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Mangia come parli! Alimentazione e cucina italiana: geografie e storie di un mito gastronomico
L'alimentazione non è soltanto il modo per soddisfare le esigenze vitali degli individui, è anche un sistema di comunicazione e di rappresentazione dei rapporti che individui e collettività intrattengono materialmente e simbolicamente con l'esigenza di nutrirsi, marcando l'appartenenza a specifici gruppi culturali, religiosi, sociali, di genere, di età, di professione, e d'altro ancora. Per tali motivi l'alimentazione e le sue espressioni culturali, che si sostanziano nel ""gusto"""" proprio della collettività e nella formazione di una """"cucina"""" specifica, nella """"distinzione"""" culturale e sociale, sono un fenomeno complesso e multiforme radicato in ognuno di questi campi cognitivi e operativi. L'Italia contemporanea è un caso di studio di straordinario interesse per l'analisi di questi processi: territorio complesso e multiforme, immerso nella dialettica continua e mutevole tra fattori geografici, ambientali, sociali, economici, culturali, tecnici, infrastrutturali, è divenuto """"Paese"""" solo di recente, perseguendo forme e """"immagini"""" unitarie. Una """"cucina italiana"""" riconoscibile come tale si forma solo dopo la nascita dello Stato nel 1861, come e quando si afferma l'italiano quale lingua di comunicazione a scala nazionale e non più come linguaggio letterario e burocratico. Il titolo del libro richiama dunque l'analogia che intercorre fra alimentazione e linguaggio, la corrispondenza cronologica, sociologica, economica, culturale tra affermazione della lingua italiana e """"cucina italiana"""" solo dopo la proclamazione del Regno d'Italia. Le varie testimonianze raccolte (dai trattati di cucina alle relazioni amministrative, dai documenti d'archivio ai diari personali, dai resoconti di viaggio alla letteratura e alla poesia, dai rapporti giornalistici alle esperienze individuali) consentono di giungere a conclusioni che all'autore paiono fondate e coerenti, ma non per ciò esenti da possibili critiche e revisioni."" -
Etica ed economia. Una tormentata relazione
Il volume propone una riflessione su un tema cruciale della nostra attualità, quale quello delle relazioni tra etica ed economia di mercato. Attraverso il contributo di studiosi di prestigio e di consolidata esperienza, oltre che di più giovani ricercatori, il libro affronta le possibili/impossibili declinazioni del rapporto tra economia ed etica muovendo da un'ottica interdisciplinare, in cui si intrecciano, coniugandosi, le diverse prospettive offerte dalle visioni del filosofo e dell'economista. La sfida è anche quella di sottoporre all'attenzione dei lettori i risultati di un lavoro che, pur mantenendo alto il livello scientifico e la inevitabile complessità della riflessione, adotta tuttavia un linguaggio capace di parlare a un più vasto pubblico, contribuendo, peraltro, alla realizzazione di un auspicabile e necessario dialogo tra il mondo universitario e quello professionale. -
La stagione secca
Nel Continente Nero tutto può succedere. Anna, una donna di 62 anni proveniente da un piccolo Paese del Centro Europa incontra per strada Ismael, un ragazzo burkinabé dal corpo divino, e decide di condividere con lui un'esperienza amorosa fatta di carne, desolazione, solitudine e incanto. Ad accomunarli un triste passato impossibile da dimenticare, ad allontanarli la distanza tra i due mondi ai quali appartengono. Gabriela Babnik, giovane scrittrice slovena, firma una delicata opera a due voci in cui frammenti di realismo magico si intrecciano con un'acuta riflessione su temi come il razzismo, il ruolo della donna e la solitudine dell'uomo nel mondo di oggi. -
Il balilla e il capitano inglese
L'ironia pervade tutto il tessuto del romanzo, costruito su una costante contrapposizione fra eroismi e miserie, ideali e banalità della vita quotidiana. Anche le impennate ideali del protagonista non mancano di avere esiti grotteschi: un ironico destino sembra perseguitarlo. Quest'amara constatazione egli finisce per attribuirla a un karma negativo, a cui trova conforto nelle filosofie orientali. Alla sua autostima non contribuisce certo il padre, antieroe per eccellenza, le cui profezie sulla guerra puntualmente si avverano. Il libro si apre appunto in cima alla scalinata della Matrice, dove ufficiali Alleati rendono omaggio all'ufficiale italiano caduto. Le loro figure gli restano fotografate nella memoria: gli americani attillatissimi, i canadesi dal basco azzurro, gli australiani dal cappellaccio con la falda rialzata e il capitano inglese imbracato in tenuta da campagna. Pare al balilla che il capitano sia tormentato dal rimorso d'aver dovuto abbattere quell'indomito prigioniero. Una corrente di simpatia s'instaura fra lui e quel capitano, schivo e appartato, quasi presago della fine abbietta che a lui, ormai ottantenne, è stata rivelata da Internet... -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2016). Vol. 1
"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia"""" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese." -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2016). Vol. 2
"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia"""" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese." -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2016). Vol. 3
"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia"""" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese." -
Relazione e ontologia. Verso la transindividualità a partire da Emmanuel Lévinas e Gilbert Simondon
Il concetto di transindividualità forgiato da Gilbert Simondon rappresenta il nucleo di una teoria esplicativa dei fenomeni collettivi fondata su un'ontologia dei processi di individuazione, che supera in un solo gesto paradigmi della relazione sociale di tipo olistico o individualistico e mette fuori gioco ogni concezione dell'incontro con l'altro in termini di riconoscimento dell'after ego e di empatia, altra figura dell'introspezione. Attraverso una lettura congiunta di Simondon e Lévinas, che coinvolge anche momenti della riflessione di Heidegger e di Henry, questo libro si propone di delineare i contorni di un'ontologia materialistica per la relazione, attenta alle dimensioni dell'immaginazione, della sensibilità e degli affetti che, da stati soggettivi di una coscienza o di un ego, diventano luogo di individuazione multipla e plurale. La dissociazione tra il soggetto e l'esperienza, la riconduzione dei dati dell'esperienza all'elemento inumano e a-soggettivo dell'essere permette di tracciare su un piano ontologico un comune che non è universale né collettivo, ma continuo e inappropriabile processo di costituzione e confluenza di soggetti e significati. -
L' invenzione etica. Per Bruno Moroncini
Ogni indagine autenticamente filosofica tende a indirizzare il pensiero fino al suo limite, all'impensabile: all'empiria radicale, a una esteriorità non manipolabile che però riguarda intrinsecamente il pensiero. È stata la convinzione di Bruno Moroncini, sia quando si è impegnato a identificare i compiti della filosofia nell'epoca dell'iperlegittimazione dei saperi speciali, sia quando ha proposto le sue letture di Benjamin, Bataille, Derrida, sia, ancora, quando ha interrogato i rapporti tra filosofia e prassi discorsiva psicanalitica. I saggi raccolti in questo volume intendono rendere omaggio al suo percorso di ricerca: a una riflessione rigorosa, libera e irrequieta, continuamente intesa all'invenzione di una prospettiva etica che, grazie all'abbandono delle rassicurazioni offerte dalle morali codificate, fondate sulla tradizione, resti capace di far fronte all'enigma del presente. -
Verbovisioni. Due incontro dell'Accademia di Belle Arti di Venezia
"Verbovisioni"""" è un progetto composto di tre distinti appuntamenti - un'esposizione e due incontri - dedicati alla relazione fra parola e immagine. Una tematica che ha attraversato diversi ambiti artistici, dalla sperimentazione letteraria alle ricerche visive, e sulla quale è necessario richiamare l'attenzione per comprendere come sia cambiata la nostra relazione con il mondo, sotto la spinta delle innovazioni tecnologiche e comunicative. Una tematica dunque quanto mai attuale che viene proposta attraverso un complesso insieme di opere, prodotte da artisti che hanno avuto relazioni non occasionali con l'Accademia di Belle Arti di Venezia, e accompagnata da diverse riflessioni condotte da filosofi, storici, curatori e critici attivi nel mondo della formazione artistica. Due volumi distinti (""""Convegno"""" e """"Mostra"""") ma appaiati restituiscono l'insieme del progetto organizzato dall'istituzione veneziana." -
Verbovisioni. Esperienze fra parola e immagini dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. Ediz. a colori
"Verbovisioni"""" è un progetto composto di tre distinti appuntamenti - un'esposizione e due incontri - dedicati alla relazione fra parola e immagine. Una tematica che ha attraversato diversi ambiti artistici, dalla sperimentazione letteraria alle ricerche visive, e sulla quale è necessario richiamare l'attenzione per comprendere come sia cambiata la nostra relazione con il mondo, sotto la spinta delle innovazioni tecnologiche e comunicative. Una tematica dunque quanto mai attuale che viene proposta attraverso un complesso insieme di opere, prodotte da artisti che hanno avuto relazioni non occasionali con l'Accademia di Belle Arti di Venezia, e accompagnata da diverse riflessioni condotte da filosofi, storici, curatori e critici attivi nel mondo della formazione artistica. Due volumi distinti (""""Convegno"""" e """"Mostra"""") ma appaiati restituiscono l'insieme del progetto organizzato dall'istituzione veneziana." -
Experiencing society
The prejudice of thinking at sociology as an “invention” of modern science is still quite common. Sociology, instead, must be rediscovered in the wake of the ancients, inasmuch it concerns men’s “living together” and “coexisting”. The world of polis and modern societies are obviously incomparable, but ancients “discovered” that society is a macroanthropos – a man writ large – and not simply a systemic microcosm, as still represented by a certain obsolete scientistic methodologism. This volume – completed just before the author’s passing – aims at recovering this masterful discovery, revisiting Eric Voegelin’s all-important insights and outlining the basis of a realist social ontology. -
Ritorno al pragmatismo. L'alternativa Rorty-Putnam
Che cosa significa essere pragmatisti oggi? La risposta a questa domanda non è univoca, molto dipende dalla personalità dei filosofi che si ispirano al pragmatismo classico, che a sua volta offre diverse varianti. A tal proposito sono emblematiche le figure di Rorty e Putnam, i quali presentano profili assai complessi, perché si sono trovati al centro di un crocicchio in cui si incontrano tre grandi tradizioni filosofiche - la filosofia analitica, il pragmatismo e il pensiero continentale - che i due filosofi americani interpretano in modi differenti. Rorty assume come bersaglio principale l'epistemologia, Putnam avverte come problema ineludibile quello del realismo, chiedendosi quale sia il nostro ""aggancio al mondo"""" per evitare il relativismo, che rappresenta il nodo su cui verte principalmente il contrasto fra i due pragmatisti contemporanei, impegnati a fronteggiarsi sui problemi relativi alla verità, alla razionalità e al ruolo della filosofia stessa."" -
A testa alta verso l'oriente eterno. Liberi muratori nella resistenza romana
Una delle caratteristiche della resistenza romana è stata sicuramente la partecipazione attiva non solo delle forze legate al Comitato di Liberazione Nazionale, ma anche, e forse soprattutto, di un arcipelago di organizzazioni che hanno contribuito, sia politicamente che militarmente, a contrastare l'occupazione tedesca e il rinascere del fascismo. Tra queste organizzazioni c'era anche l'Unione Nazionale della Democrazia Italiana (UNDI), promossa da Placido Martini, che, pur se limitata nel numero, ha pagato la sua scelta con otto dirigenti trucidati alle Fosse Ardeatine. Nonostante due di loro (Placido Martini e Carlo Zaccagnini) abbiano avuta riconosciuta la medaglia d'oro al valor militare, dell'UNDI si sa ancora poco, probabilmente anche per una ingiustificata diffidenza legata al fatto che si trattava di un'organizzazione ""a forte matrice massonica"""", dato che i suoi dirigenti erano anche affiliati alla loggia clandestina """"Carlo Pisacane"""", fondata al confino di Ponza nell'estate 1931. Nel libro vengono ricostruite le attività e il programma politico dell'UNDI, ma soprattutto le storie di Placido Martini, Teodato Albanese, Carlo Avolio, Silvio Campanile, Giuseppe Celani, Mario Magri, Giovanni Rampulla, Carlo Zaccagnini, trucidati alle Fosse Ardeatine, con l'aggiunta, in appendice, anche della storia di un altro massone antifascista, Giordano Bruno Ferrari, ucciso poche settimane dopo a Forte Bravetta. Sono storie che andrebbero riscoperte perché permetterebbero una riflessione più ampia e meno ideologica su cosa è stata realmente la resistenza a Roma, ma anche per ripensare il presente e operare per un futuro migliore, così come auspicava Giuseppe Mazzini: """"La pace dei morti, s'essi, come crediamo, guardano ancora con amore alle cose nostre, è l'adempimento del pensiero che li agitò sulla terra""""."" -
Topografie letterarie. Paradigmi dell'immaginario da Shakespeare a Naipaul
Gli ambienti naturali sono dotati di una specificità geografica ma includono, nel contempo, una ineludibile dimensione immaginativa. Nell'ambito della tradizione letteraria inglese, così come della produzione anglofona contemporanea, gli spazi della natura sono riconducibili a modelli sia mitici che storici e assumono significati metaforici, configurandosi come emblemi dell'identità nazionale e delle sue trasformazioni. Isole, fiumi, mari, ghiacciai, foreste e deserti non sono solo entità fisiche, ma anche costruzioni culturali. Questo volume raccoglie una serie di saggi che esplorano, in epoche, autori e generi diversi, dal rinascimento fino alla contemporaneità, il rapporto cruciale fra ambienti naturali e rappresentazioni testuali, soprattutto in riferimento alla sfera coloniale e postcoloniale. Da ""The Tempest"""" (1611) di William Shakespeare a """"A Way in the World"""" (1994) di V.S. Naipaul, lo spazio si trasforma in linguaggio e nutre l'immaginario, promuovendo un processo di interazione fra elementi geografici, storici, culturali, simbolici."" -
Gli anni del Cineguf. Il cinema sperimentale italiano dal cine-club al Neorealismo
Questo libro è dedicato a una pratica cinematografica giovanile che emerge e si definisce nel corso di poco più di un decennio, in Italia durante il fascismo: il cosiddetto ""cinema sperimentale"""". Questa prende forma e si articola all'interno delle strutture dei Gruppi Universitari Fascisti, dando vita a una delle più originali formule associazionistiche della storia del cinema italiano: i Cineguf. Tuttavia questa non sarà semplicemente, né esclusivamente, una storia del cinema sperimentale italiano """"dai cine-club al Neorealismo""""; piuttosto una proposta metodologica, teorica e critica, che prenderà le mosse dagli oggetti sopravvissuti di tale esperienza: ovverossia i film sperimentali. Riportato alla luce dopo molti anni, il cinema sperimentale dei Cineguf si rivela una produzione ineludibile, nonché un passaggio cruciale e complesso per la comprensione della stagione successiva del Neorealismo."" -
Contro la guerra. L'«Iliade» riscritta da noi
"Se si vuol riscrivere, non bastano la forma o le strutture narrative, bisogna arrivare al cuore di un'opera"""". """"L'Iliade è il classico dei classici: ci sono tutte le passioni umane, c'è un modo grandioso, commovente, anche sublime di raccontare, insieme a episodi truci e all'oscurità che grava sul cuore umano. Dalla letteratura, alla religione, alla psicanalisi lì c'è tutto, in potenza. Perché leggerla? Perché è bella."""" (G. Guidorizzi)" -
Il chiasmo della traduzione. Metafora e verità
Due questioni guidano questo libro che affronta la traduzione dal punto di vista della filosofia: la prima questione, se sia possibile dire come accade la traduzione al di là delle numerose formulazioni che di questa sono state proposte in filosofia e nelle diverse teorie che la riguardano. La seconda questione: senza ignorare mai che tradurre non è soltanto motivo filosofico e che è innanzitutto questione di linguisti, traduttori, interpreti, che cosa accade per la traduzione stessa quando è affrontata anche in filosofia? E che cosa, reciprocamente, essa aggiunge e dà alla filosofia? A queste domande il libro risponde attraverso il chiasmo della traduzione, ossia quell'incrocio di metafora e verità che, restando distinte, in essa convergono. Ipotesi verificata per comprendere perché, quando si traduce, dei cambiamenti accadono e degli ampliamenti delle lingue e delle culture diventano attestabili. -
La «phronesis» dei moderni. Neoaristotelismo, post-hegelismo e la filosofia di Rüdiger Bubner
In Socrate la ""phronesis"""" è disposizione a fare il bene, derivante dalla preliminare conoscenza che si ha di esso; per Platone è invece virtù vera e propria, gnoseologica e pratica, ma specialmente politica: la devono assolutamente possedere i reggitori dello Stato. Aristotele definisce la phronesis: disposizione pratica, accompagnata da ragione verace, intorno a ciò che è bene e male per l'uomo. Essa non è insegnabile, i suoi principi non possono teorizzarsi al di fuori, prima o al di là della prassi, bensì durante. Non sono ancora esistite scuole che rilasciano diplomi in prassi e per quanto riguarda la sua verificabilità, la prassi è interamente affidata a se stessa. Questa virtù, scoperta dagli antichi, corrisponde a ciò che i moderni hanno definito: prudenza o anche astuzia, il sapere bene usare la bestia e lo uomo, soprattutto in senso machiavelliano. Le pagine del XVIII capitolo del """"Principe"""", mai definite in modo più autentico: sconvolgenti, sono l'atto di nascita della """"phronesis"""" dei moderni. Agli inizi degli anni '70 del Novecento, la """"phronesis"""" è stata, in Germania, al centro del dibattito sulla cosiddetta riabilitazione o rinascita della filosofia pratica, trovando forti sostenitori in Gadamer e in Bubner. Tale esperienza ha rappresentato - soprattutto nel caso di Bubner - non solo il riconoscimento dell'assoluta superiorità di Aristotele nell'aver compreso il principio filosofico dell'agire e la struttura della prassi, ma la fondazione di una corrente neoaristotelica, della quale Bubner fu strenuo e inflessibile capofila. Ragione pratica e storia, teoria e prassi culminano in Hegel e divengono il contenuto di un'astrazione post-hegeliana, destinata a conquistare e liberare il mondo nelle forme di una rivoluzione. La critica post-hegeliana ha poi condotto se stessa al compimento pratico della filosofia che dimostra, a sua volta, l'inconfutabilità dell'idealismo tedesco e, soprattutto, di quello hegeliano. Il significato della phronesis degli antichi si riafferma ogni volta che sorge il bisogno della filosofia, che si identifica col bisogno di libertà e che nella libertà trova il suo appagamento. È un atto storicamente concreto che alimenta la politica e il diritto, rinnova e rafforza lo Stato. In questa prospettiva, filosofare non significa solo imparare a morire, bensì imparare, ogni giorno, a vivere più liberi."" -
Antichità inventate. L'archeologia geopolitica di Ciriaco d'Ancona
Un'interpretazione molto accreditata (da Benedict Anderson a Eric Hobsbawm) dell'origine degli stati nazione suggerisce che, oltre alla lingua, il collezionismo dei musei nazionali, la standardizzazione del cursus formativo scolastico e la rivoluzione tipografica abbiano svolto un ruolo decisivo nella ""invenzione delle tradizioni"""" cui fu affidata la funzione di collante identitario dei popoli. Ma questo sarebbe avvenuto solo in età moderna: niente del genere sarebbe stato immaginato per gli stati dell'antico regime. Questo libro spiega come la tecnica della invenzione della tradizione sia stata efficacemente impiegata da Ciriaco Pizzecolli, noto come Ciriaco d'Ancona (1391-1452/55) anche molto tempo prima, almeno nel XV secolo, per motivi geopolitici, utilizzando l'archeologia e il collezionismo di antichità come un'arma da guerra e come veicolo delle ideologie della sovranità. Ciriaco è tradizionalmente considerato il fondatore dell'archeologia e della scienza antiquaria; i suoi biografi sottolineano, a partire dal contemporaneo Francesco Scalamonti, l'eccentricità della sua formazione prevalentemente commerciale. Il libro cerca di spiegare che fu invece proprio questo """"occhio da mercante"""" e da diplomatico, se non addirittura di spia, a fare la differenza. Ciriaco, infatti, fece due cose: contribuì a diffondere l'interesse per il collezionismo delle antichità tra le classi dirigenti occidentali producendo quella che può essere chiamata una """"commoditizzazione"""" di beni non ancora considerati al suo tempo di valore commerciale (solo successivamente apprezzati anche sotto questo profilo); utilizzò quelli da lui acquistati o copiati nel corso dei suoi numerosi viaggi in Grecia come doni per convincere politici, aristocratici e ricchi mercanti ad aiutare l'impero bizantino sotto attacco da parte dei Turchi, trasformando la tradizione antica e pagana nel patrimonio comune dell'Occidente.""