Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2341-2360 di 10000 Articoli:
-
Eversi. Circolo delle tossine
La prima pubblicazione di Niko Ciancio è una continua e costante riflessione sulla vita, affidata a uno stile aulico e ricercato, perfetto veicolo per manifestare l'espressività del tutto, delle poesie, dei pensieri che si agitano all'interno della mente dell'autore. Quella che ci viene proposta con ""Eversi. Circolo delle tossine"""" è una poesia complessa, articolata, non d'immediata comprensione, che affronta, talvolta, anche un linguaggio prosastico per riflettere sul senso dell'incessante scorrere dei giorni. La vita, il destino, le motivazioni che ci spingono ad andare avanti, l'amore, l'amicizia, questi e altri sono i temi presenti nella silloge d'esordio di Ciancio, un lavoro che, nonostante sia il primo nella carriera dell'autore, mostra già una grande consapevolezza del fare poesia."" -
Non ho voglia di parlare
Un uomo davanti a una scelta. Una scelta impostagli dalla vita: quella di trascorrere serenamente il tempo che gli rimane o vivere il suo ultimo grande viaggio. Nei brevi episodi che compongono questo viaggio, Vincenzo Minunno racconta della chiesa e dei suoi valori, del passato che non ha memoria, del futuro che non ha speranza senza il tocco di Dio. Dalla Sacra Inquisizione, da Tangentopoli alla guerra in Iraq, passando per parroci di città e preti di campagna, Torquemada e Padre Pio, l'autore fa un excursus storico-politico che ci fa riflettere su noi stessi, su chi siamo e quali siano le basi della nostra civiltà. Parlando di dubbi, miracoli, stimmate e fede. -
Perdonati se puoi
Camilla è una donna che, giunta all'età di cinquant'anni, può senz'altro definirsi fortunata: ha una bella carriera, un uomo al suo fianco che ama incondizionatamente e tre figli che le riempiono le giornate di dolcezza e allegria. La sua vita non è stata sempre facile, ma è riuscita ad affrontare ogni imprevisto con la forza e il carattere che la contraddistinguono, riuscendo a costruirsi un equilibrio psicologico e familiare stabile. Quando sembra che la vita non possa concederle altro che un po' di serenità, come un macigno giunge a sconvolgere la sua esistenza una rivelazione che la porterà a mettere in discussione tutto il suo passato: la sua infanzia, che fino a quel momento ricordava come un periodo meraviglioso; la figura del padre, da poco scomparso, lasciando in lei un vuoto incolmabile; il rapporto con le sorelle, sempre molto unite fra loro e distanti dal suo mondo. Su tutto questo cala l'ombra di un passato atroce, di cui lei non ha memoria, ma che, una volta conosciuto, non riesce più a ignorare. -
Primavera in Borgogna
Francesco è un quarantenne che si è appena lasciato, a un passo dalle nozze. Una mattina di primavera, mentre passeggiando a San Gimignano cerca di riafferrare il senso della sua vita, incontra un signore francese con il quale entra subito in sintonia e che gli propone di lavorare per lui, presso la sua azienda vinicola in Borgogna. Quella per la Francia è una passione che Francesco ha sempre coltivato. Si trova quindi di fronte alla possibilità di realizzare veramente il sogno di una vita. Così lascia il suo lavoro e si trasferisce pieno di entusiasmo. Le sue aspettative sono subito appagate: il posto è splendido, la collega Ludivine affascinante, il lavoro interessante. Fino a quando, oltre i colori pastello di quel paesaggio così tipicamente francese, non cominceranno a emergere i segni di un passato inquietante che riguarda sia il suo datore di lavoro, sia la bella Ludivine, della quale si sta ormai innamorando. Una prova decisiva per Francesco che, in un crescendo di colpi di scena, riuscirà a portare luce nel passato della donna e nel suo presente. -
Piove... nel cuore
"È l'osservazione del mondo circostante a fare da sfondo a """"Piove... nel cuore"""", la descrizione delle giornate, il riprodursi ciclico dei riti giornalieri, l'indifferenza della società, le difficoltà che ognuno di noi incontra sul proprio cammino. Tutto si incastra e si incrocia, si incontra per poi separarsi di nuovo, in un gioco affascinante ed inspiegabile [...]. Il linguaggio è semplice, il verso è libero, le parole, spesso, appaiono frammentate, riflettendo la voce dell'anima, che corre veloce e si ferma soltanto in brevi istanti. Ed allora, sta al lettore andare oltre la patina superficiale delle cose e trovare il senso ultimo dei versi di Partizan, scavare a fondo, oltre ciò che è scritto, così come oltre il non detto."""" (dalla prefazione)" -
La notte, il sogno e l'anima
"La notte, il sogno e l'anima"""" raccoglie una serie di pensieri, poesie e racconti collezionati dall'autore negli anni che descrivono con trasporto immediato situazioni, riflessioni, esperienze vissute. Storie personali ma assolutamente condivisibili, esperienze quotidiane, amori, illusioni e disillusioni, frammenti di vita scritti di getto in un foglio per nasconderle agli altri ma non al proprio io e che offrono la scoperta, durante la rilettura, del segreto della propria anima, lasciata libera di esprimersi. L'autore, attraverso il suo stile asciutto e incisivo, si augura di aggiungere una nuova prospettiva alla nostra visione del mondo, offrendo un punto di vista diverso, più sentimentale, utile a codificare alcuni aspetti comuni alla nostra vita, arricchendo ulteriormente le nostre opinioni." -
Disamina nell'anima
I versi di Costanzo si pongono in radicale contrasto con la lirica epigrafica e brachilogica: soprattutto nella sezione ""I tarli della mente"""" l'autore ricerca bagliori mistici di verità ancestrali tra suggestioni filosofiche, visioni ipnotiche e """"miraggi surreali"""" (dal titolo di una della poesie) ispirati all'universo naturale o al microcosmo, più subliminale e insondabile, della nostra interiorità recondita. L'artista traccia delle vere e proprie istantanee poetiche impressioniste, trasfigurando spiragli di illuminazione metafisica in riflessioni irrequiete sulla debolezza della nostra natura fallace e imperfetta, al contempo tanto lacerante e tanto ambiguamente affascinante: la volubilità e la fallibilità dei sensi da una parte frena il nostro anelito divino, lo slancio spirituale che ci spinge verso la ricerca del contatto metafisico con l'Infinito, con la dimensione trascendente; ma dall'altro lato sguinzaglia la creatività e la fantasia galoppante della mente, che spezzando le catene delle costrizioni e dei vincoli terreni scatena il suo dirompente potere visionario e scavalca le barriere della contingenza materiale, della realtà tangibile. (Dalla prefazione)"" -
La bizzarria dei solchi sequenziali
A seguito di un incidente aereo, Cesare si risveglia inspiegabilmente in un luogo abitato da sole donne. Unico maschio, viene preso in simpatia da coloro che lo hanno in cura e con le quali scoprirà quel mondo incredibile così diverso dal suo, nel quale la società ha raggiunto un livello altissimo per vivibilità e sostenibilità e dove sembra siano stati esaminati, spesso con metodi diretti e definitivi, i più dettagliati risvolti del vivere sociale. Ogni problematica è stata messa sotto la lente e risolta e alle donne restano, al prezzo di qualche rinuncia, a detta loro di poco conto, solo le gioie e le soddisfazioni della vita. -
Peter Lambert
Un giorno, pianificato già da molto tempo con la collaborazione dell'amico Vincent, Peter Lambert decide di lasciare Parigi e di partire per l'Austria. Da quando il padre è morto non riesce a dimenticare quella lettera d'amore sottratta all'attenzione della madre che ha suscitato in lui rabbia e risentimento, spingendolo a intraprendere un viaggio dall'esito incerto per cercare l'amante misterioso. Inoltre, dopo la prematura scomparsa del signor Lambert, la grande amicizia che legava la sua famiglia con i genitori di Vincent, i coniugi Pottier, si è inspiegabilmente spezzata. Durante il viaggio incontra una graziosa ragazza, Juliette, che diventerà sua complice aiutandolo nelle ricerche che produrranno risultati a dir poco sorprendenti sconvolgendo la vita di Peter e Vincent e delle loro rispettive famiglie, a partire dalla scoperta di un organo di potere a livello internazionale chiamato l'Istituzione che, in qualche modo, sembra essere collegato al destino del ragazzo. ""Peter Lambert"""" si presenta come un romanzo corale dove si intrecciano numerosi personaggi che durante la narrazione chiariscono il loro ruolo arricchendo la trama."" -
Orologio a vento per preghiera. Il viaggio
Massimo, scrittore alle soglie della terza età, ha sempre creduto nell.Amore assoluto e nell.""amore per sempre"""" per Teresa, linfa vitale della sua creatività. L'inaspettato disimpegno di lei spinge Massimo sull'orlo della depressione, dove tutto sembra perdersi nella irrequietezza esistenziale dei molti personaggi di contorno. Sarà l'improvvisa e misteriosa scomparsa di Liborio, il suo grande amico e alter ego che gli aveva fatto dimettere le vesti di giovane integerrimo magistrato, a indurlo a impugnare di nuovo i remi della fantasia e dell'ironia per risalire il torrente della propria vita in un viaggio surreale alla fine del mondo dove è solo il capriccio del vento a misurare il tempo del vivere e dell.amare. Attraverso un linguaggio ironico e semplice, mediante un'attenta miscela di narrazioni, dialoghi e descrizioni, Silvano Anania condensa amore e amicizia in un racconto equilibrato nella forma e avvincente nella sostanza."" -
Alle due del pomeriggio
Alle due del pomeriggio di ogni giorno, tra le mura domestiche di una comune famiglia italiana, un padre suona per i suoi figli un dolce motivetto con il suo mandolino, dando inizio a un rituale di abuso destinato a ripetersi negli anni, scolpendo il futuro di quei bambini in modo indelebile. Alle due del pomeriggio di ogni giorno, Iula, una delle figliolette ridotta dal padre a pura merce di scambio, ingoierà ciò che è destinato a rimanere sepolto nel fondo del suo sguardo per anni ma che non si può dimenticare: un mondo adulto terrificante, incomprensibile, imprigionato negli occhi di un'infanzia negata. Infanzia senza balocchi né più innocenza. Alle due del pomeriggio, l.orrore si compie nella Livorno del dopoguerra: ""il meraviglioso mare azzurro di Livorno"""", i suoi salotti """"bene"""", le strade e il vociare chiassoso e spesso volgare della gente di questa nerboruta città marinara, fanno da cornice al racconto degli orrori faticosamente confidato dalla voce bambina di Iula alla sua naturopata."" -
L' ombrellaio
L'ora del castigo sta per arrivare, è quasi tempo di espiare. Un temibile assassino sta terrorizzando le strade di Roma. Delitti in apparenza senza alcun filo logico, sui quali è chiamato a far luce il commissario Zanelli, coinvolto in prima persona in quanto destinatario di alcune lettere contenenti i nomi delle prossime vittime. È chiaro che si tratta di una sfida, ma perché l'assassino ha scelto proprio lui? E se fossero quelle lettere la chiave per risolvere l'enigma? Zanelli non può far altro che affidarsi al suo intuito e alla sua ostinazione: non c'è un attimo da perdere, è necessario fermare la catena di omicidi, prima che qualcun altro muoia... ""L'ombrellaio"""" è un romanzo ambientato nelle strade più famose del centro di Roma, e che soprattutto affonda le sue radici nella storia delle esecuzioni capitali all'interno dello Stato Pontificio, e in particolare nella figura di """"Mastro Titta"""", uno dei boia più spietati della storia, il quale """"vantava"""" più di cinquecento efferate esecuzioni."" -
Una storia di uomini di navi
È un mondo di erranti quello che si narra in Una storia di uomini di navi, di vagabondi, di avventurieri, di pellegrini, di pirati, di conquistatori e di randagi e di un viaggio lungo sei mesi in una terra, la Nigeria, ricca grazie al petrolio, ma intralciata dall'instabilità politica e dalla corruzione. Storie di mare e di marinai, di un mondo lontano e sconosciuto, di individui alla ventura, di durezze e di solidarietà; divertente, appassionato e suggestivo, Una storia di uomini di navi tocca i vertici della cronaca di viaggio e ci fa conoscere la dura e sfaccettata realtà di uomini bruciati dal sole e corrosi dalla salsedine. -
Infermiere di professione, comico per vocazione
"Il riso fa buon sangue"""": è questo ormai da anni il motto dell'infermierecomico del Policlinico di Bari. Francesco Di Gennaro racconta in queste pagine la sua storia: propugnatore della comico-terapia, ha sempre portato avanti le proprie idee, nonostante abbia incontrato molti ostacoli lungo il suo percorso, come ad esempio lo scetticismo e il pregiudizio di colleghi infermieri, medici e direttori di reparto degli ospedali. Attraverso la testimonianza diretta dei pazienti e di alcuni giornali che si sono interessati a lui e al suo modo insolito di lavorare, si comprende quanto sia importante la comico-terapia e come debba andare di pari passo con la terapia tradizionale, volta, questa, solamente alla cura delle sofferenze del corpo. La comico-terapia non è fatta di medicinali, prognosi e cartelle cliniche, bensì di battute divertenti, gag, barzellette e scenette comiche in cui si cimenta Francesco Di Gennaro lanciando in giro per i reparti i suoi """"proiettili dell'amore diritti al cuore dei pazienti""""." -
Una gita lunga un giorno
Claudia è una donna matura che dopo quasi mezzo secolo di lontananza dal suo paese natale decide di farvi ritorno per riassaporare i ricordi della sua infanzia, per cercare di fare chiarezza nel suo presente, per capire come poter pianifire il proprio futuro. Nella sua vecchia casa ritroverà numerosi spunti che le faranno ripercorrere un viaggio indietro nel tempo, tra ricordi dolci e amari. Poi l'incontro con Giuseppe, un vecchio amico con il quale Claudia riuscirà ad aprirsi fino a raccontare la sua storia di ragazza difficile, i suoi amori, e suo figlio, in cui lei ha sempre creduto nonostante il parere negativo dei medici. Nelle sue parole rivivono i momenti più importanti della sua vita, le delusioni, la solitudine, la ricerca di se stessa, la malattia, la forza d'animo e la continua ricerca di sereno, che l'ha riportata qui, nel suo paese, in una gita lunga un giorno. -
La corte imperiale a Roma
Daniela Martinotti esamina in questa trattazione il fenomeno della corte imperiale a Roma, nelle sue diverse manifestazioni ed espressioni, e dunque il ""palatium, inteso come la sede simbolica dell.élite di governo, un microcosmo regolato da una serie di norme e consuetudini proprie, fucina per i modelli culturali e di comportamento, nucleo amministrativo del governo e cuore delle diatribe politiche, ideologiche e culturali"""". Lo studio prende avvio dall'osservazione della nascita della corte all'inizio dell'impero romano, """"del suo iniziale ruolo di luogo dominato da trame, lotte per la successione e per le cariche, congiure di palazzo e di famiglia"""", per poi prendere in esame la progressiva evoluzione del fenomeno nei secoli seguenti no alla sua ufficiale istituzionalizzazione sotto il regno di Costantino."" -
Ci vediamo al Jamaica
Ci vediamo al Jamaica è un amalgama tra fiction e realtà che rende omaggio a un pezzo di storia della cultura italiana degli anni Sessanta. Noto come caffè degli artisti, poiché prossimo a Brera, il Jamaica di mamma Lina e del figlio Elio Mainini fu punto d'incontro di esperienze intellettuali e umane, dove si ritrovavano personaggi già molto noti nel mondo dell'avanguardia pittorica, della scultura, galleristi, sommi poeti, letterati, critici, giornalisti, registi cinematografici, attori e attrici, i fotografi più noti del panorama italiano, bellissime donne e modelle dell'Accademia e tanti altri che si divertivano ad assaporare l'atmosfera di un ambiente libero da pregiudizi ed aperto a tutte le novità artistiche e alle forme di pensiero, dove ""ci si sentiva felici perché era plausibile prospettarsi un futuro, senza divisioni di sorta, poiché era l'arte ad unire tutte le estrazioni sociali in un sodalizio di amicizia"""". I protagonisti del racconto sono due: uno, condomino agiato, l'altro, abitante in una casa popolare. Soresiani, un benestante """"scapolo in modo assolutamente naturale"""", si ritrova in pieno agosto in una grande città deserta: Milano."" -
Sogni in bianco e nero
Il lavoro di Maria Antonietta Oppo si muove secondo alcune linee guida costanti nell'intero arco della silloge: l'essenzialità delle poesie, la presenza forte e salvifica della natura, l'anima che riflette e si specchia nelle manifestazioni del mondo, il verso libero, talvolta intervallato dalla rima, tutto ciò si fonde insieme e concorre a creare una raccolta delicata, leggera ma, soprattutto, pregna di sentimenti. [...] Ci troviamo di fronte ad un'indeterminatezza che rende ancora più universale la poesia di Maria Antonietta Oppo, versi che vivono di vita propria e che sono sostenuti da immagini che ne esaltano ancora di più il senso, il significato, immagini che contribuiscono a creare un'atmosfera sospesa, ma reale nello stesso tempo, che dipingono lo sfondo per un'azione continua, costante, un panorama in cui non soltanto l'autrice, ma anche il singolo lettore può agire, può intervenire, in una parola, partecipare e farsi carico di tutte le emozioni delle liriche, dell'avanzare della vita, così come del tempo. -
La voce del buio
Milano, primi anni del terzo millennio. Nella metropoli delle notti brave, regno della moda e del consumismo, dilaga l'affannosa ricerca del superfluo. Per le signore orbitanti in una galassia di ricchezza e monotonia, la ricerca conduce a Donato, un giovanotto molto particolare: un gigolò. Alcune lo sfoggiano all'occorrenza, come un abito poi da riporre nell'armadio, altre ne assumono come fosse una droga, finendo per non poterne più fare a meno. Donato si trova così travolto in un turbine di sentimenti contrastanti, un gioco pericoloso dettato dall'irresistibile odore del denaro. Durante una serata mondana, Donato conosce una signora molto ricca, Sofia Morfelli. Tra i due scatta qualcosa, vibra una corda d'inquietudine e disagio, un'emozione che non si sanno spiegare, un'attrazione spoglia di passione, irragionevole, misteriosa. L'incontro tinge di giallo la vita del giovane, irretendolo; a complicare le cose interviene la dolce Rebecca, una studentessa che Donato incontra in una delle rare lezioni universitarie cui presenzia, nella speranza un giorno di potersi laureare... -
Ispirazioni da un muscolo
È un moto perpetuo quello che si offre come punto di partenza e di arrivo della silloge ""Ispirazioni da un muscolo"""" di Valentina Lamuraglia, un moto inarrestabile e irrefrenabile che, a momenti, pare espandersi ed estendersi, prendendo il controllo non solo dei muscoli, della carne, della corporeità cui appartiene, ma anche di tutto ciò che di più profondo e riposto alberga nell'intimità dei propri pensieri e sentimenti. Così, quasi in bilico tra irriverente gioco di parole e pudico timore di continuare ad abusare di parole rese ormai vuote dalla altrui consuetudine, Valentina Lamuraglia apre e silenziosamente dedica la sua prima raccolta a una """"idea"""": il cuore, quel confi ne metafisico e immaginifico tra la propria concretezza e la propria eterea anima.""