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L' economia di Clara. Breve viaggio nella scienza del quotidiano
Sette brevi capitoli caratterizzati da un livello progressivo di difficoltà. Intimamente collegati tra loro, per quanto ciascuno di essi possa essere letto indipendentemente dagli altri. Il linguaggio è semplice ma suggestivo (la voce narrante è quella bambina di dieci anni), la narrazione è ricca di esempi tratti da storia vera (per esempio, la vita dell'uomo delle caverne) o dalla vita quotidiana (come funziona una banca). Il testo risponde a quesiti specifici (che cosa è la moneta, che cosa sono i prezzi, che cos'è il capitalismo) o di ordine generale (che cos'è un'economia di mercato, perché c'è il divario tra ricchi e poveri, perché un dipinto può valere più di un altro) e chiarisce il ruolo dei grandi pensatori dell'economia (Marx e Keynes). Stile narrativo e approccio sono tali da poter avvicinare grandi e piccini. -
Slogan machines. La comunicazione politica nell'era del populismo
Il libro affronta la questione del populismo moderno, con particolare attenzione per il versante italiano e a partire da una delle caratteristiche che maggiormente lo qualificano, lo scadimento dei codici dialettici utilizzati dal personale politico. Il testo si compone di quattro saggi, scritti da studiosi che hanno percorsi accademici e professionali diversi e che, dunque, affrontano il tema in oggetto da prospettive differenti, unificate appunto dall'atteggiamento critico verso un fenomeno che ha avuto nella storia diverse declinazioni, ma che, pur presentandosi sotto numerose vesti, mostra una certa continuità essenziale. Uno dei compiti che si propone il libro è, in questo senso, quello di comprendere al meglio l'attualità alla luce delle fratture e le continuità con il passato. Un'ampia appendice presenta le risposte di vari studiosi ed esperti a un questionario sui temi affrontati nel testo. -
L' olio e gli altri ingredienti della nostra vita
Un libro dedicato all'olio dove non si parla solo di olio. L'autore segue un ideale filo conduttore lungo il quale si costruisce una storia completa e complessa, quasi romanzata, toccando argomenti di agronomia, fisica, economia e marketing, applicandoli agli ultimi cinquant'anni dell'Italia popolare, ai suoi mutamenti. Dal come eravamo e cosa ci siamo portati dietro, al come siamo e cosa potremmo fare. Dal valore del tempo alla mezzadria, dalle tradizioni alle consuetudini, dalla spesa alla tavola quotidiana. Dalla valutazione del passato alla costruzione del futuro, seguendo una corretta applicazione in agricoltura, di strategie e conoscenze con sempre al centro l'uomo e la sua attività. Il racconto è intervallato da storie di persone e di territori, che finiscono puntualmente con una prima colazione, con l'olio protagonista e conseguente ricetta. -
Per un nuovo concetto di fenomeno. Muovendo da Heidegger e Severino
Questo lavoro si prefigge un obbiettivo innegabilmente ambizioso: proporre, come recita il titolo, un nuovo concetto di «fenomeno ». Con «fenomeno» l'autore dichiara subito di volere intendere non un qualsiasi correlato della nostra coscienza, bensì quegli enti che sono suscettibili di essere «intuiti» (come il tavolo su cui è appoggiato il computer di cui mi servo per scrivere queste righe, ma anche l'ego stesso). Ricalcando un gesto di Severino - uno dei due autori a cui l'autore si ispira e con cui si confronta -, Lucarelli vuole richiamarsi al senso del «phainómenon» greco, che ha la sua radice in «phôs», rappresentando perciò non semplicemente quel che «si mostra», bensì quel che «si mostra in luce» o in piena luce, secondo una peculiare differenza dal modo in cui si mostra ciò che è avvolto da una luce «lunare », per così dire, o «indiretta». (Dalla prefazione di Carmine di Martino) -
L' America di Biden. La democrazia americana del dopo Trump
La cronaca e l'analisi politica, le ricerche degli esperti e le previsioni sul futuro della potenza americana. Questo libro mostra il volto degli USA dal punto di vista di chi ha già vissuto la transizione da Barack Obama Trump ed ora spera che la presidenza di Joe Biden possa salvare il sogno americano. -
Per una cultura della sicurezza democratica. Il contributo dei saperi universitari
L'emergenza da Covid-19 ha reso evidente una verità: per parlare di Sicurezza occorre abbattere gli steccati disciplinari, o, meglio, occorre chiamare in causa il ventaglio dei saperi accademici e delle competenze specialistiche che sono in grado di scandagliarne le molteplici sfaccettature e implicazioni. Tale emergenza ha reso altrettanto evidente che di Sicurezza si può parlare da due prospettive alternative: da una prospettiva culturale (linguaggi e simboli) e di policy (scelte normative) securitarie, nutrite da un'ideologia reazionaria, da idee e prassi regressive; e da una prospettiva democratica che prova a sottrarre questo tema sia alle semplificazioni del dibattito pubblico sia alla sua declinazione in senso securitario appunto, restituendo, pertanto, centralità al tema/valore della Sicurezza nel suo intreccio con la trama dei diritti fondamentali degli ordinamenti costituzionali democratici. Chi ha contribuito a questo volume ha scelto da che parte stare. -
Piccoli bugiardi
"Piccoli bugiardi"""" è la decennale e rocambolesca avventura di Alpin, un giovane di provincia che cerca di emanciparsi a cittadino, prima come studente, poi come impiegato in una delle grandi imprese della capitale, Tirana. Alpin è anche alla ricerca della sua donna ideale che scopre prima in Viola, poi in Rovena e infine in Emma: amori che lo avvincono, lo turbano e lo attraversano, e che si dissolvono - chissà in quale angolo d'Europa - facendo perdere le loro tracce. Con acuta ironia, e una prosa seducente dall'inizio alla fine, Kongoli dispiega magistralmente un quadro della realtà di oggi, non solo albanese. Una realtà selvaggia dai profondi contrasti in cui l'individuo comune è estremamente debole, quasi indifeso, alla mercé del più potente. Ma chi sono i """"piccoli bugiardi""""?" -
Patrioti o traditori? Gli ufficiali della Marina napoletana nella crisi e fine delle Due Sicilie
Le vicende che nel 1860 videro coinvolti gli ufficiali della Marina borbonica sono un tema ancora oggi fonte di un dibattito che ben si presta alla riflessione sull'intreccio tra guerra civile, crisi dello Stato e costruzione dei nuovi edifici nazionali. Per questo conflitto interno al mondo meridionale gli storici utilizzano oggi il paradigma interpretativo di ""guerra civile"""". Proprio qui sta la singolarità della vicenda della Marina borbonica. Quegli ufficiali, pur essendo detentori di porzioni del potere legittimo, scelsero deliberatamente e compattamente (fatta salva qualche eccezione) di passare dall'altra parte. Furono dunque patrioti o traditori? Perché questi ufficiali scelsero di stare nel campo, quello unitario, apparentemente [più] lontano dalle loro esperienze?"" -
L' etica dei diritti e il rispetto della persona come fine morale
Il testo costituisce un'indagine sull'evoluzione storica del rapporto tra il Diritto e l'Etica. Tale studio è stato concepito tenendo conto degli orientamenti filosofici che nel corso della Storia hanno maggiormente influenzato il rapporto anzidetto. «...un lavoro davvero interessante questo della Trombino e, quindi, particolarmente utile anche a fini didattici. Le nuove generazioni devono infatti essere educate su problematiche di questo genere che non riguardano solo una ristretta cerchia di esperti, ma che dovrebbero interessare tutti, o almeno coloro che hanno a cuore la democrazia e si impegnano per il suo futuro». Prefazione di Rocco Pezzimenti. -
Oltre la nazione. La pace. Luigi Sturzo in esilio
Il volume raccoglie una serie di interventi su Luigi Sturzo con lo scopo di richiamare l'attenzione su alcuni aspetti ancora attuali del pensiero politico e dell'opera del fondatore del Partito Popolare italiano. Un'analisi densa, ricca di elementi poco noti e che ha come orizzonte l'impegno dell'autore durante i lunghi anni dell'esilio tra l'Inghilterra e gli Stati Uniti d'America. Temi attorno ai quali ruota l'intero lavoro sono la «pace» e l'«internazionalismo». Una ricerca, quella del Di Giovanni, ancorata a dati documentali e fonti archivistiche, uno studio che traccia l'identikit del fuoriuscito perseguitato dai fascisti e che racconta della tenace determinazione del prete calatino nel coltivare il sogno degli Stati Uniti d'Europa. Quel «prete intrigante», come lo definì Giolitti, si rivelò instancabile e autorevole voce della costellazione dei fuoriusciti, attivista che seppe confrontarsi con i protagonisti del suo tempo e riuscì a sfidare la brutalità dei totalitarismi. -
Conversazioni sulla fede e sull'Italia
L'Italia sta diventando sempre meno cristiana, più secolarizzata, con una consistente presenza musulmana, e soprattutto più individualista: spesso anche chi crede lo fa a modo suo, senza curarsi dei dogmi della fede. Come reagisce il cardinale Ruini a una situazione del genere?Non facendo sconti sulle esigenze del cristianesimo ma dando dei motivi concreti per credere e vivere da cristiani. La Chiesa sembra spesso in ritirata, sul piano pastorale come su quello culturale e su quello politico. Ruini sottolinea i legami profondi che uniscono la fede alla cultura e la cultura alla politica, legami che la Chiesa non deve stancarsi di promuovere. Due grandi domande gli stanno particolarmente a cuore: anzitutto la domanda su Dio, non solo sulla sua esistenza ma sulla sua rilevanza per noi. In secondo luogo la vita oltre la morte, quella vita piena che ci è promessa nella risurrezione di Cristo. Il cardinale è realista, non si nasconde le difficoltà che stiamo attraversando. Crede però nella libertà. Perciò ritiene che il futuro sia sempre aperto. Le sue parole danno serenità e aprono alla speranza. -
Ustica, un'ingiustizia civile. Perché lo Stato pagherà 300 milioni per una battaglia aerea che non c'è mai stata
Le sentenze civili condannano lo Stato italiano a pagare 300 milioni di euro di risarcimenti per l'abbattimento del DC-9 della compagnia Itavia in una battaglia aerea nei cieli di Ustica, che però secondo le sentenze penali non c'è mai stata, al punto che i giudici hanno bollato i tanti scenari di guerra come «fantapolitica o romanzo che potrebbero anche risultare interessanti se non vi fossero coinvolte 81 vittime innocenti». Com'è possibile una divergenza così forte? A quarant'anni dalla tragedia, questo volume spiega tale incredibile contraddizione e racconta l'intricata vicenda giudiziaria dall'interno delle istituzioni e delle aule di tribunale. Anziché affidarsi alle ipotesi romanzesche che hanno plasmato l'immaginario collettivo, gli autori apportano interviste di prima mano, analisi delle fonti, le proprie testimonianze dirette e un'appendice di documenti inoppugnabili per chiarire perché la leggenda del missile, naufragata in Corte d'Assise e Cassazione, sia risorta davanti a un giudice onorario aggiunto, fino all'incredibile risultato di due certezze inconciliabili. Un paradosso nel quale gioca un ruolo centrale la politica e che spiega perché, come disse nel 2014 il giornalista britannico David Learmount «L'Italia è un brutto posto per avere un incidente aeronautico. Se volete la verità, avete meno probabilità di trovarla lì che in praticamente qualsiasi altra parte del mondo». -
Il progettista sociale. Osservazioni partecipanti
Mancava un testo che si concentrasse in modo specifico sul Progettista Sociale studiandolo non come un operatore o tecnico ma come un attore capace di riflettere sui suoi stessi meccanismi di funzionamento e quindi in grado di ""progettare la sua progettazione"""". L'autore, sociologo con importanti esperienze nella programmazione nazionale ed europea, costruisce un handbook ricco di esempi e strumenti nel quale mette al centro l'uomo progettuale nelle sue varie facce, in un ribaltamento di prospettiva: dal progetto come prodotto, alle complesse azioni di invenzione delle condizioni per una progettazione partecipata e critica. Ne viene fuori il profilo multidimensionale del Progettista Sociale come inventore di """"alfabeti di realtà"""" non imprigionato nella razionalità calcolante ma riflessivo e creativo, capace di comprendere i meccanismi della circolarità del progettare ma anche di motivare e motivarsi, di praticare dimensioni differenti per creare quei """"mondi progettuali"""" e quelle visioni inedite e alternative alla realtà di cui oggi sentiamo fortemente il bisogno."" -
Controllare gli affitti, distruggere l'economia. Con misure dannose per tutti, a iniziare dagli inquilini
"Come già altre volte in passato, recenti scelte politiche hanno colpito gli investimenti immobiliari, creando un grave clima d'incertezza che danneggia ancor più una società da tempo in crisi. In effetti, impedire alle parti di concordare liberamente l'affitto, abitativo e non, o al titolare di rientrare in possesso del proprio bene, pure quando l'inquilino è moroso, equivale a svuotare di contenuto l'autonomia privata, negare ogni validità agli impegni contrattuali e privare di senso la proprietà stessa. Da prospettive diverse, gli scritti riuniti in questo volume sottolineano quanto sia immorale, illegittimo e alla fine economicamente dannoso per tutti questo modo di procedere, che penalizza i proprietari di casa. Se si colpisce in tal modo la redditività degli immobili, in effetti, diventa più conveniente investire in altri ambiti e non rispettare i patti sottoscritti. Di conseguenza, la mobilità si riduce, con gravi danni per la produttività complessiva, e i prezzi degli affitti salgono alle stelle. Dal momento che difendere la proprietà e avversare l'interventismo pubblico significa proteggere gli elementi costitutivi del diritto e di un ordine di giustizia, la battaglia contro il controllo degli affitti e il blocco degli sfratti non è a favore dei soli proprietari, poiché sono proprio gli inquilini che, alla fine, finiscono per pagare il prezzo più alto. Come molti saggi qui raccolti evidenziano, una seria difesa del contratto e della proprietà comporterebbe più libertà e prosperità per tutti.""""" -
Credo dunque spero: la fede è speranza. Spero dunque credo: la speranza è fede
«Nicolò Amato ha lavorato con abnegazione nella e sulla realtà, secondo un progetto ideale di qualità altissima. Si è speso senza riserve. Con fatica e passione. È uno di quegli uomini speciali che colpiscono a prima vista. Ha una forza interiore che diventa magnetica, che avvince. Porta altrove. Se lo ascolti, ti apre il sipario sulla realtà dei fatti, anche i più complessi. Se lo leggi, capisci che la sua vita è un dono per tutti... (...)in questo libro, narra della sua Fede e del suo credere, che ha ispirato ogni scelta.». (dalla prefazione di Maria Concetta Mattei) -
Come si fa l'avvocato
Un fortunato classico della grande tradizione italiana dei galatei forensi. Come si fa l’avvocato, però, è molto di più di un manuale sul buon contegno professionale dell’avvocato. Il libro è un colpo di coda d’orgoglio, uno degli ultimi, dell’avvocatoeroe borghese ottocentesco, figura che al tempo di Giuriati aveva ormai imboccato la via del crepuscolo. L’autore, con uno stile arguto e frizzante, rivendica l’importanza dalla categoria, e ricorda tronfio come l’avvocato, armato della sola libera parola, è colui che solo è investito dell’altissimo ministero di poter correggere una ingiustizia con la forza della ragione. Nondimeno, il testo si apprezza anche per l’attualità dei temi trattati. Giuriati vede tutti i problemi dell’avvocatura e anticipa molte delle riflessioni che oggi popolano una nuova stagione di studi giusfilosofici sulla avvocatura, presentandosi ancora come una risorsa preziosa di spunti e suggestioni. -
La famiglia in Gallura e Anglona. Una ricerca sociologica pre-pandemica in chiave sociale e religiosa
Il Sinodo mondiale sulla famiglia del 2015 è stato l'occasione per una proposta di ricerca sulla famiglia nel territorio diocesano di Tempio-Ampurias, promossa dall'Istituto Euromediterraneo con la collaborazione del gruppo di ricerca del Centro Studi Urbani dell'Università di Sassari. L'oggetto centrale del volume è appunto la famiglia e, specificamente, la condizione attuale di tale istituzione in un'area del nord-Sardegna - Gallura e Anglona -, in particolare, rispetto alla sua struttura, agli aspetti valoriali, oltre che a quelli culturali ed economici. I risultati della ricerca si inquadrano non solo nell'area coinvolta, ossia nella delimitata dimensione spaziale (seppure inserita nel contesto più generale della Sardegna in rapporto al dato nazionale), ma anche nella dimensione temporale in cui è stata sviluppata l'indagine. Infatti, dal momento in cui è stata fatta la rilevazione (compresa l'analisi dei risultati) e la pubblicazione è passato poco più di un anno e mezzo. Questo può apparire un tempo limitato rispetto ai percorsi necessariamente più lenti della riflessione scientifica, ma l'anno 2020 ha segnato un acceleratore dei mutamenti sociali, in relazione all'emergenza sanitaria per la diffusione del virus Sars CoV-2. La pandemia ha reso immediatamente visibili i numerosi effetti perversi (e voluti) del modello sociale che ha storicamente prevalso, mettendo in crisi molti assetti pubblici e privati, economici e culturali, di cui la famiglia continua a essere un perno fondamentale, nonostante i diversi cambiamenti che l'hanno coinvolta. -
Gens genti lupa. Thomas Hobbes e le relazioni internazionali
Il libro si propone di presentare la figura di Thomas Hobbes (1588-1679) come filosofo delle relazioni internazionali. Il lavoro è suddiviso in tre parti, che procedono retrospettivamente dal neo-hobbesismo odierno fino al contesto storico-politico di Hobbes nel XVII secolo. La prima affronta le diverse ricezioni dell'hobbesismo nella teoria delle Relazioni Internazionali del XX secolo e nelle storie del diritto internazionale del XIX e XVIII secolo. La seconda parte presenta al lettore le prospettive di politica estera di Hobbes nel contesto storico-biografico della sua formazione intellettuale. Nella terza parte, infine, sono indagati alcuni concetti-chiave del pensiero internazionalistico del filosofo inglese, che hanno ricevuto minore attenzione nell'ambito degli studi hobbesiani. -
Prevenzione e contrasto al terrorismo di matrice confessionale e alla radicalizzazione
Il volume intende fornire le chiavi di lettura essenziali per poter approfondire la conoscenza dei fenomeni di radicalizzazione e dell'estremismo violento, così come delle politiche di de-radicalizzazione, di inclusione e integrazione sociale, rendendo informazioni e soluzioni elaborate dagli specialisti del settore, accessibili a tutti e impiegabili nei diversi contesti che contribuiscono alla creazione di politiche efficaci contro la radicalizzazione e il terrorismo, quali quelli politico-istituzionale, economico, operativo, sociale e socio-educativo. -
Regioni, un motore da riparare. Dove e come rafforzare la capacità amministrativa per non sprecare il piano di ripresa europeo
La ripresa economica post Covid 19 non sarà solo una questione di quanti soldi arriveranno nel nostro Paese, ma anche e soprattutto di ""come"""" quei soldi saranno spesi e """"da chi"""". Nel dibattito politico, invece, l'attenzione sembra concentrarsi quasi esclusivamente su quali progetti di investimento scegliere - se più per la green economy o per la digitalizzazione - e su chi dovrà gestire i relativi aiuti europei. Non basta: serve cominciare subito a porre l'accento sul rafforzamento di quella """"capacità istituzionale"""" che l'Europa esige come condizione essenziale affinché il Piano di ripresa """"Next Generation EU"""" non rischi di essere sprecato. Il problema è che in Italia, ad oggi, non esiste una mappatura di quella capacità istituzionale, se non limitatamente ad alcune categorie di dati. Questo Rapporto, basato sulla metodologia del Rating Pubblico, prova a porre le basi di quella mappatura, fornendo una sorta di due diligence dell'apparato amministrativo delle Regioni, per capire se e come esse sono pronte per partecipare al piano di ripresa europeo per il dopo pandemia. Quella due diligence è il primo requisito per attirare investitori nel nostro Paese, siano essi l'Unione Europea o fondi privati: è a partire da essa che il Governo italiano può avvalorare il programma di investimenti da presentare in Europa accompagnandolo con un piano dettagliato di rafforzamento istituzionale delle Amministrazioni chiamate a essere gli attori principali di investimento e spesa sui territori. Senza quel piano, i soldi europei serviranno a poco, come benzina iniettata in un'automobile con il motore in panne e le gomme a terra. L'Italia deve dimostrare fuori dai suoi confini di conoscere il motore della propria macchina pubblica e di sapere dove e come intervenire per risanarlo. Prima di mettere la benzina di Next Generation EU, non dopo. Prefazione di Gregorio Gitti.""