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Progetti di paesaggio per i luoghi rifiutati
Gli autori di questa ricerca, finanziata dal MIUR nel quadro di un'intensa attenzione rivolta al paesaggio dalla comunità scientifica, hanno voluto affrontare uno dei più centrali e dibattuti temi posto in evidenza dalla Convenzione Europea del Paesaggio: la necessità che l'attenzione paesaggistica non sia riservata, com'è accaduto fino ad oggi, solo alle aree di particolare valore e interesse, ma venga estesa anche ai ""paesaggi della vita quotidiana e ai paesaggi degradati"""". La ricerca si pone quindi l'obiettivo di individuare ed analizzare, quelle situazioni, sempre più diffuse nei contesti urbani, periurbani, industriali e rurali delle varie regioni italiane, che sono l'esito negativo di usi impropri, spreco delle risorse naturali, abnorme produzione di scarti, proliferazione di spazi che denunciano un'assenza di """"progettualità paesaggistica"""" e che si trovano spesso, per effètto dei processi espansivi della città e della rapida, anonima e spesso conflittuale trasformazione del territorio, a diretto contatto con i luoghi della vita quotidiana delle popolazioni. con l'espressione """"paesaggi del rifiuto"""" ci si è voluti riferire a quelle numerose situazioni che hanno generato dismissioni, abbandoni, sfruttamenti abnormi delle risorse e degrado della qualità ambientale, disgregazione delle strutture territoriali, processi di marginalizzazione e di rifiuto sociale, perdita di identità dei paesaggi storici, mancato soddisfacimento delle mutate esigenze sociali."" -
Gli Stati Uniti e l'Italia alla fine del XIX secolo
A partire dal 1999 un gruppo di studiosi, raccolti intorno al Centro di Studi Americani di Roma, lavora a una ricerca collettiva sull'immagine dell'Italia negli Stati Uniti ai tempi del Risorgimento con particolare riferimento ai rapporti politico-diplomatici e culturali tra i due paesi. Gli autori qui riuniti propongono una ricerca su un periodo dei rapporti tra Italia e Stati Uniti che fino ad oggi la storiografia ha relegato a una trattazione soltanto episodica, se si fa eccezione per il fenomeno dell'emigrazione. In particolare, una parte della riflessione di cui questi sono i risultati, ha preso alcuni spunti da un seminario organizzato nel 2007 al Centro Studi Americani con Ferdinando Cordova su L'Italia vista dagli Stati Uniti (1880-1914). Quell'incontro ha costituito una base importante per contestualizzare il lavoro di ciascuno dei partecipanti a quel seminario e di alcuni degli autori presenti in questo libro. Come nel caso dei precedenti volumi la metodologia usata differisce a seconda delle specializzazioni degli studiosi, in questo caso tutti storici. Partendo dagli episodi successivi alla conquista di Roma, gli autori esaminano i rapporti tra i due paesi e la trasformazione dell'immagine dell'Italia negli USA anche in conseguenza di quello che, proprio sul finire del secolo, diventa un aspetto centrale nei rapporti tra i due paesi: la grande emigrazione italiana verso le Americhe. -
Pensiero giuridico, economico e sociale del pontefice Pio XII
"Protagonista del libro è Papa Pio XII il cui operato risulta essere chiave nel far decifrare alcuni passaggi emblematici di un secolo che ha visto momenti di abissale crisi dell'umanità. In questi momenti di tenebre il Papa più di ogni altro rappresentante del potere politico doveva adoperarsi per riuscire a far superare indenni la cecità della violenza della guerra e del genocidio. La storia sembra essersi impigliata nella definizione di questo Papa Pacelli tanto amato e tanto odiato, tanto criticato e poco conosciuto da farne un caso denso di inesplorati significati e messaggi ancora da decodificare in modo compiuto e definitivo."""" (Dalla prefazione di Laura Villani)" -
Ehi, boy! ...and girls. Attualità e futuro tra arte e poesia
"La luce è l'elemento che ricorre nei versi, assieme al sole e al colore. È ciò che emerge dalle nostre individualità quando lasciamo cadere le maschere dietro cui celiamo il nostro vero Io (...). Quello di Daniela Troina è un invito ad affrontare la vita senza nascondersi dietro facili alibi, a rendere il mondo migliore di quanto non sia partendo dalla costruzione di una nostra individualità positiva, in primis per noi stessi, attraverso la cultura, il lavoro e la famiglia e che ci porti, poi, ad essere un vero riferimento per i propri figli e la propria comunità. Una persona giovane che legge quest'opera resta avvolta in un caldo abbraccio che sa di conforto ma anche di incoraggiamento nel proseguire un cammino nella realizzazione di un mondo migliore."""" Donatella Di Filippo" -
Per la tutela della memoria. Dieci anni di celebrazione in Italia
I Comitati Nazionali per le celebrazioni e le manifestazioni culturali sono istituiti e sostenuti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali grazie alla legge n. 420/1997. I Comitati, che nascono su proposta di istituzioni, di Università, di enti locali e personalità del mondo della cultura, hanno il compito di promuovere e realizzare eventi e manifestazioni che ricordino i grandi protagonisti ed avvenimenti della storia e della civiltà italiana. Dal 1998 al 2008 il Ministero -Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d'Autore- ha istituito 174 Comitati Nazionali dedicati a personaggi importanti della nostra storia, che hanno reso grande l'Italia e che, attraverso l'impegno di tali organismi, supportati dagli uffici centrali e periferici del Ministero, sono stati celebrati e presentati ad un pubblico più vasto. A dieci anni dall'istituzione della Consulta dei Comitati Nazionali, l'Amministrazione ha avvertito l'esigenza di raccogliere in un volume il prodotto di questa attività imponente, al fine di rendere conto del notevole impegno profuso in termini di risorse economiche pubbliche, iniziative scientifiche e di ricerca, collegamenti e sinergie tra persone, enti e istituzioni culturali, reso grazie all'entusiasmo e alle fatiche organizzative ed intellettuali di tanti. -
Il giardino privato di Roberto Burle Marx. Il Sítio
Un uomo, un luogo, un secolo: Burle Marx, il Sítio, il Novecento. Rizzo ha affrontato coraggiosamente e senza esitazione la materia con assoluto rigore: riordinando le informazioni disponibili (e sono tante), verificandole nel tempo, analizzandole e, doverosamente, giudicandole. È l'applicazione di un metodo scientifico che non solo rende giustizia sia all'opera di Burle Marx e alla sua personalità, ma anche alla complessità e alla profondità della sua formazione. Così il Sítio è stato costruito nel tempo ed è vissuto della quotidianità delle attenzioni di Burle Marx (la sua visita mattutina e serale) e dei suoi collaboratori: ogni pianta, ogni fiore, ogni sasso ha una sua logica e una sua ragion d'essere. Nulla è casuale, tutto è armonico. E come in un giardino perfetto il pensiero, il lavoro, la natura e lo spirito si mescolano con il disegno, le tecniche e le leggende, che trasmettono l'anima delle piante e la loro relazione ancestrale (vorrei dire biblica) con gli uomini. Un luogo così esige rispetto, deve essere tramandato nella sua interezza fisica e spirituale. Mai i termini di integrità e di autenticità hanno trovato più appropriata collocazione così come la dizione ""paesaggio vivente evolutivo"""", che riconosce i beni patrimonio dell'Umanità, può trovare campo di applicazione più coerente: per questo il problema della protezione del Sìtio merita i toni accorati e drammatici usati nel testo. (Mariella Zoppi)"" -
Gioventù ribelle. L'Italia del Risorgimento
Poco meno di vent'anni di egemonia e dominazione napoleonica avevano fortemente inciso sulla mentalità di una generazione di Italiani, che da quel periodo avevano avuto una bandiera, una consolidata coscienza nazionale e la possibilità di conoscersi meglio sia entro gli ampi confini territoriali che li comprendevano, sia sotto le armi in ogni parte d'Europa. Quella generazione aveva goduto di rilevanti riforme in campo politico, amministrativo e giudiziario, e si era ritratta dal legame con Napoleone solo di fronte al continuo bagno di sangue e alle crescenti tasse che l'Impero imponeva per uno stato di guerra che non aveva avuto soluzioni di continuità Quella generazione aveva avuto il tempo per educare la successiva ai valori positivi che aveva riscontrato nel periodo rivoluzionario e nell'età napoleonica: in diversa e variegata gradazione aveva apprezzato i principi di libertà e fratellanza, e il modo di applicarli al governo della comunità. Che cosa restava di tanto fervore alla nuova generazione dopo il Congresso di Vienna? Poco o nulla: il ritorno dell'ancien régime non contemplava che assai limitate concessioni a quanto emerso in quasi quattro lustri di profonde trasformazioni sociali, politiche, amministrative ed economiche. (Dal testo introduttivo di Romano Ugolini) -
Giorgio De Chirico. L'effetto metafisico 1918-1968. Ediz. illustrata
A differenza di tutte le avanguardie primonovecentesche, la pittura metafisica non nasce né da una scuola, né da un gruppo di pittori che si riconoscevano in una formula, una cifra, un progetto più o meno innovativo di linguaggio, quali, per esempio, astrattismo, fauvismo, cubismo, espressionismo, futurismo, surrealismo. La pittura metafisica, infatti, come è largamente noto agli studiosi, ha origine dal pensiero, fittosi immagine, di un solo artista, Giorgio de Chirico. Nasce dallo stupore stesso di questo straordinario maestro di fonte a luoghi e oggetti consueti che mostrano il loro aspetto al suo sguardo, e pur rimanendo perfèttamente riconoscibili nella oggettività della forma, si rivelano come un'apparizione nella sua pittura. -
Un repubblicano tra i mille di Garibaldi. Stanslao Lamenza martire della libertà
Non uno dei tanti affreschi, grandi e meno grandi che siano,ma la semplice narrazione di fatti supportati da documenti di archivio, che da una parte rendono giustizia ad un protagonista del Risorgimento Italiano, Stanislao Lamenza; mentre da un'altra parte rende possibile la comprensione della evoluzione-involuzione della dinamica formativa dell'Italia Unita, libera ed indipendente. Evoluzione che, comunque, portò alla creazione di uno Stato Italiano Unitario, involuzione che, invece, impose agli italiani pesanti rinunce che condizionarono in modo negativo la loro formazione culturale e politica. Stanislao Lamenza, avvocato, ma anche amministratore dei beni del principe Pietro Antonio Sanseverino di Bisignano in Calabria, come dire un quarto del territorio cosentino, marito e padre di quattro figli, cittadino responsabile dunque, ma anche capace professionalmente, percependo a pieno le inumani condizioni della quasi totalità della popolazione del meridione d'Italia, dimostra tutta la sua sensibilità morale che manifesta con la sua totale solidarietà con i deboli ed i sofferenti, dei quali assume la difesa per affrancarli dalla povertà e dalla incultura. -
Le favole di Esopo. Ediz. illustrata
"Esopo, spirito arditissimo e geniale, scrisse con semplicità e freschezza ma anche con la preoccupazione che le sue storie avessero un'efficacia educativa morale. Egli dipinge dei brevi quadri, che mostrano grande naturalezza evocativa e profonda conoscenza delle passioni umane; in essi gli animali sono caratterizzati attraverso un tipo di psicologia che fa riferimento ad alcuni aspetti delle virtù e vizi dell'uomo. La favola si conclude secondo i canoni classici dell'ammaestramento e dell'esortazione alla virtù. Per questo motivo ha avuto imitatori così numerosi e, nei secoli, se ne è fatto un uso così frequente, quasi quotidiano nelle scuole. Bene hanno fatto perciò i bravissimi alunni della Classe Quinta Primaria, sezione A del """"Collegio S. Giuseppe-Istituto De Mérode"""" di Roma, ad inserirsi in questa tradizione secolare. Il loro lavoro è risultato impegnativo ma gratificante perché, accompagnati dalla guida della maestra Domenica Camossi, hanno saputo leggere, interpretare, commentare e illustrare graficamente un materiale così interessante e prezioso per la loro crescita morale, oltre che culturale."""" (prof. Pio Rocca)" -
L' architettura italiana per la città cinese. Catalogo della mostra (Roma, 6 dicembre 2010-8 gennaio 2011). Ediz. italiana e inglese
Il volume, il catalogo della mostra ""L'architettura italiana per la città cinese presso l'Accademia di San Luca (6 dicembre 2010-8 gennaio 2011), è a cura di Renato Capozzi, Francesco Menegatti, Dina Nencini e Federica Visconti."" -
Il memoriale in cui è incisa la nostra storia (Quarto, 5 maggio 1860). Ediz. illustrata
All'alba del 5 maggio 1860, 1089 volontari, giovani e per lo più settentrionali, partirono dallo scoglio di Quarto verso la Sicilia per sbarcare l'11 maggio a Marsala. Combatterono a Salemi. Calatafimi e Palermo prima di risalire la penisola fino al Volturno. Questi furono i Mille: studenti, medici, ingegneri, avvocati, commercianti, operai ed artigiani, aristocratici romantici ed artisti, alcuni dei quali in camicia rossa ed armati in modo disparato a cui s'aggregarono i picciotti, i molti giovani siciliani insorti e le migliaia di volontari del meridione. Oggi, a centocinquanta anni di distanza, è stato realizzato il ""memoriale dei mille"""", una lastra lunga 30 metri sulla quale sono incisi i nomi di tutti quei 1089 volontari, affinché lo scoglio di Quarto possa essere non solo il ricordo di un evento storico, bensì memoria viva di quelle anime che a bordo dei vapori """"Lombardo"""" e """"Piemonte"""" salparono verso l'Unità con una sola idea nel cuore: l'Italia!"" -
Il verde e il costruito
Questo volume, a metà strada tra il tecnico e lo storiografico, vuole offrire al lettore un orientamento generale sui criteri della progettazione architettonica di uno spazio verde, e come si rapporta il verde con il costruito, da cui il titolo del libro, nella interpretazione dei grandi maestri dell'architettura contemporanea. Durante questo nostro excursus vedremo quanto sia importante l'accostamento, che, ai più, suona quasi antitetico tra il cemento armato ed il verde e di come sia stato interpretato dai maestri dell'architettura quali Le Corbusier, Gropius, Wright, Mies Van der Rohe, Loos, Terragni fino all'americano Kevin Roche. Utile a capire quali sono, o, dovrebbero essere, i criteri informatori generali per la progettazione di uno spazio verde, anche in rapporto alla creazione di volumi architettonici da inserirvi, vedremo dunque, come nasce un progetto e quali sono i percorsi che si debbono seguire per il suo sviluppo. Ma vedremo anche come le storie personali hanno potuto influenzare il messaggio di questi grandi maestri dell'architettura contemporanea. -
Il nuovo museo della Libia nel Palazzo del Popolo di Tripoli. Storia di un progetto realizzato. Ediz. italiana e araba
Il nuovo Museo della Libia nasce dalla riconversione del palazzo del Governatore di Tripoli, costruito dagli italiani su progetto dell'ingegnere Saul Meraviglia Mantegazza negli anni 1924-1931, poi divenuto palazzo del Popolo dopo la Rivoluzione del 1969. Il progetto qui documentato ha avuto due obiettivi principali: restaurare un eccellente esempio di architettura coloniale mostrandolo al pubblico come museo di sé stesso ed ospitare un museo interattivo e multimediale sulla storia e la cultura della Libia. Il volume ha l'obiettivo di raccontare, attraverso i disegni di dettaglio, le immagini storiche e quelle di cantiere, il concept del progetto e le soluzioni tecniche adottate, la nascita di un museo dai contenuti ""reali """" e virtuali. Le sale del museo documentano, in una panoramica a trecentosessanta gradi sulla Libia, i diversi temi affrontati: i siti archeologici, l'architettura araba e quella contemporanea, il deserto, le popolazioni, la musica e il divertimento, la Gloriosa Rivoluzione del 1969, il Libro Verde e il Libro Bianco, l'innovazione tecnologica, l'arte tessile, l'arte contemporanea e i progetti futuri."" -
I Palazzi del potere. Gli edifici storici e moderni per le istituzioni dello Stato. Le case degli italiani
Il primo di tre distinti volumi dedicati alle ""case degli italiani"""" in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. L'Istituto di Studi Politici """"S. Pio V"""" ha voluto promuovere una ricerca . architettonica, sociale, politica e legislativa - su quello che rappresenta un bene primario di ogni individuo e della collettività: uno dei tasselli fondamentali che disegnano il """"mosaico Italia"""", oggi paese di molte contraddizioni, ma anche con infinite risorse. Questo è il secondo volume che descrive gli edifici storici e moderni perle istituzioni dello Stato. Fu proprio il Presidente Carlo Azeglio Ciampi a definire il Quirinale """"La casa comune degli Italiani"""". I """"Palazzi del Potere"""" a Torino, prima capitale del regno, a Firenze nel breve periodo di centralità amministrativa e infine a Roma, traguardo delle aspirazioni nazionali, finalmente sede definitiva del Regno d'Italia e, dal 1946, della Repubblica Italiana. Il terzo volume racconta gli """"Edifici della Cultura e dell'Arte"""" che a buon diritto possono essere considerati """"case degli italiani"""" in quanto custodi e simboli della civiltà e del progresso dell'Italia unita. L'arte, la musica, il teatro, il cinema, lo sport hanno avuto grande influenza nel percorso storico della nazione e nella vita dei cittadini. Lo sviluppo delle attività culturali e della partecipazione popolare saranno i fattori fondanti di una più matura identità nazionale."" -
Dall'Aspromonte a Porta Pia. I Borbone, Pio IX e Garibaldi. Memorabilia dalle collezioni Carafa Jacobini, Ruffo di Calabria ed altre raccolte. Ediz. illustrata
La mostra ""Dall'Aspromonte a Porta Pia. I Borbone, Pio IX e Garibaldi"""", inaugurata il 24 febbraio nel Castello Ruffo di Scilla per celebrare i 150 anni trascorsi dall'Unità d'Italia, si distingue per particolare originalità ed interesse scientifico, al confronto dei numerosi eventi programmati in tutta la nazione. In primo luogo perché invece di soffermarsi esclusivamente sui fatti dell'epopea risorgimentale in un'ottica post-unitaria e sabauda, cioè dalla parte esclusiva dei vincitori, è focalizzata sui due principali stati della penisola che dopo secoli o addirittura millenni - nel caso della Chiesa -, si dissolsero tra il 1860 e il 1870, cioè il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio. È una mostra di opere d'arte, di preziosi e rari cimeli, dipinti, sculture, ma soprattutto memorabilia nel settore delle arti decorative, tra cammei e miniature, realizzati in tutte le tecniche, con tutti i materiali più preziosi e per raffinati oggetti d'uso, come spille, tabacchiere, medaglie e piatti, intarsiati e istoriati con i ritratti dei re e di Pio IX (l'ultimo papa-re), ma anche di Garibaldi e Vittorio Emanuele II."" -
Le catacombe ebraiche. Gli ebrei di Roma e le loro tradizioni funerarie
Questo denso e agile volumetto spiega in maniera chiara e divulgativa quanto sappiamo sulla struttura della comunità ebraica di Roma, illustrando allo stesso tempo il contesto storico e politico in cui essa si sviluppò. Impresa non facile, a causa della carenza dei dati che ci sono pervenuti; con grande onestà Elsa Laurenzi non nasconde questo problema, né presenta ricostruzioni ""facili"""" ma infondate. Accompagna invece il lettore alla scoperta di una società che mantiene i propri costumi e la propria cultura vivendo all'interni di un'altra più vasta società, tanto profondamente diversa quanto tollerante, che seppe integrare realtà varie e contrastanti. Si basa sulle varie fonti disponibili, gli scrittori antichi, i testi epigrafici, le testimonianze archeologiche e fornisce, mediante un glossario distribuito all'interno del testo, utili e puntuali spiegazioni di termini non a tutti noti."" -
La città del Grande Raccordo Anulare
Il grande raccordo anulare di Roma è una delle figure infrastrutturali più forti sul territorio nazionale - grande collettore dei movimenti urbani romani - è la più importante infrastruttura metropolitana italiana per quantità di movimenti e per capacità di drenaggio di denaro pubblico, un'infrastruttura in continuo e perenne cambiamento. La formazione di questa infrastruttura è uno dei momenti-chiave nella costruzione della contemporaneità a Roma. Osservato per la prima volta nella sua interezza, il territorio urbano della città del GRA è uno spazio contraddittorio ed intermittente. Gli insediamenti urbani sono un insieme eterogeneo di isole debolmente collegate con il nucleo storico della città, un arcipelago sconnesso di frammenti. Percorrendo il GRA ci si trova di fronte ad un numero consistente di episodi urbani che potrebbero costituire una città autonoma se solo avessero la forza di ""fare sistema"""". Il NPRG della città di Roma, pur riconoscendo che l'organismo urbano contemporaneo di Roma è costituito da due entità diverse: un nucleo centrale consolidato e un arcipelago di frammenti esterno, non ha definito una strategia chiara per l'evoluzione del sistema arcipelago. Le proposte contenute nella ricerca puntano ad indicare uno scenario alternativo per la città di Roma, dove il sistema più esterno, la città arcipelago-la città del GRA, emerge come un sistema urbano complementare ma, allo stesso tempo, autonomo rispetto a quello consolidato."" -
Mikhail Koulakov. La spiritualità del segno. Ediz. illustrata
Mikhail Koulakov nasce a Mosca l'8 gennaio del 1933. Si laurea in Scenografia all'Istituto delle Arti Teatrali di Leningrado con il pittore e regista Nikolaj Ak'mov. Illustra le opere degli amici poeti e scrittori per la casa editrice Lenisdat e lavora per vari teatri dell'ex-Urss. Non essendo in linea con il realismo socialista, può esporre solo presso istituti scientifici, unici organismi con sufficiente autonomia per poter ospitare artisti non ufficiali. Nel 1975 si svolge la sua prima personale a Roma, alla Galleria della Libertà Internazionale Paesi Nuovi e nel 1976 si trasferisce definitivamente in Italia, stabilendosi in Umbria. Solo nel 1989-90 ottiene il riconoscimento ufficiale come Artista nel suo paese d'origine. Le esposizioni che hanno luogo a Roma (1991) e a Perugia (2003) confermano l'internazionalità dell'arte di Koulakov. -
Poesia della natura. Acquerelli di Onorato Carlandi. Ediz. illustrata
"Idealista, patriota, riformatore, Onorato Carlandi, artista dalla forte vocazione, diede un importante impulso alla vita culturale romana dei primi decenni del Novecento, valorizzando la pittura di paesaggio, con l'intento di illustrare la """"poesia della natura"""", come sottolinea il titolo della mostra e del catalogo. È grazie a lui, prima tra i fondatori della Società degli Acquarellisti e poi del gruppo dei XXV della Campagna Romana, che sono giunte fino a noi molte immagini di una città perduta. Sguardo e pennello di Carlandi, infatti, hanno sempre guardato lontano, guidati da un vivace spirito di innovazione e dalla ferma convinzione della necessità di liberare la pittura da pesanti e rigidi schematismi. La mostra e il catalogo raccontano la seduzione che il paesaggio esercitò sull'artista, ponendo in ideale dialogo gli acquerelli del periodo inglese, quando Carlandi si recò a Londra dove si fece conquistare dal romanticismo pittorico di Constable e Turner, e alcune vedute romane, più mature, simbolo del suo amore per la città."""" (Dino Gasperini, Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico)"