività di tutela del bene culturale passa anche attraverso una costante verifica dell'idoneità dei materiali e dei prodotti disponibili per l'impiego nell'ambito del restauro e della conservazione."" -
La mia città.... Ediz. illustrata
«... Se questo viaggio alla ricerca della città sotterranea denuncia una malinconica sfiducia nei confronti di ciò che sta sopra la terra e non smette di crescere come una lebbra, nei disegni di Fabrizio Da Col la tavolozza, sapiente e ricca di variazioni, corregge questo senso di angoscia con una intonazione che a tratti si fa quasi festosa, come se, attraverso varchi rocciosi il sole avesse accesso nelle profondità esplorate, dove strutture alberiformi testimoniano la perdurante presenza della vita». (Paolo Portoghesi) -
Imprenditori a Roma nel secondo dopoguerra. Industria e terziario avanzato dal 1950 ai giorni nostri
Il libro ripercorre cinquanta anni della storia produttiva di Roma, ponendo al centro dell'analisi gli operatori economici. L'autrice scompone la descrizione della formazione del tessuto produttivo della capitale nel secondo dopoguerra in due distinti periodi; il primo, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, il secondo, dagli Ottanta al Duemila. La linea di demarcazione viene fissata negli anni Settanta , quando si esaurisce la spinta industriale impressa dal regime fascista e gli investimenti a Roma cominciano a spostarsi verso il terziario più avanzato. Mano a mano che la descrizione coinvolge i settori portanti dell'economia della capitale, l'autrice evidenzia caratteristiche e tratti salienti dei percorsi professionali di quegli imprenditori che hanno creduto nelle possibilità di crescita di una città economicamente difficile, particolarmente esposta alle fasi di congiuntura negativa; molti di loro sono riusciti a mantenere nel tempo vive ed operative le aziende, rinnovandole, sfidando la concorrenza internazionale, trasformandole in spa, diversificando, allargando il raggio d'azione oltre la frontiera nazionale. -
Griffa! Una rivista futurista del 1920. Ediz. illustrata
Nell'ambito di una rilettura filologica del Futurismo, nei suoi sviluppi temporali e nel progressivo ampliamento degli interessi, acquista un valore significativo la riproposizione di una rivista futurista del 1920 pressoché sconosciuta. ""Griffa!"""", dal nome di battaglia di fazioni perugine dal Duecento al Quattrocento, fu un periodico dei futuristi umbri che uscì ben presto dalla provincia per assumere un ruolo nazionale, sia per le firme che vi scrissero, sia per le redazioni romana e milanese e le altre corrispondenze, sia per la diffusione in molte città del centro-nord. Diretto da Gerardo Dottori e Alberto Presenzini Mattoli, uscì per quasi l'intero arco del 1920 in dodici numeri. Voleva svegliare l'ambiente culturale dell'Umbria, che viveva una lunga stagione di letargo, ma finì per essere una delle voci autorevoli degli sviluppi del Futurismo a livello nazionale, ospitando testi di Marinetti, Bottai ed altri esponenti del Movimento ed occupandosi di arte, musica, letteratura e costume. Il volume riproduce in fac-simile l'intera collezione della rivista, conservata in raccolte incomplete in poche biblioteche pubbliche."" -
Valori etici e sviluppo integrale della persona nel tempo della globalizzazione
"Non si è ancora spento, anche se resta flebile, l'eco del messaggio di Gabriel Marcel sull'uomo come 'mistero' più che 'problema'. Ritroviamo l'invito nell'asse portante dell'ultima enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate: """"la questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica"""" (n. 75). Il vero sviluppo non consiste primariamente nel fare: """"Chiave dello sviluppo - sottolinea il Papa - è un'intelligenza in grado di pensare la tecnica e di cogliere il senso pienamente umano del fare dell'uomo, nell'orizzonte di senso della persona presa nella globalità del suo essere"""" (ivi, n. 70). Gli studi raccolti in questo volume sono infatti di evidente utilità per riappropriarsi di questa persona non solo come faber e macchina di produzione e di consumo, ma soprattutto come artifex della complessa e straordinaria esperienza umana dove entra in gioco 'tutto l'uomo': mente, cuore, coscienza e dignità. Politica, etica ed estetica hanno fatto consistere insieme le grandi domande e le grandi risposte nella riflessione dell'impianto della polis greca. A duemila anni dal messaggio nucleare di Cristo trasmesso nel suo Vangelo, la coscienza della piccola cosa che è il pianeta terra e della straordinaria grandezza dell'uomo, può indurre al recupero di valori etici che aprano alla prassi della solidarietà, intesa come 'sistema' nel rapporto fra le persone e i beni"""". (Franco Imoda, s.j.)" -
From Babylon to Sybaris-Da Babilonia a Sibari. Ediz. bilingue
Talvolta si ritiene che la civiltà occidentale abbia avuto origine nel Mediterraneo: in Grecia e, poi, a Roma: non è così. E si stupisce chi scopre che la nostra storia comincia 3000 anni prima della nascita di Cristo, nel territorio della Mesopotamia, tra i fiumi Tigri ed Eufrate, e che quel territorio coincide con l'attuale Iraq e con le aree vicine. -
Scultura barocca italiana in Portogallo. Opere artisti committenti. Ediz. illustrata
Come già nel 1504 scriveva Pomponio Gaurico nel suo trattato, creando opere di scultura l'uomo non avrebbe potuto concepire niente di più potente per superare la sua condizione di mortale, né di più propizio all'invidia degli dei. Difatti, le opere di scultura sopravvivono nel tempo, al di là degli artisti che le hanno realizzate, al di là delle personalità che rappresentano. La resistenza della scultura marmorea alle tante forme di erosione che il tempo porta con sé è difatti notevole; sono però numerose le sculture che non sono sopravvissute e delle qualle abbiamo soltanto notizie. Così, quando ci dedichiamo al tema della scultura barocca italiana in Portogallo, dobbiamo parlare di sopravvivenze, anche se, per ricostruirne correttamente il contesto, è necessario anche far menzione (più o meno accurata) delle opere distrutte o smarrite. Non è scopo di questo libro compiere un approccio dettagliato e complessivo alla tematica della scultura barocca italiana in Portogallo; come si vedrà, questa ricerca ha come primo obiettivo richiamare l'attenzione sulla scultura in generale e in particolare sulla scultura barocca italiana che non si presenta agli occhi dell'osservatore di oggi come una realtà distante ed inaccessibile, perché, assieme ad una raffinata cultura, carattere fondamentale del barocco è la viva espressione di emozioni e sentimenti, che ancora oggi coinvolge l'osservatore, con una suggestione emotiva che neppure il tempo è riuscito ad annullare. -
La valutazione del rendimento nel progetto della residenza. Per un'architettura di qualità fra innovazione e tradizione
Di fronte ai forti orientamenti della società contemporanea verso un'architettura sempre più artistica, spettacolare e apparentemente svincolata dalle cure per la coerenza funzionale, economica e simbolica, l'autore sostiene che possa ancora esistere ed essere praticato un metodo di progettazione moderno, scientificamente fondato, nel quale, ad ogni passo dell'ideazione e dello sviluppo, l'architetto sia in grado di valutare distintamente e , razionalmente il rendimento delle sue scelte. Il campo prescelto è il progetto per la residenza, considerata come risposta ai fondamentali bisogni primari dell'uomo di cui occorre mettere a punto il concetto di rendimento rispetto alle esigenze culturali degli utilizzatori, alla qualità tecnico-prestazionale ed economica, al rapporto con il luogo, al rapporto tra innovazione e tradizione, al concetto di tipo edilizio. Lo scritto termina con una sperimentazione: l'applicazione degli elementi di metodo elaborati nel testo al confronto fra due opere di edilizia popolare realizzate nel territorio di Genova da due eminenti architetti liani, in tempi molto diversi ma in un ambiente affine, qualificato dal rapporto fra la spettacolare morfologia montana dell'Appennino ligure e l'orizzonte marino: il complesso di Forte Quezzi di Luigi Carlo Daneri e quello di Genova Quarto di Gianfranco Caniggia. -
Itinerari di architettura e paesaggio-Architecture and landscape itineraries. Barcellona, Lyon, Paris. Ediz. bilingue
Il volume dedica a Barcelona, Lyon e Paris tre itinerari di architettura e paesaggio che non intendono descrivere le città nella loro totalità, ma offrire una selezione di opere che mostrano nel loro complesso le diverse capacità di rilettura e riscrittura di tessuti, spazialità urbane e manufatti. In questo senso ciascun itinerario si fa rivelatore dell'intensità con cui le città aggiornano i propri linguaggi offrendosi alle nuove necessità della società contemporanea, locale e internazionale, come risorsa strutturale del patrimonio e del mercato culturale. Ciascun itinerario è introdotto da una pianta che sintetizza la forma urbana di appartenenza e le opere sono descritte da brevi schede testuali e fotografiche. Questo lavoro raccoglie la prima selezione di casi studio di una più ampia ricerca in ambito europeo dedicata alla lettura dell'architettura e del paesaggio che utilizza l'itinerario come dispositivo interpretativo e narrativo. -
Albino Manca. L'officina di uno scultore dal mito di Roma al sogno americano. Ediz. italiana e inglese
Dovendo introdurre la figura artistica di Albino Manca viene spontaneo pronunciare la locuzione latina Nemo propheta in patria. La storia di questo artista sardo inizia in un piccolo centro dell'Ogliastra, Tertenia. Come per tutti i gli artisti vissuti nel ventesimo secolo, il giovane, mostrando grande talento artistico, giunge a Roma dove debutta nel cantiere del Vittoriano e quindi all'Istituto di Belle Arti, sotto la guida dei grandi maestri Ettore Ferrari, Angelo Zanelli e Pietro Canonica. Il vero e massimo riconoscimento ufficiale però lo ottiene negli Stati Uniti d'America. Qui, da emigrato si trasferisce nel 1938, vivendo fino al 1976, anno della sua morte, nel Greenwich Village di New York, il quartiere degli artisti. Accettato all'interno di importanti associazioni di artisti e partecipando ai concorsi nazionali, lo scultore è riconosciuto come l'Italian artist. Attento osservatore della psicologia umana che affiora dall'animo di ogni soggetto rappresentato, le sue opere sono l'espressione di un'equilibrata sintesi tra il bello ed il razionale, tra il creare ed il costruire tra l'essere e il divenire. Tra committenze pubbliche e raffinati lavori di oreficeria, Manca vince infine la gara che gli darà l'occasione per entrare nell'élite artistica statunitense: la realizzazione della gigantesca The Diving Eagle. -
Pompei e il Vesuvio. Scienza, conoscenza ed esperienza. Ediz. illustrata
"Pompei e il Vesuvio: scienza, conoscenza ed esperienza"""" non è solo e tanto una mostra ma che è soprattutto un laboratorio, un viaggio nel tempo, un percorso di conoscenze, una esperienza da vivere. C'è la necessità di colmare una distanza culturale evidente, che nel corso del tempo si è accresciuta, tra il Vesuvio e l'area archeologica, tra il vulcano e la città sepolta dalla cenere e dai lapilli. Non si può conoscere in profondità Pompei senza comprendere gli effetti dell'eruzione, avvicinandosi con rispetto e con umiltà alla forza di un così sconvolgente evento della natura che ha cambiato per sempre il corso della storia di questo territorio. È la storia di un legame inscindibile quella che viene raccontata e fatta vivere in queste sale in cui la distruzione momentanea diventa elemento di conservazione perenne, la forza distruttrice dell'eruzione un abbraccio con la madre Terra, la perdita di ogni cosa diviene un tesoro inestimabile per l'umanità. Questo spiega e meglio fa comprendere anche il difficile lavoro degli archeologi e delle diverse fasi storiche delle campagne di scavo: la necessità di un continuo confronto con le altre discipline scientifiche proprio a cominciare dalla vulcanologia e dalle altre scienze della terra, ma anche degli indispensabili contributi della biologia e della botanica, della medicina, dell'alimentazione, della chimica e della fisica solo per citarne alcune." -
L' estetica del sapore. Un'arte giapponese. Ediz. italiana e inglese
La cucina giapponese - a differenza di quella italiana - potrebbe definirsi come un insieme di tecniche di ""preparazione"""" piuttosto che di """"trasformazione"""": gli ingredienti devono anticipare nell'aspetto il piacere del palato e rimanere il più possibile integri anche nel corso dell'elaborazione. Anche nel numero il rigore è la regola: mai più di tre raccomanda la saggezza popolare. Quanti visiteranno la mostra """"L'estetica del sapore. Un'arte giapponese"""" si avventureranno in un percorso affascinante in cui il bello contende la palma al buono e dove la """"bellezza"""" del piatto è una componente essenziale della sua """"bontà"""" e viceversa. In questo senso si comprende la cura dei particolari che va ben oltre la pietanza, dalla scelta delle stoviglie al luogo in cui il pasto si consuma."" -
Restauro e ricostruzione: l'esempio della Polonia. Ediz. italiana e polacca
Dopo il quaderno monografico dedicato ai restauri dell'Acropoli di Atene, l'ARCo presenta ""Restauro e ricostruzione: l'esempio della Polonia"""", nel quale viene descritta l'esperienza polacca dal XX al XXI secolo attraverso l'approfondimento di alcuni nodi ideologici, politici ed economici, assolutamente attuali nel dibattito internazionale, entro i quali la tutela e la conservazione del patrimonio culturale si è sviluppato in Polonia con alterne vicende. Al centro, la grande ricostruzione post bellica ed i rapporti politici ed economici che hanno profondamente caratterizzato lo sviluppo della conservazione all'interno degli scenari politici e sociali polacchi e i temi simbolici e teorici attorno ai quali si è sviluppato il dibattito sulla ricostruzione."" -
Cesare Brandi e la Sardegna. Archeologia e paesaggio. Atti del convegno (Castelsardo, 10 settembre 2007)
Scritti di Cesare Brandi relativi alla Sardegna, inquadrati nel più ampio panorama delle opere letterarie del maestro, ma anche considerazioni sui restauri che nell'isola si andavano compiendo, negli anni dei viaggi ""sardi"""" del critico d'arte senese e, in generale, sulla tutela di un territorio ricco di valenze archeologiche, architettoniche e paesaggistiche, verificando quanto delle idee dello stesso Brandi sia stato recepito in quella straordinaria area geografica: tali sono gli spunti suggestivi che emergono dalla lettura di questo volume, che raccoglie gli atti di una apposita giornata di studio tenutasi a Castelsardo nel settembre del 2007."" -
Mario Ferrante. Sinfonia di Berlino. Ediz. italiana e portoghese
"Ferrante, nel corso degli anni, ha maturato un acume e una consapevolezza invero piuttosto rari, e per di più in un artista che agisce sempre e soltanto sotto l'impulso di un forte stato emotivo e quello vuole trasferire con la maggiore immediatezza possibile sullo spazio della tela. La duplice esperienza italiana e brasiliana ha giocato un ruolo determinante nella sua evoluzione e si può pensare che, se le vicende fossero state altre, forse il Maestro non sarebbe arrivato a quella potente intensità di passione che lo pone su un piano ragguardevole nel panorama artistico attuale. Ora lavora in modo indefesso con la spatola, con cui segna e plasma la superficie, strumento di elaborazione e di scavo all'interno della materia, potentemente evocativo e descrittivo insieme. Insegue immagini di giovani che vagano e cercano le tracce di sé sulla riva del mare o in giro per la città. Ma, in sostanza, tutta la produzione di Ferrante è una poetica della consapevolezza e dell'autoconsapevolezza.""""" -
S.O.S. Arte dall'Abruzzo. Una mostra per non dimenticare. Ediz. illustrata
Forse è tra le Regioni meno turistiche, ma l'Abruzzo è una terra meravigliosa, non solo per il paesaggio maestoso e spettacolare, ma soprattutto per le ricchissime testimonianze artistiche. L'Abruzzo ha vissuto un periodo d'oro per l'arte nel Medioevo, sviluppando quel romanico abruzzese così caratteristico e ancora oggi possiamo ammirare chiese rupestri, eremi, chiese medievali e poi affreschi, sculture lignee, preziosi capolavori di oreficeria, di cui abbiamo in mostra alcuni splendidi esemplari. Esporre opere che rappresentano secoli e secoli di cultura e di tradizione della regione, amata ed apprezzata in tutto il mondo proprio per queste sue caratteristiche storiche, è un esempio di come l'arte esprime tutta la sua grandezza mettendosi al servizio di una giusta causa. Il recupero di questi capolavori ha significato molto per tutti gli abruzzesi perché è stata fatta salva una parte importante della storia di un'intera città e mostrarla oggi al mondo intero è simbolo del recupero dell'identità di un popolo. Il contributo della Mostra e di questo catalogo sarà indispensabile per valorizzare il patrimonio artistico e culturale, diffondendo la conoscenza di un territorio dalle straordinarie peculiarità e con grandi potenzialità ancora inespresse. -
L' architettura dell'altra modernità. Atti del 24° Convegno di storia dell'architettura (Roma, 11-13 aprile 2007)
La storiografìa ha guardato alla produzione architettonica del Novecento con differenti apporti critici, ma denominatore comune è stato il perenne riferimento al Movimento Moderno, ritenuto il parametro unico e il termine di paragone per qualunque ""giudizio di valore"""". Ne è conseguito che, superficialmente etichettata quale manifestazione accademica o tardo Eclettica, gran parte dell'operosità degli architetti della prima metà del Novecento è stata a lungo emarginata dalle trattazioni di Storia dell'architettura contemporanea. È il ripetersi di giudizi categorici e condizionanti l'ambiente culturale non nuovi nella Storia, spesso riferibili ad un'impostazione accademica che meraviglia trovare ancora influente nella critica del secondo Novecento."" -
Ai confini di Roma. Tesori archeologici dai musei della provincia. Ediz. illustrata
"Questo catalogo può essere per molte persone l'inizio di un percorso. Ci racconta di una Provincia che è tra le più ricche in Italia di parchi e musei archeologici, non solo dentro ma anche fuori le mura della Capitale. Raccogliere alcuni esempi significativi dei tesori del nostro territorio, e metterli a disposizione di tutti in alcune delle aree più suggestive e frequentate di Roma, è un modo per dare visibilità a ricchezze che altrimenti rischierebbero di essere ignorate. I reperti e le opere che compongono questa mostra consentono di spostarsi con leggerezza da Albano a Monterotondo, da Tolfa a Capena, da Subiaco a Valmontone, da Nemi a Nettuno. Potremo pensare di aver raggiunto il nostro obiettivo, e conseguito una piccola vittoria, ogni volta che una persona, incuriosita dal fascino di quello che avrà visto, deciderà di uscire da casa per andare a scoprire quante altre bellezze racchiudano le sedi stabili dei tesori esposti e presentati in queste pagine."""" (Nicola Zingaretti)" -
Studi su Jacopo Barozzi da Vignola. Ediz. illustrata
Il Comitato Nazionale per il Vignola, promuovendo un Convegno Internazionale di Studi Barozziani in Càprarola nell'ottobre 2008 e una pluralità di manifestazioni dedicate a questo talento del nostro Cinquecento, ha sostenuto anche la pubblicazione del presente volume che riporta la scansione delle tre giornate di studio dedicate al Nostro. Al centro dell'attenzione la valutazione critica su Jacopo Barozzi, anche alla luce del confronto con altre figure dell'epoca, come Bartolomeo Ammannati, Curzio Maccarone e Andrea Palladio, e i suoi influssi successivi sull'architettura barocca. Questi saggi degli storici dell'architettura, sulle ricerche d'archivio, sui restauri degli edifici barozziani, appaiono, anche alla luce di questa singolarità dell'artista, complementi necessari a illustrare la complessa figura dell'artefice, del teorico e dell'architetto Jacopo Barozzi. Di Barozzi viene oggi in evidenza, accanto alla creatività nella quale altri giganti dello stesso secolo lo sovrastano, un'attenzione agli aspetti tecnici, ""al mestiere ed al cantiere"""", com'è stato detto, nella quale eccelle, ponendosi, proprio nella capacità di coniugare creatività e metodo, come figura di insospettata attualità. Il Barozzi è molto più """"moderno"""" ed è stato molto più influente, anche per le opere architettoniche, di tanti suoi contemporanei."" -
Slavica viterbiensia. Vol. 3
"Il terzo volume della nostra serie, col quale abbiamo qui il piacere di riproporci all'attenzione dei lettori, si ispira ancora a quella pluralità di punti di vista e a quella varietà di argomenti che, nella nota introduttiva del primo volume, presentavamo come valori. La provenienza ed i percorsi degli studiosi i cui contributi compaiono nel presente volume sono, come è facile notare, assai vari. Tuttavia, al di là delle convergenze di interessi e delle graditissime occasioni di interazione tra gli autori e chi opera nel comparto slavistico della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne della Tuscia (occasioni talvolta maturate in ambito Erasmus, talvolta altrimenti), un fattore comune c'è e, almeno a nostro parere, non è casuale né arbitrario. La maggior parte dei contributi (o forse, a ben vedere, la totalità) ha per oggetto l'interazione tra le realtà slave, siano esse più propriamente culturali a piuttosto di carattere storico-politico, e ambiti diversi. Un'attenzione particolare, voluta dalla direzione e proposta esplicitamente ad una parte degli autori, è stata rivolta alla tematica dell 'Oriente, qui rappresentato soprattutto dall' Asia centrale, dal Caucaso e dalla Turchia, visti attraverso lo sguardo di letterati e studiosi provenienti da diverse aree del mondo slavo. Non manca neppure la prospettiva opposta, cui è ispirato un contributo sulla visione della realtà europea (centro-orientale e non solo) nel mondo ottomano."""""