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Professione di fede epicurea di Heinz Widerporst. Testo tedesco a fronte
In polemica contro certe tendenze del primo romanticismo tedesco quali il misticismo religioso e l'idealizzazione del Medioevo cristiano e dell'Europa premoderna, il protagonista di questo poemetto satirico di Schelling (scritto nel 1799, ma pubblicato postumo) fa una professione di fede ""epicurea"""", cioè naturalista ed edonista. La nuova traduzione qui proposta è in versi e rime (baciate, come nell'originale, il che contribuisce non poco al tono per lo più burlesco). L'introduzione del curatore inquadra il poemetto nel suo contesto storico, ne chiarisce le molte allusioni (a Novalis, a Schleiermacher etc.) e ne mette in luce il significato filosofico."" -
Breve storia dell'uguaglianza e altri scritti sulla storia
Alla storia Benjamin Constant ha dedicato una parte consistente, ma ormai poco nota, della sua opera. Si tratta per lo più di testi sparsi su argomenti assai vari, eppure accomunati da alcuni fili conduttori ben definiti; legati talora a circostanze determinate e attraversati implicitamente da una forte carica d'impegno politico. Ma perché parlare di storia - e spesso di storie assai lontane - per orientarsi nel presente? Nel panorama mosso e difficile in cui Constant elabora il suo pensiero politico, tra la Rivoluzione francese e la Restaurazione, passare dalla storia gli appare qualcosa d'ineludibile e di problematico allo stesso tempo. Questa raccolta di scritti, composti tra il 1799 e il 1829, si propone anche di mettere in luce significati e ragioni di questa scelta. -
Camminare il paesaggio
Per la mente dell'Uomo moderno, lo spazio e il tempo sono essenzialmente delle limitazioni. La società moderna ha raggiunto un volume e una velocità d'uso nel consumo di risorse e materie prime, da minacciare gli stessi ecosistemi da cui dipende. Anche la concezione moderna del viaggio si è strutturata in un semplice ""spaziamento"""", che consente di visitare luoghi estranei senza doverli far propri. Oggi, chi vive in un territorio, ha perduto la conoscenza dei luoghi, privandosi di una cultura dell'abitare (Mente locale) dalla quale dipende la capacità di percezione cognitiva del Paesaggio e di riconoscimento del genius loci di ogni territorio. Camminare il paesaggio è un progetto per la riappropriazione di questa capacità conoscitiva e interpretativa dei luoghi e dei paesaggi culturali che ci sono stati trasmessi dalle civiltà del Passato. Il viaggio lento lungo un itinerario storico quale è la Via di pellegrinaggio cristiano che collega Roma a Loreto e Loreto all'Europa, famosa per oltre cinque secoli e oggi pressoché sconosciuta ai più, diventa uno strumento per dialogare con le Comunità locali e per restituire ad esse la consapevolezza del patrimonio diffuso nei loro territori. Viaggiare a piedi lungo tali itinerari, mettendo in pratica nuovi approcci di percezione del paesaggio e di dialogo con le Comunità locali, può ricostruire una pedagogia ermeneutica del paesaggio, risuscitando quel bisogno ancestrale dell'Uomo di sfidare ciò che è """"ignoto ai più""""."" -
Giuseppe Nicolini 1762-1842. Florio Patrizia, Piangiani Guglielmo, Radicchi Patrizia, Sorrento Anna
Giuseppe Nicolini (1762-1842) abbraccia, con la sua lunga vita, un arco di tempo che comprende l'intera esistenza di musicisti quali Beethoven, Schubert, Bellini, e in parte Mendelssohn e Chopin. Per circa un quarantennio, dal 1790 al 1830, si è dedicato prevalentemente all'attività di operista, in un'epoca di grandi cambiamenti per il teatro musicale, che assiste al declino degli ultimi campioni della cosiddetta scuola napoletana (Cimarosa, Paisiello) e all'ascesa di Weber, Rossini, Donizetti. Il ramo più florido della tradizione operistica non è più rappresentato dall'opera seria, bensì dal dramma giocoso, mentre compaiono i primi soggetti di ascendenza romantica. Si tratta di un periodo che una storiografia meno recente avrebbe definito ""di passaggio"""" en attendant Rossini. Pur desiderando evitare definizioni che sottendano una concezione puramente evoluzionistica, non possiamo non appassionarci al tentativo di comprendere, attraverso Nicolini, come il nuovo si compenetri con l'antico, e come tra il passato e il presente si attuino interdipendenti rapporti di filiazione."" -
Putin. Dal KGB al Cremlino
Negli anni tra il 1990 e 2000, al tracollo del marxismo-leninismo, Putin ha constatato e vissuto il periodo confuso, quasi anarchico, di uno stato ormai privo di ideali politici e carente di guida e organizzazione amministrativa, economica ed industriale. Lo stato andava ricostruito, la Russia da Mosca a Vladivostok, da Pietroburgo ad Odessa, riorganizzata. Occorreva un modello e Putin ha riproposto uno stato similzarista, ma nel XXI secolo. Da russo, Putin conosce l'animo del suo popolo e ne rappresenta qualità, virtù e difetti. D'altra parte però, una società transitata dallo schiavismo zarista al dirigismo leninista e poi stalinista, non avrebbe potuto trasformarsi in breve in una società democratica simile a quella delle nazioni occidentali europee. Il discorso era diverso per gli stati dell'Europa Balcanica e Orientale, dalla ex Jugoslavia, alla Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia (oggi divisa in Repubblica Ceca e Slovacchia), che dalla Prima Guerra Mondiale e sino al successivo Patto di Varsavia, avevano regimi e forme statuali parlamentari, democrazie forse non ancora complete, ma certamente aperte e libere. Il regime instaurato da Putin in Russia è quello adatto ad un paese euroasiatico, con 50 etnie, molteplici religioni, che necessita di una guida forte, determinata allo scopo, che per il momento non può rispettare i canoni democratici, né americani, né europei, pena l'anarchia. -
Protezione civile e responsabilità nella società del rischio. Chi valuta, chi decide, chi giudica
Cosa significa per la scienza prevedere un evento calamitoso? Quali sono gli strumenti di cui dispone il sistema di protezione civile per prevenire i rischi? Come si giudica la colpa? Chi garantisce il diritto all'informazione? Esiste in caso di danni una responsabilità imputabile al cittadino? Queste sono alcune delle domande intorno alle quali si è sviluppata la discussione di scienziati, tecnici, amministratori, professori, magistrati, esperti di informazione e comunicazione, in una giornata di studio che ha voluto essere innanzitutto un'occasione di scambio di saperi e di linguaggi e un momento di incontro tra diversi mestieri. La prima significativa tappa di un percorso, sicuramente lungo, articolato e di esito incerto, piuttosto che la ricerca effimera di risposte immediate, rassicuranti quanto probabilmente fuorvianti. -
Origini e svolgimento del pensiero greco
Questo libro raccoglie una parte dei risultati raggiunti nel corso di una ricerca, riconosciuta e finanziata dal Ministero della pubblica Istruzione, Ricerca e Università, come Progetto di Interesse Nazionale. La peculiarità del progetto consisteva nel congiungere lo svolgimento di studi sul pensiero della Grecia antica ad un lavoro di storia della cultura, concentrato sull'ordinamento, la classificazione, la digitalizzazione, la pubblicazione e nell'ultima fase la messa in rete delle carte provenienti dallo studio di Jean-Pierre Vernant, affidate a R. Di Donato su indicazione dello stesso Vernant a sigillo di un rapporto intellettuale e di una amicizia durati quasi quattro decenni. Il volume rispetta il progetto presentando nella sua prima parte quattro studi, composti da dottorande di ricerca nel loro percorso formativo e dedicati, nell'ordine, ad Empedocle e a Parmenide, al papiro di Derveni e alle Leggi di Platone. La seconda parte del volume presenta un regesto, criticamente strutturato, di tutte le carte che Vernant conservava in un unico scaffale, un intero ripiano della biblioteca che riempiva la parete tra le due finestre della stanza in cui ha vissuto a Sèvres. -
Ugo gabbiano marinese
Una favola che ripercorre tutta la storia di Marina di Pisa vista attraverso gli occhi del gabbiano Ugo che interagisce con personaggi storici e inventati, guardando dall'alto le vicende di questo lembo di terra tra il mare, il fiume e la pineta. Ugo poi è sparito, qualcuno dice che sia morto... ma piace pensarlo in un volo infinito ancora sopra le nostre teste. Età di lettura: da 8 anni. -
Venere allo specchio. Valutazione, accountability, organizzazione delle università
Il mondo dell'università e della ricerca sta attraversando una fase di radicale cambiamento, la cui portata è tuttora da capire, indotta da alcuni interventi normativi di grande impatto: la legge 133 del 2008, il decreto 150 del 2009, la legge 240 del 2010 con l'articolato palinsesto dei decreti collegati e dei provvedimenti connessi (le numerose leggi di riforma del pubblico impiego e le norme in tema di spending review), i quali incidono a fondo sui pilastri della vita degli atenei: sistema di finanziamento, politiche di reclutamento, valutazione della didattica e della ricerca, pianificazione e gestione finanziaria, organizzazione interna e misurazione della performance anche nell'ambito del self-assessment. Il volume, partendo dall'analisi del contesto europeo, analizza l'impatto della legge 240 sulla struttura interna degli atenei e si sofferma sui concetti di valutazione e di misurazione della performance, individuale ed organizzativa, allo scopo di individuare alcune linee guida per l'organizzazione della ""macchina amministrativa"""" degli atenei dei prossimi anni. Ne emerge una proposta metodologica, corredata da alcuni strumenti di analisi e di ricerca, che cerca di definire la struttura e la dimensione interna più efficace per rispondere alle sfide che attendono le nostre università nel prossimo futuro."" -
La logica della spirale
Un conflitto lungo e silenzioso tra due donne, sorelle, ma infinitamente distanti. -
La patria e le arti. Emilio Visconti Venosta patriota, collezionista e conoscitore
Emilio Visconti Venosta (Milano, 1829 - Roma, 1914) fu uno dei protagonisti del Risorgimento italiano. Patriota, diplomatico e senatore del Regno, fu personalità di alto profilo nella politica della nuova nazione dopo l'unità. Amico e sodale del critico d'arte Giovanni Morelli, riunì una cospicua e scelta raccolta di dipinti del Rinascimento italiano, oggi divisa tra il Museo Poldi Pezzoli di Milano e la villa Visconti Venosta di Grosio in Valtellina. Sulla base di una ricca documentazione d'archivio il libro prende in esame gli aspetti sinora meno approfonditi della complessa personalità di Visconti Venosta: la formazione della collezione, gli interventi critici a stampa dedicati all'esposizione e alla difesa del metodo ""morelliano"""", i sopralluoghi in musei, gallerie e chiese tra Roma, Verona e Pavia, l'attività di presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Emilio Visconti Venosta emerge quale esponente di quella generazione che aveva contribuito a fare l'unità d'Italia e che alla patria e alle sue glorie artistiche aveva dedicato energia e passione, come egli stesso scrisse nel 1884: """"Intorno agli uomini che, pei loro studi, avranno acquistato una autorità incontrastata non tarderà poi a formarsi quell'opinione colta e illuminata che stimola e, al tempo stesso, sorveglia. Così soltanto potremo evitare la taccia d'essere immemori custodi di quel tesoro che l'arte, nei giorni della sua gloria, ha lasciato in retaggio all'Italia""""."" -
Le nove vite di Valentina Cortese
Approfondire la conoscenza di Valentina Cortese, della sua vita e dei suoi lavori, per il cinema, il teatro e la televisione, presenta più di un motivo di interesse. Non soltanto perché Valentina è stata, anzi è, l'ultima diva della scena italiana, ma anche perché la sua vita e la sua carriera, inestricabilmente intrecciate l'una all'altra, si sono dipanate all'insegna delle trasformazioni, o addirittura dei ribaltamenti, più impensati e inattesi. Parlare di ""Nove vite"""" di Valentina Cortese non costituisce quindi una forzatura, un'esagerazione o un'iperbole, ma rappresenta semplicemente una fotografia imparziale dei suoi novant'anni di esistenza: Valentina è nata infatti nel 1923. Tenendo ben presenti due cose: che Valentina ha una tale capacità di coinvolgerti che non si riesce a essere distaccati nel raccontarla; ma, soprattutto, che il filo rosso che lega, fin dalla prima, le sue nove vite, è la ferrea volontà e caparbietà di riuscire a imporsi, di diventare Valentina Cortese."" -
Essays in structural proof theory
The three chapters that constitute this book bear a common denominator in being focused on the relationship between structural properties of two prominent formalizations of logical deduction: sequent calculus and natural deduction. This relation imposed itself as one of the key topics of Structural Proof Theory since its very emergence, by proving to be so pregnant with significance that it results impossible to ignore it without failing to grasp the essential meaning of many features of one or the other of the two calculi. Far from being intended as giving a panoramic of this broad subject, this book will present instead some formal results that to this panoramic add further interesting details and - it is to be stressed - despite their distinguishing formal character, philosophically interesting details. Laura Tesconi (Lucca, 1972) has got a PhD in Philosophy from the University of Pisa, where she presently conducts her research in Logic at the Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere . -
Filmare dall'abisso. Sul cinema di James Cameron
James Cameron, ovvero ""Titanic"""", """"Avatar"""", """"Terminator"""", """"The Abyss"""", è il regista di un cinema come grande forma del vedere, come immersione in mondi fantastici, come luogo del desiderio e del terrore, come messa in gioco dei corpi e della tecnica. Il cinema come ultima forma del mito. Dal cortocircuito tra tempo e spazio in """"Terminator"""" al grande saggio sul vedere come desiderio in """"Avatar"""", passando per l'attrazione e il terrore della visione come immersione, precipizio, forma liquida e cangiante in """"The Ahyss"""" o in """"Titanic"""", Cameron non si presenta come un regista che prefigura un """"oltre"""" il cinema, ma come un autore che mostra la forza espressiva e attuale del """"classico"""", portando all'estremo le sue forme mediante un'incessante ricerca tecnologica. Nel suo gesto costante - riprendere ogni volta le forme del cinema e del suo immaginario - sta l'attualità dello sguardo cameroniano, e dunque la sua capacità di essere rivoluzionario, di inventare immagini che ripensano in profondità il cinema tout court. In questo libro si dispiegano le immagini della produzione cinematografica di Cameron che sorgono su un abisso, reali e spettrali al tempo stesso, immagini catastrofiche e mitologiche, corpi che condensano in sé i più antichi racconti e che sono al tempo stesso proiettati nel futuro, nel nostro futuro."" -
Oscar sulla via del lupo
Oscar ha perso il papà, ha undici anni e un solo desiderio: incontrare il lupo per ucciderlo. È questo l'unico modo che conosce per riportare la fortuna nella sua famiglia. In volto, la pittura di guerra e, a tracolla, un arco da un vero guerriero indiano, scappa di casa nel cuore della notte e si avventura nella foresta della Sila. Ma cosa lo aspetta? Oscar non sa che la sua missione di morte è destinata a intrecciarsi con un'altra, portatrice di vita. Non sa che conoscerà Stella e il suo mistero. Alla fine, ucciderà veramente il lupo? Oppure... Inizia a leggere e lo saprai. Età di lettura: da 9 anni. -
Parchi e politica
Rispetto ad altri libri dell'autore questo volume, già dal titolo 'Parchi e Politica', ne evidenzia il più diretto riferimento agli aspetti politici che stanno oggi alla base della crisi dei parchi e delle aree protette. Il libro che si avvale anche di alcuni contributi specifici e della prefazione di Luigi Piccioni, raccoglie alcuni degli interventi più recenti dell'autore su questioni rimaste troppo a lungo sotto traccia o del tutto ignorate a partire dalle ragioni e motivazioni in base alle quali si è messo mano ad una improvvisata e pasticciata modifica della legge quadro. Prefazione di Luigi Piccioni. -
Giuseppe Toscanelli. Er deputato de' pontaderesi
Fervente patriota, esule a Torino nel 1849-50, simpatizzante garibaldino e uomo politico filounitario fu ininterrottamente deputato al parlamento italiano dal 1860 al 1891 per il collegio di Pontedera e di Pisa, militando prima nella destra storica, per poi passare nel 1876 senza alcun problema fra le file della sinistra di Depretis. Fu personaggio eccentrico, famoso per la sua proverbiale generosità (in meno di 30 anni dilapidò un patrimonio familiare di circa 4 milioni di lire) ed insieme un proprietario fondiario illuminato, che riuscì a trasformare la sua fattoria della Cava presso Pontedera in un grande centro produttivo di vino selezionato. Qui morì abbandonato da tutti il 27 febbraio 1891. Questo saggio completa la ricerca che l'autore sta effettuando da vari anni sui Toscanelli, cui ha dedicato un primo studio nel 2005 sulla famiglia e il suo ingente patrimonio, un secondo nel 2007 sulle memorie parlamentari di Nello, un terzo nel 2011 per la ristampa anastatica de ""L'economia rurale"""" di Giuseppe e un quarto nel 2012 sulla produzione vinicola della fattoria della Cava. Il volume, infatti, con l'utilizzo di documenti archivistici e di discorsi parlamentari, ricostruisce il ruolo politico avuto da Giuseppe Toscanelli come patriota negli anni caldi del risorgimento italiano e poi come deputato al parlamento nazionale."" -
Abbandonare Babele. L'educazione per il tempo che viene
Queste pagine richiamano una riflessione sui primi imprinting familiari e scolastici, proponendo un passaggio da una educazione ai modelli, che ha nutrito le generazioni europee illuminate, a una Umbildung di riscatto rispetto alla intensità della crisi che oggi ci attraversa e che va molto al di là dei suoi aspetti economici e finanziari. Non un aggiornamento del prisma pedagogico dunque, ma una critica radicale al modello di formazione sorda e cieca rispetto al vincolo solidale dell'in-comune, e l'aggiornamento di un principio educativo ad alta tensione etico-estetica. Dialogando con molti ""esperti"""" della modernità l'autore propende per una cura sui, quale necessaria premessa per una cura per le cose pubbliche, nel paesaggio desolato di un'ecosistema compromesso da tre secoli di sfruttamento delle risorse naturali. Una variazione del tema educativo che si ritiene necessario e urgente per uscire dalla Babele paranoica delle pedagogie plasmatrici, dove le parole non corrispondono più alle cose."" -
Scritture della creazione. In dialogo con Maurice Blanchot e Jean-Luc Nancy
Strasburgo, agosto 2011. Jean-Luc Nancy spedisce a Costanza Tabacco e Andrea Saltini uno scritto, ""Le neutre, la neutralization du neutre"""", sulla questione del neutro nell'opera di Maurice Blanchot. Questo saggio vuole approfondire una questione sollevala in una breve conversazione che a sua volta figura nel testo. Entrambi i lavori sono qui riportali integralmente, insieme a quello di Blanchot sul poeta Réne Char, """"La bestia di Lascaux"""". Parola orale e scritta, il dono di Nancy fa quel che deve. Dalla grotta di Lascaux e dai suoi fregi millenari si dipana un filo appassionante che interroga il motivo della """"neutralizzazione"""", secondo una duplice interpretazione: il neutro, inteso come """"una minaccia e uno scandalo per il pensiero"""", evitato, disinnescato da una cultura che non vuole né può riconoscerlo; e il neutro come """"primo motore"""" del gesto creativo. Questo dialogo con Nancy e Blanchot segue le due strade. Suggerisce una possibile lettura dei metodi e dei fini della sostanziale rimozione della questione del neutro e a un tempo indica, per quanto possibile, alcuni tratti del snodarsi in comune. Entrambi i piani appaiono qui attraverso scritture eccentriche rispetto alla volontà di comprendere sistemando, cioè ancora neutralizzando. In un momento di crisi dei sistemi di padronanza, il libro """"in comune"""" tenta un """"esercizio di pensiero"""" tra filosofia e psicanalisi, capace di dare voce a questa assenza di """"origine"""", di """"giustificazione"""", di """"fine""""."" -
Cremona civilissima. Storia di una politica scolastica (1860-1911)
"Cremona civilissima"""" è la storia di un progetto di governo municipale durato circa mezzo secolo, nel quadro di uno sforzo di reciproca presentazione compiuto, quasi a gara, dalle cento città d'Italia all'indomani dell'Unità. Retoriche di legittimazione e istanze di democrazia caratterizzano, nello specifico, la politica scolastica cremonese, oggetto del volume, indagata in ottica interdisciplinare alla luce delle più recenti prospettive storiografiche. Ancora una volta, l'educazione si fa qui stimolo e pretesto per un programma politico complessivo, dietro il quale si confrontano e si scontrano nel tempo diverse concezioni di cittadino e di società. È da siffatto intreccio di sguardi, suggestioni teoriche e filoni di ricerca che nasce il presente lavoro, occasione per comprendere la storia generale nelle pieghe della dimensione locale e, insieme, omaggio ad una comunità, che forse non sa di essere stata un giorno, in un passato poi non tanto remoto, civilissima."