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Pensare l’impolitico. Il conservatorismo italiano
Il libro intende andare alle fondamenta filosofiche del conservatorismo italiano, individuate in Giovan Battista Vico, Vincenzo Cuoco, Giacomo Leopardi e Gaetano Mosca, per tracciare una teoria del conservatorismo italiano, come originale e specifico rispetto a quello atlantico. Si discute intorno al concetto di conservatorismo, mostrando come si tratti di una teoria epistemologicamente debole. Si analizzano Vico, Cuoco, Leopardi e Mosca come fondatori del conservatorismo italiano. Ci si sofferma sull’unico importante filosofo conservatore italiano, Augusto Del Noce, si tracciano i caratteri del conservatorismo italiano e si invita al suo oltrepassamento (nel senso heideggeriano). -
Filologia antica e moderna (2021). Vol. 52
Manlio Scopigno fu soprannominato ""il filosofo"""" per il suo approccio alla vita e al calcio, un atteggiamento rivoluzionario per il calcio degli anni Sessanta e Settanta. Per citare solo una della sue innovazioni, ridusse i ritiri e in certi casi li abolì, squarciando il velo di falso moralismo che copriva il mondo del pallone. Ma Scopigno fu anche e soprattutto un grande tecnico, che con la sua alta competenza condusse il Cagliari alla conquista del suo storico scudetto. Giulio Giusti, con l'aiuto della testimonianze di chi l'ha conosciuto bene e il sostegno di un'accurata ricerca bibliografica, ripercorre tutta la sua vita sportiva di calciatore e di allenatore, regalandoci un ritratto a tutto tondo di una delle personalità più originali della storia del calcio italiano."" -
Sindacalismo. Rivista di studi sull'innovazione e sulla rappresentanza del lavoro nella società globale (2021). Vol. 47: Trasformazioni tecnologiche e lavoro digitale.
Rivista trimestrale di studi sulla rappresentanza del lavoro nella società globale diretta da Andrea Ciampani. ""Sindacalismo"""" nasce dall'esigenza di inserire nell'ormai indispensabile e ancora troppo debole dibattito pubblico sui temi relativi al lavoro e alla sua rappresentanza una proposta culturale di ampio respiro per alimentare la riflessione e l'assunzione di responsabilità di una nuova classe dirigente del nostro Paese e, in particolare, del movimento sindacale. Attraverso l'approfondimento e l'elaborazione culturale """"Sindacalismo"""" può, infine, offrire un'occasione di conoscenza, di dialogo e di confronto tra la ricerca scientifica, gli ambienti di studio, l'opinione pubblica, i soggetti sociali, gli operatori economici, i movimenti politici e le istituzioni del Paese. Si intende in questo modo promuovere una maggiore comprensione della realtà socio-economica, favorendo una visione d'insieme dei complessi processi d'interdipendenza che si sviluppano nei differenti livelli d'indirizzo di una società aperta, pluralistica e democratica."" -
The art of privacy. Metaphors on (non-) compliance in the data-driven era
Che cosa c’entrano Tiziano e Leonardo Da Vinci con la privacy e la (non) conformità alle regole nell’era degli algoritmi? E le vedute di Canaletto e Guardi con una due diligence o le stanze di Pietro Longhi con lo smart working? Che relazione intercorre fra un artista di corte del ’500 e un Data Protection Officer del XXI secolo? Può un pittore non essere umano ma solo artificiale, e una natura morta essere fatta – anziché di fiori, selvaggina o bottiglie – di hardware, software e documenti obsoleti? Un’opera elettronica è mera arte o può nascondere, e perfino costituire in sé e per sé, validi titoli giuridici? La copia – di un quadro come di un modello legale – è sempre un falso e un indesiderabile illecito? In questa avvincente esplorazione, che va dall’arte più antica alla crypto art dei giorni nostri, l’autore – avvocato dei dati e collezionista – ci accompagna attraverso un cammino metaforico straordinario e fuori dal comune, mettendo assieme il senso del bello e la sensatezza degli adempimenti, la compliance e la creatività, l’estetica dell’innovazione e delle sanzioni. A distanza di 75 anni dall’Arte del Diritto di Carnelutti, ""L’arte della privacy"""" è un libro unico che promette già di diventare un piccolo classico della letteratura giuridica futura; un saggio in grado di liberare dalle gabbie della specializzazione, con le chiavi dell’immaginazione, gli studiosi e i consulenti legali così come i manager aziendali, ma anche di incuriosire e sfidare i cultori di nuove tendenze artistiche digitali."" -
Rivista di politica (2022). Vol. 1: What if...: la letteratura ucronica tra realtà storica, finzione e politica.
L'impero della svastica e l'utopia femminista di Katharine Burdekin Annamaria Loche I regimi autoritari tra forme di legittimazione pseudo-democratiche e dinamiche di potenza Loretta Dell'Aguzzo La rielezione di Mattarella e il collasso delle leadership di partito Sofia Ventura Il tempo del Presidente della Repubblica: allungarne il mandato per stabilizzare il sistema? Alessandro Sterpa Fenomenologia di Giorgia Meloni: retorica populista e radicalismo conservatore Silvia Gazzola Come governare politicamente la pandemia: il caso della Merkel e della Germania Michelangelo Vercesi La Storia tra casualità e contingenza: l'ucronia contro la logica del ""fatto compiuto"""" Gianfranco de Turris."" -
Know-how. Quello che le imprese non dicono...
Il know-how è il bene intangibile più presente nel tessuto imprenditoriale italiano ma anche il meno conosciuto. Le ridotte dimensioni della stragrande maggioranza delle aziende e una particolare collocazione nella catena del valore, hanno fatto sì che le imprese italiane piuttosto che concentrarsi sulla brevettazione si siano dedicate a un’innovazione di tipo incrementale. Il know-how, definito il più intangibile degli intangibili, è un bene della proprietà intellettuale per sua natura particolarmente volatile: l’ordinamento gli assicura tutela giuridica fin quando chi ne è proprietario riesce a tenerlo riservato, impedendo l’accesso alle informazioni che lo caratterizzano ai terzi oppure regolandone la diffusione in modo da non comprometterne la natura segreta. Molte aziende italiane sono inconsapevolmente dotate di conoscenze e competenze potenzialmente qualificabili come know-how, ciò che compromette per un verso la possibilità di ottenere tutela giuridica e, per altro, di accedere alle potenziali ricadute, economiche e non solo, favorevoli che lo sfruttamento e anche la perimetrazione stessa del know-how potrebbero assicurare. Ci sono poi alcuni campioni dell’industria italiana, non i soliti noti, ma piccole e medie imprese che unendo Tradizione ed Innovazione sono riuscite a dare valore al proprio know-how e su quello a costruire un presente roseo e un futuro pieno di prospettive di crescita. -
Fiorivano gli elicrisi
Il Giudicato di Gallura, uno dei quattro potentati in cui la Sardegna medievale è suddivisa, è ereditato dalla piccola Elena e amministrato dalla madre in qualità di reggente. Attratti dalla prospettiva d'insignorirsi del minuscolo regno, vari pretendenti si candidano alla mano della giovanissima ereditiera. Papa Innocenzo III rivendica a sé il potere di individuare lo sposo per la donnicella. Il grande pontefice allontana gli agguerriti aspiranti, e non appena la fanciulla travalica l'impubertà le assegna come marito un proprio congiunto a lei sconosciuto, estraneo all'ambiente isolano, privo di attitudini di governo, e avanti negli anni. L'orgogliosa ragazza si ribella alla nepotistica imposizione e contrae matrimonio con un gagliardo altolocato pisano, suscitando l'ira del papa che la fulmina con la scomunica. Bandita dalla comunità dei fedeli e votata all'eterna perdizione, terrorizzata all'idea di morire in questo stato e prigioniera delle paure dell'Inferno, la tormentatissima Elena intraprende una strenua battaglia nel disperato tentativo di affrancarsi dall'opprimente condanna. -
Giannetto Fieschi L'esperienza dell'arte-The experience of art. Ediz. illustrata
Il volume dedicato a Giannetto Fieschi non illustra ma accompagna un tracciato espositivo svolto per tappe cronologiche e spaziali diverse e indipendenti tra di loro, qualificate da aree tematiche e processi linguistici affrontati, recuperati, scoperti e rivisitati, stravolti con approccio spesso contraddittorio ed esasperato; un'edizione dettata dalla volontà di rispettare la dimensione caleidoscopica al cui interno stanno non solo esperienze dichiarate dalle opere ma ambiti ed aree esperienziali tanto nascoste da essere ""irrecuperabili"""" e se riportate alla luce, rispettandone la dimensione """"impenetrabile"""". Una monografia la cui struttura registra il patrimonio iconografico racchiuso nel percorso espositivo articolato tra un alto numero di sedi, per poi divergere arricchendosi di dati raccolti e segretamente conservati tra lo Studio e la Casa. L'obbiettivo che ci siamo posti è stato quello di ricostruire l'esistenza dell'autore e delle sue opere, che nel caso di Fieschi risulteranno inscindibilmente collegate tra di loro quale frutto di quella sovrapposizione che si racchiude nel concetto di """"arte/vita"""". Andrea B. Del Guercio The monograph on Giannetto Fieschi does not illustrate but accompanies an exhibition that is distributed across different and independent chronological and spatial stages. Each one of these deals with a specific subject area or linguistic process that is analysed, recovered, discovered, and revisited, distorted with an often contradictory and exasperated approach; in this collection of texts we wanted to respect the kaleidoscopic dimension that goes beyond the experiences described in the works, touching on scopes and worlds so hidden as to be """"irrecoverable""""; if these are to be brought to light, their """"impenetrable"""" dimension must remain unscathed. The monograph's structure follows the iconographic heritage described in the exhibition itinerary. This collection was then enriched by the documents collected and secretly stored away in the Studio and House. The goal we set ourselves was to reconstruct the existence of the artist and his works, which, in Fieschi's case, will be inseparably linked to each other as the result of that overlap that is contained in the concept of """"art/life"""". Andrea B. Del Guercio"" -
Dagli Appennini alle Ande al Caribe e all'Amazzonia. Percorsi e profili migratori verso le «altre Americhe»
Uno degli obiettivi di questo libro consiste in una sorta di sfida al senso comune nella narrazione della grande emigrazione che attraversò l'Atlantico per molti decenni tra l'Ottocento e il Novecento. Dalle ricerche che compongono il volume emerge uno scenario molteplice e sorprendente, irriducibile a immagini stereotipate e rappresentazioni uniformi. Il principale filo conduttore si fonda sulla individuazione di una regione migratoria meridionale, peculiare per la sua precocità e per le sue caratteristiche sociali e culturali, posta al confine tra la Campania, la Basilicata e la Calabria. Da essa si sono diramate catene migratorie dirette il più delle volte verso mete inconsuete come la Colombia e il Centroamerica, il nordest del Brasile e l'Amazzonia. In queste ""altre Americhe"""", fino alle regioni transandine dell'Ecuador e del Perù, si sono dipanate vicende migratorie di straordinario interesse sociale e culturale. Le traiettorie migratorie, le storie collettive e le biografie individuali hanno disegnato, nei percorsi di integrazione, la sociabilità dei migranti, il ruolo precipuo svolto molto spesso dalla massoneria e talora dal protestantesimo. L'intraprendenza di questi migranti, i loro successi, le loro difficoltà e le loro sconfitte, hanno dato vita a vicende spesso mobili e complicate e talora a percorsi circolari. Infine, molti artisti - pittori, scultori, architetti, musicisti - assieme a studiosi e scrittori, mostrano in queste """"altre Americhe"""" quanta importanza abbia avuto la cultura italiana nella costruzione della modernità dell'occidente latinoamericano."" -
La vita e il tempo in San Gregorio Magno
Gregorio Magno è il personaggio che più di tutti i suoi contemporanei segna il passaggio dal tardoantico al medioevo. Uomo di governo e predicatore, fine conoscitore dell’animo umano nei suoi meandri più reconditi e scrittore al contempo sobrio ed elegante, il primo papa monaco sviluppa una riflessione sulla pedagogia di Dio Padre in favore degli uomini; sulla necessità, in numerosissime situazioni, di coniugare mitezza e fermezza, con discernimento ed equilibrio; sulle molte tonalità che assume la vita cristiana quando è vissuta nel dinamismo dello Spirito Santo; sulla temporalità, in cui siamo immersi e che ci mette davanti tanto alla nostra finitudine quanto alla nostra capacità di autotrascenderci verso l’illimitato e il non transeunte. Il pensiero di un autore tra i più influenti nella spiritualità del Medioevo latino viene attinto direttamente nei suoi testi, riportati e commentati con l’ausilio di un ampio corredo di riferimenti a studi recenti. -
Questioni di sociologia politica. Metodo, relazioni, emozioni
Una Sociologia inclusiva, epistemologicamente tollerante, senza alcuna pretesa di essere esaustiva nelle sue argomentazioni spazio-temporali che, peraltro, come appare chiaro dalla fisica quantistica, risultano essere a loro volta costruzioni sociali prive dei requisiti dell’oggettività e della verità in sé. Una Sociologia aperta alla poliedricità dei saperi e alla certezza dell’assenza di linearità nelle conclusioni, alla consapevolezza che non vi è alcun paradigma vero che non presupponga al contempo un possibile errore. Il testo propone una chiave interpretativa della complessità sociale in una prospettiva di Sociologia pubblica. -
Non diamoci del tu. La separazione delle carriere
Tutto il libro dovrebbe essere attentamente studiato alla scuola della Magistratura, perché smentisce definitivamente le apocalittiche obiezioni che l’Anm ci propina in occasione anche delle più moderate proposte riformatrici, come l’ultima della Ministra Cartabia. (dalla prefazione di Carlo Nordio) Che il giudice e l’accusatore siano colleghi è una singolarità tutta italiana. Un’anomalia politica e sociale che si perpetua da decenni. Questo libro evidenzia tale stortura e auspica un cambiamento radicale del sistema giustizia, illustrando l’urgente necessità della separazione delle carriere affinché si possa raggiungere realmente l’autonomia della giurisdizione.rnUn rigoroso lavoro di approfondimento scientifico, una minuziosa cura della ricostruzione storica, uno scrigno di passione civile che emerge da ogni pagina, questo e tanto altro è Non diamoci del tu. -
ESG. La misurazione della sostenibilità
Dietro l'acronimo ESG, sempre più conosciuto anche fuori dal mondo della finanza e della ""sostenibilità"""" ci sono tre termini molto chiari: Environmental, Social e Governance: si tratta di tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare, controllare e promuovere l'impegno in termini di sostenibilità di una impresa, di una organizzazione o di uno Stato. La misurazione delle performance ESG è fondamentale per sviluppare un'economia e un'industria più sostenibili. Il processo di definizione degli obiettivi e della misurazione dei fattori ESG è avviato, ma ancora in grande evoluzione. Sugli standard di rendicontazione della sostenibilità sarà possibile raggiungere in pochi anni quel grado di convergenza che è stato raggiunto sugli standard di rendicontazione finanziaria in alcuni decenni? Sarà possibile raggiungere una tassonomia sociale e di governance, oltre che ambientale? A partire dall'emanazione della direttiva 2014/95/Ue Non-financial and diversity information, per poi passare al Codice di Corporate Governance del 2020 nonché da ultimo con la proposta di Direttiva sulla due diligence delle imprese in materia di sostenibilità del 23 febbraio 2022, il legislatore ha delineato per gli emittenti quotati un sentiero improntato alla sostenibilità e alla trasparenza in materia di informazioni non-finanziarie. Tuttavia, nonostante la presenza di numerosi standard internazionali - come SASB e GRI - ad oggi si evidenziano ancora delle lacune nell'utilizzo di queste informazioni. L'obiettivo del position paper di ESG European Institute non è solo quello di analizzare le metriche di misurazione ESG esistenti, ma quello di presentare un'analisi al fine di giungere ad una semplificazione e standardizzazione di queste metriche."" -
Quattordici lezioni sull'innovazione e il suo «intorno»
Viviamo un’epoca di grandi cambiamenti. O meglio ancora un cambiamento d’epoca. Tutto sta cambiando velocemente. Tutto cambierà nei prossimi anni in maniera ancora più veloce. In questo contesto è sempre più urgente e necessario formare nuove figure professionali e manageriali che, in chiave di open & harmonic innovation, sappiano promuovere e favorire il passaggio dalla conoscenza verticale all’integrazione orizzontale dei domini di competenza, attraverso un approccio interdisciplinare, fluido e multilivello, anche riscoprendo la cultura della “bottega rinascimentale”. Le 14 lezioni contenute nel libro provano a promuovere questa prospettiva. -
La Magna Grecia. Paesaggi e storie. Vol. 3: Calabria, La.
La Grande-Grèce di François Lenormant, con le sue ricchissime e variegate narrazioni diaristiche, è dedicata sì principalmente all'antichità magnogreca, ma si estende anche all'età bizantina e all'età moderna, fino all'Ottocento calabrese e meridionale, manifestando pure una sensibile e acuta attenzione allo spazio antropico e alle bellezze paesaggistiche, alle questioni economiche e sociali. L'opera è articolata in tre volumi. Dopo l'attraversamento della Calabria magnogreca e bizantina, da Sibari a Rossano e alla Valle del Neto, che occupa il primo volume, in questa seconda parte troviamo il seguito del viaggio lungo la costa jonica. Le pagine di questo secondo volume, infatti, sono dedicate a Crotone, Catanzaro e Squillace. L'intelligente curiosità dell'autore, sorretta dalla fluidità e dal fascino di una scrittura esuberante e rigogliosa, ha fatto sì che l'opera divenisse in breve un classico, adoperato come guida dai più importanti viaggiatori stranieri che visitarono la Calabria tra Otto e Novecento, come George Gissing e Norman Douglas. -
La sibilla e le tradizioni mariane a Polsi
La Sibilla, per sopravvivere, si è appropriata degli spazi cultuali cristiani, soprattutto mariani, e in questa nuova veste è riuscita a raggiungere Polsi, il cuore mariano dell’Aspromonte Meridionale, avocata e sistemata in questo spazio dalla fantasia ma soprattutto dalla memoria storico-mitologica del popolo che lo abita e lo custodisce. Dopo questo studio, la Calabria aspromontana ha una nuova e inedita motivazione per rinnovare la ricerca delle radici culturali e religiose della sua gente. -
Hidden images
In un tempo, come quello nostro, in cui il Graffitismo, o Writing, è diventato Street Art, perdendo alcune caratteristiche contestative ma anche dilettantesche, alcuni street artists affiancano al loro lavoro di ""strada"""" quello apparentemente più """"tradizionale"""", cioè realizzano """"quadri"""" e """"sculture"""". Non si tratta, certo, di ripensamenti o di pentimenti, tanto meno di tradimenti, né di un """"ritorno all'ordine"""", bensì di una naturale e necessaria evoluzione. Marco Abrate vive entrambe le situazioni ma qui esaminiamo quella che lo vede attivo nella creazione di opere da esposizione (in gallerie, musei, collezioni). L'elemento base del lavoro di Abrate è proprio il materiale che costituisce la sostanza e l'apparenza esterne di un muro: l'intonaco. Questo è anche l'elemento unificante le due attività e impedisce che ci sia soluzione di continuità tra il lavoro all'esterno e quello all'interno dello studio. Se per lo street artist l'intonaco è preesistente, già dato dal muro di un edificio, nel caso della costruzione di un quadro occorre o usarne un pezzo prelevato all'esterno o riprodurlo e stenderlo su una superficie lignea. Così l'opera viene creata con materiali vari: all'intonaco, che di per sé è il risultato di diversi elementi, si aggiungono cemento, vernici, acrilici, carta, anche il muschio, e poi l'artista pone il lavoro finito in una vecchia cornice vistosa la quale dà un aspetto """"classico"""" all'opera stessa. Dai e tra i frammenti di intonaco appaiono figure, figure umane, maschili e femminili, quasi sempre raffigurate solo nel volto, ma non si tratta di ritrattistica bensì di evocazione."" -
Opere. Vol. 2: 1911
Questo secondo volume delle Opere raccoglie il libro per più aspetti ‘germinale’ del pensiero giuridico di Hans Kelsen: Problemi fondamentali della dottrina del diritto statuale (1911). In esso si ritrovano già le tesi che saranno poi riformulate in maniera sistematica nei lavori successivi, ma, soprattutto, senza la conoscenza di questo studio, al tempo stesso critico della dottrina del diritto statuale tra Otto e Novecento e informato alle scelte metodologiche ed anche politiche dell’Autore, tutto il pensiero del fondatore della “reine Rechtslehre” resterebbe privo dei suoi fondamenti storico-spirituali, criticamente nutriti dall’esperienza culturale del “laboratorio viennese” dei primi del secolo. -
Diario di lettura e di letteratura
«Ho imparato a leggere scrivendo il mio diario di lettura, e ho imparato a scrivere leggendo e rileggendo ciò di cui avrei parlato nel mio diario di lettura». Con questa massima, Luigi Tassoni ci invita a ripercorrere con lui la sapiente mappa di scelte, di curiosità e di motivazioni, che accompagnano il suo percorso di lettore prima che di critico, semiologo, e scrittore. Con questa semplice chiave il ""Diario di lettura e di letteratura"""" ci apre mondi insospettabili che prendono vita dalle pagine di libri, da incontri, da avvenimenti del nostro tempo. Così l’Autore riesce a far dialogare la sua Calabria con i luoghi d’Europa dove ha viaggiato e dove ha vissuto. E con un segreto in più: saper ascoltare ci porta già a metà strada nell’affascinante viaggio del saper leggere."" -
Aveva le mani d'oro
Aveva le mani d’oro è il progetto di arte e design nato dalla collaborazione tra Pino Deodato, il Lanificio Leo di Emilio Salvatore Leo, Prashanth Cattaneo e la Galleria Melesi di Sabina Melesi. È l’omaggio alla figura di Peppino Leo, imprenditore che ha dedicato la sua intera e lunga vita al lanificio di famiglia, insieme a tutti i padri che con passione, sacrificio e operosità educano i figli dando loro le possibilità per diventare adulti. Pino Deodato ha scelto questo titolo per la sua opera. L’immagine è stata riprodotta da Emilio Salvatore Leo su una federa da cuscino per l’area living della casa. Le mani di Peppino Leo diventano così metafora del lavoro, dell’artigianato, del design, dell’arte. E quindi heritage, patrimonio culturale materiale e immateriale del quale non possiamo fare a meno.