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Cordusio e i mercanti
Piazza Cordusio e i Mercanti. Una relazione che annuncia un'emozione: Milano è la città del fare. Dove questo fare trapassa nell'essere città del dare. Piazza Cordusio e i Mercanti non è soltanto un'indicazione toponomastica, che ricorda l'antica Curia Ducis, ma rinvia a un vissuto milanese che si inserisce in un viaggio: dall'urbanistica all'architettura, dall'antropologia all'economia, dall'etica all'estetica. Un viaggio, in realtà, che in questa pubblicazione offre una duplice prospettiva. Con un'anticipazione che riguarda il futuro. Piazza Cordusio, i suoi edifici storico-artistici, il palazzo della Ragione, la loggia degli Osii, il palazzo dei Giureconsulti sono beni culturali che connettono non solo idealmente ma fattivamente un asse strategico per la città della cultura: dal Duomo al Castello. -
Firenze. Con carta
Il volume, che presenta i monumenti e le opere più importanti della città e dei dintorni, contiene una mappa estraibile della città, un breve profilo storico e culturale, gli eventi, la cucina e i prodotti tipici e l'elenco dei ristoranti e degli alberghi. -
Storie di fumetti. Con un inedito di Giovanni Gandini
Dagli anni sessanta, le iniziative editoriali di Giovanni Gandini - a partire dall'invenzione di ""Linus"""" - hanno cambiato i modi di considerare, e di leggere, il fumetto in Italia. L'inedito qui proposto, disegnato dallo stesso Gandini, è soltanto un saggio degli splendidi materiali - prove di stampa, corrispondenza, testi e disegni originali di autori come Topor, Folon, Copi, Crepax, Somarè e tanti altri - che costituiscono il Fondo Gandini, recentemente acquisito dal Centro Apice dell'Università degli Studi di Milano. Proprio la ricchezza della collezione e la sua importanza per la storia del fumetto italiano hanno dato spunto a una giornata di studi, con contributi dei maggiori specialisti italiani, i cui risultati completano questo terzo Quaderno di Apice."" -
Il teatro Fraschini di Pavia
Fondato nella seconda metà del Settecento da quattro esponenti dell'aristocrazia pavese che intendevano dotare la loro città di un'elegante sala per buone rappresentazioni musicali e per giochi di società, il Teatro del Nobile Condominio divenne pubblico solo nel 1869 quando il Comune acquistò l'edificio lo intitolò al tenore pavese Gaetano Fraschini. In oltre un secolo di gestione diretta, la Municipalità aveva dedicato più volte la sua attenzione ai problemi di conservazione della splendida architettura tardobarocca e, malgrado le difficoltà di ordine tecnico, di capienza e di agibilità, aveva sempre sventato radicali e nefasti progetti di riforma che, se attuati, ne avrebbero compromesso l'unitarietà architettonica e decorativa. Poi, dai primi anni novanta del Novecento, a conclusione di un piano di rinnovo complessivo elaborato in conformità con le norme di tutela e restauro monumentale, il Fraschini si è presentato alla città più bello, funzionale, sicuro e confortevole, ha modificato il suo modello gestionale, ha avviato una fitta e pregevole programmazione così da ottenere nel 2003 l'ambito riconoscimento, da parte del Ministero, di ""teatro di tradizione""""."" -
Emilio Longoni. 2 collezioni. Ediz. illustrata
Con questo volume il lettore, lo storico dell'arte, il collezionista è condotto all'interno della vicenda biografica e della materia della pittura di Emilio Longoni, posta in relazione con quanto si produceva al di fuori dei confini nazionali. Al pittore, cui dagli anni Ottanta del Novecento e fino al 2002 sono stati dedicati diversi ed esaustivi interventi di studio e di sistematizzazione generale della sua opera, mancava ancora un approfondimento che indagasse con i più aggiornati strumenti diagnostici la fisicità stessa della sua pittura, secondo una prassi scientifica solitamente riservata all'antico, ma recentemente allargata anche al nostro Divisionismo. L'occasione è stata generosamente offerta dal desiderio della Banca di Credito Cooperativo di Barlassina di ricordare i 150 anni della nascita del pittore barlassinese. All'importante collezione di opere longoniane della BCC si è deciso di accostare l'altrettanto significativo e ad essa complementare gruppo di tele conservato dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano, sia per ribadire il forte legame dell'artista con la città di Milano e con le raccolte del suo principale Museo civico, sia per offrire uno spunto di riflessione sulle potenzialità offerte dalla collaborazione tra pubblico e privato, nel rispetto di ogni competenza. Questo volume è stato pubblicato in occasione della mostra di Milano (Galleria d'Arte Moderna, 22 ottobre 2009 - 31 gennaio 2010). -
Il bello è il buono. Filosofia, tecnica e cucina delle belle arti. Ediz. italiana e inglese
Cosa ne sa, uno studente di pittura, della filosofia che è compagna delle tecniche artistiche da lui utilizzate? E uno studente di filosofia è in grado di realizzare una velatura a olio la cui trasparenza è in tutto simile al significato luminoso che il termine verità ha in filosofia? Nel corso dei secoli le tecniche artistiche non solo trovano il loro complemento nelle filosofie contemporanee, ma tutte si accompagnano valorizzandosi reciprocamente a ciò che si mangia. Si legano le une alle altre in un passionale e gustoso patto: uno per tutti e tutti per uno. Due artisti e insegnanti dell'Accademia di Belle Arti di Brera, Nicola Salvatore docente di Pittura e Aldo Spoldi docente di Tecniche e tecnologie della pittura, e un grande cuoco, Gualtiero Marchesi, uniscono le loro riflessioni per creare l'identità di un insegnante ideale: Angelo Spettacoli, che sa di tecnica pittorica, di filosofia dell'arte e di cucina. Come in una corporazione, dipingere, pensare e cucinare si arricchiscono a vicenda stando assieme, in un'identità unica. -
Alberto Sughi. Ediz. italiana e inglese
Alberto Sughi, uno dei maggiori artisti della pittura italiana dell'ultimo mezzo secolo, è il protagonista della monografia che accompagna la mostra antologica itinerante, in occasione degli ottant'anni del maestro. Un viaggio attraverso il lungo percorso di un pittore che trova nel ""realismo esistenziale"""" le affinità più evidenti ma che sfugge a ogni definitiva catalogazione all'interno dei diversi movimenti artistici. Il volume presenta oltre novanta opere che mettono in scena momenti di vita quotidiana, come in Cinema (1959), La cena (1976), Teatro d'Italia (1983-1984), per parlare del malessere e della solitudine dell'uomo che, come spiega l'artista stesso, """"soffre la realtà in cui è immerso"""". Curata da Maurizio Calvesi, la monografia rende omaggio all'artista ma anche all'uomo che - secondo la definizione dello stesso Sughi - ha """"scelto di correre da isolato"""", di fare """"una pittura libera fuori da ogni codice"""". Attraverso una selezione di dipinti e disegni dal 1958 ad oggi, vengono ripercorse le tappe salienti della lunga e intensa carriera di un artista che ricopre un ruolo significativo e riconosciuto da autorevoli storici e critici d'arte nel panorama artistico contemporaneo, un maestro che ha saputo creare un linguaggio originale e inconfondibile e dare un contributo di grande ricchezza, grazie alla sua capacità di indagare e scavare nel profondo dell'animo umano."" -
Santa Apollonia, Omar Galliani e qualche dente di Andy Warhol
La storia del truce martirio della vergine Apollonia avvenuto ad Alessandria d'Egitto intorno al 249 ha colpito l'immagine degli artisti, oltre che dei fedeli, di ogni epoca. Apollonia, vergine cristiana, venne accerchiata dai pagani che la colpirono alle mascelle sino a farle schizzar via i denti, poi, acceso un rogo, minacciarono di gettarcela se non avesse pronunciato frasi empie. ""Ella chiese che la lasciassero libera un istante: ottenuto ciò, saltò rapidamente nel fuoco e fu consumata"""". Del tutto comprensibile che una vicenda tanto truce colpisse l'immaginario e venisse presto trasformata in una icona dai precisi dettagli: la Santa, le palme simbolo del martirio e le tenaglie dei cavadenti a stringere un dente sanguinante appena divelto. Andy Warhol nel 1984 realizza una serie di opere su carta interamente dedicate alla santa dove la raffigura con in mano le tenaglie, simbolo del martirio e quindi, di riflesso, l'ossessione verso i denti, le simbologie legate a essi, il morso, il sapore, la fisiognomica del volto."" -
Street Art Village. Rigenerazione estetica
Estate 2008. Campofelice di Roccella, paese sul mare in provincia di Palermo e ""Porta delle Madonie"""", si trasforma in un villaggio della street art. Un gruppo selezionato di affermati esponenti italiani (Bros, Bo130, Dem, Ivan, Marco Teatro, Microbo, Ozmo, Sonda), spagnoli (Limow, Nuria Mora, Sam3, San, Zosen) e due crew siciliane (Brevi Distanze e Skinny Power) sono stati invitati a realizzare delle decorazioni murali secondo visioni e linguaggi propri. La finalità del progetto è di rigenerare esteticamente l'architettura abbandonata e di conferire al paese un'immagine e un'identità nuove, affermando lo spazio pubblico come teatro naturale della creatività contemporanea. Da giugno a settembre 2008, gli artisti che si sono susseguiti hanno realizzato oltre trenta murales in uno scambio continuo di informazioni, sensazioni e relazioni con la comunità locale; un vero e proprio training, necessario per entrare in sintonia con la gente e il suo sistema di valori, a cui gli artisti si sono sottoposti."" -
Architetture contemporanee. SanMarco laterizio per un'architettura sostenibilie
Il laterizio, materiale edilizio fra i più antichi, è uno dei prodotti più versatili ed efficaci sotto il profilo compositivo - forse l'unico che possa essere direttamente associato al concetto di costruzione - e fra i più performanti per le sue qualità estetiche, statiche e isolanti. Per questo la ricerca e l'innovazione di prodotto rimangono fra i principali motivi di investimento da parte dei produttori. SanMarco Terreal Italia, azienda leader nella produzione di laterizi per l'architettura, forte di trent'anni di esperienza, s'interroga sulle ragioni di continuità di questo materiale, che ha attraversato i secoli mantenendo il suo carattere antico e al tempo stesso moderno - un materiale che ha saputo in ogni epoca rispondere in maniera pertinente a esigenze estetiche, funzionali e prestazionali. Questo volume mostra una serie di realizzazioni che hanno segnato tappe importanti sia nelle capacità produttive e di sperimentazione di SanMarco, sia nel panorama dell'architettura contemporanea di questi ultimi trent'anni. -
Bella e possibile. Memorandum sull'Italia da comunicare
Come si fa a migliorare l'immagine di questo sciagurato paese, che tante volte ci fa disperare per la sua incapacità di proporsi al mondo con le sue caratteristiche migliori? Da una domanda come questa parte ""Bella e possibile. Memorandum sull'Italia da comunicare"""", un approfondito studio sull'immagine dell'Italia che la Fondazione Altagamma ha commissionato a una decina di esponenti di vari mondi rappresentativi delle eccellenze del Paese (Paolo Anselmi, Stefano Boeri, Giampaolo Fabris, Italo Lupi, Paolo Proietti, Davide Rampello, Severino Salvemini, Giorgio van Straten, Marco Vitale) coordinati da Andrea Kerbaker. A loro si è chiesto di aiutare il paese a reagire a questa cronica situazione deficitaria, delineando una linea guida della comunicazione nazionale. Un agile strumento che, facendo leva soprattutto sui lati forti della nostra identità, potesse concretamente contribuire a migliorare la nostra immagine all'estero."" -
Museo di Palazzo Reale Genova. I dipinti del primo Piano nobile e dei depositi. Vol. 2
Questo secondo volume del catalogo generale conclude la pubblicazione dei dipinti del Palazzo Reale di Genova presentando i settantasette quadri esposti negli appartamenti del primo piano nobile. Collocate perlopiù in ambienti non accessibili al pubblico, le opere sono meno note di quelle inserite nella prima parte, includendo qualche inedito. Risultano per questo ampliati i raffronti fotografici che attribuiscono al volume una sua forte identità. Il ricco campionario di confronti riesce a certificare così, quadro dopo quadro, l'autorità di un prototipo, la forza di un'invenzione iconografica, la fortuna di una composizione, il magistero di un caposcuola, una collocazione antica mai registrata dagli inventari, lo stato di conservazione precedente all'ultima stagione di restauri. Ma non sono queste le uniche novità. In apertura il lettore troverà anche due saggi incentrati sulla storia della quadreria che offrono al lettore storie, nomi e documenti di recente riemersi dalle carte notarili, nuovi materiali tra i quali disegni di Giovanni David, tratti dal cosiddetto Album di Casa Durazzo, fortunosamente riaffiorato dall'oblio e utile a ricostruire tasselli perduti del passato di opere e decorazioni della magnifica residenza genovese edificata dai Balbi, arredata con splendore dai Durazzo e diventata poi reggia con i re di Sardegna. -
Lo stile dello zar. Arte e moda tra Italia e Russia dal XIV al XVIII secolo
Attraverso un corpus eccezionale di opere, ""Lo stile dello zar"""" intende documentare l'arte tessile e la moda nelle relazioni tra Italia e Russia dal XIV al XVIII secolo e i loro legami con le arti figurative. I capolavori di grandi artisti provenienti dalle collezioni dell'Ermitage (Tiziano Vecellio, Paris Bordon, Domenico Parodi, Justus Sustermans, Ludovico Cardi detto il Cigoli) unitamente alle preziose stoffe del tempo e ai capi d'abbigliamento illustrano le reciproche influenze stilistiche e culturali tra i due paesi, in un affascinante percorso tra sete preziose e dipinti di grandi maestri, tra tesori tessili del Cremlino e paraventi italiani, oreficerie e abiti della corte degli zar. Uno straordinario affresco di un'epoca, spaccato di costume, relazioni economiche e sociali, scambi culturali ed espressioni artistiche."" -
La pineta di Arenzano. Architettura e paesaggio. Storia di un'utopia mancata
A metà degli anni cinquanta, in un frammento di costa ancora incontaminato a ponente di Genova, cinque tra i principali architetti italiani sperimentano liberamente sul tema di un'esclusiva gated community per la vacanza. Nella Pineta di Arenzano sorgono così ville, alberghi, condomini e parti comuni per la vita sociale dove Luigi Caccia Dominioni, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Gio Ponti e Marco Zanuso portano la migliore creatività a confronto con i temi della ricerca architettonica del tempo. Una vicenda nata in un contesto privato fuori dai vincoli delle leggi sull'edilizia a dimostrare come anche la sola alta qualità della progettazione consenta di ottenere risultati di grande pregio architettonico fino a quando non venga sopraffatta dalle leggi della speculazione. -
Past, present, future. Highlights from UniCredit Group Collection. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Il volume è il catalogo della mostra di Vienna (Bank Austria Kunstforum, 16 ottobre 2009 - 10 gennaio 2010). La mostra raccoglie un nucleo straordinario di opere appartenenti alle collezioni del Gruppo UniCredit, alcune pressoché inedite, altre provenienti da prestigiose istituzioni quali l'Alte Pinakhotek di Monaco, la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, il Museum der Moderne di Salisburgo dove sono esposte in permanenza grazie ai comodati concessi dal Gruppo. ""Past, Present, Future"""" si muove sui temi classici della storia dell'arte - la natura, la rappresentazione di sé, il corpo, le cose - sia quelli più strettamente legati all'attualità, come il rapporto tra il presente e la storia, la dimensione urbana, muovendosi verso l'impossibile (l'astrazione) e la regola, tra estetica ed etica (la geometria). Il concetto si fonda sulla varietà dei linguaggi, che vanno dai dipinti antichi di autori come Savoldo, Dosso Dossi, ai collages di Kurt Schwitters, dalle tele di Hans Makart e Giorgio de Chirico alle installazioni di Tony Cragg, Fischli & Weiss e Giulio Paolini, fino alle fotografie di Andreas Gursky o Thomas Struth, in un arco temporale di quattro secoli che permette di guardare al passato attraverso gli occhi del presente, e al presente con lo sguardo rivolto al futuro. Un dialogo tra culture, nel quale le opere antiche sono in relazione alle contemporanee, i dipinti alle fotografie, le installazioni alle sculture."" -
Verdi
"Domenica 10 ottobre 1813, a Roncole frazione di Busseto, una trentina di chilometri da Parma, in zona d'occupazione francese (Département du Taro). Nell'osteria-drogheria di Carlo Verdi, sua moglie Luigia Uttini dava alla luce un maschietto, molto atteso dopo nove anni di matrimonio. Il neonato prese i nomi di Joseph-Fortunin-François, anche se in lingua francese era sempre Giuseppe Verdi, che avrebbe fatto molto per comportarsi da italiano. C'era la guerra. Francesi e austriaci si rincorrevano, scambiandosi a turno il governo dello Stato. La gara fu risolta in favore degli austriaci, che prepararono la venuta della nuova augusta sovrana, l'ex moglie di Napoleone, Maria Luigia d'Asburgo. Una lapide della chiesa di Roncole rammenta come l'altra Luigia, la mamma di Verdi, vi trovasse rifugio portandosi in collo il suo 'Beppino' di pochi mesi, che superò l'ondata della guerra, le epidemie (anche se non delle proporzioni di quella del bolognese) e lo spettro della fame. A suo conforto restava la possibilità di godere un periodo pacifico, nel risorto ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, sotto il governo della Signora austriaca."""" (dal saggio di Gustavo Marchesi). Il volume raccoglie la vita dell'artista, riccamente illustrata a colori, l'analisi delle opere più significative, la bibliografia e la discografia essenziali." -
Giacomo Puccini
"Detto questo del carattere di default dell'uomo nato sotto il segno del Capricorno, abbiamo detto praticamente tutto ciò che sostanzialmente contraddistinse il vissuto e la personalità di Puccini: la carriera tenacemente costruita con il sostegno degli amici e di Ricordi; la famiglia con la ferocemente tirannica e fondatamente gelosa moglie-mamma Elvira e le costanti relazioni sensuali con giovani donne vieppiù elevate di rango e di cultura man mano che la sua ricchezza materiale e la sua fama pubblica crescevano, sino alle madame torinesi, alle baronesse bavaresi e alle borghesi londinesi, oltre all'ovvia costante di molte cantanti protagoniste delle sue opere; lo schermo vitalistico e maschilista degli amici, il ritorno alla natura nativa, la vocazione all'intimismo poetico e struggente, le passioni sportive violente e anti-ecologiche, con tanto di incidenti anche gravi, come quello automobilistico che gli fratturò una gamba e rivelò il suo diabete, che tardò a dismisura la calcificazione ossea, indebolendo la sua salute successiva; la passione per il sesso e per il fumo; il gusto per il conseguimento di obbiettivi apparentemente difficili o impossibili..."""" (dal saggio di Daniele Martino). Il volume raccoglie la vita dell'artista, riccamente illustrata a colori, l'analisi delle opere più significative, la bibliografia e la discografia essenziali." -
Alberto Ghinzani. Sculture
Pubblicata in occasione della doppia mostra antologica dedicata ad Alberto Ghinzani, la monografia documenta il percorso creativo dell'artista a partire dalla fine degli anni Sessanta attraverso una ampia e accurata selezione di disegni, bozzetti e sculture di diverse dimensioni realizzate in vari materiali dal bronzo al legno, dal ferro alla vetroresina, spesso con l'aggiunta di interventi cromatici. Per illustrare il procedimento creativo dello scultore vengono presentati alcuni dei grandi disegni di riflessione, di studio e di progetto, che mostrano il lento e graduale avvicinamento all'opera e alla scelta dei materiali più idonei per ciascun lavoro. Il percorso cronologico si chiude con una serie di grandi opere realizzate nell'ultimo anno che costituiscono un interessante momento nell'evoluzione della ricerca di Ghinzani: la struttura complessa delle opere, il loro sviluppo prevalentemente verticale, l'interazione dei materiali riassumono molto bene il pensiero plastico dell'artista sviluppato in oltre quarant'anni di lavoro. -
Alessandro Papetti. Il ciclo del tempo. Ediz. italiana e inglese
Il catalogo, curato da Achille Bonito Oliva, è dedicato a una singolare opera di Alessandro Papetti: si tratta di tre immensi ""ambienti pittorici"""" di forma circolare (del diametro interno di 8 metri ciascuno), creati in modo da lasciar entrare l'osservatore che può così immergersi fisicamente all'interno dello spazio pittorico e lasciarsi trasportare dalla forza espressiva del colore e del segno, quasi egli stesso diventasse parte integrante dei singoli dipinti. Queste tre grandi opere alle quali Alessandro Papetti ha lavorato per oltre un anno, all'interno di un grande capannone (realizzando, così, una vecchia idea a cui l'artista pensava da una decina d'anni), affrontano tre tematiche differenti, ognuna delle quali si riallaccia, idealmente, ad alcuni dei cicli più celebri del suo percorso pittorico: l'acqua, l'aria, il bosco."" -
Riccardo Licata. Una vita d'artista
In questo volume, che è la trascrizione in forma discorsiva di una serie di colloqui intercorsi con il critico Michele Beraldo, Riccardo Licata (Torino, 1929) ripercorre le tappe più significative della sua vita: il compimento degli studi a Venezia, le frequentazioni e le amicizie con artisti coetanei, la scoperta e l'utilizzo di tecniche eterogenee quali il vetro, il mosaico e l'incisione, il fondamentale incontro con Gino Severini e il successivo trasferimento a Parigi per insegnare all'École nationale supérieure des beaux-arts. Ne esce un ritratto semplice e spontaneo, dell'uomo prima che dell'artista: indifferente ai tratti omologanti della società e ai costumi ideologici che in alcuni momenti hanno condizionato l'arte del Novecento,