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Leggendo Shakespeare
A Chesterton Shakespeare piaceva da matti: ne traeva insegnamento per la sua vita interiore e al tempo stesso autentico piacere e godimento, non solo per gli straordinari concetti da lui espressi, per la profondità dei suoi drammi, per la complessità delle psicologie dei personaggi, ma anche per l'originalità di talune immagini visive, per la creatività nell'uso del linguaggio, per il semplice suono di certi suoi versi, per la straordinaria capacità di raccontare l'uomo all'uomo senza infingimenti. Nel presente volume sono raccolti - grazie a Valentina Vetri, docente di Cultura e Civiltà inglese presso l'Università CIELS di Bologna - proprio gli scritti in cui Chesterton spiega e interpreta meglio alcune delle opere di Shakespeare più note, in modo che siano perfettamente comprensibili a tutti, dandone letture tanto semplici quanto originali e profonde, che ci spingeranno con rinnovato gusto sulle pagine del ""grande Bardo""""."" -
La rivoluzione ungherese del 1956 e l'Italia
Il volume raccoglie i testi delle relazioni tenute al congresso internazionale «La Rivoluzione ungherese del 1956 e l'Italia», organizzato dall'Accademia d'Ungheria in Roma. In apertura figurano due saggi incentrati su due aspetti dell'incontro della società italiana con il 1956 ungherese. La seconda sezione del volume indaga le discussioni che si accesero all'interno del Partito comunista italiano e nell'ambiente degli intellettuali di sinistra in seguito alla rivolta d'Ungheria. Nella terza sezione degli atti hanno trovato collocazione due analisi dell'influsso esercitato dalla rivoluzione del 1956 sulle strategie di politica estera del governo italiano e della Santa Sede. I due saggi che chiudono il volume analizzano il posto occupato dalla rivoluzione nella memoria storica e culturale. -
InChiostro
Le righe d'inchiostro di un manoscritto greco occultato intrecciano irrimediabilmente le vite di religiosi del Cinquecento: attorno a pochi fogli di pergamena s'infiamma l'eterna lotta tra fede ed eresia. Il coraggio è per alcuni frati la sola strada per salvare il libero pensiero. Chiostri di conventi e biblioteche ricolme di libri saranno teatro e campo di battaglia di violenti scontri, tra ambizione e brama di sapere, gelosia e sete di potere. Ma l'antico segreto verrà salvato per giungere nelle mani degli studiosi contemporanei. Prefazione di Antonella De Vinci. -
A schema libero
Un romanzo illuminante, potente, amaro, che compone nello stesso quadro la controstoria di Reggio, della Calabria e dell’Italia intera.rnrnA partire dai fatti della più lunga rivolta urbana d’Europa, quella che infiammò Reggio Calabria tra il 1970 e il 1971, A schema libero ripercorre le trame oscure che hanno innervato la storia d’Italia nell’ultimo mezzo secolo. Dopo la strana morte - avvenuta in anni recenti - di una dirigente del Comune di Reggio Calabria, prendono avvio il gioco della memoria di un ex uomo dei Servizi e l’inchiesta di una giovane giornalista. Emerge così, sotto una nuova luce, il contesto della rivolta che sancì l’alleanza fra neofascismo, massoneria, ’ndrangheta, apparati di sicurezza deviati e uomini politici. Ma quando ogni tassello sembra aver trovato l’esatta collocazione, e il grande enigma risolto, le ombre del passato tornano ad allungarsi sul presente in un incalzare di pericolose scoperte, omicidi, fughe, torbidi intrecci e registrazioni scottanti. Alle due voci protagoniste si aggiunge infine quella dolente e disincantata del professor Dattilo, appassionato di storia locale, cui spetta il compito di tirare le somme. -
La pena tradita. Il sistema penale tra ossessione securitaria e carcerazione della povertà
Il testo realizza una analisi critica dell'evoluzione dèi sistema penale. È ricostruito il passaggio dalle pene corporali alle prime strutture detentive - in coincidenza col sorgere del capitalismo - sino alla centralità del carcere. Sono prese in esame le varie teoriche relative alla funzione della pena, passando dal Regno d'Italia sino alla Costituzione repubblicana. La ricerca approfondisce le ragioni della mancata attuazione dell'articolo 27 della Costituzione e le torsioni repressive del diritto penale con l'avvento della Zero Tolerance. Momento centrale è la riflessione sulla funzione criminogena del carcere - caratterizzato dal sovraffollamento oggetto anche di condanna internazionale - e la sua connessione alle dinamiche sociali. Nonostante sia più che mai urgente ripensare il diritto penale, così da intenderlo quale extrema ratio, continua a prevalere un utilizzo dello stesso finalizzato alla ricerca del consenso elettorale. Costituiscono un chiaro esempio di tale visione ideologica i recenti decreti Minniti e la riforma Orlando. -
La radice luterana. Innesti e trasposizioni
Nel, 2017 ricorre il quinto centenario dell'affissione delle 95 Tesi di Lutero alla chiesa del castello di Wittenberg, che ha segnato l'inizio di una cesura traumatica nella coscienza religiosa europea. Una tale ricorrenza, quanto meno a ogni scadenza secolare, ha sempre suscitato un gran fervore di iniziative culturali che hanno ripreso e sviluppato l'immagine di Lutero e della Riforma da lui innescata. Questo lavoro s'inscrive nello spirito di quelle iniziative. Esso non è propriamente un libro su Lutero o quanto meno lo è solo 'in adiecto', perché il suo interesse centrale è dato dalla ripresa delle sue idee fatta dai personaggi, tutti affetti da passione luterana, che occupano la scena di questa narrazione. Attraverso le domande poste da questi autori a Lutero e le risposte che ne hanno dedotto ci pervengono inoltre materiali di riflessione per l'approfondimento di una Critica della ragione storica. -
Alle origini dell'International Co-operative Alliance (1895-1913). Élites, congressi e dinamiche di un movimento economico e sociale
Il volume ricostruisce la formazione e lo sviluppo dell'International Co-operative Alliance, associazione sorta a Londra nell'agosto 1895, indagando in particolare lo svolgimento dei congressi che tenne, prima dello scoppio della Grande Guerra, a Parigi, a Delft, a Manchester, a Budapest, a Cremona, ad Amburgo e a Glasgow. È stato possibile ricostruire, così, il confronto tra diversi ambiti nazionali e diverse tradizioni culturali nel tentativo di sperimentare e di attuare comuni strategie di crescita internazionale. Favorendo la formazione e l'amalgama di élites europee transnazionali, comunque, il movimento cooperativo ha consentito un ampliamento della partecipazione ai processi di formazione delle decisioni economiche attraverso l'azione di un attore sociale internazionale. -
Storia di un silenzio. Cattolicesimo e 'ndrangheta negli ultimi cento anni
Il rapporto tra religione cattolica e 'ndrangheta è qui ricostruito in base a un'analisi propriamente storica, condotta su fonti d'archivio e su diversi organi di stampa. Il volume indaga su aspetti istituzionali, sociali e politici della storia del cattolicesimo, individuando una pluralità di campi e condizioni di sue compromissioni con la mafia nell'area meridionale della Calabria: il ruolo esercitato dal clero nelle comunità locali; lo stato delle confraternite; i riti sacramentali; le manifestazioni popolari della religiosità; l'esposizione politico-elettorale della gerarchia ecclesiastica e la stessa azione di assistenza e di cura dei bisogni sociali. Sotto il silenzio pubblico dell'episcopato, non erano mancate, però, alcune reazioni alla presenza delle organizzazioni mafiose. Hanno influito, poi, sui mutamenti della linea della Chiesa verso la mafia gli orientamenti generali dei pontificati, il Concilio Vaticano II, un nuovo atteggiamento dei vescovi e il contributo di una serie di preti, di movimenti e di gruppi di credenti, sensibili ai valori della cittadinanza. -
Pop-Theology per giovani. Autocritica del cattolicesimo convenzionale per un cristianesimo umano
L'uomo si sta lentamente riducendo a consumo, merce, numero, massa. Eppure, gli esseri umani sono straordinari, fantasiosi, creativi, con grande successo nel campo della tecnologia. Sul terreno dell'amore, però, appaiono carenti, delusi e frustrati. Fatti per amare (Nek), proprio l'amore, non riesce. Perché? La risposta si trova nell'ultima canzone di Renato Zero Gesù: ""Gesù non ti somigliamo più"""". Quando l'umanità si allontana dall'umanità di Gesù, """"la terra in ginocchio sta, soli più soli di sempre"""". Nelle attuali condizioni di paura dell'umanità odierna, colpita dalla barbarie del terrorismo internazionale mascherato di religione fondamentalista, è necessario presentare ai giovani """"con intelligenza e umiltà"""" il modello umano di Gesù, la sua umanità ricca di amore e di pace, di tolleranza e di dedizione, di fiducia e di rilancio delle energie positive, belle e buone, di ogni essere umano. La Pop-Theology, in quanto, """"teologia popolare"""" s'incarica di pensare criticamente il """"cattolicesimo convenzionale"""", svecchiando la predicazione cristiana, affinché la fede non rischi di diventare solo una maschera religiosa senza riferimento al Dio di Gesù e alla sua """"umanità"""". È Teologia """"pop"""", """"carità intellettuale"""", sapendo che i giovani di oggi si esprimono con un loro particolare linguaggio, quello della musica. Prefazione di Antonio Spadaro."" -
Giornalismo 4.0. Come cambia la comunicazione
I new media non cannibalizzeranno i media tradizionali se redazioni e giornalisti avranno la capacità di reagire propositivamente alla valanga digitale che sta investendo il mondo dell'informazione e dell'editoria. Un giornalismo di qualità è ancora possibile. Il web 3.0 non è un rischio, ma un'opportunità. È importante però un cambio di mentalità, una maggiore consapevolezza e la capacità d'uso degli strumenti. La sfida è proiettarsi in avanti puntando a ""newsroom"""" e """"content hub"""" che inneschino processi di """"partecipazione collaborativa"""" dentro le redazioni e di """"convergenza cooperativa"""" dei contenuti pubblicati nei siti e nei social media grazie alla multimedialità e alla crossmedialità. Per farlo occorre un nuovo pensiero digitale e l'impegno a lavorare per l'ecosistema e non per l'egosistema."" -
Alfieri politico. Le culture politiche italiane allo specchio tra Otto e Novecento
In Italia letteratura e politica sono state spesso profondamente intrecciate: un fenomeno forse inevitabile in un Paese che è stato a lungo nazione culturale, prima di diventare nazione politica. È quindi impensabile affrontare la storia del pensiero politico italiano senza passare per autori che sono stati grandi letterati, da Dante a Machiavelli, da Parini ad Alfieri, da Foscolo a Manzoni. In questo ambito Alfieri ha occupato un posto di straordinario rilievo, che tuttavia oggi è pressoché dimenticato. In realtà nessun altro scrittore italiano, ad eccezione di Machiavelli, è entrato con una forza pari alla sua nella political culture italiana otto-novecentesca. Dal riennio giacobino alla fondazione della Repubblica non c'è cultura politica italiana (ad eccezione di quella marxista) che non si sia riconosciuta, almeno in parte, in lui e che non abbia subito il fascino della sua scrittura performativa. Alfieri è stato insomma Una sorta di specchio nel quale le culture politiche italiane si sono ripetutamente guardate. E se è vero, come diceva Goethe, che ognuno vede ciò che porta nel proprio cuore, il modo in cui queste culture hanno letto Alfieri ci dice qualcosa su quelle stesse culture. In questo libro la storia di questi rispecchiamenti viene ricostruita per la prima volta nella sua interezza, dall'ultimo decennio del Settecento sino alla fine del Novecento. E in questa storia il lettore potrà ritrovare, riflessa nelle varie immagini di Alfieri (il rivoluzionario-repubblicano, il nation-builder, il monarchico-costituzionale, l'anarchico, il liberal-rivoluzionario, il reazionario), l'evolversi della political culture italiana, con lo strutturarsi delle varie famiglie politiche e lo scindersi di queste in rami diversi. Sino all'ultima stagione, quando ai meccanismi dell'identificazione ideologica (per attrazione o repulsione) si è sostituita la distanza critica e Alfieri ha forse ripreso una sua fisionomia più autonoma. -
Luigi Sturzo e la Costituzione repubblicana
Luigi Sturzo non è stato un ""costituzionalista di professione"""" bensì un uomo politico con vasti interessi culturali che ha avuto la ventura di vivere in una posizione pubblica preminente non solo come Segretario nazionale del Partito Popolare negli anni della crisi dello Stato liberale, ma anche, come senatore a vita, nella stagione della affermazione della democrazia costituzionale. La ricognizione critica delle sue posizioni sulla Costituzione repubblicana è stata affrontata da Nicola Antonetti richiamando la profonda concezione sturziana dei nessi tra etica e politica e le ragioni specifiche della lunga polemica contro la «partitocrazia», riprendendo, infine, le sue prospettive per le riforme costituzionali da quella del sistema bicamerale a quella per lo sviluppo di un modello politico degli assetti regionali. Diviene possibile, rivisitando tali posizioni, risalire al costituzionalismo di Sturzo e comprendere l'innovazione apportata alla tradizione del cattolicesimo politico anche attraverso la ripresa di modelli istituzionali propri della cultura anglo-americana."" -
Calabria. Quella magica ascendenza. Ediz. illustrata
È tutto pronto. Il borgo è in festa, il vento respira sul mare (barricato tra le rocce o contenuto da una soffice linea di sabbia), la montagna sprigiona energie cosmiche, i campi modellano l'antico mosaico della terra. La creatività rinnova le città animate da festival e rassegne, i mercati a chilometro zero sfoggiano le eccellenze dei territori... -
Calabria. A magic ascendancy. Ediz. illustrata
È tutto pronto. Il borgo è in festa, il vento respira sul mare (barricato tra le rocce o contenuto da una soffice linea di sabbia), la montagna sprigiona energie cosmiche, i campi modellano l'antico mosaico della terra. La creatività rinnova le città animate da festival e rassegne, i mercati a chilometro zero sfoggiano le eccellenze dei territori... -
Per un liberalismo integrale
A cinquant’anni dalla scomparsa di Bruno Leoni (1913-1967), il volume ne ricorda il pensiero e l’attività, ripercorrendo le diverse fasi del suo iter intellettuale all’insegna del rinnovamento della cultura liberale italiana. Dopo aver denunciato il contributo pionieristico di Leoni alla filosofia del diritto, alla scienza politica e alla storia delle dottrine politiche, sottolineandone l’opera di sprovincializzazione e svecchiamento della cultura politica dell’Italia del dopoguerra, prende in esame il “modello Leoni” da una duplice ottica: nel campo giuridico, mette in evidenza, attraverso un’ampia discussione critica, le interconnessioni basilari con il metodo della Scuola Austriaca di Economia, con specifica attenzione all’individualismo metodologico e alla catallassi; nel campo politico, mette in luce il radicalismo dell’apporto leoniano alla riflessione sul potere, sulle istituzioni rappresentative e sulla democrazia, rimarcandone la stretta vicinanza con il libertarianism statunitense. Così che tutta la speculazione di Leoni su diritto, economia, politica e democrazia rivela un pensatore non solo affatto innovativo ma anche profondamente radicale, che si è voluto votare alla difesa più estrema e coerente della libertà individuale mirando a un “liberalismo integrale”. -
Royer-Collard. Il governo attraverso la Charte
Il libro ricostruisce le riflessioni politiche di Royer-Collard, capo del piccolo partito dei dottrinari durante la Restaurazione. Un itinerario teorico e di pratica politica che si dipana fra temi quali il concetto di governo rappresentativo, la libertà di stampa, il ruolo assegnato alla monarchia legittima e così via, avendo sullo sfondo la Charte del 1814, il testo costituzionale che diviene nella visione di Royer-Collard lo strumento di garanzia del nuovo ordine politico affermatosi dopo la Rivoluzione e l'Impero napoleonico. Non trascurando da ultimo, il rapporto di benevola amicizia che egli stringe con il giovane Tocqueville. -
Maestri e nuove guide
"'Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte.' (Dante. Purgatorio. canto XXII/69). La terza rima dantesca apre il nostro tema: la riproduzione della conoscenza. Essa è un canto alla durata dell'umano, della culturalità nell'ebete susseguirsi delle generazioni. Affidiamo a quel processo di interazione umana che è l'educazione la nostra stessa sopravvivenza razionale e spirituale, la sopravvivenza di essere-e-pensare, ma è un fondamento instabile. Questa incertezza è una certezza ontologica. Quando un orientamento del sapere non sembra più in grado di riprodursi e di rispondere alle domande di senso e di fine ci sentiamo perduti. Senza quel dialogo è come vivere in una città morta. Per molti versi è quanto stiamo provando."""" (Ivan Rizzi)" -
Il cibo. Respiro dell'anima, energia per la vita, nutrimento per la pace. I lasciti di Expo 2015
Il cibo è una necessità vitale della persona ed è un fondamento del vivere liberi. Inscindibile dal diritto alla vita, il diritto al cibo è, quindi, un aspetto decisivo del patrimonio giuridico di ogni persona. In questa prospettiva, il volume indaga le attuali politiche sull'alimentazione, food safety e food security e la possibilità di configurare un diritto al cibo. Per ragioni di giustizia e come ""nutrimento della pace"""". Presentazione di Remo Danovi, Postfazione di Livia Pomodoro."" -
Percorsi d'arte in Italia 2017. Ediz. a colori
Molti ricordano la faccia perplessa di Alberto Sordi che alla Biennale di Venezia del '68 guarda dentro il buco di un nudo dello scultore Alberto Viani. E, per un pubblico fermo a un'estetica primo novecentesca, fatta di ""buone cose di pessimo gusto"""", di gozzaniana memoria, è ben difficile digerire i tagli di Fontana o i sacchi di Burri. Oggi l'arte contemporanea, l'arte post internet, è fatta di tante cose. Così come non si può fare musica senza note e poesia senza parole anche la pittura non si può fare senza colori, pennelli, tele; e se guardiamo la top 500 degli artisti contemporanei per l'anno 2016 osserviamo che molti di essi usano ancora il fatto pittura per esprimere ed esprimersi. Ma assieme a questo tipo di arte esiste anche l'arte concettuale: l'installazione, la fotografia, la videoarte, l'arte computerizzata, l'arte del riciclo, la performance. E domani? Per dirla con Lorenzo de' Medici: """"del doman non v'è certezza"""". Il volume cerca di dare una rappresentazione di quello che è arte, di prima e di adesso."" -
La democrazia elettorale in Italia
Il ""migliore"""" sistema elettorale non esiste, né si potrebbe inventarlo. Esistono, invece, buoni sistemi che hanno funzionato fornendo una temporanea efficacia, adeguati alle condizioni del più generale funzionamento del sistema politico. Nel volume vengono presi in esame i sistemi elettorali vigenti, o che sono stati utilizzati nel passato, in Italia. Il sistema elettorale comunale e provinciale, quello per le regioni, per la Camera e il Senato, per l'elezione dei membri italiani al Parlamento Europeo sono analizzati nei loro effetti soprattutto riguardo ai partiti politici, i maggiori produttori dell'offerta elettorale, e al comportamento degli elettori. In particolare vengono valutati i sistemi elettorali secondo i due principali obiettivi che essi cercano di garantire, la rappresentanza e la governabilità, cioè la modalità attraverso la quale i cittadini indirettamente possono avere voce nelle assemblee per la formazione di maggioranze più o meno coese.""