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Leonardiana. Studi e saggi su Leonardo da Vinci
Frutto dell'aggiornamento critico di articoli e contributi precedenti, spesso ormai difficili da reperire, il volume offre un approfondimento brillante ed esaustivo, fondamentale per gli studiosi e gli appassionati, su numerosi aspetti dell'arte e del genio leonardesco: dall'architettura, sia militare che legata al Duomo di Milano, alla pittura, con importanti saggi sul Cenacolo, la Vergine delle Rocce, i programmi iconografici per Ludovico il Moro e gli influssi sull'arte e il ritratto lombardo tra Quattro e Cinquecento; dalla scultura, con l'analisi del rapporto con l'antichità, alla collaborazione con i contemporanei quali Bramante, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio e Dürer, all'approfondimento dei disegni e dei manoscritti più significativi dell'artista. -
Xhixha. Leggero come l'acciaio
Energia Forza Luce sono i titoli che ricorrono con maggiore frequenza nelle opere di Xhixha. L'incisività degli appellativi è di per sé eloquente, e ancor più lo è il fatto che ""energia"""" e """"forza"""", due sinonimi, appaiano ripetutamente coniugati a """"luce"""". L'etimo di """"energia"""" risale, in senso astratto, a """"opera"""" in quanto """"attività"""", dunque non è improprio asserire che l'""""opera"""" di Xhixha si configuri, alla radice, come """"luce"""" o, traslando i termini, come l'innescarsi di un processo destinato a far sì che dalla materia si liberi la luce, anzi, che la materia stessa sprigioni la luce in essa contenuta sub specie di energia. Ancor prima che in senso metaforico, quest'asserzione è vera in senso letterale. L'acciaio, la materia che Xhixha predilige, non soltanto è il prodotto finale di lavorazioni che richiedono temperature altissime e un corrispondente, elevatissimo impiego di energia, ma nel suo stato liquido, atto alla colata, emana una luce abbacinante."" -
Il Cenacolo di Leonardo. Guida. Ediz. illustrata
"Il restauro del Cenacolo di Leonardo, compiuto tra il 1977 e il 1999, ha senza dubbio segnato una svolta nelle metodologie di restauro delle pitture murali e, forse, nella storia del restauro in generale. A dieci anni esatti dal suo compimento, il complesso lavoro di recupero della pittura, portato avanti tra mille difficoltà e ogni genere di problemi, da quello relativo al timore di avvicinarsi a un testo pittorico tanto famoso, a quello di conservare e 'restituire' un'opera che la storia ci aveva consegnato alterata e manomessa - al punto da non riconoscervi se non un''ombra' del perduto capolavoro di Leonardo - a quello, non ultimo, del suo rapporto con l'immagine che si era sedimentata da almeno un secolo nella coscienza e nel bagaglio visivo del pubblico, chiede oggi, nel 2009, di essere verificato nella sua tenuta e nei suoi risultati. L'apprezzamento della critica italiana e internazionale e il continuo ininterrotto afflusso del pubblico, che, da ogni parte del mondo, giunge ogni giorno a Milano per prendere visione di quella che rimane forse la pittura murale universalmente più celebre della storia dell'arte, corroborano nella convinzione che le Soprintendenze milanesi, insieme con l'Istituto Centrale per il Restauro e le diverse Istituzioni scientifiche internazionali che hanno fornito nel tempo la loro collaborazione e il loro supporto, abbiano preso, a far tempo dal 1977, decisioni corrette dal punto di vista conservativo ed estetico."""" (dalla Premessa di P. C. Marani)" -
Amore e Venere
L'Amore c'era già alla nascita dell'Universo. Fu lui ad accogliere per primo Venere all'uscita dalla schiuma del mare, eleggendola subito come dea e madre di se stesso: della forza generatrice, del desiderio, della fecondità, del capriccio. Dall'antichità classica al Rinascimento, dal Barocco all'Ottocento l'arte figurativa privilegiò sempre questo tema ""vitale"""" in una varietà di versioni e interpretazioni, qui presenti in un'antologia di sessanta immagini, interpretate e commentate. Vi compaiono capolavori di grandi maestri della pittura e della scultura come Botticelli, Caravaggio, Veronese, Tiziano e Canova."" -
Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci
Pubblicato nel 1910, poi rivisto e corretto nel 1919 e nel 1923, il saggio costituisce uno dei più illuminanti esempi di uso della nuova scienza psicanalitica in relazione a una ricerca biografica. Freud si lascia coinvolgere dal ""caso Leonardo"""", trattandolo con un trasporto che difficilmente si ritroverà in altri suoi scritti: l'entusiasmo e la partecipazione con cui scrive rimangono uno degli aspetti più piacevoli e sorprendenti dell'opera. Punto di partenza è una nota lasciata sul Codice Atlantico dallo stesso artista che, raccontando una sua fantasia infantile, narra di come un nibbio, calato sul piccolo Leonardo in culla, gli avrebbe aperto la bocca con la coda, percuotendolo ripetutamente: questo ricordo dà vita a un'appassionante psico-biografia che, ricostruendo l'infanzia e la biografia di Leonardo sulla base delle informazioni disponibili, fa luce sui lati più controversi della personalità dell'artista: la sua instabilità creativa, l'incompiutezza di molti suoi capolavori, la gentilezza quasi femminea del suo carattere, la sua sessualità: all'età di 24 anni Leonardo fu processato e assolto per sodomia a seguito di una denuncia anonima. Un saggio, avvincente come un romanzo, che inaugura quel filone moderno di """"letteratura del mistero"""" che da sempre accompagna la complessa figura di Leonardo da Vinci."" -
Scultura in Lombardia. Arti plastiche a Brescia e nel Bresciano dal XV al XX secolo
Brescia è una città di pietra. Le vicine cave di marmo di Botticino ne sono state, attraverso i secoli, la fonte primaria di rifornimento. Così la struttura urbana, con i rivestimenti degli edifici pubblici e delle chiese, i portali, le finestre, le colonne e i capitelli, si è stratificata con il contributo di quella pietra bianca con striature marroncine che, lucidata o martellinata, levigata o rustica, ancora oggi domina cromaticamente l'orizzonte visivo della città. La lunga e mai interrotta filiera produttiva legata alla materia prima - dai cavatori ai lapicidi, dai maestri del costruire agli scultori - ha costituito, inevitabilmente, la ragione del ""talento"""" del territorio bresciano nell'ambito della scultura e delle arti plastiche dai tempi della fondazione romana a oggi. Il volume ripercorre la storia e le qualità stilistiche degli scultori e delle opere che hanno caratterizzato la città e il territorio dall'età del primo Rinascimento, con i monumentali cantieri della Loggia e di Santa Maria dei Miracoli, fino alla prima metà del Novecento con le scultura per il complesso novecentista di piazza della Vittoria."" -
Hayez. Ediz. illustrata
La pittura antica, la storia, il teatro, il ritratto sono gli astri che orientano la vicenda di Francesco Hayez, l'artista che incarna la grandezza, le contraddizioni e il senso stesso dell'Italia ottocentesca. Vissuto nel secolo dei grandi ideali e delle grandi trasformazioni, Hayez ha avuto l'avventura di essere allo stesso tempo amatissimo e detestato, di essere identificato con la quintessenza della retorica del secolo (Il bacio è diventato uno stereotipo popolare paragonabile solo alla Gioconda leonardesca) ma anche con il suo alto sentire: Giuseppe Mazzini scrive entusiasta che egli è ""l'artista più inoltrato nel sentimento dell'Ideale che è chiamato a governare tutti i lavori dell'Epoca"""", perché è l'interprete dei grandi sentimenti popolari, e addirittura per Lorenzo Benapiani, studioso coevo, """"nel campo suo, egli è il Garibaldi dell'epoca sua""""."" -
Veronese
Incarnazione della realtà del Secolo d'Oro veneziano, visto come il momento più alto di potenza e ricchezza della Serenissima, Paolo Veronese ha goduto nei secoli di una fama assoluta. Nato nel 1528, morirà sessanta anni più tardi, dopo aver conosciuto una carriera ricca di incarichi prestigiosi, assolti con uno stile e un linguaggio decorativo altissimi: dalle grandi tele per Palazzo Ducale, inneggianti alla potenza di Venezia signora dei mari, alle straordinarie composizioni religiose, a opere come il Banchetto in Casa di Levi o la Allegoria della Battaglia di Lepanto: risalta la naturale capacità dell'artista di far propria la tradizione pittorica veneziana, soprattutto Tiziano, in un trionfo di tinte ed effetti luminosi spettacolari che ancora oggi incantano lo spettatore in tutta la loro grandiosità. -
Palazzo Ducale a Venezia
La storia e i capolavori del monumento simbolo di Venezia, testimonianza di potenza e gloria della Serenissima. Simbolo per eccellenza, assieme a San Marco con cui ""confina"""", dello splendore della Serenissima nel mondo, visitato ogni anno da migliaia di turisti che si recano ad ammirarne le splendide architetture e i capolavori pittorici celati all'interno, il Palazzo Ducale conosce una storia lunga e affascinante, che si rispecchia in quella di Venezia stessa. Sede della massima autorità dello Stato, il doge, e luogo di riunione delle principali magistrature, il Palazzo fu arricchito nei secoli di opere straordinarie dai maggiori artisti veneziani del tempo, da Tintoretto a Giovanni Bellini, dal Veronese a Tiziano e Tiepolo. Il volume ne ripercorre le vicende con un testo agile e piacevole e una galleria di immagini che orientano il lettore attraverso i capolavori principali e gli ambienti più significativi, riassunti nella comoda mappa finale."" -
Giorgione
In 96 pagine tutte le maggiori opere che hanno reso Giorgione uno dei massimi rappresentanti della pittura del Cinquecento nonché, secondo le parole del Vasari, uno dei fondatori di ""quella terza maniera che noi vogliamo chiamare la moderna"""". Una carrellata di capolavori per conoscere gli enigmi, i misteri e le seduzioni del genio che ha cambiato la storia della pittura: dalla Prova del fuoco di Mosè e il Giudizio di Salomone alla Madonna leggente, La Tempesta e i ritratti."" -
La orripilante storia del teschio di Goya
"Dovendo qui fare la storia di un teschio, storia già definita orripilante, mi sembra giusto e coerente presentarvelo fin dall'inizio, quando era ricoperto di pelle e conteneva uno dei più ricchi cervelli di cui mai abbia potuto godere un uomo. Quel teschio, con i suoi teneri ossicini ancora disgiunti si formò in un aspro paese dell'Aragona, Fuendetodos, durante l'inverno del 1746, nel ventre di una pacifica signora chiamata Gracia Lucientes. Il 31 marzo il capino del piccolo Francisco Goya y Lucientes uscì alla luce. Nessuno, in quel momento, avrebbe potuto pronosticare il tremendo destino che l'aspettava."""" Perché allo scheletro di Francisco Goya y Lucientes, conservato nella piccola e splendida chiesa di San Antonio de la Florida a Madrid, manca il teschio? Secondo un destino straordinario, il solo coerente con una mente capace di immaginare e partorire incubi e visioni, Capricci e Follie, l'autore ci conduce, con una narrazione ironica e divertente, attraverso la vita di Goya, """"che prima fu pittore; poi artista; infine, genio totale"""", alle vicende atroci e grottesche, tenebrose e comunque eccezionali del suo teschio: derubato, smarrito, ritrovato in un quadro, protagonista infine di un esperimento scientifico, che ne decreterà la sorte." -
Lichtenstein
La vita e i capolavori di Roy Lichtenstein, uno dei principali esponenti della Pop Art, celebre per le coloratissime immagini derivate dai media e, in particolare, dai fumetti. Il testo ripercorre la vita dell'artista, analizzandone le opere più significative: dalle fasi iniziali, ancora segnate dall'espressionismo astratto, alla maturità di lavori come Girl with Ball o Drowning Girl, degli anni sessanta, entrambi al MoMA di New York. Una monografia agile e accattivante, riccamente illustrata a colori, che approfondisce l'argomento grazie alle schede complete delle opere, a una tavola cronologica, a una rassegna critica e una bibliografia essenziali. -
Dizionario giuridico dell'arte. Guida al diritto per il mondo dell'arte
Tutto il diritto dell'arte riunito in un unico volume, spiegato con parole semplici, affrontato con ironia e leggerezza: quasi un ""manuale di galateo"""" per art addicts e aspiranti tali. Il tutto arricchito da aneddoti, curiosità, divertissements, casi ed esempi scelti tra i più bizzarri, e per questo tra i più esemplari, di un mondo, come quello dell'arte, sempre più glocal, sempre più plurimilionario, sempre più glamour, sempre più caratterizzato dalla contaminazione dei linguaggi. Non è un caso quindi che l'autrice abbia deciso di dare il giusto risalto, oltre alle tematiche giuridiche tradizionali legate ai beni culturali e all'antiquariato, anche a tutto ciò che è oggi di tendenza: fotografia, installazioni, performance, design, video arte, digital art, land art. Arrivando a comprendere anche la moda: perché il mondo dell'arte (soprattutto contemporanea) e quello del fashion sono tutt'altro che lontani."" -
Renzo Ferrari. Nel colore dei giorni. Opere 2006-2009
Questa pubblicazione è stata realizzata in occasione del conferimento a Renzo Ferrari del Premio di Pittura Morlotti-Imbersago alla carriera, XII edizione. Il premio è stato assegnato ""all'opera di Renzo Ferrari, artista luganese da sempre attivo tra la Svizzera e l'Italia, segnatamente a Milano dove, muovendo inizialmente nel fervore culturale della Galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli, ha dato vita a partire dagli anni sessanta a una vasta e personalissima ricerca tra figurazione ed espressionismo, alla ricerca suggestiva di una 'verità', che l'artista esplora cercando di tornare all'origine, di ritrovare la potenza originaria dei segni e l'energia primitiva del colore"""". Il volume documenta, tramite brevi excursus, un nucleo coerente di opere realizzate fra il 2006 e il 2009 con tecniche quali il disegno, l'incisione calcografica, nonché gli inediti teatrini tridimensionali, così da consentire un confronto e un incrocio con la pittura, sempre centrale nella poetica dell'artista svizzero."" -
L' età della conquista. I giorni di Roma. Ediz. illustrata
Con ""L'Età della conquista"""", si inaugura un grande progetto quinquennale dal titolo """"I giorni di Roma"""" teso a restituire un'idea complessiva del modo in cui Roma riuscì a elaborare il proprio linguaggio artistico a partire dalla cultura figurativa greca. Questo primo """"capitolo"""" - pubblicato in occasione della grande mostra ai Musei Capitolini curata da Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, con allestimento di Luca Ronconi e Margherita Palli - parte dal momento di formazione dell'Impero romano, quando Roma espande progressivamente il proprio controllo su tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alle coste dell'Asia Minore, divenendo l'unica potenza egemone sull'intero bacino del Mediterraneo. Nel periodo successivo alle campagne di conquista in Grecia, dalla fine del III secolo alla seconda metà del I a.C, si assiste alla formazione di un linguaggio figurativo, squisitamente romano, che fa tesoro di tutta la cultura artistica greca, che nel tempo viene recepita, assorbita e modificata. È questo il periodo in cui l'élite al potere avverte, con sempre maggior consapevolezza, il consolidarsi del proprio prestigio e lo esprime attraverso l'arte, un'arte che, assorbiti gli elementi fondanti della cultura greca, costruisce su quelle solide basi un nuovo e duttile linguaggio universale, capace di adattarsi alle esigenze del nuovo impero."" -
Caravaggio. Adorazione dei pastori
In occasione del quarto centenario della morte del Caravaggio, un importante restauro, i cui esiti sono ampiamente documentati in questo volume, riporta l'""Adorazione dei pastori"""" di Messina alla sua splendida veste. Sospesa in una dimensione parallela complementare più che estranea al sentimento di angoscia e di afflizione che dominava l'animo del Caravaggio negli anni siciliani, l'""""Adorazione dei pastori"""" sembra voler inchiodare l'osservatore a un rispettoso silenzio imposto dal più trascendente degli eventi della storia dell'uomo cristiano: la nascita del Messia. Intimamente composta in un cono di luce ben delimitato, la scena è irradiata da una fonte luminosa che entra in campo a sinistra della Vergine, dal limite estremo del suo braccio ripiegato e, come un faro, la separa dalle tenebre della notte. La Madre, sfinita dal parto, cerca sostegno sulla sponda della mangiatoia e, totalmente estraniata dall'ambiente che la circonda, si appaga del contatto con il Figlio. I pastori che si accalcano alle spalle di san Giuseppe sembrano paralizzati dalla commozione e coscienti dell'evento straordinario di cui sono casuali testimoni, mentre il bue e l'asino, come discreti custodi del luogo, si stagliano sul fondo della stalla con le loro massicce e rassicuranti moli."" -
La memoria perduta di Milano
In un celebre articolo uscito nel 1953 sul ""Corriere della Sera"""" Indro Montanelli deplorava che Milano avesse perduto il suo prestigio, rinunciando al ruolo di capitale morale che storicamente aveva rivestito. Negli anni Sessanta poi, mentre Milano dava forse il meglio di quella sua cultura insieme pragmatica e intellettuale che l'aveva fatta grande, illustri osservatori gli facevano eco, avvertendo il rischio che il patrimonio culturale e civile della città andasse disperso, se non opportunamente governato. Attraverso un'antologia di scritti Stella Casiraghi si domanda se sia possibile spostare il baricentro della memoria dalle nostalgie alla forza delle idee. Lo fa attraverso le parole di scrittori, giornalisti e pensatori esemplari come Eugenio Montale, Leo Longanesi, Walter Tobagi e molti altri, per riflettere su quale sia oggi il ruolo di Milano e capire se abbia ancora senso parlare di un suo primato civile."" -
Camera oscura
Sappiamo tutti che Lewis Carroll amava i bambini ed era un grande affabulatore. Di mestiere professore di matematica alla Christ Church di Oxford, talvolta portava le figlie del preside Liddell a fare dei picnic. La piccola Alice Liddell era la sua preferita e per lei scrisse ""Alice nel paese delle meraviglie"""". Il libro, si sa, fu uno strepitoso successo e Lewis Carroll fu sempre più attorniato dalle sue piccole ammiratrici, che lui, un pioniere della fotografia, amava ritrarre in costumi esotici, in tableaux vivants e, dal 1867, anche nude. Tutte le famiglie rimasero soddisfatte delle fotografie delle figlie ignude, fuorché una, che pose fine bruscamente alle sedute. In questo nuovo racconto, Simonetta Agnello Hornby narra la storia di questa amicizia interrotta attraverso gli occhi della bambina ormai cresciuta e della sua compagna Alice. Una collana dedicata ai racconti dell'arte. Storie inedite per scoprire curiosità e segreti dei grandi maestri dell'arte. Scritti da giornalisti, critici e storici dell'arte, musicisti e archivisti, questi racconti vogliono avvicinare un pubblico sempre più vasto al mondo dell'arte, alle sue curiosità e ai suoi segreti."" -
Bosch
Inventore ""nobilissimo e meraviglioso di cose fantastiche e bizzarre"""" (L. Guicciardini), Hieronymus Bosch fu un vero maestro nel rappresentare strane apparenze e spaventevoli, orridi sogni. Dotato d'un ingegno creativo ammirevole e di una perfetta padronanza della tecnica pittorica, Bosch divenne celebre per le sue opere enigmatiche e inquietanti, raffiguranti soggetti di ispirazione religiosa attraverso una ricchissima trasfigurazione fantastica. Fulcro delle costruzioni immaginifiche dell'artista fiammingo è l'immagine della dannazione eterna, resa attraverso elementi dell'iconografia tradizionale (il fuoco, le pene corporali alle quali sono soggetti i dannati) e una straordinaria proliferazione di figure simboliche, incarnazione degli incubi più spaventosi."" -
Francesco Candeloro. Dal progetto Luoghi e segni, Città delle città, Frammenti di Luoghi, Intimi Luoghi, I tempi della Luce. Ediz. italiana e inglese
Visioni di vissuto, di frammenti quotidiani, di vita nell'originale lavoro di Francesco Candeloro. Un progetto nato a seguito di un percorso di viaggio durato 5 anni, durante i quali, attraverso l'osservazione ""dal vero"""" e la conseguente raccolta di immagini e appunti, l'autore ha ricostruito """"percettivamente"""" le peculiarità di alcune città geograficamente distanti tra loro. Immagini di Seoul, Londra, New York, Venezia, Monaco, Napoli e Lisbona, frammenti di queste città, riprodotte in 14 lastre di plexiglas di diversi colori unite a una seconda lastra, distante circa 10-20 cm, tagliata al laser e ripetuta in dimensioni diverse per far sì che lo sguardo si soffermi su una forma comune, facendola così diventare segno focale. Le coppie di lastre salgono verticalmente dal pavimento ricreando una strada, una piazza, un vicolo, un viale: luoghi distanti tra loro capaci di raccontare al visitatore di momenti vissuti, di unire visivamente luoghi, colori e temperature, forme che si identificano e corrispondono a ogni posto, segni che creano il luogo: la Città delle Città. Il volume è pubblicato in occasione della mostra di Venezia (Palazzo Fortuny, 27 marzo 2010 - 18 luglio 2010).""