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Il progetto nucleare italiano (1952-1964). Conversazioni con Felice Ippolito
La questione dell'energia nucleare, che ricorre periodicamente nel dibattito pubblico, è tornata in questi anni al centro dell'attenzione della storiografia internazionale, tanto da far parlare di un 'rinascimento' degli studi sul nucleare. Il cambiamento climatico e la transizione verso energie a bassa emissione di carbonio, la fine della guerra fredda e la ridefinizione degli scenari geopolitici, i piani di decommissioning dei vecchi impianti in Occidente e la costruzione di nuove centrali nei paesi emergenti hanno infatti suscitato nuovi interrogativi sulla dimensione sociale e ambientale del nucleare, sulla sua natura di veicolo di significati culturali e mediatici sulla modernità, sui rapporti giuridici e politici tra normativa europea, governance nazionale e poteri locali nella gestione di una ""industria a rischio"""". Questo libro ripercorre la storia del programma nucleare italiano dalle origini alla metà degli anni Sessanta, quando, dopo essere stata all'avanguardia nel settore, l'Italia abbandonò sostanzialmente i grandi progetti di costruzione di centrali nucleari, che furono poi fermati alla fine degli anni Ottanta apparentemente sull'onda emotiva suscitata dal disastro di Chernobyl. Il volume è costituito da un saggio storico e da una lunga intervista a Felice Ippolito, che di quel programma nucleare fu animatore e figura simbolo e protagonista del cosiddetto 'caso Ippolito'. A più di venti anni dalla prima pubblicazione, il volume mantiene intatta la sua originalità interpretativa, discussa e attualizzata nella nuova Prefazione dell'autrice, che colloca quegli eventi nel quadro dell'attuale dibattito storiografico internazionale sul nucleare e sulle politiche energetiche dell'Unione europea, e in quello del 'declino' economico italiano, che in molte di quelle scelte negli anni del miracolo economico affonda le sue radici."" -
Psicourbanistica della città ideale
Un contributo a interrompere le colate di cemento senza senso e dannose per la popolazione.Il testo intende gettare nuova luce su come da intendersi la progettazione urbanistica considerate altre branche del sapere quali la psicologia e le neuroscienze. L’obiettivo finale è il recupero della dignità abitativa, malevolmente trascurata da un intendimento costruttivo e progettuale-realizzativo che ha seguito e continua a seguire soltanto il principio economico speculativo del metro quadro e dell’ettaro da lottizzare. -
Nel labirinto del secolo breve. Protagonisti abruzzesi negli anni della modernizzazione
Nello scenario del ""nuovo"""" Abruzzo, che si delinea nel secondo Novecento, emergono alcuni protagonisti su cui si concentra l'attenzione dei saggi proposti in questo libro. Esponenti di una intellighenzia il cui ruolo significativo nel processo di modernizzazione del Paese si realizza attraverso percorsi esistenziali e professionali diversi. Se alcuni conservano un rapporto indiretto, """"sentimentale"""" con la realtà abruzzese, la maggior parte di loro interpreta la tendenza della regione ad inserirsi nelle dinamiche di sviluppo economico, sociale e culturale dell'Italia, in qualche caso, dell'Europa. Ne scaturisce una fotografia, non esaustiva ma rappresentativa, di un ceto dirigente che, nei diversi ruoli e nelle esperienze maturate, traccia una linea di continuità fra il processo di trasformazione italiano e quello regionale."" -
Istituzioni del federalismo. Rivista di studi giuridici e politici (2021). Vol. 2: disciplina del lavoro pubblico a vent'anni dall'approvazione del D.LGS. n. 165/2001, La.
«La riforma dell'organizzazione pubblica, come delineata negli anni Novanta del secolo scorso e sintetizzata poi nel d.lgs. n. 165/2001, disegna un modello di amministrazione largamente tributario delle dottrine sul c.d. New Public Management. Il cardine della riforma è costituito dalla dirigenza pubblica, chiamata oramai ad esercitare poteri organizzativi comparabili a quelli dei datori di lavoro privati. La privatizzazione del rapporto di lavoro dei funzionari (e di parte dell'organizzazione) rappresenta il corollario naturale di questa premessa: attraverso questa nuova leva, si voleva consentire alla dirigenza di operare responsabilmente in funzione del conseguimento del ""risultato"""". La presenza di una dirigenza responsabile costituisce, altresì, snodo essenziale per inverare anche un nuovo criterio di distribuzione delle competenze. Attraverso la valutazione del """"risultato"""", inoltre, si sarebbe permesso alla politica di mantenere il controllo dell'amministrazione secondo modalità diverse dalla stretta gerarchia: da qui l'investimento del legislatore sul principio della c.d. distinzione funzionale tra politica e amministrazione, affidato al potere di indirizzo ministeriale e a successivi momenti di verifica. Le prassi successive hanno, tuttavia, segnalato debolezze, insufficienze, necessità di ripensamenti in relazione a ciascuna delle idee guida del modello originario. Volendo dedicare a questi temi un numero monografico celebrativo della ricorrenza del ventennale del d.lgs. n. 165/2001, il Comitato scientifico della Rivista ha chiesto ad alcuni studiosi riconosciuti di svolgere alcune riflessioni generali sulle riforme dell'organizzazione pubblica e sull'esperienza applicativa successiva. Nel contempo, ha deciso di indire una call for papers, rivolta a studiosi di generazioni ed estrazione diverse, per sollecitare l'emersione di ulteriori spunti di analisi su profili più specifici. L'iniziativa ha raccolto un grande successo, trovando una risposta quasi inaspettata da parte della comunità scientifica. Il numero monografico costituisce, dunque, il frutto di queste diverse iniziative. Il fascicolo si apre con tre diversi saggi, espressione di sensibilità e saperi diversi, che tracciano un quadro generale delle riforme, offrendo un bilancio complessivo delle stesse...» (Dalla Presentazione)"" -
A colpi d'ascia. Legni, crete, storie a sud del Sahara. Ediz. illustrata
Alcune Afriche, più che altre, accolgono l'uomo sui sentieri artistici derivati da aspetti sociali, culturali, credi religiosi. Quattro aree geografiche, a sud del Sahara, ne sono paradigma. Nella ricerca dei sentimenti di chi li ha vissuti, questo libro vuole attraversare un lungo cammino che, reso attuale dagli accadimenti odierni, consegna a noi opere spesso strane, a volte misteriose. Antichi contesti erano quelli in cui gli scultori creavano e vivevano culture per molto tempo sconosciute quali in Nigeria l'arte Nok o Sokoto o Igbo Ukwu, in Ciad quella dei Sao o in Mali dei Bambara e di Djenné, in Costa d'Avorio dei Wan. Indipendentemente dal fatto che la materia utilizzata fosse il legno, la terracotta, il bronzo, la pietra o l'avorio, il senso del vivere insito in ogni appartenenza etnica era determinante ai fini del significato da attribuire alle singole opere. A tal proposito era influente la preferenza per l'aspetto funzionale, spesso rituale, più che estetico. E dunque i manufatti diventano chiave di volta e cifra per capire quel mondo e tutto ciò che ad esso appartiene. Il libro, illustrato da foto delle opere, intende percorrere quel sentiero, in un arco temporale allargato agli Antenati e fino al dopo-vita e in un arcobaleno che aggancia i due estremi. Maschere e statue, feticci e altari, reliquiari e oracoli, vasi e utensili, raccordano e raccontano il visibile e l'invisibile, il mondo materiale e quello degli spiriti; ed ancora schiavitù e libertà, malattia e guarigione. Le incrostazioni e le patine sulle opere sono spesso indici di fede e di tempo. Scarificazioni e cheloidi, chiodi e stoffe, colori e pigmenti, possono contribuire a riconoscerne oltremodo l'appartenenza etnica. -
Scritti storico-politici
Sergio Cotta (1920-2007) è ampiamente noto, in sede nazionale e internazionale, per essere stato un'autorità nel campo della filosofia del diritto e della politica. Il costante richiamo a opere come ""Il diritto nell'esistenza"""" e """"I limiti della politica"""" ne attestano la significativa, persistente influenza sul dibattito scientifico-culturale. L'attenzione, e la sensibilità di matrice liberale, alla profondità della ricostruzione storica dei temi studiati è stata altrettanto rilevante, in tutta la sua sterminata produzione. Ne danno prova i 16 Scritti che qui vengono riproposti, dopo la pubblicazione di 22 Scritti di filosofia e religione (Rubbettino, 2019): elaborati con un rigore argomentativo e una grande chiarezza espositiva che li rendono accessibili anche a lettori non specialisti, questi testi offrono altresì uno spaccato significativo della fase di grandi cambiamenti che ha interessato, in particolare, la società italiana tra gli anni Sessanta e Novanta del secolo scorso, e non mancano di presentare originali riflessioni critiche, e proposte innovative, su tematiche di carattere istituzionale - l'università, la magistratura, l'assetto dei poteri in una repubblica parlamentare - come sulla dimensione globale assunta dai fenomeni della violenza e della guerra, nella prospettiva di una strutturazione giuridica dei processi di pace."" -
«Speculando per sapienza». Vita, opere e poetica di Giovanni Gherardi da Prato
Prestigioso intellettuale vissuto in Toscana a cavallo fra Tre e Quattrocento, Giovanni Gherardi da Prato è stato consulente giuridico e artistico, lettore di Dante presso lo Studio fiorentino e viceprovveditore ai lavori della cupola di Santa Maria del Fiore. Il presente volume propone una monografia aggiornata sulla biografia e sull'integrale produzione dell'autore, giungendo a una complessiva rivalutazione della sua attività letteraria. Particolare attenzione è dedicata al Paradiso degli Alberti, capolavoro in prosa in equilibrio fra le ""tre corone fiorentine"""" e i nuovi fermenti umanistici; dell'opera vengono esaminati la tradizione manoscritta, l'articolato connubio di generi, lo stile, la cornice e le novelle narrate. Conclude lo studio un capitolo dedicato alla produzione poetica e trattatistica."" -
Il caso degli speleologi di Lon L. Fuller e alcuni nuovi punti di vista. Un approccio alla filosofia del diritto attraverso dieci pareri di fantasia
The Case of the Speluncean Explorers è certamente l'opera più nota del filosofo del diritto americano Lon L. Fuller (1902-1978), in cui l'autore immagina un processo a carico di quattro speleologi accusati di aver ucciso e mangiato un loro quinto compagno che li accompagnava in una sfortunata spedizione. Fuller nell'operetta espone i cinque pareri di altrettanti giudici dell'ipotetica Corte Suprema di Newgarth: ogni parere incarna una posizione giusfilosofica, e nel suo complesso l'opera introduce il lettore ad alcune delle più importanti questioni giusfilosofiche di tutti i tempi, quali l'interpretazione della legge, il rapporto tra i poteri dello Stato, i limiti della legittima difesa, la pena di morte. Al «caso» fanno seguito i pareri di Anthony D'Amato e di Andrea Porciello. I dieci pareri sono infine corredati da due saggi di Andrea Porciello, il primo su Fuller e i concetti chiave del suo pensiero e il secondo in cui si esplicita la filosofia contenuta nei pareri riportati. -
Mafie transmediali. Forme e generi del nuovo racconto criminale
I testi raccolti in questo libro, nutriti dai dibattiti che ne hanno preceduto e accompagnato la concezione, nascono dall'intento di esplorare l'attuale ecosistema transmediale per dare spazio all'analisi delle modalità di creazione, produzione, diffusione e ricezione in svariati media di opere di finzione basate sulla rappresentazione della criminalità organizzata di stampo mafioso. Senza evitare di affrontare questioni di ordine generale sui nuovi usi transmediali della narrazione, sul significato stesso di ""narrazione transmediale"""", che hanno alimentato vivacissimi scambi e prese di posizione nello scorso decennio, l'obiettivo principale del libro è di saggiare le recenti acquisizioni critico-teoriche per far progredire la riflessione e l'interpretazione in vivo."" -
Formiche (2021). Vol. 173: Italia tra le nuvole. Strategia cloud, tra innovazione e sicurezza, L'.
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line www.formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese www.anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
Res publica (2021). Vol. 29: Pandemia e istituzioni.
Quadrimestrale d'informazione e studi politici internazionale che offre spunti di discussione, maturati da attività di studio e di ricerca, per contribuire ad un rinnovamento della cultura, soprattutto in campo cattolico. Il nome echeggia il ricordo di una rivista omonima edita in Francia nei primi anni Trenta da Francesco Luigi Ferrari, allievo prediletto e amico di don Luigi Sturzo e di Gaetano Salvemini. I contributi della rivista sono dedicati allo studio dei problemi dello Stato contemporaneo, oggi in grave crisi anche per gli effetti derivati dal processo di rapida mondializzazione. Il campo di lavoro di Res Publica è quello delle scienze sociali, con particolare attenzione alla dimensione storica nelle sue implicazioni culturali su base europea ed internazionale. -
Federico Barbarossa
Nessun altro imperatore del Medioevo fu così monopolizzato dalle speranze e dai desideri del XIX secolo come Federico I Barbarossa. Il Risorgimento italiano e il nazionalismo tedesco lo hanno strumentalizzato politicamente: dagli uni fu ritenuto un sovrano straniero che combatteva contro la libertà dei comuni, secondo l'opinione degli altri contribuì già nel medioevo all'unificazione del popolo tedesco. La sfida per una moderna interpretazione dell'imperatore consiste nello spiegarne la vita e la politica nel suo proprio tempo. Solo allora viene alla luce l'estraneità del lontano XII secolo. Al centro della sua biografia, Knut Görich pone la mentalità aristocratica dell'imperatore, per il quale la conservazione del rango e dell'onore era una caratteristica essenziale. Essa costituì il filo conduttore nelle lotte che lo Svevo condusse in Germania con i principi, in Italia con la Lega Lombarda e col Papato nonché nella crociata con l'imperatore bizantino. Introduzione di Ortensio Zecchino. -
L' invenzione della Magna Grecia
In genere si dà per scontato che la Magna Grecia sia stata chiamata sempre così, o che addirittura abbia compreso anche la Sicilia: una denominazione generica, utilizzata oggi a fini turistici e usata addirittura da alcuni politici per indicare il Mezzogiorno d'Italia. Eppure non è così. Molti studiosi si sono interrogati sulle ragioni del nome, senza offrire una valida spiegazione. Ma se si leggono bene le fonti antiche si vede che la denominazione ha un'origine ben precisa, confini ben definiti e una breve durata all'interno della lunga storia dei Greci. Taranto e Reggio, ad esempio, ne furono escluse! Inventata dagli Achei Pitagorici che controllarono le città-stato delle odierne Calabria e Basilicata tra la fine del secolo VI e la prima metà del V a.C., fu cancellata dall'insurrezione contro il loro regime; la pretesa degli Achei di chiamare ""Grande"""" (in greco Megàle) l'area occupata dai Greci, e di sentirsene i primi artefici, cadde in oblio, finché non fu recuperata alla memoria dopo secoli, mentre la comune credenza la estese ben oltre i limiti originari. Il fenomeno della colonizzazione greca in Occidente offre l'occasione per un utile raffronto con le migrazioni attuali che interessano il Mediterraneo e l'Europa, sia nei tratti comuni che nelle grandi differenze determinate dalla nuova dimensione globale. Un raffronto che è anche un giudizio sulle difficoltà a comprenderne la portata e insieme un appello al rispetto dei diritti umani. Il libro, scritto con un linguaggio piano e comprensibile anche ai non specialisti, si raccomanda per il tentativo di non isolare la storia antica dal presente. Presentazione di Filippo Coarelli."" -
Giudici precari. Il lavoro senza diritti
Fra le tante questioni che scorrono nelle cronache politiche e giudiziarie, quella dei magistrati onorari è sicuramente fra le più complesse e singolari. Sono considerati funzionari ""onorari"""", né autonomi né subordinati, impegnati in un servizio che da sempre, secondo la legge e le Corti nazionali, è ritenuto estraneo al lavoro propriamente detto. Respinta dalla Corte di giustizia europea e dal Comitato europeo dei diritti sociali, il custode della Carta Sociale Europea, questa posizione è stata considerata anche dalla Commissione europea in contrasto con l'ordinamento europeo, tanto da aprire una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese. È?dunque un """"caso giuridico"""" unico ma anche una vicenda emblematica della precarietà del lavoro nel settore pubblico e delle anomalie presenti nel nostro ordinamento, che il volume ricostruisce criticamente fino agli interventi più recenti e discussi. La posta in gioco, va ricordato, è entrare o rimanere fuori dal perimetro del lavoro protetto."" -
Il riscatto nella poetica di Giuseppe Jappelli. L'importanza di Villa Torlonia nella storia del giardino italiano
Nel racconto inserito da Jappelli nei propri giardini, le modalità con cui viene raggiunto il bene di valore ricercato grazie ai principi estetici romantici applicati, sono descritte in un terzo momento del racconto, successivo ai temi della grotta e della torre. Questa seconda parte del tema della torre ha lo scopo di far comprendere al soggetto della narrazione ed alla società intera l'esigenza del riscatto dalla crisi provata per la mancanza della libertà. La conclusione del racconto presente a Villa Torlonia fornisce la prova documentale della conoscenza dell'estetica di Solger da parte dell'architetto veneziano, che ha riflessi nei giardini jappelliani veneti. Di qui l'importanza della Villa nella storia del giardino italiano; Villa Torlonia, d'altro canto, rappresenta già di per sé, un unicum tra i giardini storici per l'ampiezza dei riferimenti letterari ad episodi e luoghi dell'Orlando furioso e per la felice, straordinaria interazione costruita da Jappelli tra poesia ed estetica. L'importanza delle modalità con cui si conclude il suddetto racconto, in cui i valori dell'infinito e del finito compaiono nel rapporto gerarchico ribaltato ed in quello corretto (rispettivamente nella villa romana e nei giardini veneti), nonché la presenza di implicazioni culturali insite nell'estetica di Solger, hanno portato l'autore a ritenere che la conoscenza dei giardini dell'architetto veneziano possa essere funzionale allo sviluppo delle capacità critiche e creative degli studenti con itinerari didattici ed all'interesse del pubblico con gite culturali. Potranno così essere apprezzate le emozioni dello stupore dell'arte, in cui si avvertono, grazie all'estetica di Solger, le premesse della nascente modernità. Il progetto di valorizzazione ipotizzato - che richiede in termini imprescindibili il completamento delle opere di restauro di Villa Torlonia per l'esigenza dei lavori indicati - non esaurisce pertanto la propria portata nel complesso museale romano in quanto gli obiettivi di valorizzazione riguardano anche tutte le altre ville storiche considerate. Prefazione di Claudio Strinati. -
Ricostruzione
Vengono qui pubblicate le poesie composte in gioventù da Felice Mastroianni e raccolte dall'Autore in tre opuscoli (Frammenti, Notturno e Alba lontana) pubblicati negli anni 1941 e 1942 presso l'editore Patitucci di Castrovillari in edizioni ormai introvabili. -
GeoTrade. Rivista di geopolitica e commercio estero (2021). Vol. 2: Compliance necesse est. Come navigare in un mare di restrizioni.
GeoTrade è un un progetto di AWOS - A World of Sanctions. AWOS è un'associazione che promuove il confronto tra imprese ed istituzioni sui temi delle sanzioni economiche e finanziarie internazionali, dell'export control e di tutte le restrizioni al commercio estero causate da rischi geopolitici. Mette a sistema know-how e professionalità per accrescere nelle imprese la cultura e la consapevolezza sulle restrizioni commerciali. -
Ombre. 43 italiani dimenticati
"Ombre"""" si propone un fascio di luce su 43 illustri sconosciuti italiani, vissuti in varie epoche, meritevoli per qualche ragione di essere ricordati ma che, invece, hanno avuto la ventura di rimanere ignoti, di restare nella penombra o di entrare nel dimenticatoio non appena svanito il fugace momento di popolarità. Si parla qui, fra gli altri, del più grande mandolinista del mondo, della prima donna che vinse le Olimpiadi, dell'inventore dei coriandoli, di uno straordinario portiere di calcio condannato all'oblio da una sola partita, della Mata Hari d'Italia, dell'abate rivoluzionario che si fece poeta, del vero padre del telefono, dello scienziato che contribuì in modo determinante alla nascita dell'aspirina e della professoressa che introdusse la pallacanestro nel nostro Paese." -
Scienza, filosofia e teologia. Che cos’è veramente il diritto naturale
Vengono affrontati i temi attuali più scottanti di oggi alla luce delle riproposizioni del diritto naturale, le cui radici vanno ricercate nel concetto di giustizia cosmica espresso nell’antichità presocratica e in Platone, oltre che nello stoicismo. Viene documentata, tra l’altro, come l’eclisse del diritto naturale avvenga dopo il ‘700 con il rinchiudersi della filosofia dentro le Università. Sino all’800 non si trova alcun filosofo che appartenga alla cultura universitaria (eccetto Kant, con cui inizia la perdita della connessione della filosofia con la società civile). Ciò è dovuto anche al trasformarsi del linguaggio filosofico in un linguaggio per iniziati. Sino al ‘700 una persona medialmente colta era capace di affrontare la lettura dei più importanti testi filosofici, che avevano pertanto una diffusione che permetteva ad essi di avere dei riflessi sulla società. Le rivoluzioni del ‘600 e del ‘700 e trovavano un terreno fertile nelle idee preparatorie dei filosofi dell’epoca. Ma ancora nell’800 vi furono filosofi come Schopenhauer, Bentham e Stuart Mill che rimasero estranei alla cultura universitaria. Essi furono nell’800 gli unici ad affrontare il tema dei diritti degli animali, che nel XX secolo si affaccia in modo specifico in filosofi quali Peter Singer e Tom Regan. Un’eccezione, tra i maggiori filosofi della seconda metà del XX secolo, è Robert Nozick, le cui coerenti analisi sono fondate su una ripresa del diritto naturale, osteggiato contraddittoriamente dal giuspositivismo di Hans Kelsen, di Benedetto Croce e di Norberto Bobbio. La costante confusione tra morale e diritto vive nella filosofia universitaria, incomprensibile per il suo tecnicismo accessibile ai pochi addetti ai lavori e inutilizzabile alla luce dei temi più inquietanti del nostro tempo. Il diritto naturale viene inteso dall’autore quale diritto all’autoconservazione oltre la natura umana. -
Le ragioni per un ritorno alla socialdemocrazia
Il filo rosso di questi saggi è una lettura delle eredità che l'era neoliberale lascia a uno scenario in trasformazione. L'unitarietà del libro è nel modo di leggere la società e nell'analisi di come la sinistra potrebbe affrontare un ventaglio di temi dal punto di vista del socialismo. Tutti interrogano la sua cultura politica. Ogni capitolo corrisponde a un saggio pubblicato negli ultimi 5 anni, rivisto per essere reso compatto col resto e introdotto da una breve ""didascalia"""" che lo discute anche alla luce di quanto propone lo scenario post-pandemico. Le cinque sezioni che lo compongono trattano rispettivamente della società plasmata dal capitalismo contemporaneo, di temi generali sugli orizzonti della sinistra, di appuntamenti mancati, di politica economica rivolta al progetto della sinistra e di due spaccati di storia politica, che chiamano in causa la sua cultura e la sua memoria storica e che si proiettano nel presente.""