Sfoglia il Catalogo feltrinelli015
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2021-2040 di 10000 Articoli:
-
Siamo molto popolari. Controstoria di una riforma che arriva da lontano e porta all'oligopolio bancario
La riforma delle banche popolari ha colpito un sistema che per centocinquant'anni ha finanziato la crescita delle piccole e medie imprese che rappresentano il tessuto connettivo del paese. Perché questo sistema è stato colpito in Italia e mantenuto altrove? A chi faceva comodo - magari in Europa - indebolire il nostro apparato industriale già messo a dura prova da dieci anni di crisi economica e dalla moneta unica? Fino all'arrivo dell'Unione Bancaria le banche popolari non hanno mai pesato sui contribuenti visto che la categoria risolveva i problemi al suo interno. Diversamente da quanto accaduto con le banche commerciali a cominciare dalla nascita dell'Iri negli anni '30. La riforma delle banche popolari è stata fatta con un decreto. Una procedura certamente anomala già condannata da diversi giudici. La scelta del governo Renzi precede di poche settimane la svolta della Bce che avvia il programma di acquisto di titoli di Stato in Europa. Il piano mette in sicurezza il debito pubblico italiano e consente allo Stato di risparmiare circa venti miliardi di interessi. Il sistema delle popolari non era una foresta pietrificata ma un universo in evoluzione che stava già disegnando una proposta di riforma. Perché il governo non ha dato tempo e modo di confrontarsi su questo progetto? Ora che le principali banche popolari non sono più popolari, il credito al territorio - col giusto criterio - non sarà più assicurato. Le banche dei grandi fondi punteranno tutto sul risparmio gestito, senza rischi. E le imprese che vorranno finanziarsi dovranno ricorrere al capitale di rischio. Chi potrà lo farà, ma ai piccoli imprenditori cosa resta? -
Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci
Di fronte al disordine mondiale scaturito dalla caduta del muro di Berlino e dagli attentati dell'11 settembre 2001, ci si chiede con sempre maggiore insistenza chi comandi il mondo. Nonostante i contributi sempre più numerosi, manca finora una visione d'insieme che unisca gli indispensabili presupposti teorici con gli inevitabili effetti pratici, in modo da individuare relazioni e intrecci, che il più delle volte sono davanti agli occhi di tutti. Con un approccio scientifico, gli autori si interrogano su questo tema, riunendo fili dispersi per creare un originale quadro di insieme. Emerge che le persone che influenzano le sorti del pianeta non sono le classi politiche che appaiono sugli schermi televisivi e contro cui si indirizza la protesta, ma i manager delle multinazionali che operano nel mercato globale. Il potere non è impersonale oppure determinato dalle selezioni di un algoritmo ma il nostro destino è deciso da nomi e volti ben individuabili. Il loro controllo è il problema decisivo della democrazia nel XXI secolo. -
Lezioni di filosofia politica
Le ""Lezioni di filosofia politica"""" di Lucio Colletti sono state tenute dall'autore nel 1958 all'Istituto Gramsci di Roma. Esse riflettono sia gli interessi del Colletti studioso di fama internazionale del pensiero marxista, sia le preoccupazioni ei temi vivi nel movimento operaio e più in generale nella sinistra italiana ed europea da poco uscita dalla guerra contro il nazifascismo e subito immersa nella Guerra fredda e nello scontro est-ovest. Vengono qui trattati il giusnaturalismo, Rousseau, Kant, il confronto fra liberalismo e democrazia, le trasformazioni del modo di produzione capitalistico, le trasformazioni dello Stato di diritto liberale. L'ultima lezione affronta anche il tema della rivoluzione, cercando di far emergere il vero pensiero di Lenin per distinguerlo accuratamente dalle interpretazioni """"blanquiste"""". Tema, questo, che tornerà di attualità negli anni di piombo."" -
La provocazione del logos cristiano. Il «Discorso di Ratisbona» di Benedetto XVI e le sfide interculturali
La lectio magistralis tenuta da Benedetto XVI all'Università di Ratisbona, dinanzi ad alcuni esponenti del mondo della scienza, continua a rappresentare una frontiera che stimola credenti e non credenti a non disperdere la speranza in un domani dove la ragione e la fede alimentano la fiducia in un mondo migliore. A dare forza a questa visione è stato lo stesso papa emerito, quando nel 2011 ha voluto il ""Cortile dei gentili"""", la struttura che, all'interno del Pontificio Consiglio della Cultura, ha il compito di favorire il dialogo tra credenti e non credenti. Il valore di questa iniziativa, che ha la natura giuridica di una Fondazione e che si avvale di una qualificata consulta scientifica, si esprime nella capacità di affrontare i grandi temi del nostro tempo senza perdere mai di vista la """"fonte"""" ispiratrice di un dialogo maturo, profondo e necessario. La riflessione interculturale sul """"Discorso di Ratisbona"""" si situa in questa prospettiva. Premessa di Gianfranco Ravasi e introduzione di Antonino Raspanti."" -
Non regalatemi una banca salvo che...
Ha senso oggi, per un privato, investire in una banca italiana? Il settore - dopo anni di pulizia dei bilanci e ricapitalizzazioni mostruose - rappresenta ancora un'opportunità oppure è un rischio mal calcolato? La risposta di Ernesto Preatoni, imprenditore che ha dato il via a una carriera caratterizzata da una serie di geniali intuizioni proprio attraverso l'acquisizione e la successiva vendita di alcuni tra i più importanti istituti di credito italiani, è tranchant: le banche oggi non solo non rappresentano un affare, ma addirittura costituiscono, nella stragrande maggioranza dei casi, imprese rischiosissime quando non tecnicamente fallite. Aziende che un imprenditore coscienzioso non vorrebbe gestire neppure se gli venissero regalate. Aziende che possono essere salvate solo dallo Stato. Da qui il titolo di questo nuovo libro, in cui Preatoni racconta la ratio con la quale decise di puntare sul settore del credito negli anni '90, i successi raccolti attraverso le operazioni condotte, ma anche lo sconcerto provato, scoprendo fino a che punto si fossero deteriorati, nel giro di pochi anni, i bilanci delle banche italiane. Preatoni racconta i retroscena di un settore - quello bancario - che se l'uomo della strada ha sempre percepito come paludato e guidato da rigidi e illuminati tecnici in grisaglia, si rivela, sin dagli anni '80, nella realtà, come un insieme di imprese con a capo funzionari poco preparati, spesso guidati nelle proprie scelte dall'amicizia con questo o quel rappresentante di qualche centro di potere sul territorio. Imprese che sembrano aver fatto utili nonostante manager insipienti e attenti solo ad accrescere il proprio potere. Nel corso del libro l'autore ricostruisce la parabola discendente del settore, dando conto a tutti quei piccoli risparmiatori convinti, loro malgrado, a investire in azioni e obbligazioni di banche fallite, del perché il credito sia arrivato a un tale punto di deterioramento e del perché in molti, già parecchi anni fa, probabilmente conoscessero quanto avanzato fosse lo stato di crisi delle banche italiane. Insomma: il settore, così com'è, difficilmente potrà continuare a sostenere l'economia reale. Il mercato e la regolamentazione europea non lo permettono più. Gli istituti di credito non hanno perciò un futuro? Secondo l'autore potrebbero non averlo, a meno che chi li gestisce non adotti un nuovo modello di business per tornare a fare banca. Come? Attraverso un cambio, radicale, di paradigma, che adegui il settore ai nuovi scenari di mercato. Prefazione di Paolo Savona. -
I libri di mio padre
"I libri di mio padre"""" è il primo dei dieci volumi della Saga balcanica di Luan Starova, epopea della storia centenaria dell'esilio della sua famiglia, la cui sorte è emblema del destino collettivo del popolo albanese, e balcanico in generale, perseguitato dalla minaccia del disfacimento, dell'assimilazione, dell'intolleranza e del conflitto. La figura paterna domina la narrazione con la sua quiete e la sua dedizione alla lettura. I libri della sua biblioteca si elevano a oggetti sacri da preservare e portare con sé durante ogni migrazione. In essi egli intravede la strada da percorrere per la salvaguardia della famiglia nel corso dei turbolenti eventi storici che interessano la regione tra il 1926 e il 1976. Da studente a Istanbul assiste alla caduta dell'Impero ottomano; fatto rientro nei Balcani, abbandonata la nativa Albania e insediatosi in terra macedone, vedrà il susseguirsi del fascismo e dello stalinismo. I libri costituiscono la sua unica vera patria, amici fedeli di tutta una vita. La carica emotiva che i libri portano con sé; la suggestione dell'autore - figlio del protagonista e narratore - di fronte alla cenere delle sigarette del padre che, come una fenice, riporta in vita gli ideali paterni; la scoperta, nei libri, della strada interiore da percorrere per giungere all'essenza della propria identità; la rivelazione della saggezza dei libri per il superamento dell'irrazionalità balcanica. Sono questi i punti cruciali de """"I libri di mio padre""""." -
Conoscenza, competizione e libertà
Questo volume riunisce i più importanti saggi che Friedrich A. von Hayek ha dedicato al legame che unisce la competizione e la conoscenza. La raccolta si apre con ""Economics and knowledge"""", che è un punto di riferimento obbligato dell'itinerario hayekiano, l'«evento decisivo» (come lo stesso Hayek ha dichiarato) della sua carriera intellettuale. Il saggio è la più conseguente critica dell'impostazione economica tradizionale. Questa, basata sulla statica concezione dell'equilibrio economico generale, assegna agli attori una condizione di onniscienza o comunque attribuisce loro un'impossibile conoscenza dei dati rilevanti. Ma le cose non stanno così. I singoli attori sanno poco. C'è all'interno della società una divisione della conoscenza. Ed è questo il tema che Hayek approfondisce in """"The use of knowledge in society"""", che è tuttora uno dei saggi più citati nelle riviste internazionali. Qui l'autore mostra in quale modo la cooperazione resa possibile dal mercato costituisca uno strumento di mobilitazione della conoscenza che nessun individuo possiede nella sua totalità, perché è dispersa all'interno del sistema sociale e non può essere centralizzata da alcuna autorità. Ne discende, come Hayek spiega in """"The meaning of competition"""" e in """"Competition as a discovery procedure"""", che la concorrenza non è altro che un procedimento di esplorazione dell'ignoto e di correzione degli errori. Se gli attori sapessero ciò che spesso la teoria attribuisce loro, il processo concorrenziale sarebbe inutile e dannoso."" -
Il funerale senza fine
«Nei suoi versi c'è la descrizione di qualcosa di simile all'inferno; e, nonostante tutto, essi irradiano vitalità e felicità, energia e speranza e amore per la vita. Umorismo, persino.» – Lorenzo FioritornrnUn interminabile corteo funebre in cui tutti sono chiamati a marciare; tutti: gli artisti mezze calzette, gli operai, i malati di AIDS, le vecchie prostitute, gli uomini, le donne, i vecchi senza i loro bastoni e i bambini. Una marcia funebre dittatoriale che non conduce al camposanto ma che ti fa desiderare una tomba. Un cammino collettivo di un popolo assoggettato a un ideale pericoloso, che lo ha reso morto fra i vivi. Il funerale senza fine è un canto cupo e grottesco, una denuncia verso ogni forma di regime. Ma fra l’esercito di occhi vuoti e spenti che cammina inconsapevole, Visar Zhiti lascia pennellate di ottimismo. La dittatura potrà privare gli uomini della libertà, ma non potrà mai privarli della loro umanità. Di quella gioia che nasce dall’essere in tanti e insieme. -
Oro e piombo. Il mercato della grande guerra. Pubblicità, cinema, propaganda. 1914-1918
Nella prima Guerra mondiale, la propaganda che aveva il compito di mobilitare le masse trasse spunto dalla pubblicità e la pubblicità sfruttò il conflitto per vendere al meglio le merci, diventando al contempo parte integrante della comunicazione bellica. In definitiva la pubblicità si trasformava in propaganda così come la propaganda utilizzava la pubblicità: un intreccio diabolico costruito per vendere sia le merci che la guerra. Incuranti del massacro, della violenza, dei sacrifici che milioni di uomini erano costretti a subire, le aziende del fronte interno sfruttavano l'evento per aumentare i loro profitti: il patriottismo degli affari non aveva alcun pudore. Lo Stato divenne onnipresente nella vita sociale, e il marketing patriottico collaborò traendo profitto dalla guerra delle immagini. E in questo tragico contesto che nasce la moderna fabbrica del consenso. -
La società calcolabile e i big data. Algoritmi e persone nel mondo digitale
Il mondo digitale nato nella metà del Novecento con l'invenzione del calcolatore elettronico ha cambiato e sta cambiando profondamente i nostri modi di vivere, di agire, persino di pensare. Lo sta facendo andando ben al di là di quanto la scienza aveva previsto fino ad alcuni decenni fa. Come scalatori in affanno, siamo tutti impegnati ad arrampicarci sulla montagna digitale che le nuove tecnologie informatiche hanno costruito, nel tentativo di comprenderla e dominarla. Questo saggio analizza una serie di temi e di questioni del nostro presente e del prossimo futuro che sono nati con la rivoluzione digitale e che coinvolgono i singoli individui e la società nel suo complesso. Le relazioni tra tecnologie digitali e potere, il ruolo degli algoritmi ormai pervasivi nella nostra vita e il rischio dell'alienazione tecnologica, le relazioni tra l'uso dei big data, la privacy dei cittadini e l'esercizio della democrazia, le tecniche di intelligenza artificiale e il loro impatto nel mondo del lavoro, la nuova industria al tempo dell'lnternet delle cose, gli open data e l'innovazione pubblica, le questioni legate all'impatto della rete sulle nostre menti e nelle relazioni tra le persone, la tracciabilità e la calcolabilità dei comportamenti dei singoli e degli organismi sociali. -
Disegno delle tre regioni storiche d'Europa
Nel ""Disegno delle tre regioni storiche d'Europa"""" lo storico ungherese Jeno Szucs offre un quadro - dei secoli che vanno dall'inizio del medioevo all'età contemporanea - dei vari sviluppi che hanno interessato l'Europa. Tali sviluppi riguardano sia i confini, gli assetti politici, economici e sociali, sia la """"civiltà"""". L'autore divide questo arco di tempo in circa cinque parti che permettono una visione chiara dei cambiamenti strutturali che hanno portato al disegno dell'Europa contemporanea e a ciò che egli chiama le tre Europa, con particolare attenzione all'area dell'Europa centro-orientale. """"Se Anthony Smith, Ernest Gellner, Eric Hobsbawm, Benedict Anderson - ha affermato Peter Hanak - avessero scritto conoscendo i lavori di Szucs, le loro opere sul nazionalismo sarebbero state più complete"""". Presentazione di Giulio Sapelli."" -
Strategie della regolazione. La difficile costruzione del mercato ferroviario in Europa
Nella primavera del 2016 il Parlamento e il Consiglio dell'Unione Europea hanno approvato le direttive che costituiscono il Quarto Pacchetto Ferroviario. Dopo venticinque anni dal primo intervento comunitario volto a costruire un mercato integrato e aperto il bilancio è ancora in chiaroscuro. Se da un lato la competizione stenta a prendere piede, dall'altro il panorama regolativo e industriale è profondamente mutato. Questo libro ha per oggetto il disegno e l'implementazione di tre casi di politiche di market building: il Regno Unito, la Germania e l'Italia. Adottando una prospettiva di analisi politologica, lo scopo primario del lavoro è di ricostruire le configurazioni di istituzioni, attori e strategie emersi nei singoli contesti nel momento delle principali riforme di settore e di comprendere come queste abbiano favorito o inibito la costruzione dei rispettivi mercati. -
Gioacchino Poeta. Un medico calabrese nella Napoli del Settecento
Personaggio poliedrico, il calabrese Gioacchino Poeta (1685 ca.-1752) si trasferì a Napoli per studiare medicina, dove divenne in breve tempo uno degli uomini di spicco della società colta partenopea e strinse rapporti di amicizia con intellettuali di straordinaria levatura, come Giambattista Vico e Celestino Galiani. Uomo di grande spessore culturale, Poeta si dedicò con grandi risultati non solo all'arte medica, nella quale eccelse al punto da ricoprire per quasi vent'anni la prestigiosa cattedra primaria di medicina pratica, ma anche ad altri campi dello scibile, come la poesia (fu membro dell'Accademia dell'Arcadia) e la filosofia. Questo saggio colma un vuoto storiografico su un personaggio che, con la sua attività professionale, il suo interesse profondo per la cultura e le opere da lui scritte, diede un contributo non trascurabile al patrimonio di conoscenze settecentesco. Prefazione di Alfredo Focà. -
Il problema filosofico dell'infinito e il diritto. Spunti di lettura
Quando parliamo di uomo, di altro, di relazione con gli altri, di diritto, di giustizia, sappiamo realmente di che cosa si tratta? Quando nominiamo queste realtà, siamo in grado di dare soluzioni esaustive? Obiettivo di questo libro è, nello sviluppare tali domande, di restituire alla riflessione filosofica sul diritto il tema dell'infinito, qui discusso con alcuni grandi classici del pensiero. Sollecitato dall'urgenza di oltrepassare approcci riduttivamente univoci alla tematizzazione concettuale del diritto, questo studio evidenzia il ruolo imprescindibile dell'infinito proprio nella prospettiva della comprensione del senso del finito e della sua paradossale inesauribilità sia nell'esperienza giuridica sia nell'intera realtà umana. L'ipotesi di lavoro è che, attraverso la problematizzazione teoretica dell'infinito, si possa attivare un ripensamento della stessa finitudine contestuale alla dimensione antropologica nonché dei limiti peculiari che caratterizzano il fenomeno giuridico nella sua specificità. -
Soverato tra mare e terra. Archeologia e paesaggi. Ediz. illustrata
Il volume aggiunge nuovi elementi alla conoscenza della storia di Soverato evidenziando le potenzialità 'archeologiche' provate fin dai primi decenni del Novecento e confermate dalle recenti indagini della Soprintendenza archeologica. Nel testo, frutto di lunghi anni di ricerca, si presentano i risultati delle campagne di ricognizioni di superficie e della ricerca archivistica e fotografica condotta. I contributi di diverso taglio disciplinare che compongono il volume forniscono nuovi elementi per una migliore comprensione del territorio e del rapporto tra popolazione e luoghi oltre che per una lettura dei paesaggi nella loro evoluzione storica. L'elaborazione di tavole tematiche assolve lo scopo di restituire graficamente una parte dell'ampio mosaico dell'antica viabilità soveratese, la mappatura delle risorse idriche e, attraverso un'attenta analisi dei dati raccolti, la localizzazione dei resti dell'antico porto di Soverato. A compendio del volume viene pubblicata la prima ""Carta archeologica e dei beni culturali di Soverato"""" quale strumento di conoscenza e tutela nella pianificazione e gestione del territoriale. Il libro comprende i contributi di: G. Lena, A. Ruga, C. Raimondo, G. Macrì, S. Mariottini."" -
Feticismo e sentimenti
In questo volume appare, per la prima volta in lingua italiana, la traduzione del secondo capitolo del III tomo del monumentale Sistema di politica positiva, che segna l'ultima fase dell'opera del sociologo e filosofo francese Auguste Comte (1798-1857). Ne è oggetto il feticismo, già specificamente tematizzato in una lezione, la 52a, del Corso di filosofia positiva. Rispetto a quest'ultima emergono novità sostanziali, tali da autorizzare a parlare, più in generale, di un nuovo e «ultimo» Comte: insospettabile precursore dello strutturalismo, come argomenta tra l'altro nel suo contributo, in particolare attraverso Claude Lévi-Strauss, Lorenzo Scillitani; «padre fondatore» della sociologia tra i più sensibili al tema delle emozioni, come argomenta nella sua introduzione Paolo lagulli, per il quale l'inedito primato del sentimento che caratterizza la nuova tematizzazione del feticismo è «solo» la spia della prospettiva sociologica generale del Comte più maturo. Chiudono il volume prospezioni e annotazioni di Roberto Righi. -
Alterità e cosmopolitismo nel pensiero moderno e contemporaneo. Atti del Seminario (Catania, 15 marzo 2017)
Il volume raccoglie i diversi contributi, discussi nel corso della giornata di studi intitolata ""Identità in bilico. Orientalismo, cosmopolitismo e storicismo"""", tenutasi presso il dipartimento di Scienze umanistiche dell'Ateneo di Catania il 15 marzo 2017. Tale giornata seminariale rappresenta l'esito conclusivo di un progetto di ricerca dell'università catanese intitolato """"L'orientalismo tra cosmopolitismo e pensiero coloniale nello storicismo contemporaneo"""". «Il progetto in questione, declinato con modalità diverse anche in ragione delle differenti prospettive di ricerca dei partecipanti, ha inteso guardare, in buona sostanza muovendo dall'analisi e dalla rielaborazione dell'oramai antico problema legato alle relazioni, per dirla in breve, tra Oriente e Occidente, ai rapporti con l'alterità così come essa è stata individuata, teorizzata e vissuta in contesti socio-culturali eterogenei e ad opera di ricercatori ed esperti di varia provenienza e formazione» (dalla Prefazione)."" -
La filosofia sociale austriaca (1871-1936)
Pur nella varietà di approcci, posizioni e soluzioni, la ""tradizione austriaca"""" delle scienze sociali sembra svilupparsi nel suo complesso entro un orizzonte problematico comune, caratterizzato dall'interesse per un'indagine logicamente conseguente dell'origine individualistica delle istituzioni sociali e dalla già percepibile attenzione per il concetto che siamo ormai abituati a denominare """"complessità"""" e per le sue implicazioni. In questo volume si cerca di rendere ragione di tale orizzonte problematico attraverso l'analisi di alcune figure e problemi centrali per quella tradizione, nonché di mostrare la sua attualità. Infatti esso implica un'ampia riflessione sui presupposti dell'agire umano e sulla configurazione complessiva della società, permettendo di rintracciare nella tradizione austriaca anche una filosofia sociale che ha importanti conseguenze per un ripensamento dei concetti centrali per la filosofia politica e la teoria politica contemporanee, non da ultimo quello di potere."" -
Polpo immondo. Tabù alimentari nel mondo antico
In alcune comunità religiose del mondo antico, il divieto di mangiare polpi era parte di una struttura di pensiero che si esprimeva per coppie d'opposti: sacro e profano, mondo e immondo, puro e impuro, lecito e illecito. I cibi erano consentiti o proibiti non perché influenzassero la salute di corpo e anima ma perché si avvertiva il bisogno di ordinare il mondo. L'octopus, oltre ad incarnare vizi e difetti degli uomini, era considerato un mostro votato al male e all'annientamento. Le narrazioni su polpi maestosi, orrendi e famelici erano funzionali alla società: rafforzavano la fede, rinsaldavano la coesione sociale e dettavano regole a cui tutti dovevano sottomettersi. Kraken, piovre e cefalopodi giganteschi rappresentavano la fase primordiale, mai superata e dominata dagli istinti bestiali, nella quale gli uomini, per mancanza di regole, potevano precipitare in qualsiasi momento. -
L' acropoli (2017). Vol. 4
Rivista bimestrale di politica e varia cultura diretta da Giuseppe Galasso.