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Bachelard
In questo volume Vincent Bontems supera la consolidata tendenza a intravedere un’insanabile “spaccatura” fra la produzione squisitamente epistemologica e quella dedicata alla rêverie di Gaston Bachelard (Bar-sur-Aube 1884-Parigi 1962). Giovandosi dell’impiego della nozione bachelardiana d’induzione, intesa come sia presupposto per la riproducibilità degli esperimenti sia in analogia con quella elettromagnetica, l’autore indaga, analiticamente, la concezione dinamica dello spirito secondo l’epistemologo francese, evidenziando il comune intento della ragione scientifica e dell’immaginazione di contrastare l’immediata soddisfazione che deriva dalle “prime evidenze”, opponendosi congiuntamente all’abitudine e al senso comune. Nei primi due capitoli, si opera una dettagliata ricognizione dei principali contributi di Bachelard all’epistemologia, evidenziando il carattere realista della sua proposta. La dinamica transstorica della conoscenza scientifica, precisa Bontems lettore di Bachelard, risiede, infatti, in un’approssimazione costante, e gli oggetti scientifici sono costruiti da una fenomenotecnica delle scale (o degli ordini) di grandezza e misurazione, la cui “natura matematica” fondamentale, assimilata al noumeno kantiano, garantisce comunque la loro realtà. Nel terzo capitolo, Bontems procede alla disamina della produzione bachelardiana sulla rêverie, con l’intento di sottolinearne l’estrema coerenza con il tracciato speculativo orchestrato da Bachelard nelle sue opere epistemologiche. L’autore puntualizza i significativi cambi prospettici operati da Bachelard nel corso delle sue indagini nel settore letterario, precisando il suo sforzo filosofico di costante rettifica delle intuizioni iniziali. Conclude questa monografia un capitolo sulla storia del “bachelardismo” dagli anni ’30 del XX secolo a oggi. Il volume è inoltre corredato da un’analitica nota iniziale di riferimenti cronologici e da un glossario delle principali nozioni del lessico bachelardiano. Quest’edizione italiana vanta, inoltre, una bibliografia più ampia rispetto a quella pubblicata nell’edizione francese e alcune importanti aggiunte al testo. -
Immaginari e progetto
La collana Nella ricerca raccoglie le ricerche e i progetti sviluppati da giovani ricercatori e assegnisti del Dipartimento di Culture del Progetto dell'Università Iuav di Venezia. L'intento è valorizzare e condividere gli studi che si compiono nel Dipartimento con il mondo scientifico nazionale e internazionale, con gli enti di governo e di tutela del territorio, con i professionisti che operano nel campo dell'architettura, della pianificazione, del design, delle arti visive e della moda. Attraverso le ricerche, ancora in fieri, dei giovani ricercatori, i volumi si propongono di dar forma al Dipartimento come luogo di confronto fra culture e di integrazione fra saperi, fra didattica e ricerca, promuovendo una discussione tra le diverse discipline a partire da alcuni grandi temi del progetto che attraversano la società e i territori contemporanei. I processi di elaborazione del progetto mobilitano quelle sedimentazioni di valori, figure, memorie, concrezioni visive e narrative che costituiscono immaginari plurali e sempre culturalmente situati. La pratica progettuale - negli ambiti più diversi - non si limita ad attingere al grande bacino dell'immaginario, ma lo mobilita a partire dall'immagine e dall'immaginazione come campi di esercizio di forze e forme nei quali le articolazioni del sensibile sono modi peculiari di produzione di senso, vere e proprie forme di pensiero visuale. I contributi del volume si confrontano con la mobilitazione di immaginari costitutiva di ogni fare progettuale, a partire da prospettive disciplinari, metodologiche e progettuali eterogenee: dalla progettazione di supporti che si confrontano con la memoria storica della Grande Guerra o con la questione del riciclo e del riuso in architettura, allo studio dei materiali, sino alla forza immaginativa e figurale all'opera nei progetti di alcuni grandi architetti. -
Dario Fo. Teatro di attivazione e comunicazione 1950-1973
Come nasce l'umorismo di Dario Fo? Una monografia per raccontare il teatro del Premio Nobel, basata su documenti inediti e un'intervista, anche questa inedita, a Franco Parenti nel 1978. Se quella di Dario Fo è stata una vita all'insegna dell'arte e un'arte all'insegna della politica, questo saggio ricostruisce attraverso i documenti della Biblioteca del Teatro Piccolo di Milano e dell'Archivio Teatrale Fo Rame il più completo catalogo disponibile sulle caratteristiche di contenuti, ideologia, scene e mutazioni talvolta controverse ma sempre caratterizzate e caratterizzanti di uno dei personaggi più significativi della nostra cultura. Una testimonianza imperdibile per tutti gli estimatori del Premio Nobel 1997 e, allo stesso tempo, un volume di riferimento per le nuove generazioni di attori e registi che intendono approfondire la complessità di un uomo che, in sessant'anni di carriera, si è battuto per portare il teatro fuori dai canali ufficiali. -
Dominique Fourcade: chorégraphies poétiques
L’oeuvre de Dominique Fourcade nous livre une poésie de la contemporanéité absolument nouvelle et pensante. Nouvelle, car capable d’un travail sur la page qui, dans la linéarité apparente de son phrasé, met en acte un vertigineux réseau multidirectionnel de rappels prenant en compte l’équanimité du réel, en juxtaposant, sans hiérarchie, des choses liées entre elles par une arabesque continue, dont il s’agit de dire les positions respectives, sans aucune idéologie, en évitant toutefois l’usage de la métaphore et en recourant à des images exclusivement prises dans le réel. Ce qui émerge de recueil en recueil est, par conséquent, l’exposition de chorégraphies toujours nouvelles, dont le protagoniste est le réel de ce qui est présent (y compris ce que l’on peut trouver dans la banque de données de la tradition littéraire et artistique qui nous a précédés). Pensante, c’est-à-dire, simplement, en mesure de «garder une chance, par l’écriture et par elle seule, d’approcher la condition des hommes», laquelle, selon les mots du poète à qui est consacré ce volume, «est quand même le grand sujet». -
Piani del moderno. Vita e forme nella letteratura tedesca del «fine secolo»
Sulla relazione tra l'ambito della vita e quello delle forme estetiche si concentrano alcune delle ambivalenze tipiche della cultura del 'fi ne secolo' in Germania. L'esperienza vissuta viene per lo più intesa come l'espressione elementare di una condizione spirituale ancora primitiva, bisognosa in quanto tale del lavoro di purificazione compiuto dall'arte. Proprio la soggettività dell'esperienza, d'altro canto, è spesso invocata come l'antidoto rispetto ai processi di mediazione e di depersonalizzazione che intridono la società di massa nelle fasi iniziali della sua costituzione. Nell'irripetibilità e nella non riproducibilità di ogni atto individuale si manifesterebbe il residuo ancora percepibile di un orizzonte di totalità destinato a scomparire dai sistemi di rappresentazione della realtà coltivati dal Moderno. L'arte stessa, peraltro, emancipando il vissuto da tutti gli elementi di contingenza, finirebbe per conferirgli una verità di senso più autentica, valorizzando il carattere di formatività implicito nello slancio con cui il soggetto, facendo esperienza del mondo, riformula continuamente le condizioni della sua rappresentabilità. I saggi raccolti in questo volume provano a seguire il fi lo di queste contraddizioni in otto scrittori di lingua tedesca a cavallo tra Otto e Novecento. -
Home-made violence
Il titolo richiama provocatoriamente la creazione domestica della violenza. Qualcosa che è ""home-made"""" di solito è genuino, sano, semplice e acquista una connotazione positiva proprio perché """"fatto in casa"""". Nel nostro caso, invece, ciò che è fatto in casa è tutt'altro che positivo, è infatti la violenza domestica, un fenomeno complesso, che appartiene al mondo del privato e che si origina nelle relazioni - o ex relazioni - di coppia. Un fenomeno che era destinato a rimanere oscuro, se non fosse che lo sviluppo del diritto internazionale ha consentito di superare il """"public/private"""" divide che impediva di identificare dei precisi obblighi in capo agli Stati con riguardo alla prevenzione e alla lotta alla violenza domestica. I contributi che qui vengono presentati, frutto del lavoro di studiose e studiosi di cinque nazionalità diverse (Florence Benoît-Rohmer, Bruna Bianchi, Maria Ida Biggi, Laura Candiotto, Alisa Del Re, Sara De Vido, Edlira Grabova, Bonita Meyersfeld, Manfred Novak, Ivana Padoan, Ines Testoni) ruotano attorno alla Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa entrata in vigore il 1 agosto 2014 e attraversano diverse discipline: dalla storia al diritto, dalla filosofia alla scienza dell'educazione, dalla psicologia al teatro."" -
Il libro dei segreti
Il medico e filosofo naturale pavese Girolamo Cardano (1501-1576) pubblica il “De secretis liber primus” a Basilea nel 1562. L'opera, un saggio filosofico scritto in latino, indaga che cosa sia il segreto, come si classifichi e in quali modi i sapienti siano in grado di coglierlo. Rompendo con tradizioni e convenzioni secolari Cardano intrama la sua riflessione secretistica di molteplici riferimenti non solo alla filosofia e alla scienza, ma anche alle scoperte e alle innovazioni cinquecentesche. La presente edizione contiene la traduzione in italiano dei capitoli più significativi dell'opera, viene accompagnata da vaste note storiche e tematiche ed è introdotta da un saggio, Il “De secretis. Dal guadagno del segreto al segreto del guadagno” di Davide Giavina, che considera lo scritto cardaniano in relazione ai dibattiti culturali rinascimentali. -
Causalità relativistica. Problemi filosofici all'incontro teoria dei quanti e relatività ristretta
Il libro si concentra sul problema filosofico della causalità relativistica, alla base dell'apparente conflitto fra meccanica quantistica e relatività ristretta. Il problema viene risolto nel contesto della teoria quantistica dei campi, che offre la miglior descrizione corrente del mondo fisico microscopico. L'approccio concettuale e matematico del libro permette anche di trattare altre questioni filosofiche fondamentali riguardanti l'ontologia e la separabilità dei sistemi fisici. -
Gazze, whist e verità. David Hume e le immagini della filosofia
Cacciatore, giocatore e filosofo (scettico). David Hume spara alle gazze, da ragazzo; gioca a whist, da grande; e ama la verità, sempre (sempre che la verità sia alla nostra portata). Ama la verità per il piacere che procura. La passione per la filosofia è così simile a quella per la caccia e per il gioco; e il piacere sta nell'esercizio della mente, più che nel raggiungimento del fine. Ma, per fissare l'attenzione, il fine deve mostrarsi utile, e una qualche forma di successo risulta indispensabile. La filosofia guarda alla vita per trovare immagini di sé e queste immagini, forse, possono ancora dirci qualche cosa. Oggi cacciamo meno ma giochiamo di più. Esercizio, utilità e successo: la filosofia è sempre in grado di procurarci il suo piacere? -
Il clandestino. Vita e opere di Emilio Villa
Biblista, traduttore (da scritture cuneiformi, dal greco e dal latino), protagonista assoluto del rilancio delle avanguardie dopo il secondo conflitto mondiale su entrambe le sponde dell’Atlantico, scopritore di talenti artistici e tra i maggiori poeti del Novecento, Emilio Villa (1914-2003) non si preoccupò di raccogliere i propri testi, né di coltivare i propri rapporti privilegiati con artisti destinati a mietere grandi successi, quali Matta e Burri, Rothko e Duchamp. Aldo Tagliaferri ha ricostruito le tappe della formazione e del percorso intellettuale di questo straordinario personaggio rimasto a lungo oggetto di ammirazione entro una ristretta cerchia di poeti e di giovani studiosi che avevano scoperto i suoi testi, difficilmente reperibili. Dopo la pubblicazione a Roma, nel 2014, dell’Opera poetica di Villa, questa nuova edizione de Il clandestino, con un piano di lettura documentale e critico ampliato e aggiornato rispetto a quello del 2004, offre una chiave d’accesso indispensabile a chi voglia valutare con cognizione l’opera villiana collocandola nella temperie culturale e sociale entro la quale fu concepita. Con questo volume si inaugura una collana di “Ricerche e studi villiani” edita a cura dell’Archimuseo Adriano Accattino di Ivrea. -
Veneto, futuri
La collana ""Nella ricerca"""" raccoglie le ricerche e i progetti sviluppati da giovani ricercatori e assegnisti del Dipartimento di Culture del Progetto dell'Università Iuav di Venezia. L'intento è valorizzare e condividere gli studi che si compiono nel Dipartimento con il mondo scientifico nazionale e internazionale, con gli enti di governo e di tutela del territorio, con i professionisti che operano nel campo dell'architettura, della pianificazione, del design, delle arti visive e della moda. Attraverso le ricerche, ancora in fi eri, dei giovani ricercatori, i volumi si propongono di dar forma al Dipartimento come luogo di confronto fra culture e di integrazione fra saperi, fra didattica e ricerca, promuovendo una discussione tra le diverse discipline a partire da alcuni grandi temi del progetto che attraversano la società e i territori contemporanei. I quattro volumi di questa seconda edizione della collana sono: - Patrimoni. Il futuro della memoria - Immaginari e progetto - Territori altri - Veneto, futuri Nel 2015 si è concluso il percorso dei primi assegni di ricerca promossi dal Dipartimento di Culture del Progetto, finanziati dalla Regione del Veneto sul Fondo Sociale Europeo, caratterizzati da una forte relazione con il mondo delle imprese e con il territorio regionale. Nuovi paesaggi, abitare sostenibile, nuove mobilità, industria creativa e riciclo sono i temi con i quali si sono misurati i lavori dei giovani ricercatori. All'incrocio dei campi dell'architettura e dell'architettura del paesaggio, dell'urbanistica e del design, la pubblicazione si interroga sulla direzione nella quale sta andando il Veneto, in una fase di incertezza e di profonda trasformazione che investe l'economia, l'ambiente, la società e che si manifesta estesamente nel territorio e nel paesaggio. Le ricerche raccolte in questo volume indagano la metamorfosi intercorsa, ma dentro i suoi esiti intravvedono e propongono strategie e soluzioni per orientare le prossime trasformazioni del territorio veneto, o rendo il loro contributo per definirne i possibili futuri."" -
Pensare l'infinito. Filosofia e matematica dell'infinito in Bernard Bolzano e Georg Cantor
Che cos'è un insieme? Esistono insiemi infiniti? È possibile contare l'infinito e condurre con esso operazioni matematiche? Qual è il significato dei paradossi logici che scossero i fondamenti della riflessione filosofica sulla matematica? Il libro tenta di rispondere a queste (e altre) domande tramite una dettagliata analisi della teoria degli insiemi: a partire da Bernard Bolzano, colui che per primo introdusse il termine ""insieme"""" in matematica, fino a Georg Cantor, riconosciuto unanimemente come il padre della teoria. Un capitolo è poi dedicato alla svolta assiomatica di inizio Novecento. Limitando all'essenziale la parte tecnica, ci si soffermerà sui presupposti filosofici della teoria, per mostrare come le grandi idee matematiche siano strettamente intrecciate a quelle filosofiche. Si discuteranno poi i paradossi logici che affliggono la teoria ingenua degli insiemi, evidenziando quanto una riflessione adeguata su di essi sia non solo necessaria nel dibattito contemporaneo in ambito logico-matematico, ma sia fruttuosa anche per chiarire aspetti essenziali del linguaggio ordinario."" -
«Non date retta a me». Etiche letterarie tra paradigma e paradosso
«Non date retta a me». Bisognerà poi dar credito al diktat che la letteratura sembra ripetere al pubblico che a essa si rivolge cercandovi risposta e conforto ai propri affanni esistenziali e socioculturali? Certo l'esortazione è a prestare orecchio, perché l'inclinazione della letteratura a ""istruire"""" i lettori comporta la trasmissione di valori ritenuti essenziali per un progetto di felicità condivisa. Ma al contempo essa mette in discussione ogni possibile normatività di tali valori, suggerendo di diffidare del messaggio letterario quando esso appaia troppo facile, quando il dialogo diventi monologo e non piuttosto occasione di esercitare con pazienza e costanza uno spirito critico. Il presente volume dà conto della coesistenza di paradigma e paradosso nella comunicazione letteraria, quali che siano i sistemi simbolici e le strategie narrative su cui si fonda. Accanto a ricognizioni di ampia profondità cronologica, si è dato largo spazio alla contemporaneità, alle sfide che attendono i lettori presenti e futuri, alle problematiche attuali su cui è urgente interrogarsi."" -
Les Faux-monnayeurs di André Gide
Les Faux-monnayeurs (1925) è un romanzo affascinante i cui molteplici significati sono veicolati da una struttura formale complessa. Tale proprietà, per i più pazienti, costituisce un piccolo, godibilissimo tesoro nascosto. La stessa caratteristica, però, rischia di allontanare i lettori meno disponibili a tornare e ritornare sul testo, quasi fino a perdervisi dentro, come invece Gide sembra auspicare nel suo progetto scrittorio. Per accompagnare i lettori nel decodificare adeguatamente Les Faux-monnayeurs, questo volume ricorre a diversi saperi. Una tabella storica sintetizza il quadro generale in cui Gide si è mosso e che ha influenzato il suo pensiero. Una (sintetica) biografia è offerta in quanto fonte primaria della scrittura di un autore spesso considerato, con leggerezza critica, narcisista. Alla ricostruzione della genesi del testo e all'analisi di alcuni elementi più esterni, come il titolo e la dedica, segue infine, una lettura guidata: tutti i capitoli del romanzo sono analizzati in modo puntuale e approfondito, offrendo un commento dettagliato ai diversi momenti - anche e soprattutto quelli più complessi - in cui si articola il testo, sperando, così, di aprire una porta verso l'opera di Gide e, insieme, di suggerire un metodo di lettura. -
Edoardo Sanguineti: ritratto in pubblico
Non mancava certo, a Edoardo Sanguineti una spiccata vocazione testamentaria, né un'ironica inclinazione a rappresentarsi, da poeta, in una posa loquacemente postuma. Mentre il tempo passa e ci inoltra in una condizione postuma a Sanguineti, il suo profilo di intellettuale si ingigantisce sempre più, e le sue opere continuano a rappresentare un corpus di straordinaria originalità nel panorama del XX secolo. A cinque anni dalla sua scomparsa, la città e l'Università di Bologna gli dedicarono un convegno internazionale di studi, intensamente voluto e organizzato da Niva Lorenzini, i cui atti sono contenuti in questo volume. Erano trascorsi dieci anni dal grande evento bolognese che il convegno evocava fin dal titolo, il ""Ritratto del Novecento"""", maxi-installazione e performance audio-visiva realizzata con la regia di Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso, ma soprattutto immensa opera-testamento e insieme autoritratto di Sanguineti, che coinvolse centinaia di spettatori in cinque memorabili serate. E dunque questo è ancora """"un ritratto"""", e ancora """"in pubblico"""", perché legato al rapporto dell'autore con il teatro, con il cinema, con la voce, la recitazione, con tutto ciò, insomma, che è pubblico, e res publica."" -
Emilio Villa e i suoi tempi. Finestre per la monade
Nell’opera di Emilio Villa il recupero di forme archetipiche e pre-storiche prende le mosse dall’urgenza di rispondere alle domande della contemporaneità e non dal vezzo di sigillare ermeticamente l’opera d’arte dal contagio dell’attualità (“l’arte se non è moderna non è”). I tre testi raccolti nel presente volume nascono dalla necessità di “aprire” Villa all’esterno, rivelando reti di connessioni eterogenee in cui viene a collocarsi, in forma di dialogo o reazione, l’opera villiana rispetto alla storia e alla società tecnologica. Il primo testo riguarda tracce che la lettura giovanile di Rilke ha lasciato nell’opera villiana; il secondo puntualizza i termini dei rapporti di Villa, negli anni del dopoguerra, con gli artisti americani che divennero i referenti privilegiati di un dialogo convogliato negli Attributi dell’arte odierna; nel terzo si propone di indagare il ruolo e l’attrazione gravitazionale esercitato da Villa su Zanzotto per mostrare come la figura di Villa reagisca produttivamente alla prova dell’intertestualità, inaugurata da quello che Contini considerava il più grande poeta italiano dopo Montale. Da angolazioni e orientamenti critici differenti, e sulla base di una documentazione largamente inedita, i tre testi si prefiggono sinergicamente l’obiettivo di porre l’opera villiana sul piano dell’originalità e della dignità speculativa che le competono. -
John R. Lucas against mechanism
Can the human mind be properly described in mechanical terms? It is in order to demonstrate that it cannot be that in 1959 John R. Lucas presented an anti-mechanist argument by appealing to Gödel’s first incompleteness theorem. He attempted to show that any computational device cannot be an adequate model of the human mind, since, if there is a model of the human mind that is a machine, then there is at least a sentence that the machine cannot prove, while the human mind can. Lucas could not have foreseen the many disputes that this argument would have produced since then and the significant impact that it would have on the studies on the mechanical simulation of the human mind. As a tribute to the ingenuity of Lucas, this volume collects the most relevant papers that have contributed to the lively and stimulating debate arising from his argument. -
Rappresentare il diritto e la giustizia nella modernità. Universi simbolici, iconografia, mutamento sociale
A partire da una mole ingente di materiale iconografico rilevato e catalogato nel corso di alcuni anni e sulla base di ricerche già effettuate su scala internazionale sul rapporto tra diritto e immagine-immaginario, diritto e simbolo, diritto e metafore, diritto e rituali, diritto e arte, questa ricerca delinea una serie di elementi interpretativi originali e innovativi prevalentemente basati sulla necessità di rilanciare gli universi simbolici veicolati dal diritto e dalla giustizia nel corso della modernità. Dalle rappresentazioni iconografi che della giustizia (Mater Iuris), della legge (Pater legis), nonché dall'iconografia satirica che circolava durante il periodo della Rivoluzione francese e durante la Restaurazione - nel loro rapporto con la stratificazione dei saperi sociologici, giuridici e politici - si rende ""visibile"""" e si mette a tema la complessità del rapporto che intercorre tra diritto, legge, giustizia e potere, nonché lo scarto che intercorre tra la rappresentazione del diritto borghese, il potere e la rappresentazione dello stesso diritto come """"senso comune"""". La tesi di fondo è che l'iconografia, intesa come fonte empirica e documentale, costituisce un mezzo indispensabile e utile a ridurre le distanze tra diritto, politica, società e azione degli attori sociali, ricollocando il diritto stesso nell'alveo delle scienze umane e sociali."" -
Lampedusa. Incontri ai confini d'Europa
Lampedusa, una piccola isola nel Mar Mediterraneo. Così piccola che a Roma e a Bruxelles ce se ne sarebbe già dimenticati, se non fossero arrivati negli ultimi anni decine di migliaia di profughi dal continente africano. Ogni volta che si può raccontare la cronaca di una tragedia, i mass-media puntano i loro riflettori sull'isola e trasportano queste immagini dalla periferia al centro del continente. Con la stessa velocità si disinteressano tuttavia del problema. Di Lampedusa e dei lampedusani, in realtà, sappiamo sempre troppo poco. -
Il sogno cento anni dopo
Dal secolo scorso a oggi moltissime cose sono mutate nel mondo, nella società, nelle forme del disagio psichico, nel modo di curarlo e nella stessa psicoanalisi. È verosimile pensare che i sogni degli uomini siano invece rimasti all'incirca gli stessi, al di là delle loro forme e dei loro contenuti manifesti? A cent'anni dalla pubblicazione dell'Interpretazione dei sogni di Freud, i più grandi esponenti della Società Psicoanalitica Italiana si interrogano su un tema vastissimo come il sogno e sul suo significato. Facendo il punto sullo stato della ricerca, ci offrono non soltanto preziose proposte clinico-teoriche, ma anche un testo che è un'autentica esplorazione del pensiero analitico a partire dalle sue origini.