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Africa. (Neo)colonialismo, ambiente e migrazioni
La storia dell'Africa è un grande tabù: durante il periodo della colonizzazione, le nazioni europee si sono macchiate di crimini orrendi che non vogliono ricordare. Anche dopo l'indipendenza, il continente africano è rimasto vittima di un prelievo netto di risorse umane, finanziarie, agricole e minerarie. Per questo motivo l'interesse del dibattito sulle migrazioni è ormai incentrato sulle necessità degli ""ospitanti"""": nessuno si interessa ai problemi dei paesi africani e degli altri luoghi di provenienza. Tutti impegnati a disquisire sulle conseguenze delle migrazioni, nessuno si occupa delle cause. Il presente volume nasce con l'intenzione di colmare questa lacuna. Il tentativo è quello di superare lo sguardo tipicamente eurocentrico di buona parte della storiografia, della sociologia e dell'economia, cercando di far luce sul passato e sul presente, provando a comprendere quali siano i problemi che l'Africa non è riuscita a risolvere."" -
La crisi agraria ed eco-genetica spiegata ai non specialisti
Continuando le riflessioni iniziate con ""Di chi è la terra?"""", questo testo cerca di rendere più agevole la comprensione delle cause profonde di quanto ogni giorno appare sui giornali o in televisione: migranti che arrivano alle nostre porte, deforestazione delle grandi riserve della biosfera, degradazione delle risorse naturali alla ricerca di ciò che sembra indispensabile per il nostro modo di vivere. Sono tre i grandi momenti che stanno marcando la recente storia agroecologica: la fine dei contadini e la trasformazione dei pochi rimasti in operai-massa senza più controllo sui mezzi di produzione; l'attacco del mondo fInanziario alle risorse naturali; il nuovo fronte della colonizzazione digitale del DNA. Di fronte a forze politiche e a mezzi di comunicazione che si fermano agli effetti, senza indagare le cause, si rende necessario uno sforzo utile a rintracciare il percorso delle scelte fatte e le ragioni intrinseche che hanno portato alla situazione attuale, a partire dalle quali è possibile prefIgurare il domani che ci attende. Malgrado gli allarmi dati molti anni fa sui rischi della deforestazione incontrollata, malgrado le crisi della Sars e dell'Ebola, gli esseri umani sembrano non aver tratto alcuna lezione dai comportamenti distruttori degli habitat naturali. Oggi la crisi sanitaria del Covid-19, le cui origini appaiono simili alle precedenti, col corollario della grande crisi economica che ci aspetta, può essere finalmente l'occasione per un cambio radicale del modello economico nel quale siamo immersi."" -
Il coraggio delle emozioni (ai tempi del coronavirus)
Nonostante i progressi compiuti nel campo delle neuroscienze, rimane ancora difficile affrontare emozioni quali la tristezza, la rabbia e la paura, in virtù di un atteggiamento di rimozione che le inquadra - nel migliore dei casi - come qualcosa di inutile, se non addirittura di patologico. Il libro intende chiarire se le emozioni negative siano davvero così dannose come può sembrare a prima vista oppure se possano rappresentare strumenti essenziali per diventare persone migliori e più consapevoli. Il viaggio nella sfera delle emozioni è scandito da citazioni tratte da film e opere letterarie, che con le loro immagini metaforiche descrivono poeticamente le varie dimensioni dell'esperienza umana. Infine, per ogni argomento trattato è previsto un focus sull'emergenza del coronavirus, in modo da aiutare i lettori ad affrontare le conseguenze psicologiche che questa crisi sta generando. -
Intrecci psiche soma
Grazie al contributo di autori di fama nazionale e internazionale, la prima parte del volume raccoglie riflessioni psicoanalitiche sulle connessioni psiche soma, che si caratterizzano per il superamento del dualismo cartesiano e per la concezione dell'individuo come unità mente corpo. La seconda parte invece presenta esperienze cliniche e di ricerca, che si distinguono per l'integrazione dell'intervento psicologico e psicoterapico in contesti di assistenza primaria e ospedaliera, storicamente dominio dell'area medica. La funzione dello psicologo all'interno di un percorso di cura e di promozione della salute può dar voce e forma al mondo interno del paziente, alle sue angosce e ai suoi conflitti e può riconoscere il valore delle manifestazioni somatiche. L'attenzione alla corporeità e alla malattia connesse al momento storico che stiamo vivendo impone la necessità di restituire dignità al soma come elemento fondante la soggettività e la continuità dell'esistenza. -
Scritture della catastrofe. Istruzioni e ragguagli per un viaggio nelle distopie
Esiste un versante della letteratura fantastica particolarmente cupo e crudele, che immagina la possibilità di un mondo ancor peggiore di quello reale: disegnando il quadro senza speranza di società dominate da regimi violentemente oppressivi e totalmente alienanti oppure toccando l'estremo limite di un'umanità ridotta a pochi superstiti, in fuga da spaventose catastrofi. Questo genere, chiamato ""distopia"""" in opposizione alle rosee prefigurazioni dell'utopia, è oggi frequentatissimo, sia nella letteratura sia nel cinema e nei fumetti. Si tratta insomma di un paesaggio inevitabile del nostro immaginario collettivo attuale, che evidentemente non riesce a pensare altro futuro che non sia la """"fine del mondo"""". Ma che significato ha la distopia? È un tentativo di indovinare come andranno veramente le cose? È un ammonimento per convincerci a cambiare rotta? È uno sberleffo alla faccia del genere umano che piange lacrime di coccodrillo dopo aver inquinato e distrutto un intero pianeta? O è un modo, invece, per saturarci con le immagini """"finte"""" del disastro, così da abituarci a sopportare l'orrore di quelle vere? Questo libro esplora approfonditamente il continente distopia, ne fa la storia e ne ipotizza le principali tipologie, cercando di applicare gli strumenti della critica letteraria e dell'analisi del testo alle rappresentazioni dell'incubo collettivo, siano esse scritture di spessore artistico o fiction di consumo."" -
Comunismo e questione nazionale. Madrepatria o madre terra?
Quello della questione nazionale costituisce da oltre vent'anni uno dei principali snodi di pensiero del famoso sociologo marxista Michael Löwy. In Comunismo e questione nazionale l'intellettuale eterodosso rintraccia il potenziale insito negli scritti frammentari di Marx ed Engels sulla nazionalità. Passando in rassegna le riflessioni di numerosi pensatori marxisti, Löwy sostiene che l'attuale presenza di movimenti nazionalisti in tutto il mondo non possa essere pienamente compresa senza riprendere l'analisi di Lenin sulle nazioni oppresse, né adeguatamente affrontata se si tralasciano gli studi di Bauer sull'autonomia nazionale e culturale. È proprio riconoscendo l'importanza delle identità e delle specificità nazionali, e collegandosi alle nuove forme di internazionalismo, dalla lotta ambientalista a quella femminista, che Löwy tratteggia un nuovo internazionalismo socialista per il ventunesimo secolo. -
Introduzione alla cultura visuale
Attraverso la storia e la teoria della cultura visuale, dagli studi sulla prospettiva rinascimentale a Internet, passando per la fotografia, il cinema e la televisione, Mirzoeff si chiede come e perché i mezzi di comunicazione basati sulla dimensione visuale hanno assunto un ruolo così centrale nella nostra vita quotidiana. L'ipotesi sostenuta è che oggi la forma primaria di approccio e comprensione del mondo è visuale, e non più testuale, come è stato per secoli. -
Per farla finita con la famiglia. Dall'aborto alle parentele postumane
"Il binomio """"biologia e capitalismo"""" ha condizionato la riproduzione della vita sul pianeta in modo devastante. I danni che la riproduzione dei ricchi e bianchi sapiens arreca agli ecosistemi hanno provocato l'estinzione di troppe forme di vita. Invece di curare e riprodurre la sola popolazione occidentale bisognerebbe generare parentele postumane e decoloniali con persone razzializzate, legami transgenere che superino la dicotomia maschio/femmina, ma anche parentele transpecie con gli animali non-umani, con le piante, con le forme di vita create nei laboratori del tecno-capitalismo globale: dalle mucche clonate alle cellule immortalizzate. Ricorrendo alle analisi e alle utopie fantascientifiche femministe ci libereremo dalla """"misura di tutte le cose"""", l'Uomo, e dalla sua incubatrice, la famiglia eterosessuale.""""" -
Polizie, sicurezza e insicurezze
"Police partout, justice nulle part"""", pronunciava Victor Hugo nel suo discorso al Parlamento francese del 1851. Una frase divenuta lo slogan di numerose proteste che ancora oggi si ripetono. Eppure, la maggioranza della popolazione sembra soddisfatta dell'operato delle polizie. Come spiegare allora questa soddisfazione di fronte alle tante, troppe vittime delle molteplici insicurezze ignorate, di fronte all'evidenza che è mancata loro quella protezione che lo Stato e le forze dell'ordine dovrebbero garantire? Esito di una trentennale ricerca sul campo delle realtà protette e di quelle prive di tutela, questo libro muove dalle testimonianze dirette di operatori, agenti, magistrati e vittime per capire i cambiamenti nella sicurezza e nelle insicurezze, rispondendo alla domanda: cosa sono diventate oggi le polizie?" -
Rosemarie. La figlia più amata del miracolo tedesco
Era il 1° novembre 1957 quando Rosemarie Nitribitt veniva trovata strozzata nel proprio appartamento di Francoforte. La prematura scomparsa della cocotte di lusso, famosa per la clientela di magnati dell'industria e per l'inseparabile Mercedes 190SL, ebbe un forte impatto mediatico: i giornali si prodigarono in rivelazioni piccanti e le indagini sul delitto appassionarono per mesi l'opinione pubblica della Germania occidentale. Tuttavia, come nel caso italiano della ventunenne Wilma Montesi (1953), l'assassino è rimasto ignoto. Da protagonista di un episodio di cronaca nera, Rosemarie è diventata il simbolo di ciò che sta dietro la facciata del miracolo economico tedesco grazie all'interpretazione critica che il giornalista Erich Kuby diede del delitto e del suo contesto. Questa è stata accolta con enorme successo sia nella versione cinematografica (La ragazza Rosemarie, 1958, regia di Rolf Thiele) sia in quella narrativa. -
Vederscorrere. L'arte che salva
Guardare agli artisti è necessario per sintonizzarsi con il pensiero della metamorfosi. La loro voce è decisiva per appropriarsi di una diversa dimensione del tempo e dello spazio, costruire una nuova sensibilità nei confronti dell'ambiente, favorire una rinnovata percezione del corpo, elaborare il lutto della perdita, ripensare le modalità di incontro con l'altro e l'altrove, Maria Lai, Pino Pascali, Frida Kahlo, Francis Bacon, Christian Boltanski, Gianni Leone, Wim Wenders, Agnese Purgatorio, Shirin Neshat, Adrian Paci, Joseph Beuys, Miltos Manetas, Vincent van Gogh e Marina Abramovid sono solo alcuni degli artisti da cui Anna D'Elia trae indicazioni preziose per ripensare il ruolo dell'arte nell'era della pandemia e provare a rispondere alle criticità in atto. -
Sugli spalti. In viaggio negli stadi del mondo: storie di sport, popoli e ribelli
Se unissimo i fedeli delle tre principali religioni monoteiste, probabilmente non raggiungeremmo il numero delle persone che seguono assiduamente il calcio. Ecco perché il calcio non è solo un gioco e gli stadi non sono solo dei campi sportivi. Essi sono lo specchio della realtà in cui sorgono, il termometro culturale della società che li popola e riflettono il contesto storico, sociale e antropologico cui appartengono. Sugli spalti raccoglie venticinque storie che, a partire da uno stadio di calcio e spesso debordando dal suo perimetro, raccontano, oltre lo sport, dei popoli e delle vicissitudini che animano questo ambiente. Come se ogni stadio fosse la pagina di un libro che custodisce una memoria umana fatta di epopee, non solo sportive, che si conservano nell'immaginario collettivo. -
Podemos e il populismo di sinistra. Dalla protesta al governo
Nel 2014 Podemos irrompe sulla scena elettorale spagnola disorientando l'opinione pubblica: sull'onda della mobilitazione degli Indignados sfida il bipartitismo spagnolo e si scaglia contro il sistema politico ed economico. È un partito ipertecnologico, spesso definito ""populista"""", che supera i rituali e i dogmi della sinistra classica e che coniuga un radicale antiliberismo a un discorso pop pieno di riferimenti all'universo culturale moderno. È un partito nato per vincere, e non per partecipare. Solo cinque anni dopo Podemos giunge al governo, a seguito di una folle rincorsa e di numerose battaglie. Il libro analizza la storia, le caratteristiche e le sfide di Podemos per guardare senza pregiudizi alle condizioni storiche e alle caratteristiche del populismo di sinistra."" -
Light art paradigma della modernità. Luce come «oper-azione» di arte relazionale
La luce artificiale comprende i concetti di miracolo ""laico"""" della modernità e di progresso tecnologico, con specifiche premesse di reversibilità che questa materia dell'effimero, fluida e ambivalente, include. La luce nell'arte è metafora, simbolo, concetto visibile dell'invisibile, è carica di diversi significati che si materializzano attraverso le possibilità combinatorie tra forma e colore dei supporti luminosi: dal neon a sofisticati sistemi digitali per ambienti immersivi e multimediali dall'appeal scenografico, in cui la partecipazione dello spettatore è parte strutturale dell'opera che si fa relazione. Il libro analizza l'attitudine """"umanistica"""" della Light Art italiana, evidenziando come e perché si differenzia da quella americana o anglosassone, più pragmatica nel linguaggio. La Light Art è indagata in maniera trasversale, unendo l'aspetto tecnico con quello cognitivo-estetico-poetico, in quanto l'uno comprende l'altro, come la notte insegue il giorno, l'ombra la luce e l'arte la rivelazione di alterità di impatto emotivo."" -
Il tempo e gli altri. La politica del tempo in antropologia
"Il tempo e gli altri"""" è una critica serrata a come noi occidentali costruiamo le """"nostre"""" rappresentazioni degli """"Altri"""", riducendoli spesso a ricettacoli di immobilità in uno Spazio e in un Tempo diversi e separati dai nostri. Anticipatore di tendenze e di teorie affermatesi solo in seguito, Johannes Fabian ricolloca noi e gli Altri nello stesso Spazio e nello stesso Tempo, promuovendo un dialogo in cui tutti sono protagonisti e portatori di una propria, unica e significativa storia, perché ognuno di noi rappresenta una cultura fluida e mutevole. In un ampio affresco che attraversa la filosofia e la teologia, la storia e la linguistica, la pedagogia e la politica, Fabian indaga gli usi e gli abusi del Tempo quale essenziale marcatore di differenze, restituendo un'opera che ha cambiato il modo in cui gli antropologi pensano e costruiscono i loro oggetti di studio: le persone." -
Scrivere la storia, costruire l'archivio. Note per una storiografia del cinema e dei media
A partire dal Convegno di Brighton del 1978 e dalle elaborazioni della New Film History, la ricerca storica ha progressivamente spostato il proprio baricentro dalla ricognizione critica a forme che ricordano to scavo archeologico e che hanno come proprio luogo d'elezione l'archivio. Esso si presta così a essere un sistema di organizzazione e di canonizzazione della memoria collettiva che ha trovato nel XX secolo uno straordinario momento di sistematizzazione teorico-epistemologica. In altri termini, l'archivio è la condizione di possibilità di una sfera culturale e della riflessione storica che a essa si lega: stabilisce che cosa sia dentro o fuori rispetto aí dibattiti che le dominano, che cosa sia possibile conservare a livello storico e che cosa non lo sia. All'interno di questo volume, si indagheranno attraverso più prospettive te principali questioni relative alla storiografia del cinema e dei media: il suo orizzonte istituzionale, il rapporto tra materialità ed elaborazione storica, ""l'allargamento dell'archivio"""" dovuto all'inclusione di """"oggetti storici"""" prima trascurati, le diverse forme che può assumere un archivio e la sua funzione per discipline """"giovani"""" come la storia del cinema e dei media."" -
Edu-action. 70 tesi su come e perché cambiare i modelli educativi nell'era digitale
Dalla classe capovolta alla scuola capovolta. In questo volume, dopo una premessa sull'educazione a distanza nel periodo della pandemia, si suggeriscono alcune coordinate per integrare il rinnovamento tecnologico della scuola con la riforma dei modelli educativi che si ritiene necessario attuare. Le istituzioni e i metodi formativi devono cambiare radicalmente alla luce delle trasformazioni intervenute nelle cosiddette società avanzate dall'ultimo scorcio del Novecento a oggi. La rivoluzione informatica, la precarietà e la mobilità del lavoro, la globalizzazione e l'evoluzione degli studi in ambito cognitivo hanno definitivamente messo in crisi i modelli educativi che dominano la pubblica (e anche privata) istruzione, dalla scuola materna e primaria fino e oltre l'università. Questo volume vuole offrire, in una modalità comunicativa non accademica e divulgativa, una sintesi articolata in 70 brevi paragrafi-tesi sui principali temi del pensiero e delle pratiche educative ""divergenti"""" e innovative, generate da un secolo di esperienze e sperimentazioni metodologiche sul campo, o per meglio dire in trincea. Postfazione Giovanni Ragone."" -
Aging girls. Identità femminile, sessualità e invecchiamento nella cultura mediale italiana
Nel 2017, la serie antologica Feud: Bette and Joan (FX), firmata da Ryan Murphy, ha fornito un'occasione importante per riflettere sulle discriminazioni di genere - in particolare quelle legate all'età delle attrici - nell'evoluzione del sistema audiovisivo statunitense. Nella serie, a distanza di oltre cinquant'anni da ""Che fine ha fatto Baby Jane?"""" (1962), Jessica Lange (68 anni) e Susan Sarandon (71 anni) rimettono in scena i celebri ruoli che furono di Joan Crawford e Bette Davis. A quali età si collocano, socialmente e culturalmente, le """"soglie"""" della vecchiaia? Come distinguono la """"mezza"""" dalla """"terza"""" età? Come queste stesse soglie vengono diversamente negoziate e rappresentate in rapporto alle identità di genere, in particolare a quella femminile? Come si caratterizza e muta la relazione tra processi di aging e sessualità? Come quella tra aging e canoni della bellezza femminile? E, ancora, come si caratterizza e cambia il rapporto tra aging e celebrity? In stretto dialogo con l'ambito internazionale degli Aging studies, il volume intende sfruttare la preziosa occasione di riflessione offerta da Feud per rilanciare l'indagine nel contesto della cultura e dei media italiani e analizzare i rapporti tra aging, identità femminili, sfera sessuale e sistemi industriali nella cultura mediale contemporanea ampiamente intesa: cinema, televisione, stampa, pubblicità, social media. Contributi di: Luca Barra, Sara Casoli, Clementina Casula, M. Elena D'Amelio, Paola De Rosa, Danielle Hipkins, Veronica Innocenti, Giacomo Manzoli, Roy Menarini, Dalila Missero, Marica Spalletta."" -
La moda fra senso e cambiamento. Teorie, oggetti, spazi
Ambizione di questa antologia è indicare, rappresentare e interpretare ogni ambito della semiotica della moda, proponendosi come un manuale agile sia per studenti sia per appassionati della materia. I testi raccolti sono organizzati in tre sezioni - teorie, oggetti e spazi - che indicano i percorsi principali della disciplina e le sue applicazioni pratiche. Si comincia dalle questioni legate alla moda come fenomeno culturale e semiotico per poi procedere con l'articolazione delle relazioni tra oggetti e spazi, da indagare mediante un'accurata metodologia e griglie d'analisi. Negli oggetti e negli spazi il discorso di moda si innesta con quello di marca, generando una peculiare costellazione di senso in varie forme: capi, accessori, spazi fisici e digitali, performance artistiche e d'intrattenimento. Non solo comunicazione, consumi e marketing, ma anche creolizzazione valoriale con l'heritage e l'arte, in cui la moda ha il compito di dare corpo e identità a vere e proprie forme di vita. -
Vent'anni e poi. Conversazioni con Michel Foucault su amore e rivoluzione
Pubblicato per la prima volta nel 1978, questo libro raccoglie una serie di conversazioni tra un ventenne sconosciuto, militante di sinistra attivo nei movimenti omosessuali, e un interlocutore molto più grande di lui, che all'epoca aveva preferito mantenere l'anonimato per evitare che la sua fama eclissasse le parole del ragazzo. La presente edizione, arricchita da uno scritto dello stesso autore redatto quarant'anni dopo quei dialoghi, getta una nuova luce su un testo che inizialmente non riscosse successo. Quell'interlocutore appassionato, che senza posa incalzava Thierry Voeltzel su temi quali la sessualità, la politica, il lavoro, l'amore, la droga, il piacere e la famiglia, era Michel Foucault. Da qui la duplice importanza del libro: da un lato, la vertiginosa distanza che ci separa dall'esperienza pur così prossima di Thierry; dall'altro, l'occasione per inattese e inedite incursioni nel pensiero di uno dei più grandi teorici del Novecento.