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Dialettica della caverna. Hans Blumenberg tra antropologia e politica
Si può parlare di un'antropologia filosofica blumenberghiana? Perché l'autore la definisce ""fenomenologica""""? Come cambiano le pretese della filosofia, alla luce di una revisione antropologica della fenomenologia? In che condizioni e circostanze Homo sapiens e la sua ragione sono divenuti tali? Quali sono state le fasi cruciali del risveglio umano? E quali sono, ancora, le prestazioni e le strategie che consentono alla nostra specie di sentirsi a casa nel mondo? Come si costruisce il """"biotopo sociale"""" e quanto è possibile per l'uomo modificare la propria realtà e la propria storia? Come può risolversi la """"dialettica della caverna"""" tra sedentarietà e nomadismo, conservazione e utopia? Facendo esplodere il binomio natura/storia attraverso una riflessione sui tempi profondi dell'umanità, Blumenberg suggerisce la possibilità di un'antropologia filosofica non fissista né rigidamente essenzialista, e dunque, specularmente, di un pensiero politico che possa finalmente cessare di respingere come reazionaria l'antropologia filosofica, e anzi attingervi per comprendere le disposizioni dell'umano e il loro spazio di plasmabilità."" -
Grammatiche della percezione
L'arte nasce dalla percezione e trova il suo senso nell'essere percepita, costituisce pertanto un buon terreno sul quale misurare la nostra capacità di prestare attenzione all'atto di visione, che compiamo in modo automatizzato, e di comunicarlo. Attraverso l'esempio dell'approccio percettivo alle opere d'arte, si intende mettere a fuoco il tema del rapporto attuale con le immagini e con gli oggetti e soprattutto valorizzare l'esperienza di percezione in termini più generali, come elemento fondante dell'esperienza estetica e creativa. -
I luoghi della memoria ebraica di Milano
Molti luoghi di Milano raccontano la storia della persecuzione antiebraica in Italia, che ha avuto origine e si è sviluppata diversi anni prima che il nostro paese venisse invaso dalle armate tedesche. Alcuni di questi luoghi furono teatro di una vera e propria resistenza contro la violenza discriminatoria delle leggi del 1938, definite dal governo fascista di Mussolini leggi ""per la difesa della razza"""", che violavano la dignità di uomini, donne e bambini, privandoli dei diritti più elementari. Nella scuola ebraica, nella mensa dei bambini, nell'ambulatorio medico, dietro a dei portoni, dove oggi non c'è nemmeno una targa per ricordare, si sono vissuti atti di coraggio ed eroismo, meno eclatanti di altri, ma di straordinaria umanità. E quando, dopo l'8 settembre del 1943, ebbe inizio anche in Italia lo sterminio nazista e il ministro degli interni della Repubblica Sociale Italiana emanò l'ordine di arresto per tutti gli ebrei residenti nel nostro paese, il carcere di San Vittore e i sotterranei della Stazione Centrale di Milano furono tra i luoghi dove si manifestò con maggiore intensità la tragedia della Shoah italiana. In quei sotterranei è stato creato il Memoriale della Shoah di Milano"" -
Moda, città e immaginari
La moda è un aspetto fondamentale della modernità e della vita urbana. Il libro analizza il ruolo storico e attuale della moda nel dare forma agli immaginari urbani e indaga il contributo delle città ai processi immaginativi della moda. Le città sono intese come scenari e spazi di consumo, ma anche come parte del processo di produzione di nuove mode. Moda, città e immaginari affronta le relazioni tra moda e città in chiave interdisciplinare in un arco cronologico compreso tra l’inizio del XX secolo e il presente. Il libro traccia una geografia urbana che comprende sia storiche capitali della moda, come Parigi, Milano, Anversa e New York, sia città europee ed extra-europee tradizionalmente considerate fuori dalle mappe del lusso e dell’innovazione. I temi analizzati includono il ruolo della moda nella creazione della città moderna; le relazioni tra moda e spazi urbani nelle memorie individuali; gli strumenti e le azioni curatoriali per comprendere e rappresentare le culture della moda nella città; le città della moda come stili e brand; i display e le strategie urbane dei brand della moda. -
Sul mostrare. Teorie e forme del displaying contemporaneo
Nell’attuale “condizione postmediale” in cui la concezione progettuale di immaginari, saperi, idee è all’apparenza infinitamente malleabile e svincolata da limitazioni materiali e in cui i media digitali sembrano accelerare questo processo, una parte degli studi sull’immagine si interroga con sempre maggior urgenza sulle operazioni di displaying insite nella progettazione, ovvero sull’investimento percettivo costitutivo di queste operazioni e sull’apporto epistemologico legato ad una “logica del sensibile”. Questa questione – che attraversa vari campi disciplinari, metodologie e tradizioni di ricerca – da una parte è al centro di una riflessione teorica il cui focus è la dimensione di immanenza e di materialità degli oggetti culturali, dall’altra chiama in causa il confronto con casi di studio specifici. La raccolta dà forma a un campo discorsivo in cui le varie tradizioni metodologiche e disciplinari si misurano con la questione del mostrare: le forme degli allestimenti espositivi; gli artefatti immateriali come strumenti di progettazione; la produzione di senso legata a specifiche strategie di visualizzazione nell’ambito del disegno, della rappresentazione architettonica, nei diversi stadi dell’immagine scientifica; le forme di rimediazione che investono l’opacità di sostanze mediali eterogenee tra fotografi a, cinema e arti. La collana dà forma e riconoscibilità alle attività di ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia. Le tematiche affrontate sono riconducibili a diversi gruppi di studio pluridisciplinari. Il progetto come ipotesi di trasformazione del mondo, attraverso lo sviluppo e l’approfondimento delle conoscenze verificate da pratiche sperimentali, è il terreno privilegiato di dibattito. I quaderni fanno riferimento a quattro parole-chiave che indicano possibili luoghi di confronto collettivo. Al Veneto, come ambito territoriale privilegiato, rimandano le prove su campo delle attività di sperimentazione progettuale. Al patrimonio, in rapporto alle sensibilità emergenti nel campo delle risorse non rinnovabili e del paesaggio in una visione ampia e problematica della patrimonializzazione. All’immaginario, riferito a quei processi di elaborazione del progetto che nel mobilitare necessariamente sedimentazioni di valori, fi gure, memorie, concrezioni visive e narrative, costituiscono ‘immaginari’ plurali e sempre culturalmente situati. Ai territori altri, come dialogo, in una dimensione internazionale, di luoghi e situazioni esito di storie, concezioni antropologiche e culturali anche molto dissimili dalle nostre. -
Immaginari della modernità
Oggetto di questo libro sono punti di svolta, strade marginali del progetto che, in un gioco di echi e rimbalzi, permettono di vedere sotto una diversa luce l'attualità. Storie di città, di viaggi, di ricerche d'autore e di committenze, di materiali attraverso i quali istituire ""premodernità"""" o """"futuri"""" sono qui raccolte a moltiplicare l'idea di modernità e l'utilizzo dell'immaginario. Il testo è strutturato in quattro isole. La prima isola è dedicata alle modernità veneziane. Venezia è la città per eccellenza in cui la modernità è stata continuamente perseguita e al tempo stesso ha incrociato maggiori opposizioni quando si è proposta come cartesiana. Nella seconda isola sono raccontati immaginari dettati dall'incrocio di culture differenti. Intenti di modernizzazione e tradizioni locali si manifestano e si combinano grazie al viaggio di pensieri e immagini differenti e alle reazioni che ne conseguono. La terza isola raccoglie idee di modernità scritte da singoli progettisti nel solco di una ricerca personale e condivisa o patteggiata con l'immaginario della committenza e di altri autori. La stessa """"figura"""" dell'autore, la sua posizione nella società, i suoi compiti, la sua storia personale, i suoi successi e fallimenti, il suo rapporto con chi gli chiede di tradurre in architettura il proprio immaginario sono sfaccettature che emergono da questo viaggio nelle derive cercate. Infine nella quarta isola sono narrati immaginari dettati dalla materia, dal ruolo e dalla posizione che assume nel definire uno spazio e nel proiettare un'idea di società, nonché di progresso altro. La struttura ad arcipelago annulla possibili lineari organizzazioni delle storie narrate sulla scala temporale, è essa stessa testimonianza di un'idea di modernità, coincide con la messa in opera di un immaginario dichiaratamente veneziano."" -
Rappresentare i confini. Percorsi di ricerca tra scienza e arte
Il volume intende approfondire lo stretto legame che intercorre tra le discipline della Rappresentazione e due parole-chiave, quella di patrimonio e quella di immaginario, entrambe declinate secondo una prospettiva comparativistica tra saperi e tecniche. Il tema del patrimonio infatti assume, per chi si occupa di un territorio al confine tra arte e scienza, come appunto la Rappresentazione, i contorni di uno sterminato bacino di risorse, materiali e immateriali: da un lato le testimonianze 'fisiche' che l'arte e l'architettura del passato (ma anche quelle prodotte dalla contemporaneità) ci hanno lasciato in eredità, quali 'testimoni' di antropologie da indagare e comprendere, nelle loro più intime micro-strutture semantiche e iconografiche; ma anche le 'teorie' ad esse connesse che squadernano una complessità altrettanto ricca di connessioni con i mondi astratti del pensiero e della prefigurazione. Così architetture stereotomiche, prospettive architettoniche e trattatistica scientifica trovano un loro comune orizzonte di senso, intrecciandosi alla nozione di immaginario, intesa come forma di esperienza dell'opera, in termini sia tradizionali che innovativi, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione e fruizione. Le varie discipline che convergono verso l'individuazione di questo comune esperanto interpretativo narreranno, nel volume, storie di interpretazione critica su 'oggetti di confine', caratterizzati da un alto tasso espressivo e scientifico, invitandoci a riflettere sul nostro passato e a immaginare il nostro futuro. -
Metafisiche insofferenti per donzelle insolenti
"Il cuore ormai sbiancato, svuotato, dall'impossibile 'oltre' che lo chiama: così vacilla la mente quando cerca nel passato un desiderio ormai senza nome. Le donzelle con i loro mille aggettivi non spalancano la realtà, esiliano l'io dall'io, nel dolore. Ma più forte infine è l'ironia della mente metafisica, donzella intelligente ed eclettica."""" (Liliana Rampello)" -
Civitas educationis. Education, politics, and culture (2016). Vol. 1
Civitas educationis. Education, Politics, and Culture è una rivista internazionale peer-reviewed che promuove la riflessione e la discussione sul legame fra educazione e politica, intesa come dimensione fondamentale dell'esistenza umana. La rivista è stata fondata nel 2012, nell'ambito delle attività di ricerca del gruppo di pedagogia della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, e dal 2014 è stata inserita nell'elenco di Riviste, nazionali e internazionali, di Fascia A dell'ANVUR. -
Athanor. Vol. 19: Fedi, credenze, fanatismo
Il libro sviluppa e rielabora le tematiche di due libri precedentemente pubblicati in ""Athanor"""" / Mimesis, Linguaggi del monoteismo e pace preventiva, a cura di Augusto Ponzio, e Semioetica e comunicazione globale, a cura di Susan Petrilli. Vi partecipano autori italiani e stranieri appartenenti a campi disciplinari diversi, insieme interessati, secondo differenti prospettive, a questa tematica enormemente attuale, che richiede con urgenza una riflessione basata sull'incontro e l'ascolto dei molti linguaggi in cui le fedi e le credenze si esprimono, diversamente dal fanatismo, il cui linguaggio è uno solo, sempre lo stesso. Benché nei loro testi raccomandino il rispetto dell'altro, del prossimo, dello straniero, le religioni sono state e sono usate come mezzo di violenza e di guerra. Ma che cosa o chi non può essere usato per uccidere? L'amore stesso può essere motivo di omicidio: """"l'ho uccisa per amore""""."" -
Patrimoni. Il futuro della memoria
La collana Nella ricerca raccoglie le ricerche e i progetti sviluppati da giovani ricercatori e assegnisti del Dipartimento di Culture del Progetto dell'Università Iuav di Venezia. L'intento è valorizzare e condividere gli studi che si compiono nel Dipartimento con il mondo scientifico nazionale e internazionale, con gli enti di governo e di tutela del territorio, con i professionisti che operano nel campo dell'architettura, della pianificazione, del design, delle arti visive e della moda. Attraverso le ricerche, ancora in fieri, dei giovani ricercatori, i volumi si propongono di dar forma al Dipartimento come luogo di confronto fra culture e di integrazione fra saperi, fra didattica e ricerca, promuovendo una discussione tra le diverse discipline a partire da alcuni grandi temi del progetto che attraversano la società e i territori contemporanei. I quattro volumi di questa seconda edizione della collana sono: - Patrimoni. Il futuro della memoria; - Immaginari e progetto; - Territori altri; - Veneto, futuri. Questo volume raccoglie dodici saggi che guardano il tema del ""patrimonio"""" da diverse prospettive e fanno emergere le sue declinazioni nelle singole discipline e culture del progetto. L'etichetta """"patrimonio"""" abbraccia oggi materiali digitali, saperi e tecniche costruttive, edifici e spazi, paesaggi e risorse, monumenti e capitale sociale, annullando distanze certe tra autoriale e collettivo, tra politico e partecipato, tra storico e contemporaneo. Si torna su un tema classico per analizzarne i caratteri di modernità, le criticità, le contraddizioni ma anche e soprattutto l'operatività: il concetto attraversa differenti arti e tecniche, modifica l'idea dell'esistente, rimette in gioco il problema della trasmissione di ciò che si eredita. La nozione di """"patrimonio"""", nella sua progressiva espansione, pone nuove problematiche e nuovi campi di lavoro per il progetto, riapre dibattiti su alcuni principi chiave di costruzione della città e del territorio, che si diramano in due macro campi: quello della conservazione e quello della trasformazione dell'esistente."" -
Il rischio dell'identità. Etica e comunicazione nella web society
Le interdipendenze del sistema globale e la Rete come sua espressione e strumento espongono il soggetto a un overload simbolico e informativo che, a fronte della crisi dei legami tradizionali, destabilizza le sicurezze e incrementa la domanda di identità. La capacità del Web di favorire autonarrazioni e autorappresentazioni individuali e collettive orienta la fruizione dei media in questa direzione. Priva del supporto di un'adeguata mediazione sociale e culturale, la costruzione dell'identità alimenta così l'autoreferenzialità di un soggetto che produce, riceve o gestisce informazione senza estendere l'esperienza ""al di là del proprio sé"""", non riuscendo pertanto a sfruttare il potenziale conoscitivo e relazionale dei nuovi media. I modelli interpretativi del pensiero critico della società di massa ritornano attuali in questo contesto, indicando la crisi della soggettività nell'età tecnocratica come un problema allo stesso tempo etico e antropologico, che esige il ricorso a operazioni di tipo cognitivo e conoscitivo per riattivare nei soggetti la capacità di elaborare e di gestire l'esperienza condizionata dalla fruizione mediale. Con questa finalità, le pratiche narrative e l'esperienza artistica sono qui assunte come paradigmi alternativi al paradigma informazionale."" -
Un manifesto per il Veneto. Scenari, obiettivi, azioni
Il Veneto sta cambiando. Alla luce della crisi economica, delle crescenti tensioni sociali e ambientali, il Veneto appare oggi una regione in profonda trasformazione, alla ricerca di quadri interpretativi e scenari evolutivi capaci di darle una nuova carica propulsiva, immaginando un futuro possibile e desiderato. Questo volume, a cura del Raggruppa¬mento di Ricerca NUQ (Nuova Questione Urbana) del Dipartimento di Culture del Progetto dell'Università luav di Venezia, scritto quindi a più mani e caratterizzato da un forte carattere assertivo, cioè redatto in forma di ""manifesto"""" e agenda programmatica, ha l'ambizione di delineare una """"visione"""" entro la quale poter collocare il futuro di questa regione. Gli autori sono convinti che, a partire dal ripensamento del ruolo del patrimonio edilizio anche recente depositato sul territorio, dalle questioni poste dall'acqua, dalla mobilità, dall'energia, dall'agricoltura, dal welfare, dalle nuove forme della produzione, sia possibile delineare un nuovo ciclo di vita per una """"metropoli orizzontale"""" fra le maggiori e dinamiche dell'Italia e della stessa Europa."" -
Philosophical news. Vol. 10
Il rapporto tra l'uomo e l'ambiente ha negli ultimi decenni assunto un importante ruolo sociale. Questo volume si focalizza sull'analisi di tale rapporto, individuando le ragioni per cui esso è divenuto così rilevante e presentando quindi differenti prospettive da cui può essere studiato. Parlare di ecologia significa parlare dell'uomo nel suo contesto vitale, nell'ambiente da cui trae il suo nutrimento, in cui elabora il suo sviluppo e per il quale rivolge attenzione o mancanza di cura nelle sue azioni. Tutto ciò che è ""eco"""" sembra andare a braccetto con una parola, purtroppo oramai desueta in ambito morale, vale a dire la """"responsabilità"""". Nel momento in cui si assume una prospettiva ecologica si diviene responsabili di un ramo di mondo. La responsabilità tuttavia non pare essere più in grado di svolgere un forte ruolo sociale poiché non è sinonimo di facilità, e neppure di comodità, ma spesso di sacrificio e fatica. Il volume apre con un'esclusiva di Andrea Tornielli sulla Laudato si' di Papa Francesco. Seguono le interviste a Robert Costanza e Martine Rebetez. Prosegue quindi con una ricca sezione di contributi di Manola Antonioli, Damiano Bondi, Emil Mazzoleni, Iolanda Poma, e Tommaso Tuppini. Chiudono il volume le due sezioni di aggiornamento di cronache di eventi e di recensioni di testi di recente pubblicazione."" -
La persona down. Incontro con il futuro
In questo volume sono raccolti gli atti del simposio La Persona Down. Incontro con il futuro, promosso dall'Università degli Studi dell'lnsubria all'interno di un progetto di ricerca pluriennale che ha già dato vita ai precedenti convegni La Persona Down. Progettiamo un futuro adulto (2009), La Persona Down e il mondo del lavoro (2011) e La Persona Down. Visioni nuove e utopie possibili (2013). I contributi del presente volume approfondiscono un originale lavoro di ricerca multidisciplinare consacrato a bambini e giovani con Sindrome di Down, e affrontano vari argomenti pur presentando un comune denominatore, ovvero quello di riuscire a realizzare nuovi ed utili progetti per il raggiungimento di una condizione di autonomia e di integrazione per tutti questi giovani. Gli argomenti affrontati, spaziano dalla Medicina alla Filosofia, dall'Architettura alla Storia, dalla Giurisprudenza all'Arte alla Musica, dal Teatro allo Sport, non tralasciando di affrontare tutte le problematiche connesse agli inserimenti lavorativi e al delicato concetto del Durante e Dopo di Noi. Gli Autori hanno voluto, in qualche modo, realizzare la base per un confronto di idee aperto e problematico, evidenziando, se necessario, le criticità o mettendo anche in luce, affinché altri possano seguire i loro percorsi, il raggiungimento di obiettivi a volte inaspettati e di grande attualità. La Persona Down. Incontro con il futuro, si rivolge a medici e psicologi, a docenti scolastici, alle famiglie e a tutti gli operatori che lavorano in campo sociale e che vogliono conoscere questo straordinario lavoro di ricerca finalizzato alla realizzazione di nuovi progetti, dedicati ai giovani con Sindrome di Down, ma non solo. Con la consapevolezza critica che alla base di tutti questi diversi percorsi deve comunque esserci sempre il pensiero dal quale partire per la ricerca e la conquista di un futuro inclusivo. -
Il welfare delle potenzialità. Il management pubblico in transizione
Com'è possibile per una organizzazione decidere, quando non esiste più un orizzonte di aspettative certe su cui orientarsi? Ha ancora senso decidere, se ogni decisione riduce la possibilità di decidere in un modo diverso che potrebbe rivelarsi necessario un attimo dopo? In che modo devono cambiare le organizzazioni di welfare, le professioni della cura, le attitudini sociali dei cittadini, le partnership tra attori diversi, quando la flessibilità e la precarietà pervadono il ""sociale""""? Che ruolo avranno, oltre l'apprendimento di competenze, l'immaginazione e il gioco nelle professioni sociali? L'obiettivo di questo originale studio è di esaminare come le nuove tendenze della """"innovazione radicale"""", della """"co-produzione"""" e della """"potenzializzazione"""" sfidino i valori fondamentali e tradizionali del settore pubblico. Gli autori analizzano criticamente gli approcci classici del management pubblico - sempre meno capaci di trattare in modo adeguato l'emergere dei nuovi rischi e problemi sociali - sostituendoli con una visione più complessa e capace di rispondere alle nuove sfide. Ne emerge un modo completamente nuovo di analizzare il management del settore pubblico, funzionale a mutare radicalmente il """"punto di vista"""" degli studiosi e dei practitioner. Questo approccio inoltre facilita, attraverso una serie di box e di aiuti alla riflessione, una discussione su come affrontare quotidianamente il management di organizzazioni di welfare pubbliche, private e di privato sociale."" -
Filosofia del diritto: il senso di un insegnamento. Teoria e critica della regolazione sociale (2016). Vol. 1
Atti del Convegno - Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 2-3 Ottobre 2015. -
Il «pesa-nervi»
Il volume discute il carattere eccentrico dell'opera di Antonin Artaud all'interno della storia del pensiero, mostrando come il percorso da lui costruito non ambisca a costituire l'ennesima teoria della conoscenza, ma esprima semmai un movimento à rebours; tale contromovimento non mira a ordinare la realtà secondo una determinata struttura, puntando a smascherare, piuttosto, con verve genealogica e archeologica, molto simile a quella che anima un Nietzsche o un Foucault, i malfunzionamenti della società, della cultura, della vita e spogliando la realtà di tutta quella mole di stratificazioni fatta di abitudini, luoghi comuni, principi, concetti, ma anche di regole e costumi. In questo contesto, centrale è la figura del ""pesa-nervi"""", che annuncia una soggettività rinnovata, insieme centrifuga e centripeta, disseminata di punti d'arresto, vuoti, buchi, ma anche di ri-partenze, una soggettività processuale, non solo perché in perenne divenire, ma proprio perché intimamente coinvolta negli infiniti processi fisiologici dell'organismo."" -
Mio servo, mio padrone. Legami perversi di coppia e psicoterapia
Parlare di perversioni è parte integrante oramai dei discorsi comuni, comprendere invece il senso ultimo di questo universo iper-sessualizzato e disumanizzato rimane un'operazione ardua e sfuggente. Eppure questo sembra oggi essersi esteso dalla sfera privata ad un ambito sociale molto vasto, dai best seller soft-porno al multiforme universo di internet ed ha colonizzato l'immaginario erotico delle coppie. Questo libro persegue l'intento di esplorare questo universo trasgressivo e mortifero alla luce dei contributi delle nuove scienze della mente che offrono oggi prospettive sul funzionamento mentale - e le sue patologie - inedite ed originali. Il re-inquadramento naturalistico delle perversioni ci porta così ad ipotizzare che il fulcro di questa problematica sia un default dell'intersoggettività dando così vita a legami non empatici. Il legame perverso si fonda sulla pretesa di creare una connessione mentale ""negativa"""" con il partner, esplorando i confini del piacere e del dolore. Il """"Noi"""" perverso, che sorge come qualità emergente da questo incontro, diventerà poi quella creatura che incarna le loro pretese di onnipotenza, ma anche i loro incubi di sprofondare in abisso crudele e violento."" -
Nodi della verità. Concetti e strumenti per le scienze umane
Il libro raccoglie alcuni tra i più significativi saggi scritti da Silvana Borutti attorno ai temi della riflessione epistemologica sulle scienze umane. Diviso in due parti, il volume affronta i temi della verità e del suo nesso con il linguaggio, dell'oggettivazione, della rappresentazione e dell'irrappresentabile, per poi dedicarsi ad alcuni tra i più rilevanti problemi teorici della riflessione antropologica, storiografica e psicoanalitica, come la relazione con l'alterità, la scrittura, il rapporto tra immagini e concetti, l'assenza e il suo effetto di realtà.