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Insegnare a trasgredire. L'educazione come pratica della libertà
«Ci sono libri che ci interpellano, ci stanano, ci obbligano a interrogare la nostra posizione nel mondo, a riconoscere i poteri che subiamo e quelli che esercitiamo. E Bell Hooks, intellettuale afroamericana, è di quelle che dicono la verità» - Silvia Nugara, il ManifestornCome possiamo ripensare le pratiche di insegnamento nell'era del multiculturalismo? Cosa fare degli insegnanti che non vogliono insegnare e degli studenti che non vogliono imparare? Come affrontare il razzismo e il sessismo in classe? Intriso di passione politica, ""Insegnare a trasgredire"""" fonde la conoscenza pratica dell'insegnamento e la connessione profondamente avvertita con il mondo delle emozioni e dei sentimenti. Un libro su insegnanti e studenti che osa affrontare questioni quali eros e rabbia, dolore e riconciliazione, nonché il futuro dell'insegnamento stesso. Bell Hooks - scrittrice, insegnante e intellettuale nera e ribelle - propone un concetto di educazione come pratica di libertà."" -
Il lupo nell'ovile. Diritto, liberalismo, vita comune
Secondo l'autore, gli intellettuali di sinistra non hanno più scuse. Al ritmo con cui procede il brave new world liberale, se non si delinea subito all'orizzonte nessun movimento popolare autonomo, capace di agire collettivamente su scala globale, purtroppo non è lontano il giorno in cui non rimarrà quasi più nulla da proteggere dagli artigli del lupo nel vecchio ovile umano. Ma non è, in fondo, ciò che Marx stesso sottolineava nel famoso capitolo alla giornata lavorativa? ""Nella smodata e cieca passione"""", scriveva, """"nella sua avidità da lupo mannaro di pluslavoro, il capitale oltrepassa non solo gli estremi limiti morali della giornata lavorativa, ma anche quelli semplicemente fisici"""". Il lupo nell'ovile è una spietata critica al sistema liberale, da parte di uno dei più importanti filosofi contemporanei."" -
Non sarà un pranzo di gala. Crisi, catastrofe, rivoluzione
Un innovatore del pensiero critico dibatte con i massimi protagonisti della politica economica italiana e internazionale. A partire da una tesi di fondo: la lotta tra capitali per la conquista dei mercati mondiali conduce alla centralizzazione del potere nelle mani di pochi vincitori e alla consequenziale reazione sovranista degli sconfitti. Una ""pura lotta di classe in senso marxiano, ma tutta interna alla classe capitalista"""", con il lavoro totalmente zittito. A meno di una svolta."" -
La fragilità del potere. Mobilità e mobilitazione a Bangkok
19 maggio 2010: l'esercito thailandese dispiega carri armati, cecchini e armi da guerra per disperdere le migliaia di Camicie rosse che avevano occupato il centro economico e commerciale di Bangkok, chiedendo elezioni democratiche e di porre fine alla disuguaglianza sociale. Fondamentale il ruolo dei conducenti di mototaxi, che filtrano e bloccano la mobilità nell'area, sfidando l'egemonia di Stato. Quattro anni dopo, lo stesso generale dell'esercito che aveva guidato l'attacco sale al governo con un colpo di Stato, senza alcuna opposizione. Come può il potere mostrarsi così fragile ed esposto nel 2010 e così risoluto appena quattro anni più tardi? Attraverso uno studio etnografico sui conducenti di mototaxi di Bangkok, Claudio Sopranzetti presenta una lucida analisi del potere e della sua fragilità. -
Le reti del potere. La costruzione sociale della oikocrazia
L'oikocrazia è una nuova forma di governo che si pone come trasversale ai regimi e agli Stati poiché basata sul clan come attore sociale di riferimento e sulla prevalenza degli interessi privati su quelli pubblici. Di fatto, è l'algoritmo del potere contemporaneo, il codice sorgente della globalizzazione, una sorta di World Wide Web reale che ha i propri programmatori e i propri server in Occidente. Quasi come in un gioco a parti invertite, infatti, oggi è la società umana che si adegua ai progressi tecnologici, sforzandosi di emularne la ricchezza di forme e strutture e dando vita a modelli di network sociali sempre più complessi. -
Divenire forma. Epigenesi e razionalità
La filosofia continentale contemporanea può congedarsi da Kant? Le strutture della conoscenza sono ormai sotto attacco. Fin dalla prima Critica le stesse erano irremovibili. Ora la finitudine, la fenomenicità e la sintesi a priori sembrano erose. La parola d'ordine dell'era postcritica è l'abbandono del trascendentale. Le recenti ricerche sullo sviluppo del cervello offrono un quadro tutt'altro che indiziario, contrapponendo l'idealismo trascendentale alla tesi dell'origine biologica dei processi mentali. Catherine Malabou, tra le più importanti filosofe contemporanee, elabora in modo sorprendente la risposta di Kant alla sua posterità. Fedele al proprio oggetto, il libro disvela la sua epigenesi, ovvero la crescita differenziata del suo embrione. Nella filosofia critica, e per coloro che la sanno interpretare, l'epigenesi costituisce la vita del trascendentale e la promessa della sua trasformazione. -
Notti tossiche. Socialità, droghe e musica elettronica per resistere attraverso il piacere
“Notti tossiche” esplora il potenziale politico dell’andare in discoteca attraverso una grammatica diversa da quella dell’attivismo tradizionale, concependo il clubbing come una guerriglia micropolitica votata al presente, in cui corpi e piaceri sono il punto d’appoggio del contrattacco. Per riuscirci è necessario: primo, riconoscere come la somatofobia – il rifiuto dell’immanenza della carne a favore della trascendenza del pensiero – abbia modellato la storia dell’Occidente; secondo, mettere in pratica il (contro)sapere edonico elaborato da quegli artisti, intellettuali, soggetti LGBT, femministe e queer che per primi hanno riconosciuto le potenzialità insurrezionali del piacere. Il risultato è un’immersione totalizzante in un microcosmo prodotto dall’incontro tra suoni, sguardi, sostanze ed energie per indagare la capacità del clubbing di configurarsi come spazio di resistenza alla managerializzazione del sé e all’anestetizzazione sociale del regime post-disciplinare contemporaneo. -
L' ultimo tabù. Filmare la morte fra spettacolarizzazione e politica dello sguardo
La morte è oggi uno degli elementi più ricorrenti dell'immaginario visivo occidentale. Se da una parte la comunicazione audiovisiva tende a presentare il cadavere come un oggetto spettacolare, dall'altra esso è diventato una posta in gioco cruciale nell'arena politica, in particolare a seguito della circolazione internazionale di alcuni video dello Stato Islamico. Se è vero che la teoria del cinema si interroga da tempo sull'idea-limite del filmare la morte e che pare esistere a livello antropologico una connessione profonda fra l'atto di prendere un'immagine e quello di togliere la vita, urge costruire una cornice teorica coerente che sia in grado di interrogare la complessità del fenomeno, tracciando genealogie impreviste ed evitando facili semplificazioni: offrendo un punto di vista nuovo e fortemente interdisciplinare su questo intricato insieme di questioni. -
Marie-Aimée Hélie-Lucas. Ritratto di una sociologa algerina
L'impegno della sociologa algerina Marie-Aimée Hélie Lucas a favore dei diritti umani delle donne si può descrivere seguendo due direttrici, una di tipo diacronico e l'altra di tipo sincronico. La prima riguarda la sua storia di vita: partigiana e militante della guerra di liberazione algerina e, successivamente, femminista e attivista per i diritti umani delle donne musulmane. All'interno di quella diacronica si inserisce la direttrice sincronica: da sociologa, nei numerosi saggi scientifici pubblicati ha saputo descrivere il drammatico passaggio dalla speranza di realizzare una concreta parità di genere, quale conseguenza naturale della lotta di liberazione algerina, alla constatazione di un uso strumentale delle donne da parte della rivoluzione. ""Marieme"""" denuncia da anni il tentativo di neutralizzare ideologicamente il contributo delle donne alla trasformazione del mondo musulmano, con la complicità di autorevoli esponenti di un relativismo culturale politically correct, da Fanon a Obama."" -
Il misterioso zoppicare dell'uomo. Indeterminazione umana, democrazia, autorità e libertà
"Si vive di danze, di ballo sociale"""". È questo il verso di una bella canzone di Ivano Fossati, in cui è racchiuso il significato del libro. L'autore si misura con l'assillo dei suoi ultimi vent'anni: com'è possibile contrastare l'individualismo proprietario e i valori neoliberali egemoni oggi, come si può prospettare una vita più appagante, esaltante e felice senza cadere nel moralismo civico ma additando la via del desiderio? Ove per desiderio si intenda non il nichilismo del godimento sfrenato, ma la progettualità politica e sociale volta a fare i conti con qualcosa di indefinibile che non si soddisfa mai e ha bisogno quindi anche dell'autorità per non cadere nell'illusione dell'appagamento tramite il dominio, per tenere aperto quel desiderio fi no alla fi ne dei propri giorni. Autorità e desiderio, ordine e libertà sono i corni di un dilemma da cui non è possibile uscire per l'essere umano. Rappresentano gli estremi di un'oscillazione che può essere esaltante per gli uomini e le donne della democrazia intesa come ballo popolare che affronta il dilemma tragico dell'esistere con la forza dell'affetto e della solidarietà sociale." -
Robert Michels. Un intellettuale di frontiera
Nel 1910 Loria definì Robert Michels un ""chierico vagante"""". Più recentemente Henry Stuart Hughes non ha esitato a indicarlo come """"il più cosmopolita tra i principali intellettuali del Novecento"""". In effetti, non è possibile né comprendere appieno il significato della sua opera, né venire a capo delle tante contraddizioni che segnarono il suo itinerario senza fare riferimento al suo profilo di """"intellettuale di frontiera"""". A partire dell'idea di frontiera, il contributo sociologico di Michels si è dimostrato significativo nel rinnovamento della scienza sociale italiana, concorrendo anche a modificare l'immagine internazionale della penisola italiana, fino ad allora rimasta per lo più legata alle impressioni goethiane. L'autore meglio noto per La sociologia del partito politico (1966), un'opera considerata ancora attuale perché consente di far luce su alcune delle logiche alla base della vita politica contemporanea, si caratterizzò per una forte sensibilità nei confronti dei meccanismi di formazione delle identità collettive. Un sentimento che lo spinse a nutrire un costante interesse per il tema identitario della nazione fino a gettare le basi di una """"sociologia del sentimento patrio"""" e di una sociologia dello straniero. Robert Michels non fu solo l'elitista e lo studioso delle oligarchie e dei partiti politici, ma un autentico nomade del pensiero, degli spazi e delle classi sociali."" -
I luoghi delle merci
L’analisi di ciò che accade negli spazi deputati all’attività commerciale ci consente di stabilire che il valore si determina in rapporto a un’esperienza estetica, anche dei luoghi. Dal grande magazzino ottocentesco fino ai shopping mall contemporanei, la morfologia di questi luoghi risulta un delicato punto di equilibrio tra la volontà di favorire le prestazioni della merce, la rielaborazione dei repertori formali che si sono sedimentati nella storia dell’architettura e l’esito sempre incerto della loro contingenza, caratterizzata dalle medesime tensioni tra artificio e spontaneità che animano qualunque altro spazio rituale. Alla metafora ormai classica della cattedrale, l’esplorazione proposta da questo volume affianca le immagini altrettanto connotate del purgatorio, dell’apocalisse, dell’Eden o del Nuovo Mondo, con l’intenzione di provare a comprendere quali siano le esperienze che si determinano nella dimensione più prosaica e terrena della vita di ogni giorno. -
Ciò che mostra il tempo. Stelio Maria Martini e la visualizzazione della scrittura poetica
Questa monografia su Stelio Maria Martini (1934-2016) permette di ricostruire il profilo intellettuale di uno dei maggiori poeti visivi, internazionalmente noto e apprezzato, nonché di focalizzare lo sguardo sul problema della visualizzazione della scrittura: questione complessa che ha modulato carsicamente l'identità della produzione letteraria occidentale, affiorando di quando in quando lungo il corso della sua storia millenaria, dai technopaegnia alessandrini alle ibridazioni verbo-visive delle avanguardie novecentesche. L'analisi del percorso ""poetico"""" di Martini, che non può prescindere anche da una considerazione della sua notevole produzione critico-teorica, consente di gettare una nuova luce su questo fenomeno, inquadrandolo su un piano non più storico-sociologico, ma ontologico. La fenomenologia di questa singolare eresia letteraria si arricchisce di alcuni scritti inediti dello stesso Martini, che vanno a completare il volume con un corpus antologico di sue riflessioni teoriche."" -
San Cono. Migrazioni ed emancipazione
Questo libro, di tipo etnografico-antropologico, mostra aspetti singolari di un paesino allo stesso tempo originale e simile a tanti altri, non solo piccoli, comuni siciliani e del Sud Italia. Le ""storie"""" di San Cono e i personaggi di questo libro sono infatti emblematici di una storia sociale comune al mondo mediterraneo. In particolare, la perenne e forte aspirazione all'emancipazione economica e sociale, il culto del santo patrono, i conflitti con il clero, le rivolte popolari, i personaggi quali la maestra dedita all'impegno sociale e a una concezione esemplare dell'insegnamento, l'emigrazione; l'emigrante che diventa leader indiscusso e poi si vende e pensa alla sua propria emancipazione economica e sociale; il commerciante del paese che diventa il """"padre di tutti"""" per la sua onestà e generosità, ma del quale nessun figlio prende l'eredità; gli scandali finanziari che mandano sul lastrico alcune famiglie illuse. Infine l'impressionante declino demografico e, di nuovo, la grande emigrazione e allo stesso tempo l'immigrazione straniera, un fenomeno che investe non solo San Cono ma tutta l'Italia."" -
Il capitale vede rosso. Socialismo del XXI secolo e reazione neomaccartista
Popolo, classi, blocco sociale, sovranità, Stato, socialismo: dopo il successo de II socialismo è morto, viva il socialismo!, col suo consueto rigore Formenti torna a chiarire il proprio pensiero e prende le distanze dalle letture che lo hanno inscritto nel campo ""populista"""" e """"sovranista"""". Cercando in Gramsci una chiave per capire questa tragica era di transizione, il libro affronta una serie di interrogativi: perché i populismi di sinistra non sono riusciti a costruire un nuovo progetto di società? Perché occorre distinguere fra lotta per la sovranità nazionale e ideologia nazionalista? Perché solo un socialismo del XXI secolo potrebbe impedire che la crisi capitalistica ci trascini verso la guerra e la catastrofe ambientale?"" -
Introduzione a una poetica del diverso
"Introduzione a una poetica del diverso"""" è la nuova edizione del primo libro di Glissant tradotto in italiano. Si configura come una vera e propria premessa al """"pensiero arcipelagico"""" dell'autore martinicano e ad alcuni dei concetti chiave della sua produzione, come quelli di Relazione, creolizzazione, identità rizoma, Tutto-mondo, Diverso. I quattro saggi che compongono questo volume, presentati in occasione di conferenze, sono accompagnati dal dibattito che ne è seguito e da interviste all'autore. Leggerli ci permette di scoprire """"l'immaginario delle lingue"""", """"il respiro del luogo"""" e le possibilità di costruire nuove forme di identità che puntano all'incontro con l'Altro, per dare forma a un Tutto-mondo plurale e aperto alla diversità." -
I linguaggi dell'immagine. Dalla pittura ai big visual data
Questo libro tratta due questioni fondamentali della teoria dell'immagine. La prima è il rapporto tra immagine e osservatore: come guardare un'immagine? Maria Giulia Dondero propone una metodologia dello sguardo attraverso analisi figurative e plastiche che delineano il panorama teorico della semiotica dell'immagine contemporanea. L'autrice, distaccandosi dalle prime proposte semiologiche di Roland Barthes e di Émile Benveniste sulla relazione tra linguaggio visivo e linguaggio naturale, si ispira ai lavori di Algirdas Julien Greimas e nello stesso tempo avanza nuove proposte teoriche e metodologiche per poter rispondere alle sfide attuali: i Big Visual Data, le visualizzazioni di grandi corpus di immagini, l'analisi computazionale. La seconda questione è quella della materialità delle immagini. La relazione fra trasversalità delle forme e caratteristiche materiali dei supporti mediatici è esplorata al fine di rendere conto delle pratiche di utilizzo e di interpretazione proprie di ogni medium. -
I Nibelunghi. La leggenda, il mito
Monumento della letteratura tedesca, il Nibelungenlied racconta di amori e tradimenti, di intrighi e vendette. Composto probabilmente agli inizi del XIII secolo, il poema è la più antica testimonianza scritta di leggende a lungo trasmesse oralmente e incentrate sulla vicenda dell'eroe Sigfrido e sull'annientamento del popolo dei Burgundi. Il volume inquadra l'opera nel contesto storico-culturale in cui è stata redatta e, allo stesso tempo, affronta temi essenziali quali la tradizione manoscritta, le radici storiche della leggenda, le principali questioni critiche nonché la riscoperta moderna e il significato ideologico che il poema ha assunto nel corso del XIX e XX secolo. ""I Nibelunghi. La leggenda, il mito"""" si configura come una guida sicura e affidabile per avvicinarsi al mondo della letteratura medievale, approfondendo la conoscenza di uno dei suoi testi più affascinanti."" -
Ereditare. Il filo che unisce e separa le generazioni
Gli esseri umani si preoccupano di chi verrà dopo e devono fare incessantemente i conti con chi è venuto prima: ecco il cuore dell'eredità, che anima e talora tormenta le nostre esistenze. Siamo costantemente alle prese con patrimoni economici, simbolici, affettivi, culturali e ormai persino digitali, ma per lo più non vi facciamo caso, se non quando le cose diventano complicate, come nel caso di un testamento da impugnare, un debito da rifiutare, un giovane irruento da biasimare o un pianeta da salvaguardare. Per comprendere che cosa succeda con l'eredità e perché ereditare ci offra insieme così tante opportunità e perplessità, bisogna porsi esplicitamente una serie di domande come: di che cosa parliamo davvero quando parliamo di eredità? Che cosa sta succedendo oggi nel mondo per rendere il problema dell'eredità così incalzante, anche pensando alle generazioni future? Perché noi esseri umani siamo biologicamente fatti in modo tale che l'eredità si presenta come un problema tanto assillante? Quali idee possiamo far lavorare per arrivare a considerare l'eredità come un'opera aperta che vive di continui ""hackeraggi""""? Ereditare affronta in maniera congiunta questi e altri urgenti interrogativi."" -
Comunicare per prevenire. Culture resilienti nella deep mediatization
Il testo è dedicato a coloro che intendono comprendere meglio se sia possibile pensare e attuare la prevenzione attraverso la comunicazione. L'idea muove sia da studi ventennali sulla comunicazione sociale sia da esperienze progettuali di analisi, ricerca e azione in ambito europeo, dove sono stati proposti modelli di intervento preventivo a livello locale. L'obiettivo del volume è quello di presentare e discutere un modello teorico per la comunicazione della prevenzione. Tale modello è articolato in quattro aree integrate tra loro (percezione, conoscenza, incorporazione e cambiamento), che rappresentano le quattro dimensioni rilevanti ai fini della lettura dei fenomeni di comportamento sociale rispetto alle azioni di protezione e di difesa; dimensioni sulle quali è possibile impostare e sviluppare strategie per la comunicazione della prevenzione. Il volume comprende inoltre l'analisi e la discussione di alcune esperienze empiriche di comunicazione della prevenzione, che riguardano i disastri naturali, la potenziale radicalizzazione terroristica degli estremisti e il degrado sociale delle comunità ad alta densità criminale.