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Mostrati 1961-1980 di 10000 Articoli:
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Sono nessuno! Il mio lungo viaggio tra arte e vita
Non è semplice né scontato che un grande artista si racconti. Gerardo Sacco ha deciso di farlo con il giornalista Francesco Kostner, già responsabile Relazioni esterne e Comunicazione dell'Università della Calabria, l'istituzione accademica di cui l'orafo delle dive è testimonial e dove alcuni anni fa è maturata l'idea di questo libro. Un racconto attraverso il quale, per la prima volta. Sacco mette ordine nei ricordi mostrando sorprendente capacità di analisi ed efficacia comunicativa. Prefazione di Vittorio Sgarbi. Introduzione di Mario Bozzo. -
Cinema e storia (2017). Vol. 1: La storia internazionale e il cinema. Reti, scambi e transfer nel '900
Nella produzione cinematografica del XX secolo alle logiche industriali ed artistiche si sono spesso sovrapposti interessi politici e ideologici. Circolando su tutto il globo e veicolando stili di vita e informazioni culturali, i film sono stati anche un'occasione di incontri (e scontri) economici, diplomatici, propagandistici e professionali. Commercio, ideologie, rapporti interstatali e transnazionali si sono intrecciati a partire da bobine di pellicola, rese preziosissime da un'enorme domanda. Dalla Grande guerra alla sfida globale Usa-Urss - passando per l'età dei totalitarismi, il secondo conflitto mondiale e la ricostruzione post bellica - i diversi articoli qui presenti mettono a fuoco un'epoca in cui il cinema si è affermato come mezzo di relazione internazionale e modo di proiettarsi di ciascun Paese oltre i propri confini. In maniera originale e multidisciplinare, questo numero analizza quanto e in che modo abbia inciso il cinema nella storia internazionale del Novecento e come abbia saputo raccontare - meglio di qualsiasi altro medium - il «secolo breve» ai suoi contemporanei e alle generazioni successive. Completa la rivista la sezione Stile libero con un approfondimento su Roberto Faenza, un'intervista a Margarethe von Trotta e un contributo di Francesco Munzi; oltre alle segnalazioni cinematografiche ed editoriali dell'ultima stagione. -
Il doppio sogno di Stanley Kubrick. Dalla Traumnovelle ad Eyes Wide Shut
Tratto dalla “Traumnovelle” di Arthur Schnitzler, l’ultimo film di Stanley Kubrick, “Eyes Wide Shut”, alla sua uscita, quasi vent’anni fa, è stato abbastanza maltrattato dalla critica. Sorte non infrequente per le opere del maestro americano. Nel caso specifico si trattava dell’opera estrema: Kubrick moriva poco prima dell’uscita del film nelle sale. Troppo complicato, non necessario, fuori tempo e fuori luogo? O forse, molto semplicemente doloroso e disturbante. Certo poco compreso e troppo frettolosamente liquidato. L'importanza di questa nuova edizione è dettata dal fatto che era e rimane profonda la convinzione che il nucleo narrativo, tanto della novella di Schnitzler che del film di Kubrick, sia ancora, e lo sarà probabilmente ancora a lungo, uno dei nodi fondamentali del comportamento degli esseri umani. -
Lo sviluppo come integrazione. Giorgio Ceriani Sebregondi e l'ingresso dell'Italia nella cultura internazionale dello sviluppo
Giorgio Ceriani Sebregondi (1916-1958) è un protagonista silenzioso della cultura dello sviluppo. Allievo di Roberto Ago, gravemente ferito in guerra e scampato a un naufragio, impiegato per breve tempo alla Einaudi di Roma, partigiano nella Sinistra Cristiana, componente del CLN lombardo, Sebregondi si iscrive al Partito comunista prima di uscirne clamorosamente, lavora all'IRI, all'Ansaldo, alla Svimez. Qui partecipa alla messa in valore del Mezzogiorno, alla elaborazione dello «Schema Vanoni» e a numerose missioni all'estero (in Grecia, in Iran, in Somalia), fino ai negoziati che portano nel 1957 ai Trattati di Roma. Muore in procinto di trasferirsi alla Direzione dello sviluppo regionale della Commissione europea. Il volume ricostruisce, alla luce di una ampia documentazione inedita, il contributo di Sebregondi e l'ingresso dell'Italia nella cultura internazionale dello sviluppo. Felice Balbo, Guido Carli, Louis-Joseph Lebret, Giovanni Malagodi, Emmanuel Mounier, Adriano Olivetti, François Perroux, Paul Rosenstein Rodan, Pasquale Saraceno, Ezio Vanoni - insieme ad altre personalità note e meno note - sono alcuni dei co-protagonisti di questa storia individuale e collettiva incentrata sulla cultura dello sviluppo. Lo sviluppo, per Sebregondi, non è più solo economico, ma istituzionale, sociale e culturale e assume i caratteri di un processo non più solo occidentale, ma planetario, in un filo che si dipana fino a Populorum Progressio (1967) l'Enciclica sullo sviluppo dei popoli di papa Montini. Con la morte di Sebregondi, il passo si ferma su sentieri interrotti: gli investimenti sociali per lo sviluppo, una più stretta e costruttiva integrazione con l'Africa e con il Medio Oriente, il metodo e il sistema degli enti di innovazione sopranazionale per coprire i costi fissi della vita degli uomini. -
Aree interne. Per una rinascita dei territori rurali e montani
ArlA, il Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini istituito presso l'Università del Molise e inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, propone questo volume per affrontare in modo pluridisciplinare l'annosa e complessa questione delle aree interne in Italia. Storici, geografi, sociologi, demografi, giuristi, economisti, agronomi, forestali e architetti si misurano con questa tematica sullo sfondo della crisi dell'attuale modello di sviluppo e della vulnerabilità dei territori rurali e montani. Emerge la necessità di un ripensamento e di un riequilibrio che ponga le aree interne nelle condizioni di reagire consapevolmente alla marginalità nella quale sono state sospinte, diventando terreno di sperimentazione sociale e produttiva, protagoniste di una rinascita culturale ed economica fondata sul diffuso patrimonio territoriale in esse conservato. -
La nazione. Storia di un'idea
Qual è la natura e l'origine storica delle nazioni? Le nazioni (e il nazionalismo) sono un fenomeno recente o antico? In un mondo dominato dall'economia transnazionale e dalla cultura globale di massa c'è ancora posto per le appartenenze e le identità nazionali? Nel corso degli ultimi trent'anni, intorno a queste domande si è sviluppato un intenso dibattito scientifico, che ha visto contrapporsi diverse scuole di pensiero: dai ""modernisti"""" ai """"perennisti"""", dai """"primordialialisti"""" ai fautori dell'""""etnosimbolismo"""". Il libro di Anthony D. Smith, uno dei principali protagonisti di questo dibattito, costituisce una rassegna critica, sintetica ma puntuale, delle diverse posizioni in campo. Al tempo stesso, offre un compendio efficace del paradigma teorico sviluppato nel corso degli anni da questo studioso. Secondo Smith, diversamente da ciò che sostengono le interpretazioni oggi dominanti in ambito accademico, per comprendere la natura delle nazioni (e del nazionalismo) occorre studiarne il radicamento storico-culturale di lungo periodo nelle strutture etniche del passato."" -
Calabria spettacolo. La scena regionale nella storia del teatro italiano
Il fine della ricerca è quello di inseguire e ""catturare"""" presenze, tracce e suggestioni del contributo calabrese all'interno del terreno più che arato dell'esperienza teatrale italiana. E, quando è possibile, riannodare, fare emergere talvolta assestare... (senza rivendicazioni, o esaltazioni, ma neppure senza impacci o timidezze nel registrare incontri e apporti). Le sezioni successive, sostenute da opportuni richiami documentarî, toccano da vicino aspetti fondamentali con cui anche in Calabria si manifesta la """"spinta"""" a far spettacolo (la teatralità sacra, la drammatica popolare, il teatro dialettale...). Nell'appendice si coglie poi, l'occasione per saggiare """"storia"""" e portata dell'""""incontro"""" di non pochi calabresi col massimo autore italiano di teatro del secolo scorso, Luigi Pirandello."" -
Ripensare le politiche economiche dell'unione economica e monetaria: i paradossi dell'EMU
La Fondazione lustus, con sede a Roma, è una istituzione senza scopo di lucro che persegue esclusivamente finalità sociali. L'obiettivo principale è quello di promuovere lo studio e l'approfondimento di temi economici, scientifici, giuridici e, in generale, legati alla ricerca accademica. Ha inoltre lo scopo di promuovere lo studio e la diffusione delle idee, volte a valorizzare, nel contesto dell'Unione Europea, la formazione di una nuova classe dirigente per una nuova società più libera e più giusta, per uno stato federale più vicino ai cittadini. La sua attività è ispirata ai valori universali di libertà e di solidarietà. -
L' acropoli (2017). Vol. 2
Rivista bimestrale di politica e varia cultura diretta da Giuseppe Galasso. -
Satriano e don Mimmo Battaglia in un abbraccio d'amore
Anche con quest'opera l'autore, attraverso la ricostruzione degli ultimi cinquanta anni di una storia ricca di fatti importanti, si propone di rafforzare in tutti i figli di Satriano il legame affettivo con il loro paese, risvegliando ricordi e sentimenti che valgono a consolidare l'orgoglio della propria appartenenza. Dentro le vicende amministrative, che rappresentano l'intelaiatura storica della narrazione, trovano spazio sindaci, parroci e cittadini il cui ricordo ha l'obiettivo di risvegliare nei lettori satrianesi l'amore per il proprio paese. Protagonista assoluto di questa storia è don Mimmo Battaglia, il prete di strada sempre vicino ai poveri e ai loro bisogni, che l'autore segue nel suo percorso di vita sacerdotale. Il volume è impreziosito dalla presentazione di mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, dalla copertina di Martina Codispoti, giovane artista satrianese, e dalle numerose fotografie a corredo del libro, che tracciano le tappe più significative della vita di don Mimmo Battaglia che, in occasione della sua nomina a vescovo, vive con il suo paese un ""abbraccio d'amore"""" unico, indimenticabile che segnerà la storia di Satriano."" -
La democrazia liberale e i suoi critici
Il lemma democrazia liberale designa un idealtipo concettuale dietro il quale si ritrova la storia dell'incontro tra due principi a lungo reciprocamente ostili. Democrazia e liberalismo, infatti, giungono con fatica a un sodalizio che in Europa trova compimento nelle costituzioni del secondo dopoguerra. Questo libro rintraccia le diverse correnti politiche e culturali che, tra il XIX e il XX secolo, hanno osteggiato ""dall'esterno"""" il compiersi di un modello fondato sull'incontro tra governo democratico ed economia di mercato. Fin dalla rivoluzione francese, critici della democrazia liberale sono stati i reazionari ma anche molti moderati, e poi conservatori, anarchici, socialisti. La caduta del muro di Berlino ha consacrato la democrazia liberale come modello universale. In realtà, nuovi nemici e preoccupanti debolezze mostrano, oggi più che mai, quanto tale modello sia fragile e instabile."" -
Francesco principe. Frammenti per una storia
Il libro è la narrazione della storia personale e politica di Francesco Principe con testimonianze di Dario Antoniozzi, Empio Malara e Carlo Tognoli e con la postfazione di Sandro Principe. -
Rivista di politica (2017). Vol. 1: «America First»: come cambiano gli Stati Uniti e il mondo con l'elezione di Donald J. Trump.
Trimestrale di studi, analisi e commenti diretta da Alessandro Campi. -
Ponte di conversazione con Paolo Aita. Ediz. a colori
Catalogo d'arte dedicato a Paolo Aita. -
Generazione (Senza) tutto. Dire, fare, programmare per i giovani e l'Europa
È un saggio, un racconto, un'indagine. A 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, Maria Cristina Pisani, Presidente del Forum Nazionale dei Giovani, analizza alcuni aspetti della condizione dei giovani europei: dalla precarietà di un'Europa in crisi al desiderio di realizzazione delle nuove generazioni. Nascere e acquisire di diritto la cittadinanza europea basta per sentirsi parte dell'UE? Le generazioni dei ventenni e dei trentenni che vivono in Europa sono vittime, come comunemente si pensa, della mancanza di diritti o dell'evidente deficit di opportunità? Generazione (senza) tutto, anche con i contributi dei Consigli della Gioventù d'Europa, offre spunti di riflessione per individuare opportunità che diano ai talenti la possibilità di rischiare e di innovare. La finalità è quella di alimentare nei giovani il coraggio e l'ostinazione per agire e sognare insieme in un'Europa che li renda reali protagonisti del futuro. -
Lo «squalo» e le leggi razziali. Vita spericolata di Camillo Castiglioni
Una vita spericolata, che sembra un romanzo, quella del triestino Camillo Castiglioni (1879-1957), che da Vienna riuscì a edificare un impero industriale e finanziario tra i più rilevanti della sua epoca. Amico di Ferdinand Porsche ed Ernst Heinkel, porta al successo la Austro-Daimler e la Bmw, mentre costruisce aerei e dirigibili. Proprietario di banche, acciaierie, giornali, aziende elettriche, con la Comit di Giuseppe Toeplitz e la Fiat di Giovanni Agnelli partecipa all’espansione economica italiana nell’Europa centrale e balcanica dopo la grande guerra. Collezionista d’arte e mecenate, collabora con la diplomazia italiana e aderisce al fascismo ma, nonostante si appelli al duce, non ottiene la “discriminazione” dalle leggi antiebraiche né riesce a riparare negli Stati Uniti. Tra cadute e rinascite, lo “squalo” – sospettato di aver riciclato in Svizzera fondi neri di Mussolini e Ciano – s’inventa sempre nuove imprese. Fino a ingaggiare un epico duello legale con il maresciallo Tito. Attraverso una vita la complessità del novecento. -
La rivoluzione democratica di Heine e la Costituzione per la pace perpetua di Kant. Una seconda lettera agli amici tedeschi
Dopo aver lungamente negato l'esistenza di una ""questione europea"""", l'uscita del Regno Unito dall'Unione ha aperto un dibattito sul come recuperare la perdita di consenso che ha colpito la libera circolazione delle persone nel territorio comunitario, l'euro e lo stesso mercato unico. Nel 60° dei Trattati di Roma, che tanto bene hanno fatto ai popoli europei, i media, il parlamento e la commissione UE, e i movimenti politici che aggregano le insoddisfazioni popolari avanzano proposte che riflettono la riemersione delle profonde diversità culturali tra le popolazioni del vecchio continente. Queste diversità risalgono indietro nel tempo e si erano assopite a seguito dei brillanti risultati raggiunti indistintamente dai paesi-membri, ma sono state riattivate dai persistenti divari di crescita economica e di occupazione intraeuropei e rispetto al resto del mondo, dagli ingenti flussi immigratori extracomunitari e dalla rigidità politica nell'affrontare tutti questi problemi. Queste radici sono state oggetto di due saggi scritti rispettivamente dal poeta Heinrich Heine e dal filosofo Immanuel Kant, quasi interamente riportati in questo lavoro, che servono di base per comprendere le esitazioni della Germania sia ad assumere un ruolo leader in Europa, sia a considerare le diversità culturali come un vincolo sul quale operare con adeguate politiche e non con ulteriori vincoli e proibizioni. L'autore ne fa oggetto di una seconda lettera agli amici tedeschi chiedendo di riesaminare la loro posizione partendo dalle idee dei due personaggi per ridare all'Unione la spinta vitale andata perduta."" -
La valle delle grandi pietre
"Quando ho pensato di visitare la Valle delle Grandi Pietre nella Locride non credevo di incontrare un mondo intriso di umanità e di santità con epicentro iI Santuario della Madonna di Polsi. Questo e iI successivo tuffo nella vicenda magno-greca di Locri Epìzephirl, patria della poetessa Nosslde e del sommo legislatore Zaleuco, mi hanno convinto inoltre come, malgrado certi attuali fenomeni negativi per nulla rappresentativi dell'insieme, nel territorio locrese-aspromontano abbiano armonicamente convissuto nel passato bellezza paesaggistica, santità e legalità. Una triade di valori umani, civili e culturali di cui andare fieri e orgogliosi, vero sostrato della civiltà calabrese. È così che strada facendo il mio si è trasformato in un appassionante viaggio che mi ha consentito di sognare e di vedere rifiorire questa terra bella e ricca di umanità e di cultura antica, irrorata di spiritualità profonda, radicata nel senso vero dell'uomo e della saggia convivenza. Non un luogo di paura e di morte, ma un mondo di accoglienza e di espansione spirituale, pari alla bellezza straordinaria del suo patrimonio naturalistico, storico-artistico e culturale.""""" -
La sfida di New York. L'Italia e la riforma del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Gli anni novanta del secolo scorso fecero assistere a una svolta epocale nelle relazioni internazionali. Il crollo del muro di Berlino e la fine della guerra fredda crearono un nuovo scenario, e il clima di maggiore collaborazione assicurò un ruolo più importante alle Nazioni Unite e al loro organo esecutivo, il Consiglio di Sicurezza. In quella fase di cambiamenti il Giappone e la nuova Germania unificata cedettero alla tentazione di chiedere l'ingresso nel gruppo ristretto e privilegiato dei membri permanenti del CdS, ottenendo l'appoggio di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. L'Italia e la sua rappresentanza a New York raccolsero la sfida opponendosi con fermezza a una soluzione che sembrava scontata in nome dei legittimi interessi nazionali e di una diversa visione dell'ONU del futuro. Mobilitando altri paesi con analoghi interessi e convinzioni, svolgemmo in quel decennio un ruolo decisivo per impedire soluzioni frettolose e per definire regole del gioco che conservano fino a oggi la loro validità, potendo contare su un appoggio unitario senza precedenti di classe politica, stampa e opinione pubblica del nostro paese. -
Narrazioni di salute nella web society
La narrazione fornisce rappresentazioni sociali e vissuti individuali particolarmente ricchi, contribuendo così ad aprire nuove e inedite prospettive nella descrizione della realtà. Nei racconti di malattia vengono al pettine nodi cruciali - e confliggenti - che si intersecano fra valori e visioni del mondo, nozioni di malattia e di salute, idealtipi di medicina e di scienza. La narrazione è quindi probabilmente la via migliore per accedere all'evento di malattia e all'esperienza di cura, come vissuti originari della persona. In questo modo diviene motore e simbolo di una trasformazione della pratica clinica, una trasformazione che non deve restare confinata nel tempo di malattia né venire limitata alle condizioni patologiche in cui non è più possibile guarire. La malattia vissuta dai soggetti ha a che fare con la biologia, ma riguarda anche fattori che parlano della vita: fattori soggettivi, validi per un singolo individuo e non per altre persone pur affette dalla medesima patologia. La malattia descritta dal medico appare agli occhi del malato come una struttura lineare. Essa ha un nome, un decorso, un esito. Della malattia in quanto processo biologico, il medico sa tutto o quasi; della malattia come esperienza del paziente invece spesso conosce poco.