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I modi della razionalità
Il termine razionalità ha un significato tutt'altro che univoco e monolitico; e forse, analogamente all""'essere"""" per Aristotele, anche la razionalità «si dice in molti modi», o, se non proprio in molti, almeno in vari modi. Sin dalla celebre definizione aristotelica dell'uomo come """"animale razionale"""" ovvero dotato di ragione, intesa come capacità linguistica, argomentativa, conoscitiva e deliberativa, la razionalità è stata concepita come suddivisa in almeno tre ambiti: quello logico, quello epistemologico e quello pratico. Essere razionali significa infatti avere ragioni che giustificano o garantiscono la correttezza di una data argomentazione, la verità di un'asserzione conoscitiva e, infine, l'efficacia di un dato comportamento rispetto al conseguimento di certi obiettivi. Questo volume intende fare il punto sui modelli - logici, epistemologici, cognitivi e pratici - che della razionalità sono stati elaborati tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, cercando di offrirne una panoramica in grado di chiarire questioni che attraversano praticamente l'intero pensiero umano."" -
La cultura europea, la cultura degli europei. Il progetto EMEE-Eurovision museums exhibiting Europe
Parlare della cultura europea è un compito difficile e suggestivo. Per esplorarne tutti gli aspetti occorrerebbero intere enciclopedie, più che un breve articolo. Per ciò che riguarda l'obiettivo del nostro libro, è tuttavia importante richiamare alla memoria solo alcuni punti essenziali, quelli che corrispondono al primo obiettivo EMEE, ossia la lettura degli oggetti musealizzati in chiave europea e non solo locale e nazionale. Allora, come sempre avviene, il punto di partenza è la nostra tradizione classica, un immaginario collettivo che affonda le radici nell'antica Grecia. Lo stesso nome ""Europa"""" è quello di una fanciulla nata dalla fervida fantasia greca che ha inventato una storia affascinante, più volte ripresa da poeti, narratori e, ovviamente, artisti."" -
Movimento circolare ed esperienza della concretezza tra Platone e Hegel
Nell'immaginario comune gli uomini ascrivono alle idee un certo ciclo vitale: esse nascono, crescono, si diffondono, talora si sclerotizzano, fi no a essere annientate e obliate. Ma il loro decorso non pare coincidere con lo svolgimento dei tempi e dei modi della fisiologia quotidiana. Il metabolismo della filosofi a (la considerazione pensante per eccellenza), infatti, non solo non sembra compatibile con il normale andamento delle cose, ma addirittura ne rovescia l'abituale forza di gravità: a un filosofo appare più vicino un astro remoto che il pozzo davanti ai suoi piedi. Agli occhi dei più un abominio, a detta di pochi un prodigio. In ambo i casi il pensiero non lascia mai le cose così come sono, invadendo bruscamente la realtà e alterando la percezione degli eventi. Di fronte a questa consapevolezza, originariamente conseguita da Platone, i due dispositivi teorici d'ispirazione hegeliana che guidano la decifrazione del comportamento filosofi co sono la circolarità e la concretezza. La scommessa sotterranea è una soltanto: il tempo del pensiero, in ultimo, può circolarmente ricongiungersi col tempo della vita, perché ogni verità non è tale se non vissuta e condivisa. -
Kant e la costituzione cosmopolitica. Tre saggi
La teoria cosmopolitica di Kant traccia un quadro preciso su come intendere le relazioni tra gli Stati. Resta tuttavia ancora da chiarire quale sia il rapporto che intercorre tra il «diritto di visita» e la formazione di una «costituzione cosmopolitica» (Weltburgerliche Verfassung). È rispetto a tale snodo, infatti, che si comprende come una condizione di pace universale s'inveri soltanto attraverso l'esercizio del diritto cosmopolitico. A partire da un dialogo con le maggiori tradizioni interpretative kantiane, le tesi qui esposte intendono fornire spunti di riflessione circa i principi guida dell'ordinamento internazionale contemporaneo. Ne emerge un carattere «transizionale» del cosmopolitismo kantiano, quale forma di approssimazione asintotica rispetto ad un ideale di pace perpetua utile ad intendere i fondamenti filosofici del diritto internazionale. -
Troppo umano. Sociologia della genetica
Da sempre l'uomo cerca di liberarsi dalla natura e da sempre l'uomo vive contro di essa, con esiti incerti se non coincidenti con l'autodistruzione. La posta in gioco si è alzata e ora la volontà è tutta tesa a creare un essere frutto della ricerca unificata di genetica, robotica, informatica e nanotecnologie. Per riferirci a ciò che verrà pare più appropriato il termine ""grinantropo"""", ossia la conservazione di qualcosa di umano - forse la sola forma - ma programmato e implementato per come si possono immaginare i più sofisticati robot. Il problema, in realtà, forse non risiede tanto nei potenziati e nella biologia genetica, quanto negli interessi economico-finanziari che ruotano attorno a questo tipo di ricerche. Qui nasce il problema, e diventa chiaro che l'approccio per capire il futuro che verrà comporta il prezzo che siamo disposti a pagare per diventare potenziati. Il """"grinantropo"""" è, per l'uomo, una sfida tutta nuova e insidiosa. Una sfida non più, o meglio, non solo, umana: l'uomo non è più al centro degli scenari biotecnologici."" -
Philosophical news. Vol. 11
"Quale è il contributo specifico offerto dalla Filosofi a della religione al dibattito attuale? Se la filosofi a della religione può essere ancora oggi considerata quella branca della filosofi a in grado di riflettere sul significato della religione per l'essere umano, allora credo sia lecito sostenere che il suo fuoco teorico consista tuttora nel porre a tema il rapporto dell'uomo, inteso come vivente spirituale simbolico, con la sfera della trascendenza, sorgente originaria di ogni significazione, inquadrando il fenomeno religioso in termini storici e insieme antropologici e favorendo l'elaborazione di una prospettiva ontologica condivisa, incompleta e plurale in quanto in costante evoluzione, ma, al contempo, coerente e in qualche modo adeguata a qualsiasi campo della conoscenza. Un tale approccio consentirebbe certamente di porre delle domande di carattere generale sulla realtà e di integrare una varietà di discipline per ottenere risposte feconde, pur non conclusive, su questioni cardine della ricerca dell'uomo."""" (Dall'intervista a Francesco Miano)" -
Sullo spazio del bene comune. Per una rilettura fenomenologica
La dizione bene comune, unisce due termini di assoluta pregnanza filosofica, tanto che provare ad introdursi teoreticamente in essa significa far riaffiorare, non soltanto la trama concettuale dei due singoli termini che la compongono, bene e comune, ma l'intenzionalità, tipicamente contemporanea, che ha necessitato la loro unione in un'unica forma sostantivata: il bene comune. Di primo acchito, il tentativo di una ricognizione teoretica di questo concetto, che conia una significazione del termine ""bene"""" intrecciata al suo rimando di """"possesso"""", ma ancor più saldamente radicata a suo originarlo profilo assiologico, sembra scontrarsi con una serie di straordinarie difficoltà interpretative di cui la maggiore investe la possibilità stessa di pervenire ad un suo profilo definitorio. Come intendere, infatti, la ricchezza, ma anche l'ambiguità semantica del sintagma bene comune e a quale spazio poterlo intenzionare? Il testo, attraverso l'ausilio di elementi della teoresi platonica e fenomenologica, prova a rispondere al quesito, non attraverso una rinnovata costituzione concettuale del """"bene comune"""", da affiancare al variegato prisma ermeneutico contemporaneo, quanto attraverso il tentativo di una descrizione fenomenologica della sua stessa esperienza."" -
Ri-pensare l'uomo tra empirico e trascendentale
In un contesto culturale in cui il «discorso» sull'uomo e sulla sua «verità» diventa sempre più difficoltoso e quanto mai altamente problematico, il «paradigma evolutivo» sembra costituire una chiave «euristica» ed «ermeneutica» idonea per esplicitare il senso dell'uomo come totalità bio-psico-spirituale e per identificare la sua singolarità e unicità nell'ordine dei viventi. I tentativi di «ri-pensare» l'uomo tra evidenze scientifiche e prospettive filosofiche, presenti in questo lavoro, risiedono nella volontà di ricercare e porre le premesse per uno sviluppo antropologico più rispondente all'umanità dell'uomo al fine di ri-articolare le strutture fondamentali dell'antropologico, sulla base di una prospettiva evolutiva. Il presente lavoro si colloca in continuità con i volumi Ri-pensare il mondo. Spazio-tempo, cosmovisioni e conoscenze, del 2001, e Ri-pensare Dio. Tra mutamenti di paradigmi e rimodulazioni teologiche, del 2016, dei quali costituisce la naturale contestualizzazione, esplicitazione e prosecuzione. -
La privacy vi salverà la vita. Internet, social, chat e altre mortali amenità
"Stiamo morendo per eccesso di informazioni"""" è una frase di Federico Zeri che oggi appare profetica. Al cospetto di una Rete sconfinata che non dimentica nulla, continuiamo a riversare su web, chat on line e social media pezzi della nostra vita, con conseguenze imprevedibili e non di rado tragiche. Ricatti, vendette, umiliazioni pubbliche, furti di identità sono cronaca quotidiana sul web e spesso i colpevoli sono le stesse vittime, incapaci di trattenere il desiderio di trovare un posto al sole su Internet. Un atteggiamento favorito da un sistema in cui la vera merce sono proprio i dati e le informazioni che vengono venduti e scambiati più o meno legalmente. L'unica salvezza sembra essere la riscoperta del valore della propria privacy, che diventa il tema centrale di questo libro, in cui l'autore, attraverso racconti, a volte drammatici altre esilaranti, spiega come e perché tutelare la nostra vita privata non è un diritto, ma un dovere; come esistano leggi e regolamenti in materia e di quelle volte in cui mettiamo in pericolo anche gli altri." -
Storia di Ordine Nuovo
Il giornalista e storico Aldo Giannuli, profondo conoscitore dei retroscena legati alla cosiddetta eversione nera, ripercorre nel dettaglio cosa è stato Ordine Nuovo e quale importante ruolo ha ricoperto nella strategia della tensione attuata da alcune frange dello Stato e dei Servizi Segreti italiani durante gli anni Settanta. rn«Storia di Ordine Nuovo ricostruisce con rigore storiografico una vicenda eversiva figlia di oscuri e complessi intrecci tra apparati militari dello Stato e della Nato, Servizi segreti, neofascisti e pezzi della politica della Prima Repubblica, portando alla luce ciò che sta dietro le quinte del periodo più fragile e tragico per la tenuta democratica dell'Italia.» - il Fatto QuotidianornrnrnOrganizzazione extraparlamentare di estrema destra, gruppo terroristico, movimento clandestino. Il giornalista e storico Aldo Giannuli, profondo conoscitore dei retroscena legati alla cosiddetta eversione nera, ripercorre nel dettaglio cosa è stato Ordine Nuovo e quale importante ruolo ha ricoperto nella strategia della tensione attuata da alcune frange dello Stato e dei Servizi Segreti italiani durante gli anni Settanta. I treni, le manifestazioni sindacali, gli edifici pubblici affollati di gente. L'eversione neofascista ha marchiato la storia del nostro paese utilizzando la strage come strumento per seminare terrore e instabilità politica. Eppure ancora oggi non conosciamo tutta la verità su alcuni terribili fatti di sangue come quelli di piazza Fontana e piazza della Loggia. Attraverso una precisa ricostruzione di vicende e personaggi, Giannuli riporta l'attenzione sulle fasi che hanno scandito l'attività dell'ascia bipenne, dalla sua nascita fino ad arrivare al 1974, anno successivo al decreto di scioglimento promosso dal ministro Taviani. Una storia parallela alle cronache ""ufficiali"""", che riaccende i riflettori su un'organizzazione troppo radicale per essere riconosciuta a livello pubblico dai vertici nazionali, ma estremamente abile nel muoversi tra le zone grigie della politica italiana."" -
La parola data. Interviste 2008-2016. Con DVD video
Il testo è composto da una serie di interviste fatte a Milo De Angelis tra il 2008 e il 2016 da giornalisti, critici e amici che hanno così creato pagine corali. Dice lo stesso poeta: ""in questi colloqui vengono chiariti e approfonditi i temi classici che percorrono tutta la mia opera (l'adolescenza, il gesto atletico, la morte, la solitudine, il carcere) con una varietà di voci che mutano a seconda dell'interlocutore e della situazione in cui avviene il dialogo"""". Il DVD di Viviana Nicodemo lo vede protagonista nei luoghi (in prevalenza milanesi) della sua poesia: strade, bar, campi sportivi, edicole notturne che sono lo scenario in cui avviene la pronuncia poetica."" -
Per un'etica della responsabilità. Lezioni di teoria politica
Pubblicate per la prima volta, queste lezioni sulla storia della teoria politica si collocano in una fase decisiva per lo sviluppo del pensiero di Hannah Arendt. Dopo oltre un decennio vissuto da apolide, la studiosa ha finalmente ottenuto la cittadinanza statunitense nel 1951 e, sempre nello stesso anno, ha dato alle stampe il suo primo lavoro di rilievo internazionale: ""Le origini del totalitarismo"""". Come teorica della politica, Arendt analizza in queste pagine il pensiero di autori che hanno avuto grande influenza sulla disciplina (Marx, Kant, Rousseau, Machiavelli, Locke), allo scopo di gettare le basi per un'etica della responsabilità che restituisca all'individuo il diritto/dovere di contrastare il conformismo di un pensiero egemone e di recuperare il ruolo della coscienza e della capacità di giudizio, indispensabili per riconciliare pensiero e azione, etica e politica. Un inedito utile per l'approfondimento di temi legati a problematiche di scottante attualità, come la pluralità, l'esercizio attivo della cittadinanza, la partecipazione responsabile alla vita sociale per la difesa sia dell'identità personale sia dei valori dell'inclusione e dell'integrazione."" -
Lettere a un compagno
Il libro raccoglie le lettere scritte in quasi cinquant'anni da uno dei massimi poeti del nostro tempo, Edoardo Sanguineti, a Fausto Curi, che, oltre che suo amico, è stato un lettore assiduo dei suoi libri e un critico attento delle sue poesie. Fin da una prima lettura le lettere si rivelano un documento prezioso sia per lo storico sia per il lettore comune. In esse, infatti, oltre a raccontare alcuni episodi particolarmente interessanti o dolorosi della propria vita, Sanguineti dichiara la poetica che è alla radice della sua poesia e analizza la struttura e il senso di alcune delle sue opere più importanti. Letteratura, politica, viaggi, quotidianità emergono di continuo da queste pagine spesso affascinanti. -
Il panorama della filosofia francese contemporanea
Nel XX secolo c'è stato un grande momento filosofico francese-, poco meno di cinquant'anni che vanno da ""L'essere e il nulla"""" (1943) di Sartre fino a """"Che cos'è la filosofia?"""" (1991) di Gilles Deleuze e Felix Guattari. In mezzo una serie di nomi -Bachelard, Merleau-Ponty, Lévi-Strauss, Althusser, Foucault, Derrida, Lacan - e dei progetti filosofici molto diversi tra di loro che tuttavia hanno condiviso una sensibilità comune. Più che dei filosofi sono stati un gruppo di avventurieri del concetto che hanno rivoluzionato la scrittura filosofica; che sono stati protagonisti della scena politica; che hanno tirato fuori la filosofia dall'accademia per mischiarla alle espressioni più contemporanee della modernità (cinema, sessualità, società). Una manciata d'anni in cui la filosofia è stata attraversata da un desiderio che la vita e il concetto non fossero più separati l'una dall'altro."" -
Corso di psicologia. Liceo Henri IV 1892-1893
Il Corso di Psicologia raccoglie le lezioni tenute da Bergson tra il 1892 e il 1893 presso il Liceo Henri IV. Il filosofo è in un periodo cruciale della propria produzione filosofica, tra Il saggio sui dati immediati della coscienza (1889) e Materia e memoria (1896). Se in linea generale Bergson tende a separare ricerca filosofica e attività di docenza per ragioni di ordine didattico, il Corso di Psicologia rivela, dietro il suo stile semplice e colloquiale, il laboratorio del pensiero bergsoniano. Fin dalle prime lezioni si rintracciano i grandi temi-problemi della filosofia di Bergson: dall'impossibilità di misurare i fenomeni della coscienza alla questione della memoria, dall'immaginazione creatrice al genio. Inoltre, come nelle opere maggiori, anche nel Corso di psicologia il confronto con la tradizione filosofica e il dibattito scientifico dell'epoca è serrato e puntuale. -
The walking dead. Contagio culturale e politica post-apocalittica
In onda negli Stati Uniti e sulle reti di oltre cento paesi nel mondo dal 2010, The Walking Dead si è imposto, negli anni, come uno dei casi televisivi di maggiore successo a livello globale, generando, allo stesso tempo, un vasto e variegato fenomeno di fandom e di culto. Lo show, originariamente sviluppato dall'autore dell'omonima serie di fumetti Robert Kirkman e dal regista di popolari blockbuster hollywoodiani Frank Darabont, si inserisce pienamente nella corrente della contemporanea ""serialità complessa"""": sul piano della rappresentazione, mette in scena - sotto la coltre del genere horror e del """"racconto di zombie"""" - alcune delle questioni più sentite nelle società occidentali (il diritto di rinchiudersi entro """"comunità sicure"""" e di difenderne i confini; i limiti della libertà individuale e la gestione politica della violenza; l'ossessione per le malattie epidemiche...). In quanto prodotto dell'industria culturale contemporanea, poi, The Walking Dead costituisce un """"franchise"""" transmediale che non solamente si sviluppa su differenti piattaforme ed """"estensioni"""" (fumetto, serie, videogiochi...), ma dà vita a un ciclo continuativo di interazioni e discussioni - condotte in particolare on line e attraverso i social media - che rendono denso e vitale il circuito che collega produzione, distribuzione e consumo. Questo volume intende offrire un'analisi e una guida approfondita a uno dei fenomeni più rilevanti della cultura popolare degli anni Duemila."" -
Feccia
"L'adolescenza è un'età difficile. L'adolescenza privata della propria infanzia è un'età incomprensibile. Con la crescita, le esperienze si moltiplicano e gli eventi si susseguono, rendendo indispensabile il soccorso della mente. Un'adolescenza senza testa, senza una testa pensante, è come una biglia d'acciaio che rimbalza a caso in un flipper. Il pensiero s'impantana, le parole scivolano via, le emozioni diventano il nemico peggiore. Come si scrive di queste cose quando il linguaggio - parola, discorso, scrittura - è venuto meno? Questo libro si propone per quanto possibile di raccontare il crollo psichico e i suoi effetti, anche sul linguaggio."""" (Paul Williams)" -
Il senso della storia
In occasione dei centoventi anni dalla nascita di Karl Lowith, viene ripubblicato il saggio Sul senso della storia, una sintesi preziosa e mirabilmente nitida e chiara della sua tesi sull'origine teologica della filosofia della storia che ha come corollario la teoria della modernità come secolarizzazione. In questo breve saggio, Lowith abbozza un vero e proprio canone della filosofia della storia che congiunge il contromodello degli antichi storici greci come Erodoto, Tucidide e Polibio ad Agostino, Orosio, Gioacchino da Fiore, Vico, Hegel, Marx, Comte, Heidegger e all'idea illuministica e positivistica di progresso, il cui filo conduttore si trova nella categoria di ""senso"""", ovvero nell'idea secondo la quale la storia sarebbe orientata verso un """"fine ultimo"""". Ma proprio perché la nostra è l'epoca del """"nichilismo"""" e della """"mancanza di senso"""" che subentra al venire meno delle risposte tradizionali, Lowith ci invita in questo testo anche ad una lucida disamina in merito alla semantica dei termini """"senso"""" e """"non-senso"""", così da fugare ogni dubbio e incomprensione sulla questione che più di ogni altra sembra incombere sulla vita di noi uomini contemporanei."" -
La sostanza nascosta. Il silenzio nella pittura
Il breve saggio tratta della pittura secondo una trama di mute rappresentazioni dei suoni associate a quelle che appaiono icone del silenzio vere e proprie. Tali rappresentazioni sono sorrette da canoni compositivi o leggi visive: simmetrie, reiterazioni, stati di sospensione, rarefazioni del segno o della pennellata. L'intreccio di colore, linea, forma, composizione si fonde con il concetto di ""risonanza interiore"""", manifestazione del silenzio. Si comincia esplorando l'eco di sonorità intrinseche nel colore e nelle forme, secondo i principi elaborati da Wassily Kandinsky, Johannes Itten e da alcune scuole di teoria della visione. Si procede identificando le figure, le personificazioni, gli elementi espressivi e visivi del silenzio in pittura, i suoi tratti specifici: stasi, moto aereo, natura contemplata, sonno, estasi, fino a esplorare le atmosfere del silenzio, dalla pittura di oggetti a opere di autori già presenti nel primo capitolo con opere """"sonore""""; fino ad alcune visioni auratiche della contemporaneità."" -
Il silenzio in India. Un'antologia
Qual è il ruolo del ""silenzio"""", per l'India tradizionale, nel quadro dello sviluppo spirituale dell'essere umano, della sua liberazione dai dolori dell'esistenza? Una sapienza antica gli assegna una funzione decisiva nell'itinerario che conduce dalla dispersione alla concentrazione interiore, dalla molteplicità lacerante all'unione con se stessi e con il divino. Un itinerario scandito da tempi e luoghi precisi, perfino da esercizi e posture accuratamente visualizzati nel corso di un processo secolare. La tradizione indiana ci ha lasciato nei secoli uno straordinario sedimento di testi: si offre qui una piccola, ma sceltissima antologia di passi, quasi tutti inediti in italiano, che abbracciano il lungo periodo dal VII secolo a.C. al XII d.C. illuminando i diversi aspetti nell'India del """"silenzio"""" e della figura del """"saggio silenzioso"""", come pure accennando più ampiamente all'ascesi e alla meditazione.""