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Autobiografia
L'""Autobiografia"""" di Friedrich A. von Hayek è un prezioso patrimonio, in cui il lettore può trovare fecondità di idee e di eventi. Uno dei principali protagonisti della cultura del Novecento racconta la sua vita: mostra la sua formazione, le affinità intellettuali, gli scontri teorici, le peripezie, il suo lungo viaggio all'interno delle scienze sociali. È la vita straordinaria di un personaggio straordinario, che ha dato rilevantissimi contributi nel campo dell'economia, della psicologia teorica, della teoria della conoscenza, della filosofia politica, del diritto e della storia delle idee. Hayek ha studiato a Vienna e a New York. E ha poi insegnato nella stessa capitale austriaca, a Londra, Chicago, Friburgo (i.B.). Ha vissuto in territorio britannico per quasi vent'anni, partecipando in prima linea a quelli che sono stati chiamati gli """"anni d'oro"""" della London School of Economics and Political Science. La sua disputa teorica con Keynes costituisce una delle pagine più rilevanti della sua vita e della cultura economica. Da quel periodo e da quelle vicende ha preso avvio la sua riformulazione del liberalismo classico. Il che lo portato a essere, per buona parte del Ventesimo secolo, il maggiore punto di riferimento per quanti, pur nelle convulsioni e nelle difficoltà di tanti momenti, hanno continuato a credere nel futuro della civiltà liberale. Premio Nobel per l'economia nel 1974. Contiene in appendice una lunga conversazione con James M. Buchanan. Postfazione di Lorenzo Infantino."" -
L' America latina sulla scena globale. Nuovi lineamenti geopolitici di un continente in crescita
Spesso trascurata dai grandi circuiti di attenzione mediatica e considerata geopoliticamente irrilevante per la tradizionale dipendenza dalla potenza statunitense, di cui era raffigurata quale ""cortile di casa"""", l'America Latina negli ultimi anni è andata guadagnando una maggiore centralità nello scacchiere globale. Ottimi trend di crescita economica, come testimoniato dalla presenza di tre Paesi dell'area nel G20, più ampia apertura al commercio internazionale, un apprezzabile consolidamento dei processi democratici (che allontanano il ricordo di passati regimi autoritari) propongono un'immagine nuova e dinamica del subcontinente. L'impetuosa crescita del Brasile, sul piano politico ed economico, ha inoltre dotato l'America Latina di una forza motrice per i processi di integrazione regionale che, arricchitisi di nuove iniziative (quali l'Unasur), possono favorirne stabilità e sviluppo. Dal canto suo, anche l'irrompere del Venezuela chavista e la sua politica di alleanze in un'ottica di antagonismo verso Washington ha profondamente alterato le consuete linee della geografia politica regionale. Oltre agli Stati Uniti ed ai Paesi europei, nuove forze a livello mondiale - Cina e Russia, su tutte stanno scoprendo il gusto della collaborazione con gli Stati latinoamericani e ne sono diventati partner di rilevanza strategica. Un ampio ventaglio di motivazioni giustifica pertanto l'attuale interesse che l'America Latina riesce a suscitare nell'attuale panorama """"globalizzato""""."" -
Terroni 2.0. Cambiare il Sud vivendo altrove
I terroni 2.0 che lasciano il Mezzogiorno per studiare e lavorare altrove sono dei veri rivoluzionari, affermano una loro personalissima ""dichiarazione d'indipendenza"""", rinunciando alla rete di protezione che li circonda, scegliendo di farsi artefici del proprio destino e non vivacchiare in perenne attesa del """"posto"""", del """"favore"""", del """"permesso"""". Non torneranno a vivere """"a casa"""", vi """"scenderanno"""" per qualche giorno di vacanza e magari per una cerimonia particolare: dovunque andranno, qualsiasi traguardo professionale raggiungeranno, i terroni 2.0 continueranno a sentirsi figli del Sud, un'appartenenza che non è un marchio da cancellare, bensì un aspetto dell'identità quotidiana rielaborato in salsa globale. Gli appelli a non partire o a tornare sono inutili, se non dannosi. È più opportuno provare a stimolare una """"coscienza di classe"""" nell'animo di questi nuovi emigrati contemporanei, invitandoli a partecipare alla vita pubblica del Mezzogiorno anche a distanza. In una fase drammatica per la storia e l'economia nazionale, la speranza dell'Italia e del Sud deriva anche e soprattutto da questo esercito di menti brillanti: come un libero governo in esilio, hanno il compito di organizzare la resistenza culturale, diffondendo l'eresia del merito e della legalità. Sono queste le """"rimesse"""" che i terroni 2.0 possono spedire a casa: il know-how e una nuova forma mentis."" -
Scrittori in corso. Osservatorio sul racconto contemporaneo
Il volume raccoglie saggi su diciotto autori di racconti. Si propone di fornire una mappa critica sulla forma breve praticata nella narrativa contemporanea, un genere poco studiato, da qualche decennio meno visibile nel dibattito sulla letteratura contemporanea e sottomesso alla preminenza del romanzo. La forma breve - e i saggi del volume lo attestano - presenta tuttavia un campo di sperimentazione della scrittura e spesso indica in anticipo la direzione della narrativa contemporanea. È dunque un ottimo campione d'indagine per descrivere gli orientamenti e le tendenze dell'intera narrativa contemporanea. La scansione cronologica tra 1980 e 2010 consente di tracciare un primo ordine storiografico del genere e delle sue forme. Al contempo gli autori selezionati danno conto di un nuovo policentrismo dei luoghi di elaborazione letteraria: da Milano e Roma la produzione si è spostata parimenti sull'intero territorio nazionale e si può osservare come le periferie dimostrino maggiore vitalità e specificità del centro, segnalando la presenza di peculiari linee regionali, sarda, campana, romagnola, veneta, calabrese, ecc. Ciascun saggio testimonia poi di modalità stilistico-tematiche caratterizzanti i singoli autori, tali da segnalare una varietà e complessità sperimentale della narrativa breve che impedisce forse di delineare una tendenza generale comune. -
La democrazia schiacciata. Scipione Borghese deputato e politico nell'Italia giolittiana
Il volume affronta la vicenda politica di Scipione Borghese, rampollo della nobile famiglia romana, deciso a farsi interprete del meglio della cultura politica democratica. Affascinato dal socialismo riformista, Borghese sarebbe poi entrato nel partito radicale, del quale sarebbe divenuto un autorevole esponente e dal quale sarebbe stato ripetutamente candidato tra il 1902 e il 1914. Letta attraverso la cartina al tornasole del sistema giolittiano, la ""piccola"""" vicenda di Borghese si rivela sintomatica della condizione della democrazia italiana nel primo quindicennio del secolo XX: una democrazia """"schiacciata"""" in un sistema polarizzato tra lo spazio legittimo del liberalismo e quello illegittimo delle forze antisistema. Inevitabilmente avviluppato dalle maglie del sistema giolìttiano, Borghese finirà con lo smarrire i capisaldi del proprio """"democraticismo"""", fino a maturare una complessiva sfiducia nella politica e nella sua capacità di modificare le basi della società italiana."" -
L' Europa del disincanto. Dal '68 praghese alla crisi del neoliberismo
L'originalità dei contributi presenti in questo volume sta nel cercare, attraverso l'esame di alcuni casi specifici, le motivazioni profonde e le origini di quel processo di progressiva decostruzione ideale e sociale che portò alla fine del blocco sovietico e della Jugoslavia. Nello stesso tempo vengono in considerazione gli enormi problemi (tensioni nazionaliste e disgregazione stessa degli Stati, abbattimento del welfare), che si sono successivamente aperti, tali da suscitare per certi versi un ""crudele rimpianto"""" del passato, non solo ad Est. Il fallimento del sistema neoliberista ha messo a nudo tutte le contraddizioni che nel corso di questi anni si sono accumulate nelle società europee, aggredite da corruzione e gestione arbitraria e verticista dell'economia, mentre la dittatura comunista cinese ha finito per rappresentare il modello di organizzazione del lavoro. Ciò ha provocato spinte populiste di estrema destra ma anche un forte risveglio di quello """"Zivil-courage"""" che a suo tempo portò alla vasta mobilitazione di massa contro i governi dei Paesi del """"socialismo reale"""". Questa Europa, specialmente nella sua componente giovanile, ormai non crede più nelle attuali classi dirigenti, che hanno ridotto la democrazia a una mera formalità, a un flatus vocis, e dal disincanto sta rapidamente passando alla rabbia e all'indignazione."" -
Atti della settima «Lezione Mario Arcelli» (Piacenza, 4 marzo 2011)
Questa collana di contributi ha l'obiettivo di rendere pubblici gli atti degli interventi che, nelle intenzioni, verranno proposti ogni anno nella giornata di studi intitolata alla memoria di Mario Arcelli. Le lezioni si tengono annualmente a Piacenza, presso il CeSPEM Mario Arcelli, centro studi dell'Università Cattolica - sede di Piacenza - e presso la Biblioteca Comunale ""Passerini-Landi"""". Lo scopo di questa iniziativa è quello di ricordare la figura di Mario Arcelli, economista di lontane origini piacentine, con una testimonianza di approfondimento scientifico che consenta di valorizzare al meglio la raccolta di volumi economici da lui lasciata alla città di Piacenza e depositata presso la Biblioteca Comunale """"Passerini-Landi"""", e di rendere possibile una maggiore divulgazione degli studi che verranno presentati annualmente."" -
Contributo alle teorie della performance. Esercizio in ottica di genere
"Il libro presenta una serie di indizi di come l'autrice abbia cercato e stia cercando di costruirsi un proprio territorio teatrale. Ne risulta una drammaturgia dell'esperienza, in quanto il teatro, inteso come pratica di processi creativi e di conoscenza più che come produzione di opere, nasce come risultato di una dialettica di elementi che anziché essere formali e linguistici (come può essere la dialettica tra parola e scena) sono altrettante tracce di vissuto. Il primo è la condizione di donna attrice; di un teatro femminile e femminista dove la definizione di genere esprime il lato """"altro"""" di un mondo teatralmente già """"altro"""". Un altro alla seconda potenza che conduce a un rapporto particolare col linguaggio, col corpo, con la significazione drammatica. Il secondo elemento di questa drammaturgia dell'esperienza è rappresentato dalla geografia dell'origine, dal luogo di provenienza, la Calabria, che si fa materia teatrale nel momento in cui se ne riscopre la ritualità popolare, il vissuto extra quotidiano di feste in cui rito, celebrazione, rappresentazione, tragedia si incontrano nelle tracce marginali di zone di territorio non ancora spiacevolmente omologate. Poi c'è la ricerca sulla voce, terzo degli elementi della drammaturgia dell'esperienza, ma anche luogo di sintesi e di incontro fra gli altri."""" (dalla Prefazione di Lorenzo Mango)" -
Percorsi di editoria religiosa ed altro
L'universo libro, dalla nascita della carta stampata ai giorni nostri, costituisce una materia sconfinata non facile da sintetizzare e non semplice da comprendere ai più. Il presente testo, con la semplicità dell'intervista ad un ""addetto ai lavori"""", cerca di ovviare così al problema proponendo una sintesi del mondo editoriale, dagli esordi ai primi e-book, tracciando la storia delle prime editrici religiose, il loro percorso e la loro crescita, fino a giungere agli editori più significativi del panorama italiano ed internazionale. Non solo, in questo ricco ed articolato excursus, si descrivono gli aspetti generali e particolari del lavoro editoriale, della lettura, della comunicazione e della pastorale, con particolare attenzione alla missione dell'editore cattolico e più specificamente dell'""""editore del Papa"""". Ed ancora, copyright, royalty, futuro dell'industria del libro e una panoramica delle fiere del settore nazionale e internazionale. Prefazione di Giuliano Vigini."" -
Giovan Battista Falcone segretario della spedizione di Sapri
La breve vita e la difficoltà di reperire documenti hanno fatto scrivere poco su Giovan Battista Falcone, segretario della Spedizione di Sapri ( 1857). La lacuna è colmata da questo volume, nel quale se ne traccia la figura e l'attività politica. Gli interrogativi, sui quali, finora, si son fatte congetture, vi trovano risposta. L'autore, infatti, ricostruisce la vicenda, fino al suo tragico epilogo, col supporto di numerosi documenti inediti. Ne vien fuori, perciò, un quadro preciso dei fatti e l'impegno spassionato profuso dal Falcone, tanto da far dire al Mazzini: ""Se avessi la gioventù italiana come costui, l'Italia sarebbe fatta!"""". Prefazione di Luigi M. Lombardi Satriani."" -
La cucina calabrese
Ormai da anni c'è un fiorire di libri dedicati alla cucina calabrese quasi che il rinnovamento tanto sperato della regione possa in qualche modo passare anche attraverso la tradizione culinaria. Bisogna però dire che molto spesso si tratta di ricettari improvvisati, di proposte approssimative che di calabrese hanno soltanto l'origine. Grazia Furièri, a differenza di molti altri, non ha improvvisato nulla e non ha distorto nessuna delle ricette, pur sapendo (e lo dice chiaramente nell'introduzione) che gli interventi personali in cucina possono essere determinanti. Questo ricettario, arricchito di 64 tavole a colori e oltre 220 ricette, è un contributo di ciò che la Calabria, proprio nella sua diversità, ha saputo conservare e tramandare servendosi delle risorse autentiche offerte dal territorio. Ed è proprio questa specie di unità nelle diversità che fa della cucina calabrese una delle regine assolute del panorama culinario. -
Guagliò. Storie di rughe
Sullo sfondo dei vicoli delle pittoresche ""rughe"""" catanzaresi, """"Guagliò"""" racconto la storia intrecciata di tre vite, tre giovani esistenze legate da un sentimento di amicizia puro, saldo tanto da oltrepassare i limiti delle incomprensioni e delle gelosie adolescenziali. Pieveloce, Francesco e Lia riusciranno a superare con successo le dure prove a cui il destino li sottoporrà, per ritrovarsi pronti ad affrontare la vita adulta, dopo aver maturato la consapevolezza che le difficoltà e i dolori, per quanto forti e apparentemente insormontabili, non possono scalfire l'unicità di un vincolo che li ha resi """"indispensabili gli uni agli altri"""". """"Guagliò"""" è un romanzo poliedrico, d'amore, d'amicizia e di ideali, ma è anche un bellissimo e colorito squarcio di vita popolana, una finestra aperta su un mondo, tanto caro all'autore, oramai mutato, se non del tutto scomparso, fatto di rapporti genuini e semplici, di legami autentici e non corrosi dal tempo né dalla """"smania"""" di affermarsi a scapito dell'altro."" -
Eccellenza italiana
L'Italia è il primo Paese al mondo per patrimonio artistico e culturale. Il made in Italy è universalmente considerato sinonimo di eleganza, creatività, innovazione. Per ammirare le nostre meraviglie naturalistiche e artistiche, milioni di turisti da ogni parte del mondo varcano ogni anno i confini nazionali. Il mondo ci considera leader nel modo di mangiare, di vestire, di comporre e di esportare buona musica, nella solidarietà, nello sport, nella ricerca. Spesso il nostro Paese sale sul podio dell'eccellenza mondiale. Questo libro rende giustizia a coloro che nei vari settori artistici, istituzionali e sociali hanno reso grande il Bel Paese, riservando al lettore sorprese e curiosità che non si aspetta, attraverso un'analisi dettagliata dell'eccellenza italiana. Presentazione di Giorgio Napolitano. -
Italia federanda
Come reagire alla lunga agonia (o malaise) che si è impadronita del nostro Paese? A molti sembra una ""fattura"""", un sortilegio da cui è impossibile uscire. Ma non è così. Basta infatti rendersi conto del significato di tante iniziative concrete che ci circondano e di come le cose evolvono altrove -soprattutto nei paesi leader del federalismo democratico - per capire che una via d'uscita ci sarebbe; che sarebbe possibile sbloccare per sforzi successivi, partendo dalle diverse realtà, le straordinarie potenzialità inespresse del Mezzogiorno e del Paese. Ma, per ottenere tale risultato, bisogna uscire dalla logica """"gattopardesca"""" della politica italiana e sviluppare, invece, una passione solida e serena per il cambiamento: per risultati concreti, plurimi, orientati (monitorati, valutati) - nel senso della democratizzazione progressiva, della crescita economica e dello sviluppo civile. Il testo si concentra su alcuni aspetti chiave di questa questione decisiva ed esplora, sulla base dell'esperienza teorico-pratica, come sarebbe possibile che l'Italia... diventasse davvero """"una Repubblica democratica, fondata sul lavoro""""."" -
Non resistere non desistere. Un'alleanza di cura per rispettare la vita e la dignità umana
Eutanasia, testamento biologico, dichiarazioni anticipate di trattamento, accanimento terapeutico, cure palliative, stati vegetativi. Da alcuni anni queste parole fanno stabilmente parte del dibattito pubblico, politico e sociale relativo al fine vita e alle condizioni di massima fragilità. L'intento di questo volume è quello di approfondire e confutare i falsi miti della ""buona morte"""", dando risposta fondata alle domande di senso che realizzano e costituiscono la questione antropologica. Esistono malattie inguaribili, ma non esistono malattie incurabili: la condivisione della fragilità restituisce a chi soffre la fiducia e il coraggio a chi si prende cura dei sofferenti. """"Resistere"""" quando non c'è più nulla da fare è vano; parimenti """"desistere"""" quando invece ci sarebbe ancora spazio di cura, è una grave omissione. La vera libertà per tutti, credenti e non credenti, è quella di scegliere a favore della vita, perché solo così è possibile costruire il vero bene delle persone e della società."" -
L' Italia come l'Argentina? Similitudini e contraddizioni di due democrazie malate
In Italia, sovente, viene evocato lo spettro del baratro. In questi casi, spesso, si fa riferimento alla nazione Argentina. Si è soliti usare e abusare dell'Argentina per richiamare una situazione di fallimento sociale, politico ed economico, di caduta di un mito, di viale del tramonto della società. L'Argentina viene additata in Italia ed in Europa come un luogo sociale dove una serie irripetibile di errori e negligenze della politica hanno prodotto una straordinaria situazione di crisi continua negli ultimi quarant'anni che ha fatto inabissare il Paese nel ranking dei paesi in via di sviluppo. La mano italiana ha costruito le fondamenta economiche dell'Argentina e i nostri caratteri hanno forgiato sentimenti e comportamenti, positivi e negativi, al di là dell'oceano e hanno contribuito in modo irreversibile a disegnare il profilo sociale dell'Argentina. Per queste ragioni è assolutamente indubbio che il parallelo fra i due paesi è legittimo ed è, altrettanto ovvio, che il paragone tenda a trasformarsi in paradosso e il paradosso, come è ovvio, si costruisce e si misura sui difetti e non sui pregi. Il libro intende, quindi, restituire una dignità culturale a questo paradosso, di farlo uscire dalla boutade politica per consentire a tutti di leggere e comprendere analogie e differenze che accostano e dividono i due paesi soffermandosi, particolarmente, sulle similitudini. -
T. S. Eliot. Alle origini del pensiero politico
Attraverso la ricostruzione dell'itinerario critico avviato nel 1922 con la Terra desolata e culminato nella dichiarazione ""anglo-cattolica, monarchica e classicista"""" del 1928, il libro porta in primo piano le motivazioni, le finalità e la genesi del pensiero politico di Eliot. Animata dall'intento di ristabilire il valore intellettuale del Cristianesimo e imperniata sulla distinzione tra l'""""Eterno"""" e il """"Transitorio"""", l'attività di Eliot si traduce in un impianto teorico sorretto dal primato attribuito alla fede religiosa, articolato sull'adesione ai principi del conservatorismo e incentrato sull'intento di privilegiare le idee politiche rispetto alla politica. In tale prospettiva, le analisi storiche di Eliot si impongono come il presupposto fondante di un discorso politico finalizzato a istituire una diretta congiunzione tra i compositi scenari della modernità e le contraddizioni ideologiche del proprio tempo."" -
Credere nello Stato? Teologia politica e dissimulazione da Filippo Il Bello a Wikileaks
Un'istituzione quale lo Stato moderno, che fin dai suoi primi passi si è autorappresentata quale sovrana e interprete di un potere assoluto (libero da ogni vincolo), è del tutto incomprensibile se non si coglie il legame che da sempre essa intrattiene con la teologia. Dal momento che pretende obbedienza e rivendica un controllo monopolistico della forza sul territorio, lo Stato intreccia insomma questioni istituzionali e religiose: prima rivendicando una legittimazione di carattere sacrale e utilizzando la religione quale instrumentum regni, poi prospettandosi come alternativa metafisica e fonte autentica di ogni possibile salvezza e, infine, interpretando il venir meno di ogni trascendenza e il trionfo dello strumentalismo. Il presente volume, che evoca un gran numero di questioni e autori senza avere la presunzione di individuare una soluzione definitiva a dibattiti tanto complessi, traccia un percorso volto a chiedersi se si possa davvero aver fede nello Stato, facendone il senso ultimo della nostra esistenza, e prestar fede a quanto affermano gli ideologi schierati a sua difesa. Il tema della teologia politica e quello della dissimulazione - dello Stato quale fonte di occultamento della realtà - sono d'altro canto strettamente legati, dato che l'aperta sfida che il potere moderno ha lanciato alle confessioni religiose propriamente dette lo ha costretto a moltiplicare le falsificazioni e gli inganni. -
Il potere e la coscienza. Thomas More nel pensiero di Francesco Cossiga
Questo libro rievoca la fervida ammirazione, anzi la profonda amicizia di Francesco Cossiga nei confronti di Thomas More, la cui figura e le cui opere ha più volte richiamato nel corso della sua vita. Il libro, che esce a un anno dalla sua morte, segue due complementari percorsi di ricerca. Il primo è costituito dall'analisi di una selezione di scritti, discorsi e conferenze, che vanno dal 1991 al 2004, che ci restituisce l'immagine che di More aveva Cossiga; le qualità personali, culturali e politiche sulle quali ha tante volte soffermato la sua attenzione; il monito che ha lasciato alle generazioni successive; il rapporto tra etica e politica, tra santità e laicità, tra verità e coscienza; la sua realistica visione del bene comune, dell'utopia come ironia; la sua personale resistenza contro la ragion di Stato che ne fa un paradigma per la modernità. Il secondo è la ricostruzione del ruolo svolto da Cossiga a sostegno della proclamazione di San Tommaso Moro a patrono dei governanti e dei politici, avvenuta nel 2000 a seguito di una petizione presentata da numerosissime personalità politiche di primo piano di vari continenti. Un processo di mobilitazione di cui Cossiga fu il principale artefice, insieme al senatore venezuelano Hilarión Cardozo. Postfazione di Pasquale Chessa. -
Attentato alla giustizia. Magistrati, mafie e impunità
L'obiettivo strategico di ogni mafia è l'impunità. Solo quella rende credibile, longeva e ricca l'organizzazione criminale. Ma l'impunità, personale e patrimoniale, per essere conseguita necessita di complici nelle istituzioni, nel mondo delle libere professioni e nella imprenditoria. Il tema è di grande attualità. Anche alla luce dei recenti sviluppi sulla ""trattativa"""" tra Stato e mafia che sarebbe sullo sfondo delle stragi del 1992 e 1993. E allora la ricerca, dopo avere richiamato le indagini su quella tremenda stagione, illustra un repertorio di trattative tra la mafia e i suoi complici. Chi sono i complici? In che modo interferiscono sulla giustizia? Si parla di politici, poliziotti, imprenditori, liberi professionisti che ostacolano l'accertamento delle verità processuali. Sono storie tratte da sentenze, ordinanze, documenti delle procure e della commissione parlamentare antimafia, letti anche attraverso i commenti della stampa e degli osservatori specializzati. Il volume parla anche di come lo Stato contrasta questo fenomeno. Dei proclami della politica, delle promesse non mantenute e degli errori strategici. La conclusione fa il bilancio di una stagione dell'antimafia giudiziaria, dell'impegno dei magistrati e dei suoi limiti. Una autocritica fondata sulla lezione di Giovanni Falcone che non rinuncia a formulare proposte concrete per una azione più incisiva e, comunque, rispettosa delle regole dello stato di diritto.""