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Il romanzo a variazioni
In un'epoca in cui lo studio del romanzo si riduce sempre più spesso all'analisi del plot, la forma è la grande trascurata. Eppure ciò che distingue il romanzo dalla semplice narrativa sembra consistere proprio nella sua possibilità di invenzione compositiva. Da dove attingere allora l'ispirazione di forme nuove se non dalla musica, arte ""formale"""" per eccellenza? Strutturato come una partitura, questo saggio esplora il modo in cui diversi romanzieri del XX secolo hanno rielaborato il principio della variazione su tema, già considerato dai compositori più illustri come la forma delle forme. Se alcuni romanzieri vi hanno rintracciato il modo di trasmettere una percezione disgregata della realtà, autori come Marcel Proust, Danilo Kis e in particolare Milan Kundera lo hanno tradotto in una forma coerente, capace di conciliare l'aspirazione cosmologica propria dell'arte con lo spirito ironico che contraddistingue il romanzo e di cogliere il codice esistenziale di una particolare categoria di individui: quella dei lettori di romanzi."" -
Città, utopia e mito. Studi di filosofia e teoria politica
«Quale è la cultura che oggi ci sostiene? Abbiamo ancora una cultura? Quale è la cultura che oggi può rendere le città, le metropoli, un'oasi di bellezza, di vivibilità e di speranza? Non è certo il prorompente progresso a fornirci una soddisfacente risposta. E neppure una cultura borghese oramai esausta, consunta e alla sua fine. D'altra parte, non possediamo più una cultura che ci dia dei modelli rispetto ai quali strutturare i luoghi nei quali abitiamo e abiteremo [...]. La città è diventata una selvaggia terra di nessuno.» (dall'Introduzione di Claudio Bonvecchio) -
Nei laboratori dell'archeologia. Temi per il terzo millennio
Cosa significa conversare di archeologia nel terzo millennio? La classicità mantiene il suo carisma nella formazione dell'uomo e nella costruzione della visione del mondo? Nella conversazione si articolano, tra privato e pubblico, alcuni temi contemporanei attraverso l'esperienza di un'archeologa italiana della seconda metà del Novecento e dei nostri tempi. -
Machinima. Dal videogioco alla videoarte
"Machinima. Dal videogioco alla videoarte"""" raccoglie otto contributi inediti per l'Italia di studiosi di fama internazionale sul tema dell'intersezione tra videogioco e arte contemporanea. Nello specifico, gli autori esaminano il machinima, una pratica artistica che consiste nella produzione di filmati attraverso un videogioco. A partire dalla seconda metà degli anni novanta, artisti e registi si sono confrontati con questo mezzo, dando vita a un'estetica in bilico tra videoarte, cinema sperimentale e animazione digitale. Machinima. Dal videogioco alla videoarte è suddiviso in due parti. La prima, Teorie, offre una panoramica sul tema. La seconda, Pratiche, presenta quattro studi di caso incentrati sulle opere di altrettanti artisti. Il libro si rivolge prevalente agli studiosi di videogiochi, arte contemporanea e new media." -
Nonostante Laclau. Populismo ed egemonia nella crisi della democrazia moderna
È il populismo di sinistra la risposta giusta alla crisi della democrazia? La decostruzione postmoderna delle identità storiche apre una nuova stagione di libertà e pluralismo oppure finisce per accettare un terreno di gioco regressivo, nel quale viene già precostituita l'""egemonia"""" delle tendenze più particolaristiche e la produzione di appartenenze naturalistiche? Stefano G. Azzarà si interroga sui conflitti del nostro tempo, tra neoliberalismo e ricerca di un nuovo orizzonte di progettualità politica."" -
Collezioni figurali. La dialettica delle immagini in Gaston Bachelard
L’immagine diventa sorgente per rivelarsi, infine, immagine assoluta, in grado di aprire un mondo felice, ma anche di portare a manifestazione la dialettica concreta di vita e morte, delineando così un’ontologia penombrale. L’imagosfera contemporanea ci propone immagini fisse, simulacri riproducibili all’infinito, dove la multidimensionalità del Sé si nasconde dietro la variopinta monodimensionalità del selfie. Occorre, allora, lavorare a una nuova antropologia dell’iconico. Per farlo ci viene in aiuto la filosofia di Gaston Bachelard in grado di dar conto della logica figurale propria dell’esperienza estetica delle immagini e della radice antropologica che la caratterizza, facendo segno verso una metafisica dell’immaginazione. -
Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano. La centralità della persona
"Esperienza, politica e antropologia in María Zambrano"""" attraversa i nodi fondamentali del pensiero zambraniano: il dato esperienziale, il punto di vista antropologico e la prospettiva storico-politica. Muovendo dal contesto storico-sociale in cui si trova a vivere e radicalmente condizionata dall'elemento esperienziale, Zambrano delinea un pensiero che è viva espressione dell'incontro tra la dimensione speculativa e l'elemento vitale, a suo giudizio indispensabile per comprendere profondamente l'essenza umana. La sua riflessione filosofico-politica, pienamente incarnata dalle mujeres - che anticipano per molti versi il pensiero della differenza sessuale - traccia un percorso articolato intorno ai nodi della responsabilità, della coscienza, dell'auto-coscienza, della relazionalità, dell'alterità e dell'accoglimento della realtà, così da giungere alla costruzione di una dimensione sociale concretamente democratica e, dunque, umana. Ruotando intorno al concetto cardine di persona, all'interno di un orizzonte intellettuale, in parte di tipo esistenziale, in parte di carattere cristiano, l'umano costituisce l'elemento di fondo del filosofare zambraniano. El saber del alma, las entrañas, il sentire originario, la razon poética, i chiaroscuri rappresentano, così, i tratti peculiari della sua riflessione, che scorre fluida e circolare ben al di là di ogni tipo di sistematizzazione." -
Borbonici e antiborbonici. Dal Regno di Napoli e di Sicilia all'Italia unita
Inoltrati nel XXI secolo, la vicenda della dinastia dei Borbone di Napoli e di Sicilia e dei loro numerosi e accaniti oppositori lancia ancora segnali interessanti. Sono lampi di luce e scorci di tenebra che giungono fino al presente. Il testo ricostruisce la storia dei regni meridionali tra il 1734 e il 1860, con un capitolo introduttivo sui primi decenni del '700. Il volume si chiude con un capitolo sulle regioni meridionali nel regno d'Italia e con uno sguardo sull'antifascismo liberale del primo '900. Lo completa un ampio «Dizionario dei principali personaggi storici». -
Religiosità in Nietzsche. Il Vangelo di Zarathustra
È assurdo pensare che in Nietzsche sia presente un afflato religioso?rnrnrnÈ assurdo pensare che in Nietzsche sia presente un afflato religioso? Roat crede di no, ritenendo anzi che dai testi del Nostro emerga una spiritualità analoga a quella dei mistici d'ogni tempo e luogo. Soprattutto lo Zarathustra sembra mettere in luce una tale prospettiva. Si pensi solo allo spirito profetico incarnato dal protagonista del capolavoro nicciano: nunzio d'un nuovo vangelo da contrapporre ai quattro canonici. Il suo è infatti il kerigma d'un nuovo modo di porsi nei confronti del mondo e di Dio, che il Nostro definisce morto, cioè scomparso dall'orizzonte moderno. L'ipotesi che in Nietzsche si dia una forma, sia pur eccentrica, di religiosità viene confortata altresì dalla sua fede in un nuovo modo di filosofare che si smarchi dalla teorizzazione concettuale e propenda per una parola poetica: aperta a quell'eccedenza che avvertiamo in ogni cosa verso cui si rivolga il nostro sguardo, se contemplativo. Al fine d'un rinnovamento del dire filosofico che non cerchi più certezze lasciando il Grund per l'Abgrund: la stabilità per l'abisso. -
Allo scoperto. L'emozione del linguaggio
I saggi raccolti attorno al dialogo fra letteratura e filosofia affrontano temi diversi in una prospettiva comune: attenzione ed esitazione sono i concetti che legano le riflessioni sul valore cognitivo della letteratura; memoria e scoperta concettuale le categorie che tengono unite le differenti analisi per una epistemologia della lingua letteraria. L'emergenza imprevedibile dell'emozione che irrompe nella comunicazione è confrontata con le risorse linguistiche della letteratura. Involontarie esitazioni possono determinare il corso delle nostre azioni. Destinate al silenzio dell'incompiuto, improbabili relazioni si risolvono in parziali accadimenti che sfuggono alla chiarezza di una descrizione esaustiva o alla definitiva spiegazione. La lingua letteraria conserva una traccia di questo non detto e porta allo scoperto il suo significato. I saggi qui riuniti mostrano come la ricerca di una nuova formulazione linguistica possa costruire lo spazio di reazioni là dove si sedimentano mancanze reali o realizzazioni ideali. Dichiarazioni e deliberazioni disegnano un campo di fragili equilibri che richiedono nuovi atti linguistici per fare di esitazioni consapevoli azioni. -
Fabula
Antropo comincia come uomo primitivo e poi si evolve sino a diventare un architetto (Homo in fabula). Durante il suo percorso utilizza la sua irresistibile curiosità per ""scavare"""" nel mondo delle banalità, per proporci briciole di sapere. E questo lo porta a fare scoperte come la calce e l'argilla (Il fuoco degli Dei) o le fibre tessili (Acqua calma). Ma il progresso genera alterazioni nel paesaggio e nell'organizzazione sociale (La terra delle promesse). Poi, Antropo si interroga sul significato della bellezza {Aria d'autunno) e tenta di svelarne il mistero (Bellezza). Durante una visita nel XXI secolo, Antropo si rende conto che lo spettacolo ha invaso il nostro mondo: la politica, la guerra, il crimine... l'arte (L'intruso). Riflettendo sui misteri del tempo, della memoria e della storia, indaga sulla paura della morte e sul modo con cui cerchiamo di esorcizzarla (Il prima e il dopo). Infine, a proposito del nostro rapporto con il cibo, scopre che ciascuno di noi si nutre con la pancia, con la gola, con gli occhi... persino con le orecchie (Gastronomia)."" -
Civitas educationis. Education, politics, and culture (2016). Vol. 2
Civitas educationis. Education, Politics, and Culture è una rivista internazionale peer-reviewed che promuove la riflessione e la discussione sul legame fra educazione e politica, intesa come dimensione fondamentale dell'esistenza umana. La rivista è stata fondata nel 2012, nell'ambito delle attività di ricerca del gruppo di pedagogia della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, e dal 2014 è stata inserita nell'elenco di Riviste, nazionali e internazionali, di Fascia A dell'ANVUR. -
In viaggio con Kant
Il viaggio per mare con Kant, metafora del viaggio dell'esistenza, prende spunto da una navigazione concreta del grande di Königsberg, che consente di confrontarci con le tematiche dell'abisso e della prospettiva, del conferimento di senso alla vita basato sulla libertà e sulla volontà rispetto alla sconsolata casualità o al rigido determinismo della causalità meccanica, al caso o al destino. Il dialogo che Kant intraprende serrato con Platone e con Hume, con Leibniz e con Epicuro ci conduce a meditare su nuclei noetico-esistitivi di importanza capitale. La padronanza di sé, indispensabile per poter affrontare con saldezza la navigazione e dirigere il timone della rotta, supera gli esiti scettici di una prospettiva meramente fenomenica e ancora la spazio-temporalità nel suo fondativo sostrato noumenico. La relazione indissolubile tra la realtà della libertà, la sua coappartenenza all'incarnazione eristica e la prospettiva teandrica costituiscono i fari che illuminano l'incedere della nave nel mare aperto della vita. -
Alle origini di «Quarto potere». «Too much Johnson»: il film perduto di Orson Welles
Orson Welles. Quando si legge questo nome ci si trova nella strana condizione di dover fare i conti con un gigante che si è sempre divertito a creare rompicapi e meraviglie filmiche. La sua vita e i suoi innumerevoli progetti e lasciti, che ha sparso in tutto il mondo occidentale, lo rendono un labirinto vivente. Questo volume, che va ad arricchire significativamente l'esegesi welleiana, presenta una ricostruzione di ampio espiro del mondo artistico e culturale del primo Orson Welles, prestando particolare attenzione al contesto storico e politico-culturale della New York anni Trenta. ""Too much Johnson"""", un film inedito di Welles, viene scoperto per caso in Italia nel 2008. Esattamente settant'anni dopo la sua realizzazione. Un film invisibile, dunque, che, per uno strano scherzo del destino, ha riportato in auge lo studio e l'approfondimento di una parte importante della carriera di Welles. Prefazione di Paolo Mereghetti. Con un'intervista a Ciro Giorgini."" -
Giornale critico di storia delle idee (2017). Ediz. bilingue. Vol. 1: Figure della maturità-Figures of maturity.
(...) Questi brevi cenni storici suggeriscono che l'idea di maturità sia più complessa dell'esame che ancor oggi ne sancisce il possesso. È probabile che non sia questa l'opinione degl'interessati; e tuttavia la questione si pone ugualmente, al-meno in sede di storia delle idee. Qual è, dunque, la storia dell'idea di maturità? Quali sono le sue metamorfosi, i suoi percorsi carsici? Lungi da noi l'arroganza del sistematico, convinto d'aver tutto compreso, tranne forse la sua boria. Ci accontenteremmo d'aver, come si usa dire, posto il problema. (...) -
Ágalma . Vol. 33: Arte, design, artigianato.
"In effetti in tutti e tre questi campi è avvenuta una frattura epistemologica per cui questi tre termini hanno assunto un significate molto differente da quello che la tradizione attribuiva loro. Per quanto riguarda l'arte, rimando al mio libro L'arte espansa' (Einaudi, 2015) che spiega come nel corso degli ultimi decenni si sia completamente erosa la differenza tra arte e non-arte. Per quanto riguarda il design, rimando alla recensione di Giuseppe Patella allibro di Vilém Flusser, 'Filosofia del design' (in Agalma, 7 -8), da cui risulta che la dimensione progettuale che viene attribuita al design si rivela piuttosto inadeguata per interpretare la situazione attuale troppo fluida e mutevole e perciò inadatta a fare piani di lunga scadenza. Infine per quanto concerne l'artigianato, il saggio di Sarah F. Maclaren 'Che cosa sono gli Studio Crafts?' (Agalma, n. 13) ha mostrato che anche questo campo è stato completamente destabilizzato da numerose altre forme di 'crafts (rural craft, folk craft, vernacular craft, studio craft, luxury craft, amateur craft, ethnic and tourist craft, women's craft ... )' ognuna delle quali richiede uno studio specifico. """" (Dall'editoriale di Mario Perniola)" -
Il potere sulla vita: etica o economia della cura?
La medicina appare sempre più come una forma di potere sulla vita degli umani. A rafforzare questa convinzione contribuiscono in maniera determinante gli incredibili sviluppi della tecnologia medica, anche perché questi non coinvolgono solo gli aspetti propriamente strumentali e clinici, ma anche quelli organizzativi, professionali e istituzionali. In questo volume, che prosegue una riflessione congiunta svolta da un gruppo di filosofi legati all'ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Venezia, all'Università Ca' Foscari di Venezia e alla LAI (Libera associazione di idee), il problema viene indagato con un approccio innovativo e secondo una modalità peculiare. Il punto di partenza è la testimonianza dei medici, che presentano la loro esperienza, compresi i loro disagi, e sviluppano alcune autorevoli riflessioni in merito. Queste vengono raccolte da esperti e studiosi di vari ambiti e discusse dai diversi punti di vista: istituzionale, sociologico, statistico e naturalmente filosofico. Emerge in tal modo che solo una trasformazione radicale della figura del medico può fare fronte a problemi così complessi, multiformi e delicati. Ed è proprio la questione della trasformazione della coscienza del mondo medico che viene affrontata con un approccio innovativo in cui le pratiche filosofiche si coniugano con l'esperienza teatrale, seguendo alcune delle più rivoluzionarie tecniche contemporanee. Prefazione di Giovanni Leoni e postfazione di Gerardo Cunico. -
Il raggio verde: una metafora del confine. Riflessioni erratiche e interpretazioni sociologiche
Alcuni eventi narrativi, luoghi operanti di un'indefinita serie di pratiche collettive, costituiscono frammenti di senso per poter ricostruire rilevanti aspetti del rapporto tra l'organizzazione sociale e l'orizzonte simbolico, nonché per poter riattraversare percorsi rituali in cui l'immaginario artistico, nella totalità complessa delle sue declinazioni, e l'immaginazione sociologica incrociano l'interpretazione dei valori espressivi delle comunità e l'analisi dei valori testuali delle opere. La liminalità, a cui si allude nel titolo, è giocata sul terreno di prodotti estetici realizzati in aree differenti dell'enciclopedia immaginativa, che appaiono segnati, di volta in volta, dalla dialettica tra natura e cultura, biologia e tecnologia, tradizione e innovazione, attualità e virtualità, vita e morte. Già di per sé fonte di conoscenza empirica del sociale, le registrazioni narrative degli accadimenti costituiscono preziosi strumenti di lettura delle svolte epocali, mostrando il vincolo esistente tra tipologie comunicative e mutamenti di un mondo in cui rinnovati miti e inusitati discorsi si strutturano su altrettanto inedite forme di divenire, nel perpetuarsi dei linguaggi che costantemente si socializzano al presente. -
Del desiderio e del godimento. Viaggio al termine dell'ideologia ne «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino
"In fondo è solo un trucco"""". Con queste parole si conclude """"La grande bellezza"""", un film che proprio come un trucco ben riuscito, ha stupito, infastidito e provocato le reazioni più disparate. Una delle prove più lucide di come il cinema di Paolo Sorrentino sia capace di modellarsi continuamente in forme inedite e complesse, per interrogarsi, e interrogarci profondamente come spettatori, sulle ambiguità e le contraddizioni della psiche umana, sui limiti e le possibilità della rappresentazione, sui rapporti fra soggetto e potere. """"La grande bellezza"""" ci conduce in un viaggio attraverso un mondo narrativo fatto di personaggi e sguardi presi nella tensione tra l'esca del godimento e l'etica del desiderio, tra identità smarrite e risoggettivazioni, tra l'illusione della realtà e la realtà delle illusioni. A partire da tali premesse, in questo volume si indaga """"La grande bellezza"""" ricorrendo principalmente agli strumenti messi a disposizione dalla teoria psicanalitica di Jacques Lacan e da quella di critica dell'ideologia di Slavoj Zizek, oltre a quelli delle teorie di analisi del film a esse ispirate." -
Etica interculturale e interreligiosa
Il presente terzo volume della collana «L'opera comune. Pubblicazioni del Centro studi Antonio Balletto» nasce da un corso del 2015 della scuola di alta formazione «Etica e società» di Albenga tenuto dal prof. Adriano Fabris (Università di Pisa) con la partecipazione di un gruppo di giovani studiosi, i cui contributi sono qui confluiti insieme a un saggio del docente. La questione che i diversi apporti affrontano, quanto mai urgente oggi, è come si possa formare la coscienza di una convivenza civile di tutti gli individui e di tutte le comunità nel rispetto di tutte le particolarità ma anche nel loro comunicarsi pacifico e fruttuoso, nel loro confrontarsi aperto e anche critico ma costruttivo, piuttosto che aggressivo o prevaricatorio o assimilazionistico, e anche al posto di un coesistere indifferente e indiscriminatamente lassistico. Il punto nodale è il formarsi di una prospettiva universale e comune passando attraverso le particolarità culturali: come si possa camminare verso una cultura al singolare pur rimanendo sempre, inevitabilmente, nella pluralità di culture irriducibili. Si tratta infatti qui di un universale che si venga formando dal basso, nel processo della cultura che è autoformazione dell'umanità attraverso l'autoformazione dei singoli già parzialmente accomunati da lingue e forme di vita condivise; di un «comune» che si venga «accomunando», cioè rivelandosi e rendendosi comune attraverso la comunicazione reciproca paritaria, anziché imporsi (dall'alto) come «accomunante». Che l'etica interculturale e interreligiosa costituisca un progetto indispensabile e senz'altro praticabile, pur nella sua complessità, è attestato dai percorsi illustrati e discussi nel volume.