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Il cantore e la musa. Poesia e modelli culturali nella Grecia arcaica
Questi studi esaminano la figura del cantore tradizionale in rapporto alla cosidetta ""poetica arcaica"""", con richiamo alle finalità perseguite da questo genere di poesia e al tipo di conoscenza che permette di conseguire. Successivamente sono indagati i mutamenti che misero in crisi questo modello autorevole, già ben definito nella poesia omerica ed esiodea, secondo modalità riconoscibili nelle riflessioni sulla poesia già in età tardo-arcaica (Simonide, Pindaro, Bacchilide, Cherilo). A questi temi, che riguardano più da vicino la storia letteraria, se ne accompagnano altri che hanno per oggetto alcune note figure del mito greco. Essi costituiscono il naturale complemento alle affermazioni di poetica ricorrenti nei poemi, sulle quali la critica ha comprensibilmente indugiato più a lungo. Con questa esigenza si spiega l'inclusione nella ricerca non soltanto di personaggi quali Femio, Demodoco, Thamyris, ma anche del re trezenio Pittheus e dello stesso Hermes, cui la tradizione attribuiva l'invenzione della lira. Conclude il volume un saggio dedicato alla ripresa di questi temi in Democrito e nello Ione platonico. Pur nellambito di un ripensamento profondamente originale essi utilizzano ampiamente il tradizionale modello epico. Nell'appendice sono prese in esame varie tradizioni sui Telchini, figure mitiche primordiali caratterizzate da una marcata invidia, cui tuttavia si attribuiva un'importante realizzazione culturale: l'invenzione delle arti plastiche."" -
Le ragioni del silenzio
La cosa va affrontata come so io! Sono io che posso sapere ne ho viste di cose io da quaggiù, e da lassù! Signori miei, sono il SILENZIO, e una delle mie prerogative è quella di cacciare quanto è di intralcio alla pubblica quiete e alla comprensione delle cose e, credetemi, se mi intrometto è solo a fin di bene quello dei due cantastorie, e quello vostro -
Temi selinuntini
Grazie a questi dèi sono vittoriosi i Selinuntini. / Grazie a Zeus vinciamo, grazie a Fobo e / ad Eracle, grazie ad Apollo e a Poseidone, / grazie ai Tindaridi e ad Atena, alla Maloforo, a Pasicrateia / e agli altri dèi, / ma soprattutto grazie a Zeus. Selinunte. Iscrizione della Vittoria (IG, XIV, 268, 1-7) -
La Costituzione invisibile. Dai manuali di storia all'immaginario civico degli italiani
La Costituzione della Repubblica Italiana ha avuto una storia difficile. Da una parte l'inserimento dei suoi principi entro l'ordinamento è stato lento e spesso inadeguato, dall'altra il suo valore di patto fondante è stato spesso invisibile per il cittadino comune. Come era successo per lo Statuto albertino, la vicenda delle istituzioni costituzionali è stata letta soltanto sullo sfondo delle ideologie, delle lotte politiche e sociali, dei condizionamenti economici. L'""appello alla Costituzione"""" ha segnato le emergenze politiche o è stato usato per fini di parte. Nel paese in cui sono state elaborate le basi dei modelli che hanno ispirato la politica moderna e in cui, sull'esempio americano, il pensiero costituzionale è comparso, insieme al tricolore, già alla fine del XVIII secolo, è mancata una """"religione civile"""" che unisse i cittadini al di sopra delle divisioni politiche. La storia dell'Italia unitaria raccontata dai manuali scolastici ha spesso dato vita a un immaginario civico costruito su etiche precarie, più che a una coerente identità civile. In Italia è mancato un modello di convivenza civile credibile, funzionale ad orientare in modo virtuoso i comportamenti pubblici e privati. Profittando di queste carenze, le """"caste"""" hanno potuto dilagare, allontanando dalla vita politica il cittadino comune e intere generazioni di giovani, favorendo così degrado e corruzione. Quello che qui proponiamo è un viaggio attraverso la storia costituzionale dell'Italia unita raccontata nei manuali scolastici, oggetti certo """"innocui"""" e forse poco studiati, ma anche testimonianza preziosa di un """"immaginario civico"""" che si esprime nel lessico e nei concetti che caratterizzano la vita politica."" -
Verso una vita autonoma ed indipendente con l'emozione di conoscere ed il desiderio di esistere
Pensare come adulti e non come eterni bambini le persone con deficit e fornire loro competenze sul piano affettivo e cognitivo per una vita autonoma ed indipendente in visione del dopo genitori è una tra le attenzioni di base presenti da più di trentanni nelle ricerche scientifiche multi ed interdisciplinari condotte dal gruppo di ricercatori che fanno capo al Prof. Nicola Cuomo (Insegnamento di Pedagogia Speciale e Didattica dellIntegrazione-Università di Bologna) e di cui Cinzia De Pellegrin fa parte. Nelle pagine di questo testo, grazie alla rigorosa analisi dellautrice, il lettore potrà ripercorrere unesperienza che ha condotto persone con bisogni speciali verso una vita autonoma ed indipendente. Sarà possibile interrogare le esperienze della ricerca-formazione-azione descritta, seguendo con la lettura sia i bisogni da cui emersero le ipotesi progettuali, i principi strutturali, il protocollo della ricerca, sia il suo dispiegarsi sul campo, nella concretezza degli avvenimenti che contraddistinsero i giorni antecedenti, in itinerario e successivi al percorso rigorosamente condotto: ciò che avvenne nei protagonisti con necessità speciali, negli operatori, nel contesto sociale, nelle famiglie coinvolte, i fatti, gli aneddoti, le paure, le dinamiche relazionali, affettive, i progressi, La ricercatrice, attraverso il percorso narrativo delle prassi e lattenta analisi del percorso sperimentale, mette in rigorosa evidenza la dimensione formativa che lesperienza propose: ai protagonisti con deficit, alle loro famiglie e soprattutto a quei compagni di avventura (gli Operatori) che, nel progetto, fungevano da mediatori-amici, i quali, con la loro azione educativa di mediazione, potevano e dovevano apprendere a supportare il potenziamento delle competenze e la crescita affettiva ed esistenziale dei partecipanti con bisogni speciali. Cinzia De Pellegrin sottolinea: Con questo mio libro, vorrei offrire alla riflessione di chi è implicato in processi educativi (Operatori, Educatori, Famiglie, Insegnanti, ) le conoscenze acquisite, agite, sperimentate, valutate e verificate, risultate utili nella nostra esperienza e che portarono gli otto giovani con bisogni speciali a sentirsi e a desiderare di essere adulti, a vivere e a desiderare di vivere una vita il più autonoma ed indipendente possibile. -
In viaggio con l'infanzia. Spazi e tempi educativi delle bambine e dei bambini
In viaggio con l'infanzia nasce dalla rielaborazione degli articoli attraverso i quali il ""Gruppo di ricerca di pedagogia"""", coordinato da Vincenzo Sarracino, ha collaborato con la rivista Gulliver-Progetto tre-sei. Il problema centrale affrontato da tutti gli autori è quello dell'infanzia. Si delinea così il profilo di un bambino che ha intessuto di sé la storia della pedagogia e della didattica con le sue vivaci immagini e i suoi diversi volti: il volto della creatività e della spontaneità, come quello della scienza, e della tecnologia. Si tratta di un'infanzia sospesa tra antico e moderno, un'infanzia spesso negata o rimossa. Viene alla ribalta un """"cucciolo dell'uomo"""" favoloso e misterioso per gli stessi adulti, il quale ridiventa, per la stessa pedagogia e per la stessa didattica, un oggetto da re-interpretare e ri-conoscere."" -
Individuazione e libertà nel «sistema dell'idealismo trascendentale» di Schelling
Claudio Cesa, fra i maggiori interpreti dell'idealismo classico, propone una lettura su un tema controverso del pensiero di Schelling. Con il celebre scritto L'essenza della libertà umana (1809) sembrò che egli avesse impresso una svolta nella filosofia classica tedesca, accantonando la prospettiva trascendentale e impostando su un piano ontologico il problema della libertà e del male. Ma l'interrogarsi sul carattere della libertà è una costante del suo pensiero. Il tema in questo saggio è illustrato sulla base del Sistema del 1800, l'unica opera di Schelling che possa venir paragonata alla Enciclopedia di Hegel . A completare il saggio una bibliografia italiana su Schelling dal 1972 al 2008. Claudio Cesa (1928), accademico Linceo e professore emerito nella Scuola Normale Superiore di Pisa, si è occupato soprattutto di pensiero tedesco, sui versanti teorico, politico e storiografico. E' membro della Fichte-Kommission dell'Accademia delle scienze di Monaco di Baviera. Fra le sue opere La filosofia politica di Schelling (Laterza, 1969), Hegel filosofo politico (Guida, 1976), Introduzione a Fichte (Laterza, 1994; 3ª ed. 2000). http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2010-03/cesa.htm Claudio Cesa [ da sns.it ] E' morto il filosofo Claudio Cesa, studioso del pensiero tedesco di Adriano Fabris -
Momenti della filosofia hegeliana. Ethos, arte, religione, storia
Il volume affronta tematiche proprie delle sezioni conclusive del sistema hegeliano. Se l'Eticità è il regno della libertà realizzata, Arte, Religione e Filosofia sono momenti concreti dello ""spirito assolutamente libero"""": il concetto di libertà, pertanto, riveste il ruolo di elemento costitutivo dei diversi gradi dello spirito. Sotto questo riguardo il significato hegeliano della eguaglianza, il sapersi liberi e nella libertà eguali, passa attraverso la comprensione del Cristianesimo come religione conciliata con la scienza, l'Illuminismo e la Rivoluzione francese. Hegel stabilisce un parallelismo tra arte ed eticità: nel mondo greco l'ethos si presenta come bellezza che si realizza nell'opera d'arte. In questo contesto, tuttavia, essendo un prodotto della genialità artistica, la libertà si rende presente solo come pura forma, non adeguata al contenuto. Arte bella, religione rivelata e filosofia sono anche modi dello sviluppo dello spirito nel tempo. La relazione con la temporalità è sancita dal principio secondo cui """"la storia della filosofia è la filosofia stessa"""": Spinoza rappresenta in modo emblematico questo intreccio di speculazione e storiografia, in quanto riconosciuto da un lato come """"cominciamento essenziale di ogni filosofare"""" e dall'altro come """"Hauptpunkt der moderne Philosophie"""". Franco Biasutti (Pordenone, 1946) è professore ordinario di Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova. Tra le sue pubblicazioni si possono ricordare: La dottrina della scienza in Spinoza, Bologna 1979; Assolutezza e soggettività. L'idea di religione in Hegel, Trento 1979; Ricerche sulla fortuna di Spinoza nel Settecento italiano. Parte prima, Trento 1984; Prospettive su Spinoza, Trento 1990; Dialettica e metodo in Hegel. Ricerche sulla """"Logica"""" jenese del 1804-1805, Ancona 1999; Filosofia della religione come scienza filosofica, Pisa 2002; L'occhio del concetto. Pensiero e trasparenza della storia in Hegel, Pisa 2002."" -
Da parte a parte. Apologia del relativo
Più di cinquant'anni fa il grande filologo Eric Auerbach denunciava lucidamente i primi segni della fine della cultura umanistica e del senso storico nelle nuove generazioni e nella scuola: la ""nostra terra"""", l'Europa spirituale di Dante e di Gthe, giungeva al tramonto. Oggi che quel processo si è compiuto, sembriamo vivere in un caos che ricorda, per certi versi, gli incerti inizi della cultura dei primi cristiani. Come allora, il mondo globale in cammino è alla ricerca di un nuovo universalismo, di un nuovo linguaggio condiviso, e il libro di Sini si interroga su tale eventualità, ponendo in questione il concetto stesso di totalità e di partecipazione. Attraverso autori come Bruno, Vico, Leibniz e Nietzsche, Sini delinea i fondamenti di quella che, in termini filosofici, si potrebbe chiamare una nuova """"monadologia"""" copernicana: un nuovo rapporto, cioè, fra il tutto e le parti, la società e l'individuo; un rapporto che escluda ogni ricorso alla violenta e nichilistica superstizione di supposte, e imposte, """"verità assolute"""" e che esalti invece il valore della relazione e la vitalità del """"relativo""""."" -
Verso una psicologia fenomenologica ed esistenziale
Questo libro, che segue ""Le fonti fenomenologiche della psicologia"""" e """"Le fonti esistenziali della psicologia"""", è il terzo volume di un percorso di studi che intende avviare in Italia una ricerca significativa per affrontare la crisi che vive ora la psicologia. Diretta principalmente agli psicologi, agli psichiatri, agli epistemologici, ai filosofi, questa raccolta di saggi nasce dalla considerazione che la psicologia possa rifondare la sua epistemologia in una ricerca comune, insonne. La psicologia può rinascere se recupera il senso stesso della sua ricerca e l'indagine sul vissuto e sull'esistenza dell'uomo. L'intenzione è quella di proporre una scientificità che affondi le sue radici nel metodo e negli studi della fenomenologia e della filosofia esistenziale. La psicologia non può sottrarsi al confronto con le fondamentali questioni dell'esistenza, se intende essere autorevole e credibile, e, allo stesso tempo, non può temere il dibattito con l'arte, la filosofia, l'antropologia, la psichiatria, la neurologia, se vuole essere rigorosa. Se al centro vi è l'uomo, tutto intorno e in periferia vi sono i suoi radicali e aperti temi sull'esistenza, su cui ognuno può esprimersi, nessuno escluso. Lo psicologo non tema di essere privato di qualcosa. A lui il compito di confrontarsi e di testimoniare il silenzio e la parola sull'esistenza nell'incontro con l'altro."" -
Galleria in esilio. Il trasferimento delle opere d'arte da Firenze a Palermo a cura del cavalier Tommaso Puccini (1800-1803)
Il cavaliere pistoiese Tommaso Puccini, direttore della Reale Galleria degli Uffizi e segretario dell'Accademia di Belle Arti, era già stato protagonista della difesa delle collezioni fiorentine durante l'occupazione francese del 1799. Tra il giugno e l'ottobre del 1800, egli organizzò il viaggio per mare da Livorno a Palermo di 75 casse contenenti quanto di meglio esisteva nelle raccolte degli Uffizi e di Pitti. L'obiettivo era quello di preservarle dal nuovo arrivo delle truppe francesi e da altre possibili requisizioni. Attraverso i documenti pubblici e privati di questo trasporto eccezionale, questo lavoro cerca di ricostruire lesperienza palermitana di Tommaso Puccini, tanto difficile quanto opportuna per il mantenimento dell'integrità sia degli Uffizi che delle collezioni di Pitti. Chiara Pasquinelli si è laureata in Storia del Risorgimento presso l'Università degli studi di Firenze con una tesi dal titolo ""Le requisizioni di opere d'arte in Toscana durante gli anni francesi"""" (1796-1814). E' attualmente allieva del Dottorato in Storia e sociologia della modernità presso il Dipartimento di Scienze della politica dell'Università di Pisa. E' autrice di alcuni saggi sulla questione delle spoliazioni di opere d'arte in Toscana nel periodo francese."" -
Manzoni. Poeta teologo (1809-1819)
La monografia passa al vaglio la produzione manzoniana di un decennio, da Urania, in cui per la prima volta Manzoni indossa consapevolmente ""le bende e il manto"""" del poeta teologo, fino alla seconda Pentecoste, dove annuncia l'avvento di un'era nuova di libertà e di pace. Un posto centrale, in questa ricognizione, occupano, ovviamente, gli Inni sacri e le Osservazioni sulla morale cattolica, ma l'attenzione cade anche sulla breve stagione idillica, contrassegnata dalla rapsodia A Parteneide e dal proemio della Vaccina, e sul primo getto del Conte di Carmagnola. Ai motivi teologici e morali (cui si connette, tra l'altro, la vexata quaestio del presunto giansenismo manzoniano) s'incrociano quelli politici di un incipiente Risorgimento e quelli più squisitamente letterari di canone e di poetica. Alla fine si compone il ritratto mobile e pensoso di un uomo in ricerca, alla cui coscienza, tanto lucida quanto inquieta, si affacciano via via i grandi nodi dell'agire umano, tra natura e grazia, impulsi e virtù, soggezione e libertà, nella prospettiva agostiniana della costruzione della civitas Dei, di una società di santi: un itinerarium mentis in larga misura inedito, sorpreso tra le pieghe delle carte che affollano lo scrittoio e la biblioteca di Manzoni."" -
Due popoli e una nazione. Mikrasiátes e greci nella terra dei centauri
Erano greci, di religione ortodossa. Avevano abitato, per generazioni, le città della Ionia ottomana e i centri dell'interno anatolico. Nel 1922, stritolati dai nazionalismi ellenico e turco, cacciati dalle loro case, si erano riversati nella ""madrepatria"""" greca. Centinaia di migliaia di profughi in un paese povero, di pochi milioni di abitanti. 12.000 """"mikrasiátes""""- così si chiamavano, dalla perduta Asia Minore - sbarcarono al porto di Volos, in Tessaglia, accolti dalle autorità e dai loro """"fratelli"""" greci, nella retorica ufficiale del """"rimpatrio"""". Un nuovo centro fu creato per loro, Nea Ionia. Questo libro, una monografia antropologica frutto di una ricerca sul campo, racconta l'incontro e lo scontro tra mikrasiátes e greci, uguali ma diversi, nel corso del tempo, da quel fatidico 1922 fino all'""""estate della Grecia"""", il 2004 dei campionati europei di calcio e delle Olimpiadi di Atene. Racconta anche come, attraverso tappe scandite da lotte operaie e regimi autoritari, da occupazioni e guerre, da terremoti e ricostruzioni, la diversità etnica, a lungo protagonista dei rapporti tra le due comunità, sia progressivamente venuta meno, in un processo di integrazione sociale favorito da comuni esperienze propiziate anche dalle politiche della sinistra greca. Ma una diversa identità è rimasta anche oggi, nell'orgogliosa rivendicazione: """"Noi siamo mikrasiátes""""."" -
Merope. Ediz. italiana e inglese
Esito maturo di un lungo processo di adeguamento delle aspirazioni della cultura alla prassi scenica di fine Seicento-inizio Settecento, Merope può essere considerata come la realizzazione dell'auspicio muratoriano di compromissione dell'autore tragico con la materialità della scena pubblica. Stretta fu la collaborazione di Scipione Maffei con la troupe di Luigi Riccoboni, giocata sul doppio binario delle necessità di una riforma tragica italiana e delle concrete esigenze e consuetudini dei comici.Emergono in Merope tematiche canoniche per la cultura teatrale europea: l'ambiguità, l'incesto e la sua rimozione, la vendetta, l'amore materno come motore del tragico, la tirannide nella sua dimensione doppia, indagata non solo in quanto negatività assoluta ma anche nei suoi aspetti intriganti e tragicomici.Merope was the mature fruit of an adaptation of the aspirations of culture to the requirements of stage practice between XVII and XVIII century. It can be considered the fulfilment of Muratori's call for the compromise of the tragic author with the materiality of the stage. The collaboration between Scipione Maffei and Luigi Riccoboni's troupe was very close. It was played on the double track of the needs of tragical reform in Italy and concrete requirements of a company of players.Merope results canonic for outstandig themes which were to have a resonance in the European theatre culture: ambiguity, incest and its repression, revenge, maternal love as the driving force of the tragedy, tyranny in its twofold dimension, investigated not only as absolute negativity, but also in its scheming, tragicomic aspects. -
Gli obblighi di tutela penale. La discrezionalità legislativa nella cornice dei vincoli costituzionali e comunitari
Il dibattito sugli obblighi di tutela penale, originariamente sviluppato nellalveo costituzionale, ha iniziato a farsi strada, di recente, anche nello spazio giuridico dellUnione europea, mirando a un condizionamento significativo della discrezionalità del legislatore interno sulle scelte punitive. Sennonché, intese in modo rigido, le richieste di incriminazione di matrice europea rischiano di trasformare radicalmente il Parlamento nazionale da artefice a mero esecutore di opzioni politico-criminali non direttamente riferibili a tale organo, con evidente e marcata modificazione della matrice di democraticità assicurata allintervento penale dalla garanzia costituzionale della riserva di legge. La rottura con la secolare tradizione illuministica nel campo penale suggerisce di approfondire la riflessione sulla dimensione assiologica e la componente politica del diritto penale, quando esso è influenzato dalle indicazioni di penalizzazione di provenienza costituzionale e sovranazionale. Caterina Paonessa si è laureata in Giurisprudenza presso lUniversità degli Studi di Firenze, ove ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in discipline penalistiche; attualmente è titolare di un assegno di ricerca in diritto penale presso lUniversità degli Studi di Siena. -
Femminismo ed educazione in età giolittiana. Conflitti e sfide della modernità
Il femminismo italiano diede un contributo fondamentale alle questioni educative emerse in una stagione densa di cambiamenti come l'età giolittiana. All'interno della presente indagine, il problema pedagogico è considerato in una chiave di lettura tesa a individuare quei fattori di tenuta e di rottura che innervarono le rivendicazioni, le istanze e le proposte delle donne, volti ad imprimere un segno diverso alla storia, secondo un'ottica ""femminile"""". Questo lavoro entra nel vivo dei dibattiti tra le protagoniste - note e meno note - che alimentarono soprattutto i congressi femministi del 1907 e del 1908. Al di là contrasti, obbedienti alle ragioni della fede e dell'ideologia, appare in primo piano l'impegno a favore degli """"ultimi"""" e la valorizzazione della """"bellezza"""" quale efficace antidoto contro la degradazione della personalità umana. Proprio durante quei congressi si intrecciarono reti """"al femminile"""" che furono all'origine di iniziative e progetti, tra cui La Casa dei Bambini istituita presso l'Umanitaria di Milano. Il riferimento teorico a Ellen Key sul tema della """"maternità sociale"""" consentì inoltre al femminismo italiano di aprirsi a una dimensione di livello internazionale."" -
Per un'estetica della Bibbia
L'estetica della Bibbia potrebbe essere un campo di studi molto ricco e di grande interesse, ma gli studiosi di estetica oggi lo curano assai poco. Questo saggio ne discute la possibilità e sviluppa, come esempi particolarmente significativi, quattro nuclei tematici: l'estetica della creazione, la questione delle immagini, la poesia come preghiera e la sapienza come arte. Leonardo Amoroso, nato a Livorno nel 1952, è attualmente docente di Estetica all'Università di Pisa, dopo esserlo stato per alcuni anni all'Università di Padova. Ha scritto su autori della ""nascita dellestetica"""" (Vico, Baumgarten e Kant), del pensiero esistenzial-ermeneutico (Kierkegaard e Heidegger) e della filosofia ebraica (Spinoza e Benamozegh)."" -
Francia e Russia allo specchio. Cultura, politica e storiografia (1789-1917)
La percezione di un paese 'altro' mette in gioco non solo categorie culturali, politiche e storiografiche, ma anche una riflessione che, a volte, può tramutarsi in distorsione. A questo allude la metafora dello specchio. Come la Francia ha guardato alla Russia e, ancora, come la Russia ha guardato alla Francia, è una domanda che vanta una tradizione di studi consolidata. A quella domanda, però, questo volume risponde a modo suo: grazie a una prospettiva di sguardi incrociati, collocati in una precisa cornice temporale, esso propone un percorso insolito tra chiavi interpretative che furono forgiate da scrittori di entrambi i paesi. Con scritti di: Guido Carpi, Cristina Cassina, Giovanna Cigliano, Ettore Cinnella, Claudio De Boni, Antonino De Francesco, Regina Pozzi, Mikhail Velizhev, Antonello Venturi. Cristina Cassina, ricercatrice di storia contemporanea (Università di Pisa), si interessa alle culture politiche e agli assetti istituzionali del ""lungo"""" Ottocento. Antonello Venturi, ricercatore di storia contemporanea (Università di Pisa), studia il socialismo russo e le sue rappresentazioni dell'Europa occidentale."" -
Varia e libera musa. Poesia quotidiana a raccolta
Alla base del fare poesia di Paolo Stefanini vi è un atteggiamento complesso e polivalente: dietro i temi apparentemente lievi, esposti spesso attraverso il vetro deformante dellumorismo, cè in realtà sostanza e coerenza, così come la volontà costante di esaltare la sacralità della poesia, il suo potere di parlare anche di cose concrete senza rinunciare tuttavia a suggerire il buonsenso, il gusto del vero e dellautentico, la bellezza che si nasconde dietro la polvere del tempo. (Dalla presentazione di Valeria Serofilli) -
Libertà è fatica. Inteviste e testimonianze
Il titolo di questo libro viene da loro, dai ragazzi della comunità di recupero ""Gruppo Valdinievole"""". E' il loro motto: sintetizza l'insegnamento che quotidianamente ricevono, la promessa, cioè, di una autentica e umana liberazione dai vincoli della tossicodipendenza attraverso il lavoro, la lotta e l'impegno di tutti, giorno dopo giorno. Nel Gruppo si crede alla bontà della natura dell'uomo e si dà fiducia alla volontà individuale.""