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Lumina. Convegno internazionale di studi (Urbino 5-7 giugno 2013). Ediz. illustrata
Tra il 1739 e il 1751 Giovan Battista Passeri pubblicò tre volumi dal titolo Lucernae fictiles: presentava così la sua collezione di lucerne (antiche, pastiches, surmoulages, falsi), la più consistente realizzata fino ad allora con questa classe di materiali. Le giornate di studio organizzate a Urbino hanno preso le mosse dalla collezione, appositamente esibita in una mostra archeologico-documentaria nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro, per un confronto interdisciplinare sul tema dell'illuminazione nel mondo antico che si è aperto anche a un ideale dialogo con le performances dell'illuminotecnica contemporanea. -
Piante spontanee d'uso alimentare. Viaggio alla scoperta della cucina povera
Un pratico manuale con chiare spiegazioni sulle specie vegetali, le parti commestibili da utilizzare, le epoche di raccolta, i metodi di lavorazione e di conservazione. Accanto, brevi note di carattere medicinale, artigianale, etimologico sui nomi scientifici e dialettali. Un ricettario regionale permette di conoscere i tanti gustosi piatti che si possono preparare con le piante spontanee. Un modo per riscoprire le antiche tradizioni culinarie – oggi note anche sotto il nome di ""cucina povera"""" – sempre più vicine alle aspettative del gusto moderno. Un agile testo di alta divulgazione quindi, scientificamente rigoroso, frutto della sapiente e attenta ricerca dei BioLabs della Scuola Sant'Anna di Pisa, che ha concepito questo manuale. Prefazione di Luca Sebastiani e Renata Lulleri e introduzione di Roberto Burdese."" -
1000 facce conosciute
"1000 facce conosciute"""" è un excursus su personaggi di varia natura - famosi o sconosciuti -che l'autore ha personalmente conosciuto a Pisa in oltre mezzo secolo di giornalismo. L'insieme delle brevi biografie disegnano un caleidoscopio nel quale si compongono e si ricompongono momenti di politica, scienza, fede, economia, sport, ma anche di semplice costume quotidiano." -
La vita truffata
Né caldo né gelo rimasero in cielo. Il proverbio vuole dire che per tutti c'è il dolore e l'amaro in pari quantità. Nella vita del protagonista di questa storia non è stato così, perché la sua vita fin dal suo concepimento è stata truffata. Una vita fatta di mancanza di affetto, di denaro, di cibo, di vestiario e di abbondanza di psicofarmaci, che scorre parallela a quella del padre nella perdita della strada. Una storia indubbiamente triste ma che fa incontrare anche pagine di gioia e di risa che, stemperando la malvagità della truffa, rendono piacevole la lettura. -
«Alla via così!» L'accademia navale nelle cartoline del Mak pi greco 100. Ediz. illustrata
Con il termine Mak pi greco 100 già prima dell'unità nazionale si indicava, nelle accademie e nelle scuole militari, l'evento con il quale gli allievi festeggiavano la fine dei corsi e l'inizio della loro carriera nella Forza Armata. Quando in Italia prende piede l'uso della cartolina illustrata, si diffonde presto in Accademia la consuetudine di stampare delle cartoline ricordo. In queste i giovani ufficiali raccontano le loro speranze, la loro gioia nella conquista del primo grado da ufficiale, le difficoltà che si incontrano in Accademia, scolastiche e disciplinari, ma sempre con spirito positivo ed il sorriso sulle labbra. La grafica, in particolare dagli anni venti all'inizio degli anni quaranta, è particolarmente curata e riflette le correnti artistiche del periodo. I disegnatori sono gli stessi allievi (c'è sempre nel corso qualcuno più dotato...) ma nei primi anni è probabile anche il ricorso a illustratori esterni. Questo libro, che si basa su una collezione privata fra le più complete del settore, si propone di far rivivere queste cartoline evidenziandone il significato: è un viaggio nella storia dell'istituto ma anche della Forza Armata perché attraverso i disegnatori e gli utilizzatori vengono rievocati episodi e fatti storici che fanno da sfondo alla vita degli allievi e ne costituiscono il futuro. -
La guerra e i nervi
A un secolo dalla morte di Aloysius Alzheimer (1864-1915), il volume presenta un testo poco conosciuto dello psichiatra tedesco. Questo lavoro ci mostra un volto diverso di Alzheimer e ci restituisce uno spaccato sia del suo pensiero sia dei temi della cultura medica di quel tempo. La Grande Guerra aveva chiamato in campo Alzheimer nell'analisi scientifica dei traumi generati dal conflitto, i quali si riverberavano nella società civile coinvolta dall'avvento bellico. -
La fabbrica dell'orgoglio. Una genealogia dei movimenti LGBT
Movimento non si nasce, lo si diventa. La fabbrica dell'orgoglio si propone come una storia del movimento LGBT in Italia, in particolare dal 1974 al 1985, sequenza storica cruciale per comprendere la svolta riformista del movimento, fino al progetto di una sua costituzione come progetto politico autonomo. Attraverso un'analisi delle politiche di movimento (liberazionista, istituzionalista, movimentista, civica e civile, ecc.), si mettono in luce le dinamiche di affiliazione e i regimi di appartenenza che hanno contribuito a ""movimentare"""" lo spazio dell'attivismo omosessuale. Lo studio dei rapporti di forza e delle interazioni conflittuali tra i gruppi, i collettivi e le associazioni, del confronto e dello scontro tra diversi progetti e visioni della mobilitazione invita a una lettura multidimensionale delle modalità di produzione e di circolazione delle politiche dell'omosessualità. L'ipotesi centrale è che, lungi dal costituire la debolezza del movimento, la sua costitutiva dimensione conflittuale rappresenta il motore della fabbrica della mobilitazione. Massimo Prearo propone una genealogia di questo momento politico di trasformazione e di rifondazione dell'azione collettiva lesbica, gay, bisessuale e transgenere e pone dunque le basi di una riflessione sul divenire movimento della militanza LGBT."" -
Storia della pedagogia speciale. L'origine, lo sviluppo, la differenziazione
Questa ""Storia della pedagogia speciale"""" compie due percorsi di alto spessore per l'impegno e per la selezione preventiva dei pertinenti quadri concettuali. L'uno di tipo epistemico, consistente nel portare in una giusta declinazione storica una quantità estesa ma disomogenea di presenze e di fatti, di figure e di eventi socio-politici di cui si aveva disponibilità solo parziale. L'altro, di ordine epistemologico, speso sul fronte dei grandi interrogativi di senso e di strategia che interessano le scienze in generale e, in particolare, quel dominio critico che universalmente si riconosce come pedagogia speciale, con riferimento agli studi, alle pratiche ed alle realizzazioni professionali a carico della disabilità, ma più estesamente della diversità delle condizioni evolutive umane. Per le interessanti figure e i temi presi in esame, per la novità e originalità del progetto editoriale, per la qualità degli Autori, questo volume rappresenta un classico del settore di pedagogia e didattica speciale."" -
Il principe, la città, l'acqua. L'acquedotto mediceo di Pisa. Ediz. illustrata
Ancora oggi dal Monte Pisano fino alla porta cittadina di Piazza delle Gondole in Pisa si snodano, pur fra interruzioni stradali e strutture pericolanti, le arcate dell'acquedotto voluto e realizzato dal granduca Ferdinando di Cosimo de' Medici fra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento. Gli autori di questo volume hanno esaminato questa imponente struttura materiale, che per secoli ha segnato in misura rilevante il territorio e le condizioni di vita dei pisani, secondo una pluralità di punti di vista. La sua collocazione nel più ampio contesto della politica istituzionale, economica e urbanistica della dinastia medicea nella ""provincia"""" del Valdarno Inferiore, che da parte dei sovrani fu oggetto di una tensione innovatrice dalle molte sfaccettature; i suoi precedenti in epoca romana e nel corso del Medioevo; la sua progettazione e la sua realizzazione come parte di una strategia politica all'insegna del """"buon governo"""", ma anche come operazione tecnologica; l'attenzione delle istituzioni governative, come l'Ufficio dei Fiumi e Fossi, e locali, come il Comune pisano, interessate alla persistenza della sua presenza e al suo mantenimento funzionale nel tempo; l'impianto di una complessa rete di condutture e di fontane nel contesto cittadino per l'uso pubblico dell'acqua; l'innesto in questo sistema pubblico di un ulteriore reticolo di fontane private, pur nella compresenza di pozzi."" -
Pablo. Quando le ferite si misurano con la vita
Erano le 7 di mattina e come ogni giorno preparavo la colazione. Talvolta, verso quell'ora, guardavo oltre la finestra della cucina che dava sulla stanza di mio fratello Pablo. In mezzo un cortile, come un immenso vuoto. Ma, quella mattina, mio fratello gridava con la sigaretta al becco frasi ricorrenti: ""¿Por qué los militares les mataban a los hijos a las madres de Plaza de Mayo?"""" (""""Perché i militari uccidevano i figli alle madri di Plaza de Mayo?""""). Ritornava là, di dove eravamo partiti. In quei frammenti linguistici, in spagnolo, c'era tutto, parole che pesano come un macigno sulla memoria. Il servizio militare, i colonnelli, i traumi dell'infanzia: la sua vita, la vita del mio paese, l'Argentina, e la mia vita. Lo guardavo, dovevo andare a lavorare in ospedale. Lui era lui, ma io ero lui ed io. Come un destino andato controsenso. Bevevo lentamente il mio tè e le sue parole seguivano i momenti di questa vita. Volevo fare teatro, ma, per lui e per me, sono diventata psicologa, poi psicoanalista, e lacaniana. Forse per andare oltre le parole. Per uscire da questa eredità che pesa. È per questo che siamo destinati a entrare dentro alle parole: ad entrare e uscirne, per capirne il perché, ma anche il mistero. Perché no? Il mistero di una vita che si confonde con la malattia che pesa troppo, per poter sorridere laddove i sorrisi, talvolta, sembrano paralizzati."" -
Nil difficile volenti. Una vicenda millenaria: i Ruschi da Como a Pisa
La lunga e travagliata storia di una famiglia, quella dei Ruschi, funge da tramite tra realtà diverse e lontane fra loro: quella di Como, Lugano, Locarno, Bellinzona, feudi della casata in epoca medievale, quella di un primo ma breve soggiorno pisano durante il periodo visconteo, quella del più che secolare e appartato rifugio, ospiti dei Malaspina, a Monti in Lunigiana e, dalla metà del '500, quella del definitivo insediamento a Pisa. In questa città i Ruschi, nel corso dei secoli, ebbero illustri accademici, assunsero le massime cariche pubbliche e molti di loro vestirono l'abito di cavalieri del S. M. Ordine di Santo Stefano P. e M. Nell'Ottocento, alcuni membri della famiglia divennero protagonisti nella vita pisana e toscana: Giovanni Battista fu maire di Pisa in età napoleonica, Francesco fu gonfaloniere di Pisa e di Vicopisano e Rinaldo, fermo sostenitore dell'Unità d'Italia, divenne deputato al primo Parlamento nazionale a Torino e poi senatore del Regno. Anche nel secolo scorso un altro Francesco fu deputato al Parlamento del Regno. I palazzi e le ville di campagna appartenute alla famiglia custodiscono cicli di affreschi fra i più importanti della pittura pisana del '700. -
Nessun preavviso. Quel giorno da Clelia
Per Luca il viaggio a Roma doveva essere soltanto una fuga dall'ossessione di una donna troppo possessiva nonché una vacanza che gli avrebbe consentito un nuovo incontro con la bellissima Clelia, con la quale nel recente passato aveva avuto una fantastica relazione. Clelia, un ambiguo personaggio di donna che gli farà scoprire diversi aspetti della vita del tutto inattesi tra romanticismo e tragico realismo, allorché un misterioso duplice assassinio e la sua contemporanea scomparsa lo costringono a fare i conti con un enigma impossibile da risolvere. Un amore che diventa una passione pericolosa vissuta con il fiato sospeso per un susseguirsi di omicidi e di eventi drammatici del tutto imprevedibili che alla fine sembrano correre paralleli al grave ed impensabile attentato alle Torri Gemelle di New York, una gabbia mortale per Clelia, fino alla ricomposizione del tormentoso puzzle dieci anni dopo. -
Una città silenziosa. Storie di vita e di morte dei fratelli della misericordia sepolti nel cimitero monumentale fiorentino di «Pinti»
Varcare la soglia del Cimitero Monumentale di ""Pinti"""" è come entrare in una città silenziosa e dormiente, poiché i defunti, come dicono gli epitaffi, dormono e riposano. Passeggiare in questo luogo permette di comprendere, in modo diverso, la storia, l'arte, la cultura delle persone che vi hanno trovato sepoltura, aspetti della loro esistenza che riescono a trasmettere, come fossero ancora in vita. Archivio di pietra, museo a cielo aperto, il cimitero di """"Pinti"""" raccoglie i ricordi e le memorie di chi non è più, ma che viene reso presente, grazie al linguaggio espresso da questo luogo intriso di humus culturale e di storia fiorentina. L'autore ha percorso un insolito viaggio tra coloro, che pur assenti, instaurano un rapporto con i viventi e si raccontano. Il lettore diventa così visitatore e, come tale, potrà osservare, immaginare e dialogare con le persone, protagoniste delle storie raccontate da loro stesse in questo libro."" -
Pedagogia militante. Diritti, culture, territori
A fronte delle numerose, quotidiane emergenze legate alla tutela e al rispetto dei diritti dei soggetti, delle comunità e delle culture, i fondamenti e i metodi di una progettualità educativa pedagogicamente fondata, ancor più che in passato, rischiano di divenire ostaggio di una logica della pronta risoluzione, competenze e saperi pedagogici di rimanere costretti entro paradigmi ad essi estranei. Con uno sguardo particolarmente attento alla problematicità delle prassi ed una rinnovata attenzione alla evoluzione dei modelli educativi, giungendo opportunamente a comprendere anche versanti di ricerca empirico-sperimentale e didattica, il volume accoglie gli Atti del Convegno Nazionale SIPED 2014 ""Pedagogia militante. Diritti, culture, territori"""", sviluppando il proprio asse argomentativo attraverso una lettura degli aspetti più problematici di tanta contemporaneità dal punto di vista dei diritti dei soggetti, della sfida delle società multiculturali, del rapporto tra vissuto delle persone e territorio. Si rende necessario recuperare il ruolo etico e civile dell'impegno pedagogico per riportare al centro delle politiche culturali ed economiche dei governi dei vari paesi, l'educazione e l'istruzione, in particolare di coloro che fanno parte di tutte le """"periferie"""" del mondo. Ciò costituisce il fulcro di una pedagogia militante, impegnata nel sociale, che innesti nelle coscienze la capacità di recuperare l'umano che è in noi con reti di alleanze e processi di solidarietà."" -
Écrits sur le théâtre
On a de bonne heure reconnu en Saint-Évremond un “maître de la critique”. Ses écrits sur le théâtre, tous rédigés entre 1667 et 1677, constituent un ensemble cohérent: le critique exilé y développe ses vues sur les auteurs anciens et modernes, français et étrangers, à l’époque où Molière donne ses chefs-d’œuvre et où l’étoile montante de Racine commence à obscurcir la gloire du vieux Corneille. C’est une critique de goût qui, sans renoncer à l’outillage des poétiques normatives, sait reconnaître la part du contingent et du relatif inhérente au jugement esthétique. Pourtant, relativisme n’est pas neutralité : derrière le détachement de l’honnête homme se profile l’image du critique militant, qui s’engage dans les débats du temps et dénonce le risque de stérilité qui guette à ses yeux la scène française, trop repliée sur le modèle galant et de plus en plus fermée à l’admiration pour l’“altérité” héroïque. C’est à la lumière de ce diagnostic que sa préférence pour Corneille contre son jeune rival, jamais démentie, prend tout son sens. Professeur associé de Langue et Littérature française à l’Université “Guglielmo Marconi” et spécialiste du XVIIème siècle, Federico Corradi a étudié particulièrement l’œuvre de La Fontaine (Immagini dell’autore nell’opera di La Fontaine, Pisa, Pacini 2009) et la tradition de la fable humaniste. Il a édité des ouvrages de Saint-Réal (Césarion ou entretiens divers, Paris, Hermann 2013) et de Madame de La Fayette (La Principessa di Montpensier, Roma, Portaparole 2011). Il est l’auteur de plusieurs articles sur les modalités de l’écriture historique dans le roman contemporain. -
Cosa urge per i parchi
"I contributi autorevoli qui raccolti consentono di cogliere non solo quel che non funziona oggi nei parchi e perché, ma anche come se ne può finalmente uscire. I tentativi di ridurre questa condizione sempre più insostenibile delle nostre aree protette a meri fattori tecnici e normativi sono apparsi sempre più non solo pretestuosi, ma grotteschi. Cosa c'è di più politico e istituzionale che nominare un consiglio del parco, il suo presidente, il suo direttore? E chi deve istituire una area protetta marina in attesa da anni se non un ministero? Ecco, il libro non denuncia i 'colpevoli' di questa malagestione, ma prova a indicare vie d'uscita."""" R.M." -
Due scritti politici
I due saggi qui presentati apparvero una prima volta rispettivamente nel 1849 e nel 1854. Essi intendono mettere a disposizione del lettore italiano due straordinarie testimonianze della riflessione storiografica di Johann Gustav Droysen e offrire una lettura del suo pensiero politico come da sempre irriducibile ad ogni definizione di carattere ideologico, piuttosto volendo restituire la complessità di una posizione che fu in pari tempo affine a istanze liberali, monarchiche e conservatrici. -
Connessioni fatali. La storia dei tre Adolf di Tezuka Osamu
I protagonisti della Storia dei tre Adolf, celebre manga di Tezuka Osamu che ha per sfondo la Seconda Guerra mondiale, sono Adolf Kaufmann, Adolf Kamil e... Adolf Hitler. Dall'intreccio delle loro vicende e di quelle di molti altri personaggi, a cominciare dal co-protagonista Tóge Sóhei, emerge un grande affresco fatto di microstorie legate fra loro da ""connessioni fatali"""", tutte ugualmente rilevanti per la Storia e per la memoria. Ma soprattutto, con quest'opera Tezuka spinge ognuno di noi a riflettere sul nonsenso di ogni possibile guerra."" -
Storie di mondi intermedi
Questo libro raccoglie i risultati di una collaborazione teorica, che va avanti da più di trent'anni, tra i componenti di una strana coppia: la filosofia e la riabilitazione neurocognitiva. Sono stati anni di continue riflessioni e autointerrogazioni in seno a una disciplina che, come ogni sapere scientifico, ha bisogno di ripensare metodologicamente e concettualmente se stessa e i modi delle sue pratiche terapeutiche. Il fascino conoscitivo della riabilitazione consiste in particolare nel fatto che corpo e mente, movimento e pensiero, mostrano la loro unità ancor più se e quando si presentano delle patologie. La definizione data da Carlo Perfetti della riabilitazione come apprendimento in condizioni patologiche è un importante punto di riferimento per la riflessione teorica e si attaglia assai bene al tema dei mondi intermedi che l'autore intende come costruzioni comunicative di relazioni che si creano nei processi di apprendimento dati in prima istanza dal gioco e dall'arte. Apprendere in condizioni patologiche è un costruire mondi nelle relazioni che vanno a instaurarsi tra terapisti e pazienti. E qui che riabilitazione neurocognitiva e filosofia si sono incontrate. Una strana coppia, si è rilevato prima, ma spesso le strane coppie funzionano assai meglio di quelle cosiddette normali. -
Putin 2014-2015. Piazza Maidan, ratto di Crimea, impoverimento del nucleare iraniano, sbarco in Siria
Putin viene dal socialismo marxista, viene dal KGB, ha vissuto quarant'anni in quel grande Gulag che era l'Unione Sovietica dalla nascita alla caduta del ""Muro"""", nella mente e nel cuore quel laboratorio marxista-leninista, dove si erano sperimentate le vite di milioni di persone, milioni di cavie, l'ideologia comunista calata nella vita quotidiana. Putin non è solo il passato. È il presente e il futuro, l'uomo che al Cremlino si cimenta nella reincarnazione simultanea di almeno tre figure: il Gran Capo del KGB, il Segretario Generale PCUS e lo Zar redivivo. Nella Federazione Euroasiatica, da Mosca a Vladivostok, tutto è smisurato, contraddittorio, violenza e remissività, ricchezza e indigenza, cultura e primitivismo, talento e ottusità, democrazia e dittatura. Uno spazio di otto fusi orari, su cui si stendono pregi e difetti, qualità e mediocrità, Anna Karenina e Ivan Denisovic, l'Arcipelago Gulag accanto al Giardino dei Ciliegi, Stalin e Gorbaciov. Tutto questo, Putin lo porta nel futuro e lo trasforma in una epopea nazionale che senza misura si confronta con il Mondo Occidentale e con i suoi modesti leader tra cui Barack Obama. In campo internazionale, le operazioni di Putin in Ucraina, in Crimea e da ultimo in Siria, hanno provocato una evoluzione strategica globale. L'Iran, la Siria, il coinvolgimento della Cina in Medio Oriente sono le mosse sullo scacchiere mondiale a cui Obama, o il suo successore deve dare una risposta convincente.""