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Luci peregrine, sospese, diffuse (e soffuse). Letteratura e formazione
Perché questo titolo? Perché in questo lasso di tempo storico che stiamo vivendo, ci si accorge che stiamo attraversando un periodo di trasformazioni epocali, e non ci sono più punti di riferimento, ma solo luci, se si è capaci di scorgerle. Luci peregrine, soffuse, sospese (anche diffuse) che possono indicare una direzione, ma senza un'affermazione perentoria. Si è provato a scorgerle nei capolavori della nostra tradizione letteraria e culturale, che hanno tuttavia risonanza universale. Si tratta di una rilettura, pedagogica, di diversa risonanza, di opere o romanzi di Arguedas, Kristof, Bellow, Mari e Morante. Sono luci che esplorano la condizione umana in tutta la sua genuinità ma anche brutalità ed eccessi: si tratta di una variegata rappresentazione, lucida, amara e talvolta paradossale; varietà a volte apparente perché dietro ad essa è riconoscibile la riflessione costante ed etica su conflitti, disagi, tensioni ma anche intorno a speranze, gioie e pulsioni. Luci che si possono incontrare in uno sguardo di un amico o nella persona amata, in un personaggio di un film, nel santo idioto di Dostoevskij, ma anche in uno studente a lezione, in un libro, in una persona incontrata per caso in autobus o alla stazione, in un compagno di strada: luce che fa luce, ma anche rischiara bivi, verso nascoste nostalgie e dichiarati futuri. -
Morality and life. Kantian perspectives in bioethics
The book Morality and Life discusses a particular normative approach to bioethical issues, namely the deontological theory based on Kants ethics and some of its contemporary developments. The main goal is to offer a critical assessment of these Kantian views on the value of life and its relation to morality and afterwards to apply them to particular bioethical issues such as abortion, suicide, assisted suicide, euthanasia, patients rights, genetic engineering, negative and positive eugenics, biopolitics and so on. No doubt, these issues are in everyones interest. This work thus offers an innovative contribution to the public discussion concerning these vital questions.The volume contains essays by José Nicolau Heck, Thomas Mertens, Cinara Nahra, Marco Antonio Azevedo, Milene Consenso Tonetto, Alcino Eduardo Bonella, Darlei DallAgnol, Alessandro Pinzani, Delamar José Volpato Dutra, Roberto Mordacci and Alberto Pirni. -
Etnie e guerra fredda. Una storia dell'Africa dei grandi laghi
Il colonialismo ha distorto i processi di adattamento continuo dei popoli africani all'ambiente e alle relazioni interetniche, e la guerra fredda ha poi consentito il prolungamento del rapporto coloniale ben oltre quello che ci si aspettava fosse il termine naturale della sua sopravvivenza, cioè la vittoria delle democrazie nella seconda guerra mondiale. L'ultimo genocidio del Novecento, quello dei tutsi del Rwanda, condivide con quello degli ebrei d'Europa la motivazione razzista, ma se ne differenzia per la sua esogenesi. Le sue radici stanno nella storia della tratta schiavista e nella storia coloniale, in particolare nelle vicende del secondo dopoguerra che hanno condizionato i processi di decolonizzazione, le lotte anticoloniali e il ruolo delle etnie in quell'ambito. Ma dove nascono, in quali sfere culturali, e con quali motivazioni, quei particolari razzismi - prima genericamente ""anti-bantu"""" e, a partire dalla seconda metà dello scorso secolo, """"anti-tutsi"""" - che segnano il destino contemporaneo delle popolazioni dei Grandi Laghi?"" -
Rose & rose. Ediz. a colori
La mostra Rose & Rose del Museo della Grafica di Pisa, dedicata alla ""regina"""" dei fiori, intende presentare opere grafiche, antichi volumi e fogli d’erbario in un percorso storico che, attraversando i secoli, arriva alla contemporaneità. In particolare, verranno esposte alcune tavole dell’italiana Aurora Tazza e dell’americana Rosemary Lucca, pittrici che da anni, e con esiti suggestivi, si confrontano con il fascino delle rose."" -
Musical philology. Institutions, history and critical
This book is the English version of the first volume of La Filologia musicale. Istituzioni, storia, strumenti critici, edited in Italian in three volumes (LIM, Lucca, respectively 2005, 2009 and 2013). The objective of the work, generally speaking, was that of providing a graded service to different categories of possible readers: musicians who have to deal on a daily basis with textual problems concerning the repertoires they perform; musicologists and students of musicology, for whom this subject plays a crucial role; philologists working in other fields, but who wish to keep abreast of the ways in which textual problems are dealt with in the field of music; and scholars and people interested in the subject or curious about one of its many aspects. The purpose of this first volume is that of providing the critical means useful to gaining an understanding of the critical nature of the work of philology and acquiring the correct lexis of the discipline as well as offering a basic outline of the subject, both from a systematic point of view and a historical one. The book does not set out to teach how to solve individual difficulties or apply a passe-partout method (which, of course, does not exist); rather, the aim is that of providing useful instruments for dealing with music texts in a critical manner through the responsible elaboration of solutions on the basis of the requirements of each situation. For the students and scholars using this book, it seemed besides worthwhile to trace, for the first time, the historical outline of the discipline, from its remotest and most embryonic manifestations up to an outline of methods and schools, attempting in this way to establish the most important moments of contact or indeed loss of contact with philology in other disciplinary areas along with the most significant cultural movements. Maria Caraci Vela is Full Professor of Music Philology, History of Renaissance Music and History and Criticism of Medieval and Renaissance Musical Texts at the Department of Musicology and Cultural Heritage in Cremona, University of Pavia, where she is also member of the board of the Sciences of the Literary and Musical Text PhD Program. She is member of several scientific committees, including the Department series Diverse voci and the critical editions of Carlo Gesualdo da Venosa (Opera Omnia, Kassel, Bärenreiter) and of the Italian Ars nova (Department of Musicology and Cultural Heritage, Cremona/Fondazione Ezio Franceschini, Florence). She is editor of «Philomusica on-line», and coordinator of the international project The Notation of Polyphonic Music in the IX-XVII Centuries. -
Giulio di Alessandro un Medici a Pisa
"Giulio di Alessandro de' Medici! Chi era costui?"""", si chiederanno tra sé i lettori. Questo libro è stato pensato per rispondere a questa domanda e portare all'attenzione degli studiosi e del più vasto pubblico degli appassionati questo membro della casata Medici, meno noto di altri. Giulio, figlio naturale di Alessandro de' Medici, primo Duca di Firenze, rimasto orfano ancora bambino, escluso dalla successione al padre, fu cresciuto da Cosimo I e da Eleonora de Toledo. Giulio, scarsamente presente nella pur vasta bibliografia sulla dinastia Medici, è frequentemente attestato nelle fonti documentarie. Egli visse gran parte della sua esistenza a Pisa, instaurando con la città un legame così profondo da eleggerla luogo della sua sepoltura. Anche il figlio Cosimo fissò la sua residenza a Pisa e la figlia di quest'ultimo, Angelica, fino al matrimonio, visse a Pisa. Giulio fu un personaggio di spicco nella Pisa cinquecentesca. Cavaliere dell'Ordine di S. Stefano, primo Ammiraglio della flotta stefaniana, proprietario di molti immobili in città e di vasti possedimenti nella campagna circostante. Beni che egli lasciò in eredità al figlio Cosimo e da quest'ultimo passarono alla figlia, Angelica, ultima discendente di questo ramo della casata. Da Angelica, sposatasi con Pietro Altemps, Duca di Gallese, residente a Roma, le proprietà di Giulio, a partire dal 1625, passarono alla famiglia Altemps che le amministrò sino alla metà del XIX secolo quando furono alienate." -
Guerre islamiche. Dalla rivolta siriana alla nascita del Califfato
Cronaca di una cruda realtà della nostra epoca, periodo di genesi di una ideologia religiosa totalitaria, alla pari di quella del Nazismo di Hitler e del Comunismo di Stalin. Gli attori sono uomini, vittime di una profonda ignoranza confessionale, combattenti islamici in nome dell’odio per il vicino, cristiano, ebreo o miscredente, come lo sciita secondo il sunnita o viceversa. Pensavamo di aver conosciuto con i talebani dell’Afghanistan l’aspetto oscurantista, medioevale dell’Islamismo, ma con i jihadisti dell’ISIS, ora Califfato, la barbarie promana, con sanguinosa ferocia, dai versetti del Corano. Frances, Fukuyama, con La fine della Storia e l’ultimo uomo, si chiede dove andiamo e cosa saremo, e non saranno sufficienti la libertà, l’uguaglianza a garantire una condizione sociale stabile, una convivenza pacifica. L’Islamismo radicale del Califfato va ben oltre. Nega il passato dell’uomo, come si è sviluppato dalla nascita di Cristo in poi, cultura, arte, codici umanitari di tolleranza e rispetto reciproco. Il mondo nasce con Maometto ed il Corano è la regola universale, l’unica somma conoscenza. Così si sviluppa il terrore dal Medio Oriente al Mediterraneo, all’Africa, toccando con attentati criminali e minacce le capitali del mondo occidentale: Parigi, Bruxelles, Ottawa e Sydney. Ma l’Occidente cosa fa? Lo Stato Islamico non è una potenza militare da temere, è una escrescenza, un bubbone istituzionalizzato dalla pavidità degli Stati europei, forse imbelli di fronte ad una sfida che un’adeguata campagna militare potrebbe mettere a tacere in poche settimane. Ben più pericoloso l’espansionismo della corrente fondamentalista islamica nel mondo giovanile, legata ai temi del Califfato, che si sta sviluppando nelle coste mediterranee ed in Africa. Un mondo occidentale, quello del 21° secolo, dove gli uomini devono definire la loro identità in base alla propria lingua e religione, alle proprie tradizioni e costumi, difendendo le radici culturali ed i codici etico-morali naturali, prima ancora che confessionali. Dalla Bosnia alla Cecenia, dalla Siria all’Iraq, dallo Yemen all’Egitto, dalla Tunisia alla Libia, al Centro e Corno d’Africa, lo sviluppo demografico e l’islamismo combattente sul campo, propagandato sui Social Network, confonde e sommerge il mondo occidentale e i suoi valori. A quando il rinascimento umanistico, religioso e politico dell’Occidente? -
Impossibilità nel diritto
Nonostante il brocardo ad impossibilia nemo tenetur, l'impossibilità è presente ed agisce nel diritto. In ""Impossibilità nel diritto"""" si indagano il ruolo e la valenza dell'impossibilità all'interno dei fenomeni giuridici. La prima parte, Concetti preliminari e teoria dell'impossibilità, di carattere teorico, esamina gli aspetti concettuali dell'impossibilità. Sono esposte le distinzioni presenti in letteratura e alcune nuove proposte, discutendo esempi di norme impossibili sia nella trattazione di filosofi e filosofi del diritto sia nella giurisprudenza, e viene mostrato in che modo l'impossibilità interagisca coi temi classici della teoria dell'ordinamento. La seconda parte, L'impossibilità alla prova dell'esperienza giuridica, mette alla prova l'analisi concettuale svolta in precedenza in diversi ambiti del diritto: l'impossibilità nella teoria dell'obbligazione, il rapporto dell'impossibilità sia con il reato sia con il tentativo e il rapporto tra l'impossibilità morale e testimonianza nell'ordinamento italiano. Nelle conclusioni sono presentate cinque nuove proposte per lo studio dell'impossibilità nel diritto."" -
Segreti casentini ed oltre a primavera
"In questa silloge si riconosce con chiarezza la voce più fortemente ispirata di Maria Luisa Daniele Toffanin. Vi si ritrovano le sue immagini più intime e giuste. Le parole sapientemente accordate e accompagnate dai ritmi più appropriati danno viva espressione a sentimenti difficili e delicati, permettendo di attraversare con leggerezza la coltre umana e di raggiungere l'Oltre con emozioni sempre nuove e forti."""" (Mario Richter)" -
Pelle nera, maschere bianche
Scritto nel 1952, in pieno processo di decolonizzazione, questo saggio di Frantz Fanon analizza con rigore e finezza i meccanismi di oppressione politica e psicologica riservati all'uomo di colore. Una scrittura capace di restituire la fisicità delle sofferenze, una riflessione che si spinge fino a un obiettivo preciso: ""liberare l'uomo di colore da se stesso"""". Liberarlo dal circolo infernale in cui lo sguardo bianco lo ha costretto, dal cuneo dell'inferiorità in cui lo ha incastrato. Libro dal valore profetico e di ribellione radicale, che non indugia sulle identità del """"Negro"""", che respinge la negritudine, che preferisce porre interrogativi a chi ripropone e impone le ragioni della separatezza e della gerarchia del colore."" -
Pagine scelte
Di Spinoza si parla molto ma pochi lo leggono, mancando tra le opere da lui lasciate un saggio breve e ben accessibile, che dia la sintesi del suo pensiero. Con queste ""pagine scelte"""" si son volute proporre le dimensioni essenziali dello spinozismo attraverso poco più di una decina di testi di agevole lettura. Fra questi l'esordio, e poi la conclusione del """"Trattato teologico-politico"""", le più significative lettere tratte dall'""""Epistolario"""", e tre testi-chiave dell'""""Etica"""", in qualche modo leggibili a sé. Si offre così un percorso che va dai temi sociali e politici della libera repubblica, a quelli più propriamente filosofici dell'infinito, dell'amor Dei intellectualis e della beatitudine."" -
Per amore e per gioco. Sul cinema di Pedro Almodóvar
Il cinema in gioco e l'amore per il cinema contraddistinguono tutta la filmografia di Pedro Almodóvar. Fin dal primo film il desiderio bulimico di un giovane regista che sembra voler catturare la realtà tutta viene temperato dalla scoperta delle infinite possibilità dell'artificio. È forse questa rivelazione che spinge Almodóvar a scegliere come genere-traccia il melodramma, la forma più eccedente della rappresentazione, poiché per l'autore al di fuori della rappresentazione e della messa in scena non esiste verità. E la verità può trovarsi nell'eccesso di ""Tutto su mia madre"""" o di """"La legge del desiderio"""" oppure nella leggerezza di """"Donne sull'orlo di una crisi di nervi"""". Partendo dal melodramma, Almodóvar non risparmia nulla, tocca l'horror, il thriller, il poliziesco, il noir, il grottesco, senza mai tuttavia ignorare le reminiscenze del cinema classico, i miti e i riti di una Spagna antica o quelli di una invadente contemporaneità."" -
Carbonari del XX secolo. Fra rituali adelfici e intransigenza repubblicana. Ediz. illustrata
Nei manuali scolastici la ""Carboneria"""" italiana ha un ruolo importante durante la Restaurazione nei moti liberali (1821-1831), poi sembra scomparire. Ma non è così. Influente nelle realtà dove l'unità nazionale resta da raggiungere, la """"Carboneria"""", radicata in ambienti popolani, continua nel secondo Ottocento a operare come anima intransigente del movimento repubblicano. La troviamo impegnata alla fine dell'Ottocento a favore di movimenti di liberazione nazionale, dalla Serbia alla Grecia, da Creta a Cuba, per cui promuove manifestazioni e organizza volontari. La troviamo in società irredentistiche, in reti antifasciste e nella Resistenza. Dopo la Liberazione, la """"Carboneria"""" riprende la sua attività segreta in collegamento col Partito Repubblicano Italiano, mantenendo un radicamento popolano. Si tratta di una storia ancora da scrivere e, per contribuire a ciò, il libro pubblica una raccolta commentata di materiali ignoti o poco noti, da testi rituali e rapporti di polizia a immagini di basi (oggetti rituali) e diplomi (attestati del grado ricoperto) di Vendite carbonare tra il secondo Ottocento e gli anni '70 del Novecento."" -
Il rapporto Turquet
Rapporto sul Gruppo di Studio Société Française de Psychanalyse, indirizzato all'Esecutivo Centrale dell'Associazione Psicoanalitica Internazionale. Nel 1961, la Société Française de Psychanalyse domanda, per la seconda volta, di essere affiliata all'Associazione Psicoanalitica Internazionale; l'Esecutivo Centrale nomina, per questo scopo, una Commissione d'inchiesta diretta dallo psicanalista Pierre Turquet sulla Société Française de Psychanalyse. Il Rapporto Turquet è il resoconto dei lavori della Commissione, scritto alla vigilia del Congresso di Stoccolma del 1963; questo congresso, a partire dalle indicazioni contenute nel Rapporto, ha sancito in maniera definitiva l'esclusione di Jacques Lacan dall'Associazione Psicoanalitica Internazionale. Il Rapporto Turquet è dunque un documento di grande valore per la storia della psicanalisi; ne proponiamo la traduzione italiana, con una breve prefazione, le riflessioni di eminenti psicanalisti lacaniani e un'intervista sul contesto storico che ha dato origine a questo Rapporto. Contributi di Michel Plon, Erik Porge, Franck Chaumon, Vincent Clavurier, Nathalie Jaudel, Edit Mac Clay, Moustapha Safouan. Con una intervista a Michel Plon. -
Giuseppe Viviani. Stravaganze e qualche inedito
Cinquant'anni orsono chiudeva la sua esperienza terrena Giuseppe Viviani, senza tema di smentita uno fra i più grandi incisori di tutti i tempi. Per rendergli omaggio, gli Amici di Viviani espongono a Pisa e in questo volume raccolgono, accanto alla grafica e ai disegni, alcune delle sue poesie, qualche prosa, talune stravaganze artistiche ed i suoi totem: tutto quello, cioè, che lo rende unico nel panorama artistico (non solo italiano) e che restituisce un Viviani alquanto inedito, come inedite sono alcune delle opere in mostra. Con una lettera di Franco Fiorenzani. -
Il restauro dell'architettura. Atti del convegno (Pisa, 15 e 29 maggio, 12 e 26 giugno 2015). Ediz. illustrata
"Da troppo tempo il dibattito sul tema del restauro è come sospeso, mentre sul piano operativo tanti sono stati, specie nell'ultimo decennio, gli interventi importanti ed innovativi, specialmente al di fuori dell'Italia. Da noi l'argomento pare di esclusiva competenza degli Enti di tutela, che, attraverso le prescrizioni ed i nulla osta, """"guidano"""" il protocollo di intervento lasciando a noi architetti un ruolo assolutamente marginale, di svolgimento di un dettato, senza poter """"comporre il tema"""". Questa pubblicazione, organizzata in editor su tre livelli di nozioni - da quella più generale che racconta del restauro nell'ambito generale dell'architettura, agli esempi realizzati, alla descrizione ed illustrazione delle operazioni di esecuzione del lavoro - vuole dare un contributo di idee sul progetto di """"restauro"""" e fornire uno strumento per la lettura critica degli interventi. Il restauro non è altro che un progetto di architettura. Quando un architetto esegue un restauro deve metterci qualcosa di suo, la sua conoscenza e la sua sensibilità; le tecniche e le teorie sono fondamentali, ma non può limitarsi ad un mero esercizio stilistico o ad una semplice trasposizione di buona tecnica. Il progetto di restauro deve sì nascere da uno studio approfondito del contesto, ma deve avere anche """"un'anima"""" che è quella del suo progettista che dovrà, con la sua personale attitudine, aggiungere, togliere, trasformare, insomma """"intervenire"""" sul manufatto, adeguandone la funzione, perché possa tornare ad essere Architettura."""" (R.P.)" -
Il «kouros» e la verità. Polivalenza delle immagini nel poema di Parmenide
Questo studio prende le mosse dal presupposto che l'uso della lingua tradizionale dell'epica a cui ricorre Parmenide per esprimere il suo nuovo messaggio sapienziale non costituisce tanto un dilemma da risolvere, quanto un'opportunità per comprendere meglio la complessità del discorso dell'Eleate. Attraverso questa forma espressiva, infatti, è possibile ricorrere a una serie di rappresentazioni mitiche che hanno forse evocato nel pubblico altre immagini tradizionali che lo hanno potuto aiutare nella comprensione del discorso. Secondo la nozione di ""polivalenza delle immagini"""" formulata da Louis Gernet a partire dagli anni '40 del secolo scorso, infatti, l'immagine mitica si presenta come un nucleo di """"memoria sociale"""" che può essere rifunzionalizzato in contesti diversi per esprimere nuovi significati. Una lettura del poema di Parmenide concentrata sull'efficacia comunicativa delle immagini che vi ricorrono permette dunque sia di proporre una nuova interpretazione dell'opera dell'Eleate in rapporto alle tre parti di cui si compone (proemio, al?theia e doxa), sia di stabilire il modo in cui il discorso poetico dell'autore si inserisce all'interno del contesto culturale in cui è stato composto."" -
Psicologia animale ed evoluzione nel secolo di Darwin
Che il darwinismo abbia reso più difficile scorgere l'esistenza di un disegno in natura, è un luogo comune entrato ormai a far parte della cultura popolare. Negli ultimi decenni la ricerca storica ha tuttavia mostrato i limiti di una visione che interpreti l'impatto dell'evoluzionismo sulla cultura coeva come semplice rottura con la prospettiva teologico-naturale. Il libro cerca di ricostruire, nella sua complessità, il rapporto tra evoluzionismo e teologia naturale dal più circoscritto punto di vista dei dibattiti sull'origine delle facoltà animali che caratterizzarono il ""secolo di Darwin""""."" -
La mia pedagogia. Atti della prima Summer School Siped
Il volume raccoglie i contributi della prima Summer School della SIPED Società Italiana di Pedagogia (luglio 2015), nella quale noti e apprezzati studiosi e studiose di area pedagogica sono stati chiamati a presentare il loro percorso scientifico, intrecciato al loro vissuto esistenziale e hanno illustrato i loro principali ambiti di ricerca e gli approdi a cui nel tempo sono pervenuti. Queste voci di studiosi e studiose di chiara fama, che hanno ormai acquisito una piena maturità scientifica serviranno da ponte, da raccordo con le più giovani generazioni che si occupano di ricerca pedagogica, affinché muovendo da alcuni punti fissi di partenza, da alcuni snodi tematici, da radici comuni, sia possibile oggi percorrere altri itinerari di ricerca più legati a questa contemporaneità, conflittuale e fluida, che apre sfide inedite sul piano valoriale, alle quali la Pedagogia può rispondere con il lavoro scientifico, ma anche con l'impegno etico e sociale. Per questo motivo, il volume è rivolto non solo ai Soci SIPED, ma a tutti i giovani studiosi che fanno ricerca in pedagogia e nell'ambito della scuola e della formazione, dagli assegnisti, ai dottori di ricerca, ai dottorandi. -
Il filosofo e il poeta Guittone d'Arezzo
Ogni testo poetico, dai Siciliani in poi, è un sistema linguistico nel quale si attua la sintesi di poesia e filosofia. C'è un testo filosofico, il De Anima di Aristotele con il commento di Averroè, che diventa il fondamento di ogni componimento poetico nel quale si rappresenta l'amore tra un uomo e una donna. Si può chiamare Beatrice o Laura, oppure restare senza nome ma questa donna è la scienza, la species intelligibilis che porta a perfezione l'intelletto umano. L'uomo nasce simile al bruto, senza un intelletto personale, ma seguendo virtù e conoscenza, giunge alla perfezione intellettuale fino alla congiunzione con Dio. L'Ulisse di Dante espone questa dottrina. Il poema di sonetti di Guittone rappresenta questa storia. Si tratta del modello testuale più completo nel quale il sistema filosofico trova la forma di codificazione più organica. Il passaggio della species per le facoltà dell'anima fino all'intelletto.