Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7781-7800 di 10000 Articoli:
-
Il Diario e l'amica. L'esistenza come autonarrazione
Il diario e l’amica nasce dal riferimento a quanto scrive Anna Frank per giustificare il proprio rapporto con il diario: «Ma eccomi al motivo per cui mi è venuta l’idea di tenere un diario: non ho un’amica». La tredicenne Anna manifesta voglia di scrivere e, soprattutto, voglia «di sfogarsi, una volta tanto, su diverse questioni». È il desiderio di parlare di sé ad un altro per capirsi meglio. Il tema del libro è il rapporto esistenza-autonarrazione, partendo dalla convinzione vissuta della continuità permanente ed ineludibile di un dialogo interiore. Si parla di dialogo e non di monologo, perché quando parliamo a noi stessi siamo sempre due o più di due, se abbiamo varie ipotesi con cui definirci. All’interno di questo tema generale, il volume affronta anche il tema della filosofia come forma di narrazione, ma vede pure le modalità con le quali nei secoli il racconto che ognuno, nella propria interiorità, fa a se stesso e di se stesso viene manifestato agli altri (diario, confessione, epistolario, autobiografia, racconto, linguaggi dell’arte). Tutto questa tematica viene divisa in temi e riflessioni che hanno il carattere più del frammento che del tradizionale capitolo. Ma anche questa scelta è interna ad un discorso di riflessione sull’esistenza che ogni soggetto traduce, senza soste, in racconto interiore a se stesso. -
Le messaggere epistolari femminili attraverso il '900. Virginia Woolf, Hannah Arendt, Silvia Plath
La letteratura aiuta a vivere bene, a capire meglio la società e la storia; dunque ad essere migliori. Questo volume cerca di raccontare alcuni momenti di tre grandi scrittrici, accomunate dal loro essere donne, anticonformiste, libere, sensibili ai dolori e alle gioie dell’essere al mondo. Un racconto a tre voci attraverso le loro lettere, in un tempo ancora lontano dall’omologazione tecnologica dell’oggi. I romanzi della Woolf, i saggi della Arendt, le poesie della Plath fanno luce su un’umanità in difficile equilibrio fra modo di essere e società circostante. Il resistere alla violenza e all’irreggimentare persone, rapporti umani, culture si fa coraggiosa ostinazione a coltivare uno sguardo altro. Ma al di là di malattia e follia, dolore e isolamento restano le loro preziose raccolte di tracce per riflettere coltivando bellezza, speranza e orgoglio di umani e soprattutto di donne. -
Clinamen. Lo spazio estetico nell'epoca dell'immaginario
Editoriale: Due agalmatofilie; Premessa: Il nome giusto; Agalmatofilia::Louis Gernet, La nozione mitica del valore in Grecia:Karl Kerényi, Ágalma, Eikon, Eidolon:Sergio Benvenuto, Ágalma nel Simposio platonico:Matteo Bonazzi Fulvio Carmagnola, Il primo dei nomi. L'Ágalma di Lacan:Tommaso Guariento, Icono(bio)logia dei simulacri:Ugo di Toro, Agalmaerotismo e metamorfosi nei miti greci; Note e rassegne: Giampiero Moretti, Il divino, l'umano e l'immagine. Ágalma in Karl Kerényi; Recensioni: Hansjörg Bloesch, Agalma. Kleinod, Weihgeschenk, Götterbild (Andrea De Santis):Stefania Bonfiglioli, Agalma. Icone e simboli tra Platone e il neoplatonismo (Alessandro Sacchetti): Fulvio Carmagnola, Il desiderio non è una cosa semplice. Figure di Ágalma (Enea Bianchi); Schede: Riccardo Panattoni, Black-out dell'immagine. Saggio sulla filosofia e gli anacronismi dello sguardo (Andrea Nicolini): Ludwig Wittgenstein, Conversazioni e ricordi (Loredana Di Adamo); Segnalazioni: Carlo Cappa, Rodrigo Duarte, Michel Foucault, Giulio Latini, Federico Lodoli, Ugo Mattei, Lucio Russo, Peter Sloterdijk, Roberto Terrosi. -
Un' ora con Heiddeger. Oriente e Occidente
Il ""vero"""" incontro di Heiddegger con colui che indicò orientativamente come il """"Giapponese"""" nel suo saggio """"Da un colloquio nell'ascolto del linguaggio"""" (poi raccolto in: """"In cammino verso il linguaggio""""). Ne emerge l'influsso esercitato su Heidegger dal pensiero estremo-orientale e alcuni tratti """"privati"""" della personalità del filosofo. Vi si discute, tra l'altro, l'arte in Giappone, il linguaggio e la poesia, il vuoto e il nulla, Rashomon, l'indeterminatezza giapponese. Saggio indispensabile, oltre che per il valore storico, per i suggerimenti su un possibile incontro tra Oriente e Occidente alla luce della categoria del """"vuoto"""" (cioè nonsense), tradotto, commentato e annotato da Leonardo Vittorio Arena, uno dei principali orientalisti italiani, nonché autore della Postfazione."" -
Stato di natura. Contro Jean-Jacques Rousseau
"Il miglior modo per confutare questo presunto filosofo è di analizzarlo e tradurlo in un linguaggio filosofico: allora si rimane stupiti di avergli potuto prestare un istante di attenzione"""". Lo stato di natura rousseauiano è un piano concettuale, una zona di riferimento definita da una fondamentale incapacità da parte dell'uomo di pervenire a se stesso. L'individuazione di un periodo di latenza di tutte le facoltà umane (lògos, téchne e nómos) sospende il nesso causale attraverso cui il diritto sembra doversi riferire alla vita come un destino e l'ordine sociale discendere dalla natura dell'uomo prima di ogni patto: lo stato di natura è la minaccia che per il controrivoluzionario Joseph de Maistre si tratta ad ogni costo di scongiurare, l'arma puntata alle tempie del diritto naturale. Sulla scena di questo feroce e festoso pamphlet che apparve a titolo postumo, Maistre oppone """"l'azione della legge divina"""" al """"carattere satanico della rivoluzione""""." -
Nagarjuna. Logica, dialettica e soteriologia
Nel vasto e articolato panorama della filosofia indiana l'opera di Nagarjuna emerge con forza per profondità, spessore critico e raffinatezza dialettica. Monaco e logico buddhista, vissuto probabilmente nel II secolo dopo Cristo, Nagarjuna è il capostipite della scuola di Mezzo (Madhyamika) o scuola del Vuoto (Sunyavada), ed è l'autore di un'opera capitale del buddhismo: le Madhyamakakarika, Stanze della via di mezzo. Qui, attraverso il suo metodo critico (prasaiiga), Nagarjuna attacca e confuta le nozioni più note e condivise del sistema dottrinale prodotto dal buddhismo di scuola (Àbhidharmika). E qui emerge l'intrinseca relazione tra le nozioni di 'via di mezzo' e 'vacuità': designazioni linguistiche che significano e agiscono il dileguare di ogni via discorsiva che pretenda di fornire all'Io e al suo mondo una consistenza reale, una identità sostanziale, una statura autonoma e irrelata. -
Filosofia e Popular music. Da Zappa ai Beach Boys, dai Doors agli U2
La popular music - espressione che abbraccia il vasto territorio comprendente rock, pop, folk, hip hop e altri fenomeni musicali ancora - da ormai molti decenni ha pervaso l'universo culturale del global village, influenzando in maniera determinante le consuetudini, gli atteggiamenti, le idee morali, politiche e religiose, oltre che le concezioni estetiche di svariate generazioni. Da questo punto di vista - per citare il curatore del volume U2 and Philosophy - ""la domanda interessante non è perché scriviamo sulla popular music, bensì perché la popular music abbia attirato così poca attenzione filosofica"""". Riflettere sulle sperimentazioni zappiane o sul progressive rock, sulle vite 'eccessive' di Morrison e Joplin o sulla E-scene di fine anni Ottanta, sul kitsch apollineo dei Beach Boys o sulla passionalità di U2 e Joy Division, alla luce dei grandi temi della tradizione filosofica, può regalarci punti di vista inediti e preziosi per comprendere meglio le nostre società e noi stessi."" -
Ucas. Ufficio complicazione affari semplici
Questo libro esamina il tema dei rapporti tra cittadino e Pubblica Amministrazione alla luce degli interventi di semplificazione introdotti dagli anni '70 ad oggi, evidenzia i costi che la burocrazia fa pesare su cittadini ed imprese, illustra alcuni casi più clamorosi di complicazioni e disfunzioni. Il testo affronta sia le degenerazioni di un apparato che può far emergere fenomeni di corruzione, sia le potenzialità di settori pubblici che puntano sulle nuove tecnologie per migliorare il rapporto con le imprese e con il cittadino utente. Il contenuto è aggiornato con le norme introdotte dagli ultimi Decreti del Governo Monti. -
Contro Sainte-Beuve
"Contro Saint-Beuve"""" è il libro ombra della Recherche. Prima di scrivere il suo capolavoro, Marcel Proust consegna al """"Contro Saint-Beuve"""" le sue considerazioni più profonde sulla necessità di scrivere. In questo libro straordinario si trova infatti l'impianto teorico della Recherche. Proust racconta il senso della sua scrittura: dare una forma alla memoria personale, farla emergere da oggetti altrimenti ordinari. Scrivere per dare un segno della propria esistenza che andrebbe altrimenti persa, nella convinzione che mai nulla del genere sia ancora stato scritto. """"Contro Saint-Beuve"""" è un testo dalla straordinaria intensità, soprattutto per la sua forma diretta. A metà tra la critica letteraria e la confessione personale, è un documento unico della costruzione di un'opera immortale. Mentre nella Recherche, infatti, va in scena la mirabile costruzione artistica è solo nel """"Contro Saint-Beuve"""" che si ha l'opportunità di ascoltare il lavoro del pensiero che si cela dietro il capolavoro." -
Psicologia del Don Quijote e del quijotismo
Nella ""Psicologia del Don Quijote e il quijotismo"""", ispirato dal metodo d'indagine dell'anatomo-patologo, S. Ramon y Cajal cerca d'interpretare le caratteristiche della follia del Quijote per chiarire il profondo legame tra la vita e l'opera di Cervantes e scopre, nelle profondità oscure delle galere di Siviglia, in cui l'opera affonda le sue radici mentali più dolorose, un testo dotato di una portata universale, capace di essere ancora un potente antidoto contro la pigrizia mentale, la mediocrità, la bulimica asfissia dell'appiattimento sul quotidiano. Il quijotismo di Cajal, inteso come lo slancio eroico e indomito verso i più alti ideali della scienza, delle lettere e della politica, diventa il movimento necessario e imprescindibile al quale la nuova Spagna, affranta e abbruttita dalla perdita dello spazio coloniale, può affidarsi per ritrovare la strada per essere ancora all'altezza del confronto con le nazioni più avanzate nella tecnica e nello spirito. Postfazione di José Luis González Quirós."" -
Le imperdonabili. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo
Il libro è dedicato a cinque grandi figure femminili del '900, che hanno scelto la poesia e la scrittura come mezzo espressivo e modo di vivere il proprio tempo. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo sono imperdonabili perché l'invisibilità o l'eccessiva fama, spesso creatrice di leggende di facile consumo, rende impossibile classificarle, perché non contemporanee, avanti e indietro rispetto al loro tempo, consumate da passioni assolute, innanzitutto quella della scrittura, indecifrabili e ispirate, perché carne e specchio dell'imperdonabile della nostra epoca. Attraverso le lettere, i quaderni, i saggi, le poesie e le prose, esse offrono un modello di formazione di sé, in cui l'assolutezza non è fuga dalla realtà, ma contrasto con le forze distruttive dell'umano. -
Il Caso nuovo realismo. La lingua del dibattito filosofico contemporaneo
Sulle forme del dibattito pubblico sono stati condotti negli ultimi anni lavori d'eccellenza da parte di saperi come la sociologia, le scienze della comunicazione, la logica. ""Il caso nuovo realismo"""" propone una descrizione dei meccanismi che regolano la conduzione del dibattito su carta stampata e web a partire dall'analisi della lingua, mostrando con esattezza le forme linguistiche che veicolano la manipolazione e il falso e misurando il grado di correttezza dell'informazione. L'indagine è stata condotta sulla """"querelle"""" intorno al nuovo realismo filosofico, che rappresenta - per tenuta nel tempo, invasività, varietà di media implicati, difformità delle voci, complessità delle forme linguistiche adottate -, un caso eccezionale nel panorama dei dibattiti italiani mezzo-stampa. Postfazione di Maurizio Ferraris."" -
Rivolte in atto. Dai movimenti artistici arabi a una pedagogia rivoluzionaria
Il testo affronta le ""primavere arabe"""" attraverso il contributo """"rivoluzionario"""" dei movimenti artistici. Un'analisi originale su spazi di costruzione del cambiamento che hanno contribuito a far esplodere le rivolte. L'idea alla base del libro è che la produzione artistica avesse già espanso orizzonti creativi capaci di supporre alternative rivoluzionarie. Una geografia immaginativa centrata su idee di libertà, dignità e giustizia sociale e attraversata da una gioventù scolarizzata, """"invisibile"""" agli immaginari della riva nord del Mediterraneo. Attraverso un'analisi del caso tunisino, l'obiettivo è di cogliere le creazioni dei movimenti artistici giovanili: anche ora, in questa delicata e difficile fase di transizione, laddove divengono contesti esemplari per misurare il grado di mantenimento dello spazio pubblico e di pratiche di partecipazione. Il libro sollecita inoltre un ripensamento della pedagogia, in relazione alla contemporaneità e alla dimensione transnazionale. I processi rivoluzionari arabi permettono cioè di riaprire il dibattito intorno all'urgenza di pratiche pedagogiche capaci di confrontarsi con l'inedito, nella stimolante complicità con i nuovi movimenti artistici del Maghreb."" -
Individui. Saggi di metafisica descrittiva
Individui sono i corpi e le persone che incontriamo nel mondo in cui viviamo. In questo libro, di Strawson, essi sono analizzati secondo il criterio della metafisica descrittiva, cioè nello spazio intermedio fra l'esperienza del mondo e le sue teorizzazioni scientifiche. L'autore parte dall'analisi delle pratiche linguistiche degli individui per giungere alle loro condizioni ontologiche di possibilità. ""Individui"""" rappresenta un testo fondamentale, non solo nella produzione filosofica di Strawson, ma anche nella filosofia analitica del Novecento. Introduzione di Maurizio Ferraris."" -
Senza parole. Il silenzio pensoso nella scuola
I racconti di scuola, attraverso le storie di vita quotidiana, rinviano al silenzio come obbligo, come ""disciplina"""". La memoria scolastica è fatta in larga parte di risposte a comandi, ad imperativi categorici per la costituzione di quell'""""ordine"""" che consenta il """"fare scuola"""". Ma non solo. Il culto del silenzio è anche incriminazione della parola a sintomo-segno di dissenso. Il libro vuole far riscoprire la valenza pedagogica del silenzio pensoso, di quel fermentare della ragione che agisce come lievito lento, per educare gli alunni (e non solo loro) al lavorìo quotidiano su di sé, per costruire la propria personalità in un dialogo fecondo con la propria storia, con gli altri e con il mondo. Tempo di stacco, non del """"fare niente"""", ma del fare fecondo per sé, il silenzio nella scuola viene ridisegnato nelle sue linee didattico-educative, che si fanno opportunità ghiotte per dare l'abbrivio ad autonarrazioni, specie scritte, dove il pensiero ha il suo habitat."" -
Struttura del risveglio. Sade, Benjamin, Sanguineti. Teoria e modi della modernità letteraria
Questa nuova edizione di ""Struttura del risveglio"""" di Fausto Curi appare ora accresciuta di quattro nuovi capitoli, inediti in volume e di composizione recente. Prendendo spunto da un passo di Benjamin, e assumendo come principali punti di riferimento, oltre allo stesso Benjamin, Sade e soprattutto Sanguineti, il libro, attraverso un'analisi vasta, articolata e insieme unitaria, propone una nuova immagine della modernità letteraria come fine della condizione mitica della letteratura. Se nello stato onirico la letteratura è l'appagamento mediante il sogno del desiderio dell'età che la fa nascere, il risveglio, come mostrano segnatamente Marx e Freud, Baudelaire e Brecht, è invece il destarsi della letteratura dalla stupefazione del sogno alla nudità della storia e il suo passaggio a una soglia critica e interpretativa."" -
Dell'amore. Essenza e fondamento
Le grandi riflessioni filosofiche riconducono l’origine della follia d’amore al desiderio di «possedere il bene per sempre» (Platone), alla struttura logico-dialettica del Reale che «di due vuol sempre far uno» (Hegel), all’essere gettati «in un bagno di linguaggio» (Lacan), all’«istinto sessuale» (Schopenhauer), all’«ultimo» dei «cari inganni» «di nostra vita» (Leopardi), all’infinità creatrice dell’atto pensante (Gentile). L’analisi di questo scritto mostra invece che la dinamica amorosa è una particolare individuazione della struttura contraddicentesi del desiderio, e che tale struttura può essere compresa solo se ricondotta al suo fondamento ultimo: la separazione dell’esser sé dell’essente dalla negazione della sua negazione. Capire questa separazione significa capire perché nel desiderio d’amore – che si configura come desiderio di desiderio – il contraddirsi strutturale del desiderio assuma una fisionomia complessa, caratterizzata innanzitutto da una forza trascinante «irresistibile», per cui l’amato è sempre, per quanto inconsapevolmente, vissuto come originariamente contraccambiante: l’amante crede di desiderare, di essere nel possibile, mentre vive la possibilità del desiderio come certezza. Ciò è possibile perché la «certezza» che caratterizza l’allucinazione del desiderio amoroso non nega il proprio negativo, ma se lo lascia accanto come non negato: in questo modo ogni certezza è dubitabile e ogni dubbio può essere trasformato in certezza. -
La sopravvivenza delle immagini nel cinema. Archivio, montaggio, intermedialità
Poter accedere a qualsiasi immagine, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. I nuovi media prospettano straordinarie vie di fruizione. Ma come orientarsi in questo scenario? La nostra cultura visuale è capace di tenere il passo della tecnologia? Questo libro racconta come il cinema, ben prima dell'avvento della tecnologia digitale, abbia saputo accogliere immagini provenienti da archivi pubblici e privati: dai rapporti con la pittura al foundfootage, dalla pratica del remake all'intermedialità. Molte volte assegnato al compito di produrre un calco del ""reale"""", il film costituisce piuttosto uno spazio del pensiero nel quale si rielaborano le immagini del passato e si rigenerano i materiali """"usurati"""" della cultura. Se i nuovi media invitano lo spettatore a manipolare le immagini e non semplicemente a osservarle, è dunque a partire dalle lezioni di montaggio offerte da maestri come Godard e Herzog, Sokurov e Van Sant, Pasolini e Moretti, che diventa possibile assumere un ruolo attivo e consapevole nell'orizzonte estetico e mediatico contemporaneo."" -
Il grande paese. Studi sulla storia e la cultura russe
Gli studi riuniti in questo volume sono riconducibili a due distinte linee di ricerca. Nella prima vengono affrontati alcuni nodi “classici” dell’identità storico-culturale della Russia quali la valutazione delle riforme petrine, il rapporto con l’Europa, il posto del paese nella storia universale, la modernizzazione incompiuta del sistema politico e sociale zarista, la valutazione dell’evento rivoluzionario, la corrente ebraista ed il rapporto specifico sviluppato nei confronti dell’Asia e dei diversi “Orienti” incontrati nel corso dell’espansione imperiale. La seconda linea di ricerca rappresentata in questo volume è invece strettamente collegata alla dimensione multietnica ed “asiatica” della Russia, in particolare al rapporto con il Caucaso, le cui dinamiche sono investigate sia in alcuni aspetti storico-culturali sostanzialmente positivi (ad esempio le relazioni con gli armeni) sia in altri chiaramente negativi (l’espulsione del popolo circasso e gli scontri interfonici durante la rivoluzione del 1905). -
Immagini e figure della metropoli
La metropoli analizzata in queste pagine è soggetto di linguaggi, nel senso che è essa stessa a produrli, come una sorta di cantiere in attività costante. E, dunque, ha bisogno di superare se stessa, di aprire nuovi scenari che tengano conto dei mutamenti che non solo l'hanno coinvolta dal punto di vista formale, ma anche da quello inerente alle diverse relazioni che nascono al suo interno, al differente senso del luogo che fa delle soggettività le portatrici di un'innovazione linguistica che coinvolge innanzitutto i corpi. Partendo dalle problematiche e dai conflitti della modernità, la metropoli e i suoi eccessi sono letti attraverso figure significative: alcune, come il flâneur, ormai scomparse, altre, come lo straniero, il nemico, il folle, tuttora presenti, altre ancora, come il cyborg, ibrido di corpo e tecnologia, particolarmente rappresentative del nostro tempo.