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L' arte della privacy. Metafore sulla (non) conformità alle regole nell'era data-driven
Che cosa c'entrano Tiziano e Leonardo Da Vinci con la privacy e la (non) conformità alle regole nell'era degli algoritmi? E le vedute di Canaletto e Guardi con una due diligence o le stanze di Pietro Longhi con lo smart working? Che relazione intercorre fra un artista di corte del '500 e un Data Protection Officer del XXI secolo? Può un pittore non essere umano ma solo artificiale, e una natura morta essere fatta - anziché di fiori, selvaggina o bottiglie - di hardware, software e documenti obsoleti? Un'opera elettronica è mera arte o può nascondere, e perfino costituire in sé e per sé, validi titoli giuridici? La copia - di un quadro come di un modello legale - è sempre un falso e un indesiderabile illecito? In questa esplorazione, che va dall'arte più antica alla crypto art dei giorni nostri, l'autore - avvocato dei dati e collezionista - ci accompagna attraverso un cammino metaforico straordinario e fuori dal comune, mettendo assieme il senso del bello e la sensatezza degli adempimenti, la compliance e la creatività, l'estetica dell'innovazione e delle sanzioni. A distanza di 75 anni dall'Arte del Diritto di Carnelutti, L'Arte della Privacy è un un saggio in grado di liberare dalle gabbie della specializzazione, con le chiavi dell'immaginazione, gli studiosi e i consulenti legali così come i manager aziendali, ma anche di incuriosire e sfidare i cultori di nuove tendenze artistiche digitali. -
Elogio del rigore. Aforismi per la patria e i risparmiatori
Il 24 giugno 1915 Alberto Albertini scrisse a Luigi Einaudi a nome del fratello Luigi, storico direttore del «Corriere della Sera» (col quale l'economista piemontese era cresciuto alla scuola di Luigi Luzzatti in Assopopolari, scrivendo sulla rivista «Credito popolare», tuttora edita) per pregarlo di «volerci mandare una piccola serie di aforismi, di massime, di consigli brevissimi (poche parole e poche linee ciascuno) per esortare il pubblico a sottoscrivere il prestito» volontario di quell'anno e sostenere lo sforzo bellico della nazione. A quel prestito ne seguirono poi altri 5, fino al 1920. Gli scritti di Einaudi vengono ora pubblicati per la prima volta tutti insieme, accompagnati da scritti di grande pregio, dovuti ad illustri firme. Gli aforismi (che — pur definiti tweet dal curatore di questa pubblicazione — andarono peraltro aumentando di lunghezza di anno in anno, fino a costituire veri e propri ""trattatelli"""" di economia) sono anche un prezioso (e finora sconosciuto) aiuto per la conoscenza — trasmessa da un autentico testimone — dello """"spirito pubblico"""" durante la Prima Guerra mondiale nonché della condizione di vita dei combattenti al fronte e dei loro famigliari a casa."" -
Com'è cambiato il mercato del lavoro in Italia e come cambierà. Dialogo con sei Ministri del Lavoro protagonisti delle riforme degli ultimi 25 anni A. Orlando, T. Treu, C. Damiano, M. Sacconi, E....
Com'è cambiato il lavoro negli ultimi 25 anni? Il giuslavorista Francesco Rotondi ripercorre le tappe più significative di un lungo processo di cambiamento del lavoro dal punto di vista delle numerose riforme intervenute negli ultimi tre decenni fino ai giorni nostri, con uno sguardo al contesto politico e sociale in cui quelle scelte e mediazioni sono maturate. Questo viaggio a ritroso negli anni è svolto tramite un dialogo/intervista alle personalità di rilievo della politica che hanno ricoperto la carica istituzionale di Ministro del Lavoro dalla fine del secolo scorso ad oggi: Andrea Orlando, Tiziano Treu, Cesare Damiano,Maurizio Sacconi, Elsa Fornero, Nunzia Catalfo. Dal libro affiora una sorta di fil rouge che in qualche modo accomuna i diversi interventi di riformulazione delle regole del lavoro a prescindere dai differenti colori politici e culturali che le hanno ispirate. Tutti i protagonisti, infine, hanno delineato una proposta di riforma per il futuro. -
Storie di vescovi e re. Religione e politica nell'Occidente cristiano dopo l'impero
Questo volume raccoglie tre saggi di Rossana Barcellona e un contributo di Teresa Sardella, distillato di alcuni dei suoi studi sulla storia della chiesa di Roma al tempo di papa Simmaco. A legare i quattro capitoli è l'interesse per i processi di trasformazione e di assestamento che attraversano l'Occidente e ne ridisegnano il quadro politico-istituzionale, oltre che religioso e culturale, all'indomani della caduta dell'impero. L'arco cronologico entro il quale si muovono è contenuto dentro un secolo che ha in un certo senso metabolizzato la realtà della fine dell'impero, il secolo VI: un segmento di tempo nel quale si avviano o consolidano dinamiche destinate a segnare buona parte del medioevo, con protagonisti vescovi e re. In Occidente, infatti, i regni romano-barbarici, che soppiantarono l'ex impero, riorganizzarono forme di stabilità politica e sociale facendo leva sulle chiese e sulle gerarchie ecclesiastiche: i complessi intrecci di queste relazioni costituiscono il canovaccio stesso del tessuto storico sul quale si innestano le vicende dei secoli successivi. -
Storie di uomini e rumori di motori
Rivive in queste pagine un mondo ormai scomparso, quello delle grandi corse automobilistiche e dei grandi uomini che ne furono i protagonisti. Affiorano, dai ricordi di Stefano d’Amico, quei momenti che hanno reso leggendaria un’epoca di cui egli è stato raccoglitore di memorie, testimone diretto e attento osservatore. Incontri ed emozioni in un affascinante viaggio nella storia motoristica italiana e non solo, in compagnia di personaggi noti o del tutto sconosciuti, ma tutti uomini semplici che pur hanno fatto imprese eccezionali in tempi in cui essere coraggiosi e leali era un valore e un sentimento -
La pandemia mafiosa. Strategie per un'antimafia di prossimità
L'emergenza della pandemia Covid-19 ha portato le mafie a giocare un ruolo ancora più visibile nelle nostre vite quotidiane. In questo testo si presenta la prima relazione su mafie e Covid-19 approvata all'unanimità dalla Commissione antimafia, a giugno del 2021. Questo documento, frutto di analisi, confronti e audizioni, rappresenta il primo posizionamento ufficiale della politica nazionale sul tema. In questo volume si ripercorre la storia dell'antimafia e il panorama normativo che la definisce. Si pone l'attenzione sulla centralità della lotta alle disuguaglianze come condizione essenziale per combattere e vincere le mafie e come nuova sfida per il movimento antimafia. L'autore presenta ed esplora il concetto di antimafia di prossimità per individuare strategie per intervenire in maniera sempre più capillare e partecipata nella lotta alla mafia e suggerisce una serie di azioni quotidiane a cui tutti dovremmo prestare attenzione. -
Guida al parco delle Serre
"In una terra di parchi e di biodiversità, il Parco naturale delle Serre ne riassume l'essenza. Una montagna nel cuore del mediterraneo che getta lo sguardo sulle coste sabbiose del versante ionico, da una parte, e sulle spettacolari falesie della più variegata costa tirrenica, dall'altra. Un esteso bosco in cui l'abete bianco pare abbia trovato la sua dimora più accogliente, ma anche il faggio ed il castagno pare siano espressione della luce del mediterraneo e dell'abbondante acqua che cade sulle vette. È proprio l'acqua la vera anima di queste terre. L'acqua protagonista quando conquista le basse quote attraverso spettacolari cascate e genera, a valle, il letto bianco di fantastiche fiumare. È l'acqua che accoglie lo svasso maggiore ed il volo maestoso degli aironi nel lago dell'Angitola. L'acqua che i dati analitici rivelano essere la più pura fra le tante comparate dagli istituti di ricerca. Una terra che solo una storia ingiusta ha posto in uno stato di temporaneo torpore, lontana e per troppo tempo rassegnata ad una sorte di marginalità. Una storia da rileggere e a volte anche da riscrivere. L'archeologia industriale del """"territorio del ferro"""", dalle Ferriere di Mongiana e della Ferdinandea alle miniere di Pazzano, ne rappresenta la testimonianza più evidente. Un territorio che aspetta di essere conosciuto per raccontare una storia virtuosa fatta di eccellenze e di centralità negli scenari industriali e artigianali di qualche secolo fa. Così come le vicende legate alla straordinaria presenza della Certosa di San Bruno possono aiutare a conoscere l'essenza di una terra aperta alla spiritualità ed avanzata nell'arte della lavorazione del granito, del legno e del carbone. I piccoli borghi, martoriati dall'abbandono conseguente a scelte funzionali a interessi molto lontani, sono di nuovo pronti ad aprire le loro porte e a raccontare le vicende di un trascorso di affascinante semplicità. Questo lavoro, frutto della passione dei più grandi conoscitori di tutti gli aspetti del Parco delle Serre, non ha la pretesa di far conoscere tutte le sfaccettature di un complesso e meraviglioso mosaico fatto di paesaggi di media ed alta quota, affacciati a levante ed a ponente su quel mare che ha contribuito a scriverne la storia e a plasmarne la cultura. Al contrario, vuole fornire gli elementi per alimentare la curiosità e l'intraprendenza di quei visitatori desiderosi di vivere un territorio che non mancherà di sorprendere ed affascinare."""" (dalla presentazione di Giovanni Aramini, Commissario Straordinario del Parco delle Serre)." -
Istruzione e formazione professionale di fronte al Decreto legislativo n. 61/2017. Modelli territoriali e principi di unitarietà
Modelli territoriali differenziati e principi di unitarietà convivono nell'Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). In questa materia la Costituzione attribuisce autonomia legislativa alle Regioni, così consentendo il pluralismo dei sistemi regionali della IeFP. Al contempo, la Costituzione assegna allo Stato il compito di dettare apposite norme che vincolano le leggi regionali per ragioni di unitarietà e a tutela dei pari diritti dei cittadini. Nel libro le discipline sulla IeFP vigenti in 21 enti territoriali, 19 Regioni e 2 Province Autonome, sono poste a confronto con le norme generali sull'istruzione professionalizzante introdotte dal Decreto legislativo n. 61 del 13 aprile 2017, relativo alla revisione dei percorsi dell'Istruzione Professionale nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell'Istruzione e Formazione Professionale. L'obiettivo è quello di verificare il complessivo grado di coerenza/incoerenza dei modelli territoriali rispetto a questi principi di unitarietà del sistema. -
Rivista di politica (2021). Vol. 3: Tobias G. Smollett (1721-1771): tra conservatorismo e satira politica.
Trimestrale di studi, analisi e commenti diretta da Alessandro Campi. -
Vincenzo Saba. Introdurre all'innovazione sindacale. Articoli e interventi (1951-2000)
L'Associazione Vincenzo Saba è nata nel marzo 2012 per ricordare la personalità e l'insegnamento di Vincenzo Saba (1916-2011), impegnato ad accompagnare con la sua attività di studioso e di formatore l'emancipazione morale e materiale delle persone che lavorano attraverso la partecipazione alle organizzazioni sindacali. In tale prospettiva, d'intesa con la Fondazione Enérgeia, l'Associazione ha promosso una ricerca per individuare i tanti contributi di Vincenzo Saba in giornali e riviste sindacali. La selezione degli scritti pubblicati tra gli anni 1951-2000 ora raccolta nel presente volume consente di percepire la sua innovativa forza interpretativa nel valutare alcuni cruciali passaggi dell'evoluzione del sindacalismo italiano. Nello stesso tempo le pagine di Saba offrono l'opportunità di riflettere sul metodo critico necessario a formulare innovative iniziative di rappresentanza sindacale, fondato sul rispetto della natura costitutiva del sindacato come associazione e sulla consapevole visione d'insieme delle trasformazioni della società contemporanea. Prefazione di Mario Scotti. -
D'Annunzio diplomatico e l'impresa di Fiume
Durante i 16 mesi dell'impresa di Fiume, D'Annunzio sviluppò un'intensa attività diplomatica volta a contrastare la reazione di Francia, Inghilterra, Stati Uniti contrari all'occupazione dell'italianissimo porto dell'Adriatico, a disgregare il nuovo Stato jugoslavo, a costituire una «Lega dei popoli oppressi», estesa dai «vinti della Grande Guerra» (Russia bolscevica, Germania, Austria, Ungheria) a tutte le nazionalità calpestate sotto il tallone delle Grandi Potenze occidentali: Irlandesi, Turchi, Egiziani, Indiani, le masse mussulmane del Medio Oriente, i «negri d'America». -
Alle origini delle scienze sociali
Quella che viene spesso chiamata «epoca della società» è stata un periodo in cui alcuni straordinari pensatori si sono dati il compito di affrancarci dalla credenza, dominante nella storia dell'umanità, secondo cui gli eventi sociali sono la conseguenza diretta della volontà di un qualche attore: un convincimento che porta ad attribuire all'intervento di altre entità quel che non è possibile imputare alla nostra azione. I fenomeni che non sono il risultato immediato dell'intenzionalità degli esseri umani (e che tuttavia sono determinati dal loro agire) vengono in tal modo trasformati nel prodotto voluto da una popolazione di forze invisibili che, evocate o di loro spontanea iniziativa, prendono parte, nel bene e nel male, alle vicende della quotidianità. Il vuoto lasciato all'abbattimento di tale credenza è stato preso dal rapporto intersoggettivo. Si è compreso che, a causa dell'interazione sociale, l'azione umana genera, accanto o in sostituzione di esiti intenzionalmente perseguiti, una sequenza di esiti non programmati. È questa la maniera in cui sono nate norme e costellazioni di norme come il linguaggio, la famiglia, lo Stato, la moneta, il diritto, il mercato. Ciò impone lo studio delle conseguenze inintenzionali prodotte dalle nostre azioni; conseguenze che possono essere di carattere negativo e positivo. Per correggere i nostri errori, è necessario individuare le condizioni che danno origine alle prime; per avvantaggiare lo svolgimento della vita sociale, è necessario individuare le condizioni che danno origine alle altre. L'analisi di queste ultime, oltre a gettare luce sul processo che ha portato alla nascita delle più importanti istituzioni sociali, ha reso possibile la «scoperta» di un modo radicalmente nuovo di rendere compatibili le azioni umane: quello in cui la scelta individuale prende il posto della prescrizione di una singola mente ordinatrice. L'autore rivisita in particolare le opere di Pierre Bayle, Bernard de Mandeville, David Hume, Charles-Louis de Montesquieu, Adam Smith; e mostra al lettore il percorso da cui sono nate le scienze sociali. -
La storia dei concetti politici e sociali
Disponibile per la prima volta in edizione italiana, dopo la sua pubblicazione originaria nel 1995, La storia dei concetti politici e sociali rappresenta l'opera di Melvin Richter più conosciuta a livello internazionale. Con essa l'autore si propone di introdurre criticamente quel processo di rifondazione metodologica che ha investito lo studio del pensiero politico in prospettiva storica, a partire dagli anni Sessanta del Novecento, in diverse aree linguistico-culturali. Quali sono i tratti distintivi della storia concettuale? In che misura differiscono o si assomigliano la Begriffsgeschichte tedesca e l'analisi delle idee e dei discorsi politici sviluppata da autori come J.G.A. Pocock, John Dunn, Quentin Skinner e Richard Tuck? Attraverso una riflessione comparativa originale, Richter afferma, infine, la necessità di un progetto analogo a quello della Begriffsgeschichte anche per ricostruire la storia dei concetti sociali e politici delle società di lingua inglese. -
L' impero del diritto. Una sfida per lo Stato e per la politica
Nel corso degli ultimi tre decenni le democrazie consolidate hanno subito, per diverse ragioni, un significativo calo di legittimazione. Le contestazioni popolari all’operato dei Parlamenti hanno portato in molti a pensare che fossero i tribunali l’arena deputata a risolvere, con rapidità ed efficacia, i problemi sociali via via emergenti. Da parte loro, i giudici sembrano aver assecondato questa tendenza, reclamando una sorta di autorità di supervisione su altri organi dello Stato, ben al di là delle prerogative loro concesse dalle carte costituzionali. Con dovizia di esempi mutuati dalle sentenze delle corti britanniche, statunitensi ed europee e attraverso uno stile argomentativo lineare quanto arguto, il libro riflette su questo processo e sui pericoli insiti in una visione della politica e del diritto che alteri i contrappesi tipici dei sistemi democratici avanzati, pregiudicandone la tenuta con gravi rischi per la loro stessa sostenibilità, oggi come nel futuro prossimo. -
Mezzogiorno. Mezzomondo
No, cari Signori: i problemi di sviluppo, di democrazia e di tanti altri urgenti desiderata non sono affatto risolti a Mezzogiorno (Mezza-europa, Mezzo-mediterraneo, Mezzo-pianeta... ed oltre!).Il presente lavoro testimonia come un quarto di secolo fa in Campania e poi nel Sud, nell'Università di Napoli e nell'opinione pubblica, nel dialogo con l'Unione Europea e con il nostro Governo ""nordista"""", si scatenò un imponente movimento di verità sulla realtà produttiva del Mezzogiorno e di sostegno all'industrializzazione leggera meridionale che avrebbe potuto instradare il nostro Paese verso la soluzione del suo storico, principale problema irrisolto. È una eventualità che continua a parlarci: soprattutto nel momento in cui, in condizioni in parte mutate, un'effettiva trasformazione del Mezzogiorno torna all'ordine del giorno e si accredita nell'ambito del possibile, anche tramite l'innovazione e l'attenuarsi del suo isolamento, via influenze e conseguenze possibili che provengono, in realtà, dai quattro angoli del pianeta."" -
Niente da vedere. Cronaca dal Polesine e altri spazi sconfinati
Papozze, prima dell'alluvione del '51, la cosiddetta Rotta, era adagiato sul Po e aveva circa cinquemila abitanti. Polesella è spezzata in due da un ponte che collega il Veneto all'Emilia. Ad Adria un'ennesima tragedia italiana sul lavoro. I Lidi Ferraresi invece, votati al turismo di massa, tra valli palustri e canali, si estendono, tra Rovigo e Ravenna, per venticinque chilometri di costa. Oppure ci sono i paesi di Fratta Polesine e Molinella, patrie dei carbonari ottocenteschi e di Matteotti il primo, del sindacalismo e del socialismo il secondo, dove ora la Lega si incunea fino a imporsi e, a volte, addirittura spopolare. Quelle che seguono sono pagine e scatti nati da viaggi nel ""grande vuoto"""" padano, in uno spazio circoscritto che parte dall'entroterra ferrarese per estendersi ai fiumi Adige e Reno, fin verso il limite estremo della pianura. Si tratta di esplorazioni realizzate entro l'arco di due anni da uno scrittore e un fotografo atipici, sulle orme di scrittori e fotografi del passato, che costruiscono un portolano fatto di geografie dei margini settentrionali. Di queste terre piane e d'acqua, del Polesine come di qualsiasi anonima provincia italiana, da queste parti spesso si sente dire che non c'è niente: niente da vedere. I due protagonisti, nel tentativo di guardare l'Italia attraverso uno degli ultimi spazi sconfinati della pianura più industrializzata d'Europa, con in mente Adorno e Benjamin, sembrano voler dire che ogni luogo è un mondo. Ne emerge un inedito, a tratti sorprendente immaginario della pianura tra i fiumi che lambiscono l'Adriatico, in cui decifrare i segni del paesaggio circostante, raccogliere storie marginali, attraverso strampalate e improbabili ricognizioni, porta a interrogarsi, da Nord a Sud, sul destino dell'Italia più fragile."" -
De motu animalium. Vol. 1-2
Il De motu animalium (1680-1681) è tra le opere più significative della scuola galileiana e rappresenta una perfetta sintesi tra il pensiero scientifico degli antichi, Archimede ed Euclide, e quello dei moderni, Harvey, Malpighi e Galilei. Questi volumi offrono al lettore italiano, per la prima volta, la traduzione integrale dell'opera, unitamente alla riproduzione delle diciotto tavole che 'raccontano' l'affascinante viaggio di Borelli nella complessa macchina animale. L'autore, grazie ai numerosissimi esperimenti realizzati nel corso di trent'anni, descrive i movimenti esterni (corsa, salto, nuoto, volo, ecc.) e quelli interni (circolazione del sangue, della bile, degli spiriti, ecc.), utilizzando le leggi della meccanica e della fluidodinamica. Alla fine di questo viaggio, lo sforzo di Borelli sembra volto ad affermare che i principi geometrico-matematici che governano il moto degli astri sono gli stessi che sovrintendono all'esistenza degli animali: la vita è una, come uniche sono le leggi che la governano. -
Quando mia madre indossò la maglietta di Franz Beckenbauer
Due giugno 1973, otto ragazzini su un albero di limoni aspettano di poter giocare una partita di calcio. Sono trascorsi tre anni dalla ""partita del secolo"""", Italia-Germania, la semifinale del campionato del mondo in Messico. Otto ragazzini, qualcosa in comune, una maglietta bianca e non solo quella. E può succedere che pezzi di mondo si arrampichino insieme a quei ragazzini su quell'albero di limoni. Persino Picasso con i Pink Floyd, Michelangelo e la sua Pietà. Nel '73 successe di tutto, attorno a quell'albero, come il tiro a sorte per chi dovesse tagliare un orecchio al nipote dell'uomo più ricco del mondo. E anche il sesso apparve su quell'albero come un terremoto, mentre uno di loro aspettava di realizzare il suo sogno: stringere la mano al """"Kaiser"""" Franz Beckenbauer. La mano di quel tedesco dolorante durante la """"partita del secolo""""...quello che teneva la mano sul cuore."" -
L' orientamento scolastico nella complessità sociale
L'orientamento scolastico è un particolare della vita della scuola tra i più dibattuti e che contempla più aspetti, dalle politiche educative, alle politiche di governance del territorio, senza dimenticare gli attori coinvolti nel percorso educativo come i dirigenti scolastici, i docenti, il personale ATA, non per ultimi gli studenti e i loro famigliari. L'orientamento diviene volano di innovazione e sviluppo personale, sociale, relazionale, territoriale indipendentemente dal grado di scuola che lo studente frequenta. Sarà l'occasione per approfondire gli aspetti legati alle azioni di orientamento che possono essere messe in atto in contesti di complessità sociale attraverso una serie di riflessioni riguardanti: le aspettative dei giovani, i possibili strumenti innovativi di orientamento dettati dalle nuove tecnologie e le buone pratiche. -
Elena Croce e «Lo Spettatore Italiano»: una vocazione per la civiltà. Con una scelta di scritti e gli indici della rivista (1948-1956)
Fondato a Roma nel gennaio del 1948 da Raimondo Craveri e da Elena Croce, «Lo Spettatore Italiano» rivestì - al di là degli obiettivi politici, condotti in opposizione alla maggioranza di Governo - una funzione d'indirizzo, ispirata dal fermo intento di avviare una riforma culturale che potesse riuscire significativa per le sorti del Paese. S'intendeva promuovere e incoraggiare lo sviluppo di un habitus critico attraverso un'opera di sprovincializzazione della cultura, funzionale alla formazione di una nuova classe dirigente. Al centro della riflessione restava lo status problematico dell'arte e del pensiero moderni su cui incombevano gli imperativi produttivi della civiltà di massa, incompatibili con la figura stessa dell'intellettuale nell'accezione originaria del termine. Questi temi saranno approfonditi tra il 1953 e il 1956, grazie alla collaborazione di Renato Solmi, Cesare Cases, Pietro Citati ed Elémire Zolla che renderanno familiari l'analisi dell'irrazionalismo di György Lukács, il marxismo pascaliano di Walter Benjamin, e le meditazioni di Theodor Adorno. Nomi pressoché assenti nel dibattito culturale dell'Italia di quegli anni, e che pure, grazie anche allo spazio che Elena Croce volle riservare loro sulle pagine de «Lo Spettatore Italiano», entreranno a pieno titolo tra i fondamenti della formazione critica e filosofica del nostro Paese.