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Una instabile armonia. Gli anni della giovinezza di Friedrich Nietzsche
Di pochi filosofi come di Friedrich Nietzsche abbiamo un corpus di documenti così nutrito sul periodo della giovinezza. Lettere, appunti, composizioni musicali, poesie, piccoli saggi hanno incontrato la venerazione di una sorella che, almeno all'inizio, ha avuto il merito di conservare molte delle tracce e dei sentieri percorsi dall'amato fratello. Di questi testi, generalmente, se ne è fatto fin da subito largo uso, molto spesso come una sorta di miniera delle anticipazioni dei temi del futuro filosofo. Il presente libro si colloca su un piano differente: non quello di cercare anticipazioni a tutti i costi, ma interrogarsi e perlustrare il retroterra culturale, la formazione, l'educazione, le esperienze degli anni della giovinezza di Nietzsche - dalla nascita all'entrata in servizio a Basilea nel 1869 — entro tre coordinate fondamentali: il rapporto con il cristianesimo, la passione per la musica, la scoperta dei Greci. In questo libro non sarà dunque possibile trovare citazioni di opere filosofiche, richiami, allusioni, indicazioni che in qualche modo possano legare la pagina di diario di un dodicenne con la riflessione di un uomo maturo. Solo così si può mettere nella giusta prospettiva la filosofia di un uomo che ha lentamente ma progressivamente smantellato tutta la sua eredità, facendo i conti fino in fondo con quanto ha respirato fin dai suoi primi giorni. Nietzsche non nasce Nietzsche, lo diventa. E lo diventa proprio contro. Per capire ""contro cosa"""" è necessario prima aver posto nella giusta prospettiva il senso della sua infanzia e della sua giovinezza."" -
Enrico Panzacchi. Il critico e il letterato
La poliedrica personalità di Enrico Panzacchi, vissuto dal 1840 al 1904, e autore di alcune tra le più suggestive poesie del tempo e di opere in prosa, merita una nuova attenzione anche nel campo della critica letteraria. Dante, Manzoni, Leopardi, Galilei, Marino, il Tommaseo, il Giusti, il Capuana e il Fogazzaro costituirono il centro dei suoi interessi critici. Formatosi come poeta alla scuola del Carducci (i suoi Lyrica uscirono contemporaneamente alle Odi barbare del Carducci), il Panzacchi ebbe ben saldo il senso della tradizione poetica, entro un idealismo, che gradualmente si andava accostando alla considerazione della cultura contemporanea, impersonata soprattutto dal Capuana. Ma l'attenzione del critico andò anche al Fogazzaro, il cui Daniele Cortis era stato all'origine della svolta nella vita di Giulio Salvadori, causandone la conversione al cattolicesimo. Anzi, attraverso il carteggio con il Fogazzaro, consultato nella Biblioteca civica di Vicenza, e quello con il Carducci, rinvenuto presso la casa Carducci di Bologna, il profilo del Panzacchi scaturisce da una attenzione tutta particolare ai maestri della sua epoca, che ne condizionarono il pensiero critico e l'attività poetica. Parimenti, l'idealismo romantico-risorgimentale fu degno di attenzione da parte del Panzacchi, che nelle opere del Manzoni e del Leopardi lodò prima di tutto l'artista. Attento anche agli umori del giornalismo contemporaneo, Panzacchi si impose sullo scenario culturale coevo con la convinzione di un ritorno ai valori veri dell'arte, laddove il classicismo non andava confuso con un culto sterile della forma e dell'erudizione, ma come palestra di formazione morale e civile, e dunque entro un'apertura al futuro. -
Sonetti. Ediz. critica
La figura del cancelliere e rimatore fiorentino Ventura Monachi (1290 ca. -1348) merita senza dubbio di emergere dalla schiera dei ""minori"""" trecenteschi in cui lo hanno relegato i non molti critici che se ne sono occupati finora. I 34 sonetti del suo corpus (inclusi anche quelli dei corrispondenti) si lasciano raggruppare intorno a due principali nuclei tematici: quello amoroso, che si distingue per i precoci rapporti intertestuali con la prima produzione volgare di Petrarca e col Boccaccio del periodo fiorentino, oltre che per l'originale ricezione di Dante, e quello politico-moraleggiante. A questi due nuclei si aggiunge, e in parte si sovrappone, quello dei testi a carattere dialogico, notevoli per l'uso esibito e creativo delle parole-rima, soprattutto in regime di rima sdrucciola. Dopo l'edizione Mabellini, del 1903, la presente offre per la prima volta un testo dei sonetti di Ventura Monachi e corrispondenti criticamente fondato. Aprono il volume l'introduzione, dedicata agli aspetti stilistici, linguistici e metrici della poesia del Monachi, e la nota al testo, che giustifica dettagliatamente le ricostruzioni stemmatiche per i singoli testi, le proposte attributive e l'ordinamento del corpus. Ogni sonetto è poi accompagnato da un commento rivolto tanto agli aspetti stilistici e all'intertestualità, quanto ai più minuti fatti linguistici e sintattici."" -
Giacomo Verde. Video artista
Tra i pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche in Italia, Giacomo Verde opera da decenni in un territorio di confine, all’incrocio tra diversi linguaggi e generi. Con coerenza, ironia e un’attitudine hacker, da tempo persegue una ricerca estetica e tecnologica mai disgiunta dall’impegno sociale e politico. Il suo fare artistico privilegia la realizzazione di operazioni processuali con una forte componente performativa, che si traducono nella creazione di contesti partecipativi e relazionali, fra materiali poveri e raffinate ricerche in digitale. Non mancano opere compiute, dalla videoarte al documentario di creazione.rnQuesta è la prima monografia su Giacomo Verde. I vari aspetti della sua produzione artistica sono analizzati in saggi critici che ne restituiscono le sfaccettature nel contesto internazionale, fra tecno-teatro e videoarte, tradizione di conta-storie e sperimentazioni con innovative tecnologie digitali e interattive, performance audiovisive e ricerche sul videofonino, con un approccio che coniuga improvvisazione giocosa e profondità di riflessione teorica.rnrnTesti di: Andreina Di Brino, Marco Maria Gazzano, Sandra Lischi, Francesca Maccarrone, Anna Maria Monteverdi, Silvana Vassallo. -
Metodologia dell'improvvisazione strumentale. Tra linearità e nonlinearità
Che rapporto c'è fra suono e improvvisazione musicale'! Perché è importante fare ricerca intorno al suono? Quali sono i metodi di studio dell'improvvisazione, e che differenza c'è fra il metodo di studio lineare e nonlineare? Quale senso dare all'ascolto, all'analisi e all'esercito nella pratica dell'improvvisazione? Le risposte che il libro delinea sono rivolte agli insegnanti che si occupano di didattica dell'improvvisazione, i quali troveranno indicazioni per arricchire la propria metodologia d'insegnamento; ai musicisti, che vi troveranno suggerimenti per studiare il proprio strumento, interpretare il repertorio, nuovi spunti per comporre e improvvisare; agli improvvisatori, poiché la consapevolezza della distinzione fra linearità e nonlinearità getterà luce sulla struttura della pratica improvvisati va, sul rapporto fra le varie temporalità implicate, sulle diverse strategie di studio, sul valore dell'esercizio, sull'importanza della grafia e sui modi di ascolto. Il libro contiene numerosi esercizi d'improvvisazione suddivisi per area di ricerca (sull'ascolto, sull'attenzione, sul presente, sulla lettura e scrittura, sulla ricerca, sull'esame approfondito), uno studio del segno grafico che fornisce le chiavi per farne un uso creativo durante l'improvvisazione e infine Vanalisi di alcune improvvisazioni secondo i principi lineari e nonlineari. Al centro vi è l'improvvisazione, una pratica che allarga i suoi confini e induce riflessioni didattiche e filosofiche che investono il modo di ascoltare, di pensare e di vivere la musica. -
La poetica del restauro. Arte, architettura e paesaggio
Da troppo tempo il dibattito sul tema del restauro è come sospeso, mentre sul piano operativo tanti sono stati, specie nell'ultimo decennio, gli interventi importanti ed innovativi, specialmente al di fuori dell'Italia. Da noi l'argomento pare di esclusiva competenza degli Enti di tutela, che, attraverso le prescrizioni e i nulla osta, guidano il ""protocollo di intervento"""" lasciando agli architetti il ruolo assolutamente marginale di svolgimento di un dettato, senza poter """"comporre il tema"""". Ma il progetto di restauro deve avere anche """"un'anima"""" che è quella del suo progettista, che dovrà, con la sua personale attitudine, aggiungere, togliere, trasformare, insomma intervenire adeguandone la funzione, affinché l'oggetto dell'intervento possa tornare ad essere vivo."" -
Il papà e la mamma si separano. Come parlarne ai figli
Molti genitori che si sono separati, o che vorrebbero separarsi, si chiedono se lo si possa fare senza spezzare, oltre al legame di coppia, anche la vita dei figli. Temono che questa esperienza li condannerà ad una vita complicata, tortuosa, imprigionata ai lacci del tormento nevrotico. A loro è giusto dire che ci si può separare senza danneggiare la vita dei figli. Questo libro serve proprio a questo: ad accompagnare i genitori nel delicato compito di parlare della separazione ai propri figli, guidandoli nei tempi e nelle modalità della comunicazione, istruendoli a saper cogliere le loro reazioni, aiutandoli a conoscere che cosa sta accadendo nella loro vita. -
Adolfo Natalini dipintore. Disegni, costruzioni, dipinti. Ediz. a colori
"Ho raccolto una serie di disegni dal 1959 al 2015, confrontandoli con le immagini degli edifìici e pezzi di città che hanno generato. Non tutti i disegni sono disegni di architettura, ma per vie più o meno misteriose vi si avvicinano. Nell'ultima serie di immagini a colori riaffiora la nostalgia per la pittura e forse si chiude il cerchio aperto quasi sessantanni prima."""" (Adolfo Natalini)" -
Per una filosofia ecoetica e un lavoro ecosolidale
Nella cultura odierna le pratiche filosofiche danno sempre più spazio al problema dell'ambiente. Si realizza così una sostanziale apertura all'eco-etica nella quale convergono le istanze ecologiche, quelle filosofiche, quelle teologiche e quelle educative. Nella prima parte di questo lavoro vengono puntualizzate le problematiche filosofiche a partire dalle visioni mitiche della natura per giungere, attraverso le indagini filosofico-scientifiche del mondo della vita e del cosmo, alla focalizzazione valoriale di problemi inerenti al rispetto del pianeta. Ciò nel quadro della tutela della biodiversità e dei diritti delle generazioni future in merito alla sopravvivenza dell'umanità. Nella seconda parte, il tema del lavoro viene sviluppato in coerenza con l'impostazione filosofica dell'ecoetica, inquadrando il lavoro umano entro il più ampio schema di riferimento del lavoro della natura, ossia del divenire ecosistemico che sostiene l'interdipendenza di ogni forma di vita sul pianeta Terra. Il lavoro umano viene qualificato ecosolidale quando soddisfa i criteri di ecosviluppo derivati dalla scienza dell'ecologia sistemica. Il lavoro ecosolidale può costituire l'occasione di riscatto per l'umanità dalle sue attuali tendenze distruttive e facilitare una ripresa del suo compito originario di ""curatrice"""" del patrimonio terrestre, patrimonio che ha ricevuto in eredità dal lavoro svolto dalla natura, sua """"nutrice"""" lungo tutto il percorso di evoluzione biologica."" -
L'antropologia va in scena. Nuove dimensioni teatrali
Nell'ambito della definizione delle poetiche dei grandi maestri del teatro del Novecento, l'autore compie un viaggio nell'antropologia teatrale e nel teatro come linguaggio d'arte e come processo culturale. La ricerca teatrale viene vista attraverso la lente dell'antropologia, si amplia e si arricchisce nello scoprire la sua alterità. Alcune tematiche antropologiche, relative al corpo e alle sue rappresentazioni, all'immagine, al doppio, alla voce, infatti, possono trovare spazio in questa prospettiva. Si costruiscono, così, rappresentazioni che mettono in scena temi di rilevanza contemporanea pur restando legati al mondo antico. Di qui, l'indagine su uno degli ultimi grandi esponenti della ricerca teatrale contemporanea, Nin Scolari, la cui esperienza sul mito antico ha saputo creare - grazie al suo progetto di valorizzazione delle aree archeologiche e dei siti museali - un dialogo alternativo a quello tradizionale. -
Il palazzo Gambacorti di Pisa
Voluto da Pietro Gambacorta con intento autocelebrativo, allo scopo di manifestare la raggiunta potenza economica e il prestigio sociale e politico della propria famiglia, il palazzo sul lungarno venne edificato fra gli anni Settanta e Ottanta del Trecento e costituisce ancora oggi una delle architetture medievali più rilevanti della città, oltre che essere sede del Comune di Pisa. Il volume ripercorre con ricchezza di particolari le vicissitudini storiche ed architettoniche dell'edificio dalle origini fino agli ultimi restauri, soffermandosi con cura sui suoi numerosi tesori artistici. -
Predella (2015). Vol. 12: Il patrimonio artistico in Italia centrale dopo il sisma del 2016
I terremoti che, ripetuti e drammatici, hanno colpito l'Italia centrale tra l'agosto e il novembre del 2016 hanno gravemente danneggiato non solo gli abitanti e le loro case, ma anche il patrimonio culturale, architettonico e artistico di vaste zone comprese tra l'Umbria, le Marche e il Lazio. Abbiamo così deciso di dedicare un numero speciale di «Predella» a questo argomento, offrendo uno dei primi contributi di carattere scientifico sui danni prodotti dal sisma. In scritti in cui il dolore si mischia alla passione civile e alla voglia di ripartire anche con proposte per il futuro, numerosi studiosi si interrogano sugli effetti del terremoto, riportano le impressioni dai luoghi colpiti, tentano un primissimo bilancio. -
Le favole
Giuliano Cappuzzo è autore di un libro di favole. I protagonisti sono gli animali e la natura che vivono in una insolita foresta dimenticata dagli uomini. Sono sessantatrè favole ricche di fantasia, argute, amare, ma anche dolci come la vita. Una lettura piacevole per gli adulti e per i bambini che rimarranno meravigliati da questi bei racconti e se anche non sono in grado di cogliere tutte le sfumature, esse andranno ad arricchire la loro coscienza. -
Quotidiane rarefazioni. Acqueforti. Ediz. illustrata
"Per l' incisore, il segno è sempre un grande gesto d' affetto. Affonda su sé e sul mondo, intessendo una trama narrativa di connessioni reali o ideali, vissute o sognate, certe o possibili. Nasce dal gesto per diventare scrittura, con un vocabolario - se la lingua scelta è quella, ancor più ricca e difficile, dell'acquaforte - che la lastra e le sue morsure impongono e disciplinano nello spazio del foglio. Può diventare prosa o poesia, ricordo o memoria, sedimentando e strutturando brani di luce e campi di ombre che, nel miracoloso ricomporsi, si diranno sempre paesaggio.""""" -
Nuova rivista di letteratura italiana (2016). Vol. 2
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo. -
Chance. Max Weber e la filosofia politica
La relazione tra l'opera di Max Weber e la filosofia politica è stata oggetto di valutazioni singolarmente contrastanti. Se Norberto Bobbio potè definire il poliedrico pensatore di Erfurt come ""l'ultimo dei classici"""", Leo Strauss lo indicò invece come uno dei principali attentatori all'esistenza stessa del discorso filosofico sulle cose politiche. Tenendo conto di tali ed altre posizioni contrastanti, questo saggio intende contribuire a definire la rilevanza del pensiero di Max Weber per la filosofia politica e per la storia della filosofia, analizzando premesse e implicazioni di una circostanza tanto evidente nei suoi scritti quanto trascurata: la centralità della nozione di Chance come elemento definiens di concetti fondamentali quali """"potenza"""" (Macht), """"potere"""" (Herrschaft), """"disciplina"""" (Disziplin), """"validità"""" (Geltung), """"legittimità"""" (Legitimität), """"convenzione"""" (Konvention), """"diritto"""" (Rechi), """"Stato"""" (Staat), """"uso"""" (Brauch), """"costume"""" (Sitte) e """"consenso"""" (Einverständnis). Mettendo in relazione gli scritti metodologici con quelli sociologici e politici, i continui richiami alla Chance vengono qui interpretati come segnali di una svolta cruciale rispetto all'impostazione more geometrico prevalente nel discorso filosofico-politico dell'età moderna, incentrato sulla definizione di vincoli necessari e necessitanti deducibili dalla natura umana."" -
Viviani. Ediz. a colori
No, non è solo un omaggio a Giuseppe Viviani. Non cade nemmeno nella ricorrenza del mezzo secolo dalla sua scomparsa, nel 1965. E poi a lui, “timido come i bovi”, forse non sarebbe importato più di tanto il ricordo personale. È soprattutto un omaggio all’arte di Giuseppe Viviani, pensato nella ricorrenza della grande mostra con cui, per la prima volta in modo organico e criticamente compiuto, Pisa ne ricomponeva lo straordinario percorso e la conclamata autorevolezza nelle vicende del ‘900. Un ricordo che a lui, il pittore/incisore/poeta che volle farsi principe di Boccadarno, sarebbe importato, e di molto. -
Prima e dopo Vasari. Celebrazioni, programmi e apparati effimeri nella Firenze dei Medici
Trascrizioni a cura di Veronica VestriEdizioni critica a cura di Eliana CarraraCon un'Introduzione di Eliana Carrara e schede di Veronica VestriElemento caratterizzante della vita rinascimentale, la celebrazione delle feste tanto profane quanto religiose (dai cortei carnascialeschi alle fastose cerimonie nuziali) costituì una costante significativa anche del regno di Cosimo I de’ Medici così come dei suoi figli, ed eredi, Francesco I e Ferdinando I. Il volume, grazie ad una ricca mole di documenti poco conosciuti o del tutto inediti, getta nuova luce sulle modalità dell’organizzazione delle imponenti scenografie e degli apparati effimeri realizzati da famose botteghe artistiche fiorentine (da Bronzino a Vasari fino a Buontalenti) fra il 1547 e il 1589.Eliana Carrara, già allieva del Corso Ordinario e di Perfezionamento alla Scuola Normale Superiore di Pisa, insegna all’Università degli Studi di Genova, dove è professoressa associata di Storia della Critica d’Arte. Nell’ottobre 2015 è stata nominata Accademica d’onore all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Ha pubblicato saggi su Francesco Bocchi, Vincenzio Borghini, Michelangelo Buonarroti, Leonardo da Vinci, Giorgio Vasari e sulla fortuna della Naturalis Historia di Plinio nel Rinascimento italiano. Ha curato inoltre l’edizione critica del Ristretto delle bellezze della città di Firenze di Giovanni de’ Bardi (Pisa, ETS, 2014). -
Poesia tardo antica e medievale. Atti del VI Convegno internazionale di Studi (Macerata, 3-5 dicembre 2013)
Ha senso ancora riascoltare le voci poetiche della tarda antichità? Sì, ha senso, se si sceglie di dar loro spazio adeguato e, senza sovrapporsi ai loro suoni, se ne studiano con rigore simboli, immagini, parole. Ha senso, se si vuol capire perché mai le voci di un Gregorio Nazianzeno o di un Prudenzio abbiano continuato a riecheggiare in quelle di scrittori più tardi del medioevo occidentale e di quello bizantino, sino ad arrivare, grazie all’umanesimo, alle letterature moderne e contemporanee. È un dialogo fitto e sottile, ben al di là di appartenenze accademiche, ciò che lega i venti contributi qui presentati e ne compone insieme temi e prospettive. Ed è anche, quello che il volume propone, un percorso pieno di fascino, tra testi e civiltà remote e poi, via via, più familiari e a noi vicine: un iter prima centrato sul bacino del Mediterraneo che s’allarga, espandendosi, alle aree dell’Europa settentrionale e del Nordamerica. Testimonianze innegabili di inesausta vitalità, anche nell’oggi. -
Per tre cose vale la pena vivere
“L'autore presenta una storia dalle ambientazioni e situazioni inconsuete con uno sguardo dolce-amaro. La capacità descrittiva dei personaggi e dei luoghi è ottima come l'organizzazione e lo sviluppo della trama. Nel suo insieme l'opera è una rappresentazione graffiarne della precarietà dell'uomo contemporaneo.” (Giuria del premio letterario “Liberali” – opera di narrativa inedita)