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La filosofia futura (2016). Vol. 7: Sull'infinito.
In questo numero contributi di: Giorgio Brianese, Antonino Postorino, Emaanuele Severino, Fabio Vander. -
Sull'Impero. Lettera ad Alessandro
E se invece di essere soltanto ""attribuita ad Aristotele"""", come viene fatto di solito, la Lettera sull'Impero fosse davvero stata scritta da Aristotele? Un'accurata rilettura del testo ci permette di riportare alla luce l'interessante dibattito sull'impero contenuto in queste dense pagine, riflettendo sul complesso rapporto tra sapere e potere e tentando di capire se quest'ultimo possa o debba orientare il primo. In conclusione, un'analisi delle forti analogie riscontrate con la Politica, l'Etica a Nicomaco e la Metafisica di Aristotele dimostra quanto sia plausibile ritenere che la mano da cui uscì questo breve testo fosse proprio quella dello Stagirita."" -
Adolescenti migranti e nuovo mondo. Geografie dell'inconscio
Il fenomeno migratorio, agente fondamentale delle trasformazioni sociali contemporanee, pone il problema dell'incontro tra individui appartenenti a culture differenti. Che cosa significa incontrare l'altro, lo straniero? Quali prospettive è chiamato a promuovere un discorso psicoanalitico in questo ambito? A partire dall'esperienza clinica con adolescenti migranti, potremmo pensare lo strumento psicoanalitico come una possibilità per l'essere umano, al di là della cultura d'appartenenza, di reperire una parola che aiuti a soggettivare la propria storia, a recuperare la differenza che caratterizza l'unicità della sua esistenza, perché la vita sia possibile, proprio a partire da quell'essere stranieri che ci accomuna. -
Juan Andrés e la cultura del Settecento
Juan Andrés (1740-1817) fu uno dei quasi cinquemila gesuiti spagnoli che, espulsi nel 1767 da Carlo III di Borbone, vissero in esilio il resto della propria vita. La formazione aperta alla cultura del secolo ricevuta nelle residenze gesuitiche del Regno di Valenza, il personale interesse per l'Illuminismo moderato e un approccio eclettico lo portarono, una volta giunto in Italia, a dialogare con alcuni importanti intellettuali (G. Tiraboschi, S. Bettinelli, G. R. Carli) e circoli riformatori della penisola, pur mantenendo una salda relazione con i principali personaggi della cultura e politica iberiche di fine Settecento. Dopo aver risieduto per quasi venti anni a Mantova presso la casa dei marchesi Bianchi, nell'ultima fase della propria esistenza si riavvicinò alla Compagnia di Gesù, contribuendo al suo ristabilimento nel Ducato di Parma e nel Regno di Napoli. Le sue molteplici opere a stampa, tra cui spiccano il monumentale trattato ""Dell'origine, progressi e stato attuale d'ogni letteratura"""" (7 volumi, Parma, 1782-1799) e le """"Cartas familiares"""" (5 volumi, Madrid, 1786-1793), gli garantirono una certa fama all'interno della Repubblica delle Lettere europea di fine Settecento-inizio Ottocento."" -
Le ragioni dell'esistenza. Esistenzialismo e ragione in Luigi Stefanini
Si può oggi aggiungere una goccia nel mare della conoscenza filosofica? È già stato detto tutto ciò che poteva esser detto? Domande provocatorie, che trovano la risposta in un inedito del filosofo Stefanini e in testi dimenticati del filosofo Rigobello. Questa pubblicazione propone degli strumenti per il ricercatore attento, che non vuole fermarsi a metà strada, ma desidera scendere in profondità dando testimonianza, con la propria vita, di ciò in cui crede. Un maestro, Luigi Stefanini. Un discepolo, Armando Rigobello, divenuto a sua volta maestro di molti filosofi italiani del nostro tempo. Un lavoro che, trasmettendo passione, desidera contagiare i lettori e persuaderli nella comune ricerca della verità, affrontando la vita con la propria testimonianza autentica, in un continuo movimento, che come l'inspirazione e l'espirazione, portano al respiro, così ""theorìa"""" e """"praxis"""", si possano alternare in un'infinita catena di eventi nella quale l'uomo possa agire per costituire la sua autentica esistenza."" -
Una democrazia inclusiva. Il modello di Iris Marion Young
Iris Marion Young (1949-2006), originaria di New York, è considerata una delle voci più importanti della recente filosofia politica, sociale e di genere. A partire dal 1990 Young ha sviluppato un modello di democrazia denominato deep democracy, nel quale interagiscono apporti provenienti dalla teoria critica, dalle politiche dell'identità e della differenza, dalla fenomenologia e dalle teorie dell'intersoggettività; esso mira a rendere più profonde e complete l'inclusione sociale, la partecipazione collettiva e le basi di parità dei cittadini sia rispetto a quanto vediamo nelle odierne democrazie reali, sia in relazione al paradigma classico della democrazia deliberativa. Obiettivo di questo volume è una ricostruzione critica del modello della deep democracy, volta a metterne in luce i molti punti di forza (non da ultimo in relazione ai problemi delle democrazie contemporanee), ma anche a notarne aporie e aspetti problematici, avanzando proposte di soluzione. -
Percorsi possibili per una riflessione contemporanea
I saggi raccolti in questo volume tentano di rispondere alla domanda generale sulla funzione che la filosofia può avere nel nostro mondo attuale. A cimentarsi con la complessa questione sono Giuseppe Cacciatore, Manuela Sanna, Roberto Evangelista, Chiara de Luzenberger, Dario Giugliano e Rosario Diana: studiosi che praticano professionalmente la ricerca filosofica, e perciò vivono direttamente sulla loro pelle il problema affrontato nelle pagine del libro. Le diverse prospettive dei vari contributi hanno in comune una cifra di fondo: quella che guarda alla riflessione filosofica e agli studi umanistici (opportunamente concepiti e declinati) come a uno strumento versatile e funzionale per ogni progetto di società che punti a privilegiare le relazioni sociali su quelle economiche, l'esercizio del pensiero libero e critico piuttosto che l'assunzione di habitus conformistici inconsapevoli, l'acquisizione di una cittadinanza piena e partecipativa per tutti come possibile antidoto contro manifestazioni di deriva populistica, oggigiorno pericolosamente in ascesa. Naturalmente né i singoli saggi né il libro nel suo insieme hanno la pretesa di fornire soluzioni definitive. Bisogna pensarli come sassi gettati in uno stagno, con la speranza che altri ricercatori ne possano lanciare altri ancora. -
Infinito confine. Plotino e il pensiero dell'Uno
Un percorso affascinante quanto difficile quello proposto da Giuseppe Armogida in questo volume, che già nel titolo dichiara la volontà di comprendere il significato, teoretico oltre che mistico, dell’Uno-Bene di Platone e di analizzarne gli sviluppi nel pensiero di Plotino, del quale ricostruisce sistematicamente l’intera architettura ed evidenzia la portata teoretica nell’ambito della speculazione contemporanea. La prospettiva plotiniana, infatti, se indagata a fondo, invita a cercare e scoprire, all’interno delle origini della tradizione di pensiero platonico-aristotelica, la presenza concreta di una dimensione che non solo è riduttivo definire onto-teologica, ma che, se coerentemente condotta alle sue estreme conseguenze, fi nisce addirittura per mettere radicalmente in questione la pertinenza della ricostruzione della metafisica occidentale fornita da Heidegger, facendola apparire come una sorta di pregiudiziale liquidazione e chiusura del pensiero greco entro schemi rigidi e astratti. -
Reti di storie. L'essere dell'uomo e della cosa
In ""Reti di storie"""" Wilhelm Schapp, allievo di Husserl, espone per la prima volta al grande pubblico il pensiero portante della sua """"filosofia delle storie"""". Nell'impianto teoretico del pensatore, le storie rappresentano il fenomeno originario, gli elementi ultimi oltre i quali l'indagine filosofica non può procedere. Ogni uomo, questa la tesi, si trova fin dalla nascita avvolto in un fascio di storie. Questa condizione d'involgimento essenziale viene felicemente espressa dalla frase più celebre dell'opera: """"La storia sta per l'uomo"""". Con essa, l'autore ci vuole dire che l'unica chiave d'accesso all'essere dell'uomo è la comprensione del contesto dinamico di storie in cui egli è costantemente irretito. Nella condizione strutturale e ineliminabile dell'irretimento, cose e persone ci si fanno incontro come centri irradianti storie. Il nostro prendere parte a una storia anziché a un'altra determina quindi, di volta in volta, chi o cosa siamo."" -
Libertà e mercato. Riflessioni su capitalismo, società e cristianesimo
L'Europa e l'Occidente sono oggi chiamati a interrogarsi sul proprio passato e sul proprio futuro per comprendere come uscire da una crisi che è innanzitutto di tipo culturale. Per avviare una seria riflessione in questa direzione, ritengo che sia innanzitutto necessario mostrare la debolezza delle ""immagini"""" riguardanti il capitalismo, la modernità e il liberalismo che sono oggi dominanti nel dibattito filosofico-politico e in senso lato culturale. Contestualmente, mostrerò come la religione cristiana sia il """"fattore"""" che permette di comprendere la particolare traiettoria evolutiva compiuta dall'Occidente verso la modernità e come un elemento cruciale della """"crisi culturale"""" dell'Occidente derivi proprio dalla rimozione di questo debito. Pertanto, il mio intento finale sarà quello di mostrare come una prospettiva filosofica personalista di ispirazione cristiana possa dare un contributo importante per combattere le derive nichilistiche e tecnocratiche del paradigma neoliberista responsabili della crisi culturale del nostro tempo."" -
Immaginario distopico e critica sociale. Una interpretazione sociologica e culturale delle opere di Charles Bukowski e Michel Houellebecq
Questo volume è dedicato alla relazione tra realtà sociale e rappresentazione (soprattutto letteraria), e riflette in particolare sul tema delle distopie, cioè su quegli scenari che indicano luoghi indesiderabili rispetto al progetto inaugurato dalla modernità e orientato a costruire l'ordine sociale sulla base di princìpi come la libertà individuale, l'uguaglianza delle condizioni di partenza e la ricerca della felicità personale. Sono tante le trasformazioni della società occidentale contemporanea, così come i rischi che la attraversano: l'inclusione sociale dei flussi migratori, la precarizzazione del vissuto individuale, la separazione progressiva tra singoli e istituzioni, l'emergere di un nuovo individualismo separato dalla ragione razionale. Tali rischi rappresentano elementi che indicano il carattere contingente dell'ordine sociale su cui la modernità ha fondato il proprio progetto di integrazione normativa. I mezzi simbolici tradizionali (come il denaro, il potere, la fiducia, la verità e l'amore) circolano secondo modalità sempre meno prevedibili, che riflettono l'assenza di un solido progetto filosofico sulla base del quale dare un indirizzo ai processi di socializzazione. Il testo si concentra sulla sfera intima e delinea il profilo di alcune utopie nere in quanto esiti di specifici processi di depotenziamento simbolico delle relazioni sociali, in particolare di quelle amorose. Lo fa utilizzando come oggetto di studio la letteratura di Charles Bukowski e Michel Houellebecq, nella piena convinzione che il romanzo - in quanto oggetto culturale - sia uno degli strumenti metodologici capaci di indicare, anticipare e sottolineare alcuni dei processi più significativi di variazione, selezione e stabilizzazione della realtà. -
Tutto si può narrare. Riflessioni critiche sul progetto di allestimento
L'allestimento contemporaneo è una disciplina progettuale appassionante e innovativa che costituisce un luogo ideale di confluenza di molteplici saperi e di altrettante modalità d'espressione della cultura. Il suo compito è di ""esporre conoscenza"""" e questo volume ne indaga lo stato dell'arte attuale, riflettendo sulle sue possibili definizioni di campo e focalizzandone alcuni elementi fondativi, dal principio di regia allestiva a quello di attività progettuale d'interni, dal valore di medium comunicativo a quello di agente destabilizzante. Soprattutto viene approfondita la sua natura """"narrativa"""", che ne rappresenta la cifra concettuale ed esecutiva caratterizzante, anche attraverso alcune categorie di racconto espositivo, inaspettate e inusuali: l'invisibile, il quotidiano, l'indicibile."" -
La materia vivente e il pensare sensibile. Per una filosofia ecologica dell'educazione
La crisi ecologica è ormai un fenomeno ampiamente riconosciuto che si profila come problema politico, economico, sociale ed educativo. Da qui la necessità di coltivare una nuova cultura che sia nella sua essenza profondamente ecologica, a partire dalla quale l'essere umano sappia tracciare il disegno di una buona qualità della vita sulla terra. Il pensiero fenomenologico, e in particolare la filosofia di Merleau-Ponty, consente di porre le basi di un paradigma di pensiero che riformula il concetto di materia secondo una visione vitalistica. Solo recuperando le potenzialità percettive del corpo, come materia vivente, e le potenzialità di un pensiero sensibile, incarnato nella materia, si può ristabilire un rapporto fecondo e vitale con la natura. Verso una coscienza ecologica che si fa impegno politico. -
Un volto nuovo per l'uomo? Percorsi filosofici contemporanei tra pluralismo, relativismo e metafisica
È possibile una convivenza tra identità diverse nella società post-moderna? Su cosa si regge il pluralismo? Cosa vuol dire essere liberi di scegliere? Esiste un'esperienza del significato ultimo? Identità, appartenenza, estraneità, ospitalità, libertà sono le questioni più urgenti che la coscienza dell'uomo di oggi si trova ad affrontare e alle quali la posizione della domanda dell'antropologia filosofica indica una strada verso la risposta. Il volume enuclea gli interrogativi di partenza e, in un dialogo con alcune importanti stagioni della filosofia moderna e contemporanea, sviluppa la domanda filosofica sull'uomo come metodo per una soluzione. -
Libertà e natura. Fenomenologia e ontologia dell'azione
In un mondo naturale governato da leggi fisiche e cause efficienti, quale spazio può esserci per azioni libere? Tale interrogativo viene oggi prevalentemente affrontato in una cornice che conduce ad una posizione aporetica, dove l'incoercibile pretesa della coscienza di essere autonoma sembra collidere con le premesse dell'ontologia naturalistica, e con i risultati delle scienze della natura. Una disamina critica dei maggiori argomenti antilibertari consente però di uscire da questa posizione di stallo. Viene progressivamente alla luce l'inderogabilità di un'ontologia qualitativa, un'ontologia che ospita proprietà emergenti, e dove la causalità efficiente dev'essere subordinata sul piano esplicativo alla causalità formale. Tale ontologia si configura in ultima istanza come un idealismo trascendentale naturalizzato, in grado di evitare una riduzione della mente alla materia, senza ricadere nel dualismo cartesiano. In questa nuova cornice ontologica, e solo in essa, possono trovare legittimazione tanto i risultati delle scienze della natura, quanto quelle stesse operazioni di coscienza senza di cui nessuna scienza potrebbe esistere. Sotto queste nuove premesse, intenzionalità, possibilità, e libertà non appaiono più come enigmi e aporie, ma come tratti fondativi del reale. -
Esploratori e fuggiaschi. La mobilità giovanile italiana nella Berlino che cambia
"La voglia di andare oltre i consueti territori esistenziali per aprirsi a nuove scoperte e opportunità, ma anche un allontanamento carico di paura e insoddisfazione. Il binomio """"esplorazione-fuga"""", scelto da Marialuisa Stazio per sintetizzare le motivazioni dei giovani adulti espatriati a Berlino è in grado di dirci qualcosa di più generale sulla condizione giovanile italiana. Un mosaico di precarietà esistenziale ed economica, una riduzione dell'orizzonte delle opportunità (percepite e reali) e insieme un estremo bisogno di identità e riconoscimento che, per brevità e smascherando il nostro deficit cognitivo, siamo soliti sintetizzare nell'espressione la crisi dei giovani."""" (Dalla prefazione di Mario Morcellini)" -
Croce e l'ansia di un'altra città
In questo lavoro si vuol giustificare la tesi secondo cui lo storicismo assoluto di Croce e gli indirizzi speculativi di Calogero, Bobbio, de Ruggiero, Calamandrei e Capitini condizionano le rispettive scelte etico-politiche. Il quadro (circolare) dello spiritualismo crociano influenza, infatti, la direzione idealistica del suo liberalismo politico e trascura in parte il problema sociale, relegandolo nell'alveare dello «pseudoconcetto»; mentre la variegata filosofia degli azionisti, che si sviluppa al confine ermeneutico tra lo storicismo puro (Tutto) e il pensiero nichilista (Nulla), propone di socializzare il liberalismo e di liberalizzare il socialismo interpretando la persona - e non l'«opera» o la storia - come centro assoluto di valori. -
Impalcature. Teorie e pratiche della narratività
La necessità di cercare un'idea di letteratura che non sia solo di intrattenimento o di mero mercato, di ripensarne la funzione originaria, offrendo chiavi indispensabili per comprendere se stessi e il mondo, passa attraverso personaggi archetipici e trame esemplari, si interroga su come e perché si costruisca un racconto, all'incrocio tra antropologia e narratologia, secondo suggerimenti basilari ma accessori - come le impalcature in edilizia - da frequentare e poi dimenticare, in capitoli a tema, non astrattamente accademici né esclusivamente tecnici, leggibili d'un fiato lungo o per immersioni successive, rimanendo sul tavolo per consultazione e stimolo, dove si affrontano concetti quali gusto, credibilità, posta in gioco, qualità, stile, incontro con l'ombra, risoluzione psichica di conflitti, direzione per la crescita interiore. Nonostante l'aria formativa, il libro non si rivolge solo a chi voglia o deva sceglierne il mestiere, ma può risultare fertile di pensiero anche per altri lettori, appassionati del modo più antico e cruciale di continuare la specie umana, quello, appunto, di raccontare. -
Pensiero e realtà. Un'introduzione al «realismo critico» di Bernard Lonergan
Per il 'realismo critico' di Lonergan, raggiungere la conoscenza «oggettiva» non vuol dire guadagnarsi il giusto accesso al mondo 'di fuori'. In forza del suo dinamismo intenzionale, il soggetto è già da sempre in un certo senso fuori-di-sé, presso l'essere. Soggetto e oggetto, allora, non sono termini di una mera giustapposizione che poi il processo conoscitivo si incaricherebbe di ricongiungere faticosamente, ma estremi di una intrinseca relazionalità ontologica, rispetto alla quale la conoscenza vera rappresenta la modalizzazione compiuta. La verità, allora, è frutto di un cammino nel quale il soggetto è chiamato meno ad una estroversione ontica (dalla mia coscienza verso gli enti ""là fuori"""") che ad uno sviluppo della propria coscienza (di portata ontologica), con un profondo coinvolgimento del piano esistenziale: l'oggettività, sostiene Lonergan, è un frutto che cresce sull'albero della soggettività autentica."" -
Scritture mediali. Riflessioni, rappresentazioni ed esperienze mediaeducative
Il libro nasce dal desiderio di concentrarsi sulla scrittura del quotidiano mediale, o meglio, sulle scritture, che rappresentano allo stesso tempo il ""grande problema"""" del digitale (spesso metafora di corpi inermi, di una comunicazione ossessiva...) e """"la sua soluzione"""" (cioè competenze di produzione di senso, di creatività, di nuove professioni...). Il volume si sviluppa con un approccio che va dal livello del """"sacro"""" transdisciplinare (dall'antropologia dei media alla psicologia e alla filosofia del web), a quello del """"profano"""" dei comportamenti dell'utente post-moderno, che sovente si serve dei media in modo (apparentemente?) poco significativo. Il testo offre sia taluni spunti teorici sulla natura dello scritto mediale, sia un quadro concreto (orientato al saper fare) di pratiche formative e didattiche dedicate alle scuole, per favorire sia lo sviluppo delle competenze tecnologiche utili al saper scrivere con i media sia l'acquisizione di una consapevolezza matura delle potenzialità dei linguaggi mediali. Presentazione di Ambrogio Artoni.""