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Educare cittadini globali. Etnografia della cooperazione sull'acqua tra nord e sud del mondo
Il libro propone i risultati di un lavoro di ricerca sulle pratiche di cooperazione decentrata intese come sistemi complessi di interazione tra attori dei Nord e dei Sud del mondo e come modalità di costruzione della cittadinanza globale. Viene esplorato lo scenario della cooperazione decentrata ed in particolare il rilievo che in questi ultimi anni ha avuto la cooperazione sull'acqua in questo ambito, focalizzando le relazioni tra cooperazione decentrata, educazione informale e costruzione di global citizenship. Le idee chiave su cui si fonda riguardano la centralità della partnership e della partecipazione nel discorso sullo sviluppo e il ruolo della società civile nella costruzione delle politiche di sviluppo locale sia al Nord che al Sud. L'attività di ricerca attraverso l'osservazione etnografica, si è concentrata sulle retoriche e sui discorsi che contribuiscono a costruire la società civile come una, presunta, nuova configurazione dello sviluppo e un elemento di modernizzazione della cooperazione. In particolare si è cercato di ricostruire quella complessa architettura che incrocia teorie della cooperazione, teorie della cittadinanza e discorsi sull'educazione nell'era della globalizzazione e contribuisce a fare della cooperazione decentrata un laboratorio di cittadinanza globale. -
Smarrimenti del sé. Educazione e perdita tra normalità e patologia
Lo smarrimento può essere generato dalla sofferenza psichica o, all'opposto, dalla spinta verso l'autonomia e dalla meraviglia legata al nuovo, alla dimensione della possibilità e a quella del desiderio. Ci possiamo sentire smarriti rispetto alle esperienze e alle persone perdute, per il confronto con l'altro e con la sua diversità o, ancora, se ci inoltriamo nei territori della follia. Ci possiamo sentire smarriti, inoltre, per le nostre trasformazioni nel tempo, ma possiamo anche imparare a guardare con indulgente tenerezza, anziché con timore, il nostro corpo che cambia e il nostro mondo interno nel quale, mentre si accumulano esperienze, si rarefanno o perdono i ricordi. L'oblio ci precipita, allora, nella vertigine della consapevolezza emotiva della nostra fragilità. Scoprire di essere in larga misura impossibilitati a controllare la nostra vita genera umiliazione e angoscia e porta con sé anche un'insicurezza identitaria profonda. Lo smarrimento che ne deriva ci mette a contatto con i nostri limiti e tuttavia possiede anche un altro volto, che si manifesta come incoraggiamento a valicare nuovi confini e a risignificare il nostro passato in funzione dei desideri del presente. Per godere della gioia bisogna lasciare che essa sia anche un po' venata di malinconia e imparare così, fin da piccoli, a muoverci temerariamente, tra luci e ombre, prendendo sotto braccio la paura e addomesticandola. È questa, forse, la sfida più complessa di ogni percorso educativo. -
Famiglie per adozione. Le voci dei figli
Esito di un lungo lavoro di ricerca compiuto mediante la tecnica dell'intervista qualitativa, il libro rende onore ai protagonisti dell'adozione internazionale: le ragazze e i ragazzi adottati. Dà loro voce per indagare quali sentimenti, bisogni, speranze, valutazioni, riflessioni, paure, risorse, relazioni, idee, disagi connotino la loro esperienza. Dà spazio a cosa significhi ricordare gli eventi che hanno portato all'adozione (l'abbandono, la solitudine, la perdita, il lutto, il maltrattamento non sono solo parole astratte), alle emozioni complesse che si provano incontrando quei perfetti sconosciuti che diventeranno i tuoi genitori, alle sensazioni avvertite nel viaggio verso un mondo ignoto dove cominciare una nuova vita. Nelle pagine che avete davanti troverete voci che si raccontano, che rievocano frammenti di storie complesse, intime, talvolta drammatiche. Verrete portati un passo dopo l'altro dentro la vita di tanti ragazzi e ragazze adottati che hanno scelto di donare i propri ricordi, i propri pensieri. Sarete in India, in Ecuador, in Guatemala, in Tanzania. Percepirete la quotidianità, la verità, le dimensioni concrete dei luoghi e dei tempi rievocati. E, all'improvviso, vi scoprirete al fianco di bambini che hanno combattuto per vivere, sopravvivere, per essere al mondo e crescere. Che hanno dovuto decidere cosa ricordare e cosa dimenticare. -
La cognizione degli effetti. Studi sul lessico estetico di Leopardi
Il lavoro dell'immaginazione, che processa il molteplice coniugandosi alla prospettiva non dogmatica dell'erudizione, realizza una diversa modalità espressiva del vero, fondata sull'ignoranza delle cause e sulla ""cognizione degli effetti"""". Nella pagina leopardiana si riversa una sapienza linguistica, stilistica ed estetica che apre dei varchi felicemente contraddittori rispetto all'incresciosa chiusura d'orizzonte di un vero filosofico che interdice il """"caro immaginar"""". Per virtù di scrittura, prima ancora che per l'emergenza di palpiti sentimentali, poiché la scrittura esprime, forse per l'ultima volta in Leopardi, l'indissolubilità di stile e humanitas. Gli effetti rilevati dall'apertura fenomenologica dello sguardo erudito si traducono negli effetti prodotti dal peritissimo artefice: sia che si percorra la via della distinzione fra parole antiche e anticate o si accolga vivacemente una quasi perenta accezione di 'pellegrino'; che si lavori sulle varianti per definire una lingua della poesia o che si metta l'italiano alla prova della brevitas per legittimare la sua modernità espressiva; che si ribalti verso il finito la direzione dell'impressione sublime o che si sancisca l'esito farsesco di ogni tentativo tragico; fino alla scommessa, disagevole per il poeta di Recanati, di confezionare una prosa in cui, sotto la maschera dialogica, si realizzi una ragione comunicativa."" -
Saverio Muratori. Architetture interrotte. Ediz. italiana e inglese. Con CD-ROM
Questo volume illustra gli esiti di una ricerca imperniata sulle ricostruzioni digitali di tre significative opere progettate da uno dei più importanti protagonisti dell'architettura italiana del Novecento: Saverio Muratori. La selezione dei progetti incompiuti illustrati in queste pagine, differenti per le tematiche affrontate e cronologicamente distanti tra loro nell'alveo del processo evolutivo della singolare ricerca muratoriana, intende evidenziare, attraverso gli esiti delle ricostruzioni tridimensionali, alcuni momenti cruciali nello sviluppo teorico-costruttivo del Maestro modenese sui complessi temi dell'architettura e della città. I progetti del villaggio operaio di Cortoghiana (1940), dell'Auditorium di Santa Cecilia a Roma (1950-51), ed infine quello della chiesa dell'Assunzione di Maria Santissima al quartiere Tuscolano a Roma (1949-71), sono in tal modo analizzati e restituiti nella loro complessità. -
HumanaMente (2011). Vol. 18: Weltbilder and philospphy
Table of Contents On approaching this issue of Humana.Mente, readers could maybe wonder why a theme such as that of Weltbild could be considered relevant for philosophy today. Of course, the debate on Weltbild , a term that can be translated in English as ""world image"""" or """"world picture"""", represented an important moment of the late-modern German-speaking philosophical debate, at least from the second half of the nineteenth century until the 1930s, before slowly fading out in the 1970s. From Wilhelm Dilthey to Edmund Husserl, from Max Weber to Martin Heidegger, passing through thinkers such as Franz Borkenau, Karl Jaspers, Ernst Cassirer and Ludwig Wittgenstein, until the works of Günther Anders and Hans Blumenberg, the idea of Weltbild and of what we can call the """"family of concepts"""" related to it (such as Weltanschauung , Weltauffassung , Weltansicht , Lebensanschauung , etc.) seems to represent a characteristic element of the particular """"philosophical Stimmung"""" of that specific epoch."" -
Insegnare nella scuola secondaria. Per una declinazione della professionalità docente
La formazione dei docenti è una priorità nell'agenda di qualsivoglia governo. Non è la sola, certamente, ma è una delle principali variabili che determinano la qualità del sistema formativo stesso, all'interno del quale viene data realizzazione al diritto universale all'apprendimento. Non solo perché la nostra è la società della conoscenza, dell'informazione e dello sviluppo tecnologico dei mezzi che ne permettono la fruizione, la comunicazione e la gestione; ma anche e soprattutto perché la nostra vuole essere una società più pienamente democratica, più inclusiva, più umana, occorre mettere al centro la questione della formazione degli insegnanti. Il presente volume è costruito a più mani con l'obiettivo di stimolare una riflessione profonda sulla complessità del ruolo docente, che riguarda direttamente la formazione sul piano disciplinare, com'è ovvio; ma che non può non comprendere le dimensioni altrettanto decisive di una formazione pedagogica e didattica, da un lato, relazionale, comunicativa e affettiva, dall'altro. Ma vi sono anche implicazioni più ampie che derivano dall'esercizio del ruolo docente in questo preciso momento storico: sul piano culturale (l'esercizio della ricerca e dell'indagine sui saperi che si insegnano), sul piano sociale (l'esercizio dell'insegnamento per la promozione e l'emancipazione di tutti e di tutte), sul piano politico (l'esercizio del pensiero per l'elaborazione di valori alternativi e nuovi modelli di convivenza). -
Il disdegno col disdegno
La colta e affascinante Diana, futura contessa di Barcellona, si nega all'amore, a suo dire origine di ogni male. Tre nobili sono in lizza per la sua mano. La conquisterà uno solo di essi, servendosi del proprio ingegno e dell'aiuto di un servo scaltro. La strategia vittoriosa è semplice quanto efficace: fingere disinteresse per le grazie della nobildonna e pungolarne l'amor proprio, poiché spesso desideriamo colui che ci rifugge. ""Il disdegno col disdegno"""" (1654), capolavoro di Agustín Moreto, ha la precisione di un meccanismo a orologeria: il suo ritmo leggero, come di minuetto, è scandito dalle entrate e dalle uscite dei personaggi e impreziosito da una palpabile venatura sensuale e da una spiccata suggestione visiva. La commedia miscela con sapienza motivi già utilizzati nel teatro secentesco, ma il risultato della creazione moretiana presuppone un loro cambiamento di sostanza e si risolve in una grazia che il pubblico e i lettori hanno mostrato di apprezzare nei secoli; più di un drammaturgo, da Molière a Gozzi a Schreyvogel, ha voluto ricrearla."" -
Verità del potere potere della verità
Può esistere una verità priva di potere di influenza su stati di cose e persone? O un potere che non coltivi l'ambizione della vicinanza ad un contenuto di verità? Sono queste alcune delle domande che percorrono il volume, impegnato innanzitutto a disegnare il terreno della relazione tra gli universi concettuali di due delle più antiche parole della filosofia occidentale. Il volume, corredato da un'ampia bibliografia sui concetti richiamati dal titolo, contiene saggi di Luigi Alfieri, Anna Loretoni, Michele Nicoletti, Salvatore Natoli e contributi di Samanta Airoldi, Monia Andreani, Federico Bonzi, Gianvito Brindisi, Federica Castelli, Davide D'Alessandro, Alessandro Esposito, Miryam Giargia, Alfonso di Prospero, Valerio Nitrato Izzo, Giacomo Pezzano, Francesco Pigozzo, Alberto Pirni, David Ragazzoni, Riccardo Roni. -
La lettura non è un ostacolo. Scuola e DSA
Il volume intende offrire una chiave interpretativa dei DSA (Disturbi specifici di apprendimento) in prospettiva pedagogica e didattica. Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia sono disturbi che, pur avendo un carattere evolutivo, creano una effettiva difficoltà negli apprendimenti, in quanto si tratta di abilità complesse che presuppongono la maturazione di determinati prerequisiti e che coinvolgono una pluralità di funzioni corporee. Chi a causa di tali disturbi si trovi impossibilitato ad accedere al codice scritto può trovarsi fortemente svantaggiato. Pertanto rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono a questi alunni un regolare apprendimento diventa un dovere della società civile. Attuare uno specifico protocollo diagnostico e didattico, utilizzare metodologie ad hoc e strumenti che assumono una sicura imprescindibilità sono gli assunti da cui parte il presente volume. L'impiego di tali metodologie fa capo ad una riflessione pedagogica che tiene conto sia del bisogno educativo specifico, sia della necessità di attuare una didattica aperta alle variabili contestuali e inclusiva per tutti i bambini e i ragazzi. -
Un narcisismo ben temperato. Paul Valery e la riforma di sé
Presentare Valéry, teorico riconosciuto dello sport della mente, come un narcisista ben temperato è indubbiamente una sfida. Ma, grazie all'accuratezza coraggiosa nell'entrare nella cucina dei meccanismi con cui Valéry descrive i modi di formazione e durata dell'io, la sfida ottiene un duplice effetto: rendere evidenti i dati di reale, ambigua complessità che circolano nelle pagine dedicate alla pratica autopoietica di cui si nutre qualunque riforma di sé e, al tempo stesso, evitare che sull'ethos agonistico e gladiatorio della soggettività, come Valéry la immagina, si proietti l'astuta coazione dell'individuo che ""pensa di ridurre il proprio """"possibile"""" di """"uomo"""" all'esercizio della potenza e del potere""""."" -
La teoria dei diritti di Francisco de Vitoria
Nella prima metà del XVI secolo Francisco de Vitoria riprende alcuni temi della tradizione giuridica aristotelico-tomista proponendone una sintesi strutturale coerente. Per Tommaso, come per Aristotele, il diritto è ""ciò che è giusto"""", il che significa ciò che è dovuto da un soggetto a un altro, dalla cui volontà dipende la decisione sull'antigiuridicità dell'eventuale inadempimento: volenti non fit iniuria. """"Diritto"""", dunque, sembra arguirne il teologo spagnolo, è sia quel che è dovuto a un altro, sia la facoltà di quest'ultimo di esigere quel che gli è dovuto o di rinunciarvi. È per questo che la teoria del diritto elaborata da Vitoria è necessariamente anche una teoria dei diritti, i quali implicano sempre corrispondenti doveri giuridici e ne sono correlativamente implicati. Muovendo da questa ipotesi interpretativa, il libro ripercorre le lezioni e le relectiones dedicate da Vitoria alle questioni del """"giusto prezzo"""", dei diritti d'uso delle cose comuni e di proprietà, della guerra giusta, dello ius gubernandi e del diritto di resistenza, al fine di verificare se, e fino a che punto, questa struttura teorica e concettuale vi sia effettivamente sottesa."" -
La libertà religiosa nell'ordinamento costituzionale italiano
Nella storia del concetto giuspolitico di libertà, la libertà in materia religiosa ha svolto un ruolo di prim'ordine: essa ha richiamato l'attenzione di filosofi e giuristi probabilmente più a lungo e più intensamente delle altre, è stata la prima ad essere rivendicata in forme prossime a ciò che intendiamo oggi per libertà tout courte ha costituito, in vari sensi, il prototipo delle libertà moderne. Si tratta dunque di un tema inesauribile e particolarmente interessante proprio in relazione al contesto italiano, caratterizzato dalla presenza dominante dell'unica 'religione-Stato' esistente e in cui la formulazione delle disposizioni costituzionali ha reso incerta la definizione giuridica di questa libertà. Il lavoro proposto da Marco Croce passa in rassegna, fornendo abbondanti riferimenti dottrinali e giurisprudenziali, la normativa costituzionale, anche in prospettiva storica, la giurisprudenza del giudice delle leggi, nonché i provvedimenti legislativi e amministrativi rilevanti, e la casistica giurisprudenziale generata dal contenzioso sugli stessi. L'intera trattazione assume come direttrici di fondo due tesi, che vengono fatte emergere criticando le prospettazioni altrui e le soluzioni legislative e giurisprudenziali fornite sino a oggi: da una parte, si sostiene che la regolamentazione del fenomeno religioso non può prescindere dall'apparente paradosso di un potere statutale... -
Cento anni di idee futuriste nel cinema
A più di cento anni dal primo Manifesto futurista (1909), l'eredità delle idee del Movimento fondato da Marinetti sembra più viva che mai. Il cinema, a cui i futuristi dedicarono molta attenzione già prima del Manifesto La cinematografia futurista del 1916, si è nutrito per tutto il Novecento e ancor oggi si nutre delle utopie del gruppo marinettiano, mostrandone la straordinaria fertilità. Attraverso una serie di sondaggi, di analisi, di riflessioni sui legami tra quel nucleo di proposte e le realizzazioni e i pensieri di molti cineasti (da Marcel L'Herbier a Corrado D'Errico, da Sergej M. Ejzenstejn a Jean Mitry, da Amir Naderi a Gianni Toti, da Shinya Tsukamoto fino alle installazioni di Matthew Barney), ""Cento anni di idee futuriste nel cinema"""" mostra la ricchezza e l'attualità delle teorizzazioni futuriste. Con scritti di: Sandro Bernardi, Antonio Costa, Mario Franco, Massimiliano Gaudiosi, Sandra Lischi, Giovanni Lista, Carmelo Marabello, Tommaso Pomilio, Gianni Rondolino, Cosetta G. Saba, Augusto Sainati, Antonio Somaini."" -
Osservare l'educazione. L'etnografia dell'educazione di derivazione antropologico-sociale
L'etnografia dell'educazione di derivazione antropologico-sociale, sviluppata da studiosi britannici, costituisce un punto di riferimento importante per molte forme di ricerca qualitativa sull'educazione e di etnopedagogia, che si sono confrontate e si confrontano con questo filone archetipico. In tal senso, in un'epoca come la nostra in cui un vivace dibattito epistemologico e metodologico sulla ricerca etnografica in campo educativo viene alimentato tra l'altro dalle istanze della postmodernità e della globalizzazione, un lavoro di mappatura, ma anche di rilettura critica degli approcci di ricerca più tradizionali e ""accreditati"""", come quello presentato in queste pagine, può contribuire a consolidare l'etnografia dell'educazione come metodologia, favorendo il pieno riconoscimento della sua importanza tra le moderne scienze dell'educazione. Alla luce dei più recenti dibattiti su soggettività e riflessività in etnografia, la presente ricerca illustra e ricostruisce approcci e metodologie attraverso una combinazione di testimonianze dirette degli studiosi, interviste, memoriali, varie tipologie di documenti personali, e di approfondimento documentale e bibliografico, senza tralasciare di contestualizzare questa importante forma di ricerca educativa in precise coordinate storiche, politiche, sociali."" -
Open papers. Scritti sul paesaggio
"Open/papers"""" rileva tracce e indizi affioranti dalla cultura del paesaggio contemporanea. È un libro a più mani e più voci, che intende contribuire al consolidamento della base teorica del progetto di paesaggio, attingendo ai saperi delle tante discipline che lo assumono come campo di indagine. Trentasette autori di diversa formazione e attitudine si confrontano con il paesaggio in una prospettiva dialettica, molti offrendone letture sintetiche e trasversali. Gli argomenti sostenuti dai saggi - interpretativi e operativi, generali e particolari - rinsaldano la disciplina del progetto di paesaggio e al contempo la sottopongono a revisione critica, proiettandola verso futuri sviluppi; ne verificano lo stato dell'arte e ne misurano le aspirazioni; riformulano temi consolidati come invarianti nella tradizione della cultura progettuale e al contempo ne esplorano e propongono nuove chiavi interpretative e nuove modalità di intervento. Dal libro emergono armonie inattese e promettenti conflitti, rintracciabili in una mappa concettuale che, affiancata a un indice per autori, permette di esplorarne i contenuti secondo categorie aperte, topologiche e operative, sulla scorta di accostamenti aleatori, imprudenti e opinabili, confidando che altre associazioni, certamente persino più audaci, possano prodursi attraverso il libero girovagare del lettore tra le pagine." -
Immagine dei luoghi. Studi letterari dal barocco al Novecento
Il filo che lega questi saggi è una riflessione sulla funzione che in diverse epoche l'immagine assume nella creazione letteraria, sia come motore nell'elaborazione mitopoietica dei testi sia come chiave di lettura privilegiata per l'interpretazione del senso della scrittura. Tra luoghi reali e metaforici, paesaggi marini, treni e stazioni, ritratti e dipinti, viene proposta una campionatura di autori e di opere più e meno noti della nostra tradizione letteraria, non senza interferenze e incroci fra letteratura e arti figurative, come nel caso di Magalotti, di D'Annunzio e di de Pisis. Ad essere indagato, fra le stanze della scrittura, è dunque il processo immaginativo che dal significato più ""alto"""" suggerito da Dante (Purgatorio, XVII, 13-18) giunge a quello che Calvino, parlando di visibilità, ascrive al proprio procedimento creativo, un nodo che intreccia la """"generazione spontanea"""" delle immagini con l'intenzionalità del pensiero discorsivo."" -
Reigen. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Il volume presenta il testo teatrale più discusso dello scrittore austriaco Arthur Schnitzler (1862-1931), Reigen - Girotondo - La Ronde, approfondendo nel saggio iniziale l'analisi della gestazione dell'opera sulla base del manoscritto che l'autrice ha ritrovato nella Bibliotheca Bodmeriana di Cologny (Ginevra) e pubblicato per la prima volta presso l'editore Fischer di Francoforte nel 2004. I dieci dialoghi che compongono l'opera sono proposti qui in una nuova traduzione italiana. La fortuna teatrale e i rifacimenti del testo per il palcoscenico, il cinema e il balletto sono illustrati nel saggio conclusivo. Chiude il volume una scelta bibliografica. -
Nessuno vorrebbe rinascere. Da Leopardi alla storia di un'idea tra antichi e moderni
In questo libro si racconta la storia di un'idea che è legata al nome di Giacomo Leopardi, ma che in realtà nasce nell'antichità e giunge fino ai nostri giorni. Secondo il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere ""nessuno vorrebbe rinascere"""" se la condizione fosse di """"riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male"""", perché """"ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato, che il bene"""". Questo bilancio pessimistico della vita umana è stato condiviso da moltissimi autori e ha suscitato accese discussioni dai complessi risvolti filosofici e esistenziali. Qui si ricostruisce per la prima volta questa lunga e misconosciuta vicenda, che riserva non poche sorprese e che pone a ciascuno di noi un interrogativo personale: ricominceresti?"" -
Dalla parola all'azione: forme della didascaglia drammaturgica (1900-1930)
Il volume riapre l'importante questione della didascalia drammaturgica, talvolta affrontata dagli studiosi di teatro in modo parziale. Analizza il fenomeno non solo nella prospettiva del testo scritto, ma anche in quella di un'approfondita verifica storico-critica dell'espressione performativa. La focalizzazione su un periodo della nostra drammaturgia, il primo trentennio del Novecento, anziché restringere il campo consente di renderlo esemplare, restituendo un panorama attraversato da proposte innovative sui piani della composizione testuale e della scena. Le didascalie degli autori scelti come casi emblematici (tra i quali D'Annunzio, Marinetti, Pirandello, Bontempelli, Viviani, De Filippo, Campanile) risultano non meno importanti dei dialoghi, anzi evidenziano spesso e meglio il disegno previsto per la messinscena. D'altra parte il saggio percorre una linea teorica che vede nella didascalia non solo un mezzo per ""governare"""" lo spazio scenico, utilizzando i codici spettacolari a disposizione, ma anche un punto di convergenza di alcuni tratti tipici della contemporaneità: paradigmi estetici mutuati dal cinema e dalle arti visive, sfumature o ambiguità psichiche, indicazioni sonore e ritmiche, metafore liriche ed evasioni ironiche. Al di là del rigore scientifico, il libro si offre inoltre per novità dell'impianto e scorrevolezza della scrittura come strumento utile a studenti ed esponenti del mondo del teatro.""