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Filosofia del diritto, diritto, scienza giuridica
Un testo che ripercorre il dibattito italiano e internazionale sul concetto di diritto e sullo statuto della scienza giuridica. Vi si difende una prospettiva filosoficamente neoempiristica. E nel quadro delle filosofie del diritto novecentesche si adotta la prospettiva del realismo giuridico scandinavo. Questo scardina le certezze della tradizionale dogmatica giuridica, riportandola sul terreno della registrazione della realtà effettuale. La cosiddetta scienza giuridica ha a che fare con un fenomeno come quello del diritto che è intriso di materialità e di proiezioni ideologiche. -
Libertà
La libertà è un tema intrinseco al senso stesso del dialogo tra cultura umanistica e cultura scientifica. Sul versante umanistico, essa ha prodotto interminabili dispute riempiendo di libri intere biblioteche. Sul versante scientifico il tema va acquisendo, con i sempre più sconvolgenti progressi scientifici, una sua drammatica problematicità. Quale risultato di questa centralità, le discussioni sulla libertà non sono confinate ai circoli specialistici, ma coinvolgono con sempre maggiore interesse la società civile e la comunità politica. Gli Atti del Meeting Le Due Culture svoltosi a Biogem dal 21 al 24 Ottobre 2021 raccolgono gli interventi di autorevoli esponenti delle due culture, offrendo preziosi spunti di riflessione e solide basi per un proficuo dialogo. -
Luoghi della formazione. Dalla scuola all'azienda
Il volume mira a indagare i luoghi di lavoro come spazi di formazione e di trasformazione, professionale e umana. Sostenuto dai principi e dai metodi affinati dalla più recente ricerca pedagogica, il testo propone una riflessione sugli strumenti atti a favorire, nell'ambito organizzativo dell'impresa, la maturazione di processi formativi e di opportunità di crescita individuale e socio-organizzazionale. A guidare il ragionamento è l'attenzione alla figura del professionista riflessivo che, nell'auspicio di un rinnovato umanesimo e della formazione per tutta la vita, nutre la prospettiva di una pedagogizzazione dell'azienda. Prefazione di Andrea Gavosto. -
Taormina. Demografia, economia e società di una comunità demaniale siciliana tra Seicento e Settecento
Complice la sua fama, molto si è scritto su Taormina, e numerosi sono i libri a tema storico dedicati a essa; ma la quasi totalità di questi è di segno prettamente erudito e carattere estremamente generale. In modo particolare, assai trascurate sono le vicende taorminesi d’Età moderna, periodo storico considerato tutt’al più come un intervallo buio tra i fasti dell’antichità e il lustro della località turistica mondiale. La ricerca rappresenta un esempio di “microstoria” fondato sulla riconsiderazione della storia quantitativa – demografica in particolare – come filtro per la storia sociale e per lo studio della cultura materiale. I dati emersi, basati prevalentemente sull’analisi dei “Riveli di beni e anime” e dei registri parrocchiali, costituiscono una trama che nel suo complesso permette di mettere a fuoco la città di Taormina tra l’ultimo venticinquennio del Seicento e la metà del secolo successivo; dunque, un secolo prima dell’avvio della sua trasformazione in centro turistico internazionale. Prefazione di Salvatore Bottari. -
La mediterraneità nell'universo visionario di Giulio De Mitri
Il volume offre uno spaccato attuale della ricerca artistica di Giulio De Mitri, che dà al proprio lavoro un valore sempre nuovo, carico di stimoli e di significati: un repertorio cosmogonico attraversato da visioni mitiche e sacrali. Artista rigoroso e al contempo raffinato intellettuale, dai molteplici interessi culturali, nel suo lungo impegnativo percorso De Mitri ha mantenuto costante la profonda riflessione etica ed estetica, assecondata da una formazione di matrice filosofica fondata sul pensiero platonico ed eracliteo, coniugandolo con le istanze sociali e linguistiche del Novecento. Con le sue opere evoca i grandi temi esistenziali, cifra espressiva di un artista tra i più significativi della sua generazione. Il Mediterraneo per De Mitri è lo straordinario universo che lega i fili della Storia dell'uomo, culla di civiltà e di cultura, da Occidente ad Oriente e viceversa: un miracolo che accoglie e distribuisce creatività e bellezza. ""Una mediterraneità, un territorio magico, aperto a ogni diversità - afferma De Mitri -, un Eden dove passione e ragione, natura e Storia si incontrano, perdono i propri confini e si fondono in un corpo e in un'anima, perfetta osmosi capace di generare e determinare nuova vita. Una nuova e feconda visione Meridiana, per una cultura del dialogo, per una ricchezza plurale""""."" -
Il bello simmetrico. L'arte urbana e il corso Numistrano di Nicastro
La costruzione di corso Numistrano è testimonianza di una mobilitazione collettiva guidata dalla regola di un nuovo ordine estetico. Nella Calabria della prima metà del XIX secolo è un’operazione complessa e impegnativa, ma importante per il destino della città di Nicastro, dove tutto deve rispondere, palmo dopo palmo, al pieno rispetto dei principi della simmetria, quale risposta al caos degli eventi naturali. Così una linea di case si sostituisce progressivamente al filare di pioppi che per decenni caratterizza «la piazza grande» e ne condivide gli ambiti funzionali, conservando nel tempo della Storia il carattere di principale luogo urbano di riferimento sociale. Un progetto semplice che parte dai suggerimenti del sito, un’operazione spontanea, con un risultato eccezionale, rivoluzionario, fino ad apparire come una sezione straordinaria di progettazione, di una grande capacità intuitiva senza sforzi intellettuali. In realtà è la specialità dello spazio a dettare la soluzione, senza scardinare il valore della memoria: una vera magia dello spirito del luogo. Un risultato urbanistico e architettonico, quello di corso Numistrano, nel complesso ancora ammirato e dimostrativo della bellezza come regola costruttiva della città, trasfusa nell’immaginario collettivo ed evocata, per generazioni, a unità di misura della civiltà dell’intera comunità. -
Rogerius. Bollettino dell'Istituto della Biblioteca Calabrese (2022). Vol. 1
Rogerius è ""Bollettino dell'Istituto della Biblioteca Calabrese onlus. Periodico di cultura e bibliografia"""", con cadenza semestrale e diretto da Giacinto Namia."" -
Formiche (2022). Vol. 183
Formiche è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 ed animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura. Nato come rivista cartacea, oggi l'iniziativa Formiche è articolata attraverso il mensile (disponibile anche in versione elettronica), la testata quotidiana on-line formiche.net, un sito di informazione europea in lingua inglese anthill.eu, una collana di libri, un programma di seminari a porte chiuse Landscapes ed una Fondazione onlus. -
I Corecom nell'ordinamento della comunicazione
Un modello di authority regionale, con funzioni di garanzia e vigilanza per le comunicazioni in ambito locale, che a distanza di venti anni dalla sua istituzione conserva tutta la sua validità. Questa in sintesi la fotografia dei Comitati Regionali per le Comunicazioni (CORECOM), emersa nell’evento al Senato, in occasione del Ventennale di fondazione, promosso dal Coordinamento nazionale dei CORECOM, con gli interventi di alcune delle più alte cariche delle istituzioni: dal Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, al Vice Ministro Alessandro Morelli, dal Presidente della Commissione bicamerale di Vigilanza RAI, Alberto Baracchini, al Presidente AGCOM Giacomo Lasorella, al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Un evento di carattere non solo retrospettivo, ma con uno sguardo rivolto al futuro, con una serie di proposte volte ad adeguare l’attività allo sviluppo tecnologico e alle novità normative di matrice europea. -
Scritti e discorsi politici. Il libero scambio per la pace tra le nazioni
Quella fra libero scambio e pace non è una relazione scontata. Essa però è stata il fulcro dell’azione politica di Richard Cobden, che fu il principale animatore della AntiCorn Law League, cioè il primo movimento popolare che, dall’esterno delle aule parlamentari, condusse con successo un’azione di persuasione e pressione sui decisori, portandoli, nel 1846, ad abolire i dazi sul grano. Gli argomenti “abolizionisti” di Cobden andavano oltre i confini dell’economia e coinvolgevano la sfera politica e quella morale. Nella sua prospettiva, il libero commercio era una sorta di pedagogia della pace. Per questo, fu attivo, anche in seguito, con alterne fortune, per costruire relazioni solide e pacifiche che esorcizzassero l’incubo della guerra, a cominciare dalla guerra fra Inghilterra e Francia. -
Storia del mondo post occidentale. Cosa resta dell'età globale?
La fase storica successiva alla guerra fredda, prevalentemente definita “età della globalizzazione”, cominciava con la diffusa aspettativa di una affermazione del modello politico, economico e culturale occidentale a livello planetario, rispecchiata da un assetto di potenza unipolare a guida statunitense. A distanza di più di un trentennio, il bilancio storico del periodo smentisce totalmente quella previsione. L’aspirazione unipolarista si è infranta davanti al riemergere di conflitti etnico-nazionalistici, religiosi e di civiltà, ed è stata sostituita dalla realtà complessa di un mondo strutturalmente multipolare, in cui l’Occidente si è decisamente ridimensionato, ed è tornata in luce con forza la geopolitica. -
Lune elettriche (2022). Vol. 2
«Lo strisciante, maleodorante e fervente sentimento anti-industriale che attanaglia una consistente parte del nostro Paese è conseguenza di un capovolgimento dello sguardo che tarda ad avverarsi, In un mondo sempre più visuale in cui ciò che non si mostra non esiste diventa complesso imparare a leggere la pluralità nella sua sacrosanta complessità e apparente disarmonia. Vi spingeremo a farlo tra le pagine di questo secondo numero che abbiamo voluto interamente dedicare al tema ""immagine': Abbandonate fin dal principio ogni idea fuorviante di una immagine estetizzante della """"bella impresa italiana"""" e cercate di focalizzare la sua variazione più immanente e pervasivi colta nell'etimologia mistica di """"visione',' """"rappresentazione'; """"sogno'; """"alterità"""" Se è vero che la verità non risiede solo in quello che si vede, allora l'impresa italiana e la sua conoscenza più profonda non potranno certo essere liquidate attraverso alcune sporadiche incursioni multi-mediali. Capovolgeremo insieme lo sguardo perché andremo a vedere l'incredibile, il non detto, il non bello, il non immediato. Alle fotografie di fabbriche abbiamo preferito le illusioni ottiche, le sparizioni e le conseguenti cancellazioni: l'industriale c'è anche là dove non si vede, il racconto continua ad esistere in assenza dí evidenze palesi. Abbiamo fiutato alcune sacche di tabù che inizieremo a scalfire perché, a prescindere dal prodotto, dal fatturato e dal blasone del marchio - come ci eravamo promessi fin dal primo numero - l'impresa italiana tutta merita scintille di attenzione. Che il nostro sia un monito: andare oltre il visibile! Riconoscendo che le immagini sono anche le idee nasciture, le visioni abortite, i mondi che ci siamo costruiti e che abbiamo deciso di demolire, i dubbi che hanno preso corpo, i futuri che stiamo indovinando, le città che abiteremo. Perché, soprattutto - in termini di leggibilità - ci sono orde dí persone che quel visibile non lo interpretano e non sono ancora pronte a decodificarlo. Chiediamoci inoltre: dopotutto, l'immagine è sempre visibile? E, ammesso che lo sia, dice tutto? Prendiamo ad esempio la copertina di questo numero. Cos'è? Cosa dice? E perché racchiude proprio quell'immagine? Ad un primo sguardo, sembra un disegno di un bambino e infatti lo è, fautrice è Sara, una bambina che abbiamo conosciuto a giugno a Carrara durante una presentazione di Lune Elettriche. In quell'occasione abbiamo chiesto ai bambini presenti in piazza di immaginarsi la copertina del prossimo numero, Ognuno aveva a disposizione dei pennarelli colorati e un foglio bianco. L'unica domanda a cui dovevano sforzarsi di rispondere era: """"Se ti dico fabbrica, industria, impresa cosa ti viene in mente? Disegnalo!"""" Sara ha disegnato quella che agli occhi di tutti noi sembra più una casa che una fabbrica. E di fianco ci ha messo il suo papà, operaio, riconoscibile dal berrettino. Per lei, mentre la disegnava, quella era la sua rappresentazione migliore del concetto """"fabbrica': Che per noi sia ambiguo è solo questione di interpretazione. Ci potremmo chiedere: """"Il papà sta uscendo di casa? O sta entrando in fabbrica? Oppure, Sara ha idea di cosa sia una fabbrica? E se no, ha disegnato l'azione del... -
Il valore dell'ipotesi nella metodologia sperimentale. Perché l'insegnamento del metodo ipotetico è importante nella società della conoscenza
Il libro nasce dalla consapevolezza che occorre ritornare ad una contezza metodologica che si può riassumere in questo modo: la metodologia scientifico sperimentale avanza sul sentiero delle congetture e delle confutazioni. Essa ha inoltre bisogno di creatività che consiste nella creazione di ipotesi nuove e buone per la risoluzione dei problemi. Se è vero, come diceva il biologo Peter Medawar, che l'indagine scientifica comincia come la storia di un mondo possibile, una storia che elaboriamo, critichiamo e modifichiamo a mano a mano che la nostra conoscenza progredisce, la creatività e la fantasia si rivelano dunque ingredienti fondamentali della ricerca dove non esiste e non può esistere alcun procedimento meccanico o di routine (oggi diremmo nessun procedimento algoritmico) per la produzione di idee valide. Nella formazione scolastica, pertanto, e attraverso delle buone prassi, dovremmo coltivare il metodo ipotetico che apre all'autonomia di pensiero. Non solo: se l'apparato teorico di un procedimento sperimentale può essere radicato nella bellezza della creatività del singolo, anche la base empirica della scienza non poggia, come scriveva Karl Popper, sulla roccia, ma su una palafitta. La metodologia scientifico/sperimentale, che qui si incunea nella discussione pedagogica, ha sì una base, ma non un fondamento certo. E questo rende ancora più intrigante, imprevedibile e bello il nostro cammino di uomini e donne desiderosi di conoscenza. -
Condizione e costi dell'insularità. In Italia e In Europa. Con aggiornamenti relativi alla riforma costituzionale
Il volume raccoglie gli atti del Convegno promosso dalla Regione Siciliana e dalla Regione Sardegna, con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e della Commissione Isole della Conferenza delle regioni marittime e periferiche (CPRM), presso la Camera dei Deputati (Sala del Refettorio di Palazzo S. Macuto) il 10 dicembre 2021. A questi lavori si aggiungono, inoltre, alcune riflessioni svolte in occasione del successivo Seminario tenutosi l’8 aprile 2022, presso la sede di Roma della Regione Siciliana sulla proposta: “La condizione di insularità tra Europa ed Italia”, con l’intervento dell’eurodeputato francese, Younous Omarjee, Presidente della Commissione per lo sviluppo regionale (REGI) del Parlamento UE. -
Decarbonizzare la democrazia. Energia, terra e politica dalla rivoluzione industriale alla guerra russo-ucraina
Avviarsi verso un’economia decarbonizzata significa affrontare difficoltà che vanno oltre quelle di ordine strettamente tecnico: l’intreccio che esiste tra il sistema politico-istituzionale e il regime energetico fossile che ne ha reso possibile l’evoluzione richiede una ridefinizione di ciò che sono la società, i rapporti di potere e le aspettative di giustizia. Le tensioni politiche che stiamo vivendo, a tutti i livelli, sono i sintomi e gli esiti della crisi del sistema energetico alla base dello sviluppo delle società moderne che sono state in grado, fino ad un paio di decenni fa, di coniugare sicurezza, consumi ed un livello accettabile di equità. In un gioco di specchi tra la storia degli ultimi tre secoli e la riflessione teorica, questo lavoro cerca di mettere in luce l’emergere di un nuovo pensiero ecologico. -
Nazione pop. L'idea di patria attraverso la musica
L'idea di Nazione continua a proporsi in varie forme e gradazioni. A volte, come avverte Michael Billig, penetra nel nostro quotidiano in modi silenziosi, inavvertiti, ""banali"""". Spesso non viene neppure nominata, eppure sopravvive e prospera. Le «banali profondità della coscienza nazionalista» si riproducono in una ricca molteplicità di manifestazioni. Tra queste c'è anche la musica. Ripercorrendo il legame tra musica e nazione alla luce della Filosofia della musica di Mazzini e dei Prolegomena sul patriottismo di Michels, il volume arriva fino al pop. Dall'analisi del caso italiano emerge una teoria di frasi, sintagmi, ritornelli inseriti in molte canzoni dagli anni Settanta a oggi. Nella musica popolare di massa il tema nazionale si presenta attraverso la celebrazione dell'amore o della nostalgia dell'Italia, il ricordo della storia patria, la critica al carattere e al malcostume italiani."" -
Istituzioni del federalismo. Rivista di studi giuridici e politici (2022). Vol. 2: Il PNRR come motore del cambiamento dell'amministrazione
«Prendendo in prestito una metafora nautica, possiamo dire che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che l'Italia ha concordato con l'Unione Europea per superare gli effetti negativi della crisi pandemica e far ripartire l'economia è già al suo secondo giro di boa. È di fine settembre la valutazione positiva formalizzata dalla Commissione europea sui risultati raggiunti dal nostro Paese nel primo semestre del 2022. Si tratta di ben 44 traguardi e 1 obiettivo rispetto alla road map pianificata, che si aggiungono ad un primo, importante risultato già conseguito nel 2021 e riguardante ben 51 risultati, centrati e riconosciuti dalle istituzioni comunitarie. Un passaggio formale, questo, non di poco conto, dato che, per come risulta essere impostata la dinamica di funzionamento sottesa al PNRR, solo una volta ottenuto dall'UE il riconoscimento dell'effettivo conseguimento degli obiettivi previsti per il singolo step temporale, a seguire può essere poi disposto il pagamento delle singole rate, con le quali è stato frammentato l'imponente impegno finanziario, pari ad oltre 191 miliardi di euro, che la Commissione ha riconosciuto all'Italia come ausilio economico, in parte a fondo perduto e in parte a titolo di prestito agevolato». (dall'editoriale) -
Capitalismo stellare. Come la nuova corsa allo spazio cambia la Terra
I satelliti hanno rivoluzionato la nostra vita senza che ce ne accorgessimo. I sistemi di navigazione satellitare delle nostre auto e dei nostri telefoni cellulari ci guidano in ogni parte del mondo e hanno permesso lo sviluppo di un’economia globalizzata dove la logistica traccia persino i nostri acquisti online passo dopo passo. I satelliti di osservazione della Terra sono i veri strumenti che ci permettono di capire come evolve il clima. La sicurezza dei nostri paesi dipende dalle comunicazioni spaziali e dalle immagini satellitari, come sta a dimostrare la guerra in Ucraina dove il conflitto tra Russia e Occidente si combatte anche in orbita. I satelliti connettono il mondo ma lo pervadono. L’economia spaziale che l’uomo sviluppa sfruttando i segnali satellitari avvantaggia tutti ma arricchisce pochi e se le possibilità che oggi lo Spazio sembra offrire all’umanità appaiono quasi infinite, la realtà è che la dimensione spaziale intorno alla Terra è limitata e dovrebbe essere una risorsa condivisa a disposizione di tutte le nazioni, un luogo eletto patrimonio dell’umanità. Non per un idealistico fanatismo ideologico ma per la sopravvivenza della nostra stessa specie. A nessuna azienda privata, per quanto ricca e finanziata da un governo, dovrebbe essere consentito di monopolizzare lo Spazio per creare un’economia terrestre a proprio vantaggio esclusivo alimentando persino nuovi rischi di emergenze ambientali. Però è proprio quello che sta accadendo oggi sopra le nostre teste distratte dalle concrete e reali difficoltà quotidiane. Come esposto nel libro, poche corporations private stanno plasmando la nuova economia dello spazio integrandola con nuove discipline e differenti settori di mercato: robotica, cibernetica, neuroscienza sono alcune dimensioni che si integrano nei business plan planetari dei nuovi imprenditori che si lanciano nella corsa allo Spazio per cambiare la Terra. -
Campi immaginabili. Vol. 66-67
Fondata ne 1990 e diretta da Rocco Mario Morano, la rivista «Campi Immaginabili» si è distinta per aver creato e consolidato proficue occasioni di confronto di idee e metodologie tra i nostri italianisti più qualificati operanti anche all'estero e quelli stranieri. Inclusa nei più importanti repertori bibliografici internazionali delle riviste di studi umanistici, si rivolge al pubblico degli specialisti di letteratura italiana e comparata, offrendo, allo stesso tempo, strumenti utili di consultazione e di aggiornamento ai docenti delle scuole secondarie e spunti e suggerimenti di lettura ai cultori più esigenti e raffinati delle lettere. Per l'apertura a tematiche vaste e complesse, l'indipendenza critica, la dimensione e il valore qualitativo dei contributi, è stata definita «lo spaccato migliore dell'Italia letteraria». Giorgio Bárberi Squarotti ha dichiarato: «La rivista ""Campi Immaginabili"""", con i suoi saggi di carattere filologico e critico e il suo rigore scientifico - abbastanza raro oggi - è diretta in modo eccellente ed estremamente originale anche per scelta di argomenti e di autori di assoluto valore, talora addirittura mai studiati e ricondotti a una visione nuova e del tutto indipendente da qualsiasi scuola o moda o tendenza dominanti»."" -
La città sepolta. Politica e istituzioni degli ebrei a Catania nel XV secolo
La Sicilia fu definita ""Achèr Israel"""", ovvero """"Altro Israele"""", sembrando così, se non un luogo ideale, un contesto nel quale da secoli gli ebrei convivevano con le altre etnie presenti utilizzando forme organizzative, di amministrazione della giustizia, di culto proprie, e assumendo un ruolo di rilievo all'interno dei diversi tessuti urbani, al contempo separati e profondamente uniti al milieu cittadino nel quale erano radicati. Il volume ricostruisce le vicende della comunità ebraica di Catania nel XV secolo, nel più ampio contesto delle giudecche siciliane, sino all'applicazione dell'editto di Granada. Ne emerge un'immagine nitida della communitas judaica etnea, degli spazi fisici che occupava e del ruolo istituzionale, economico e sociale che ricopriva; l'affresco di una comunità operosa e integrata, seppure inevitabilmente caratterizzata da forti tratti distintivi. Prefazione di Asher Salah.""