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Verso una nuova società conviale. Una discussione con Alain Caillé sul «Manifesto comvivialista»
Questo libro nasce dalla discussione a più voci dei temi del Manifesto convivialista, riproposti da Alain Caillé nell’intervista a Francesco Fistetti, che insieme con Elena Pulcini ne è uno dei primi firmatari. Al di là delle diverse prospettive intellettuali, gli autori convengono sull’urgenza improcrastinabile di scongiurare, pena la sopravvivenza della vita umana sulla Terra, i disastri imminenti o ormai in atto: ambientali, economici, sociali, morali. Perciò, si tratta di offrire un respiro teorico unitario ai vari movimenti sociali sorti dalla resistenza ad un capitalismo rentier e speculativo, che «è divenuto il nemico principale dell’umanità e del pianeta», e ciò al fine di dare una forma plausibile alle speranze di costruire un mondo comune, frugale e conviviale, che si lasci alle spalle il mito della crescita economica illimitata. -
Idealtipi dell'ateismo. Saggio di filosofia della religione
La riflessione sull'ateismo, quanto mai oggi controversa, invita a sostare sulla sua storia. È quanto cerca di fare questo testo individuando tre idealtipi di ateismo che attraversano la filosofia occidentale: 1) ateismo classico - Dio non esiste; 2) ateismo genealogico - Dio è morto; 3) ateismo trascendentale - Dio può non essere o essere in quanto uno degli enti possibili. Se nel primo rientrano pensatori come Feuerbach, Marx, Freud, i neopositivisti e gli esponenti del neordarwinismo, nel secondo modello il riferimento è Nietzsche e la sua critica genealogica. Al terzo modello, che ha le sue ascendenze in Kant e nella disputa sull'ateismo che coinvolse Fichte, possono essere ricondotti pensatori contemporanei che si sono interrogati su ciò che sta prima di Dio: l'Aletheia, l'Inizio, l'Origine. Tra i filosofi, riconducibili a questo idealtipo, Heidegger. Un idealtipo le cui tracce, a volte inattese, sono anche in altri pensatori: Ricoeur, Levinas, Henry, Jaspers. Tra gli italiani: Cacciari, Natoli, Magris. Un paradigma dove il dialogo con la teologia è parte costitutiva dell' indagine filosofica, perché in Dio, e nella sua possibile negazione, è in gioco la cosa stessa del pensiero. -
Nato da un cane. Il trattamento originale di Ovosodo
Anello di congiunzione fra la prima idea della storia e la pellicola finita, il trattamento di Ovosodo è il racconto sorridente di una piccola tragedia che prenderà i toni della commedia cinematografica più riuscita. Non troppo dissimile dai giovanotti che animano le opere di Dickens, Piero Mansani si trova a combattere con un destino beffardo che lo fa partire fra gli ultimi, lo getta in mezzo alla vita, lo scuote, lo ammalia e lo culla e, infine, lo fa diventare un po' più adulto. ""Nato da un cane"""" non è solo lo studio per il film che sarà, è un racconto vivace e coinvolgente che ha la capacità istantanea di portare il lettore nel rocambolesco mondo del suo protagonista, facendogli dimenticare per un momento la pellicola che ne è stata tratta, per poi restituirgli il desiderio di perdersi nelle immagini del film. Prefazione di Paolo Mereghetti."" -
Storia meravigliosa di Niccolò Paganini. Un progetto per un film non fatto
Primi dell'Ottocento, Livorno, notte di tempesta. Un giovanottello povero in canna, Niccolò, affamato e disperato, ma di grande talento musicale, avventatamente accetta la cena e poi un patto con un misterioso messere dagli occhiali turchini, il quale gli offre un violino dalle straordinarie qualità sonore e, stranamente, anche magiche. Da quel momento la vita di Niccolò si trasforma. Si apre la strada del successo al più grande strumentista di tutti i tempi. Tra un trionfo artistico e l'altro, una conquista galante e l'altra, sino alla nascita del vero amore, quello per la bella e gelosissima Antonietta, s'insinuano tuttavia momenti vuoti o azzardosi e Niccolò deve ricorrere al violino prodigioso per scavalcarli e allontanarsene. Ma la fuga a canone nel tempo di questa sorta di Brancaleone dell'età romantica non allontana la fine, piuttosto l'avvicina. E quando tutto sembra perduto, balugina uno spiraglio perché tutto possa capovolgersi daccapo. Prefazione di Francesca Archibugi. -
Giochi matematici alla corte di Carlomagno. Problemi per rendere acuta la mente dei giovani-Propositiones ad acuendos juvenes. Testo latino a fronte
Da dove viene la famosa espressione ""salvare capra e cavoli""""? Da un gioco di logica matematica, apparentemente semplice, ma dagli sviluppi curiosi. Il testo qui proposto contiene molti giochi del genere. Si tratta di """"scherzi"""" e indovinelli ed è il primo dove viene enuncialo il noto rompicapo del lupo, della capra e del cavolo. Alcuino di York infatti, un monaco inglese chiamato alla corte di Carlomagno nell'anno 781, raccolse una serie di problemi originali e divertenti da usare come strumento per l'educazione dei giovani. Incredibilmente moderno, tanto da anticipare di vari secoli l'enunciazione di problemi matematici importanti, ebbe grande successo nel mondo antico. Questa seconda edizione è arricchita di nuovi giochi, anche questi presi da testi aventi carattere didattico. Di particolare interesse quelli tratti da aritmetiche pratiche del Medioevo italiano, dove i giochi matematici erano proposti con l'intento di distrarre gli allievi dalle noiose applicazioni commerciali. Una puntuale bibliografia e il testo latino originale consentono all'appassionato e allo studioso una lettura più approfondita."" -
Il ritorno delle religioni. Secolarismo e democrazia alla prova del multiculturalismo
È ormai fuor di dubbio che la religione sia tornata a svolgere un ruolo centrale nella sfera pubblica occidentale. Ciò obbliga a una rinnovata riflessione sulle possibilità di modificare gli attuali sistemi politici in modo da garantire un'effettiva inclusione degli individui appartenenti ai gruppi religiosi minoritari. Lo scopo principale del libro è mettere in luce le difficoltà di assicurare tale inclusione attraverso il ricorso ai concetti classici di secolarismo e di laicità, sottolineando piuttosto la necessità di elaborare nuove soluzioni teorico-politiche, fra le quali quella che muove dall'idea del pluralismo giuridico. Di quest'ultima proposta, oltre alle implicazioni teoriche, vengono presentati alcuni casi concreti, con particolare attenzione all'esperienza inglese. -
Le supplici. Testo greco a fronte
Il rifiuto della violenza maschile, e in particolare il terrore dello stupro, costituisce il cuore pulsante delle Supplici di Eschilo: per questo le Danaidi fuggono dai cugini che vorrebbero imporre loro il matrimonio, trovando rifugio nell'antica madrepatria Argo. La volontà delle donne, che per la prima volta si afferma nella storia dell'Occidente, costruisce con disperata lucidità e tenacia un progetto di salvezza che si fonda sulla funzione rituale della supplica, ma ha per contenuto il linguaggio universale dei valori etici. Il fatto che al centro dell'azione sia non un individuo ma una collettività cambia lo statuto dell'espressione corale, che a differenza delle altre tragedie non ha carattere sapienziale, ma di viva e bruciante esperienza. -
Prospettive. Omaggio a Giuliano Campioni
La raccolta di scritti brevi con cui vogliamo far festa a Giuliano Campioni in occasione del suo settantesimo compleanno non è il manifesto, sia pure plurale e colorato, di una scuola, ma qualcosa di più: la manifestazione di una rete di amicizia fatta di scambi scientifici, di convergenze metodologiche, di rispetto della pluralità delle prospettive e di comune volontà di alimentare un dialogo che traversa le nazioni, le scuole, le sensibilità personali. Questo dialogo è prevalentemente incentrato su Nietzsche perché, grazie all'impresa di Colli e Montinari e al lavoro di Campioni e dei suoi allievi, la scuola italiana è naturalmente al centro della ricerca internazionale sul filosofo, anche se la sua centralità non funziona per egemonia, ma per spirito di emulazione e di superamento in un contesto felicemente multilaterale. Tuttavia gli scritti qui raccolti non riguardano soltanto Nietzsche, ma più in generale i temi, i filosofi e i periodi storici a cui Giuliano Campioni si è interessato nella sua attività di studioso e di insegnante: Schopenhauer, Wagner, Renan, Burckhardt, la politica, l'etica, la psicologia, la musica... -
Convivere. Finché esiste un donatore esiste un'opportunità di vivere
Vivere la vita fino all'ultimo respiro. Sorridere, sperare, lottare e non arrendersi mai. Ce lo ha insegnato Laura, costretta dalla vita a crescere in fretta per colpa di un ""inquilino"""" che, sin da piccola, è cresciuto nel suo corpo, e con il quale ha dovuto convivere per anni. Una storia di gioia, dolore e coraggio, che si intreccia con mille altre storie: di medici, volontari e clown; di internauti, parenti e amici. Alcuni """"per caso"""", come Paolo, col quale, nella sua ultima estate, Laura aveva condiviso il progetto di un libro per raccontare ConVivere, il canale Facebook col quale comunicava la sua vita al mondo. Ma la vita ha preso un corso diverso, improvviso, e quel progetto, per il quale aveva potuto solo scegliere la copertina, si concretizza adesso grazie all'energia che lei ha saputo infondere in tanti, ora raccolta e tradotta da Paolo, l'""""amico per caso"""". Dalla gioia per essere potuta andare qualche ora al mare, alla adulta consapevolezza nell'aspettare l'esito di una TAC; dal racconto di una serata divertente con gli amici, alla simbiosi con la sorella Andrea che da bambina le donò il midollo osseo: troverete tante cose diverse nei post di Laura che qui pubblichiamo. Ma accanto al sostegno che migliaia di internauti le hanno dato, noterete anche la loro sorpresa nello scoprire che spesso sono loro a ricevere forza e aiuto dalle sue parole e dai suoi sorrisi."" -
Armide. Ediz. italiana e inglese
Armide, l'ultima opera di Jean-Baptiste Lully, su libretto di Philippe Quinault, incarna, per eccellenza, il genere della tragédie en musique, meglio conosciuta come tragédie lyrique: un genere che nasce quale uno dei molteplici frutti del progetto culturale di Luigi XIV nel Grand Siècle del Seicento francese. Nel volume, oltre ad offrire una ricostruzione dell'opera e delle ragioni che ne giustificano l'inclusione nel canone del teatro europeo, viene presentata quella che, ad oggi, è la più completa ricostruzione di tutti i titoli del teatro musicale (oltre che di altri generi giudicati, ai fini dell'indagine, rilevanti), ispirati alla storia di Armida e Rinaldo. -
Seguitando...
I temi di questa silloge poetica sono il mare, la Lucania - vista come simbolo di entroterra meridionale povero, anelante al riscatto, pasolinianamente evangelico - l'umile rivoluzione di Francesco, un estremo rantolo di giovinezza nell'amore, il compito dei poeti in questa globalizzazione di tutto, anche dell'invivibilità del pianeta e della sua deprecabile autodistruzione. -
Sperare meliora. Il terzo libro delle «Epistulae» di Sidonio Apollinare. Introduzione, traduzione e commento
Alto aristocratico di ceto senatorio formato alla lezione dei classici, divenuto vescovo di Clermont e impegnato contro i visigoti in una resistenza militare e culturale per la sopravvivenza dei valori tradizionali nel nuovo regno romanobarbarico di cui morì suddito, Sidonio Apollinare è per più rispetti un esponente emblematico della Tarda Antichità. Oltre a una raccolta di componimenti poetici, possediamo nove suoi libri di lettere: il terzo è un documento di particolare ricchezza, in quanto presenta un ampio spaccato della società galloromana nella seconda metà del V secolo. In Sperare meliora, il terzo libro delle Epistulae viene per la prima volta integralmente tradotto in italiano, con un'ampia introduzione di contestualizzazione storica e letteraria, e con un puntuale commento, focalizzato non solo sulle drammatiche vicende dello scontro fra romani e barbari, ma anche sull'eleganza linguistica e stilistica di questo raffinato scrittore. -
I concerti per pianoforte nella trascrizione per solista e quintetto d'archi di Vincenz Lachner
Il presente volume è frutto della collaborazione tra i Dipartimenti di Musicologia e Composizione del Conservatorio di Milano. L'esigenza che si è presentata è stata duplice: da una parte la realizzazione di una partitura ""d'uso"""", a partire dalla presenza delle sole parti staccate, destinata alle classi di pianoforte e musica da camera; dall'altra il tentativo di impostare una sorta di revisione critica di un testo musicale che si è presentato più complesso del previsto. Il primo obiettivo è stato quello di scegliere il vero punto focale della revisione, che non era tanto Beethoven, quanto il testo dello stesso Lachner, testo che si inserisce appieno nella nobile arte della trascrizione che tanta parte ha avuto nella diffusione della musica """"alta"""" come nel consolidamento del mito di Beethoven. L'edizione di riferimento, licenziata nel 1882 per i tipi della Cotta Verlag - Stuttgart e che vide come insigne curatore Sigmund Lebert, porta infatti una prefazione che recita così: """"Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven rivisti ed editi """"per pianoforte solo o con accompagnamento di un secondo pianoforte, quintetto d'archi od orchestra completa - per lo studio musicale e l'esecuzione nelle sale da concerto"""". Dichiarazione d'intenti che ben chiarisce il senso e la destinazione di quest'opera."" -
La giustizia vendicatoria
Fenomeno criminale, forma di giustizia primitiva e selvaggia, obbligo morale, meccanismo di composizione dei conflitti, sistema. Nel corso della storia, e da diverse angolazioni, la vendetta è stata definita e interpretata in molti modi. Il presente volume ""La giustizia vendicatoria"""" raccoglie tredici contributi sulla vendetta presentando, in una prospettiva interdisciplinare, studi di autori classici e ricerche contemporanee. L'antologia si articola in due sezioni. La prima, intitolata """"Vendetta, composizione, reciprocità"""", raccoglie sei studi, pubblicati tra il 1881 e il 1970, che affrontano i nodi teorici fondamentali nello studio della vendetta. La seconda, intitolata """"Vendetta in azione. Teorie e ricerche contemporanee"""", raccoglie sette contributi inediti di studiosi contemporanei che indagano il tema della vendetta nella prospettiva dell'antropologia culturale e giuridica, della filosofia del diritto, della criminologia, della storia dei diritti antichi."" -
Natura, tecnica e cultura. Profili etico-pubblici del dibattito sulla natura umana
"L'estro mi spinge a narrare di forme mutate in corpi nuovi"""": ciò che diceva Ovidio, nelle Metamorfosi, rappresenta lo slogan perfetto per capire il mondo in cui stiamo vivendo. Gli inediti intrecci tra naturale e artificiale, le teorie dell'homo cyborg, la progressiva medicalizzazione della società, il ruolo del corpo nella realtà del virtuale e l'incidenza del """"post-umano"""" nell'attuale spazio pubblico rendono sempre più complicato stabilire una volta per tutte cosa sia la natura umana. Il presente volume propone un quadro esaustivo dei modi in cui oggi pensiamo la natura umana, introducendosi nell'universo del post-umano e cercando di analizzare le conseguenze epistemologiche, etiche e politiche del problematico rapporto vigente tra natura, tecnica e cultura nel mondo contemporaneo. Il volume contiene saggi di Remo Bodei, Ubaldo Fadini, Mark Hunyadi, Guillaume Le Blanc, Giuseppe O. Longo, Roberto Marchesini, Alberto Pimi, Vallori Rasini, Emanuele Rossi, Davide Sisto, Valentina Sonzogni." -
Il magistero di un criminalista di foro. Giovanni Carmignani «avvocato professore di leggi»
Il volume riprende le ricerche su Giovanni Carmignani (1768-1847), penalista dal profilo composito, a lungo docente universitario e illustre avvocato. Indaga intorno al frutto più evidente degli anni di insegnamento e di riflessioni scientifiche, rappresentato dai ripetuti aggiornamenti del manuale istituzionale e dalla pubblicazione all'inizio degli anni trenta dell'Ottocento della Teoria delle leggi della sicurezza sociale. Viene così posta in evidenza la proposta avanzata da Carmignani per le scienze criminalistiche, l'incontro di Carmignani con il code pénal francese e l'operato del maestro penalista all'opera in dispute polemiche e controversie giudiziarie simbolo (allora) del cambiamento dei tempi. -
Logica dell'epoché. Per un'introduzione alla fenomenologia religiosa
Che cos'è la fenomenologia della religione? Se si prende sul serio il metodo husserliano, la risposta convenzionale - descrizione e classificazione dei fenomeni religiosi - non è più sostenibile: se non altro perché ogni risposta, ogni convenzione e ogni credenza, debbono, innanzitutto, esser sospese. Alla disciplina di questo rigore, la fenomenologia della religione si rivela come una dinamica interna alla fenomenologia, che spinge quest'ultima ad aprirsi con una costanza sorprendente - dagli esordi fino agli sviluppi più recenti, dagli autori più celebri ai meno frequentati - ad una questione sostanzialmente unitaria: la questione stessa della filosofia della religione e del movimento epocale della modernità dal quale quest'ultima scaturisce. In questo senso, la fenomenologia della religione è la presa in carico di un evento che si può chiamare epoca dell'epochè: l'epoca in cui la questione di Dio non può più porsi nei termini della tesi generale dell'esistenza. Introdurre alla fenomenologia della religione, agli autori e ai problemi di cui si sostanzia - primo fra tutti quello della ""trascendenza"""" - significa dunque elaborare la logica stessa dell'epochè, lavorando sulle diverse figure in cui questa si esplicita: dal paradosso al terzo escluso, dall'indicazione formale al doppio sguardo."" -
La realizzazione delle opere di urbanizzazione a scomputo tra concorrenza e governo del territorio
Il volume fornisce una ricostruzione della disciplina vigente in tema di opere di urbanizzazione, attraverso l'analisi degli aspetti sostanziali e processuali dell'istituto. Nella prima parte vengono esaminate le modalità di assunzione degli impegni urbanizzativi, approfondendo, in particolare, gli aspetti contenziosi relativi alle inadempienze dell'amministrazione e del privato. Nella seconda l'autrice offre possibili soluzioni ai problemi interpretativi connessi all'introduzione nel nostro ordinamento del principio secondo cui la realizzazione delle opere di urbanizzazione da parte del privato deve sottostare alle regole delle procedure europee in materia di appalti. Dopo aver analizzato le politiche di governo del territorio dei principali paesi Comunitari, l'opera si conclude con alcune considerazioni in ordine alla possibilità di ripensare al contributo relativo agli oneri di urbanizzazione sotto una nuova ottica allo scopo di limitare al minimo lo sfruttamento incontrollato del territorio. -
L'obolo di Persefone. Immaginario e ritualità dei «pinakes» di Locri
Nel XIX secolo lo scavo del santuario di Locri Epizefiri dedicato a Persefone ha portato alla luce oltre 1.500 esemplari, integri o in frammenti, di pinakes figurati, databili al V secolo a.C, che costituiscono un insieme unico nel variegato mondo della devozione religiosa greca di età classica. Una prima reazione a questo stato di cose si deve a Mario Torelli, che nel 1977 ha proposto un itinerario di lettura sistemica, che collocava al centro delle immagini di questi pinakes il mondo della fanciulle impegnate nella preparazione del rito nuziale. Ma a questa ricostruzione mancavano il dato quantitativo e la presentazione completa dei tipi figurati, un'opera che solo nel 2007 è giunta a conclusione con l'edizione completa delle nostre tavolette, curata da L. Vlad Borrelli, E. Lissi-Caronna e C. Sabbione. Grazie al supporto dei nuovi dati, gli autori hanno raggiunto conclusioni nuove su queste singolari rappresentazioni. In particolare Elisa Marroni ha scomposto il tradizionale quadro tipologico e ha analizzato i significati del sistema delle immagini, mentre a Mario Torelli si deve una nuova rilettura dei rituali rappresentati e un'originale ricostruzione antropologica della mentalità dei devoti e del collegato linguaggio dei pinakes, con rilevanti conseguenze di portata storica sullo sforzo, compiuto nel momento di pericolo corso dalla società tutta a causa dell'aggressiva politica di Anassila di Reggio, mirante all'integrazione dei gruppi subalterni protagonisti delle immagini dei pinakes. -
Tra cielo e inferno. Arrigo Boito e il mito di Faust
Il mito di Faust che, per sete di conoscenza, cede l'anima al diavolo, ha conosciuto nei secoli le più diverse metamorfosi: dal racconto edificante alla ballata popolare, dalla tragedia alla farsa, dal romanzo al poema. Protagonista della vicenda è sempre l'uomo, esempio di hybris punita o eroe della ricerca di un sapere che continua a sfuggirgli. Quando si accosta alla storia di Faust, Arrigo Boito sceglie di rappresentare l'incontro (e lo scontro) tra cielo ed inferno, sublime ed antisublime, facendone protagonista, a pari titolo con il dottor Faust, il suo 'doppio', Mefistofele. Sia il dottore che il diavolo simboleggiano istanze eternamente presenti nell'animo umano, incarnando, l'uno, l'inesausta tensione al superamento dei propri limiti, l'altro, la critica corrosiva di ogni valore che si presuma eterno. Al centro dell'indagine è richiamata la concezione boitiana dell'arte melodrammatica e del suo necessario rinnovamento. In particolare si analizza il libretto del Mefistofele nella sua versione originaria, attraverso il quale Boito si inserisce con la propria rielaborazione personale nel solco della tradizione faustiana. Pur avendo presente principalmente il modello goethiano, il giovane poeta e compositore non manca di accostarsi, con personali declinazioni, ad altre fonti, aggiungendo così importanti tessere al mosaico di riscritture tramate su Faust e Mefistofele.