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Poetica in permanenza. Studi su Nietzsche
L'opera di Nietzsche si situa sull'incerto confine tra filosofia e letteratura, e anche in questo senso continua tutt'oggi a rappresentare una sfida notevole per i suoi interpreti. Già nella fase iniziale della sua esplosiva ricezione, quando erano pochi gli artisti e gli intellettuali a sottrarsi al fascino enigmatico del suo pensiero, Nietzsche era considerato all'unanimità un Dichter-Philosoph, tale da riscontrare una fortuna senza uguali proprio sulle avanguardie artistiche e letterarie dell'epoca. Partendo dalla comune consapevolezza che il testo è una costruzione linguistica complessa, che contiene in sé, immanente alle stratificazioni del materiale che lo compone, la propria poetica, i contributi raccolti in questo volume vanno ad interrogare la dimensione più propriamente poetologica degli scritti nietzscheani, così come delle loro rimodulazioni nella letteratura del Novecento. Alla disamina della riflessione estetico-filosofica sullo stile e sul linguaggio, nonché dell'aspetto scritturale stesso, derivato dall'interesse concreto del filosofo per la propria prassi di scrittura, si accompagna così l'analisi di alcuni momenti significativi del confronto con un universo testuale che ha agito da propulsore per nuove esperienze artistiche, mettendo in moto un universo simbolico che ha permeato di sé il pensiero di generazioni. -
Formare e tras-formare l'uomo. Per una storia della filosofia come «paideia»
"Il volume offre una ricognizione storico-teoretica di alcune figure strategiche della tradizione filosofica occidentale attraverso la lente della formazione dell’essere umano, declinata, nel corso dei secoli, nei termini di paideia, humanitas e Bildung, con qualche incursione nel concetto inglese di education. Si tratta di un punto di osservazione privilegiato per affrontare questioni di carattere antropologico, etico, politico, epistemologico, scientifico e teologico, oggi particolarmente urgenti e rilevanti. In quest’ottica, l’affermazione di Publio Terenzio – Homo sum: humani nihil a me alienum puto –, che egli esprime alla prima persona singolare del presente indicativo, diventa universale e, coniugando humanitas e communitas, viene pronunciata da tutti e da ciascuno con linguaggio nuovo, vissuto, condiviso, che segna non solo idealmente, ma performativamente, il superamento di ogni indifferenza, ostilità, estraneità, autoreferenzialità."""" (Dall'Introduzione di Patrizia Manganaro ed Emmanuele Vimercati)" -
Un mestiere paziente. Gli allievi pisani per Daniele Menozzi
“I temi dei saggi riuniti qui rispecchiano le questioni principali emerse durante i corsi tenuti dallo studioso. Daniele Menozzi ha rimarcato la scientificità del sapere storico e il metodo rigoroso su cui esso si fonda. Le fonti, il loro utilizzo e la loro interpretazione sono state sempre al centro dell’insegnamento di Menozzi, che ha sempre incoraggiato i suoi allievi a praticare il mestiere con quella pazienza richiamata nel titolo del volume. Ma le fonti da sole non bastano: è questa una delle fondamentali lezioni apprese ai corsi di storia contemporanea della Scuola Normale. La totalità, vera o presunta, implica sempre una selezione; nessuna domanda posta ai documenti è valida se essa non viene fatta reagire con i vuoti che ogni documento divenuto fonte reca con sé. Ai corsi di Daniele Menozzi, molti di noi hanno appreso che i dilemmi e i silenzi non son solo parte del titolo di uno dei più importanti libri di storia degli ultimi vent’anni.” (Dalla Nota introduttiva) -
La «polis» e dintorni. Saggi raccolti in occasione del 75° compleanno
"I saggi di Mauro Moggi qui selezionati vogliono offrire una testimonianza della sua preziosa attività di ricerca e, al tempo stesso, un omaggio al suo impegno, generoso e instancabile, come docente, accademico e maestro. Le quattro sezioni in cui i testi sono stati raccolti, pur senza pretendere di esaurire l’insieme dei campi di interesse della sua lunga e costante attività scientifica, permettono di definire le principali tematiche che hanno richiamato il suo interesse: il mondo coloniale, la storiografia, la guerra e le espressioni dell’alterità nella cultura politica greca, gli aspetti istituzionali delle strutture politiche greche. Ciascuna categoria raccoglie studi su temi storici e storiografici specifici, ma rimanda anche a un orizzonte più ampio che continuamente si alimenta intorno a quei nuclei centrali. Le pubblicazioni coprono l’arco di 25 anni e rivelano un percorso che, mantenendosi sempre fedele a un metodo incentrato sul rigore nell’uso delle fonti e nelle ricostruzioni storiche, ha accolto progressivamente stimoli e prospettive nuove senza mai allontanarsi da una precisa identità di storico, sempre chiaramente riconoscibile."""" (Dalla Presentazione di Stefano Ferrucci). Con la collaborazione di Maria Elena De Luna e Cesare Zizza. Introduzioni di Maurizio Bettini e Michel Gras." -
Meditazioni laiche nei tempi ovvero dentro il servizio d'amore culturale. Dal 1966, oltre un quarantennio fra università scuola territorio
In queste ""Meditazioni Laiche dentro un servizio d'amore culturale"""", Idana riassume il suo impegno di tutta la vita a innovare con criterio sperimentale """"metodi e contenuti nella formazione di bambini e adulti"""", in particolare nella scuola d'infanzia da lei definita """"prima scuola"""", chiarendone l'identità (merito ufficialmente riconosciuto nel Convegno Nazionale Nidi e Infanzia di Montecatini Terme del marzo 2012). È un testo intenso amorevole vivace che unisce rigore scientifico e vita, in una visione sinceramente e brillantemente autobiografica. Perciò risulta anche un dono al lettore che voglia confrontare la propria vita con sguardo lungimirante ai valori supremi, in questo tormentato inizio del Terzo Millennio, di libertà e nonviolenza, da Idana ritenuti pilastri strutturali, solenni come una colonna dorica, nella costruzione culturale degli umani. Intrinseca a tale visione è la solidarietà, come principio relazionale comune a tutti gli abitanti del pianeta: per rendere possibile """"la riscoperta dei nessi del cosmo"""" e vivere l'incontro """"fra le differenti culture dei popoli"""". Il libro offre una scrittura mista tra prosa e poesia, """"mescolando le poesie in mezzo ai racconti in prosa e alle meditazioni sul volontariato culturale e sul lavoro di ricerca con metodi in direzione scientifica"""". Così ebbe a dire di Idana Franco Manescalchi, interpretandone l'impegno culturale: """"come di un fiume impetuoso e benefico che scorre da anni fra due sponde, ugualmente verdi e rigogliose, costituite da un lato, da una produzione di testi pedagogico-scientifici; e dall'altro, da poesie forti e originali, mai salottiere""""."" -
Mercati dei fiori a Pescia. Catalogo della mostra (Pescia, 1-30 giugno 2017). Ediz. illustrata
Pescia è conosciuta in Italia e all’estero anche per l’architettura dei due mercati floricoli, i cui progetti sono stati scelti attraverso concorsi nazionali. Il primo, realizzato nel 1951 su disegno di Giuseppe Giorgio Gori, Enzo Gori, Leonardo Savioli, Leonardo Ricci ed Emilio Brizzi, è stato indicato quasi subito come una delle architetture più rappresentative della ricostruzione in Italia, dai due volumi “Italy builds” (Londra 1955) e “The new architecture of Europe” (New York 1961) di George Everard Kidder Smith che, tradotti in più lingue, hanno avuto una ampia circolazione internazionale. Non minore è stata la fortuna del secondo mercato progettato da Leonardo Savioli, Danilo Santi, Giovanni Corradetti, Pier Luigi Marcaccini, Giovanni Dallai, Salvatore Di Pasquale, Berta Leggeri, Luciano Rocco, Tito Marcelli, salutato dalla stampa internazionale come una realizzazione capace di tradurre in realtà la tecnologia di un avvenirismo visionario di Archigram e di Cedric Price e per questo spesso associata al Centre Pompidou di Parigi di Renzo Piano e Richard Rogers. Questo concorso, indetto nel 1969, ha visto la partecipazione di 72 gruppi di progettisti. Nel volume viene ripercorsa, sulla base anche di documenti inediti, la vicenda dei concorsi, delle opere realizzate e della loro fortuna critica. Il volume raccoglie i contributi di: Claudia Massi, Maurizio Ciampi, Lorenzo Mingardi, François Burkhardt, Francesco Gurrieri, Adolfo Natalini, Anna Maria Maraviglia, Hans Kollhoff, Ezio Godoli. -
Nuova rivista di letteratura italiana (2017). Vol. 1
Articoli: “Sulla tradizione del Novellino (I): l'editio princeps del 1525 e la stampa senza data”, Chiara Trebaiocchi; “«Maestro Pier da Reggio» in una una malnota antologia di volgarizzamenti (London, Wellcome Library MS 556)”, Fiammetta Papi; “Rugiero, l'epica e la cronologia: alcune considerazioni sull'Inamoramento de Orlando”, Roberto Galbiati; “Altri spunti per una filologia del non-finito e per il linguaggio dell’arte: il sonetto 58 di Michelangelo (e alcune proposte per il madrigale 246)”, Ida Campeggiani; “«La vaga et bella fiammeggiante Aurora». Un ciclo di poesie dell’Accademia degli Umidi per la nascita di Francesco I de’ Medici (1541)”, Alessandro Mongatti. -
Il romanzo d'amore
Il modello tipico del romanzo d'amore, nella stagione della modernità, si fonda sul protagonismo di coppia; racconta una vicenda destinata a svilupparsi, nella duttilità apertissima del genere, sulla dinamica antagonistica e complementare che si instaura tra i comprimari, animati dall'ansia di appagamento affettivo e dalle pulsioni indomabili dell'eros. Un bifrontismo costitutivo che presuppone il declino dell'ordine familistico patriarcale e l'avvento di una concezione più libera e paritaria fra i sessi. In una struttura ad alta tensione romanzesca, la narrazione oscilla fra la volontà angosciata di scandalo e i ripiegamenti su una serenità sconsolata: nella varietà morfologica delle tipologie contemporanee, il romanzo sentimentale trapassa nel romanzo erotico e sconfina nella serialità del rosa -e del rosso spinto. Vittorio Spinazzola ripercorre le metamorfosi del romanzo d'amore in Italia, rileggendo i classici otto-novecenteschi, da Manzoni a De Roberto da Nievo a D'annunzio, e via via gli inquieti scrittori a noi più vicini, Moravia, Cassola, Morante, Testori e Pasolini, senza trascurare le prime avventure di sesso, a firma Da Verona, Pitigrilli, Liala, fino alle sfumature accese di fine secolo. -
Giorni di vento
Poesia duttile, gentile, fluente, di eleganti iuncturae; poesia che con la sua plurivocità si fa corpo di un’anima tutta volta all’amore, al respiro del mare, ai voli su placide colline tinte di cielo; ad una natura da proteggere come bene sacro dell’intera umanità; a scoprire e riflettere sul tempo, l’esistere e tutto ciò che anima il mondo, tutto ciò che ci anima e ci fa vivere, con messaggi di sinestetiche allusioni, di intrusioni simboliche di grande respiro: affetti, emozioni, incontri, illusioni, delusioni, sottrazioni di urgente resa poetica; di grande valore umano. La poetessa fa della sua vita un canto e di un canto la vita. Leggere le sue poesie significa immergersi corpo e anima nella polisemica significanza del vivere; del nascere, del divenire, del ricordare e del morire. -
La furba e lo sciocco. Due intermezzi di Tommaso Mariani per «Artemisia». Napoli, Teatro di San Bartolomeo, 1731. Ediz. critica
Edizione critica a cura di Eric Boaro. -
All'ombra di Mancini. La disciplina internazionalistica in Italia ai suoi albori
Il volume ricostruisce la formazione della prima scuola internazionalistica italiana tra gli anni dell'unità, allorché il diritto internazionale divenne materia obbligatoria nel curriculum delle facoltà di giurisprudenza, e l'ultimo scorcio dell'ottocento, quando cominciò ad affacciarsi l'indirizzo ""positivo"""". E la storia dell'affermazione, lenta e faticosa, dello specialismo della disciplina – nei suoi attori e nei contenuti – realizzata all'ombra del suo prestigioso nume tutelare: Pasquale Stanislao Mancini. Il principio di nazionalità, che il giurista irpino enunciò quale perno dell'intera materia, venne effettivamente coniugato dalla sua scuola nelle due branche del diritto internazionale pubblico e privato e costituì il polo di discussione anche per quanti lo contrastarono sostenendone la valenza ideologica e non giuridica (Padelletti, Brusa, Palma e poi Fiore e Vidari). La ricerca illustra i temi dibattuti, gli strumenti messi in campo (manuali, trattati, affreschi storici, prolusioni, contributi sulle riviste) e le dinamiche accademiche che coinvolsero i protagonisti di quella stagione. Se il centro dell'indagine è l'intensa attività svolta in seno all'università italiana – si ripercorre in particolare l'esperienza scientifica di tre manciniani di ferro (Esperson, Pierantoni e Carnazza Amari) –, il contesto europeo non è però mai eluso. Nel libro emerge evidente l'intrinseca storicità del diritto e, a maggior ragione, del diritto internazionale."" -
Siro Angeli. Profilo di un poeta
Siro Angeli (Cesclans 1913-Tolmezzo 1991) è stato poeta, drammaturgo e romanziere. Ha svolto un'intensa attività culturale, multiforme e significativa, nel nostro Novecento. La sua opera in versi trova in questo libro una lettura attenta e meditata. L'autrice ha svolto un'analisi scrupolosa delle diverse raccolte e di singoli testi. Lo sguardo critico si rivolge anche ad un confronto, tra contatti e differenze, con alcuni testi di Giorgio Caproni, amico di una vita. Non mancano i richiami alla terra d'origine, quella Carnia da cui è scaturita la poesia in dialetto, significativa presenza nel complesso della produzione dell'autore friulano. -
Amore, eros e salute del cuore
Amore, eros e salute del cuore sono ambiti legati da una relazione complessa: Marco Rossi la racconta e la esamina dando risposte semplici alle tante domande e curiosità che il cuore - organo o ""luogo"""" del sentimento - suscita. Nel volume, semplice nel linguaggio, ma scientificamente rigoroso, non mancano richiami ad aspetti di biologia molecolare, che sono alla base del dialogo presente, istante per istante, tra il cuore e gli altri organi del nostro corpo. Uscendo poi dall'astrazione della diade amore-cuore (diventata ormai una diade inscindibile e dal valore simbolico universale), l'autore ne coglie con elegante essenzialità gli elementi oggettivi, restituendole in maniera arguta il valore reale e naturale. Da """"tifoso"""" del cuore non posso quindi che ringraziare l'amico Marco Rossi per aver posto al centro dell'attenzione quest'organo così prezioso, evidenziando il fascino del suo funzionamento e dando così voce alla mia ferma convinzione che nel cuore, anche se non so dove, abbia sede l'Amore. (Gino Santoro). Presentazione di Franco Mosca, prefazione di Renzo Castelli."" -
Amico albero. Ruoli e benefici del verde nelle nostre città (e non solo)
Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente la percezione degli spazi verdi come il principale mezzo per sostenere una vita sana nelle aree urbane. I positivi collegamenti tra presenza di spazi verdi e salute sono stati riconosciuti nel corso della storia e sono stati una delle forze trainanti del movimento per i parchi urbani del 19° secolo in Europa e Nord America. Nel 21° secolo le nuove tecniche di ricerca offrono l’opportunità di studiare i meccanismi alla base dell’associazione tra spazi verdi e salute, in modo da soddisfare gli standard scientifici contemporanei e informare, con ricerche replicabili, le istituzioni, i tecnici, ma soprattutto i cittadini. In questo libro sono riassunti e commentati, con oltre 300 citazioni bibliografiche, i più recenti dati disponibili sugli effetti benefici del verde urbano, come a esempio il miglioramento della salute mentale, la ridotta morbilità e mortalità cardiovascolare, nonché gli effetti positivi riguardanti l’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici, il rumore e il calore in eccesso. Una parte è poi dedicata anche ai problemi talvolta determinati dalla presenza delle piante. Un libro pragmatico e realista, scritto con rigore, ma anche con attenzione al lettore non specialista e agli appassionati del verde, che potranno facilmente trovare informazioni utili e accrescere le loro conoscenze sull'argomento. -
Vasi attici a figure rosse da Tarquinia
Il volume riunisce e analizza le ceramiche attiche a figure rosse databili tra l’età delle Guerre Persiane e l’inizio dell’ellenismo conservate nel Museo Archeologico Nazionale di TarquiniarnrnCollocandosi idealmente sulla scia del lavoro di Gloria Ferrari Pinney dedicato ai vasi attici a figure rosse del periodo arcaico edito nel 1988, il volume riunisce e analizza le ceramiche attiche a figure rosse databili tra l’età delle Guerre Persiane e l’inizio dell’ellenismo conservate nel Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia. Ai trecentosessanta vasi provenienti dalle necropoli dell’etrusca Tarchna si aggiungono altri sessantatre pezzi rintracciati in vari musei italiani e stranieri ugualmente provenienti da Tarquinia.rnL’esame della documentazione offerta dalle necropoli, unitamente all’analisi dei dati di ambito urbano e di quelli del complesso santuariale di Gravisca, consente una ricostruzione organica del quadro delle importazioni di ceramica attica figurata a Tarquinia tra gli anni attorno al 520 a.C. e l’inizio dell’età ellenistica. Il panorama così ricomposto evidenzia come, a differenza di quanto è possibile registrare per il complesso di Gravisca, dove a partire dal 480 a.C. si assiste ad un brusco diradarsi della presenza del materiale attico, il quadro della città e delle necropoli mostri per l’intero periodo significative presenze sia per il numero delle attestazioni che per la qualità dei vasi attestati. -
Le traduzioni da Sallustio di Ludovico Carbone
Nella seconda metà del '400 la corte estense promuove l'integrazione degli ideali umanistici e classici in ambito volgare, favorendo una sperimentazione linguistica e stilistica che porterà alle grandi opere di Boiardo e di Ariosto. Ludovico Carbone (Ferrara 1430-1485) può a buon diritto essere annoverato tra gli attori di questo passaggio da una letteratura a uso quasi esclusivo dei circoli umanistici a una di più ampia diffusione. Le sue traduzioni del “De coniuratione Catilinae” e del “De bello Iugurthino” di Sallustio si inseriscono all'interno dell'intensa attività di traduzione di testi classici fiorita nella Ferrara estense, nella quale si distinsero Matteo Maria Boiardo e Niccolò Leoniceno. L'esame linguistico e stilistico delle due opere, svolto in un continuo confronto con la prosa latina, consente di dar conto delle scelte lessicali e sintattiche effettuate dal traduttore. La presenza di un manoscritto autografo per la traduzione del ""Catilinario"""" – il ms. H6 della Biblioteca Comunale Augusta di Perugia – rende l'analisi linguistica ancor più interessante, permettendo di osservare, oltre alle abitudini grafiche e fonetiche dell'autore, anche le correzioni effettuate “inter scribendum”. Del “Catilinario” sono documentate e commentate anche le numerose varianti d'autore – evolutive rispetto alla redazione del Perugino – contenute nel prezioso manoscritto di dedica conservato alla British Library di Londra. Completa l'edizione un ampio glossario che registra e illustra le più significative forme dialettali, i tecnicismi e i latinismi particolarmente crudi, rari o il cui significato si discosta da quello assunto più frequentemente in volgare."" -
Il cancro al seno. Quello che ogni donna deve sapere. Revisione della letteratura e prospettive future
Secondo molti ricercatori non ci sarebbero prove convincenti che gli screening mammografia riducono la mortalità e c'è anche chi sostiene che siano dannosi: non consentirebbero, infatti, diagnosi sufficientemente precoci. Il 15-25% dei noduli accertati può inoltre - per motivi oggi sconosciuti - regredire o stabilizzarsi (overdiagnosi); pertanto, molte donne sottostanno a cure inutili (overtrattamento). A questo poi si aggiungono l'effetto cancerogeno di accumulo dei raggi X (maggiore nei grossi seni e nelle donne in pre-menopausa) e la compressione delle mammelle la quale favorirebbe la dispersione di cellule tumorali per rottura di piccoli vasi sanguigni. Un'alternativa, solo parziale, è rappresentata dall'impiego della tele-termografia digitale la quale - se normale, - ha un ""indice predittivo negativo"""" molto elevato (si parla del 95%) mentre - se anomala - può orientare verso la comparsa di un tumore del seno con largo anticipo: consentirebbe, infatti, di individuare eventuali anomalie pre-neoplastiche e lo stesso cancro assai prima della mammografia. Poiché, peraltro, essa ha un """"indice predittivo positivo"""" basso (altre patologie del seno hanno, infatti, generiche anomalie termografiche) è spesso necessario completarla con altri test. Trattasi di una metodica semplice, innocua, indolore, senza contatti fisici e poco costosa, ma, soprattutto, che può incidere positivamente sulla sopravvivenza, la mortalità e la qualità di vita."" -
Paesaggio e vivibilità. Cambiamenti persistenti
L’uomo ha da sempre trasformato il paesaggio, ma lo ha fatto prevalentemente in modo non riflessivo. Nel corso della storia abbiamo abitato mondi in cui il modo di vivere era essenzialmente “contro” la natura, sin dal tempo in cui la sopravvivenza era il principale problema della specie. Nel momento in cui il principale pericolo per l’evoluzione della vita è l’uomo stesso, è necessario cambiare il senso della presenza sul pianeta, per orientarsi a vivere “con” la natura. La storia dell’evoluzione ci deve indurre a pensare alla specie umana come “parte del tutto” e non come “una parte sopra le altre”. Comprendere ed elaborare in modo non distruttivo il rapporto con la natura è una delle sfide cruciali per l’educazione del ventunesimo secolo. La riflessione sulla vivibilità richiede un’educazione sentimentale all’appartenenza naturale, in cui si colloca anche la transizione da una visione del paesaggio come spazio da contemplare a una visione del paesaggio come spazio di vita. La consapevolezza di questa transizione, tuttavia, non basta per il cambiamento: è solo attraverso un diffuso investimento in educazione che sarà possibile innovare stili e comportamenti individuali e collettivi nella direzione di garantirci una buona qualità della vita. -
Dialogando. Studi in onore di Mario Torelli
“Questo lavoro prende le mosse dall'osservazione dell'altare della Pietà di Agostino di Duccio, che lo eseguì tra il 1473 e l'anno successivo per la cattedrale di Perugia e ora in parte rimontato nel Museo Capitolare della città. In particolare, vorrei mettere in evidenza il tema della consistenza materiale del manufatto e delle sue finiture di superficie. Il dato che salta immediatamente all'occhio è quello della policromia, o, meglio, delle ampie campiture di colore ancora visibili sui bassorilievi. Leggendo, però, i documenti non c'è alcun riferimento all'acquisto, e quindi all'impiego, di materiali destinati a ""colorire"""" i supporti lapidei.” (Chiara Basta)"" -
Lessico famigliare dei mangiari livornesi
Diciannove racconti brevi, a volte brevissimi, in cui le strade della memoria e degli eventi quotidiani si snodano attraverso alcuni mangiari della tradizione livornese, in cui la vita quotidiana di una famiglia ruota attorno alla tavola e alla cura del cibo. I racconti terminano ciascuno con una ricetta di famiglia, in bilico tra arte culinaria e affetti. Prefazione di Filippo Nogarin.