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Nation and/or homeland. Identity in 19th century music and literature between central and mediterranean Europe
The aim of this book is to focus on the development of national consciousness elaborated around a series of different case studies, in which the terms nation, homeland and people have been applied. This Romantic lexicon identifies similar but various conceptions of the national idea in some countries dominated by Italian, German and Slavic cultures, and in some groups or minorities such as the Jews and the Vlachs in Central and Mediterranean Europe. In order to clarify the cultural framework, the authors explore the construction of identity through folk tunes, poetry inspired by popular culture, and opera in which the national myths or heroes appear. In the self-making tradition, the national traits are sustained by the process of embodiment of any regional utterance, and also by the elimination of the ‘other’, in particular the minorities. The symbols of the nation, as an achievement of the power that flourishes from the sense of belonging, are defined per differentiam. Theoretical perspectives are shaped by the new approaches to this topic, taking into consideration the artistic issues as socio-historical events and subsequently evaluating them in their aesthetic quality. -
La decadenza del mentire
Uno dei dialoghi wildeiani di più rilevante peso teorico, ""La decadenza del mentire"""" (1898) rappresenta il manifesto dell'antinaturalismo e il più importante contributo dell'irlandese al dibattito sul rapporto tra valore dell'arte e ruolo dell'uomo nel mondo. La più grande aspirazione umana, quella alla bellezza, si condensa nella massima: """"Primo dovere dell'uomo è quello di risultare il più artificiale possibile, il secondo nessuno l'ha ancora scoperto"""". L'artista tenta costantemente di rendere ciò che lo circonda più consono alle proprie esigenze di quanto lo sia """"per natura'. Creare, produrre arte, significa trasfigurare la realtà e deviarne i fini naturali, troppo aspri e violentemente veritieri per essere sopportabili, significa rendersi sapienti nella suprema arte della menzogna. Significa riprodurre un mondo artificiale dove mentire diviene il più sublime esercizio del sapiente. Attraverso il confronto con le opere d'arte e con gli esiti della critica a lui contemporanea, Wilde mette alla prova le proprie teorie per giungere ad allontanare sempre più l'Arte e la Vita dalle catene della Verità, diremmo oggi dal realismo."" -
Pensare con Albert Schweitzer
In Italia Albert Schweitzer è noto soprattutto per essere stato medico missionario, filantropo e interprete della musica di Bach; è invece trascurato come teologo e filosofo originale, apprezzato da E. Cassirer e da E. Husserl come fine interprete della filosofia classica tedesca, di Kant, di Goethe e di Hegel. Si affronta qui il suo peculiare progetto di definizione di un principio etico oggettivo, il “Rispetto per la vita”, con cui intende affrontare e risolvere la crisi della civiltà occidentale tra Ottocento e Novecento. -
Il corpo politico. Biopotere, generazione e produzione di soggettività femminili
La modernità con il suo immaginario sociale, con le sue tecniche di governo basate su apparati di sapere-potere, che tipo di soggettività femminile ha prodotto? Che cosa succede ai corpi delle donne nel momento in cui la politica li prende in gestione per entrare nel campo della vita? Cosa accade a questi corpi sessuati e generativi quando la tecnica diventa talmente pervasiva da trasformare la sua razionalità in razionalità politica? ""Il corpo politico"""" cerca di dare delle risposte a questi interrogativi affrontando il tema della generazione (fecondazione, gravidanza e parto) ed i suoi risvolti sociali in un'ottica biopolitica con l'intento di proporre una sociologia """"incarnata"""" capace di spiegare le trasformazioni che hanno portato la politica ad occuparsi in maniera essenziale di problemi che un tempo erano posti oltre i suoi confini."" -
Fabbricare l'uomo. Tecniche e politiche della vita
Da tempo gli esseri umani sognano e temono un prossimo futuro postumano, in cui macchine e organismi viventi si fonderanno. È il senso più appariscente e inquietante della “fabbricazione dell’uomo”: una manipolazione tecnica in grado di intaccare i confini della vita. In un diverso senso, alla propria fabbricazione l’umanità si dedica da millenni, attraverso interventi ed esercizi antropotecnici. Il postumano non farebbe in tal caso che esaltare la tensione perenne dell’umano all’autosuperamento. La condizione postumana può infine essere intesa come rinuncia a concepirci quale assoluta eccezione tra le specie animali, per riconoscere la nostra appartenenza a una comune zoosfera. Il volume si muove fra le tre prospettive, esplora alcune varianti del nuovo racconto sull’aldilà dell’umano, cercando di non perdere di vista il gioco di forze implicito nelle tecniche della vita, il loro rapporto con il potere, le sfide da esse lanciate all’etica, al diritto, alla politica. -
Gli enigmi della forma. Un'indagine morfologica, tra biologia ed estetica, suggerita dal pensiero di D'Arcy Thompson
Come in trasparenza, dietro le infinite forme metamorfiche della natura, D’Arcy Thompson ci fa scorgere mirabili geometrie. L’immaginazione viene colpita e affascinata da quell’ordine e perfezione, che sembrano invisibilmente disegnare le linee che la salsedine lascia sulla battigia, lo stagliarsi del profilo di una collina all’orizzonte, la forma a spirale delle conchiglie, le spire di un serpente... E allora, pur sapendo che gli enigmi della forma sono lontani dall’essere risolti e che forse le geometrie di D’Arcy Thompson ne nascondono altri ancora più oscuri, ci si lascia volentieri stordire dalle costruzioni del suo pensiero, che si rincorrono in On Growth and Form per più di mille pagine. Una lettura che viene qui condotta trasversalmente, evidenziando più i dubbi che le risposte, più i problemi che le soluzioni, in una contestualizzazione di tipo teoretico-epistemologico e non storico, se è vero che l’intemporalità è la categoria dominante del pensiero di D’Arcy Thompson. Emergono da tale analisi i principali temi, che fanno della morfologia una scienza ancora immatura, che cerca una propria identità tra estetica ed epistemologia. Un’identità che sembra più volte smarrirsi nella fluttuante varietà delle forme stesse, nella loro contingenza, anche se proprio il tentativo di legalizzare la forma unisce in un comune sforzo Leibniz a Goethe, Bonnet a Buffon, Etienne Geoffroy Saint-Hilaire a Owen, D’Arcy Thompson a René Thom. -
The Murray Edwards Duse collection
The Murray Edwards Duse Collection is the best record of Eleonora Duse’s literary background. It puts before us three fundamental facts: first, her literary education began – or became active – around 1886; secondly, it assumed a nationalistic character in the early 1890s; thirdly, her intellectual evolution influenced her acting. So advanced was her artistic and literary emancipation that she was considered one of the foremost Italian aesthetes. The discovery and the reconstruction of The Collection changes in many ways the reception of her acting and of her intellectual profile, and sheds new light on her art. The Murray Edwards Duse Collection includes several books that Eleonora Duse read, and they still reveal her comments. They are a kind of knowledge-map of the accomplished erudition she promulgated in her acting. Furthermore, the Collection proves that her books are a fundamental resource in understanding the roots of her artistic profile. It could now be said there are two aspects to Duse’s acting. She is first and foremost a great actress, one of the greatest in the history of theatre; but she is also an incomparable intellectual of her time. She herself was fond of pointing out, how the ‘actress’ and the ‘intellectual’ closely (and perhaps indistinguishably) interacted. The Murray Edwards Duse Collection may be considered metaphorically as Duse’s gold. In many letters to her daughter Enrichetta, she referred to her books as her ‘only wardrobe’ and as her most valuable possessions. It brings to mind Leonardo’s tomb in d’Annunzio’s Dead City (La città morta, 1896). In the fifth scene of the first act, Leonardo, coming from the Gate of the Lions, screams: ‘The gold, the gold [...] A terrible splendour [...]’. This ‘gold’ has been previously considered to be lost for ever. -
La pazienza degli esclusi. Studi su Spinoza
Dalla critica alla metafora ‘Dio-re’ alla guerra, dalla tolleranza ai chiaroscuri della democrazia: irriducibile all’antico, eppure alternativa anche alle prevalenti soluzioni razionalistiche del moderno, la filosofia di Spinoza deve gran parte della sua straordinaria fortuna odierna alla sua natura ‘eccentrica’. Che non offre ovviamente ricette sulla crisi della modernità. Ma aiuta, con affondi geniali, a percepirla e a comprenderla. -
La filosofia della storia e della politica nel pensiero di Emanuele Kant
Così scriveva Emilio Agazzi: ""La filosofia deve essere riflessione sulla vita dell'uomo nella sua interezza, mirante a superare e a integrare tutti i suoi aspetti parziali in una visione unitaria capace di fornire un orientamento pratico razionale"""". Questo studio è una testimonianza appassionata di quella convinzione. Agazzi vi affronta gli scritti di filosofia della storia e della politica di Kant, a torto considerati minori, con l'intento di mettere in luce le condizioni di possibilità di una filosofia della storia antimetafisica, attenta all'esperienza dell'uomo. Ne trae anche il monito a un uso critico della ragione, in grado di annullare ogni pretesa ortodossia: un invito settecentesco, illuministico a prender partito per una funzione emancipativa della ragione."" -
Che senso ha? Polisemia e attività di linguaggio
I fenomeni di polisemia lessicale costituiscono un ingrediente essenziale dell’attività umana di linguaggio. Semiotici, linguisti e studiosi di scienze cognitive esaminano questi fenomeni da prospettive differenti. I saggi raccolti in questo volume provano a tener conto di alcuni importanti risultati derivanti dall’analisi di tali prospettive. L’immagine complessiva che emerge è di straordinaria ricchezza e di grande impatto. Non vi è aspetto dell’attività umana di linguaggio che non possa essere in qualche modo ripensato a partire dai fenomeni di polisemia lessicale. Il libro, attraverso un confronto sistematico delle principali strategie impiegate nello studio di tali fenomeni, prova ad abbozzarne un identikit provvisorio tentando di chiarire quale ruolo essi occupano negli equilibri dialogici dei parlanti. -
L'ora meridiana. Il pensiero inoperoso di Jean-Luc Nancy tra ontologia, estetica e politica
Il volume qui presentato offre ai lettori una modalità sagittale di approcciare il pensiero di Jean-Luc Nancy. Infatti il volume è composto da due parti tra loro idealmente intrecciate: nella prima si trovano quattro saggi dell’Autrice che costituiscono – per così dire – un rinvio chiasmatico, un segreto intreccio con i quattro inediti (più un testo edito) del filosofo francese, presentati nella seconda parte. I temi affrontati sono quelli dell’ontologia, dell’estetica e della politica. Temi questi sui quali Nancy continua tutt’oggi a lavorare. Nel corso di questi ultimi anni, infatti, la direzione del filosofo francese è volta, a ben vedere, ad un pensiero “inoperoso” che avvolge insieme in un’unica accezione l’ontologia finita dell’estistenza, l’ineffettualità e l’incompibilità dell’opera d’arte e infine l’essere-con di ogni dimensione politica. Un mondo inoperoso che quindi non ha fini ultimi in sé, né in altro da sé, ma che contiene al suo interno tutte le possibilità e le impossibilità della dischiusura. -
Sfera pubblica e democratizzazione
Nell’epoca della globalizzazione e dell’estensione del potere dei media, il problema della legittimazione democratica del potere politico è discusso con crescente interresse. Per evitare che la democrazia si riduca ad un mero simulacro è necessario democratizzarla, ossia restituire alla politica il suo primato. La sfera pubblica, in quanto ambito discorsivo della formazione della volontà politica, è uno dei nodi tematici più importanti da affrontare per ripensare il ruolo della sovranità popolare di fronte alle nuove sfide della complessità. -
Intercultura democrazia società. Per una società educante
È opinione comune che oggi non è più possibile individuare una sola narrazione identitaria alla base della genesi della società globale. Il deflagrare di un unico racconto identitario in differenti, ma convergenti, narrazioni dischiude la possibilità di un’etica dell’intercultura: paradigma etico di base e, allo stesso tempo, momento fondamentale di qualsiasi percorso formativo e conoscitivo. Il volume comprende le riflessioni di studiosi di Università italiane e straniere su un plesso di questioni interculturali al centro del dibattito contemporaneo inerente ai rapporti tra democrazia, società e teorie politiche della libertà. -
Il giusto della politica. Il soggetto dissidente e lo spazio pubblico
Se c’è un’esperienza che oggi accomuna i membri delle società tardo-moderne è senza dubbio quella dell’impotenza, cui fa da controcanto la crisi dello spazio pubblico. Al termine di un percorso che tocca alcuni dei protagonisti del dibattito filosofico contemporaneo (H. Arendt, A. Honneth, A. MacIntyre), questo volume indica una possibile via di uscita nell’esperienza del dissenso rintracciabile nelle vicende drammatiche del totalitarismo novecentesco, con particolare attenzione al caso di Charta 77 e ai suoi “martiri filosofici”, J. Pato?ka e V. Havel. In definitiva è nella figura del “giusto” - della persona giusta - che diviene possibile individuare un fondamento normativo non formale per la filosofia pratica contemporanea capace di salvare l’agency individuale e collettiva e allo stesso tempo in grado di ridare un’anima allo spazio pubblico. -
Ambienti, costumi, costruzioni. Scritti in memoria di Sergio Bonamico
Il volume raccoglie numerosi contributi di studiosi di discipline che concorrono alla definizione della cultura del progetto, scritti in memoria del prof. Sergio Bonamico che si è sempre occupato di problemi dell’ambiente con particolare riferimento ai costumi e alle costruzioni dell’uomo, problemi che, oggi, sono di grande attualità nella condizione di crisi globale in cui si trova il nostro Paese. -
Dietro le orme dei poeti. Immaginazione verità scelta
Nei momenti storici di stravolte incertezze, ai confini in cui le cose si ribaltano, sono spesso i poeti più sapienti e gli intellettuali più visionari quelli capaci, nella ricerca dell'inaudito, di fare il punto e indicare la direzione facendosi paladini di una tensione all'assoluto della conoscenza e della verità impregnata di valenze etico-politiche. Hegel e Dante, Heidegger e Hölderlin, Derrida e Celan, Waldenfels e Pasolini, per far riferimento solo ad alcuni degli autori in questione, dimostrano in fondo che mythos, episteme e praxis non solo convivono, ma si alimentano reciprocamente: non si tratta infatti banalmente di costruire un'opera che sia scientificamente all'altezza del sapere e nemmeno di porre semplicemente il proprio talento e le proprie conoscenze al servizio di un progetto etico-politico ragionevole piuttosto che scellerato, non si vuole intrattenere o istruire ammonendo ad essere migliori, è piuttosto in gioco la rappresentazione di quell'impossibile che è la totalità di un'epoca nell'assolutezza della sua verità, epoca che così si mette di fronte alle sue scelte. La memoria madre delle Muse, la cognizione attenta nell'osservare e la profezia che già costruisce il futuro si intrecciano allora in un'allucinazione che dice la verità per amore di giustizia. -
Ciasmi international. Vol. 14: Merleau-Ponty. Scienze, immagini, eventi.
Merleau -Ponty : Scienze, immagini eventi. -
Oltre il moderno. Orrori e tesori del lungo Ottocento inglese
"Dobbiamo seguire le cose stesse, poiché i loro significati stanno iscritti nelle loro forme, nei loro usi, nelle loro traiettorie."""" Così scrive l'antropologo sociale Arjun Appadurai e questo è l'intento del volume: seguire le cose, non metaforiche, ma concrete, dotate di peso e dimensioni, pur se e quando sono tradotte entro le pagine del testo letterario. Iniziando il percorso nel primo Settecento, e concludendosi con la ponderosità ineludibile della materia nel nostro mondo contemporaneo, il testo inquadra cose, testi, problemi che abitano la cultura britannica moderna e il dibattito critico del XXI secolo." -
Lo spettacolo del confine. Lampedusa tra produzione e messa in scena della frontiera
Questo libro spiega come un'isola possa essere trasformata in confine, e un confine in ribalta teatrale. L'isola è Lampedusa, di cui le politiche di controllo migratorio sviluppatesi nell'ultimo ventennio hanno esaltato il carattere di confine (la ""confinità"""") attraverso un lungo processo di """"frontierizzazione"""" e, al tempo stesso, di spettacolarizzazione. Nel ripercorrere le tappe di questo duplice processo (nell'illustrare, cioè, i cinque atti dello """"spettacolo del confine""""), l'autore ne evidenzia le narrative prevalenti, che oscillano tra la retorica securitaria e quella umanitaria. Oltre a fornire un contributo a quel filone dei Border Studies che si interroga sui processi di costruzione dei confini, il libro, esaminando le caratteristiche della """"confinità"""" di Lampedusa, ricostruisce i tratti essenziali del regime di frontiera tra Italia e Nordafrica e passa in rassegna i principali nodi tematici del dibattito politico e accademico in materia di controllo dell'immigrazione."" -
Lettere ad Alessandro sul governo del mondo
Aristotele fu il maestro dell'imperatore Alessandro Magno. In questa lettera Aristotele si pronuncia sull'impresa politica del grande condottiero che assoggettò e unificò sotto il suo governo gran parte del mondo conosciuto. Una versione divulgativa di un testo noto e controverso, che fornisce un panorama completo e accessibile a tutti dei temi e della storia della famosa lettera. Al centro del discorso di Aristotele c'è la prima idea di cosmopolitismo. Unita a questa, quella di una pace perpetua che dopo lo sforzo bellico per unificare territori diversi possa far prosperare tutto il mondo. Un libro illuminante e illuminato per riflettere con gli antichi e i moderni sul mondo che vogliamo.