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Proposte per Stampace
Il carattere peculiare del quartiere storico di Stampace, unitamente alle condizioni di prevalente degrado in cui esso versa, ha rappresentato una interessante occasione di ricerca didattica seminariale per i due corsi di Restauro architettonico 2 e di Laboratorio di restauro, destinati agli studenti del terzo anno del Corso di Laurea triennale in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali presso la facoltà di Architettura dell'ateneo cagliaritano, svoltisi negli anni accademici compresi tra il 2005 e il 2009. L'originalità del lavoro consiste nel ribaltamento del tradizionale rapporto di consequenzialità tra piano urbanistico e progetto architettonico, anteponendo quest'ultimo al primo, e basandolo sul programma operativo di manutenzione e tutela dei manufatti storici e dei significati superstiti. Il piano di conservazione dell'intero quartiere nasce pertanto come sommatoria e integrazione degli interventi di salvaguardia ambientale e di recupero edilizio ritenuti ammissibili e sostenibili nei circa 260 immobili che formano il campo di studio. Alle categorie ed alle tipologie di intervento, tradizionalmente riferite alle unità immobiliari, viene sostituita la qualità e la quantità delle puntuali lavorazioni necessarie per assicurare la conservazione dei singoli manufatti e al tempo stesso garantire la sopravvivenza dei valori ambientali e culturali del quartiere storico, nel palinsesto delle stratificazioni sedimentate in sei secoli di vita. -
L' area metropolitana di Napoli. 50 anni di sogni utopie realtà. Cesare Ulisse. Catalogo della mostra (4 giugno-4 luglio 2010). Ediz. illustrata
Nella cronaca degli ultimi cinquant'anni di architettura a Napoli, la produzione architettonica di Cesare Ulisse occupa un posto particolare. Ci troviamo, infatti, di fronte a una produzione singolare, sia per la molteplicità delle tematiche affrontate, sia per la varietà delle scale d'intervento a cui sono riferite le proposte, i progetti e le realizzazioni, in cui spesso non si riscontra soluzione di continuità tra urbanistica, architettura, produzione industriale. Interventi e progetti che chiamano in causa l'attività degli enti pubblici e dei soggetti di categoria operanti nell'area metropolitana di Napoli, all'interno del più vasto quadro delle trasformazioni del territorio in Campania nella seconda metà del Novecento. Il volume, corredato dai grafici di architettura dell'Archivio Ulisse, in massima parte inediti, è arricchito da numerose riprese fotografiche che integrano il racconto del complesso iter di una peculiare produzione architettonica. Lo studio monografico, che illustra i risultati di una ricerca svolta da Ugo Carughi, Amedeo Di Maio, Francesco Domenico Moccia, Roberto Parisi e Massimo Visone, offre l'opportunità di accrescere la documentazione sugli aspetti più significativi di un particolare momento storico, la cosiddetta Prima Repubblica, tratteggiandone criticamente la vicenda attraverso l'opera di uno dei suoi più partecipi protagonisti. -
L' urbanistica italiana dopo le sentenze del Tar sul PGR di Roma
"Siamo nel mezzo di una vicenda che, come noto, non può certo dirsi conclusa. Per un giudizio più completo dovremo attendere l'esito dei ricorsi sulle sentenze del TAR Lazio che il Comune di Roma ha presentato al Consiglio di Stato. Pertanto, ne sono certo, tutti saranno prudenti nell'esprimere valutazioni. Tanto più che la giurisprudenza, come spesso accade e soprattutto quando le materie debbono ancora consolidarsi, non è univoca. Così come sono certo che tutti comprenderanno la prudenza soprattutto di chi, attore nella vicenda, ha accettato di rappresentare pubblicamente la propria posizione. I ricorsi depositati al TAR Lazio sul PRG di Roma, ho letto, sarebbero 22 o 23. Ad oggi ne sono stati discussi solo pochissimi, per di più. Vorrei rassicurare che nessuno qui - ad iniziare da me che l'ho promossa - vuole utilizzare la Tavola Rotonda per polemizzare. Né verso il PRG di Roma, né tanto meno con i suoi autori in senso allargato. E neanche con i suoi """"tifosi"""". Si vuole solo discutere, in una sede scientifica e formativa, dei problemi che scaturiscono dalle sentenze in questione riguardo all'urbanistica italiana che, come noto, sta facendo un uso generalizzato di istituti e strumenti identici o assimilabili a quelli che le sentenze sanzionano."""" (Francesco Karrer)" -
Verso una geo-architettura. Ediz. illustrata
Il globo, terra senza cielo, con la sua diametralità chiusa e definita rischia di diventare un'inabitabile prigione. Parlare di Geo-Architettura in un mondo come quello in cui viviamo, in cui la globalizzazione è stata interpretata in senso aridamente economico come un continuo viaggiare di merci in un mercato senza regole, e l'architettura si è limitata a magnificare lo spreco, erigendo spesso monumenti alla solitaria superbia degli architetti, vuol dire mettere in chiaro cosa si deve smettere di fare e come si può arrivare a definire un metodo per realizzare una architettura degna della sua storia, capace di migliore la vita degli uomini. Un'architettura, in grado di ridurre il conflitto che contrappone gli interessi della società tecnologica ai ritmi e alle esigenze del nostro pianeta, inteso, come un organismo vivente. La Geo-Architettura, poggia sul terreno della geofilosofia, che è una filosofia dell'abitare e promette un nuovo paradigma, un ripensamento dei saperi e dei loro rapporti attribuendo un valore nuovo ai luoghi, alle regioni, agli equilibri e agli squilibri che consentono alla terra il suo respiro cosmico investendo con forza il territorio dell'architettura. La Geo-Architettura, pur riassumendo esigenze profondamente sentite da molti, ancora non esiste. -
Sulle vie dell'Islam. Percorsi storici orientati tra dottrina, movimentismo politico-religioso e architetture sacre
Islam aggredito o Islam aggressore? Vittima o carnefice? Semplicemente sconosciuto all'Occidente. Intanto, Quale Islam? La Umma si presenta variegata nell'unità. Una disamina attraverso correnti religiose, organizzazioni politiche ed espressioni architettoniche caratteristiche, lungo la Storia fino ai nostri giorni: Sunniti, Sciiti e movimentismo ai limiti dell'eresia, ma anche scuole giuridico-teologiche, dottrine Sufi e Irfan, che plasmano gli orizzonti terreni e celesti di oltre un miliardo di fedeli. Un certo oscurantismo occidentale tenta la demonizzazione di concezioni tradizionali basate sull'etica trascendente piuttosto che sul compromesso secolare. Contingente propaganda di guerra o paura strutturale e decadente del confronto? Un'interpretazione anticonformista alla luce delle domande di Verità, indagando sulla valenza storica permanente di Califfato e di Imamato e sui riflessi internazionali del rifiuto di comprensione. -
La prigione del peso. Storie di grandi obesi
Tante storie di sofferenza ma anche di gioia. Il contatto giornaliero con l'emarginazione e la vergogna di chi sopporta un corpo ed un peso troppo ingombranti. La voglia di conoscere, capire e aiutare chi non ce la fa. È questo il filo conduttore del libro che vuole far emergere una cruda realtà da cui spesso si tenta di sfuggire. Il tutto nella speranza che i pazienti gravi obesi vengano trattati e rispettati con la dignità che si riserva agli altri malati. -
Villa Savorelli a Sutri. Storia architettura paesaggio. Ediz. illustrata
Villa Savorelli a Sutri è l'esito monumentale di secoli di storia che, dal Rinascimento al Barocco, all'età Romantica, hanno plasmato architettura e natura in un insieme suggestivo e monumentale, tra i più rilevanti tra le ville storiche della Tuscia viterbese. Attraverso una ricerca attenta su fondi archivistici ricchissimi, vengono ricostruite le vicende della proprietà e inediti episodi d'arte. I fiorentini Altoviti, che nel Cinquecento si insediano a Roma, a Viterbo e a Sutri, riedificano il palazzo sulla piazza e il ""palazzo sul Monte"""", al centro di vaste proprietà agricole e produttive. I loro eredi, i nobili romani Muti Papazzurri, ristrutturano a più riprese il casino e la chiesa di S. Maria, che nel 1725 assume veste monumentale su disegno dell'architetto Sebastiano Cipriani. Le origini etrusche e romane, le leggende medievali che vedono Sutri e la Tuscia sfondo delle gesta di cavalieri, papi e pellegrini, sono rievocate nel complesso romantico divenuto proprietà dei Savorelli. Ristrutturata dopo la guerra dagli Staderini, oggi la villa è sede dell'Ente Parco Naturale Regionale dell'Antichissima Città di Sutri. Il volume, nell'ambito del """"laboratorio storiografico"""" che negli ultimi anni ha fatto di Sutri soggetto privilegiato di ricerche storiche di alto valore scientifico, affronta per la prima volta il tema della città e del suo patrimonio artistico in età moderna, gettando nuova luce su un episodio monumentale straordinario e fino ad oggi sconosciuto."" -
Il codice botanico di Augusto. Roma, Ara pacis: parlare al popolo attraverso le immagini della natura. Ediz. italiana e inglese
La ricchezza degli elementi vegetali scelti in un monumento di così grande rilievo storico e la loro ben precisa disposizione evidenziano come essi abbiano non solo un effetto decorativo, ma che siano lo strumento di ben preciso intento simbolico-allegorico, collegato al manifesto politico del costituendo impero. Nel volume vengono illustrati gli elementi costitutivi di questo alfabeto botanico, le regole di organizzazione del linguaggio iconografico e infine si propone la lettura del messaggio augusteo di nuova prosperità, in un processo di rinascita possibile grazie alla pace, attraverso una continua trasformazione, che si proietta verso l'eternità. -
Idee in gara per il padiglione italiano all'Expo Shanghai 2010. Il futuro delle città veste made in Italy. Ediz. italiana e inglese
"Il concorso di idee lanciato nel 2008 per selezionare il progetto del padiglione italiano all'Esposizione Universale di Shanghai ha dato esiti eccezionali per il numero ed il pregio delle proposte avanzate. Far conoscere le idee che sono emerse nella circostanza è sembrato un giusto omaggio ai concorrenti che hanno raccolto la sfida di immaginare un contenitore adeguato alla presentazione delle idee e delle esperienze che il Paese può esprimere sulla qualità della vita nell'habitat urbano. Il compito assegnato al progettista era quello di disegnare un edificio che fosse funzionale alle esigenze operative dell'Expo, ma che rappresentasse anche i valori classici della cultura italiana, e della nostra architettura in particolare, che mettesse in luce la creatività e la capacità di innovazione delle nostre imprese e che offrisse possibilmente un omaggio alla cultura del Paese ospite. La ricchezza e la diversità dei disegni presentati hanno dato un'indicazione di vitalità del settore che rappresenta una delle eccellenze italiane messe in campo a Shanghai."""" (Beniamino Quintieri - Commissario Generale)" -
Palazzo Valentini a Roma. La committenza Zambeccari, Boncompagni, Bonelli tra Cinquecento e Settecento. Ediz. illustrata
Sulla base di una inedita ricognizione archivistica, il volume ricostruisce la storia del cantiere di palazzo Bonelli-Valentini, mettendo in evidenza non solo gli episodi di committenza architettonica ma anche gli apporti culturali delle diverse figure che si sono avvicendate nella gestione materiale dell'immobile in qualità di proprietari, eredi o locatari. Diviso in due parti e seguito da un ricco apparato documentario il libro indaga nei primi tre capitoli la storia e le vicende biografiche dei principali membri delle famiglie Zambeccari, Boncompagni e Bonelli, riservando particolare attenzione allo studio della collezione dei dipinti del cardinale Michele Bonelli e alla sua rapida dispersione alla fine del Cinquecento. Segue la storia del cantiere architettonico che - alla luce di nuovi dati documentari e visivi ricostruisce - il ruolo svolto nella fabbrica dagli architetti Domenico Paganelli, Francesco Righi, Carlo Francesco Bizzaccheri e Francesco Rosa. Le schede storiche relative alle unità immobiliari nell'area insediativa del palazzo e l'appendice documentaria consentono infine notevoli approfondimenti sulla committenza dei cardinali Michele e Carlo Bonelli tra Cinque e Settecento. -
Epistolario. Vol. 8: Appendice.
Questo volume comprende le lettere di Quintino Sella rintracciate dopo la pubblicazione dei volumi dell'Epistolario nei quali avrebbero dovuto essere ordinate cronologicamente. Esse provengono da archivi privati di nuova individuazione, e da fondi di archivi pubblici, ai quali in precedenza non era stato possibile accedere, o per motivi burocratici (il caso dell'Archivio storico del Politecnico di Torino), o perché non ancora ordinati. -
Scenari alternativi per l'area metropolitana di Cagliari. Future Mac '09. Ediz. italiana e inglese
La pianificazione non è più un'attività ad una sola dimensione che include in sequenza l'analisi dello stato di fatto, la previsione e le proposte di piano, secondo un approccio metodologico di tipo deduttivo. Essa è diventata un'attività a molte dimensioni finalizzata alla costruzione di strategie. Questo richiede all'urbanista pianificatore non solo sapere scientifico ma anche la competenza per utilizzare diversi strumenti che vanno dalla gestione dei processi, alla visualizzazione e comunicazione, sino alla capacità di pensare secondo scenari alternativi e di conoscere le prospettive specifiche dei differenti attori interessati nel territorio alle scelte di pianificazione. Queste assunzioni hanno rappresentato il punto di partenza di una sperimentazione didattica svolta a marzo del 2009 presso la Facoltà di architettura dell'Università degli Studi di Cagliari, che ha coinvolto anche il Leibniz University Hanover Institute of environmental planning in Germania, la Harvard University Graduate School of design e il Massachusetts Institute of Technology Department of urban studies and planning. Il libro vuole condividere esperienze e risultati di questo laboratorio molto intensivo cui hanno collaborato urbanisti, professori universitari, professionisti, cittadini cagliaritani. -
La decrescita prosperosa dell'edificio. Architecture from hight tech to low cost. Ediz. illustrata
"La decrescita prosperosa dell'edificio"""" affronta, alla luce dei grandi cambiamenti connessi alla recente crisi economica, al mercato globale ed alla questione ambientale, in una situazione oggettivamente segnata dall'incertezza, i nuovi scenari che hanno stimolato gli architetti verso una nuova """"riflessività"""" che, coinvolgendo la cultura del progetto anche sul piano sociale ed economico, ha portato ad utilizzare materiali e sistemi costruttivi a basso costo in modo creativo e originale, determinando la possibilità di concepire nuove soluzioni attraverso l'ideazione di dettagli costruttivi più economici e l'utilizzazione di materiali insoliti e di componenti edilizi di nuova generazione, rivedendo anche in chiave critica i prodotti già presenti sul mercato ed i possibili metodi di assemblaggio. Nell'impiego di materiali e tecniche tesi ad ottimizzare il rapporto costi-benefìci vengono ricercate nuove espressività linguistiche associate ad una sincerità costruttiva concepita attraverso atteggiamenti compositivi informali che aspirando all'anonimato tendono a trasformare l'edificio in una costruzione """"semplice"""", non puntando alla spettacolarizzazione ma delineando rinnovate forme di relazione con i contesti urbani. Una serie di riflessioni sulle trasformazioni economiche della produzione e del mercato, sull'approccio costruttivo low cost, sull'evoluzione dei sistemi di connessione e delle strategie di manutenzione, sul riciclo e reimpiego dei materiali." -
La quarta capitale. Roma di ieri, oggi e domani
Gulliver sull'isola di Lilliput: è questa l'allegoria scelta dall'autore per rappresentare Roma. La capitale d'Italia dal 1871 è al contempo il comune più esteso d'Europa e più popoloso del Paese, eppure ha la stessa forma ordinamentale, autonomia e status dei restanti 8.093 comuni della penisola. Una veste giuridica troppo stretta, che le ha impedito di sviluppare una governance territoriale efficiente. Fino all'approvazione della legge n. 42/2009. Al suo interno un articolo, il 24, prevede Disposizioni speciali per Roma capitale. Si apre una nuova fase per la città. Nella prospettiva dichiaratamente federalista che sta assumendo lo Stato italiano,Roma, dotata di nuovi poteri e nuove risorse, si appresta infatti a diventare la quarta Capitale. L'autore ci racconta, con dovizia di dati e analisi, perché Roma sia speciale e unica, sfatando molte leggende metropolitane, e ci dimostra quanto sia fondamentale, per l'evoluzione della città, una disciplina giuridica specifica, di cui già godono le altre capitali mondiali. -
Leggendo il libro delle antiche architetture. Aspetti statici del restauro. Saggi 1985-1997. Ediz. illustrata
"Di Nino Giuffrè ricordiamo tutti, in primo luogo, l'amicizia e l'umanità. In secondo luogo, come suoi discepoli, il grande impegno didattico, istituzionale ed accademico da lui profuso nelle Facoltà di Architettura [...] Infine, l'ampiezza, di metodo prima ancora che di contenuti, della sua produzione scientifica iniziata dal tema del progetto di grandi opere in cemento armato, con Carlo Cestelli Guidi, per proseguire con il calcolo automatico delle strutture, la dinamica stocastica e l'ingegneria sismica. Questo volume, tuttavia, ha come preciso obiettivo quello di mettere in luce il periodo finale della produzione intellettuale e scientifica di Antonino Giuffrè, dal 1985 al 1997. È il periodo della piena maturità, della compiuta sintesi tra i temi di Ricerca e la Didattica nella Facoltà di Architettura, dell'approccio multidisciplinare al problema della conservazione del patrimonio costruito: scienza e tecnica delle costruzioni ma anche restauro dei monumenti, storia dell'architettura e delle tecniche costruttive"""". (dalla Presentazione di C. Baggio e R. Masiani)" -
Mario Ferrante. Work in progress. A bênção da mãe de santo. Ediz. illustrata
"L'arte di Mario Ferrante e le opere che ci sta regalando sono ormai un patrimonio della cultura mondiale, punta di diamante emblematica quanto originale di una pittura neo figurativa approdata ormai ad una piena maturità; è una maturità che tuttavia assume come propria componente vitale, e quindi irrinunciabile, una permanente sperimentazione che induce nuove aspettative alimentando l'attesa delle emozioni e delle conoscenze che ci darà con l'opera che verrà fatta domani. Il colore di Mario Ferrante esplode come nella vita reale esplode a Rio, ma canta, come si canta a Rio, la gioia e la tristezza di questa realtà. Di Benevento, in tutto ciò, c'è la condivisione dei miti, della magia, dell'incantesimo che nei quadri di Mario Ferrante hanno tanta straordinaria presenza, magia di personaggi, di spiagge e paesaggi, di storie antiche e moderne, cose che vivono nel presente anche quando sanno di cose che vengono dal passato."""" (dalla presentazione di Aniello Cimitile, Presidente Provincia di Benevento)" -
Architettura a Pisa nel primo periodo mediceo
Il volume illustra i risultati degli studi sull'architettura rinascimentale a Pisa, ottenuti, nell'ambito del Programma di Ricerca di Interesse Nazionale ""L'architettura del classicismo tra Quattrocento e Cinquecento"""", da un gruppo di ricercatori facenti riferimento al Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di Pisa. Lo studio indaga la radicale e diffusa metamorfosi del volto medievale della città di Pisa, avvenuta nell'arco di quasi due secoli, e esamina la complessità degli elementi che concorrono alla definizione dell'architettura segnata dalla varietas del classicismo. Durante la prima dominazione fiorentina Pisa si avvia verso una nuova stagione architettonica, per merito dell'arcivescovo Filippo de' Medici e grazie alla politica di rilancio della città intrapresa dai Medici, attuando alcune singolari soluzioni architettoniche che, orientate verso il gusto delle antiche magnificenze, echeggiano le novità urbinate e richiamano la tradizione locale, ma ricercano anche le significative innovazioni tipologico-stilistiche. Il governo mediceo da Cosimo I a Cosimo II rappresenta, invece, una florida stagione delle trasformazioni architettoniche """"alla moderna"""" e del rinnovamento degli spazi urbani. Con il concorso degli interessi di regime e dell'ideologia cattolica, Ferdinando I provvide a trasformare le architetture in scenografie atte a rappresentare il potere del perfetto """"Principe cristiano contro riformato""""."" -
Giovanni Barracco. Patriota e collezionista
La vita di Giovanni Barracco rappresenta la parabola esemplare di un personaggio che ha attraversato un tratto saliente di storia italiana. Nato nel 1829 a Isola Capo Rizzuto nel pieno del borbonico Regno delle Due Sicilie (è l'anno in cui infuria la repressione poliziesca dello Stato pontificio guidata, di fatto, dal potente Cardinale Giuseppe Albani), Barracco morirà proprio all'alba del 1914, spartiacque decisivo della storia d'Europa, al termine di un'esistenza tutta votata alla condivisione dei destini d'Italia e di quel Meridione di cui mai avrebbe disconosciuto le sue origini. Ma ciò che nello specifico fa di Barracco un caso unico del nostro Ottocento sta nell'esser riuscito come nessuno a conciliare l'impegno politico con la grande passione della sua vita: l'arte. Egli infatti resterà deputato per ben 25 anni, finché Umberto I lo nominerà, nel 1886, Senatore del Regno, lui che nel 1869 aveva addirittura rifiutato il Ministero degli Affari Esteri per potersi dedicare con piena cura alle sue attività culturali. Fu del resto grazie alla sua perseveranza che furono emanate diverse leggi riguardanti le ""belle arti"""", tra le quali quella che istituiva la Passeggiata Archeologica. Collezionista di inarrivabile raffinatezza, Giovanni Barracco decise ai primi del '900 di donare il suo immenso tesoro alla città di Roma, dalla fine degli anni Quaranta ospitato nella """"Farnesina ai Baullari"""", spazio che pertanto, come pochi altri, sarà eletto come simbolo dell'Unità d'Italia."" -
Il Risorgimento a colori. Pittori, patrioti e patrioti pittori nella Roma del XIX secolo. Ediz. illustrata
Un artista a tal punto coinvolto dalla temperie della sua epoca da farsi e farne opera: quest'immagine nitidamente romantica ben descrive il senso di una mostra che celebra la presa di Roma. I nomi e le vicende dei pittori in esposizione oltrepassano del resto il puro dato critico: gli episodi risorgimentali saranno temi ricorrenti nel lavoro del messinese Dario Querci; di Michelangelo Pacetti conosciamo il suo legame d'amicizia con Massimo D'Azeglio; quanto a Ippolito Caffi, egli pagò con la prigionia il sospetto di amicizie troppo liberali; il londinese George Housman Thomas era di stanza a Roma proprio nei giorni caldi della Repubblica e la sua arte ne fu testimone; Girolamo Induno si arruolò a sua volta volontario a difesa di Roma, si battè e dipinse e le due attività finirono per confondersi; il fratello Domenico dovette fuggire in Svizzera dopo i moti milanesi; Michele Cammarano e Onorato Carlandi si arruolarono agli ordini del Generale Garibaldi; Carlo Ademollo, di ascendenze liberali, documentò i momenti salienti del nostro Risorgimento; la vita di Gioacchino Toma coincise con quella di un patriota perseguitato dall'oppressore. In ""Il Risorgimento a colori"""" domina insomma il colore della libertà, quasi a racchiudere in sé tutte le tonalità possibili di un'arte che, allora, dipinse la nascente storia d'Italia, illustrandone l'eroismo, l'estremo atto di sacrificio, la speranza di una nazione unita e liberata."" -
Prime ricerche su Orazio Zecca da Montefortino (oggi Artena). Dalla bottega del Cavalier d'Arpino a quella di Francesco Nappi
A dodici anni dalla sua apertura, l'Archivio storico ""Innocenzo III"""" della Diocesi Suburbicaria di Velletri-Segni inizia la pubblicazione di una serie di quaderni con lo scopo di arricchire il panorama degli studi su questa porzione del Lazio Meridionale: il primo numero, a firma di uno dei curatori dell'archivio, è dedicato al pittore Orazio Zecca di Montefortino (oggi Artena). La vita e l'opera di questo abile ma litigioso artista di provincia, appartenente alla cerchia del Cavalier d'Arpino, costituiscono il filo conduttore a cui l'autore ha intrecciato le vicende di Francesco Nappi, Flaminio e Francesco Allegrini, Adriano Monteleone, Cesare Rossetti, Angelo Guerra, Ottavio Grisolati, e molti altri artisti minori del primo Seicento romano. Le chiese di Artena ed il palazzo baronale di Zagarolo, la Basilica di Santa Maria Maggiore e la chiesa di Santa Maria in Via, la Villa Celimontana ed il chiostro di Santa Maria sopra Minerva, sono alcuni dei luoghi per cui si snoda questa vasta ed accurata ricerca, che porta all'attenzione degli studiosi numerose opere e documenti inediti o poco noti, e mette in evidenza la diffusione dello stile di Giuseppe Cesari nel Basso Lazio.""