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Mostrati 2001-2020 di 10000 Articoli:
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Imprese, sviluppo, territori. Luoghi e percorsi imprenditoriali in Calabria
Il volume presenta i risultati più significativi di una ricerca sulle piccole e medie imprese calabresi in prospettiva comparata attraverso lo studio delle loro caratteristiche, del loro funzionamento, dei meccanismi di regolazione è gestione del lavoro, delle relazioni tra i vari soggetti pubblici e privati, considerando la specificità del contesto in cui esse operano. Peculiarità legate al ritardo e alle caratteristiche differenti del processo di modernizzazione nel Mezzogiorno, caratterizzato da una forte compenetrazione tra la politica, le istituzioni e i vari settori dell'economia locale, nonché per il peso considerevole dell'economia informale e del sommerso. Ciononostante, dai diversi contributi e dagli approfondimenti sui casi imprenditoriali di successo, emerge come le piccole imprese calabresi, pur avendo caratteristiche comuni a quelle di altre regioni, quali la piccola dimensione e la natura prevalentemente familiare, hanno seguito percorsi differenti dotandosi di apparati produttivi e di modelli organizzativi flessibili adeguati all'ambiente circostante. -
Giuseppe De Fazio. Grumi contratti di senso. Ediz. illustrata
Giuseppe De Fazio nasce nel 1955 a Catanzaro. Dove frequenta il liceo artistico e l'Accademia delle Belle Arti, nel 1978 consegue il diploma di laurea in pittura e l'anno successivo è assistente del prof. Gianni Pisani per la cattedra di pittura. Nel 1977, durante una breve frequentazione con il filosofo Giovanni Marzano, viene a conoscenza della pittura mineralica e comincia a svilupparne un suo significativo contributo. Nel 1978 conosce a Roma il pittore mineralico Guccione Giuseppe Masci con il quale instaura un duraturo rapporto collaborativo, nel 1982 il comune interesse li porta a realizzare a quattro mani una grande opera-manifesto, esposta a Roma nello stesso anno. Dopo un breve periodo tra Milano e Novara, nel 1985 si trasferisce a Brescia dove insegna discipline pittoriche fino al 2003 dedicandosi con impegno e continuità alla pittura mineralica. Qui abbandona l'iniziale impostazione figurativa e orienta la sua ricerca stilistica sulla luce e sul colore, elementi fondanti di un astrattismo mineralico che prenderà vita in tele di grandi dimensioni. A partire dal 1994, un'altra forte attrazione verso la forma plastica lo condurrà a percorrere contemporaneamente un nuovo sentiero di esplorazione, frequentando per tre anni la scuola Vantini di Botticino che gli consentirà di trasferire lo stile mineralico in opere scultoree. Nel 2003 si stabilisce definitivamente nella sua città natale dove si divide tra l'insegnamento di discipline pittoriche e una fattiva e incisiva attività di ricerca artistica. -
L' acropoli (2017). Vol. 3
Rivista bimestrale di politica e varia cultura diretta da Giuseppe Galasso. -
Travel retail Italia (2017). Vol. 7
Atri, Associazione Travel Retail Italia, rappresenta società aeroportuali e autostradali, imprese di produzione, commercio e servizi, operanti in spazi aeroportuali, autostradali e portuali. Tra i compiti dell'associazione: seguire e analizzare l'evoluzione del travel retail in Italia e all'estero, far crescere il consenso dei clienti verso le attività associate, rappresentare gli interessi del settore presso le istituzioni, le pubbliche amministrazioni, l'opinione pubblica. Tra gli obiettivi: sensibilizzare gli stakeholder sulla capacità del travel retail di generare risorse economiche e occupazione, portando nei luoghi del viaggio le eccellenze del prodotto Italiano. -
Gelsomina Rasetta. Dell'amore e della bellezza. Ediz. a colori
Questo testo non è solo un documento meramente illustrativo di una attività, ma offre ampio spazio alla ""parola"""", alla riflessione sull'arte proposta da Mina Rasetta e sul suo possibile senso: non vuole essere una semplice rassegna, una illustrazione, una somma di immagini piacenti ma una ricerca del filo logico, del telo che sta dietro la ricerca espressiva dell'autrice. Tuttavia, per provare a comprendere e a comprendersi veramente non basta una sola voce, un solo punto di vista e per questo nel libro viene data voce a intellettuali provenienti da vari settori degli """"studi culturali"""" una riflessione dal proprio punto di vista, in modo da aprire attraverso letture contestuali più ampie il senso del percorso creativo creato."" -
La parrocchia e il Concilio. La fedeltà al Concilio di un piccolo gregge. La parrocchia di San Fulgenzio in Roma
Non è frequente, almeno nella diocesi di Roma, che un prete si trovi a prestare servizio in una parrocchia urbana durante l'arco intero di quarantatre anni, come è accaduto all'autore di queste note tra il 1969 e il 2011: dapprima da vicario, poi da parroco nella parrocchia di San Fulgenzio. Negli anni del post-concilio forte e sentita era l'istanza alla partecipazione da parte dei laici di fronte all'esigenza di innovare lo stile dei rapporti all'interno della Chiesa e della Chiesa stessa col mondo ad essa esterno. A San Fulgenzio poi, la comunità era in quel momento singolarmente sensibile e reattiva e, a cominciare dal suo primo parroco, aveva saputo definire una linea pastorale coerente con le prospettive che il dibattito conciliare aveva posto in luce e codificato soprattutto nelle costituzioni ""Dei Verbum"""" sulla Sacra Rivelazione, """"Sacrosanctum Concilium"""" sulla liturgia, """"Lumen gentium"""" sulla Chiesa e la sua missione, """"Gaudium et spes"""" sulla Chiesa e il mondo contemporaneo. Nell'attenzione ai tempi e alle circostanze concrete con cui l'azione pastorale doveva fare i conti, era nata non solo una serie di iniziative più o meno efficaci, ma uno stile a cui la comunità intera ha continuato ad attenersi negli anni, facilitata dal fatto che al primo parroco don Ivan Natalini, era subentrato il suo viceparroco don Giorgio Alessandrini, presente e attivo con lui quasi subito, da appena un anno dopo l'inaugurazione della parrocchia avvenuta l'otto febbraio del 1968. Il successore, autore di queste note, fortemente convinto e motivato a restare nel solco tracciato, ha voluto rendere di pubblica ragione un'esperienza dai molteplici risvolti, in cui sono intrecciati, oltre ad aspetti pastorali che interessano le dinamiche della Chiesa italiana di quegli anni, anche fatti e circostanze che hanno sfiorato questioni non secondarie della vita pubblica e civile in genere, in cui alcuni tra i parrocchiani erano personalmente impegnati."" -
Welfare e lavoro
Negli ultimi decenni il mercato del lavoro è profondamente cambiato. Il nuovo sistema occupazionale, richiedendo sempre più produttività, mobilità, flessibilità e maggiori specializzazioni, ha modificato le forme di organizzazione e la natura stessa del lavoro. È aumentata la disoccupazione soprattutto fra alcune categorie, come i giovani, che spesso sono intrappolati dentro lavori atipici, precari, temporanei, senza nessuna garanzia o stabilità. L’esclusione di un ingente numero di giovani dal mondo del lavoro rappresenta uno dei principali problemi di policy dei Paesi dell’Unione Europea. Questo libro si propone di illustrare gli aspetti che caratterizzano, sia in positivo che in negativo, il mercato del lavoro ed affronta il problema della disoccupazione giovanile; vuole analizzare i punti di forza e di debolezza dell’intervento pubblico italiano nel campo delle politiche attive del lavoro e il programma Garanzia Giovani in Italia. -
Le notti di Tawhidi: variazioni sull'adab
Il ""Kit?b al-Imta' wa'l-mu'?nasa"""", ossia il """"Libro delle conversazioni piacevoli"""", di Ab? ?ayy?n al-Taw??d? emana un grande fascino. Attraverso il filo conduttore della """"piacevole"""" conversazione e dell'intrattenimento notturno, con un uso sapiente della parola e del pensiero, con l'infinita molteplicità dei temi, con la voce dei maggiori protagonisti dell'epoca, con le dilatazioni e amplificazioni verso il passato e le aperture verso il futuro, esso rievoca quello spirito d'adab che caratterizzò la prosa araba fin dal suo primo fiorire."" -
I borghi più belli del Mediterraneo. L'eterna seduzione del Mare Nostrum e del suo entroterra raccontata attraverso 135 località tutte da scoprire
Fino a quando avremo occhi per la bellezza, nel mondo resterà la speranza. E fino a quando sapremo guardare il mare, interrogarlo, respirarlo, ci sarà motivo di gioia. Il Mediterraneo è un incontro fatale. Naufraghi al tavolino di un bar, vediamo la sua luce brillarci davanti. L'abbiamo cercata nelle pietre, nei cibi, nei piccoli paesi dimenticati, nei marmi e nei bronzi di un museo deserto. Abbiamo cercato il Mediterraneo in una stretta di mano e in un caffè, nei profumi della macchia, nella rete di canali e ruscelli disegnata su un tappeto orientale, nelle vie carovaniere che conducevano ai porti del Levante. Questa guida non vuole essere esaustiva: vi abbiamo inserito i borghi dove siamo stati e che ci sono piaciuti, ma molti altri mancano all'appello. Ora sono 135 di 17 Paesi, più sette itinerari. Ognuno di questi luoghi è una traccia di salvezza, un angolo dove rifugiarsi, nascondersi e vivere. -
Ospedale da campo. Memorie di un medico cattolico, dalla guerra di Libia a Caporetto
Ottobre-novembre 1917, dodicesima battaglia dell'Isonzo, disfatta di Caporetto. Di quel tragico momento sente l'eco il giovane ufficiale medico Filippo Petroselli, appena trasferito con il suo reparto a Bassano del Grappa. «Non dite - avverte - che il soldato italiano ha tradito.» E nelle sue memorie ammonisce: «Ricordatelo! La guerra non purifica. È una menzogna! La guerra è una melma che tutto copre e imputridisce». Già in Libia con gli alpini, Petroselli ama la «santa immagine della patria». Ma è intriso di spirito cristiano, e in lui amor di patria e pietà per il costo umano della Grande Guerra si confondono in una lettura critica degli eventi. Scritte nel 1920-21, le sue memorie antiretoriche, talvolta ironiche, talvolta cupe, sempre realistiche, aprono uno spaccato sul clima culturale italiano del travagliato secondo decennio del Novecento. Risorgimentale ""riluttante"""", formatosi in un ambiente familiare e sociale clericale, il primo conflitto mondiale è stato per Petroselli l'«inutile strage» di Benedetto XV."" -
Rivista di politica (2017). Vol. 2: nuovo radicalismo politico: populismi di destra e di sinistra nella crisi della democrazia europea, Il.
Contributi di: Damiano Palano; Luke March; Michele Marchi; Dominic Holdaway; Marco Gervasoni; Giovanni Belardelli, Andrea Frangioni. -
Europa 1957-2017. Cosa resterà di questi Sessanta anni. Celebrazione «ombra», non retorica, nel sessantesimo anniversario dei trattati di Roma
La Fondazione lustus, con sede a Roma, è una istituzione senza scopo di lucro che persegue esclusivamente finalità sociali. L'obiettivo principale è quello di promuovere lo studio e l'approfondimento di temi economici, scientifici, giuridici e, in generale, legati alla ricerca accademica. Ha inoltre lo scopo di promuovere lo studio e la diffusione delle idee, volte a valorizzare, nel contesto dell'Unione Europea, la formazione di una nuova classe dirigente per una nuova società più libera e più giusta, per uno stato federale più vicino ai cittadini. La sua attività è ispirata ai valori universali di libertà e di solidarietà. -
Atti della tredicesima «Lezione Mario Arcelli». (Piacenza, 12 aprile 2017)
Questa collana di contributi ha l'obiettivo di rendere pubblici gli atti degli interventi che, nelle intenzioni, verranno proposti ogni anno nella giornata di studi intitolata alla memoria di Mario Arcelli. Le lezioni si tengono annualmente a Piacenza, presso il CeSPEM Mario Arcelli, centro studi dell'Università Cattolica - sede di Piacenza - e presso la Biblioteca Comunale ""Passerini-Landi"""". Lo scopo di questa iniziativa è quello di ricordare la figura di Mario Arcelli, economista di lontane origini piacentine, con una testimonianza di approfondimento scientifico che consenta di valorizzare al meglio la raccolta di volumi economici da lui lasciata alla città di Piacenza e depositata presso la Biblioteca Comunale """"Passerini-Landi"""", e di rendere possibile una maggiore divulgazione degli studi che verranno presentati annualmente. La tredicesima """"Lezione Mario Arcelli"""" si è tenuta il 12 aprile 2017 presso l'Università Cattolica - sede di Piacenza."" -
Gabriele De Rosa
Gabriele De Rosa (1917-2009), storico e figura di primo piano nella vita culturale, politica e sociale del nostro Paese, ha insegnato nelle Università di Padova, Salerno – ove è stato a lungo rettore – e Roma “La Sapienza”. È stato presidente dell’Istituto Luigi Sturzo dal 1979 al 2006, senatore della Repubblica per due legislature dal 1987 al 1994 e deputato dal 1994 al 1996. È stato fondatore e segretario generale dell’Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza e fondatore e presidente dell’Associazione per la storia del Mezzogiorno di Salerno e Potenza. I suoi contributi sulla storia del movimento cattolico italiano, su Luigi Sturzo, sulla storia della Chiesa e della pietà popolare e sulla religiosità nell’Italia moderna e contemporanea, sempre sorretti da un rigoroso metodo scientifico, hanno consentito una rilettura originale e incisiva della storia politica, sociale e religiosa del nostro paese. L’Istituto Luigi Sturzo, in occasione del centenario della nascita di Gabriele De Rosa, ha deciso di raccogliere e pubblicare una serie di contributi, a opera di allievi, colleghi e amici, su aspetti e momenti del suo impegno sul piano accademico, culturale e politico. Ne esce un quadro ricco e variegato, che ci consente di mettere a fuoco la personalità di un intellettuale animato da una intensa passione civile e da una viva sensibilità morale e religiosa, che ha lasciato una traccia profonda della sua presenza nella storia del Novecento italiano. -
Lavoro indecente. I braccianti stranieri nella piana lametina
L'indagine che presentiamo è il risultato a cui è pervenuta l'Associazione Comunità Progetto Sud svolgendo una ricognizione di dati e materiali attinenti alle condizioni dei braccianti stranieri nell'area lametina. Il volume pertanto si inserisce in quel filone di studi che pongono l'attenzione a quelle forme occupazionali che si configurano come indecenti e sovente anche in maniera para-schiavistica. Ovvero tutte quelle forme occupazionali che si caratterizzano - come recitano le norme correnti - con un lungo orario, con un salario basso e con la mancanza di protezione contro gli infortuni. Questi aspetti seppur in maniera dissimile da quelli riscontrati in altre aree agricolo-rurali della Calabria, ad esempio nella Piana di Sibari o in quella di Gioia Tauro, sono ben presenti all'interno di contingenti bracciantili immigrati. L'indagine, da questa prospettiva, ha scandagliato la dimensione specifica del mercato del lavoro regionale, i segmenti del medesimo dove maggiore è la presenza straniera e all'interno di questi dove maggiori sono le modalità occupazionali più dure e pericolose, facendo emergere una realtà che tutti percepiscono ma che nessuno riconosce come modalità di sfruttamento grave e dunque sanzionabile giuridicamente. Le attività lavorative ai limiti della legalità non appaiono episodiche o semplicemente marginali, ma del tutto incardinate nelle pratiche usuali del mercato del lavoro locale. Sono dunque pratiche che non appartengono al passato remoto, ma purtroppo sono di presente attualità. -
Gli amici senza volto di Corleone. Tramonto insanguinato di una Repubblica nata male
Il libro rievoca la drammatica storia di sangue e di fango che ha avuto inizio con la nascita della Repubblica e dura tuttora. Ricorda le pagine buie di questa storia, caratterizzata dalla presenza inquietante di organizzazioni che hanno rappresentato un pericolo per la stabilità delle istituzioni; la morte di Enrico Mattei e le altre numerose morti ""misteriose"""", che hanno scandito i passaggi più scabrosi della storia repubblicana; le stragi e gli omicidi del terrorismo nero e rosso; la strage di Ustica; il sequestro e l'uccisione del presidente DC Aldo Moro, il sequestro e la liberazione dell'assessore regionale DC Ciro Cirillo; Tangentopoli e Mafiopoli. Si sofferma, in particolare, sulle c.d. stragi di mafia, da Portella della Ginestra a Capaci, Roma, Firenze e Milano, cercando di dimostrare come esse non siano state soltanto stragi di mafia, ma stragi, nelle quali, oltre alla mafia, vi erano presenze esterne; e sottolineando come, accanto alle verità giudiziarie, non sempre facilmente raggiungibili, vi siano, comunque, da ricercare le verità politiche e morali, che misurano il grado di civiltà del paese e della sua classe dirigente."" -
Un prete
Un prete novantenne, per nulla stanco, anzi contento di barcamenarsi tra i vivi, ricapitola il suo inglorioso passato: l’ordinazione sacerdotale imposta da ascendenze familiari; il ministero esercitato da burocrate senza entusiasmo e senza depressioni; l’attaccamento ai principi tradizionali; il sesso consumato con donna d’altri. E, sullo sfondo, i mutamenti sociali, le emigrazioni, le alluvioni e i loro riflessi sulla vita di una piccola comunità tra le due guerre. Intimo come una confessione, involontariamente comico, minuzioso come un registro parrocchiale, ""Un prete"""" riporta l’ordinaria avventura di una coscienza che nella vita ha cercato, senza affanni, di assecondare il proprio destino."" -
Cambia Calabria che l'erba cresce
La Calabria ha conosciuto per troppo tempo, anche nel periodo più recente, una forma di stasi e di immobilismo che l'ha fatta andare indietro ma non c'è scritto da nessuna parte che il cambiamento non sia possibile anche a queste latitudini. In passato la Calabria è cambiata, e molto: se pensiamo alle condizioni dell'immediato secondo dopoguerra ad esempio. Ma oggi resta molto indietro, e non solo e non tanto perché tutti gli indicatori la danno in caduta. C'è una sostanziale debolezza delle classi dirigenti a tutti i livelli, una pochezza di ambizioni, visioni poco alte che hanno alla fine allargato una storica marginalità e perifericità anche in riferimento ad altre aree del sud Italia. Un solido terreno di cambiamenti è però presente da alcuni anni nello stesso gracile tessuto economico e molto si potrebbe fare in collegamento alle risorse naturali e turistiche se solo sfruttate meglio di quanto non lo siano oggi. Ma si tratta di esempi, di iniziative che non fanno rete. La rete, appunto. Questo appare il punto più debole su cui si dovrebbe lavorare di più e meglio. Creare cioè un tessuto connettivo in grado non solo di far dialogare tra di loro le mille esperienze positive che ci sono e che ogni giorno portano i loro sforzi a eccellere in campo nazionale e a volte anche internazionale. Un tessuto connettivo che tenga assieme e dia un segnale unitario (se non unico) di cambiamento già oggi in atto e che renda ancor più visibili gli atti concreti che non trovano invece una cornice entro cui essere calati e valorizzati appieno. -
Fatti foste per viver di turismo
Perché il turismo non è mai divenuto l’asset economico principale della Calabria, nonostante la regione abbia una forte vocazione in tal senso? Perché i calabresi non sono mai riusciti a campare di turismo, nonostante questo sia un tema ricorrente nel dibattito politico? A questa e ad altre domande il libro, scritto anche per i non addetti ai lavori, tenta di dare risposta. Attraverso una raccolta di riflessioni, nate prendendo spunto da fatti realmente accaduti negli ultimi sei anni, l’autore mette in evidenza pregi e difetti dei comportamenti dei calabresi (sia in veste di classe dirigente che in quella di imprenditori o semplici cittadini) in materia di turismo. Il turismo è affare di tutti i calabresi, avverte l’autore, non deve essere un obiettivo delle istituzioni come erroneamente si tende a pensare ma, semplicemente, una conseguenza dello stile di vita di una popolazione. Finché i calabresi non staranno bene con se stessi, finché non vivranno bene essi stessi, finché la qualità della loro vita non migliorerà, non potranno far stare bene e accogliere neanche i loro ospiti e non potranno apparire attrattivi agli occhi dei potenziali visitatori. -
Rogerius (2017). Vol. 1: Gennaio-Giugno.
Bollettino dell'Istituto della Biblioteca Calabrese.