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Formiche (2022). Vol. 180: nuovo spazio dell'intelligence, Il.
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. -
L' uomo indifferenziato
Leo Strauss ha scritto che la nostra appare essere la prima epoca radicalmente ateistica nella storia del genere umano. Le conseguenze di tale situazione sono inconoscibili perché senza precedenti. Indietro non si può tornare perché il passato e le sue credenze sono state sbriciolate dal loro stesso disvelamento e dal progresso della ragione. Ma non è neppure possibile liberare uno spazio dello spirito così vasto senza sostituirvi, dopo il tragico fallimento dei totalitarismi novecenteschi, un principio esistenziale equivalente. Un principio che sia speranza di ""salvezza"""". L'uomo indifferenziato prova a mostrare come tale principio sia quello dell'indifferenziazione, un concetto che ha radici profondissime nell'uomo e che viene oggi a imporsi come paradigma politico, sociale e culturale. L'indifferenziazione è bisogno di eguaglianza assoluta, è immagine laica di salvezza per rimediare al dolore implicito nel semplice essere nel mondo come individui, ossia come esseri differenti che si relazionano, si confrontano, entrano in contrasto e progrediscono attraverso una costante distruzione creatrice. L'indifferenziazione tende quindi a emergere come principio curativo per spegnere la sorgente stessa del dolore generato dal confronto di ciascun individuo con gli altri e con il mondo. Perché il dolore, in ogni sua forma, diviene il male assoluto da eliminare a tutti i costi se non è possibile comprenderlo all'interno di una cornice che gli dia un significato. Ma quali potrebbero essere le conseguenze? Il libro, attraverso un percorso storico-concettuale, traccia le tappe di come il principio culturale e religioso dell'indifferenziazione stia assumendo le vesti di un inquietante destino dell'uomo."" -
Quaderni del dipartimento di studi umanistici. Ediz. inglese e italiana (2022). Vol. 1
Contributi di: Roberto Bondí, Francesco Campennì, Gianfranco Castiglia, Francesco Di Pietro e Maria Luisa Ronconi. -
Speranze e declino. La Sicilia negli anni '80
Calogero Pumilia, dal ’72 al ’92 parlamentare e protagonista della politica siciliana e nazionale, affronta il controverso rapporto tra Dc e mafia dal 1982, quando ne venne estromesso Vito Ciancimino, riferimento dei poteri criminali nelle istituzioni locali. Pumilia evidenzia una storia complessa che portava tuttavia in sé la volontà di un riscatto da antichi retaggi e venne comunque travolta dagli eventi che sfociarono nella cosiddetta seconda Repubblica. Alla storia della Democrazia cristiana di Palermo, che portò alla “Primavera”, dal 1985 concorse Vito Riggio, docente universitario e deputato con un ruolo di rilievo in quell’esperimento innovativo e complesso intestato a Leoluca Orlando che ha liberato la città dalla sua identificazione mafiosa e le ha restituito la propria attitudine all’accoglienza, senza tuttavia realizzare un vero programma di crescita e di modernizzazione. La lettura di Riggio risulta particolarmente originale e dissacrante di miti diffusi e consolidati. -
La guerra delle materie prime e lo scudo ucraino. Ecco perché l'Europa è nel mirino di Putin
Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin ordina all’esercito russo di invadere l’Ucraina. Nel discorso alla nazione con cui annuncia l’operazione speciale, Putin dice che vuole fermare il processo di accerchiamento della Nato e che intende liberare l’Ucraina dai nazisti. “Le ragioni di Putin” – così le ha chiamate qualche fantasioso commentatore – sono davvero queste o ciò che sta dietro a questa ingiustificata invasione è qualcos’altro? La prevalente narrazione della crisi ucraina, in linea peraltro con la propaganda russa, si avvale di categorie interpretative della guerra fredda. Al di là del fatto che non vi è nessun accerchiamento della Russia da parte della Nato, la storia presente ci dice che l’ordine multilaterale è crollato – un bel problema per un Paese esportatore come la Russia – e che Putin vuole avvicinare Mosca a Pechino perché ha capito che, in particolare con l’Europa, gli affari si ridurranno. Obiettivo del capo del Cremlino è fare della Russia il più importante fornitore di materie prime della “fabbrica del mondo”, la Cina. Per questo, Putin vuole lo “scudo ucraino”, territorio compreso tra i fiumi Nistro e Bug che si estende fino alle rive del Mar d’Azov, nel sud del Donbas. È tra le aree più ricche del mondo in termini di potenziale di risorse minerarie. E, per quanto concerne le riserve di litio, già è al centro di un caso internazionale che coinvolge Europa e Cina, vicenda che precede di pochi mesi la guerra in Ucraina. Ma a Putin non basta, vuole colpire ancora l’UE: lo fa, soprattutto, con la guerra del gas; e scaricando sull’Europa la più grande emergenza umanitaria dalla Seconda guerra mondiale ai nostri giorni. La guerra di Putin sta marcando la fine della globalizzazione e l’inizio del mondo nuovo. È quello del decoupling, ovvero del disaccoppiamento delle catene del valore: quella occidentale e quella asiatica. È anche il mondo in cui democrazie liberali e autocrazie hanno iniziato a contrapporsi. -
Storia del terrorismo in Spagna. Dall'Eta al jihadismo
Il 20 ottobre del 2011 l'Eta, l'organizzazione terroristica basca, dichiarò un cessate il fuoco permanente. Alcuni anni più tardi della primavera del 2018, si dissolse definitivamente. Si chiudeva così, dopo quasi mezzo secolo di violenza, costellato da oltre 850 vittime mortali e da un elevatissimo numero di feriti, la storia di una delle organizzazioni armate più longeve d'Europa. Ma in Spagna non ci fu solo l'Eta a seminare morte. Anche se meno conosciuti a livello internazionale, nel paese iberico operarono organizzazioni di estrema sinistra marxista-leninista, di estrema destra neofascista, alcuni gruppi armati nazionalisti e, negli ultimi anni, anche i jihadisti vincolati ad al Qa'ida (ricordiamo gli attentati dell'11 marzo del 2004 a Madrid) o allo Stato Islamico (attentati di Barcellona e Cambrils nell'agosto del 2017). Questo libro presenta un percorso storico sull'evoluzione di tutto il terrorismo presente in Spagna. -
Le politiche pubbliche nell'era digitale. Un nuovo paradigma armonico
Un’orchestra non è solo una somma di voci, di strumenti e di suoni. È un corpo armonico in cui ogni elemento ha un ruolo fondamentale per la melodia e la diversità dei suoni. L’analogia che vuole proporre questo libro è fra la programmazione economica e un concerto di musica sinfonica. Il trait d’union di questi due ambiti è l’armonia degli strumenti (politiche pubbliche) e della lettura (bisogni). La programmazione armonica rappresenta un insieme di metodologie e strumenti per gestire in misura ottimale gli obiettivi economici in un contesto di complessità. Questo nuovo paradigma, in un mondo che si avvia ad essere totalmente digitale e regolato da algoritmi, diventa un approccio insostituibile nella cassetta degli attrezzi del decisore pubblico. Il volume, dopo una descrizione del cambiamento di scenario degli ultimi anni, pone le basi per definire in maniera costruttivistica il concetto di programmazione di precisione e di politiche economiche armoniche. Attraverso un percorso teorico e uno studio di casi, il lettore verrà introdotto a questo nuovo modo di progettare le politiche e potrà acquisire strumenti e metodologie per gestire e creare nuove policies: armoniche e di precisione. -
Pietro Ardito. Sacerdote letterato estetico
Pietro Ardito ha rappresento una personalità alta e riconoscibile della cultura calabrese del secondo '800, capace con la sua articolata proposta (in parte ancora inedita) di incidere profondamente nel dibattito delle idee, specie sul versante della critica letteraria e dell'estetica. La presente opera raccoglie gli Atti di un Convegno di Studi svoltosi a Lamezia Terme, città natale di Ardito, tra il 2021 e il 2022. Un testo indispensabile per chiunque voglia accostarsi alla sua figura di sacerdote, letterato, estetico. -
Litorale Adriatico: progetto annessione. Propaganda e cultura per il Nuovo Ordine Europeo, 1943-1945
La creazione nel 1943-1945 da parte della Germania nazista della Zona di operazioni Litorale Adriatico, entità territoriale autonoma a cavallo di quello che era stato il confine italo-jugoslavo, si basò non soltanto sulla forza militare, ma su un impegno di propaganda e di carattere culturale volto a indurre scelte e comportamenti, a confondere e a esercitare una costante influenza psicologica. Il volume ricostruisce la complessa organizzazione creata a tale scopo; i molteplici strumenti utilizzati – dalle pubblicazioni, ai volantini, alla grande mostra allestita a Trieste e a Udine – che inondarono il Litorale di messaggi di ogni tipo; l'ampiezza del collaborazionismo; la rappresentazione dei nemici; l'utilizzo strumentale di temi propri delle sinistre e delle tradizioni locali per giustificare l'affrancamento del Friuli e della Venezia Giulia all'Italia; l'esclusione della Repubblica sociale italiana da ogni possibilità di intervento. All'analisi delle diverse forme di comunicazione si affianca un'ampia scelta di immagini, espressione di una «tattica elastica e intelligente» infine travolta dalla sconfitta militare, ma parte dell'ambizioso progetto di Nuovo ordine europeo, che prevedeva la trasformazione di valori, comportamenti e identità, cioè della cultura di intere popolazioni. Prefazione di Mimmo Franzinelli. -
«Tornare al gusto del pane» e farci noi stessi pane
Il testo è stato scritto pensando soprattutto al ministero presbiterale che trova nell'Eucaristia, come Cristo, il suo essere altare, vittima e sacerdote. Sull'esempio di Gesù, Maestro e Signore, che ha chiamato, costituito e inviato, così ogni sacerdote, nell'intimità quotidiana con lui, nel silenzio dell'adorazione orante, nella meditazione della Parola ruminata, esce dal Cenacolo per stare in mezzo agli uomini, condividendo gioie e dolori, attese e speranze, asciugando lacrime, portando consolazione, seminando speranza. Tutti i presbiteri si fanno Eucaristia perché ogni giorno ""tornano al gusto del pane"""". Soprattutto in questo tempo, fortemente segnato dalla solitudine, dalla paura, dal dolore e dalla morte a causa della pandemia. Ma anche dalla guerra in atto in Ucraina che sta mettendo in evidenza il lato peggiore dell'umanità: guerra militare, guerra economica, guerra del pane. Il testo è frutto dell'esperienza sacerdotale di oltre 40 anni."" -
Identità dimenticate. La liuteria a Catania e dintorni tra Ottocento e Novecento. Ediz. illustrata
Pochissimi sanno che tra l’Ottocento e il Novecento la città di Catania è stata riconosciuta a livello internazionale come il principale polo produttivo d’Italia per la fabbricazione di strumenti musicali a corda (soprattutto chitarre e mandolini). Sia pure con alterne fortune, operavano allora nel capoluogo etneo ben oltre 130 tra fabbriche e botteghe di diversa natura e dimensione, in grado di produrre annualmente decine di migliaia di strumenti musicali esportandoli in tutto il mondo, riproponendo anche in questo ambito artigianale quella vocazione commerciale che domina da sempre l’economia della città. Questo libro, frutto di una ricerca pluriennale, ricostruisce la storia di quel formidabile sistema produttivo liutistico catanese insieme con il profilo di coloro che ne sono stati i principali protagonisti, indagandone anche le ragioni del suo quasi improvviso esaurirsi e dell’oblio che è calato su di esso. Ma anche ricostruendone le direttrici e i protagonisti contemporanei, che hanno raccolto l’eredità della passata tradizione artigianale declinandola, oggi, in arte di eccellenza. Il tutto arricchito da un vastissimo corredo iconografico costituito da circa duecento immagini di strumenti musicali, etichette, documenti e foto d’archivio -
A cavallo della tigre Donato Jaja e il suo tempo
Che la memoria di Donato Jaja sia stata affidata soprattutto all'essere stato il maestro, anzi un «secondo padre», di Giovanni Gentile è noto. Ma che questa circostanza abbia giovato a una puntuale comprensione della sua figura storica è assai dubbio. L'ombra dell'allievo si è estesa anche alla figura del maestro, ed il pedaggio che la sua riflessione ha dovuto pagare è stato assai rilevante. I saggi raccolti in questo volume, ricollocando Jaja là dove storicamente è collocato, nel fitto dialogo con i suoi contemporanei e con i reali problemi del suo contesto storico, tentano di suggerire un nuovo percorso di comprensione della sua personalità e della sua riflessione. -
Papa Francesco parla alle donne
Ci sono le donne nella Chiesa? Che cosa la Chiesa pensa di loro? Sono valorizzate e riconosciute per le loro qualità e competenze? Quali ruoli ricoprono nelle strutture della Santa Sede? Sono questi alcuni degli interrogativi che hanno guidato la ricerca della quale si dà conto nel volume. Negli ultimi nove anni non solo il Pontefice ha parlato alle donne ma la loro presenza in ruoli di responsabilità nelle istituzioni della Santa Sede è cresciuta rispetto ai precedenti pontificati, segno di una Sua volontà precisa di valorizzare le competenze femminili nella Chiesa. Sono numerose le nomine di donne in ruoli apicali nelle strutture in Vaticano e si è ampliato anche lo spazio loro concesso in momenti partecipativi decisionali. Lo stesso però non è avvenuto all'interno delle strutture: non sono state apportate modifiche di tipo sistemico che riguardano le donne, a parte qualche eccezione. Tuttavia, pur essendoci segnali di un maggiore coinvolgimento, esiste ancora un parziale riconoscimento della maggiore soggettività delle donne come elemento strutturale della Chiesa. Come scrive l'autrice: «Le donne, tutte, non solo le consacrate, sono uguali agli uomini non per particolari privilegi ma semplicemente perché ""battezzate""""»."" -
Il pensiero giuridico di Filippo Sgubbi dal «reato come rischio sociale» al «diritto penale totale». Atti del convegno (Catanzaro 29 gennaio 2021)
La scomparsa di Filippo Sgubbi ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo accademico e nell'avvocatura tutta. La Camera penale di Catanzaro, da subito, ha avvertito l'esigenza di organizzare un convegno in memoria del Professore, i cui atti sono raccolti in questo volume. Quasi naturale ripercorrere (senza pretesa di esaurire) «il pensiero giuridico di Filippo Sgubbi, dal ""reato come rischio sociale"""" al """"diritto penale totale""""». Al centro del dibattito, la densa e profonda elaborazione teorica dell'illustre penalista bolognese, scomparso il 15 luglio 2020, all'età di 75 anni. In un tempo caratterizzato da una inarrestabile deriva populista e giustizialista, che sembra segnare il crepuscolo del nucleo assiologico che ha ispirato il diritto penale liberale di matrice illuministica - Sgubbi è stato definito l'ultimo «vero» illuminista -, avvocatura e accademia hanno avvertito il vivo il bisogno di riflettere sul trentennio che collega il 'reato come rischio sociale' al 'diritto penale totale' e, in particolare, di sostare sulle 20 tesi che compongono l'ultima fatica del Professore, nella quale l'accento è posto su un diritto che pretende di punire senza legge, senza verità e senza colpa, perché «è invalsa nella collettività e nell'ambiente politico la convinzione che nel diritto penale si possa trovare il rimedio giuridico a ogni ingiustizia e a ogni male sociale». Contributi di Francesco Iacopino, Valerio Murgano, Antonello Talerico, Danilo Iannello, Armando Veneto, Roberto d'Errico, Francesco Siracusano, Tullio Padovani, Gaetano Insolera, Tommaso Guerini, Gian Domenico Caiazza."" -
Pietro Antonio Sanseverino. Un principe napoletano dell'Europa imperiale (c. 1500-1559)
Ammirato e rispettato dai vassalli, ricordato per il carattere liberale e le mondanità, Pietro Antonio Sanseverino fu un uomo intraprendente e coraggioso, sempre devoto a Carlo V, che fece sentire la sua voce negli ambienti diplomatici e sui campi di battaglia. Principe mecenate, creò il suo “Stato ideale” accogliendo nella corte di Bisignano architetti, pittori, musici e poeti determinando nel Mezzogiorno una indimenticabile svolta culturale, che oltrepassò i confini italiani e meravigliò i più grandi signori dell’Europa imperiale. Isabella d’Este consigliò il figlio, Federigo Gonzaga, a seguirne l’esempio. Pandolfo Pico della Mirandola fece riferimento all’attaccamento alla monarchia di Spagna. Pietro Aretino lo celebrò per la generosità e si dichiarò «perpetuo servo». Introduzione di Claudia Maiuri. Presentazione di Gianpietro Sanseverino. -
Professione volontario. Le competenze del volontariato e la produzione di valore
Fare il volontario è una professione? Sembrerebbe un ossimoro, ma quando l'azienda mette il proprio know how al servizio della comunità, attraverso i propri collaboratori, ecco che la professione diventa anche volontariato, generando economia sociale, business etico e forme di collaborazione tra settore privato e terzo settore utili alla collettività. L'associazione Terzjus, in collaborazione con la società Eudaimon e la Fondazione Roche, ha realizzato un'indagine esplorativa su questa forma di volontariato innovativa e in rapida espansione, sia in Italia che all'estero, coinvolgendo dieci imprese medio-grandi, attive in diversi settori economici, che hanno sviluppato programmi ed iniziative per far sì che i propri dipendenti si impegnino per cause meritorie sfruttando le proprie competenze: 3M Italia, Boehringer Ingelheim, Chiesi, Edison, Gruppo Marazzato, Novacoop Piemonte, Novartis, Roche, Snam, Unipol Sai. La ricerca si basa su 24 interviste in profondità a lavoratrici e lavoratori impegnati nel volontariato, su due focus group con dirigenti aziendali per capire quale cultura organizzativa e quali misure di policy possano favorire la diffusione del volontariato di competenza e su tre studi di caso per comprendere se quest'ultimo possa essere promosso anche tramite il welfare aziendale. Il volume riporta i risultati principali dello studio ed è corredato da un inquadramento giuridico e fiscale di questa pratica sociale emergente nella legislazione italiana. -
Diari. Tra giornalismo e impegno politico. Vol. 1: 1956-1960
Ettore Bernabei, giornalista e produttore televisivo (Firenze 1921 – Monte Argentario 2016). Dopo aver diretto prima il Giornale del Mattino (1951-1956) e poi Il Popolo (1956-1960) è approdato alla Rai, di cui è stato Direttore Generale dal 1960 al 1974, per passare all’Italstat dal 1974 al 1991, per assumere, infine, la presidenza della società di produzione televisiva Lux Vide, di cui è stato anche fondatore. Il suo nome è strettamente legato, nell’opinione pubblica e nella memoria collettiva, allo sviluppo della televisione, intesa innanzitutto come servizio pubblico. Ma Bernabei è stato anche una personalità chiave della politica italiana degli anni Cinquanta, una figura cerniera della Democrazia Cristiana, il più fedele interprete del pensiero e dell’azione di Giorgio La Pira e Amintore Fanfani. Indubbiamente un protagonista dell’Italia della seconda metà del Novecento. Questo volume, primo di una serie, raccoglie i Diari che vanno dal 1956 al 1960, i quali ci offrono un sorprendente affresco della politica italiana e internazionale di quegli anni e un inedito profilo, sotto alcuni aspetti, privato, di molti dei suoi protagonisti. -
Temesa. Il mito e la storia
Con il polionimo Temesa (latino Tempsa) gli antichi hanno identificato un centro ubicato lungo la fascia costiera tirrenica della Calabria, tra Clampetia e Hipponion, dapprima emporion internazionale di scambio di metalli (VIII sec. a.C.), poi centro indigeno posto sotto il controllo delle poleis greche, Sibari prima e Crotone poi (VI-V sec. a.C.), ancora oppidum italico (IV-III sec. a.C.) e colonia civium Romanorum (II-I sec. a.C.), statio lungo la principale viabilità imperiale (I-IV sec. d.C.) e infine una delle più antiche sedi vescovili di tutta l'Italia meridionale (VI-VII sec. d.C.). Vent'anni di studi e ricerche hanno consentito di riconoscere Temesa in un complesso sistema insediativo ubicato tra i corsi terminali dei fiumi Oliva e Savuto, dove sono concentrate numerose testimonianze materiali che coprono, nel loro complesso, l'intera storia del centro antico. Non un unico sito pluristratificato quindi, bensì una pluralità di evidenze, che riassumono quanto noi sappiamo su Temesa da parte delle fonti letterarie. Attraverso la rilettura dei vecchi dati, della cartografia, delle foto aeree, di nuovi scavi e ricognizioni, questo lavoro colma per la prima volta il gap esistente tra l'eccezionale corpus di fonti letterarie relative alla città e i dati archeologici a essa riferibili, fornendo una lettura organica di tutte le fasi di occupazione del suo territorio, dalla protostoria alla tarda antichità. -
Formiche (2022). Vol. 181
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. -
Metodo di negoziazione. Dal «Principe» di Machiavelli all'era della globalizzazione
Il libro presenta un Metodo di Negoziazione ispirato dai testi classici di teorici e professionisti europei, dall’antichità fino a oggi, per i quali la negoziazione ha rappresentato un elemento fondamentale della loro vita. Si focalizza l’attenzione su particolari tipi di negoziato – sociale, legale, commerciale, diplomatico – e si presentano piuttosto gli aspetti generali della negoziazione poiché, da un tipo di negoziato all’altro, gli elementi comuni superano in gran parte le specificità. La prima parte del testo è concentrata sulla fase di preparazione. Successivamente vengono illustrate le fasi chiave del processo negoziale evidenziando le buone pratiche atte a facilitare lo svolgimento della trattativa. Nella parte centrale si analizzano gli ostacoli presenti nel negoziato proponendo una serie di strumenti per poterli superare in maniera efficace. Nelle conclusioni, attraverso alcune domande, il libro aiuta il lettore a creare un proprio metodo di negoziazione.